L'Unità - anno VI - n.23 - 7 giugno 1917

La soluz-ione felice del problmna a lbanese, per – tanto, ci promette una soluzio ne felice a nche del prob lema dell'Adri atico cenLrale. E anche a que – sto titolo noi la salutia mo con soddis fazion e in– condizionata . L' Unità La parola del martire Mentr e la di nas ti lt absburu/tese tenta pe11ùsa- 111e11te cl'insce,iare al Reichsrath di I' ienna la comm edia di un 'Austria f edele, mlll lt è più op- 11ortun o tli ricordare quel che sul pr obl ema au– stria co ha scri tt o Cesnr e Battisti . L e pa -role 1/cl– l'er oe t:rentino sono il miglior a1tti doto con tro ogn i possibile mirayyi o <li un' Austri a <le111ocra ti:– :atn in una federa :i one tl i poµo) i liberi . .. •:vlolti si doinandano se l'Austria non abbia . spe– cia le ro,gione d'esi stere ed un.a fun zione spcoinle eia com1)iere nell'intere sse genern.le clell'Eu1·opo. Costoro si fan no bn.nditori - un po' in r it{l.rclo - deMo.teo1,ia proc la ma to. trent'anni 01· sono dn. emin enbi :polWci fran cesi, acco lta poi dal-lo stesso rran cesco Cr\ispi, e compendi •ata 11el'le celebri .pa ro le: " ·se ù'Ausl ria non esistesse, si dovrebbe crear– lo. ». •Si dov.rel)be crea rla per avern nel contro ,l'Europa un c uscinett o alt o a smorzo.re gli urti , gli o.L~ri1li f,ro. l'elemento ,latino e le razze slave e germani che. lo non sono chl questo par ere a nche nei rjgua rdi del -po.sso.to ; ma posso indulgere, posso credere che nel 1>assa to l'Au stri a ,ab bia avu to questa funzion e modero.irice degli atl ritli fra H mondo germani co, lo slavismo e l'e lemento lo.lino. Ma quello che va– leva dieci a nni fa, quello che forse ,·aleva cinqu e anni or sono, quel lo che poteva va lere poclJ.i mesi or sono, non v.ale più in questo mom ent o ,in cui l'Austria è divent alo. un mag azzin o di polveri in piena e completa esplosione. L'Austria-Unghe ri a poteva costitu ire un ele– mento cliieqttilibr.io finchè tulle le val'ie nazi onn– li1à in essa conglomerate vivevano tranquill e, 'ob· bedi enli al Gove1110centra le senza avanzar e di– nitli nazionali. Vi fu un tempo in c ui li rilielli nel– l'imp ero erano solo gJi italiani. Tutti .gli altri 1>0- poli, eccezion ratt a dei pola cchi, si adatta va no a l– J{\, supr emazia tedesca o polacca in Auslei a, a l dominio magi a ro in Ungher ia. Si adatt ava no, perchè era no i popoli senza sto– ria o •i popoli decaduti, ~ p opol-i privi di pr or ie olass i dir igenti. 1Pe r quindic i anni, da I 1878 ai 1893, il ministro Taa ffe govern ò cont.r? il libe1·ali– smo -tiedescocol suo famoso eisernen R in g, l'a nel– lo di ferr ò, formalo delle mino ,ri naz ionalità, ra p– pre sentate ([uasi esclu sivo.mente da elemenbi rea- 2,iona'ri. -Mancav a nei ru ten i, negJi sloveni, nei serbo -croa ti , e in buona parte degli stessi czechi e nun eni, un a chliar a e forte coscienza. na i,iona le. Non er a n popoli. E·ran greggie. ~Via ona si sono ro.