L'Unità - anno VI - n.29 - 19 luglio 1917

206 riforma domandata, esse si assicurano con ciò contro il pericolo di una più radi cale e violenta rivoluzione interna, che (>Otrebbe scoppiare nel caso e nel momento della .sconfitta milit are. In llltre parole, i {Partiti della riforma parlamentare sono disposti a ritenere fin da oggi, che una pac e zoppa, senza annessioni e indennità, che facesse realizzare la conquista del regime 1>arlamentare all'interno, sarebbe un soddisfacente succe dan eo della mancata pa ce germar,ica, che prometteva la conquista del mondo! Ma a queste avances non è venuta finora ade guata ri'àJ)Osta. La casta militare non valuta cosl allo o non ve– d e cosi vicino il rischio della: sconfitta futura, da pagarlo con la rinunzia attuale dei suoi privilegi politici. Il Kaiser e Bethmann Hollweg si sono dapprima mostrali alquanto più arrendevoli; pro– •ba'bilmente l'ofrensiva nis sa li ha sorpresi e @a· vanto.li ; ma subito l'elemento più autentico del militarismo ha reagito e resistito. Il Rescritt o del Kai ser per la riforma elettoro.le non è che li topo della montagna. Si ha l'impressione che ai rLpeta in Germania l' eterna storia delle concessioni in– sufficienti o tardive, che i Veccht Regimi fanno, per salvarsi, alla Rivoluzione e alle Nuove Id ee. Gli avvenimenti di Germania non debbono oggi esaere seguiti e analizzati nei parti colari, rper sco– prire ciò che iJ Kronprinz signifi ca di fronte al Kaiser o il nuov o Cancelli;re di fronte al vecchio. L'idea/ che li sintetizza e che sola acquista impor – tanza è questa: - che in Germania si è Iniziata • si sta delineando la lotta tra il vecrhlo e il nuovo re11;ime.Non è lotta di uomini; è lotta di principi e di partiti; segnerà avvicendame nti di successi e di insu ccessi second ari, transitori per gli uni o ,per gli altri; ma non potrà più arr estarsi prima di aver assicurata la vittoria ai partiti del– la riforma parlamenlare; poichè a questa vittoria Interna ('Oooera In mo,l<l ì11>cisivo 111 vittoria mi– litare dell'Intesa . JJ rifiuto del Katser spingerà i parttti della ri – forma a separare la propria responsabilità da quella del partito mtlitare nell'ulteriore svolgi– mento della guerra. La nuova pace tedesca Il fatto reale che ha dato vita e fornisce il con– tenuto alla lotta che si combatte per mu ta re In forma del Governo, è il « nuovo programma della pace tedesca ». Su questo punto le idee di tutti i partiti ~i .sono profonda.mente modifi cate. L.a ma gginranza deJ Reichstag afrerma che la « con– quista n non è mal stata un fine della guerra te– desca; e sia pure! A noi non preme di contestare la esattezza storica di ([Uesta audace afrermazio– n e; a noi basta di constata re che, oggi, Ja mag– gioran za del popolo tedesco non aS'))ira a conqui– sto.re territori di altri popoli sovrani; a noi baata di constatare che la guerra germanica non mira più ad uno pace germanica. Ciò, senza dubbio , rende meno improba.bile di trovare e di .porre la base di non lontane trattative di pace. Non basta. I partiti della nuova maggioranza rlrl Reichstag han dato un 'importanza. rilevante n.lle condizioni economiche della pace, respingen– do lutti i r>rogetti di guerra commerc iale pel dopo– ){ucrra militare. E noi siamo in c iò comp letamen– te d'accordo con essa. Sofo gli accordi econom ici la libertà degli sca mbi e la ltbertà dei mari po– tranno essere il tontenulo real e di una pace du– ratura tra i popoli. E ,•ogltamo anche concede re che nella revisione dei fini della ~uer ra , o. cui la Ru ssia ci ha invi – tati, noi sapremo eliminare quelle piccole discuti– bili punte di imper ialism o che ci vengono rlm,pro– verate. Vogltamo concede re che fasemo anch e noi del nostro meglio per avvicinarci ad una formul a di r>ace, che renda possibile di trattare. E s i badi che noi non poniamo in dubòi o la sin– cerità del 'lluovi propositi pacifici del nemico. Noi siamo anzi persuasi che la nuova formu la di pace tedesca conten ga esagerazioni verbo.li piu– tosto in senso bellico so che in senso pacifico; po!