L'Unità - anno VI - n.22 - 31 maggio 1917

In quarto luogo è bene dimostrare alla Genna– nia, che se rssa non può vincere ora, a maggior ragione è assurda ogni sua speranza di prender– si in a.vvenire una rivincila contro w1 mondo ar-– ricchito dell'attuale esporienza e che IJ)renderà IPsue precauzioni ,perchè essa non si rinnovi. FO!'f se a quest'ora questa convinzione st!L già serpeg– giando oscuramente Jìell'anima teutonica. La Germania del 1914 non s'attendeva certo di scate– nare una guerra, in C'Uiavrebbe avuto contro di ~~ tutti i continenti. Guai se la. guerra altJuale do– vesse concludersi con una· pace, in aui il !l11lnd'o dovesse su!bir le imposizioni ledesche o anche solo trattar con essa da 11ari a pari in modo che il Belgio, pe:r es., dovesse contare quanto i suoi carnefici. L'UNITÀ La g,ue..ra sottomarina fa riSIJ)lendere di nuova chiarezza. queste verità nece sarie, e ci raddoppia. la detenninaz1011e a soffrire tulio 11urdi perdurare fino alla \"illona. La guerra sottomarina aiuta pure i ciechi a \C·· dere che, se la villoria non /> fine a sè stessa, > JJCrò strumento f' suggPllo indisr..ensahile alla più fraterna e libera pace, che es5a renderà possibil~ e necessaria e cara a tutti e che solo ie,; pareva ancora utopia lontana! Essa rive.la che nell'attua– le situazione è , crarnent~ pacifista solo chi è pen– sata mente per la guerra a fondo; e viceversa, chi ,,uol paci separale o negoziate, semina o conserva germi di guerra più tenibili in avvenire! A o gelo Cre•pi. Al salvataggio dell'Austria La campagna. pel salvataggio dell'Austria con– tinua a svilupparsi in Italia con metodicità pret– tamente ..... gennanica. Non appena un giornale o una rivista inglese o francese, JJer es. l'Oeuvre o la Nlttion, pubblica· no qualche articolo in cui si propone agli alleati Germania, fu utilizzata dalla Germania a semi– nare un lungo odio fra l'Italia e la Francia ,, ., trarre l'Italia prigioniera nella Triplice Allean– za); 3. nel combattere la unificazione nazionale de– gli Slavi del Sud, e specie nel suscitare osLiJilà e sospetti contro i croati e gli sloveni ai quali de- di B!b'bandonare il programma dello sfasciamen- ve essere vietato dall'Italia di unirsi alla Serbia. lo dell'Austria, subito questi articoli vengono ri– prodotti in Italia dai ,giornali nazionalisti. neu– tralisti e giolittiani, come documento della volon· tà di tutta la Francia e di tutta l'Inghilterra. Che l'Oeuvre sia in Francia. un giornale di scar– sa autorità e che il diplomatico, il quale vi fa la cam•pagna ,austroflla., non osi neanche pubiblica– re il suo nome; - che la Nation sia una rivista– cli opposizione e che il Governo inglese ne abbia vietata la cil'colazione fuori d'Inghilterra, tanto poco le sue teorie gli vanno a gar1Jo - questo vie– ne a,ccuratnmente taciuto: aflìnc'h~ p:l'italiani si convincano che « la Francia" e che « l'Inghilter– ra:" sono contrarie allo sfasciamento dell'Au.stria, è necessario che essi non abbiano neanche il più lontano sospetto che quegli articoli di giornali non rappresentano che l'opinione di anonimi iso– lati o di gruppi sconlessati dai Governi. Stabilita qu{tst.a base, il resto del gioco si svi– lup-pa liberamente e facilmente. 1. Si comincia col maledire l'Inghilterra e la Francia, -perchè ~ono amiche dell'Austria e quin– di nemiche dell'Ila lia. - 2. Non potendo fare as– segnamento sul consenso dello infami alleatP In una guerra a fondo contro l'Austria, l'Italia deve rinunziare anch'essa al programma dello sfascia– mento dell'Austria. - 3. In queste condizioni, per ...