µidamen le, fu•lmin eamenle quasi ridest.atii. L'fodustri a lismo, l'a llargament o dei diritti po- 1itici, e per uJtd.mo la gra.nde ,riscossa ba lcanlica furono ~li elementi vivificatori della coscienza na– zionale. L'indu striabismo, penetraito nelle provin cie più 1·emote, creò nuove class i d.i1•igenti e cultur -ali, che non vollero più subire •lo. dir ezione mora.le di a ltre na:z:ioni.La cultura cominciò a diffond er-si da prima nella borghesia , poi neg li ·stra li popolari. n cap it.aJLismo, che altrove pr oduc e solo la lott a di classe, pr ovocava qui le lotte naù onali. L'alla rgo.mento successivo dei di-ritti politi.ci re– clam ato .per rag.ion i sociaili daJ proleta.rial-0 dehle gro.ncti città, .rese pos&ilhiJela affermaz ione d i tut– te le 'liaziono.bità meno evoouLe. li mov imento bai.carnico detrt.e l'ultima g-ra nd e spinta. Fu la scintilla in cendia (.r ice. E' ll'n ve ro .orgogJfo naziona Je, cl.a cllli sono state pr ese tulle quest e -na;;,ioni; <pare a bbiamo subito un 'iniezi one, che abb ia a l~eralo jll loro sangue. Sono fotte per– vase da senti m ent i d'odio contro citi fu fino a ieri il loTOdominatore. Prima dell'1ntroduz ione del •su,ffra.gio univ81'· sale ali P a.i,Jamento a.ustr iaco i ru leni erano un e.1emento pressoc hè .i,gnoto. Si accontenta va no cli mandare oom11 loro rappresenta nti dei la tifondi - o 81 neo L'UNITÀ Li poluc hi,,_o tedeschl. Con la llilorm a eloU0 1·n.le essi rnand o.no- ~vece in Padruncnt _o un ~ruppo com1>allo di gents._,uscila ruon dagh strnl1 popo· li.ri . ~l,u1da no pu.reb<:hi deputali conladlini , a r ti– giani , che non sa nno uqa pa rola di tedesco, la solo. Ji,nguo. ammes sa nei ,~ali pa rlamenlo.r.i, e a scopo di prote sta pa rlano ostentat, un ente rulen o, cun disco rsi che dùruno giorno.Le . .Essi scate no.no lotte ,1dclil'ibtLu·a feroci c-he p,u·n:lizz'::l,[I0 a lun,go l'ntli, ·•ità cie l Par lamento. I.e c-1,icche ciomin>LnLirim asero sbalo rdite; mn non volle,·o persuad ersi d'esse r di fron te ad t111 ,nnvimento infr ena bile. Col bastone e sop rattutto rv n Jo. cor i-uzione avean dominal o semµ re. Spera– v>cno q1dnd,i di soffoca re quei sentime nti nazionnJi ai qual<i.per secoli ,weo.'Jl sa 1>ulososti tuire il se n– t,imento <1i.r,ast.ico. Si illusero. Allo. vigiLio. delln g1w.rrn' l'Austria bo1·iosamm1tc anuun ciava nei suoi comun •icati uffioia,li che il cllnfine orie11taile del.lo. ,nonarc hia sa rebbe sin.lo vnlid amer,te cliflcso da.I pOJl0lo rut eno. La lu11ia cos ac<·::I av rebbe trn– v11touna . diga nei petti dei rnleni, devot i o.Ilo.Co– rnn a e olio Stato. 1 ru!Jeni a prir ono inv ece le brn c· ci.a.ag li cserc,iti clei'lo Czar, accla,nn11doli come li– bc1·atori1 u.i11ta11doli e con •le arm i e <·on le astuz if' piì1 ,,affino.Le, dichiarando insomma preferibide lo impe1·0 rn sso a.I/a ti.ro.11nide au st l'it1ca. La stessa di rettiva dei rnle ni della Gal izia e dcl– Jn. BucoVlina mostmno chiaramente tH vole,· seg uJ– ,.e i 1·1 1ne111i e i serb o-croa.ti . Auche i rnm en i, quesU nostr i !rnl elli latini , a l,i– tanl,i pa rte nella pr ovin cie n.usti ,iache, pnl'l e in qu elle ungh eresi, era no si.ali pel J}!lSSat o, t.imicli sollo il dominio degJii Absburg o. ~la Appena vi– de1·0 la magnifica r.isur rei,ione clelìa lol'0 paln ia, v.incola ntesi do. ogni ~iogo ottoman o, app ena vi– de ro la RlUnen1ia prende re un posto noLevole fr a le potenze d'E uropa , avviar i rapida verso Ja ci– viltà nuova, essi senMrono lo s1>iri to di atlra 1,ionc ve,·so la madrn po.I.ria e divennero irredenbisti. Così ora non gua rd ano più nè a Vienna. nè a Budap est; ,i-1 loro fa'l·o è Bu ka resl. Nei LerJ·itor i m er,id :iona.li defilo. duJ)lice