L'Unità - anno VI - n.26 - 28 giugno 1917

186 guerfa, su un terr eno, che -paga con di sperant e ava.rizia i sacr i.fizi dell a. nostra ero ica ge nte. · Peroh è non tener presen to il mònito di Ora.zio· e sumi te materiam », con quel che segue? Ora– :z.ioera un latino aut entico! Se non oh e, a giudiz io doi nuo viss irQi seg u aci di Machiavelli (pov ero Machiav elli , anohe que sto insu lto!), solo i fatti hanno -va lor e, solo la pratica ,ha, pr eg io. E sia pure. Se, quindi, pr at icam ente fosse util e, ai fini della politi ca estera ed interna la gen eral e mobi lit azione degli eg oismi e del!~ tendenze imperialis tiche, essa avrebbe nei suo i effetti concr eti la sua giustificazion e . .Nessuno, in un'epoca di ferro , s' incarich er ebbe di consul – tar e il vecchio Kant o il più vecchio Cristo, anch e perchè ted esco l'un o ed ebreo l 'altro e non n,c.. cetti, p er questo, aiuti italianis simi. Ma dov' è l'utilità degli ampi ges ti imperial i ? Anzitutto, ess i accr'e ditano a,ll'estero 111 leg– genda d~ll'inguaribil e legge r ezz.a e imìrm.turit à del nostro pensiero. - In secondo luògo, questo Paese, a cui si domandano le più dolorose ri – nunzie, potr ebbe un giorno violentemente rea– gire contro •il bac cano di chi gli in~egna che -fa L'UNITA la guerra non per difende rsi ma pe_rconquistar e, non per. un prin cipio di giustizio, m a per sete d, domina ,zione , per prep a,rare nu ove gu err e e non per conqui st ar e la pace. Con certe arroganz e si vogliono forse pro voca-re certe ribellioni ? ....,. In– fine , mostran doci moralm ente eguali' e maga,r, pegg ior i dei no str i nemici, noi corriam pericolo di perder e a mMo a mano le simpa .tie, ohe a,b– lbiam goduto dapprima fra gli eleme nti migliori dei pae si ne utr ali, ci tro vere mmo poi col nostro egoismo contro . egoismi brutali più form ida,bili , più c inici , più forti . . Gl i Stati Uniti sar ebbero intervenut i nella guerra se.. tutti i giornali dell 'In tes a ' avesse ro parlato com e la e D eut sc he Tnges- Zeitung ·:., . com €! l ' « Action français e », com e l' e Id ea Na . r.ional e »? Cert a propa ga nd a na7.ionali sta sui fini della guerra è il peggiore sabota gg io della guerra. Re– sistendo a ques to sabot aggio , noi senti am o di tut elar e nel m iglior modo possibile i reali inte– ressi del nostro pae se . Romolo çaggesc, _Liquidazionenazionalista. in .francia Non € stata !J·a noi data la dovuta imp ortrunza aJ voto del 23 maggio ultimo ,sco~, con cu i la Camera fnancés e ha dlchi rnmto d-i consideTare come scopo della g,ue11ra per la Franci ,a la con– qu•ista della sola AlsarzJita·L~rena:,riifiutando « ogrni pensiero · dli conqlllista . e di asserviment ,o di .popo– ],azioni st rani ere ». I nazjonailisti della A ction fr çi.nçaise avev.ano in.scenruta u,na rumoro sa. p,ropagand a per chiedere che la' F:ral)da ri"iendlioa,sse non so.la :mente l'Alsa- 71i•a-Lornna, ma tutta . lia.si11rtst.radel Reno. E qua l– che _pez~o gr<;>;,son.1 Qna i d'Or say non dfoev,a: dd = - Questo t,ent.ativo di m ontatura.. p,russirnn a ha · trovato nei partiti democratici fr ancesi un a resi– stenza corag giosa e ~gorosa. « J ·nostri qerm.a• niz\anti non !l)OSSOno ne g.are che· le provin ce r e– nane -parlti:no tedesco , e sono ridott.i a ricor dare che ,per vent'a. nni esse sono sto l e a,mmini strate da,i prefot ,ti di Na,noleone. P.ew hè non annett •ere A.nche 1,a Sasso nia , sotto il pretesto che' il Leibniz ha sc:rtitto la snA. Th fodicée i11. fran icese? iE' 11n strano ,pervertiment .o del gnsto , svelare la -,scon. c-P-1.1,1 -della Germ an,i,a pan.germanista e modellar– !