L'Unità - anno VI - n.41 - 11 ottobre 1917

276 L'UNITA I sofismi pro.tezionisti ~j'lll, J signori dell'u Associo.zione fra le Società i,ta- liane pel' azioni », affermano nel loro prog,rarnma che: J'ammaeslramcnto terr.ibile della guerra c'in– segna che I' ItaJ io. ha la capacità di asso11bire e consumare i prodotti deUe sue terre; to.Jchè chiu– si 1 meTcati dell'Europa centrale, abbiamo con– statalo un iilevomli::simo rincaro dei !prodotti a– gricoli e la insnfllcienza di essi ai bisognri inte'rni del Paese. E questa condizione di cose potrà per– durare se l'industria sarà wtale e prospera; per– chè le ma.sse , imastc a. lavorare in patria, l sa– lari olcvat~ ed il benessere diffuso concorreranno u fa,r consumarn in paese grande parte dei pro– dotti agricoli che in misura relativamente tenue, prima della guer,·a, ricercavano colloc.i,rnento sµi mercati stranieri ». In altre parole, basta proteg– gere lb imd11striè italiane chiudendo 'Je barriere doganali ad ogni importazione do.Jl'estero per a.umentare la capacità assovbente dell'lrt,o.lia pe>r il consumo dei pmdotli agricoli na.zionali ' A:bbandoniamo al buon senso dei Jettori la cap• ziosa constatazione, con la quale si vuole d;mo– stl·are, che n.alg~ado la CeiSsata esportazione al– l'estero in seguilo aUo stato di guerra, l >prodotti . agricoli sono stati interamente assorbiti '3al con– sumo della nazione e a prezzi sensibilmente rin– carati : - quasi non si sapesse, che oggi in h!'ga misura l'ell)vaLCzza dei prezzi è determinata l)er tubti i prodotti e dal rinvil10 della. moneta., e dal magg,i~r costo deUa pToduzione ; e per qualche prodotto - vino- da.Ila scm·sessa. delln µrodu– zione; e !per qualche altro - olio d'oliva - dalla ma.nrata importazione degli olii di semi e da.Ua cioficienza di lai·di, grnss!, burri, ecc. ; e p~r tali alt,ri ancol'a - legumi, frutt!), ortaggi - t.lo.Jla rarefazione sui mercati na1,ionali delle altre so– stanze alimentari. Paese. Poichè l'elevazione dei salari ,e il miglio– ramento delle condizioni di vita. delle cla.ssi ope– rale è so.lo possibile aUora che la produz.ione ,vi– ttoreggia e' dà buon rendimento li, Ma. anche qui, i signori dell'A. S. I. A., mentre aifermano una verità, ne snatul'ano il significato per uso e con– sumo della loro tesi. Perchè. se può esse-re esatto che UJ1' ind usti,ia pTospera e piena di vigore con– ~entirà migliori salari di u11'altra industria che mena vita grama e stentata, non è per niente esatto che solo Je industrie protette possono 'Plk>· sperare e vigoreggliare. Che an7Ji lo stesso fatto che esse abbiano bisogno di protezione pe1· vivere dimostra che si t,·atla di industrie prive 1ie1· sè stesse del gHme della vàto.Jità e del prog,?·esso. !noli.re è innegabile che i vantaggi della protezio– ne ridondano a favore della sola classe degli 07Je– rai delle industrie protelle, mentre gli O])ern.i di tutte -le a.lbre indus:rie e deli'agrfoolt\U'a subire'b– bero i d11nni deile frontiere chiuse. E si hn un bel proclamar~ che « nessun anta– gonismo esiste nella realtà tra il vantaggio della 1,1,oduzione e il vantaggio della generalità dei C'onswnatori li, J dazi doganali di protezione, im– pedendo ai p1·odolti est.eri di venire Jn Italia, fan– no salire i prezzi dei 'Prodotti industrio.li fabbri– cati nel regno, con innegabile pregiudizio di tutti i consumatori costretti a comprare a prezzi p.iù cari. E sta proprio qui l'antagonismo fra, i prote– zionisl i eia 1Jna pal'te, e gli ag, ,icolto.ri e i consu– matori dall'aHl'a; nè l'abuso