L'Unità - anno VII - n.14 - 6 aprile 1918

78 L'UNlTA l::.,,gamentc, gli odli Pd i rancori municipali, gli mo1/l8nlo in oui lra Goven1i si disr.i1terà la pace, echi delle lotte lu 1 rilJonde che avevano combaUulo, si 1calizzi110 le condizioni di diritto r,er una pac~ le ragioni di diveq~enza, anzichè i motivi di ac- giusta~ du1·evole, che sarà,o san,bbe, solo quella cordo contro il nemico comune. Era necessaria la tlie :upÌ)Iic,:n,Jo concretamente ,1 principio di na– guerra 1;erohè si determinasse la crisi austriaca zionalità, inlcgn1,lo dal 1>rinciµio di a·utodecisi-one de~e nazionalilà.; era 11ecessario - si \rnò aggiun• dei popoli riconoscerà: a) che debbano riuni,•si ri– gere - il prolungarnemo della guena perchè tale spellivamente all'HaJia ed alla Rumcnia le popo– crbi giungesse a maturità, per~hè il concetto di Lazioni irredente di nazionalità e di se11timent.i indipendenza si sostituisse gradualmente a qnello italiani e nuneni; b) che abbiano diritto cli cosli– cli autonomia. pcrchè si. rendesse rhiaro che nes- tuirsi in Stati in<lipenctenti e sovrani le n(1ziona– sun com,pro,nessu all'a1istriaca è possibile, nes- Jità '1>0lacche, czeco-slo:vacche e jugoslave; suJrn transazione, nessun accomodamento, per- 2" determinare in modo concreto i mezzi pi,~ chè, per ciò stesso, gli ocli cd i rancori tra nazio- adatti di azione e dì p1·opagancla per giungere ai nalità egualmente ~Jp1·c se, ma scatenate l'una risuJtaTe su indical:ì; contro l'altra, si affievolissern, sparissero per far J 0 preparare una atmoslern cli mutLL!tcordia– posto alla visione serena degli interessi comuni, li Là e cli sicura informazione reciproca, nella qua.– della necessità comune di eliminare il nemico di le sia più facile, elalborando il ~iano positivo del luUi. nuovo sistema politico dell'Europ\t CenLrale, eli Occorreva ancora che il principio cli nazionalità, mina, e singole diverge!1ze, a.oche w questioni ter– che fu p1roclama.to , sì, da tutti· gli $tau dell'Intesa l'ilot'iali, e preordinare quelle modalità di garenzia come programma cli guei•ra, ma cho 1·estava piul- per assicura,·e la libera persistenza ed il libero t,,sto v1,,oto, e, pe\tanto, 1piuUosto t&cilmenle riem- &viluppo pn·oprio, di quei nuclei di nai.ionnlità cli– pibile con pretesti e sofistifìcazioni iruperialisliche, versa che v.enissero ad essere incorporali Pell'uno venisse integ,,alo, nel suo pieno significato e con- " nell'altro Stato; t,çnuto, col principio dell'a,,todecisione dei popoli, 4" ~li prepa1'are·og11i specie cli acco1di e cli in– '!)atlroni delln. I.oro soi'le, sviluppatasi a traverso tese che dopo la guerra assi?11,rino· il li!bero svi– la rivoluzione J'USsa, che ha mancà"to sollànto ui llJlppoclem"nazlond1ità-•l'eden[e sci i maggw,ri pos· rneUcre la fo1za cli cu; ancora dispone<va a ser- libili rci,r>1·ocivantag,gi economici, commercinli, ,1\in dell'idea, _!!(l aura.verso l'intervento ame- culturali. ri'cano, il quale a1>punto perche scrreg-ge con la _ In questi limiti ed in questi termini deve es– più grande ,forzà ·i più grandi µrir,cip! in1porrà la sere intesa la ·conJerenza. dj Roma, e perlanl~ soluzione del confiitlo mondiale coi.fonne ai •prin- chi la gillClicasse come falla in vista di un allaTga– cip! str.ssi. mento (.lei tini cli guerra o di un prolungamento .Occoneva infine che l'azion~a~liaustriaca delle della guerra, 0 non l'avrnbbe valutata al giusto, o diverse naz10na1tlà. s1 fondesse sollo una cltrez,one sarelYbe in mala f,ede. unica, f~sse conclolta con unico me~e<Jo, impi_egas: ·) Per ìa stessa indole ,del 1,roblema che è oggetto se, nell'm~erno della . :Vlonarch_,:i e 'SUl clive>'Sl della Conlerenrn, form·azione, intagrazione o ,;co– f.ronti .dcli Intesa, mezzi analoghi, per modo che stituzione d,i Nazioni, essa non può essere limi– le naz1onal1là stesse facessero unico blocco, umco lata dalla realtà contingente politico-mìlitarè. Al fasci_o di _forze vive, operanti,dall'inte1110 e dal di cont,rario 1:1 pTOpaganda dell'accordo raggiunto,, fuon a ricreare dal crollante Impero gl, elementi b messa in esecuzione dei mezzi d: azione esco– di esisfema dei nuovi Stati n,1zionali. Ques!'