L'Unità - anno VII - n.11 - 16 marzo 1918

56 , ,i,,roru in Parlam.e,110 e scritte tante relaiionl " mimsteriall, e ,he dal>Vero meritava tutt'altra " ,orte in un momento in cui tanto n parta dt " t.errn ai contadini, di spezzo.mento del latifondo " a favore dei soldati reduci, ecc., ecc. Si ribadi– ' ice t·errore della doppia taultiionc e si rena e il " tesoro vieppiù restio, per grette raoioni di ap– " parente p-rofitto, a qualunque rifonna tributa• ,. ria n. A chiarimeuto e a conferma dellr ittee dell'Einau– di siamo lieti di pubblica-re il seguente articolo tlt persona aasai competente in ·materi_a: 1..'enflteusi, come hanno ritenuto e o.m,>linmenl• dimostrato, fra gli altri. U Slmoncelli ed U Valen– ti, Il un Istituto giuridico che, mod.ilicnto e ricon– dotto in buona parte a quei concetti che cl ven– gono dal Diritto nomano, può da,re buoni frutti por la ~iuziono del problema ag1ario nello vari~ .Regioni dove urge provvedere, nell'interesso na– :;<.ionale, a che l'agricoltura e la sorte degli agri– coltori siano solll"Vali. NcJ risolvere il problema dl facilil11.1·eai ooldali \"n.cqui~to d ila t~rrn - problema, che è stato con 11·01>'1;a Jcggcreu.a lanciato con la formula. " lo. tL•l•ru al cont.u,lini " undie se i nostr, legislator, .,veiurno paura <!ella Ofipropriazion1• coalWva dei lulitondi, dovranno per lo meno provvede.re a dc~ 1,11'C leggi che fn,vorid<'ano lo spezzomilrÌt<) dollu pr·oprictà. E si potrà statuire l'enfitensi coattiva, ogniquruvolta sia ' {lresent.a.ta doma:,da di acqulsto u~ un suUlcienle numero di coltivatori, ira i qut1• h p08.Su es.~N~ rip,rrlilo un intero latifondo od una sun. 1;arte consicll'rcvole. Questo. and, rltor,go li mezzo che potrà suscitare le minori opposizioni, e •tpporfa.re i maggiori van– taggi li proprietn.rl e collivat.ori, e sap.ratulto alla ugriooltura, nonchè allo Stato, sul quale non in– l'0mborohbe In cura enorme della nparli,zione. In up p11,C.$C po,·ero di capitali quale è U noatl'0, più povero in c1uelle Regioni nelle quali il proble– ma della !)J"O'J)l"ielà. è più grave, il contratto enti teutico indu.bbillmente è l'unico, cr,ntratto possi– bile. Consente di possedore stabilmente li ten·eno a1'l<lhe a chi non ha ~itali affatto, ecl a coloro r.he no hanno pochi, come in massima accade tra I contadini, e di investirli in opere di migllori.a del fondo ottenuto ad entllousi e per racquisto dJ at– trezi.i rurali, Invece di ammortizui.re le eleese som– me nell'.a.cqulsto del tondo da coltivare poi alla meno peggio. Ora la n11ova imposta sui 1-eddili ,provenienti da cc.ndominio o dominio diretto, mentre è un nuovo ingiustificato onere, che grava sul reddito fondia– rio, costituisco una condanno. a morte dell'Istituto dell'enfiteusi, a f.avore del quale pure è stata votata la l~ge del 1906 pe.r le provincie meridionali, Si– cilia., e Sardegna. E· In oontra.'l'.o assoluto con tutte le idee che In questa ora 5i fanno strada· e quaJom lesSa. dov~ Jrlmané:re tanche dopo '~I 1919, come la pratica ci fa temere, costit11lrebbe un ono1me osfo,colo alla conquista delle t,eN-e per opern dei contadini, sia pure nella forma più mite, in <pii)vicina alla po."9ibilità pratica,· della enti• rusi. •' Nè basta. La nuova imposta non colpu-à in u– guale misura le varie regioni del Regno! Non esiste una statistica dei fondi grav-a.ti da ca, 11oni enfiteutici. In meZ1,0 a quella, che da taluni è conside.ra.tn una vera mania st.ntlstica, In Dlre- 1.ione ~nera.lo del Co.tasto non ·ha mai pensalo & chsporre la raccolta dJ dati statistici sulla dist.ribu- 1lone della propriet.