L'Unità - anno VI - n.40 - 4 ottobre 1917

• re ass oggettato, a briente ed o~cidente, d.1ùla Ger– mania. La Fra ncia e l'It alia , colle buon e o colle cattive, pot rebbero essere indott e a far parte del ~istemn. La ragion e speciosa per l'It a!Ja sareb be che s~ltanto come membro dCilla M i!tt erew ·opa çssa pot reb be di ve9t a.re un a polen~a- colon iale. Naturn lmente, sic vos 11011 ·vobis ... Così accanto alle tre potenre mond ia1i: Russia, Ingh ilter ra e StaU Uniti, ~urgerebbe la !juart a p iù !pole nte tli tuUe, la Germ ania : De11tschta nd . uber r,1/esI (luMlo è 'il disegno politi co. La guerra atluale ha 1w,to app un to, seJondo i tedesc hi , la ques~ione su l tappe to: se le potenze mondiali debban o esse – re tre o qu att ro . La · considE)rarAone · economica che favorisce il · mostruoso avvento d~lla MiUeleut'Opa, sembr a '1)1'inaipal menlc isp irata da l concetto del yes~h/ o.ç scner Hande(sstaat cli F ichl e. La potenza ma – l'itti ma è un 'illu sione, le flotte di guerra non pos– sono assic ur a re il traffico; nè d'altra par te è ne- 1·essario dipe ndere da , un 'allTa potenza per la propr ia 'Vita economic a. Si ,può iar e a meno dei \1rodolti inglesi ; l' impe ro v uò fornire tut to il bi'– sognevole per la sua pr oprietà . Que sta condi1,i~ 110 di ,aiutonomi a economi ca ·(i g reci dir eb'bern a ular chia ) di un o Stato che produce nei suoi eon– Oni quanto è d'u o11n alla s11a yita , cinge ndosi tu t.– t.'int.orno di unn. mura glia dogan ale e isoland ogi Òa! J·esLo del mondo , è consider ato dag li 1:nt11- siastà del sistema come, la più splendida posizi on• 'che si possa imm'ag in '.Lre ' La terza concezfone ha il Sl\Oaddentellato nella 'prncedente , essend o il famoso pr ogetto della Bor– ljno-Bag dacl ni ent'a lt.ro. che la naiur a!Ì.eespa 1- sione del disegno im1)erialistico detl a .:S1iltelaur o– pa . For se la possibilit.ò. l)rat ica di q11esto pro– ::,ramma comincia a sembr a r discubibile agli stes– si sostenit ori, dopo la cad ul,,• di Bagdad: non è , i,uon sistema tedesco rinunziar soltanto a i pr o– ,gross i realizza.bili, dopo aver p mv ato e rjpr rwàt o. ],' orga nizzazion e d'un a nuov a spedizione turc o– tedesca in :\lrsopota mia sembra cCYnferma ,r q,ie sl'ipotesi. Anche qni torn a in campo, sebliene mo– dificalo, iÌ concett o economic o dell'autar chia . ,, L'imp erò da Berlin()I a Bagdad ren de po.saihile .un mondi ale sistema qc,momico su vas t~ 'scala , un sistema comm er ~ial e e indu strial e liber o da ogni preoccupazion e quanto al !pericolo di mo\.i.r di fame in tempo -di guerr a », pe,r ohè H su 0 ter– , ilo1,io estendendosi ~)er varie latitudini e frul– lan do 'ai padr cllli 0 og11i sort a di pr odotti , as sicu– rernl:fue l' a utonomia economi ca dei ·tedeschi, mo:I· grado il predominio ma rit timo inglese. P oi sostenitori dl que .;to pTOget.to l'Inghilt er ra ralppre oonta un nemico h-Mlsit.orio, con oui ci si potrà intend ere ; mentre la ,Ru ssia sarebb e il per– pet uo n'amico. L'a nt agoni smo ru sso-tedesco ~ « 1111a necessit à geogr afica» . Calde ggiano quc,stn · diseg no liberali e mod erati de.Ila class e media, professori che spolit,ica:no per megal omani a e i socialisti maggioritari. ::Vla ,~ r altr~ dotbrinani , imperiali sti il · sL,tema « ~ tt eleurop a 1più Bagdad » non è ch e il primo r,a,sso verso 111, costituzione d'un vasto impen co– lonial e. La !)el'dita delle c,olonie africane non do– vrebb 'èsseire che una difficoltà momentane a ap– piana b.ile ag evolmente ne-i !)I"P.liminari della pros– sima pace tedesca. P eÌ· qu esto lprogu'amma si fa vale<re in puJ:,blico prinrip aJment e il motivo dAlla 11ecessità economica , i'l bisogno il',un a qnasi « Welta uta rk eia » g~rm ani ca, ma iJ moven te reale più vero e mag giore è il solito Wil!e z1i Ma ch.t. L'imp el'o coloniale occupe rebbe l'Afric a centra.– le, stendendosi dall'Oceano indiano all'AtJa11tico, o si colleghereb.be con , Mit.te1enropa ta-,i,vers n l'Egitto ridi venla fo tur co, o por mezzo della ·Me– sopotarii ia e dell'Ara.bia. Senza il dominio ili gue– st~ colonie afric ane, ra ,Qermani a ,non polrebbr ass icur arsi i prod otti tropi cali necessa ri alle sue industrie , per es., la, gomm a . · Cos\ un a foglia dopo l'alt ra, urt.and,o ora, con– t ro l'l~ghilt erra ora contro la Ru ssia , ma sga– r ando tmtti i competitori , la Germani a, sec0ndo il pens ier o delle maggior i sue leste ,politi oh,J, si ma:ngier ebbe il car ciofo, ossia rea lizzer ~bbe il si– stema del 'più pote nte st.ato mondiale c0lle più potenti ri sors ~ milit ar i ed econom iche. • tltltl Quest-a politica panfog ru elica non ha cerl.amen-· • te il suffr agi'.l di tut ,t! i pensatori tedeschi, e an- Bia e.o J L'UNITA. I che una \>arte dei più caldi entu siasti dell'uno o dell'altro prog etto 'hanno commciato a mett ere un po' d'acqua nel vino del loro imperi -alism~ miltel eurdpeo e colonialistico, cau sa le du.rè ,,i– cende della guerra ; ma soltanto un maggio,- ina– sp,,iment o drl'a fott a, anzj 'i,oltanto P"a disf att a potrà rins wvir e la maggior a nz!)- dei tedeschi. In · ta nto le nuo\'e fort,une militari aust.ro -germani– che ,in Russia consolano gli esalt at i dello scacco in occidente. Le circ ostanze che debbono favoriJ-e il rinsa vi– men to, non sembr ano ancora delin earsi sull 'oriz– zonte . Tut ta via non manca la cr itica dei p1·ogPtt i nella stessa Germ ania , sébbene sfa rappr esent ata da minor anze tr asc ur a:bili. La critica s'appunt a sapra butto contro al con– cetto di .Mitteleuropa eù alle 1>ue amtplificazioni orientali ed africane. Qualche conservatore prus – siano non vede Lii buon occhio l"intima uniont coll'Alust ria, e 1 1el mond o doganal e coll'imp ero austro-ung aric o, che dann egge,-ehbe ,gl'in teressi mondi ali del commercio germani co. Spc-cialm enfo i sociali sti minoril a 1i avversa J110La Mitt eleuro1>a politica ed economi ca, pl!M;ntonclo la mina ccia di boicottu.ggio dell'Intesa, quale Jiu adombr a,1.a nella confer enza di Parigi (marzo 1916). Il pr ogr amm a II BerJino-Bagd ad » ò crit.icat o da alcuni geografi , che non or~dono all'antica pro ver'biale prosp erità della Mesopotamia e cal– colano che solo una quinta pai-te del tenen o 1>0· trebbe esser fruttifero mediante inigazioni delle ac,Que del 11igl'è e dell'Entrate .. inoltr e ·1c $pese pei canali irri~ato .rl as sorbir eb– bero capitali e ma110 d'opera .ingenti, nè n clima perm ettereJjlJe lo st,abilimenl ~\ di ,colfni euror,ei. Ma gld slessi criti ci, die tacciano cli fantastico ed a ssurdo luno o l'altr o dei progetti, non man– can o di far buon viso ad un