-Q,4,.t.ene-t"e allne:no la real-izzaitiione delle pl"ot5rie aspirazioni sul Trentino e nell'Adriatico, l'ItaÌia non può far altro che mettersi d'accordo con que– st'Austria, che non può distruggere per colpa delle alleate. - 4. Il compromesso, dtu1que, che i nazionalisti combattono accanitamente, quando ne parliamo no:i come di cosa necessaria fra l'Ita– lia e gli Slavi del Sud contro l'Austria, bisogna farlo con l'Austria, da.I momento che la perfidia della Francia e dell'Inghilterra ci coslringe a ri– nunziare allo sfasciamento dell'Austria. In quali termini si debba fare il compromesso austro-italiano, non è stato ancora chiaramente rivelato. Ma il pubblico vi è stato sistematicamen– te prepai,ato con un'azione negativa e con una azione posiliva, che si sono sviluppate durante tut– ti i due anni trascors:i. L'azione negativa ha consistito nel non parlar quasi mai di Fiume. L'azione positiva ha consi– stito: 1. nel sopra\--valutare menda,cemente il va– lore militare di tutta la Dalmazia; 2. nello scate– nare tn Italia, col pretesto della Dalmazia, una slavofobia generica, (cosi come nel 1881 la spe– dizione della Francia a Tunisi, provocata dalla B1 neo Grazie a quesla preparazione sistematica de 1 terreno, si spera che riesca agevole al momeflto buono di fa,· ìnghiotti1·e ai buoni ito,liani un com– pt'Oinesso italo-austriaco, in cui Fì ume con la Croazia e la Bosnia restino unile all'Austria e al– l'Ungheria. Etco IJ)erchè il nazionalismo adria~ico ha trova– lo tanto appoggio in tutti i giornali clericali e giolittiani, cioè in quegli stessi giornali neutra– listi e tedescoflli, che si contentavano una vo.Ita del solo scoglio di Pelagosa, offerto al senatore Fras.sati dal 1barone l{lumecky. Allora erano di facile contenlatura. perchè la facile contenlatu– ra era necessaria al trionfo della politica germa– nica in Italia. Oggi secondano le pretese nazio– naliste su tutto l'Adriatico orientale, perchè q·ue– ste pretese rendono iJnpossibile un equo compro– messo fra italiani e slavi e minacciano di rompe– re la solidarietà fra l'Italia e le potenze antiger– maniche: la questione dell'Adriatico è per essi la porta, attraverso cui - con la fanfara nazionali– sta in testa - sperano di salvare l'Austria e dì ricostituire la Triplice Alleanza. g. •. L'Unità, la New Europe e la Serbie L'organo quotidiano dei prussiani d'Italia si scanda\izza perchè la New Europe ha riprodotto in ,uno dei suoi ultlmi numeri alcuni passi del– l'Unità. e presenta ai suoi lettori questo fatto co– me prova di cl1i sa quali rJandestìne complicità fra noi e la rivista inglese. I [}russiani d'Italia, però. fanno a me.no di in– dicare quali l}assì dell'Unità sono stati riprodot– t.ì da.Ila New Euro11e.. ~fa lo fa.remo noi. Un passo è preso dall'articolo L'antisonnino del numero del 26 aprile, cd è _cliret.toa neutralizza– re la campagna antisonniniana di quei nazionali– sti, che non trovano l'on. Sonnino nazionalista abbastanza, e di quei democralici che, trovando– lo nazionalista troppo, si associano alla campa– gna nazionalista, e mìnaccia'no di trovarsi un beJ giorno becchi e baslonali. L'altro passo è preso dall'aJ"Licolo L'Austria pa– radiso dei popoli dello stesso numero del 26 aprile, ed è utilizzato dalla New Europe in una polemica colla ~Jacilìsta N ation, per dimostrare alla N ation coi nostri argomenti la necessità della guerra in– transigente e a fondo, fino al totale sfasciamento dell'.