L'Unità - anno VII - n.4 - 24 gennaio 1918

18 " bisooni leoitlimi possbno essere soddisfatti 1e11- ., Z'.l precludere il riconoscimento dei bisooni al– " trui e 1en:a annessione di territori di altri po– " poli"· (Memorandum sugli scopi di guerra ap– PJ:Ovato dal Comitato esecutivo del Partito del lavoro e dal Comitato parlamentare del congres· eo dello Trado Unions nel 1'imes del 18 dicem– bre 1917). lh1.\l'o.ltro esiste semp-re In tutto II suo vigore, \p ronvemiono di Londra cor, la malaugurata cli,usola che riguarda la Dalmazia e che nessun uomo di buon senso potrebbe difendere In nomo del J:>rlLclpll d~mocratic!. Lloyd George ,:c,:u.i, com'è suo dovere, che al trattati dell'Inghilterra con gli alleati il go– verno di Londra resta pienamente fedele;, ma sulla questione del!' Adriatico si attiene alla tat- tica del olisse1, glisse:, n'appuyec pas. ,· Ed ecco un gruppo di giornali italiani - - saltar ·su a pro- , testare contro Lloyd George, perc.hè Lon tega alla ·awssa catena la Dalmazia e l'Alsazia-Lorena; cd esigere che l'on. Sonnino parli non per buttare a mare la zavorra dalmatica, ma per proclama– re che .Shyloch intende rivendicare la intera li· bra di carne secendo 11 contratto regolarmente elip\Jlato. Cioè, mentre gli operai inglesi di()hiarar,o che l 'lnghllter.ra . deve rinunciare ,ad annettersi fl. n.anche 1 territori dell'Impero turco, che ha mi. litannente conquistati, ldev~ ,solamer,te nella conferenza della pace accordarsi colle altre po– tenze per assicurare contro il dominio tedesco i popoli nOL turchi, armeni siriaci, arabi, ecc. (Appello ai. fio li dell'Europa centrale del Comi tato parlamentare del Congresso delle Trad? Un~ona e dell \E~ect1tivo ,naz;iona.~ del !Partito del lavoro, r,el Manchester Guardian del 16 gen nato); - mentre insomma gli operai inglesi a! ferma.no la. necessità. di rinunciare a conquiste, che avrebbero per i domini inglesi delle lr,die e dell'Egitto una importanza infln'itamente J11ag– g[ora di quel che potrebbero avere le scogliere e le sassaie della Dalmazia. ,per l'Italia; Lloyd George deve andare nei congressi di que ati operai a spiegare che essi devono pl'OlULgarc la guerra e consentire una esten~ione della co scrizlone, a rinunciare a tutte le loro libertà., a Lutti i loro privilegi, non. per cor.qu1stare nuovo colonie all'Inghilterra, non per assicurare Co– stantinopoli e la Prussia orientale alla Russia, non t>Cr cor,qulstare a,!La Francia la intera riva sinistra del Reno, ma a[finchè i'lialia non sola mente ottenga le terre italiane di lingua e di stirpe, ma possa. ar,che mandare il signor Atti-·• llo Tamaro a rare il prefetto di Sebenico, e ma– gari U duca di Cesarò passa diventare lord go– vernatore delle Bocche d1 Cattarol Quando ~ert,1i nostrt scribacchini d.i giornali confronta.no il problema della Dalmazia con quello dell'Alsazia-Lorena, e pretendono che Lloyd George e Wilson ne parlino con lo stess1 tono di voce, dimostra.no solamente la spavento §a Ignoranza. ~on cui essi - si occupano di politica in- tetn.a'Zjonale. Nel caso dell'Alsazia-Lorena c'è il fatto storl co çoncreto e 'Preciso di una cinquantenaria, con· tin)la. J:>rotesta di tutti i partiti francesi cor,tro il trattato del 1871, e per mezzo secofo chiunque nel mondo si è occupato di politica, non ha po tuto rare a meno di sapere che c'era una que– atioll._e tlell'Al)lazia-Lorena. Perciò, r.on a1Jlt)ena è scoppiata la guerra, la opinione pubblica in tutto il mQJlclosi è trovata perfettamente prepA. rata all'idea che "bi.sogna r.iiparare il torto fat to a.li ~ Francia nel 1871", se si vuole assicurar 0 la pace del mondo. Nella questior.e