mon o.1·· chia v'è un coni.plesso dli fa migl,,e slo.ve costitu -en· li i se rbo-croati . Sono quei crnat i che :i pad rj vost ri odiarono, che erano quù in Il o.I-io. gli « sl nun enbi ciecni di occh,iula rapina » . Erano i punteJ.lato,ri del dom.i– nio deg li Absbua·go, og.gi ne sono i n emi ci più ac– ca11i/'i. Anch e in essi si è destala lei coscienza na – :ionale e con essa è sorto fr ement e lo spi rit o irr e– denti.sta. Perch è? P erch é hann o v,isto la mad re pa. lria, la Serbia, vincer e superbamente la Tur chia, a,fferma r·si come gra.nde nazione, assic ur a'rsi tln avveni re fiorente, ed hanno compr eso che anc he per dorn Ua ctiv,ilt.à ed <il progr esso sara nno possi– bhli solo nell'unione coi h·o.telli de l sangue . Cosi tutte Je na1,ionaflità, che prim o. vtivevano in– <1iffol'enli e ra.ssegna:le e si Jo.soiavan gwida re do.I– le oni.cche -feudali dell'Imp er o, sono oggi per vase da sentim ent,i di nibeLl-ione. Orit ques t'Austr ia - da cui tutti -i po:pnli cer– can di fugg;i ,se, come si fugg e Ja lebbra - non è più i~ cu·scin etlo paaificatorn, non è un ,guanc iale propizio a.i sogni e a.i sonni delle gra ndi razze, è semp licemente un organismo ma lato in stael.io di di solvimenl o e di •putr efazione. P er far cessare le r ag ioni dell'odio e dello soio– vinismo , le 1·agioni de1la prepot enza, occorre che :i,J posto cli St,aLi ar lificia.lmente uniti, và sieno Stnt,i cornis1>0ndenti alle unit à n:3-Zionali, al la co– riP11zn~tor ica dell e popolazrtoni, a:lle loro aspi ra– ~ioni. Occorre che ogni nazione sia padro na in casa s ua e non vogLia a .sè soggetta alcun'a ltra nazione. Il prnblema dell'an nessione cieli; regioni irr e– dent e si affaccia come un oprob,1,ema naziona le, e-0- me pi·oblema de.Ila patnia; ma esso spia.na la via al pr ol:Jlema delle patni •e, pereh è l'azi one dell'Tlo.– lia ,i-n q uesto moment o varr ebbe a r,!mde ,· .più sol– lecHa , la nicosbitu2lione dell'e roico Bel©io, permet – terebbe arnia Polonri.a dilani ata, oppr essa da un tripl ice giogo di ritorn a.re un ila e indi1>end.ente, · a lle gen!Ji:rumen e d1 associarsi tutte in uno Siat o libero e forte; agli sla vi cl.e l rnrl <li avvia r si col. po– lent e ausilio delruni tà patria verso la dv iltà in – dns trial e. Ci ovvieremo al:lora alJa soluzione cli più va,sfj prob lemi. Dist rutti i focola ri di reaz.ione che gj a nnid ano aJI centro d'Eu ropa, tolta al teutoni.smo h1 !>OSsibilità. di soffocare le altre naziorti , potrà tr:u nu ta ,·si in rellltà quello che fu il sosp iro di .\l azzini e il r>rogranun a di Carlo :'la rx: la fede– razione degli Stati d'Eur opa . Per a!Jtua.l'la occo1:re d ~iano ,gli St,ali . ma. per Stato non si deve inten– dere un cong lomerato come l'Aust ria, un caos cnt ,·o a l quale ribollono die-ci ban diere , dicci 1i11- gue, cliec,i nazioni , un forzart.o111nalgama, in cui si vo,TeblJe s0J)p resso ogni sentà.mento d,i patria e d i dl"il tà per sostjiluirv i uno. cieca devozione al.la dànast,ia più esecrnta de l monch1. . · Cesare Battisti: (AJ Pa ,,Jamento ausu ·io.cu e al Pop olo ltn.lia'no, 11 ilan v, Tr e– ves, 1915, p. 1~:l-13GJ. Il parlamento austriaco Se l 'Aus\r ia-Unghe ria fosse uno Stato cosl.itu– s.ionale, in cui la rappr ese ntanza nazionale aves– se "li stessi diritti che negl: ali;ri paesi