L'Unità - anno VII - n.8 - 23 febbraio 1918

.. L'UNITÀ tern·atsiè falla persona laddove prima non era che tullo 'braccia, 11uasi senza corpc appari9Cen te. L'esile riva, come soggetta agli influssi delle alluvioni pi-esso un torrente to1•vo e vorticoso, s! è, a grago a grado, tramutala io una ampia e si– cura strada maeslTn, presidia.la da a1·gini. Ed olLro agli argini, fiorisce una lena rreonda, fer– mentano i geTmi di una nuova economia, mar– tella riJ fremito di una nuova fo1za industriale, fresca, rigogliosa e p1·om0Uente. Per la riformaamministrativa « Ln messa in valore delle lei-re croate, bo• sninrlic ect crzep;ovincsi, il largo aprir~i al l'Ìgoglio d1 nuovi traffici delle genti jugo-slave, hanno compiuta la grande evoluzione rhc doveva ri. perouotersi anche nelle relazioni militari ». Dedichiamo quest~ considerazioni, non all'on. Foscari e 'li gener,tle Corsi - i quali sa"lmo me– glio di noi di es~e1·~is,,,., ili di falsi argomenti mi lita1·i 11er tnu-cinar l'opinione J)11bblica nella di· 1•ezicr11e imperialistica - ma a quelle pe1·~011rdi buona feclr, che ~i sono ln~riatè l1·arre in lnll' in– ganno. la costa continenta\e cteUa Dalmazia non si può tenere se non si oècupa l'hinterlanll. Chi ipre• tendesse ocoulparla. do1io lo sviluppo economico e morale delle lene eroal.e, bo&niache ed erzego– vines1. si rnellereblle sulle spaUe u11 problema di difesa miliU.u·e ciclopico. Altro che assicura,·si il domi11io dell'Adrialicò! L'Unità. Le meraviglie dell'on. Bevione L'on. Bevione non ha completamente torlo quando, coll,i. convenzione cli Lonclra alla mano, a.ftermn. che, Lulto comp1•eso, i fini di guerra del– l'Italia ernno rMno ~l'ialislici di quelli dello altre PoLenzo dell'Intesa. . Ma in cerle cruestioni cli principio il pii, o il ,no– no non dicono niente. E l'imperialis1n,1 italiano re– sta sempre imperialismo, anche.se è a. cnrl:lll1cnlo riclollo. (20 .RIGHE Cfill. U.RATE). ·Ep 1 pure l'Italia iJ stata per' tre ·anni il ludil>l'io dell'universo come il paese impe1i.alisLa e machia– veHico per eccellenzal Perch/J questa catlh·a huna? Perch,' q,;'èsta in– giustizia? Il perchè è presto eletto. 'Mentre il Governo /Tancese teneva bene na.scostA. nel J)Ol"lafoglio i suoi pezzi di carta, anzi faceva fa1·e in Italia la propaganda con opuscoli, come per e . quello del Séaillcs. in cui i• ri\'endicala alla Francia lei s·ola Alsazia-Lorena. e sono t·ifiu. I.ate le pretese dei 11azionalisli . ui pac,i tedeschi della 1·iva sinistTa del Reno, l'on. Sonnino e la cc Dante Alighieri » invece, hanno sparso pel mondo uho stormo cli lupi ingordi a lare pro– paganda non ?olo per l'enclave e per gli atout3 dcil'on. Sonnin·o, ma addi1·iCtura per tutto l'Adi-ia· lioo, 'l'!a Gmdo a Vallona! E queste lpreLese erano sostenute con n rgomen– li statistici, e ~torici, o geogl'a.fici, e mililn.1·1, cosl goffamente a1tificio~i da suscitnrr piiJ •!"""'" il riso che l'avyersionc. E come se non bastasse chiedere più onco1·11. che gli tessi patti cliplomatiC'i llOll con~cn– tirono all'Italia, i nostri « propagandisti li si so no dati ovunque a una campagna di osUlilà. fe– roce contro Y~nizelos f! contro tulli