– rh 'è le frasi minacciose di guer ra e di resistenza a oltranz a: intendono a nO'Tlconfessare trqppo a– per tame nte l'in tenso desiderio della pace. • n L'UNITÀ !\oi siamo infine anche inclinati a. credere che ii partilo militare sarebbe disposto a concedere al popolo tedesco una _pace zoAJ)a, senzo. annessioni e cont ribuz ioni di guerra, a patto di nulla: cedere del suo potere politico interno. ,la qui bisogna fermarsi; questo è II punto cen– trale di tutto ii problema. La casta militare non comba tte ormai per la speranza di conquistar e il potere politico in Eur opa, ma per la pau ra di per– dl"re il poiere poiHlco in Ger;nania. Il popolo te– desco, messo di fronte al dur o dilemma, potreb– be anche accontentarsene, a:bbandonando la cam– pagna intro.presa per le riform e politico-<'ostitu– zionali, e piegando Ja testa sotto l'immutato giogo del dominio militar e. Ma non potrebbe acconten– tarsene l'Int esa, perchè la forma del futur o go– verno in Germania non è !Più una mera qu estione di r>olitica interna. Qualunque trattato di pace, che l'Intesa con– cludesse a condizione di lascia.re il governo della Germania nolle mani del militarismo prussiano, man cherebbe di una delle più essenzialt garenzie . La eliminazione dell'àssolulismo mlltta.re In Germania - sia. che avvenga per la vittoria dei partili lnlerni, sia per la vittoria delle armi del– l'Intesa, sia per il concorso e la coqperazlone dei due fattori - <è una garenzta necessar ia per la. durata della. pace nel mondo. La storia contemporanea. ha provato due cose: 1° che le democr azie parlamentari dell'E-.a-opa. oc– cidentale e dell'America si sono trovate militar– mente imprepa ra te a.Ilo scoppio del conffitto, per- Salviamo Lo scandalo di Parigi Lo scanda lo è ([Uello della. Massoneria. Contro la quale tutti i giornali cler icall e gi,oJittiani, che nel maggio del 1915 si contentM·ano d•llo scoglio di Pelagosa, !'}ridano oggii. -pe;rcbè non ha a! · ,fermalo con sufficiente energia. n el convegno pa– rigino i di ritti dell'Italia non solo su Tri est,i e sull' Istria occidentale , ma anche su fium e, su tutta la. Dalmazia e su tutte le isole dell'Adria.- • tico. E noi non prenderemo oorto le difese della Massoneria . ,Sola.mente per lqUel sent imento di giustizia., che non deve sparare neanche quand o si tratta dei 'Peggiori l)em!ci, noi non possiamo non osserva.re : 1) che tutto il can-ran antimasson>ico, a cui ci fanno assiste re in questi giorni il « caro Ma– lagodi », e il Matti71,o, e l'Avanti!, e l'Unità catto – lica , e la Sta~pa, e i giornali del trust clericale, è lontano quanto il g-iorno dalla notte dall'essere ispira tQ da una S'incera ipreoccupazione de,gl'in– tcressi e dei di1itti nazionali : si tratta. semplice– mente di upa nuo va. manovra per discreditare il movimento interventista, in cui la Massoneria, ha. avuto finora una notevole parte; 2) che la parola « tradimento n, in quCl!la.cir– costanza, è del tutto f,uori 'POSto;si tratta sempli– cemente di un caso, ([Uasi eroico, di soem1-....,.ggi– ne: - acemp.iaggine , 1n un primo tempo, quando LI Masso neria. adottò, senza sapere quel che fa– cesse, la voce di una me1.za.dozzina di ~anatici di temperamento e rp.russia.ni pe r elezione, e Il a~utò nella loro campagna di menzogne e d'intrighi per sostituire nella questione adriatica la dalmato– ma.nia e la slavofo bia al prog ramma tradizionale della democrazia. italiana; - scempiaggine, in un aecondo tempo, a. Parigi, dove i delegati che rruppresentavano la con:f:raternità Italiana, non han sap uto difend ere, contro .Il [Pr ogramma iniquo e pazzo d ei nazionalisti slavi, ch e· pr eten– dono Gorizia, Trie ste e l'lsti,La oltre alla Da.Ima zia, nè il programma altrettanto iniquo e pllZZO dei nostri rprussiani, clle pretendono tutto l'Adri a– tico, nè quello moderato e giusto e incrollabile, quand o sia difeso con buon senso e ragionevol ez– za, che ai ~erma al Monte Maggiore e alle isole foranee necessarie alla sicurezza delle coste lto.