L'Unità - anno VI - n.38 - 20 settembre 1917

Per le cooperative del Settentrione A van tagg i.o di. chi sarò. saccheggiata l'It alia meridi onal e e sa ranno soppressi n ell'Italia meri · dional e i comm ercianti lib eri, per opera dell'En – te naz iona le dei cons umi • La r ispo ta la troviamo nH l' a rti colo 2 del secondo prn getlo di Statuta pubbli cat o ufficial · ment e d a ll' on . Can epa , che ammett e come soci ammini str a tor i dell'Ent e, insieme al Commissa· riat o generale dei conswni e agli. En ti locali, le « Societ.à coope ral ive di consumo» e. _le « F edera· zioni e i Consor zi di società coopera tive di con – sumo u . Come sol,o distribui l,e in It a lia le cooperativ e di con suròo, si ved a a pag. 287 dell'Annuario Sta· tistico Italian o del 1915: Italia del NQrd; 1491, con 15.600.000 abita nti, I ta lia Cen tral e, 559 con 5.760.0oo· abitanti ; Ita lia Meridi onal e e isole, 259 con 12.300.000 abitanti. L'Ente na-ziona le dei consumi, dunq ue, sareb· bo costituito 1:>er sa cche g·giare l' Italia meridional e ~ servizio delle coojierativ e di consumo dell 'Italia se ttentrionale . La costit uzione di questo Ente nazion ale degli approvvigionamenti fu chiesta da un Convegn o dc( Sind,aci de i medi e gr andi comuni sooi.alisti tenu to a Bologn a nell 'ottobr e del 1916. E la Com· mi ssion e di socialisti ufflclali, incari ca ta di pr e– sentare a ll'on . Canepa « il pensiero dei sociali – sti » sulla _costituz ione dell'Ente Nazionale , ha chie sto appunto, come risult a dal memor iale pubblicato doll'Ava .nti e ri•prodotto dall'Unità del !1 ag osto , ha chies to che l'Ente « de<Ve essere costituito da gli Enti a utonomi . locali , dalle Coo– pera tiv e ·e loro Fed erazioni, esclud'3ndo n el modo più assoluto le rapp resenta'llze degli esercenti». E que sta esclus ione dei commer cianti liberi è na – tural e, da l momento che s i vuol far e del Mezzo– giorno il pr ovveditor e ohblbga to deUe sole coope– t·ativ e del Sett entr ione; se anche i comm ercianti p_otessero entrar -e nell'ammin ist ra zione dell'Ent e, vi entr er ebbero a nche i comm ercia:nti m erid iona– li : allo\-a l'Ent e dovn bbe se rvir e solamente a coordin are meglio il lavoro degli approvvigion a– me11ti in tntt e le regioni cl'lta.lirl. V0Ie1dosi, in · vece, fa re di un a part e dell'It alia un a colonia di · sfru ttame nt o delle solè cooperativ .e sett entriona li, i comme rcianti lib eri devono · essern e esclusi. Ma si noti b ene: i comm ercianti liber i del nord av•r an- • ne se mp re un largo mar.gin e t)er le loro iniziati· ve in qu ella lar.ga zona di popolazion e che abita ne i comuni .al èli sotto dei · 10 mila abita nti, é possono qui ndi contin \]a re a lavora,1•ee a vivere anche se non fanno parte dell 'Ente dei' consumi. ' I commercianti del sud, invece, mentr e sono esclu – si anch' essi dall'Ente dei consumi, sono privati di quasi tutt.a la loi:o clie ntela: sono semp lice· mente di strutti. L'on. Co.nepa ha accettata la proposta dei so· cialisti ·ufficiali, ripetuta da l Convegno della Coo– per azione e degli •En ti di Consumo ten uto a Mila– no alcu ne settima ne sono. , Relato re di questo con– vegno fu l' ex-commerciante (disgr.aziato ·quando faceva gli affari propri) Antonio Verg nanini , so– cialista ufficiale. So cialisti ufficiali furono i pro– ta goni sti 'di questo .convegno. E l'ordine del gior– no del Convt'gno,. in cui sl chiedeva il monopolio delle cooperative ; cominciò ·appunto con l' « augu – ri o ·che la tragi ca situazio ne pr esent e abbia pre– sto a cessa r e per la fermii ·e coscient e volont.