<i a: sua imma g.i,ne e ·somig-lia,nza . . Cosi ,sr.rh ·e Ga1brie l S~aille s, ne1l'op11scob T.'Alsa .zia-Lorena . storia d; tina arm,essio11e p er rombati.e re le prete se T)azinnal iste franc esi. « Ta f'ran cia - prosegu e il Réaill es - s'è interd et– t0 il di ritto di conQTUist a con la stessa entrgl a. con cui non ha cessato mai di most ra.m e t.utta l'in'fam ia Essa non può esse re so1a: a dimentica .re eiò :ch e il m<1ndo int ero ricO!l'd-a. Volendo l'Alsa:,,ia-T,oren a, I.a. Pru ssia è stata fedele all a. sna. tradizion y, al s11n irleale del1o Rtato. alJ.à ~ua dot\.rina della for · za . La F'rarncla nnn potr ehbl', senza nimi'mli're se FOtess a. ninneg,are. ,fa un gtiomo àll'a ltro , le id ee gen er ose che ha ident lflcate con la "'1J,a· esi-s1enzl} nell'cwi,nion e dei popoli. Noi non àmmettiam o <'he il nostro ~e llo altln gim•tizia •sia st,at'o soltnnt<i 1ma viltà di vini.!. l'um1lt à ipocr ita del debo•le che a.ttend e •g-em·endo l'or a ili pof,er comm etter e imn11- nement.e lo ste"-."-0a~.tentato ili cu,i fn viWma . T,a l)r-ot.esta del diritto che si è fatta senti r e •dall'alto ilella trft!mna franc ese, che rima.ne nelle onere dei nostr i n,iù .j]li,s!.ri nensatori. che è nscita dn. t11tte le •h'occ~e ,percM eTa im tiitti i cuori , n on sa r lt stata la Mtanfa del m endicante che nas conde nn cosr.iotto cl,i moptone sotto i -suo\ c.enci. " 1.0n mHioni r1i Tede$Chl !n corn orati ne r forrn •cnnfem1ti c-0n 11110 tir annia •hrnt ' l.le. la Fr nn, i,i '"'"' rilcnnosaer ebbe i,iù , se str ssa. l i nri nr ip.io rlella srnt unit~ n11,,,iona .Je s·,i:rehbe cambiato . tra – s-nor iR.to d.a.1 di dentr o al cli fu or'i. nalln li-bert/1, aAl,i. coe ,,rizi qn e : verrebb~ fatto in lei 1m nost o a,llo sn irito d,i ,se,,n.r,iti5mo e d,i sci.s$1ion e·. A,rn'iu.n -· ,,.,, rhe vi>olando il rt,iritto ·d•ei 'PO')OJli. 1a· R ermhbli · on TI!)gherebt/ ~ i diri .tti dell'u om~ . e ·nrepa'1'P.r~hlt,11 In c,nn. nM;'ll'ia rovi"'1a: i . suoi cattivi con~~!1er.f, senw . dub pfo, non l'i'gnonino . Noi no n V<Jt!!'lia1Tno o CO "'•pere di un'Europa nuova, nelia . quale la Fran – 'cia 1·a,ppr eseint.i la. pa rte ' della German ia. E' più che uo 'Alsaizia-Lor ena, è un~ -Poloni :a cpe vorroo– bero a ddossal!'ci. Non si serve il proprio paese di– !ijJnorand olo. " L'a.nnes sione della · riva si,nistra del Reno in– quietereb be l'In gh 'i.lte.rr a, min810ee·rebb e il Belgio, é'he ci è sa.ero per -sem1}1'e,dest,er ebbe la sflducia deM',Ola.nda , ri conducendo logicame n te a.Ha politi– ca dell e tr,ontiert natUTali. Per lotta re contro que – st.i nv.ovi sudditi , per romp ene la loro volont à. di secesssione , la Fr ancia sarebbe condla,nn at.a ad un regime drn .ator io, a provv ~dlim ent i di a·eprnss ione, a leggi eccezion ali , che ric ad•r ebbè.J'o su le:i mu- · tondo lo sp irito èlelle sue istitu zioni. Una . naZ'ione lib era.le non può permette11si )mpunemente un a polrtu;faaill'a,ustri,aca, la nostra ci •bas ta. Pe r tene– re le poipolazioni sotto il giogo, ·per ritardare la