L'Unità - anno VI - n.50 - 13 dicembre 1917

318 Guerra militare e Nell'ultimo messaggio del Presidente Wilson ul Congres'30 degli Stati Uniti d'America c'è un passo, che merita una. attent:i. considerazione, 'PO· tendo -0sse1'\lesso 1a primi\ manifestazione ufficia ie di un nllep;gian19nto dell'Intesa, eh~ sarebbe assai opportuno per accelerare una fine soddisfa. ceni.e della guerra. · « N·essuno - ha detto il Presidente Wilson - ,, minaccia !'esistenza, l'indipendenza. e lo svi• « lup))o ~>aciflco dell"lmJ)<'ro tedesco. Il peggio « che possa accadere al popolo tedesco è questo, « se, finita la. iruerra, continuasse ad ossere co– «· stretto a vivere sotto i suoi padroni ambjziosl " ed 1,nt.riganti ohe cercano di turlJare la pace " do] mondo, non potremmo q;darci ; sarebbe lm– " 1pdssi.bileammette-rlo nella Società delle Nazio– " ni che dovrà orroaj •garantire la. pace del mon– " do. Questa. società deve essere una socielà di ., popoli e P.on una società di governi. Potrll/Jbe " anche ess~re impòss/bile 1 in tale soraziato con– " corso di ciicnstanze, di ammettere la Germania " ai \iberi rapporti econpmiqi che deb~ono i71;e-vi- tabilmente accompagnare le.- associazioni dt ve– " ra pace. IMa non vi sarebbe in ciò alcuna ag– " gress,ione e !aie sitti'azione ine,,tabil~ a causa « della•nostra ruffld!rilza, si accomoderebbe da s,è, « ipiù o men -presto, per la natqra stessa dello CO– " se e con mezzi che si potrebbero certamente « 'staibi!ire ». Commentando questa parte del messaggio Wilsoniano, alcuni giorna:li inglesi e franoesi osservano cm~e il Presidente Wilson accenni o:ra. per la. prima vol_ta a voler adoperare contr& la Germania l'arma economica, finora tenuta ne! fodero. Bisognerebbe - essi dicono - addivenire fra i Governi di tutte le nazioni alleate a regolari intese per la c.reaalone di un regime, per i} quale l'industria tedescit venga privata di ogni sbocco, e la navigazione tedesca sia esclusa da tutti I •porti delle nazioni antigermaniche. Una m!nac . eia di questo genere suscitere!hbe in Germania, senzo. dubbio, un gra•de sgomento. Ii: che una minaccia di questo igenere cominci ad essere considerata con molta preoccupazione in Germania risulta da un discorso, pronunziato, proprio in questi giorni, dall'ammiraglio vor, Tirpilz, a Essen. « Milioni di. nostri compatrioti « - tha detto l'ammiraglio - ,ritorneranno dalle « trincee in Germania senza trovare abbastanza " lavoro, mentre ; sala.r! non corrisponderanno « al costo enormemente aµmentato della ,oita. « Immaginatevi la nostra 1pOs-i1;ione s dovessimo « contiemporaneamento ,portare .H .fardello delle ,, imposte.che"deve tocr.are ad ognitedesco, anche « ,povro-o- '])Oichè 1e tassazioni più alte sareb– " 'bero lungi dal iba.stare ...:... e inoltre se dovessi– " mo, nonostante il deprezzamento della moneta " tedesca, continuare ad acquistare all'e;;tero le " materie ,prime più essenziali e 1-0 derrate al\– « mentari, senza coniare gli ostacoli politici e dt « altro genere che tale situazione implicherebbe « per tutti I » L'ammiraglio .yuol condurre i suoi ascoltatori a:lla conclusinne che la Germania dfv'e cercare di c9nqulslare politicamente tanti terri– tori da non avere più bisogno di commerciare coll'estero e da polere scarica.re sulle spalle dei ipopoli vinti il fardello 1ene imposte, ohe i te– deschi non si sentono capaci di sopportaT'e. Ma gli scopi della propaganda '()8,Jigermanlsta non ci interessano ai fini della pNsente ricerca: quel che c'inte,re:ssa è che gli stessi pangermanisti co– minciano a sentire la minaccia, che gli ,11 osta– coli politid e di altro ge[lere ·,, possono rappre-• shtù,re per Ja v.lta ~conomica della Germaraa. E pr quanto :riguarda l'Avstrla-Ungheria, ;;ili, il conte Czernin, in un discorso del 3 otlo'bre, ha sentito il ,bisogno di dichl.nrare: "Un altro prin– « oipio' ccmsiste neU--cvitare una futura guei;ra « economica che deve essere eliminata incondi– " zionatamente da ogni <'O~inazione tutura. Noi, " prima di concludere la pace, dobbiamo avere « l'assicurazione positiva che i nostri odierni « avversar1 !fanno rinunzialo a questa idea ». E ancora nell'ultimo disèorso ha sentito il biso– gno di ripetere che l'Austria-Ungheria