gli sJ11,videl Sud, quasi che Hltalia facesse la guerra non con lo la Germania e l'Austi;a, ma per il tedescofilo Re Costantino contro l'inlesista Vf.nizelos, e per la Cnsa cLi A!bsbu,rgo contro il partito inedenli– sta di Slovenia e Croazia. Si azgiunga a tullì qucHti errori la circo· stanzu che In campagna rlei nostri " l'll'Opa– gandishi li e1·a failta non contro una grande na– zione nemica, lT)a contro due piccoli popoli al– ]eati, e allora ·che mera'Vùglia che' l'Italia si sia fatta nel mondo la fama di paese imperialista, dalle ,•oglie smodate·/ Che meraviglia, se veden– doci assalire brutalmente, nella ·pentsola balca– riica, tutti i nemici \Jell' Auslri9. e ciel a Germania, e blandirne tutti gli amici, molti hanno ~ospeltalo che facessimo ,un machia'Vellico doplp.io gioco? Di questa politica così stolta da essere stata giudicata malvagia, l'on. Bevione è stato wio de– .. gli strumenti più n.ttivi colle ue conferenze cli J.)TOJ}aganclaratte in Francia. Ed ora ecco l'on. Bevione a meravigliarsi che il mondo abbia frainteso la politica. dell'ltalial Con l'attnale sistema d1 n•clllta111ento lo Stato a~sume un clelcrrninat11 •m1mp1•0 tli giovani al suo sei vizio e ne fa degli impiegati. Questi i.mµiegati vengono utilizzati nel modo .migliore per sfrut. lare le loro risorse di q-uailunque ~1atura a bene– flciu cli chi - bene o male - li paga? Sr si fanno clrllc ecce:iiuni, purtroppo, nun 11101- to numrror..;c 1 la domnncla d<', l' ('i:.-.c1·c· negutiva. E tle,·c esserlo perC'hè: a) l•'ta qudto ~ile si ch1,una nc1s11nulc dj con– cetto e quello J.·hc si diiama pr1·so11ale di ordine non c'è il rap11orto e.Ile csi te fr,, i due tipi di la– ,·01·0, cct anche 11ei ti'mili del l'i.lJlJlOl'tu,110n srrn– J>l'C il personale è assegnato a seconda ctella di– stinzione .. \ccadp s11esso - spedalmente negli uffici dipu1·timentali - che lu11zio11idie i11un po– sto sono affidale a funzionai-I di concrllo, .aHroYr sono affidate all'altra· categoria e , ic,_cversa: e poi– chè questo è 1111caso ass:1i r,·cquenle, vuol clirP rhe c"è esuberanza del ))<'l'~onn!c di concetlo o r'è defkienzn •c1c1J>C'l'Sonalc cl'oi<li11c. Nell'un ra~o e ncll'all'ro c'è- un ,·e,·o e 11roprio cli,penclio ~uper– nuo. - b) Le norme relaltve alle 1>1·runozioni non danno ne~s1111a garenzin che, 111iu10 ,nt'lno che nu– menta l'importanza rJell'ufficio, a rieolprirlo siano ohiamali pro11rio i miglio1ù. Il c1ile- 1·io dell'anzianità, applicato E{Uasi rigorosa– rnenle in tma a quello del cosi.dotto merito a$soluto, è nocivo all'as. egnazione cll:-imigliori ai piil alti [)osti. nocivo per due rn!rioni f<•ncla· menta.li : I. perchè se è \'ero chr il promo-sn ha i rnquisit.i m,inimi per coprire il 'f.lO~lo1'uperiore, non " JJ1en ,~ro che qualche altro fu1i,ionario di· maggi~r valore nvrcbhe nowlo ,·endere all'ammi– nist.1·aziv11t•ed alla colletlivilù servigi molto più importnnti. Delle due !'mia: o l'ufficio eia coprire ,·isponcl~ ad una vern e propria necc~silà od 111i– li(à, rei allora deve essere· t1sscg11alo :, chi ,possa farne veramente 11n organo ulile ed Hdallo a cor- 1·ispo11de1·ea quella ncce~silà; 0 110n lo è ed al· lo,·a conviene opprimc1·lo o climinuirne i'impor– La;1za assegnandovi un funziona1·io cli grado mi– nore: 2. 