assestamento dPJ mond o, dc/po la ,gruerra., che daTCbbe ragion e a c:ulilcuno dei ,vari sist'emi d'impe11ialismo proget – tati, per considerazioni politioh~ o l)er considera- zioni economiche. , La. conelnf'io ne, a cui bisogna. di necessità ve-_ nire è che manca finora alla coscienza, germa .nica quefrunit.it. e costanza e chi arezza cl'Inìenti, qua .I~ in grosso si può risconkare dalla. parte deil'Jn· tesa. La guerra fu \'Oluta 'senza una . ragione ])O· ~iti,va confessa bile, ma per !parecchi scopi, J,iù o meno inconfess abili, che la fortuna delle armi a,"I"ebbapoi via facendo giustificati. Gli scopi mol– teplici e jn ;parte collidenti, f1raloro, si vanno via via di segnando e rìcomp~nendo colle vicende del- • la guerr a e secondo le circostanze internazionali. Questa perpetua evoluzdone di ch·costanze, dove la sorj)r-esa e l'imprevisto sembran o giocar la _par – te più importante, mantiene l'esaltament o politi – co tedés co ad una temperaura abbastanza elevata, 1>erguanto variabil e. E !i governo si trova ancorn nella condizione di un capitalista, che ruvendo im- . pegnato tutt a la' sua fortuna in llllla arr uffat i!<$i_- ma combinaz ione d'interessi; può sperare col fo– vor del ca.so o dell'imbecilJi .tà .altrui di rea.L;zzare tu1 massimo dei '!)ròfitti. Ohi, per impaziema o per timor del pegg io, s'induca a del-érinina.r fran– r.amente quel che vuole, si J)'l'iva del beneficio di poter a1Taffare anche que}lo che non sperava più di prendersi,. ,Guaclag.nare dalla guerra il massi– mo in t ,ut.tà i 5ensi, o per annessione o per in– dennil .à o !politi camente o ecl•omicamente o mo- . ralmente, è questo ,ormai il programma. dP.l go- _verno t~esco . . Ufficialm ente , es sa ce1'Ca. di mantenere la po,;i– zione del governo di un paese aggredtto dai vi– cini, che si difende ' assalendo e conquista,ndo fin che· ].)'lici, e conservando le conquiste finchè non gliele strappino, come garanzia. della propria si– curezza avvenire. ,Se un 'bel giorno i nemici si dichiarasse,i-o lr.– capaci di conti nu are nella lotta, il governo looe– sco imtporrebbe a1 nemici J'a,ccettazione della r,arta . della guerra, e i risultati territoriali deUa gu er– ra sa.rebheTo i fl.ni che il goveI1110proclam arebbe di av'ere propo.st- 0 fino da ,pr incipio .alla guerra della Germania . - Se si dovesse .venire a lllna pa ce di comprom es– so, il govern o tedesco cernherrebb e di realizrni: e più -che potrà qu alcosa dei programmi di ciascun parti to, o almeno ·ai alcuni 1H1,rtiti , per ridurre al minimo ,possib ile le recrimina ~ioni !legli. scon· tenti. ' Quando sorg erà l'or a della disf atta, all ora 11 govern o' tedC$CO negh erà di avere avuto quegli scopi , che i suoi nemi ci, sul fonda.men to di innum erevoli ,affermartioni dei suoi più au tore– \'Oli pu bblicisti e uomini raplpresentafo •i, gli al· tr ibui scono. · , Per tut.li i casi, il s ilenzio è d'oro. Intanto l'in– lerv enlo americano polt'ebbe armvTir hrop po tar– a; ; la Russia 1rnò fa rn la pa ce separata ; i giap – ~n esi po~o no rifiut a re di ve11ire.in tEuropa, i neutralisti itali ani posson o ,ridurre l'Italia elio st.ato della Ru ssia ... Gli sco11! della guerra tedo– <:ca continu erann o scm1)re a fluttuare secondo lo circostanze. G. Surra. Reticenze· per i proletari ì'{el dis corso· tenut