mette- co– me condizione della pace che le sia assicurata, non solo la integrità temlorlale, ma anche « il f L'UNITA guerra commerciale . futuro e libero sviluplpo nsl campo tJOlitico ed eco– nomico n. Per comprendere questa prcocou!)azione econo– mico., da cul sono turbati gl'Imperi centrali, sup– poniamo U caso di una definitiva 1Jittoria mili– tare della Germania, cioè che le nazioni dell'In– tfso. antigermanica, 'riconoscendosi ,•inte dalla Germania e incapaci a realizzan> il lw-o 'l)rogram· ma dj riordjnament.o territoriale, cedano alla Germania tull-e le regioni che essa pretende di conqwstare, ma rimangano sempre alleate fra loro, e dichiarino contro la Germania e i suol alleali il pjù assoluto e incondi:donato boicottag– gio: non si concedono !passaporti a sudditi U:dP.·, selli, DO!) si conced,mo passaporti per la Germa– nia ai propri sudditi, si soffenruno tutti i SCT"Vizi posta.I.i e telegrafici, non si ammettano navi tede– sche nei p,roprt 'J)Orti, non si garentiscana in al– cun modo i crediti tedeS('hi contro 'i p,roprt sud– diti, si rifiutino alle dogane tutte ,le merci di pro– venienza tedesca: insomma, si intende ru igno– rare ,J'esist,enz't _dell/1-Germania: ognun per sè e Dio pe1· tutti: ,nè rpiù nè meno di cjò che fanno ln leghe socialiste ufficiali cfel ravennate contro I crnmiri .Fino a tutto il 1!>16, la G-OJ;roania~te– v11 farsi gioco di un 'hoicotta~g'.io di questo gone– re, ~>E-rchè l'America e la Cina erano ancora neu– trali. Ma J",int{'rvento degli Stati Uniti e della Cina nella guerra, mettendo contero la Germania e i suoi alleati· quasi tutto il mnndo;ha reso possi– bile all'Intesa di prendere contro la Germania e i suoi all~ati questo ip,rovvedimento formidabi– le del bdicottaggio assoluf.o. Il quale avrebbe come effetto immedhto la rovina della marina mercan– tile tedesca, la quale finora ,•ivevP.1>reva.lentemen le del commercio estero, e la rovina ru tutte quel· 'I.(,. industrùc tedesche, le qu:ùi sono organizzate per forni1·e il consumo mO'Ddia.le.Per sfuggire a questo disastro, la Germania dovrebbe continua– re a guerreggiare fìnchè non avesse sottomesso quasi t'utto il mondo, inseguendo in casa propria tutti i 'Paesi ohe le dichiarassero il boicottaggio, ocouipando lé ferrovie, i porti, le dogane di lutto il mondo! Un lbodccttaggio -di questo genere riescLrobbe dannoso ar,che alle nazioni antigermaniohe. Ma anche la guerra militare ci 'fl dannosa: eppure la f&cciamo per evitare il male assai maggiore di un predominfo germani(:{) nel inondo. ID.el resto i danni del 'boiçottaggfo antit.edesco sarebbero lar– gamente ri'!)arati, se fTA. le nazioni del blocco an– tigermanico venisse intr_odotta la massima pos– sibile libe1·tà ru scambi: se Mi settimi del mondo si organizzassero nella base della più larga soli– daa-Jetà economica e boicbttassero concordemente lu Germania, 1a rovina del comune• nemico tpo– tre:hbe essere raggi.unta senza notevoli. sacrifici degli stati anti 1 ge.rmanici, e fa pressione econo– mica fareibbe •quel che si sar~'boo riveJata incapa– è.i di raggiun~ la pressione militalre. ,Su ques!e !basi possiamo accettare il 'boicottag– gio antitidesco anche noi, che combatti-amo ora e combatteremo sempre ,Jl6f" la libertà commer– ciale. \ \ Noi, infatti, non abbiamo lilla di comune nè col socialismo italiano che si è 1;vegliato dalla sera alJa mattina libero scambista assoluto e immedia– to, non ap~na il veni creator spirit~s del Genosse Scheidemann gli ha ri:vela!D. i pa-oblemì della po· litica. comrr.erciale - lui che era stato sempre il ,più fedele port:acoda. del protezionismo industriale italiano; - nè con la Stampa, che mostra anche essa di -vol"Tsi associare in.condizionala.mente al libe,:o scambio assoluto e immediato, non a.P'J)&na la Germania çd Austria ·hanno comincialo ae a– vere paura del boicottaggio; nè -0on diversi pe· scicani della srderurgi.ca nostrana, che non vo– gliono so;perne dj rappofti commercdlilli nè col nemici nè cogli allea.ti, e a'J>plicherebbero all'Ita– lla. quOI rovinoso regime d~ isolaljllenlo economi– co, di cui hn. tanto paThl18. la Germania., per il solo scopo di arricchire sè col monopolio del mercato italiano e cor, la rovina di tutto