ohe nel lprmgram– ma dola A. S. I. A. si fa molto gesuiticamente , clella parola produzione per •pròd.uzione jn~ustria– le protetta varrà mai ad ·eliminarlo. Gli agiricoltori italiani clff\lono comprendere cho se le manovr2 dei signori dell' A. S. I. A. doves• E se volessimo seguire nel loro ragdonamento s&ro riuscire, essi agricoltori softrirelfuero da· una J. signori deU'A. S. J. A. senza tener conto delle parte il ribasso dei prezzi dei prodotti agricoli, speciali contingenze d~o stato di guerra, po- in conseguenza della 'Pletora degli stessi nel cir– tremmo loro domandare: ' colo chiuso del mercato nazionale, e do.Jl'altra Oh, ]Jerchè tanto vi 11ffannate a chiedere dazi l'elevamento dei prezzi dei prodotti indust1iali, d, protezione ai prodotti delle vostre industrie, se in conseguenza della mancata concorrenza. dei i prezzi de(lli stessi sono saliti alle stelle, r. la prodotti similari esteri. Gli agricoltori vendereb– vostra produzione ;, insuft.!,ciente al consumo in- 'bero a meno quanto produco~o, e comprerebbero terno ? più cari i manufatti, i concimi, le macchine di La ver.ità è che nÒn biso~a dai fenomeni eco- cui hanno bisogno. nomici dello stato di ~uerra trar.re illazioni >per Ed è ridicolo affeJ "mo.re che 1a · protezione a l'epoca di pace: 'cosi operando, la A. S. I. A. com- tutte Je industrie. italia.ne s'impone per l'eSpan– pie opera d'inganno e di mistificazione. , sione della nostra forza economica all'estero, e Nell) stesso Programma si afferma che·~ da per la conquista dii nuovi mercati. E' evidente, escludersi recisame~ite un antagonismo· d'interes. che queUe industrie, e.be per vivere all'interno ti fra l'i.ndustria e l'a(lricolutura. E in lin~a à.s· hanno bisogno di protezione, aon potranno mai soluto. e teorica questo antagonismo ·realmente wstenere sui mercati estel'i, a parità di condi– non e.<;iste, industria e agricoltura éssendo due zioni, la concorrema con le industrie straniere. fonti di attività economica che s'integrano A meno che si vogiia dai signori dell'A. S. I. A. vicendevolmente. Ma l'antagonismo comincia a essei-e aiutati do.llo Stato fino o.J punto da orga– tar capolino, quando le classi mdustriali voglio- nizza re il famoso dumpin(I. no, per proteggere la prdprla produzione, preclu- Il Programma afferma che « questi interessi - dere la wa all'esportazione all'estero della pr9du- · cioè quelli delle industrie >prote1,ioniste - devoDC'I zione agricola. Poichè è inutile sofisticare 0 a,p- avere un'espressione ed ,una tutela collettiva nel profondirsi in logomachie: i rap])Orti interna.zio- campo ove di essi si dlismite, ossi.a nel cam,po 'PO· nidi degli sc!mbi sono sempre regolati do.Jla leg- . Jit.ico » E poi ancora: « E non è solo davanti ai ge del do ut des e se noi respingiamo i prodotti JIOteri centrali dello Stato, che quest'azione deve altrui glri altri re&JXingeranno i nostri, che sono essere compiuta, ma occorre che le classi pro– prodotti agricoli. duttlrici:' agdtiino a,pertamente davanti a:ll'o>pinio- 11 Programma dell'A. S. I. A. dke anche ag-lì ne pubblica i problemi dalla felice soluzion~ dei o])erai: u li rimedio a tutti i mo.Jl sta nella pro- quo.li dipendono i loro interessi genera:li li. Dm>. tezione delle 'industrie. L'incìremento delle indu- que;, signori dell'A. S. I. A., vogliono traspor– strie non profitta solo alla classe degl'industrlo.Ji tare nel campo politico la loro a.zione, e, abban– ma g!ova egualmente ai lavoratori e a tutto il donando le manovre sotterranee usate per il pas- sato, vogliono nientemeno attivamente ipll.rt.edpa– re alla vita pubblica, a viso aperto e con rappi:;,e– sentanze direlte, affinchè i loro voti e i loro bi.so – gni siano d~esi da~h stessi mteressati come un legittimo loro ~t!