.'o fu ,·ealizzato sopratutto per la fede, per l'a.ziQne, per' il metodo della nazione czec;:t, che• ha 1 potentemen– te agito come elemnto onganizzalore eaooordinato– re degli sforzi nazionali di tutti, che ha ~ato gli esem1>i più significanti, ohe ;, diventala, per tante ragioni, la garante dell'azione antiaustriaca presso J_g_ nazioni alleate. La futura s,toria ~el peTiodo di formazione del– l'indipendenza della Boemia sarà la più fulgida storia cli sacrtfizi e d\ acco,,gimenti,. di slanci e di tenaéia, sa,rà la storìa della lede che .clìvent,a 1>iù fervida e dell'azione che si l,a più intens;:t, quanto >più grandi sono le difficoltà da superare. E la riun,one cli Hpma delle nazionalità ani iaustriach~ è ancl)e un trionfo degli czechi. Tuttavia, vi dia qualcuno il quale potrel:rl>e·cre– dere che la riunione cli Boma o sia lard.i1va, nel sen o che ne.Ile condizioni attuali della guerra essa non potrà più aete1minar<! risultali noi.e· voli e tangibili, o che essa sia ino1>po1•tuna nel senso, che sempre alto slalo alluale clell(1 situa:-· zione polit.ico-militare essa potrel>be a!p]Jarirn co- 1ne un tentativo di allargamento, u comunque di ,·evisione dej fini di guerra. Anche questo .io non credo. La Conferenza di Roma, latta tra liberi cit– tadini cll vawie nazionalità, rappresentanti sol– t(1nto correnti_ profonde di opinioni pu,bbliohe non si propone già nè di rivedere i fini cli guerra del– l'Intesa, come se la guerra fosse all 'ini1.io .o come sf essa dove~se prolungarsi fino a\ raggiungimen– tc dei fini approvali dalla Conferenza, nè dì. cop– crétare le condizioni di pace, come se si fosse da– vanti ad una situazione polilir.o-mi!itare fetmata, consolidata, cristallizzata (e d'altronde, è ovvio che tal genore 3i p,roblemi non si possono iposare, di$cutere e risohere · che da. parte dei Govorni re– sponsabili). :\fa si propone soltanto cli: 1' C(lnsta.tare cl1e tra i popoli s,;;gge\ti in lutto o in •parte a1J'op1>rea;sione teclesc::>-magi,ua vi è perfetta identità cli vedute sulk-i necessità - indi– pendentemente, da quella (JllaJunque situazione ,contingente di guerra - cli esercitare una azione comune, perchè, se ed in quanto possibile ancora dm·ante la· gueT1·a, o se ed in quanto possibile al giuiti 1 posso110 infiuire sulla più r"pida e favore· vole ,soluzio,ne della gueçrn, contribuendo alla preci1>ilazione degli elementi dissolventi della re– sistenza politica e militarn di uno degli Stati del blocco nemico: e ciò è tantq vero, che basta sfo– gliare la stampa austriaca per accorgersj clei se– s-ni cli preocc1ipazione grave pe,· l'intensificazione delle JoLte naziònali · e 1 per l'acccrclo sempre più stretto tra •le nazionalità varie. D\alll'a parte, è certo che it, r:lcuni ambienti dell'fotesa s.i ha una sbrana considerazione cl.e! problema dell.'Austria. Non manca110 coloro i quali si illudono ancora cli poteri.a distaccare dal– la Germania., non considerando come la Ge1manh, tenga,neVe sue mani l'fsercito, la fìnani-a, la po– litica austriaca, Cc come, sopratutto, è attraverso l'Austria che la Germania deve realinare i suoi fini di ·politica orientale; altri vi sono, tracii'ziona– lislì, rimasti fermi alla formula vieta: se l'Au– stria non esistesse bi,sognerebbe inventari\!,; altri ancora sono attraili verso l'Austria da simpatie élericali e con: ;erve.tr -ici, ed, altri, peg,gio, da inl;e· ressi finanziari e !borsistici; tutti cos,toro ~rele– rirebbero che l' A'llstria rimanesse intalla o appena amputata, o solo inlerionnenle rinl)ovata,col siste– ma delle autonomie interne e delle federalizz.a. ,ioni nel complesso abslmrgico. ·F,bbene, su gli elementi di huona fede che soslengc,no queste ten– denze e sugli a.Itri ohe, per la comi;;lessità steS\a della. qnesti.one delle ,rnziona:Iità. austriache o per mancal,i. coscienza della costitnzion~ e del funzio– P.amento med.iòevale dello Stato austriaco nor, hanno una comprensione esalta. nè della. -necessità di ìncli 1 pendenza dei popoli gementi sotto il giogo imperiale nè della in'làpacilà a. trasformarsi in senso moderno dell'aggregato austro-ungairico, la Conferenza di Boma avrà una influenza