1~e1·chèJ'n,·ere tolto qualunque valore al nw.rito personale relativo ha scoraggiato e sco– raggia gli elementi migliori, i quali, dinanti ad u11a eosi 1·igorosa ap1Jlicazione deil criletio <!ella a11ziunitil, o se ne vanno o si trascurano e fini– scono col diventare ·c,attivi anch'essi. Ecco •pe,rchè l'Albignente (La 1iforma della pub– bl'ica amministrazione, Ba1i, Laterza, 1~15, pa– gine 111) può giustamente esclamare: " E così che si è venuta determinando una guan– ce lilà ingente di firnzion8.li cltrelli-vi men che 11 mediocri, benché !orse alti a compiere pas· cc sabi !mente, o anche bene, le funzioni esccu- << tivc ... u. I Compre11clo che mi si v~·isponclcrc rhc a q neste condizioni s( è a rrivà.li perch1' non è -gtt,– Sln che n un funzionario dopo molli anni cli ser– vizio si debba togliere qualsiasi miglioramento ~conomico e lasciarlo atl uno stipendio bas– s:issin,o, qnando par l'età non è lpiù in tem– po II cambiar carriera. '.\1a se questa in– giustizia 'de1•iva dall'organice, che lascia solo il miglioramento degli aumenti sessennali, e i,uò in pa1 le giustificare_ l'operaio di chi, tenendo troppo a cuore le conciizion, dei fun– zionari, non ha avuto timore' di affidare gli ufnci a dei mediocri o insufficienti addirittura, non è !Juonn. ragione 11erc·hò il sislemn clehba es– sere peqleluato. anzi è nnn ragione cli piì1 per accelerare la riforma. e) fil me!.Òdo, o meglio il non meloùo, che si segue nell'assegnazione delle pensicni e nei re-, !alruvi collocamenti. a 1<i1poso. Con i ruoli chiusi il collocamento u riooso e la morie sono i due soli coefficienti che ,;~ icni·ino la ca1·1'iera economica e morale del funzionario. Non voglio per ora accennare alle norme e al– la procedura per ln liquidazione clelle pensioni, norme e procedura. che nell'altuale momento - nei riguardi delle disgra;,,iatP. famiglie dei morti per la Patria - producono un lben tristo e do– lt•1·0s0 effetto. · Parlo dei sistemi seguili per coUorare ;1 riposo I h1111.wuari elle abbiano ra;– giunlo i li111ili di elà e di sen izio richiesti dalla. legge. Poiché il fondo Jler le llt'lhlUIIÌ ,i è cvnsolicl1tlo iu una cifra messn a dis>pO$izinne del ~1,nistro del Tesoro (co11s.ilicla10 prr lll11tlo cli dire. pHchè da quando si.. consolidò la 11ri1na rnlta si ~•1110 a– ,·uti llcgli aumenti!\ il l'Olloeu111en10 11 riJlOSO di un fui1~ionario da una q•1estione amminiBl>ra– tiva ,. diventala una questione finanz.ia.ria.. Dice appuuto l'Abignentc (pag. JG3): cc Non " si esaminò se si dovesse o 110n si dovesse « allontana.l'e un imJ)irgn10 dal ~<'n izio: i es11- u n1inò se c'erano o non c'rrano i clenflri per ]):ii.