à enfiteutica.. Nè il compito a dir v&ro sa.rebbo sfo.lo facile. Tutto.vin, a parte la conoscenza diretta che chi scrive può a.vere delle varie contrade della. Sicilia, la. quale, è indubbla– roent.o c1uella che sarà maggio.-menle col1>ita da.Ila nu,ova Imposta, risulto Llo n,ccenni in vari sorltll di coloro che del problema. agra.rio ~ del M ezzogtor- 110 si sono occupati, che la pro))'rielà enfll~utica rr<i·vnle n solulnmente nellR To cana e nel Mezzo– giorno continentale, ed è 1)0i particolarissima alla. Si ciii o. Uno: p7ov.a indiretta., ma chiara, della distribu• , ione del contralto di enfilousi in Italia., si ba òaJla. ,discus~ione sorta l'ra il 1800 e il 1866 sulla oppor· tunilà. o meno di Introdurre quell"Istituto nel no– !'t ro Codlr.e Civile .. .\llora le magg.iori ~poalzlnni ' o Bianco L'UNITÀ ,ennero dall"Ila.lia settentrionale., mentre i più strenui difensori sorsero tra i deputali e I giunsU meridionali e toscani. Dopo tali richiami • ,,._-rupltcu!itolu d1 t.esumo– manza, mi perm<'tto atta.starti che nelle mie pere· grinazioni alfran-~so va.rie parti dell:1 icU10 ho potuto con l,ttllre da.llu lettura di >1\'artali conw'.attl di vonùlt,, di Jondi rustici, che wolio dt 1·ado capi. tn di loggoro cbe venga trasfenl.n un fondo 11011 ruv,,t<J da. canone. llrl,euc, se, come non può dubitarsi, la nuova lm· ,,usta rolp1h0i' plè,·alentemente det.;nninate regio- 1u, '>.I eh~ e,-,.,, viene a(! aggiungere una nuova ,per~11uationc alle già esbtenll, domando i,e ciò è pl•rfettamcnt.e conforme a grust1zia tributa.ria, og;;-1spedtùmcme, quando una dh.g1aziala con"!D– ,ionc di cose prce~islente, h11f«fln si che le indu– ,tt•it• di irut•rra wrgessero nel Settentrione, a favo– re dçl quale si verifico. una contmuo trasfusione di ri<:chezu.. in aanno del )lez.zogiorno, che paga I~ 1n;ipo~te, ma non Je ria, -sor.be !)Cl' la quasi assoluta mancanza d'industrie belfiche. Domando come si r,ossa conciliare la nuova imposta con la ricordala 1,-gge dt•l 1900, la quale dovev{l favorire lo spezzn- 1'1c11todei latifondi dell'Jlalia :. \1orlcliona.le Sic► l1u e Sn,.clegna, e con quella ben più enorgic:i, poi!, c·.1 agraria. che sin da ora :i'Jmpono.al leglslalore di ll<1L11,.nl, in favore delle stesso 1\~onl, o se e88a 11011 co~tilui,r:\ grave ostacolo alla soluzione del probl,ema mcfidionale. Sul gr.tve nrorc giuridico, politico Cd economi 'ù, r1<'hhuno p l't'ÌÒ l"attenzione ùei Go,·erno di og– gi, tra i qullli (ironia. dell 0 ,·ose!) , erto i maggiori ,1swrto1·1 della questione mer@.io11ale, e quelùi dei L,ove.n,1<.11ti di domani, porch~ ,; si riprui. • Francesco De Gaetano . Italia e Montenegro 1~1 '/'1·ib1111r1 hn pubblicuto la tiOf<ll0nt.cnoto di l1'0110C0; " Nel vasto siùone dell"Excclsior. affollato di " :ùtc notabilità della diplomo.zio. e della politi· " cn, fru c-ui molte :ignore, il oon,m. Eugenio " Boggiicno hu ienut.l l 'annuncio.la conlerenza su ,. la vuitd storica sul Jlonten,gro\ al~ato. La ·• conferenz.'t fu _preceduta da un vibrant• mes– " sagoi.o di Luioi Luuatti. Olt.