à dei popoli » : e .tutti sapp iamo che cosa i eocialfsti uffici a li intendono oggi per volont.à dei popo li : intend ono nn a rivo luziOYWl che con duca alla di - sfatta. · Conclusione · C'è una pal' te ~Itali.a , l'Ita!La meridionale, che ha accettato qu esta guerra con fervore quasi una – nim e; che dà a questa guerra, un trib-.to di san– gue supe rior e a quello di tutte le altre reg ioni d'Ita lia, perchè è quasi del tutto vuota di indu – strie d i guerra e relativi e60n erati e dis[?llnsati e tmbosc a ti, e per altri motivi di cu i par ler.emo a guerra finlt <J.;e che dalla guerra non ricava nef!• snno dei vantaggi econom ici,. da cui è rimpinz a lCO L'UNITA l'It a lia setw iÙrional e, dove tutte le spese di gu er – ra. si concentr a no, fiace1 dola tutta tra suda re d'oro. Ebbene, !'on. Canepa in tend'e pr ende re qu e– sta pa rte dell'It alia - la più sac rificata, la più ,,otenterosa, quella che dovr ebb'esse re pi t aiuta – ta - e darla mani e piedi legat i all e coope ra tive dei sociali sti ufficiali sa botatori della guerr a, ca· pit a nate dall'ex-comm ercian te (disgr aziato qu an· do face va gli affari suoi ), Anronio Vergn anini. Questo è lr, scopo ·dell'Ente naziona le dei con– sumi dell'on. Canepa . Al qual e 1>er ò bisogn erebbe da 1·e il nom e di Ent e antinazio1 1ale delle coope– rativ e di consumo socialis te ufficiali. l'Unità. Contro il protezionismo 1\,l termine dclla •~ue..1·ra, cne molte cose ci •ha fatto conosc re e molte .ce ne ha indicate nei !"i.– gua rdi della economia naz ionale un nuovo in– ldfri zzc avr a nno c; rtano.ente i ro.p1>orti doganali dell'ItaJia con · l'Estero per I.a nuova politica che r(i,,"'Olerà le irelazioni fra gli -Stati belligeranti ·e quelli i:ieutraJi. · · ' La sta mpa italiana · e g'1-i · Enti all' uopo inte– ressati fann a oggetto d( viva discussione i'indi– rizzo doganaJe che il Governo itaJ;ano dovrà a– dottaré, quando, e spe ri am o al ~iù presto, la pace vittomosa aV'I'à ch iuso ·u sangu inoso perio – do di guer ra. che trav a glia e conllrista B mond o civile Gli organi delle Società. Anonime fann o .opera insist ente e zelante p er dimostrare le necessità che le indu -str ie Ida esse sÒstenut~ si~no protette contro la con corr enza estera. E sino a un certo 1>unt'J fanno cosa logica ed umana, is'pirata a 'forte spi1ito di conse,rvazion e ed a vivo desid e• J'Ìo di prosperità, anch e per chè, con opportu ne , trasformazioni e nu ove inìiziativ e, mirano ad e· mancipa ,rsi da i ·prodotti <>steri. affermando il \win • cipio della propria e nazional e ,grandezza. Ma, d'alra lYarte, bisogna pu1· consildei\@.reche sp ing endo la J.)l'otezione a limiti · esagera.ti come apparis ce d:i.i. !n o d!iscorsi, essa non pu ò non ' ricad er e a danno di aJtri · pr odotti nazionali, de· stinati sp ecialme nte a.Ila esportazione , e che for– mano la base del commercio meridional e. Senza dubb io, al cessare della guerra, g![i scamb i diretti in cui pot r à entrare l'It a,!ia , non sa.ranno che con la. Francia, In ghii terra. , Russta, Stati Uniti ld'America ed a ltri Stàti amic i e ne,u. tr.ali; ma, perché i nostri prodotti possano var ca!l'e le ,altrui fron tier e e sost enere e vince -re la concorrenzza sui ~nercat i de l mondo, lbisrJgna pur e che i prodotti esteri tr ovino corr isp ondente pos to in