L'Unità - anno VII - n.1 - 5 gennaio 1918

2 Di fronte a. questo programma, si può dire che sono orma.i d'a.ocordo tutti i partiti czechi, tra.nno una. pa.rte dei socio.listi, sogna.nti quella chimera. di federa.zione, ohe ta.nto fa. comodo a.gli Absburgo. Kramarz pa.rla, a. Vienna. nello stesso tono che Masa.rik II Londra; le idee degli a.g :ra.ri, non differiecono da. ~uello dei socia! isti ; uomini ohe ebbero ne.I governo cariche e posi- 1.ioni ominonti, come PrMCk, ex-ministro, e Udrza.l, vioo-prooident;o del Reichsrath, si espçi. mono in termini analoghi a. quelli di oppositori tona.ci del governo, come Stra.nsk)' e Sto.nel<. Ancho in questi ultimi tempi, in cui av-veni– menti corno l11rottura. della. fronte italiana o lo sfaccio russo culmina.nte nell'armistizio e nello trattative di paoo, parvero rinsa.ldare 111 forzu degli Absburgo e o.llont11n11reil giorno dolle ri– vendicazioni nazionali dei popoli soggetti o.ll 'Au– smia., l'atteggiamento di lotta degli czoohi è ri– ma.sto immutato. Al Roichsrath, i "deputati czc– ohi rimru;ero sdegnoso.monte muti e impassibili, quando il Presidente a.nnunciò fra i deliranti applausi doi tedoschi, la vittoria di Caporetto; alle Dcleg117,ioni uomini. come Stanek portarono lo stesso impoto di lotta. ohe 11IReiohsrath. E in Boemia lo persecuzioni più sistematiche e spic– tll.lio non rio.'lCOno a. far pieg11Te la fede del po– polo. , Tutto questo cose, di cui j no,tri giorno.li ..pos– sono da.ro soltanto brevi e so.ltuorie nofo.ie , è bene sia.no conosciuto e considerate nel loro si– gnificato fra. noi. La. resistenza, ozoon, che si ll<'plica. tonaco e incrollabile ÌJJ condizioni cool difficili, può cssero, deYo essere una, nostro nJ. lenta preziosa nella lotta contro l'Austria, spe– oia.lmente ora, ohe, venuto purtroppo a mancare il contributo russo, è 1>iù che mai necrssnrio ten tare di indobolire l'Austria coi movimenti inter– ni. La. resistenza. czooa. va non solo gu0,1·datu oomo un meraviglioso e,;empio da cui trarre in– oitamento e oonforto, va anche incoraggiata in tutti i modi. Un buon provvedimento è stato preso dal no– stro govomo quoJcho me.so fa. (finoJmento ! dopo duo anni di guerra I): quello di smistare i campi di oonoentra.mento dei prigionieri, separando gli 8lavi, dai tecloscbi e dai magia.r.i. La. misura è stata aocolt11 da.i primi, specialmente da.gli cze– chi, con entusia.smo. Ciò perobè, per effetto del– la guerra nella Monarchia d'Absburgo sono pe– netrati anche nei bassi stra.ti della popolazione quei contrasti e quegli odì di razza, ohe primn di solito ~i limitava.no alle classi pi,, evolute in– tellettualmente ed ooonomica.mente. Non più soltanto l 'uifioiale, ma anche il soldato, il con– tadino sla.vo odia con tutto il cuore i tedeschi e i magiari. Bisogna. sempre tener conto di ciò. In Italia è sorto anche un Comitato italo..:ze– co, per opera- specialmente di Edoardo Benes, infaticabile 11gitatore, anima dei Comitati na.zio– nali ozooo-slovooohi nei Paesi dell'Intesa, d'ret– tore della rivista « La Nation 'l'ohèque ». Questo Gomitato può fare opera. utilissima., purchè, pe– rò, aohia sempre, presento il concetto che non si può scindere il movimento czeco-slo, o.eco da quello jugo-slavo, e favorire il primo [l'.jagari osteggiu.ndo il secondo. Tale concetto non fu presente alla monte di alcuni dei Iliù noti jugoslavofobi nostrar,i, che nel settombro SCOl'SO si serrarono ,, Roma intor– no al Bonos, qua.si tentando una manovra d'ac– caparra.monto. ~fa il Benes fu pronto ed esplici– to a far notare la. relazione stretta esi~tente fra ' il movimento czeoo-slovacro e qltello jugo-slBNo, a insistoro sul proposito degli e1,eco-~lovaochi cli prooeclore d'accordo cogli sia.vi del sud, e ivl csprimero il desiderio di facilitare ] 'intesa. tra Il.a.I ia e J ugo-slavia, diicendo che gli rzeco-slo vaoohi desidera.no ta.lo inteso., anche perobè ane– la.no