dell'Adriatico, invece, tutti ~a pevano che dal 1282 al 1914 eravamo stati buoni amici dell'Austria e lanzicbenecchi della Germa nia. La. stessa rivendicazione di "Trento e Tri<i steli, formula infelicissima invece di u Trentino • Istria li, era stata, dal 1882 tr, poi, dichiarata e ino Bianco L'UNITÀ fissazione di pochi acervellatl da tutte le per– sone solenni e benpensanti· dell'Ilalia ufficiale ~ aspirante tale, CENSURA Nella river.dicazioni italiane c'è qualcosa, che corrisponde appuntino alla Lorena delle riven– dicazion'i francesi: ed è il• Trentino. C'è qualco– sa che rcorrisponde ,abbastanza ali' Alsazia: ed è la Venezia Giulia, cioè il Goriziano sud-occi– der.tale, Trieste, l'lstria occidentale fino al .Mon– te Maggiore 'I) aàcune isole foranee dell'Adriatico. Ma tutte le altre rivendicazioni bisogna asso– ciarle non a quella dell'Alsazia-Lorena, bensl alla. pretesa francese di porre il controllo sul paesL tedeschi della sinistra del Reno. Caduto l'imperialismo frar.cese, deve cadere anche l'im periallsmo italiano. Insomma, per capire ed a(l'Prezzare nel loro giusto valore le dichiarazioni di Lloyd George e cli Wilson, occorre che i nostri scrittori politiri si ricordino che le scog!iere dell'Adriatico non sono il centro del mondo; che ora a questa guerra partecipa tutto il mondo, e r,on la soln Italia,; che ridotta la. lotta or~i a un con!iitt'l inconciliabile fra nazionalismo tedesco e dem,, crazia anglo-latina., è assurdo pretender•~ c"c l'Italia. possa continuare a combattere nel ca'l1 po democratico con idee imperialiste. .Mentre restano \sempre ,1n · vlgO're e 'tratta.ti firmati dai Governi, questa è divenuta orma! ·guerra di popoli. E' interesse nostro che il popo– lo Inglese rimanga compatto nella lotta fino al la vittoria. E' interesse nostro che Lloyd Geor- ,,,. ge riesca a ficostituire intorno al Governo la unanimità. dei partiti. In vecè cli insistere perchè Lloyd George si rompa la testa contro il mw·o del ..entimento antimperialista del suo paese, liberiamoci noi stessi e liberiamo i Governi a noi alleati di t.ut · to ciò che nelle ..r.ostre pretese adriatiche imba· • razza essi e disonora noi. S\, anc.he noi vl>giiamo che il nostro Gover– no parli. Ma vogliamo che parli, non per ritor– nare ad affermare un p,rogramma impos:;ibile, ma per dichiarare che ci siamo ricreduti anche r,oi del nost.ro erro-re, e per nostra libera inizia– tiva fl!cciamo dono del nostro ravvedimento ai popoli a noi alleati. E dopo esserci tagliato quest'arto cancrenoso, che è stato per quattro aoni la Dalmazia, sal– viamo l'Istria finchè siamo i,n. tempo a salvarla! Raccogliamo cioè le nostre torze pe.r convince– re la democrazia anglo-sassor.e che, come nel. problema europeo la democrazia tallirebbe, Sf non raggiungesse Jo sfaisciamento dell'Austria, cosi nel problema adriatico il programma. n.a· zionale nostro non h.a nulla c.he possa essere accusato d'imperialismo, e che r,on corrisponda ai bisogni legittimi, e del popolo italiano e de] popolo jugo-slavo. A questo scopo, un accordo diretto Ira Italia– ni e slavi è questione di vita e di morte per gli uni e gli altri. Se i due popoli adriatici si presen– teranno ai popoli alleati, la mano nella mano, affermar.do un comune ed eguale diritto a vive– re sull'Adriatico liberi ed amici, senza dominio di tedeschi e di magiari, quest'accordo verrà. ri– conosciuto da tutti, senz'altrp. Invece questo movimento artl:flcioso di prote– ste giornallstiche, diretl-0 a far credere a.i Go– verno ingles,e che l'Italia è pronta ad un nuovo accesso di dalmatomania., mer,tre non può in– gannare il Governo inglese, che deve avere im– pa-.