/41 li. Di fronte a questi ::u-meggii, che cosa fa la classe degli agricflltori italiani? iLe Camere di commercio dell'Italia .Meridionale e Insulare han– no gettato !l grido di allarme. Ma l'azione delle Camere di commercio de\'e essere flancheggdata eia quella delle classi agricole. Di queste mOstra di volere occuparsi un solo giorno.le: L'Idea. Na– iionate (!), ma. è opera più che sospetta, quando si conoscono i legami che questo organo ha coi gru])'pi peggio1i della classe industriale italiana. Sergio Auolllnl. La Svizzera, paese neutra~e hu. ,·idotto la razione gio111aliern del pane a 250 grammi a testa. E le spese militari pe1· conserva,re la neutrali– tà ammontano già a un miliardo; che, fatte le proporzioni colla popolazione italiana, corrispon– de a una spesa di undici miliardi pe~ l'Italia. POST A DELL'UNITA Dove. si parla di porci e di burocrazia Siy. Dirett.ore de l'Unità, . , ... Come sa, è stato proibito il commercio dei sui– ni da ingrasso da una provincia all'altra. Ora ecco che cosa succede nella provincia di Piacen– za. Qui numerosi cascinn.li (fabbricanti di latti– cini) sono soliti ten ere un c erto proporzionato nu– mero di 1>orci·che tirano st1 con q11Clche avanza dalla lavo-razione del latte, fin& a portarli a.i peso di 70 ad 80 kg. Sul cominciare dell'autunno qui diminuisce la produzione del latte, e quindi i cascinali devono vendere i loro maiali ad al· lri cascinali della Lombardia, dove il latte è più abbondante. Questi finiscono di ingrassarli in massima parte con i prodotti della loro industria e in parte minore col granturco. Ora tutto questo commercio è stato arrestato, e se ne avrà un solo risultato ben tangibiie, in un anno in cui j cerea– li sono cosl scarsi, che rpe,r ingrassare i rnaiall rimasti nella provincia di Piacenza bisognerà a– doperare il granoturco, e cbi è r,1·alico dice che ce ne vorrà per 400.000 quintali. Dev.mo: G. M. La ferrovia giolittiana Leggendo i conti della: ferrovia Torino-Pinerolp da te pubblica.ti , io mi domando: - E' mai o.ID · mi6si bi!e che un o sperpero come quello della To· rino-Pinerolo sta ordinato dall'arbitrio di un mi nistro, contro il parere dei funzionari tecnici. com· petenti, sen.za che il ministro debba mai pagarne le responsabilità? Nunzio Nasi fu manda:to all'Alt.a Corte di Giustizia per avere rubacchiato un po' di libri o di campanelli elettrici; e per delitti con– tro le finanze dello Stato come quello della Tori· no-Pinerolo non deve esserci nessuna sanzione e nessuna responsabilità? Io vorrei che si costituisse in Italia una Asso cia.zione Nazionale 1)0r la messa in istat-0 d'accu• sa di Giovanni Giolitti e di tutti i suoi complici di· retti, per delitti come quello della ferrovia To– rino-Pinerolo, e per tutti gli alt,ri delitti della banda. Questa Associazione dovrebbe, interv-eriire nelle future elezioni per costringere ov,unque i candi· dati a dichiararsi pro o contro la messa in istato d'accusa: di Giolitti, e per combattere accanita– mente tutti i candidati, che non assumessero espli– citamente l'impegno di ·votare la proposta nella futura Camera dei deputati. Un abbonato. Gtrente responsabilt: ERNESTO FRATOIIT OFF1C1.NA POI;JGRAFICA ITALI.AN .\ ROM A ~ Via de lla Guardiola. N. 22 - R0),,4,

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