kli toglie.re ~Ila Monarohia d 'Aoobu,,go i puntelli oho ha. tutl;ora. in Croazia o in l)almi>ziu. Chi hn buone orooohie, devé "'vero inteso. Pietro Silva, POSTILLA Speriamo che, Mohe i;n quest'a-rgomcnto, il nostro governo non arrivi, com 'è sua abitudiJte. con un anno e un'idea. in ritardo. L'esercito oze– oo-slovaoco, infinitamente più utile che Rul fron. te francese, sarebbe oggi e sarebbe stato negli L'UNITÀ anni scorsi sul fronte italiano. Quel disfaeimen– \o dw i t.edORchioeroano di provooa.re negli oser– !'iti altrui coll'aiuto della propaganda. socia.lista– dis[,,ttista, noi a,TOmmo dovuto cercare di pro– ,·oca.rlo nell'esercito austrill(JQ coll'aiuto della 111·ovugancla nazionale fra crochi o jugo-slt•, i: P nullt, meglio che l'intervento di reparti volon– lnri cr,echi e jugo-slavi ci a.vrobbe aiutato nello I socialisti Cara Unità, PNmcU.imi di dire la mia se lu rcn~ura della <..-oncordia nazionale te lo 1>errnette - sull'ulti· nm discussione l )llrlamenta.rc e sugl'incidenti Cll.!l·aparlamentari. da cui essa è $lata acco111 pngnata. 11cosi detto " disastro cli Cn.poretto », per chi , oglia riceroawie, onestamente, e non parla.men– lurrnente, le rause si deYe al•,ribuire, come sc-ds.<>c il He, a un " conc()lrso di circostanze », nel quo.– I,, - dato eh~ la somma delle cause si,, i·appn· sc-1,tata clall., quanlila 100'- le singole pll.l'li della somma possono essere valula,e nella mn.• !_)i era cl~ ,eg11e: • ··---Ì, . A 20 - Stanchezza defla guerra (sentimento 11111ano e non biasimevole in via assoluta, pc<1·· cl1/>l'uomo è uomo e non angelo o demonio); B 20 - enori ciel governo civile (enrori di pa– role, di opere e di omissioni, nella politica inter– ;1a, nella politica annonaria, nella politica diplo– matica); C 20 - errori del gov-erno milita.re (prodotti per 5 dagli errori della 'l)Olit.ica diplomatica e per 15 dall'azione Yera o propria dei militari che dirigono la gueo ra); O 20 - mala volontà di una. buona part,, della daSlSe borghese, e burocratica, c'lv-isa in neut,rAlisti e interventisti (àl vero, i•nespdabile de· litio del'on. Giolitti consiste - lui, cavaliere del· l'Annun~iata, ex-presidente citi tanti consigli, occ. ccc. - nell'aviere mantenuto que~la divi~ione an– che dopo l'intervento nella guerra); E 10 - pro')>aganda disfattista all'aoqu11 tie– pirla dei clericali, diciam cosi, non ufficiali, ma ufflciosissimi; F 10 - propaganda disfatti&t11 all'acqua bol– lente dei socialisti ufficialissimi. Ilo detto elle questi &ono gli e,lementi drlla somma. Farei meglio· a dire che sono i !attori <li un prodotto: 1>01·chèognuno vale non solo per sè, ma in quanto si moltiplicn. per gli altl'i. il fallare F, per e~.• ha avuto un :peso ir..F.nitamen– lr sttperiore a quello rappresentato dal coefficien– te 10, 1>0rchè è stato moltiplicato da tutti gli altri, e l'iccveirsa. ~Lotivo 1>er r.ui, la. formula, che rai1· presenta le cause del disastro di Caporetto, 11011 è: Disas~ro = A + B + C + D + F. + l"; ma è: Di ast,ro:(A + B + C) x (O+ E+ F). Ciò J)O'lto. q'tl11e 5jl-rEfube stato ,il dwere dei giornali, dei ~>utati, dei governanti - di tutU roloro, insomma, ohe nssumono presentuosamen– te e a. cui noi poveri diavoli diamo oon su'J)ina rlnhbenaggine la denominarionc di " J)llese u? J1 clovcrc era Ji lare un esame ili coscienza onesto, climostrare la risoluta 'Volontà. di riJ)arare nei li• miti riel possibile a tatti gli errori del J)llssato, colpire nei limiti del possibi!l, seve-1'8.IOentP., in– l'rollnbilmentf:, le responsn.bilitA. E dico nei limi– ti //et possibile, '!)erchè a certe deficienze intel– lc•tlunli e morali delle nostre classi dirigenti la cor1•ezione non si J>UÒ im))rovvisare da un mo· mento all'altro - si trO'Va in guerra quel che c'el'I! già in '])Me -, e pe.rohè nolla determina– zione delle 11,es1>0nsabilitànon bisogna v-olerlc mi· •urare e dosare tutte con la bilancia di precisio– ne, ma basta sapere colpire RUbito e in alt.o. Onbene, qucst 'esa.me di coscienza onesto è sta– to ratto dai giCJrnali, dai d~utati, dai gov-ernanti? Lasciamo pu,·c dove sono i giornali, e scr,,a pc,·rhè. Parliamo clella Cumcrn, e parlen· mn. ma se la rensu ra lo permette, cl<'IGo– , orno, a cui in tempi come questi, tutti i t,uoni citta.clini dovono a.ssòluta obbedienza. e fiducia, CEii l IU L'Unità. e la guerra anche se non la merita, anzi l}OCialmentc sJ non la morila. Che cosa hanno fatto nell'ultima discussione parlamentare Governo e Camera? .