· cc gargli la pensione. E questo dilmttiio portò con-· " seguenze strane, frn le qunJi la ,·outinuazione u dello stipendio (somma maggiurc prrchè noR 11 si pote,]:_pagarn la pen ione (s0111111a minore) - " l'esistenza d'un11icga1i che, >1,enilo il djrillo al " colJocamento a riposo e avanclone fallo doman– " da, si asscllla\'ano cloll'~1fficio senza 1ier cio cc essere molestali nella l'Ìs<·o,sio11c dello stipcu- " dio: una serie lii s1wrpcri, rio~. fal1i per eco- u 01 i tl ! ;,. "' -, • ' 4 • Ed è faciJe 'J)Cnsare coso. accada quando si del>· ba collocare a riposo un fun1.iona1jp che non ha. nè i limiti cli el,à. nè quelli di se,·"izio richiesti clal 1 la legge e e.be , nonostante la lar,khezza con cui oggi si giudicano gl'impiègali. _ia ritenuto asso– luta1neme incapace di st/lrC ul suo po to. Consegucnla di tutto ciò qual'è•! Quella che le " 'promozioni ritardano notevolmente al punto che si co1nincia ad imprecare conti·o l'organico e, se ne doinand,1 o un ampliamento o un rin1aneggia– menlo. d) Le continue J•ifo·rme cli organico, dirette dal concetto, che la funzione esiste, non per sè stessa, ma per crea;re un posto al funzionario. Oggi ogni im1.liegalo dimentica. facilmente il con– cetto che è lui ..he a(•,·r sen ire nll'u!Ocio e non l'ufficio a lui. E qua,ndo nell'organico una fun· zione non esist,,, la si crea senza tanto sott'illz– zar~ nella. sua necessità. Pnl'lroppo nello spalleggiare q11c,te domande cli rirnaneggiamenti cl'organko - ginsli.ficale con l'appeJlath·o pietoso dei 111iy/iora111enli .eco110- 11<ici - sono empre primi quei deputati d'eslrem:.i. che cli ta.nlo in 1:lnto slrilla110 eonlro le lentez– ze e le lungaggini bm·ocratiche. Ed il governo, il c1uale ha ~em11re Jll'Ot11es.,.,1·he si sarebbe occu– pato della riforma, ha cercato di porvi. un freno .. Ma noi! c'è mai riusdto: mentre iJ Mini– stro del Tesoro net '1910 Jligliava l'imJ)egno cli pre– senta,·c proposte concrete di rilo1·1na e ricordava che nelle amminislll:azionà slrllniere •mancaiva.no i vice direi loti generali ed i capi sezibne, da.11910 al 1914 veni'Vano c.J'eati 19 m1ovi vi::e ùirett.o1i gène– rali e 74 capi sezione, cioè ~3 funzi'onari diretli,·i di q,!ei gradi cl,e il )linistro. come inesisle11tLal-. l'estero, giuclica"a do\'essero sopprimersj! E gli impiegati in genere dal 1!)11 al !OH crescevano di 5000 con unll. S[lesa di quasi li n,ilioni e mez– zo,. A dare un'idea del modo co11 rui si formano gli organici da noi. basta aceennarc al ratto che ai noslri domini coloniali - che olo i naziona– listi più accesi DOSsono decantare come il nocciolo di ·un grnncle impero coloninlc! - prov\'edeva nel 1912 il '.\'linistero delle Colonie con la bollezi,a di !74 impiegati, menh·e l'Inghiherra per il suo immenso impern si a.v\'alern solo di ... 135 funzio– nari civili! e) Oggi ~siste un torte squilibrio fra le conside- 11a1,ione in cui sono tenuh i funzionari cielleAmmi– nistrazioni centrali e quella che circonda i fun– zionari delle ammini'lr.azioni prO\"inciali - squi– li.brio che persiste anche quando il titolo di studi richiesto per l'Ammis!>ionc è comune alle due car– riere. Il funzionario ccntrnle crede di avere una certa superiorità. su quç_llù provinciale, come se l'a.pplicazione di una legge e di un regolamento richiedessero elementi molto diversi da quelli ri– chiesti per la loro p-re~arazionel Le due carriere chiesti per la loro ipreparazione l Le due car– riere hanno ruoli separ.ati. !Il pass~lo dal rnolo prodnciale a quello ccntl'ale avviene a1ollo

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