Italia , tanto nel camp o delle indu stri e,' quan to in quello det consum i. Non per r.ull a furon o cootituite · Commis.,ivni che dag li Stati sudd ·etti venn ero , in Italia ,pei' conoscere da ivi.ci.no i prod ~Ùi naziona.lJi -..da im– portare nelle Joro pro,inci e, e ve:dere quali dei loro co1locare; i~ camlbio, n elle nostre . Se la ipr.otezion a.i man,11f,atti italia ni, quasi esclus iv~ delle provin éie del nord, non fosse con– tenu ta in cert i limiti, ma spinta arl segnv che non vi trovino posto i prodotti manifatturi eri dell 'J?.stero , è ohiaro che s,l o stesso tratto.mento saireibbe iliatto ,illa produZlione naz ional (1, ed ?I danna si riverserebbe quasi esclusiva~ente a.i prodott i a,g,ricoli dhe ~bond<1,110 nel sud, nulla ave ndo da temi;re le man1fatture delle provincie settent rionali, trovo.nido - a ll'int erno •sufficiente 'collocamento con Ia.rga rimun erazion e, non mo· !estate da1la concorr enza. A parte ogni altra cons iderazione d'indole mo – rale, 1resta il danno economico a carico rlellu prod uzione ag ricol a e 1plù specia,lmente de1le man– dorl e. degtli olii, d!li vini , e fichi e ,uve e frutta e 01taggi in genere delle nostre prov inci e, co· stretti .a pr ezzi vili, perché non in grado altri · menti c!,i acoeldere sui mercati esteri , anc he pet le loro maggiort spese di trasporto e ' ,per loro magg ior costo di produzion e. N~ vale 11sootenere che tal fa tto 'pot.reb'be SO· sp;ingere J.a nostra gente o.ila 1ndustrializza.zi0Re di tali prodotti; giac chè quelli che sono lndust,ia .• lizzalbili, vengono già usa ti, mentr e molti coef. fioienti mancano per crea re in br eve !~1po in– dust ri e nu o•ve per gli a ltri ; e, quando pur e già non fosse, molto tempo occorr e reMle per creare un campo induslll'iale acca lito a I va.sto e secolar e camlpO agr icolo, dn cui si es pli ca ,quasi 'tutta l'attivit.à economi ca delle nostre provincie meri · diona li. :Per qu ell o ohe potr à esse re fra a.Itri cinquan · t'a nni la n ostra situazione, ci sa r à tempo pe r regolare i rapporti doganali alct essa coni sr>0n· denti; ma aJJo stato delle cose sarebbe im pru danza cullarci in a ur ei segni, quando occorr e se riao1ente pensare a difender e ,quello che abbia– mo e che !form a la ri sorsa genera.le e fonda.men· tale delle nostre provincie '' del sud. Ben si a,vvisa perc iò l'assemblea delle Camere di Ccmme1·cio meridionali ten utas i in Napo li nel de,ntc della Ca.mer a di Commercio di Bari, cui fu dato l'ambito onore di "pres iederla, fu messa in evidenza ,la grave quistn.one che si prospetta va mina,cciosa per la prod.uzione agr icola meri · dionale, con ~ correnti protezi oniste che si dn– canalavano a · favore delle indu stt:ie manifattu . rie re deJ nord .· L'As.sociazione Commercia le Inldus lirial e di Ba – ri, altamente a/pprezzando l'ordine del giornò a.p p roV'ato in qiuesta solenne assem'hlea al quale ad eris ce corpple tamente . Fa voti: Ch e U Govern o centrale, t>iù che inasprire le attua.l i tari ffe per protegg ere maggio.rmente là indu stria manifatturiera del nord d'Italia., fa.e· eia Qper ~ peichè al momento _opportuno, ~ieno al contrarti.o mitigate detw ta.riffe per as sicurare a lla produzio ne agr icola nazionarle e alle incfo– stiie ohe da essa derilT.ano, · il necessa rio svi lup– po della. esportazione all' estero. L'Associazi011.e C01nmerciale-',,,n dustria le di Ba.ri.. SI DICE CENSURA

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