o da l P rcsid,enle del Cousigli o a ustriaco Seidlor alla ripr esa dei lavori del Reich s· rath. una part e è dedi cata a i p,roblemi interni del· l'Aust1ia, e un" a llrn al probl ema della pace. Su questo secondo a rgomenlo , Seidler è ritornato ancora una \'olla n lodar e Ja inil'liativa della pace, P a invocare ,la riduzione degli armamenti e l'ui– 'bitr a t-0internazion ale dopo che l'Intes a abbia ,ric o– nosciutq « la ' forza del!' Austria e la situa1Aone ,!ella .guerr a "· · Sul pr oblema int erno, Seidler ha dichiarato net. tarnent.e che« il Gorn rno tiene fermo alla situazio• ne di diritto esistente attualm ent e fra le du e Pitl·li della . monarchia, quale è rngol al.a dalla legge fond amentale dello Sta to. Il Governo respingo recisamente qu el!'e ideolog:ie, che si ,pongono in · contr asto con lo Stato. 11 Governo si manti ene incr ollabilm ent e sul terreno dell'idea, di Slato ausl ,riaco, la quale si è affermala vittoriosa di– nunzi agli occhi di tutto il mondo ». Dunque, ,nient e di quella trasformazione del– l'Austria in una federazione democratica di na – zioni autonom e, che l'AV<mti/ nel gen naio passa.lo preconizzav a come la vera soluzion e del prohle • ma austria co, a [Heferenza dello sfasc iament o dell'Austria., e cosi soddi sfacente da rendere inu– tile la continuazion e della guerrn. , Di front.e a un così compl et.o fallimento di tutl.e le promess e, che facevano all'Avanti! , nell'inver- , no passato, gli amici suoi tedeschi dalla Sv'z zera, e che l'Avanti! metteva in circolazio ne in lt \l,liayer dimostrare che la. guerra è voluta solo ' dai fornitori, che cosa fa ora l'Avanti~ E' sempli cissimo. Soppri me, nel numero del 27 settembl'C, nelle dichiarazioni d-i Seidler, -I.nito ciò che riguarda i prob lemi interni, e riproduce solamente le invocazioni alla. pace, alla riduzione degli armam enti, all'arbitralo e le accuse ai ne– mici dell'Austria, che « non sono dis!)(Jsti a sten ' clere la mano loro tesa ». • Cosi I i proletari dell'Avanti! cont inu eranno a credere che i pròblemi interni · delle nazion alità austriache · saranno risoluti con la federazione democratic a delle libere nazionalità .... Per l'ultimo discorso Michaelis, in cui il Can· celliere tedes co ha· dichiarato di non voler far e aJcuna di?hLa razione ¾_Ui fini di guerra della Germania, l'Avanti! procede in maniera ancora più... somm al"ia: sopprime tutto il di.scorso, in modo ch e i proleta .ri suoi lettori non ne abbiano neanche il più ,lontano sospetto! I lettori dell'Unità ricorderann o, poi, che due_ mesi 6 or sono l'Avanti! compi lo stesso lavoro di sopJ)!l'eBsione tot ale sul-le dièh iarazioni con cui Seid ler per il Governo austriaco, ed Esterhazy- pel Governo ungherese, negavano assol6tament e che i due Governi potessero ad erire alla teoria dol dil'itto dei popoli ·dell 'Austri a a decidere dei loro destini. · , C'è, dunqu e, nella r edazione ·dell '.Avanti! qu al· cuno che mutila o sopprime metodicamente i do– cumenti tedeschi e austriaci, in modo da togliere ad essi tu tto ciò che può far nascere il sospatto, nei lettori dell'Avanti! , che i Governi dell'Au stria e delJ,a Germ ania non siano cosi democratici come 'all 'Avant i! \conviene che sieno cre<lut.l, a ffin chè la guerra appaia i.,ngiustifica.t.a.

RkJQdWJsaXNoZXIy