·ato ora.mai da un pezzo i trucchi giornalLsti– ci dei nostri Metternich (visti col cannocchialp alla rovescia), serve solo a creare inquietudi– ni ,e dissidi tra il popolo iL.glese e i1 popolo ita– liano. Ora. noi chiediamo agli ispiratori di que sta campagna: Non pare loro di avere ratto ah ba.stanza. il gioco dei tedeschi, mettendoci m'l.· lé per quattro anni cdl popolo J ugo-slavo? Dove ci vogliono condurre con questa nuova mano– vra? Forse alla paco separata? L'Unità. Lloyd George e i-fini di guerradell'Intesa Come puoi, tu, l'autore di Delenda Austria t;ro– Va.I16 « nel loro complesso· soddisfacenti ed oplpor– tune " le dichiarazioni di Lloyd George ? I gior– nali possono a.ve, rlo lodato o criticato: certo non vi dev'essere stato un solo italiano che leggendo le sue· parole sull'Austria.-Unghe•ria. non ei sia soffermato preOCC)l-pato,ferito nel suo profondo. La stampa ingiese è' talmente conscia di qu~to 1>untodebole del discorso del ,Primo minisliro, che ha voluto s>ibito rassicurarci sull'impegno preso dall'Intesa d'appoggiare e difendere le nostre le gittime rivendicazioni. E se essa non è più pre– cisa, la colpa è tutta. no.stra che con il meschino sistema della vecchia politica del chieder cent9, rper ottenere ,venti, abbiamo lasciato che su tutte le nostre asp.iJrauoni nazionali gravasse l'ombra dell'imperialismo, rendendo diffidenti verso di noi i nostri allea.ti stessi· e. provocando quel sordo dis– sidio italo-jugoslavo che permette oggi a uomini su,periori di considerare una chimera la. distruzio– ne dell'Austria-Ung,heria. Ma quand'a.nche fosse stata riconosciuta la legittimità delle nostre ri– vendicazioni fino al Qu,arnero, e ancorchè fosse \)Ossibile pensare alla sopravvivenza di un'Austria. senza Trieste e Pola, possiamo noi considerare sod– disfacenti ed opportune le parole di Lloyd Goorge? Da tre anni andiamo predicando che il pop-010 nostro come tutti i pdpoli allea.ti non riesciranno a tendere fino a.Il'estremo le loro forze se non da.– remo ai loro cuori il resp.iJro mondiale, se non sal– deremo in essi la certezza che questa non è la. guerra di Trento e Trieste, ma è la guerra vepdi• catrice di tutte le giugtizie conculcate; or come possiamo appiravrure le dichiarazioni d'un uomo di Stato dhe nonostante la tempesta sia.va ohe lotta a morte con l'impero a.bs :burghese parla del– la rpossibile sop-ra,v ,vlvenza.di questo sia pµre sot to altre tonne? Che direbbero gl 'Inglesi, I francesi, di UJl mes: sagio del popolo d'ltalia e dei popoli sla.'Vie ru– meni che offrisse alla Germania. di ~-scLr dal con– flitto purc.hè venisse concessa. una larga autono– mai all'Alsazia-Lorena e alla Posnania? Un tale messaggio è inconcepibile ; è vero: non siamo i più forti, e la sventura di Caporetto à tro'J)po reoepte: ma coloro che hanno gsiurato di combattere, « per la pace definitiva del mondo, µer la. lLberazione dei suoi popoli - non escluso il popolo tedesco - per i diritti delle nazionf, pic– cole come grandi, e Il€!' il p:ivllegio ohe del>bono avere tutti gli uomini di. scegliersi il modo di vivere e di governarsi li possono misurra.re I di– ritti dalla « fartuna milit.rure "? Per l'Alsazia e la Polonia vi sono altresl dei ·" precedenti storici li : ma non ne ha anche la Boemia? E d'altro lato cosa sono i « 1>recedenti storici li di fronte alla volontà. attuale dei popoli se non delle ipocrisie ricerca te dalla nostra debolezza morale? Le pall'ole del primo ministro inglese hanno a'VU– to la virtù di debella.re le schie-re ~ciflst.e sempre più inqulete de/1'impero britannico ; questa è la sua giustificazione politica e la p-rova. della verità

RkJQdWJsaXNoZXIy