\ dir lo vero, la discussione è stai .a mezza ee– g1eta e mez7,a pubblica. E di quanto è avvenuto nel ~cgret.o i, noi, so nulla cli nullo. \lo S(' cruel ohe è a"venuto fuoni. E se tanto mi dà tanto, devo conchiuclere che Ca.mera e Gover– no nè hanno faLto un onPslo esame cli ooscicnla-, n~ hanno dimostrato ùi voler fare quello che sa· ,·ebbe possibile ~- evitare nuovi guai. La discussione 1»1.rlamentare si è ridotta a :tue duelli: uno fra i disfattisti c un u.s~Pnte, Cu– ciorna; e l'altro Ira. gli anlidislattisti e i sociali– sii ullìciiùi. Questi hilllnn ce'roato di lor dimentl· care le loro COIJ>C, coprer,do di invettive Ca.dar· nu. un uomo solo. Quelli hanno cel'cato di fu ,.,, dimenlica,·e tutte le altre cause del disastro, per dare addosso quasi esclusivamente a.i sooia– li~ti u!llciali. E' il gioro dello soa.Ticabarile. Res11ltat.o del quale gioco è stata la. pToolama– zione dell'on. Orlando che sarà, ria domani in poi, ,e,·ero contro le manovre dieifattiste dei sociali– sti ufficiali; e bott 11, oome dice in meneghino l'ot– timo 1>roletario del commercio, C.ostanlino l.a1. zll.l'i. Speriamo che la minaccia dell'nn. Orlando non d\l'l1i come la rosa, lo spazio di un mattino. E, tanto per cominciare, as1>ettiamoci chè l'on. Oa·· lancio Uri fuori dalla sua oa..~salorte le carte di 2:urigo. )la quando avremo resi ir,noeui i socialisti di· slat.tisti, a,vremo risoluto forse il problema. che ci gra,·a ull'anirna, e da cui dipende tutto ra,·vo- 1,ire della J.>atria? E abbiamo il diritto di essere severi coi socialisti disfattisti, se non comincia– mo dal lare, nei limiti del possibile, tutto il no· st ro cloYere contro tutte le alt.re cause possibili di nuovi clisast.ri? lia causa A è, purtrO'))pO, inevitabile, anzi con· tinuerà ad aggraYOO-Sicol passare do! tempo: mn eua fttn:iona per noi come per i nemici nostri. -· ~11, 11erchè sulla causa E si stcnclc il mio? Se Il' p1-eocct,pazioni elet tornii del dopo guerra consen– tano all'on. Federzoni di v-edere. da un occhio solo, non è evidente che ogni elemento di \>robi– tà intellettuale e morale esuli dnlla filippirn n11 tisocinlista del depulato nazionnlista e d1,gli ap plausi, che l'hanno cm-onata? Si cerca il rimedi,– ai mali ciel paese o un diversivo comodo 1>0r i pro])ri amici? E le cause B, C., O, come mai nella cli cussione parlamentare si sor,o <1uasi dr 1 1utto squuJ!'liate; mono le res])onsabilltà perso nati di un u,1mo solo, di Cadornn? sta. svisata dai giornali, che lannn •I gioco dellP Un freno a queste mistificazirini 1>arlarnentarl novrobbc venire dalla opinine pu.bblioa. )1a qne· raziuni parlamental'i o del ministero, non ha ne. anch'essa la rapacità di veder ohiaro e di imporsi ai deputati e ai governanti. A noma hanno bastoi1at.o l'on. Modigliani. Jo 11011 biasimo in v-ia 1tssoluta l'argomento " caz· zotto ». In certi momenti, un ipugno è il solo ar– gomento persuasivo degno di essere adoperato. Ma eono profondamente convinto che il susoilare incidenti J)O'Csonali coi ooputati 'socialisti sia \Un enorme tu nesto errore. li ciò per i seguenti motivi: 1° mentre i deputati di altri \>artiti, per es., i giolittiani, sno gente sensibilissima al pugno, i deputati socia.listi hanno l'obbligo professionale di non guardare tanto pel sottile nei metodi di

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