--e il messaggio "•dl Lt1igl Luzzatti furono lette le calde adesteni u a.Ila dunione, che ebbe iJ carutt.ere di una •· cardlalc dimoslirazione al Montenegro, del Pre– ,. side1Lle·del Cortsi(lli,,, del Ministro degli e,teri.: •· 011. Sonnino, del Ministro /Lella marina, ammi– ,, raglio Del Dono, del Ministro della 11uerra, de– ·• gli onorevoli Dari, Fera, Bignami e Roth. Tra ,. i convenuti nofammo: il ministro Sa.cellt, f " sottoscgretar-i or.orcvoli Teso e Jlorpurgo, glt " on. Coris. Artom del Comitato " 1>ro Monteno. " gi-o " ohe da tempo lavora in Italia, i'on. Col, " la.favi, il •senatore Fe,:rero dJ Cambiano, i ge– " neroli SJ)llChel e· FerTero dJ Cova.llerleone, il " prefetto Aphel. tutti i soci del t:ireolo dJ studi ,. coloniali, olti (ttn.ionari della. Consulta, gior– " na.listi it.a.l.iani ed esteri, ecc.. eoc. li GoV&rno , montenegrino era rappreselnato dal ooaìm. FI, " liµpo Dobrecich, dep\Jlalo aJ Parlamento e da " lu lto il persona.le del Con.solato ... ' Di quanto abbia detlo nella conferenza il com– mondatore Boggiano, un signore, che non è n~ el1bo, nè montenegrino, e neanche iWia.no, e che ~i è buttato a difendere a co1,po mo1·to Re Ni– cola di :\lontencg-ro contro quel parlilo di monte– negrini, ohe vuole mnndarlo a spasso e unire il :Viontcncgro alla 5--:hia, di q,uanto il comm. Boggiano. va dicendo pel mondo, a noi non un– porta nullo. La q11Mlione dinastica montenegTln& intere sa i soli montenegrini, eh~ a guerra finita accoglieranno Re '.\'iccla, coi fiori o a sassate, s\ uniranno a.Ila Somia o le dichiurera.nno la. guer– ru, dato che abbiamo anrnr,, uomini validi ner le armi, senza che noi si abbia nulla. da. veden! nei fatti loro. Se fosse chiesta. la nostra opinione, noi coIUli– !(liere1mno la unione !'ra Sez1>iae :Montenegro con– tro l' _,.,usi.rin, eterno nemico comune, e mo.nlfe.ste- • r ·111Ul0il \JC,,tl'O 1-wc.rc< cilllellU> 1i..r vere viso -,org,·rt.' ai questi t.•m1>l, in Svizzera un comitoli~ u11·10 H~ :--i ·ol,1. ·he \I' l ,· ,1n1w 10\I'<:• la ,iUll t·lh t• 11 ...,UO tcDlpO · •uUIUv 111 '110nl~fn;hrc' J KUèl " n nta e inanit ~lcrt.·r rio 11 fiO~tro di-. :71•h> per \ nh•x • rllk ~Jtt• uni :1 "lt 1 \,, l• l·oUu ~.i1-t11a llt' col llontenagro. J , nu-e o invelenire lotle frat.irne utih allo <;Ol.t .. UblliU. CEN URA. U resoconto della. T ribu11a. sarà certame.o te rac– ,·oilo in Isviuera dagli agenti austriaci, ù pu.b· hlicato in tutti i giornali uustrinci per 1rritarr ,·oniro di noi il partito 11a1ionalt• ur,itar10 e nn. .{,1lhrttire il pa.ruto 111,tr1acanh• Questo farà comodo certo.mente a chi mantiene In S-rizzera gioma.11, come Il Gta..r Cmooorskv e i! $rpski List, i cui articoli sono riprodotti accura. tu.mente dni giornali clericali e gloUttlani Ua– l1ani e dai giornali dell'Austria. .Ma non pub fare nessun comodo a noi, che non abbiamo ne. ~un motivo di prendere poaizlone oontro il mon• mento unila.rio sud-slnvo, anzi abbiamo intere._– di secondario. E' strano, poi, che Jn Tribuna sia st.ato U eo– lo giorn:1Je che a.bbto dato notizia delln. conferen– zo dd comm. Boggiano ,, delle adesioni venute t.ln moilt> a.ltez.w governati\ e, cx goevrnntive ed 0 • ~p\rantl gorernotive. (CB. SUf'U). ' t:hi ri piego 1·nr,·aho'I Montenegre e AU5tria. 88NSU.RA. La lingua austriaca Alcune settimane or SODO, si 'dìscuteva. o.lla pri ma sezione d11lTr~bunale mlTila.Te cU ·Roma un pro cesso contro dei prigionieri a.ust.rla.ci. Essendoci bi sogno di ur interpreto, il presidente del Trlbunol• Rmndò a. chiedere nll' ufficio della. censura un tn– t-OTpre.t.e di lingua ... austriaca.. U '))residente è, nn. tuTa.lmente, un coJonncJlò. Dopo tre anni di guerra. italiana e quattro di guerra mondiale, non ha. a.n coro. avuto la curiosità di ~re ohe cosa. è la lin· guo austriaca. E poi ci me,ravigliamo che in In. ghilterra e in Amerfca conoscano mole il problema. dell'Austrial Oll'FICIN-A POLIGRAFICA ITALIANA. ROMA - \ria della i,asrdtola, !s. ~ ~ ROM.~

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