d 'occi– dent.e, il Parlamento sarebbe stato convocato giò. al prineipio della g:uerra perch è si pronu ~ciasse sullo. politica. adotta ta da un m iuistero irrespon– s,~bile e da ·uua corona assolutis ta. Nou prima del 35• mes e d i guerra Vienna J,a. avuto l'idea .di convocare il parlam ~nto , dopo persecuzioni inaudite contro i deputat i slavi e italiani, dopo tutte le illegalit;à commes&e . ua un governo che si a,ppoggia solo su i l;edeschi. ' Sare bbe, dunqu e, uno. vera e propria puerilità. interpreta re qu est'atto come indice di un cambia– mento qualunque nelle linee genera.l i della poli– tica, austro-u ngarica. La situazione interna dello. monarchia. non è ta le che una sessione del parlo.mento possa. mi– gliorar la.. Dal punto di vista politico, i dir igenti tede sch i non avranno che noie con un parln men– to, in cui vi sono deput;ati slav i. Quanto ai !:>i~o– gn i concret~ dello Stato , il paragrafo 14 della co– st 1tuz10ne era uno strume nt o assai più m'\n!'g– gevo le che un pa rlam ento eteroge neo e ·ingom – brante. Il seg1'.eto deJla, convocazione del parlo.mento non è dunqu e nella. politica inte rna, ma nella po– litica est.era. La stampa a.ustriaca non lo nasco nd e, del re– st'<:i. Es;endo obbliga.ta a giustificare l'!lrresto momentaneo nel lavoro di ger manizzazio ne in– tensificato dura.o~ lo. guerra, la stampa. a.ustria– ca., per calme.r e lo. collero. dei pa,rl;iti tedesc hi , dichiara. aperto.mente che necessità. di ordine in– te rnazional e hanno deter mina to. la revoca. prov – visoria delle promesse fatte ai tedeschi, e che questo ca11tbiamento di tattica e non di program - ma non deve turbarli . · La monarchia, dunqu e, vuol ragg iun gere un fine speciale, convocand o il parlame nto. E ssa desidera. di far cred ere all'Europa, che i popoli dell 'Austria-Ungheria,, nonostante i loro dissensi intest ini, desiderano ad ogni costo l'es isten za dell 'Aust ria , e ce rcano nel quadro della. monar – chia e non fuor i la realiz zazione delle loro a&pi– •r azioni na.ziona.li . Le scene tumultuo se non mancheran no ,. le di– scussioni più vivaci avran no luogo; ma nessun par tito, nessun popolo dello. monarchia oserà. - questo si spera a Vienna - dichiMo.rsi apert a – me nte per la separazione dall'Austria. Di fronte al pro gramma lìbera le degli Allea.ti e di Wil son , una monarchia senza , parla.mento fa cattiva. figur o.. E ' dunqu e collo scopo di ingan– nare l 'Eurapa. e l'America, ché l 'Austria · pro cede alla con vocazione della rappresentanza na– ziona.le , pensa nd o che il rischio di questo prov – vedimento so.rà , in tutti i cas i meno gra.nde che il ma.le caus ato in un 'a-ssenza totale dell'ass em– ,hlea naz ional e. •S iamo, dunqu e, in presenza di una nuova ma – novra , la più pericolosa, e la più seducente di , tutte le m an o'Vl'e precedenti . Ed è necess ari o ch e gli Stati . democratici d 'Europ a e d 'Ameri– ca conservino un'attitudin e a.-ssolu tarnente nega – tiva in presenza di qu esto tentat ivo di salvatag– gio della monarchia. Gli J ugosl o.vi autorizz a.ti , r appresenta ti dal Comita.t o jugoslavo , -hanno dichia rato più volte , ohe la. na2;ione ser bo-croa to.-slovem1; non he. che il deside rio di veder&i liberata dal giogo /l,Ust.ro-

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