il paese. Noi accetteremmo il iboicottaggio antltedesco, pur essendo antiprotezion1sU, cosi come aJ>biamo accettata la guerra, essendo pacifisti. Ma lo a.e- ' \ I • cettiamo solamente come arma di guerra, d& 0$ere adoperata fl.nchè la Germania non si sia sottomessa a quelle condiz"ioni di pace, senza le quali non 'POSsiamò considerare acoettabile fra. ts.sa e noi un trattato di pace. Diciamo qualcosa di più. L"Intesa dovrebbe senza ritardo fo:rmuia- 1·0alla Germania e ai sn9i alleati "un ultimatum politico ed•economico insieme:, se la Germania, entro un dato termine, accetta le oo:lldlzioni di 1►ace dell'Intesa; l'Intesa accetterà ru riprendere dopo la pace relazioni commerciali normali con la Germania; ~e la Germania vorrà continuare nella guerra, l'Intesa. boicotterà, dopo la pace, qualunque essa sia, il commercio tedesco per un tempo i,roporzionato a quello, che inter– cederà fra l'ultimatum e la pace. E questo ultimatum deve essere accompagnato dalla pub· . blicazione cl€lle condizioni precise di pa~ che nntesa esige dalla Germania. E queste condi- . zioni devono essere tali da sodrusfàre il bisogno di giustizia, che è in tutti ·i cuori, e, da assicura– re gli stessi i-edeschiche il popolo tedesco non ha nulla da temere nella sua libertà dalla. nostra pace, 'l)Urchè 1·in11nz:i alla pretesa di far uso della sua forza ,per negare la libertà deg1i altri. ~ Quando verrà il tempo - ha detto Wdlson - " in 'cui potremo parl!'l'e di p' fi.ce, quantlo il po– " polo tedesco avrà interpreti cui potremo ere– « dere, e quando tali inte11preti saranno pronti, li, " noìne del loro popolo, ad acoettare il giudizio " comune delle nazionà per ciò che dovrà da al· « Iora in poi costituire la 'ba.se della. legge e del ..·contratto per la iYita del mondò, saremo con– " tenti di ,pagare il prezzo che occorrerà per la « pace, senza., mercantéggiare. Sappi1mo ciò che « sarà questo prezzo: sarà la giustizia intera ed " imparziale, la ;giusti"ia in ogni luogo, rper ogni ·u nazione; sappiamo che ia soluzione finale ri– " guarderà i nostri ,nemici al pari dei nQstri ami– " ci. Saremo liberi di fondare una 'PI\Ce sulla. ge– " nerosità e Ìa giustizia all'intuo:ri di tutte ,le ri· « vendicazioni egoistiche, anch.e se andassero. a · « 1Jantaggio dei, vincitori. · Non vogliamo male a.I– « l'impero tedesco, nè vogliamo intervenire nei " suoi ,affari interni. L'una cosa e l;altra ci sem· " brerèMle assolutamente Jngiusti.flca!bili, assolu– " tamente contJ>aric ai principi ohe dichiariamo « di segùfre.e teniamo come i più sacri in tutta la « nostra esistenza. nazionale. GU uomini ai qua– ,, U il popolo tedesco •permette ora di ingannarlo « e di governarlo dicono ad esso che la vita stes– « sa e l'esi~tenza deH'jmpero legittimano una « guerra ru difesa aisperata r,ontro una ~gressio– " ne deliberata. Nulla potrebbe essere più grosso– « Janamenté e inconsidro-atamente lalso e dob– " biamo cercare con la maggiore franchezz~ e " la maggiore sincerild riguardo ai nostri t,ert " scopi di convincere il pdpOlo tédesco della fai– " sità di ciò ». Noi auguriamo fervidamente che que&te paroie del Presidente Wilson non siano sta.Le pronun– ziate invano. • L'Unità. Di chi è la colpa? ' Innanzi a noi non v'è c)le una _;viasola, per ri· mediare ai mali, e non perdere la stima che cl siamo acquistata in Europa. Metterci a cenare la cagioni degli errori, ser.i.a ira e senza parte; p.-ovvedere, senza esitrure e senza: rispeUare idoli di Sòrta. Il si:"tema di gettarci da noi stessi polvl'-. re negli occhi, di adularci per farsl a:du)are, è <Jr· mai un sistema !allito. . La guerra decide i destini dei popoli, perchè In essa si 'mistlTano tutte q~ante le forze delle na– zioni. ov·e k differenza del numero non renda. impQ$Sibile la lotta, la nazior.e dhe ~nce noo è quella çhe ha solamente più eroismo, àbnegatioM ed entusiasmo; ma è la nazione più civile. Il primo r,asso è quello di mettere, noi stessi, a nudo le nostre piaghe, di distruggere le illu– sioni o i -pregiudizi nazionali. Se voi vigliate ari• uno ad uno tutti i rami della civiltà umana l'Ita– liano 'Vi consente che in: ciascuno di essL n~i sia.- • • l , . l

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