– llane. chè erano diventate decisamente avverse ad una. gue rra europea; 2° che la gara degli armamenti, colla illusione che l'equilibrio delle fo.-ze avrebbe assicurata la pace, ha preparato fa talmente \a guerra. E 1 lperò non pot rà esserv i pace duratura senza che iJ regtime parlamenta.re democratico sia esteso a. tutte le nazioni ' civili, e senza che la riduzione degli armamenti sia. posta sotto il contro llo internazionale . Ecco come la qu estione della riforma politica. interna in Germania. e la questione della pac e senza. conquiste e senza contr ibuzioni si legano tra loro in modo insdndibil e, anche e sopra.tutto nei rag>porti tra Ja Germani a e l'Intesa. La nuova maggi oranza dei partili del Reich– stag, cl)O ha. chi esto la trasformazione del regi – me costituzionale in gover no parlam entare, n on ha ancora affrontat o il problema degli arma– menti.. ... Essa ha. innanzi a sè una via lunga, laboriosa, difficile; resa più difficile dal suo stesso passato , che è di CO'Tlnivenza. e di correità di fatto con la. cas ta militare. Non poniamo in dubbi o la. since– rità del ravvedimento e la utilità della coopera– zione che il popolo tedesco - senza accordi e tradimenti - ci darà per vincere il comune ne– mico. 211a la enorm e difficoltà e necessaria len– tezza. del suo compito ci induce o rit enere che solo la forza delle nostre armi ci darà ragiono del m.ilitaris -.10 prussiano. Obaerver. l'Istria I Il significato del fatto Ma quello, che sopratutto deve importare di fronte 8 quesw cosi detto scandalo, è dii rendersi conto esatto delle circostanze, che lo hanno r eso ;possibile, e degli errori, che dobbiamo al più pre sto correggere, se non vogliamo trova.rei presto di fronte a scan dali assai più gravi. Per quanto i vrocessi verbali della conventicola mA.SSonica di Parigi !1ieno destinati a. rimann segreti, e le mdiscrezi oni e rett ifiche e smentite, che sono state suscitate dalla pubblicazione del Temps , sieno dirette ,più a coniondere le resipon– sabilità che a chiarirle, Plllìe non è dlifflcile com prendere ali 'ingrosso come sono andate le cose. 1 tre serpe nt.i verdi, che rappresentavano a. Pari– gi l'Itali a, sa.rebbero stati evidentemente più che felici, se a.vesseeio potuto tornare in Italia dopo avoo-e fatto accettare ai confratelli di tutto il mondo, compreso il mondo slavo, l'Intero pro– gramma nazionalista it alia no, da. Grado ad An– tiva,ri. In macanza. di una vittoria completa., non ~ possibile ammettere che essi non abbiano ten– tato di ottenere almeno il ricon oscimento delle a spirazioJl!i i'aliane 8ulla Venezia. Giulia . Se nean– che questo programma minimo fu da essi con– quistato, se si ricorse vro bono pacis a formule gene ri che, le quali non escludeva.no nessuna. pre– tesa, ma non afrermavano nessun diritto, - que – sto deve essere aivvenuto non solamente perchè l ra.wresentanti della Massoneria serba. contrap– posero il pogramma na zi,ma.llsta slavo al pro– gramma nazionalista ituJia.no, ma sQPratutto per– chè i masson i dii tuttt gli altr i ,paesi non vollero o non seppero o non poterono assumere la re s.ponsabilità di una deliberazione recisa e data questa. incertezza o impotenza, tutto fini in un a votazione equivoca. e dilatoria, destinata ad ina – spr ire Ja questione, anz i che a comporla con soddisfazione di tutti. In altre parole, nel conive· gno massonico di Parig,i so no sta.ti dichiara ti ar– gomenti dtSputalbili, non solo quello della Dal – mazia., ma pare anche quello di Gorizia, nonchè dell'Ist ria occidental e e della sicu r ezza militare italiana nell'Adriatico . Ora. i massoni non sono uomini diversi da lui· ti gli altri. Le loro opinfon i, il loro stato d'animo, noi dobbiamo considerarli come indici della opi– nione e dello stato d'animo della grande ma~g,io– raru;a dm paesi amici e neutrali. E dobbiamo

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