rivincita . deUa ·Pn, ssia, essa dovr ebhe ,r end er più pesant e il milita:rismo , del qua le· la ,gnerr.a dovJ– v,a lilbera.rJ:a: e sa,cr iflcare sempr e più. come la Germania, la li'bertà all a ne ces.',ità d'es sere forte. La de)'.llocrazia si sarebb e rovina.In. da se st.essa mett endo sd in cond.ipioni r.ontrnrie ,ai pr in cipi .de l– l,i. sua esist enza e alle leggi del s110 svilupp o. « I nostri ,;;old ati hanno detto: « Noo andiamo a fare la guerra . alla guerra, noi ci $ar riflchiarrno .Per assi c11ra.11e ai nostri flgl\ i benefi7,i d'un a paoe definitiva ». Noi àbhiamo cont ~ati.o un i•Yioegno roi nostri mol'ffi. La: po.ce ,non 11srlr~ ibllr• p,rati– rh e e ò.ag -li ;il.ti ch e semp .re nel pa ss;, lo harino ri– con dotto la ·1guerr<i. e i s11oi di-sastlri. P rw ri •ar ~ l'Eur opa, nri: sta bilir vi un ordine d11revole, il fu- · huro congr esso no:n muoverà , come il congresso di Vienna , nel 1815, dal r,rin cipio dell a legittim i– tà, m a da 1_prin pi!)io r.he. .da· 11'11 secolo.. vi si è sostitnito: i,1 d~tritto dei !)Opoli ili diS!)orr e di sè stesSli. 1>Ton cercn erà un ·equfi.H,brio impo s,sibi,J,e tra n.mbizioni rivali. ceTCherà la stabilità. n ella giu – .st,zia: non ·confid erà la pa~e al14 modera7,ione Ilei re ; ma allal sagg,e1,1,a. dei pon.oli li'be.rat i. « Tutti g-li' uom~ni di StAto che. in ,nome a·en e potenze all ea te. hanno ·!'re.,o la ·pa rola dono · il prin ci])io de],le ostiHtà , h ann o a fferma to ch e que – sta guerra er a. nello stes-so temno che un a ·lotta: ner la lib erlà il'ei !)O'!"Oli e il risoetto d•Plle. tla zio-. n a,lit à. 11110 sforzo ve1·so la ,nar e d'eflnit.iva. Queste narol e sono anna.Tse att e ad recitare l'eninsiaismo nelle flollc e a· :rortii,fka .re la loro vo.lonfà ili sac ri– f1do, soltanto !')er chè esse davano una es.p,ressiqne a.i loro sentimenti e ai · loro v.oti . Se sono · state di· m ent.ilc;,:te da anelli che le hanno ')')romm zia te , sa– ra,nnn ri.t.e.n11te da q,nelli che lP h n.nn o infr se e •r a,c. colt e. " T tratta ti sii conch 1rlerann Q sotto la sorve – gli a:m:a rleHe n azioni che sann o a QlHlJle •),rezzo si nal ,rn.no i mj st~ri dell a dò,p.Joma ;r,ia . T.a vitt oria del– la Germa .nia sarel>he il t,rionfo della politi-ca. d.i amne ssi nne. la con~aC'l'a1,ione deJ-l'a'narchi a lin>t,e1·– nazi 'on 11,le; la •sua disf at ta non pti'ò essere che ·) 0 negazio ne dii ques ta politi ca di conc1uist.a e di ege– monia che le ha riunit o contro le naz.iooi ciivilli, Coloro che se ne fanno segua.ci . -e r.iprendono le suii teo1'i.e e le sue for mule , ed esaltano il dilrilto della forz a, si fann o in certo qual mod ·o suoi al– leati e non possono che esse r e trascinati ,ne.JJa sua caduta: ». • )1a queste di.ch :ia·razioni de l Séa illes e tutLe le a ltr e ana lo ghe non aveva no finora che il valor e di m ar:ifesta zioni individual:i. JJ voto d-e!Ja Cn.mera fran cese de l 2.3 mruggio le ha tra.sfoTiTTiate- in volontà nazi onale ed ha lri.