sicura, perchè farà sentire solenne e ~oncorde la voce dU popoli interessàli,, ché <i in s9stanza la più reale delle realtà politiche. E snlle opinioni pub– Niche di paesi profondamente e sinceramente dP,– moorati>Ci come la °Francia, l'Iné'.hiltenra ,e gli Stati Uniti d'America la voce dei popoli ha presa 10rte. . L'opinione 1 pubblica itaJ·iana si i,uò coi;isiderani ormai concorde nell'auspicare alla Conferenza di Roma i più fecondJ risultat.i. Uomini rappresen· tativì di tutti i partiti a.scenderanno insieme il Campidoglio per fondare e celebrnre l'alleanza di oggi e cli domani; i ~recursori ed ueofiti: i seguaci della tradizione di :vlazzini, insu]lerato assertore dell'amicizia it.alo-sla,a; il grnpµ9 vatlagliero del– l'Unità; i rappresentanti delle frazioni socialiste che auspicano nella inclcpendenza' dl).!le nazioni la emancipa~ione ciel proletariato; gli uomin,i dei par-. liti costituzionali che alla cau a della guena giusta clieclero le loro migliori energie, nel Go– verno, nel Parlamento, nella stampa; i naziona– listi che vedono come una nuova grande missione déll'Italia .il mettersi alla testa delle nazioni li– b&re dell'Europa Centrale; gli ;;-redenti, èhe di– menticano per l'azione comune contro il comune nemico i dissidi dal nemico stesso esace,1batì; uo– ii-Jini di cliverse fedi, nomini che alla compren– sione della necessità dell'accorcio sono giunti per diverS'l vie; tuUi - questo è preciso -'-- di una cosa sola preoccuipati: della azione di oggi, pe,· la ,viiioria e la pace cli domani. Roma; 30 ma,rzo 1918. Francesco Arcà. Italia e Jt!goslavia· , L'Itailia è destinata ad esercita.rP. una larga e '.benefica influenza nello sviluppo della Jugoslavia e ciel BaJcani in genere. Quei paesi sono di una ricchezza potenziale considereivole, ma assai poco sfruttala; mancano cli fe>rrovìe, . di strade,. di grandi 01)Cre pubbbche e sopratutto cli industrie, ·sa.l,vo qualche cosa in Romania e in Greèia, nè saranno per molti anni in gr;,do di p:rovveclere _da sè ai 1proprii bisognl. .Finoce. importavano la rnaggior parte dei prodotti, industriali dall'Au– stria-Ungheria, dalla Gennania e clalla Gra,1 Bre– tagna, non occupando l'Ha.lia che un posto rela– ti-v,amenie modesto in questo campo~ 1n avv,enire pe;rò coll'odio suscìt.ato eia questa guerra contro la Germania e l'Austria, gli Stati balcanici faranno cel'to il possibile per trovare altrove i. wodotti dì cui hanno bisogno; la Russia ;Pe1· molti anni ancora non sarà in' grado di espRr– taTe manufatti in grande cruanti'1à, onde il campo resterà ,aperto sopTatulto alh Ga·an Bretagna. alla Francia, all'J t.alia. Quest'u](,ima, data la sua ottima. posiz10ne geo– grafica coi porli di Brindisi, Bfllli, .A.ncm,a, Ve– n0zia, e speriamo anche parecchi di quelli sul– l'altra sponda, dovTebbe essere in grado di rparteo cipa.re in assai Ja,rga misura a ,qufsii benefici. Dall'altra parte pntiremc; lra,~·e dalla Jugoslavia molte materie prime di cui abbiamo bisogno, n cbntri,bui!re alla costruzione dì lavori pubblici in quella reigione coll'opera dei nostrri ·ingegne,; eri. operai specializzati e in r>arte coi nootr-i ca\)itali. Ma non alle merci, ai capitali e al lavoro sa1·à limitata Ja nostra coIJaborazione; anche la nostra coltura e i ne.~tri istituti· di insegnamento contri– buiranno aH,a ,risu.n·ezione balcanica, a,ppnnto come avvenne nel. Medio-Evo, ,quando -~oi carichi dì ma[lulatti penetravano in Se1'bia le idee dal· l'It.alia, e l'Italia serviva cli tramite spi•rituale fra 1 la Balcania .è il resto dell'Éuropa occiclent.uJe. .Ma per conseguire questo SCO])<J bisognerà che il popolo italiano mostri ardire nei trnlficì _quanto nelle aTmi e nella politica, si liberi da molti pre• giudizi e acquisti molte, moltissim~ cognizioni. (N·uova Antoioaia, 1' luglio 1915. pag. 45-6). Civis italicus. "FATE OGGI quel che potreste fare domani. Cioè, se il giornale vi piace e pensate di abbonarvi, non tardate a comprare una cartolina-vaglia di cinque )ire· per l'interno e di dieci lire per l'estero, e I . speditela all'Amministrazione dell' "Unità,, via Adda, 4 Roma, ·

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