\ustria Come i nostri lettori Yedono. noi non abbiamo nc,sun moti rn di essere scontenti se le nostre idee sono state utilizzale in TnghiJlena a far mc– glit> comprendere la politica estero dell'lla.lia e la necessità dello sfasciamento dell'Austria. \'ice\'ersa troviamo perfettamente naturale che i prussiani d'Italia montino in bestia, se vedono che l'opera nostra è utile a diffondere anche in lnghillerra l'idea della necessilà del totale sfascia– mento dell'Austria. Dal momento che, da buoni prussiani, esl>i lavorano al sal\'ataggio dell'Au– stria, è naturale che essi considerino l'opera no· stra degna di essere scouosciula in Inghilterra e soffocata in ltalia. Quanto, poi, allo scandalo, di cui i prussiani d'llalia sono stati fulminali, leggendo che la Scrbie di Ginevra saluta con simnatia l'opera del nostro giornale, anche di questo scandalo noi ci rallegriamo e non ci meravigliamo. I prussiani d'Italia anche qui !anno a meno di dire il motivo, che induce la Serbic a mostrarci la sua simpatia. Ma lo facciamo noi, riproducendo l'intero pe– riodo: - « Pour nous qui prèchons sincèremenl et loya– " Jement un accorci solide entre Jes deux nations « voisines et alliées, serbe et italienne, l'altitude « de l'Unità est un réconf<:_rtmora! et un appui u précieu.~. u · Dunque il desiderio di coi.i;ludere un accorcio coll'Italia è il motivo dell'elogio! E noi, essendo convinli che un amichevole com– p,·omesso italo-slavo nella questione adriatica è una necessità vitale per gl'italiani e per gli slavi, se vogliamo giungere allo sfasciamento totale del– l'Austria e· alla assoluta esclusiqne politica e mi– litare dei tedeschi dall'Adria.tìco, noi salutiamo con gioia ogni. sintomo di ragionevolezza, che si manifesti da pa.)'te slava. La Serbie di Ginevra ha as13eltato cinque mesi a inviare le sue simpa– tie al nostro lavoro; la Serbie sa, dunque, benis– simo quali sono le nostre rivendicai.ioni etniche e militari nel Goriziano, nell'Istria e in Adriati– co; che le esigenze militari in qualche luogo pos– sono sorpassare i diritti etnici; e sa come sia– no condizione sine qiia non di un serio compro– messo italo-slavo le garanzie bilaterali di equo trattamento per le minoranze slave aggrega.– te all'Italia e per le minoranze italiane aggrega te a.Ila nuova Serbia . La Serbie sa pure che noi amiamo iJ metodo dei prezzi fissi e non quello delle contrattazioni usu– raie, in cui certi nostri machiavelli -andati a ma– le chiedono dieci per contentarsi magari di due: ·quel che noi esigiamo è, secondo noi, il minimo, .,' di sotto di cui rileniamo che nessun Governo italiano debba mai scendere. Se conoscendo le nostre idee, e nonostan– te che nell'agosto 1916 abbia parlato di Go– rizia come di citlà slovena, la Serbie di Gi– nevra ritiene di dovere considerare l'opera nostra come tale da confortarla, questo vuol dre che la intesa, che noi caldeggiamo, non è affatto impos– ~ibile. E ce ne rallegriamo. E comprendiamo perfettamente che i -prussiani d'Ilalia, i quali attraverso la lotta italo-slaYa. spera:no di arriva.re a salvare l'Austria e ad assi– curarle almeno la Croazia e la Bosnia, e a di– suuire il Montenegro e la SerbLa, comprendia– mo che essi ci denTu11zinocome tradìto1i, dal n10- mento che per essi chi non vuol essere traditor~ d'Ilalia, deve fare una campagna sistema.tica ac– canita contro lulti gli allea.lì dell'Italia, e prep0r rare così il ritorno all'alleanza germanica.

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