– q;uid.ato definitivam ente le fren es ie del 'Bainvill e, . dei Darudet, dei .Marras. L'interv ent o di Wilson comincia a ~a~st senti •re. A quaJldo ljl- UQ1\.lida– zàonc de i ,, germ anizzant .i » d'ItaJi ,a? Il sabota,ggio burocratico della guerra Su ll ,Uni tà del 15 a,pnilte ri•clliia.m.ammo l'atten– zione dlei nostri !et.tori sul f.att.o ò11credibile che un Comitato ,privato, sorto nella ,provitJlcia di Fir enze con· un ca.pita·le dti 300 mil a li,re e con l'in Lento d•i a,nticipa re a J)l'Oprio aiicschi-0 e peri colo le pen– siOtlli a lle f.ami,glie .dei mori.i e aj mutil p.ti , d,n at– t,e,sa,.. che div en ti esigibitle la pens,ione governati· va , - que sto :Comitato benefico, a cui U Gover no dovr ebbe fa1•e un a statua, non 'riesce a ottenere un ò.·ecreLo lu0;gotenenziale, che lo auto rizzi a ri– va J,ersi a suo tem~ò ,sµg li .arr etra,ti governativ .i mam mano che divenhi.no esigib ili , di ciò che in attiesa del pagamento esso avr.a davuto anti ciJPa– re. E fa cevamo la ipotesi, i n .ooS'e ad alcuni ac– cenni ,sfuggiti .all'on . Luigi R.ava, che al neces– SQ,rio provvedimento si op>ponesse La buroGrazi a· rnma na.. U,n documento ufficial e oi consente di rip etere 0g•g•i tin. llorma di espHlcil!Jaaccusà. que.na , eh.e due mesi or so,no ero una sem.pJ.ioe ipotesi. Sissig,no . ri: la bul'ocrMia art.J1iti-ca della oittà eterna, men· tre liquida le ipensi>oni all'e famigHe d,ei morili e dei mu tilati in guer-11acon ritardi spesso fenome– nali , pa11al•i-zza ,a nch e le inlzi·ative, c'he ~ priva.ti sono disposti a.d .assumiere per correggere 'le aue malefatte . , l ;eg,gere per •c1,eder e, •i•n1aJtt.i, un a: lett era del mi – nist.ro Carca,no, o meg,Ji.o una lettera di chi sa qua,le bu.rdcrata , a cu i !'on. Ca.roano h~ messo J.a f\.rma, in data 7 alpri~e 1917. In essa i,l rlifiuto del dèere to luogÒit .enenzie.le è mo tiviato con dUJe pretesti e ·con un.a ragion e. Il piiiJmo'J)retesto è che il Comitato degli .accon1i « an- 1.ich·è ,rim,cLre util e, ftniire-b e col !16lldersi dan.no – so » , perc h è e.ssendo vim·ool,ato d·al:l'an.alogo ufficio governa tivo , ·r endereb!Je necessario uno ~cambi.o. .di corrispandenza non _irrdiifJeren,te , « che si ri– solver ebbe a scar>ito degli in teressa.ti ». Ora la r ealtà è che il Comit,ato prlv .ato per gli. acconti non -sarebbe v.incolai!,o in nessu.n modo dall'ufficio gover nativo: 11a.ocolti i docu ment.( d.a cu i ri;sultl iJ d.il 'itto a: pensiooe, LiinVlierebbe a Rom a:. e in at– t.esa che le t,estng,gini a-omane fa oes,. 0 ero lil loro caimm,in o, .a.ntici per'ebbe tutta. o pa r ile della pen– si.one, salvo a. rivsa.lers i quando il Govea-no pag.assè con co modo gli arr'etTa,ti. Il lav oro ilel Comitato pr ivato, per ciò, dispetnse ·r ebbe l'Ufficio c!<'Overn ati– vo romamo di un a. !}art.e diel kwo,ro att uaie. X 11 secondò pretesto del rifiuto è che que stò Co– mlitato pri v,ato, anti cipando .in qualche C81SO la pen1si.ton e, mentre uno studi'o più accu ,rato 'dei do– cument i fatto d'ai paò.Jr,etern,i im!aJlibili -romani po– tr-eb!Je resultar e n egativo, cyiee1'ebbe una « ,aspet – ta:tiva di dilli.tto, ch'e non sarebbe in seguito con– f\erma:ta, 1i,n gene11a:ndo m alcontenti ch e ·n Governo deve pov~ o,gl )1cu.ra di evitare ». Ed è oerto che, per quanta ca utel •a il Comitato ,possa mettere nel – l'accor,dare l'an ticipo, può da,rsi che qua lche voi-. Ui esso vied,a un diritt o dowi n on c'è. M.a in questò ca.so sarebbe il Comitato stes so a pag ,are 1-e · sp0.'le de] suo errore, ,non àv-e1,1.don è diritto I).è mezzo per fars i rimbomare 1'e •pen.s•i.oni a nti cipat e : J'a,n– f.i'ciQ)ò ·sawebbe con sid1irato come una ,].!:ber.a la.r-

RkJQdWJsaXNoZXIy