L'Unità - anno VI - n.19 - 10 maggio 1917

i porti inglesi è disceso del 40 % in confronto di quel che era in media negli anni di pace. Da questo primo quadretto numerico deriva un secondo quadretto nel quale numericamente e sta listicamente si dipinge l'lnghillerra affamata, pe:r– chè essa non riceverà il grano di cui 1'80 % de,·e essere importalo, nè carne di cui si importa il 4-0 %, nè zuocbero che viçne tutto di fuori e così di seguilo. Por far fronte a questa situazione l'Inghilterra conta, a.nzilutlo, nella immediata ulteriore ridu– zione delle importazioni non essenzia.li al nutri– mento della popolazione e agli approwigionamen– li di guerra, in modo da diminuire il bisogno di tonnellaggio, e quindi, nella costruzione inlensif\ cala di tonnellaggio nuovo. Sul primo punto Helfferich dice: « li tenla:ivo della Gran Bretagna di alleviare le sue difficoltà con la draslir,a riduzione delle importazioni delle cose meno essenzia,i è condannato a fallire,, poi– ohè delle sue totali importazioni di 42.000.000ton– nellate del 1916, 31.000.000consistevano in derrate a.limentari, consumi di lusso, legno e ferro, e le altre 11.000.000<:onlenevano molli articoli necessà.– rl alla guer~Una riduzione quindi del 25 % de– ve necessaria ente colpire articoli che sono im- portanti pe bisogni della g-uerra. ,. Sul secon~o, lo scetticismo del ~•[inistro tedesco J c.orvi>i...to-fTiecli esel~lrilitò. oh · can– \ieri inglesi possano rimpiazzare il tonnellaggio siluralo, « \!:;errhè l'a,1ment-0 della loro produzio– ne nQI 1916, ad onta di tutti gli sforzi, è stata in– feriore al bisogno normale delle riparazioni e del deterioramento annuale del naviglio in tempo di pace ». « Quanto poi alle 1000 navi di legno dello. por– tata di 3000 l-Onnellate l'una, che gli Stati Uniti intendono di costruire per salvare la Gran Bre– tagna, esse arriveranno, secondo ogni probabili– tà, quando non vi sarà più nulla da sa.lvare ,._ Nè diversa è la previsione di Helflerich qulla efficacia dei provvedimenti presi dal governo in– glese per estendere la produzione indigena del grano. « Essi non potranno avere un effetto pra– tico sugli approvvigienamenli del popolo inglese i>rima del raccolto del 1918, ed allora il loro ef– fetto a-rriverebbe troJ)po tardi ,.. Al Vice Cancelliere segue il Ministro della Ma– rina, il quale comunica « che nei primi due mesi « del b!O{)r,osottomarino erano stati perduti sol– " tanto G sottomarini; numero ohe, nello stesso « periodo di tempo, era stato pnrecc.hie volte su– " paralo dalle nuove costruzioni»; ed esprime la. sua opinione, che non è lontano il giorno in cui la Gran Bretagna si dichiarerà disposta ad entra re in negoziati di pace. In conclusi0ne, il Governo imperiale tedesco ha date le due categoriche risposte: (a) cl1e il nume– ro delle navi mercantili dell'Intesa, che sono af– fondate, non è e non può essere sostituito dalle nuove costruzioni; (b) che il numero dei sottoma– rini che la Germania costruisce è maggiore di 7ue1Jo che l'Intesa nello stesso periodo distrugge. CENSURA " Noi tedeschi - conclude Helfferich - siamn a corto di viveri, ma resistiamo sicuri. La guer– ra. dì affamamento si è dvolta co11tro i suoi au– tori. Gli apostoli americani di umanità, che cer– cano di trascinare in guerra contro di noi i paesi neutrali, minacciandoli altrimenti di affamarli, non spostano la ·bilancia del fato. Comprendendo questa sua posizione, la Gran Bretagna cerca ora di trovare per terra la decisione del conflitto.,. e manda al macello centinaia. di migliaia di suoi figli ». Punto di vista inglese Cominciando dalla conclusione del suo avver– sario, il Primo Ministro inglese risponde eh~ la Germania è ormai persuasa di ùover essere bat– tuta per terra dalla superiorità dell'artiglieria in– glese; e che perciò è stata trascinata dalla dispera– zione a iniziare una guerra di pirateria sui mari! « E' indispensabile alla vittoria tedesca che i sottomarini riescano a chiudere il mare al pas– saggio di tutte le navi. E' egualmente indispensa- . . e ,no ,anca L'UNITÀ bile alla vittoria inglese ohe la campagna. dei sot– tomarini falliS{)a». I due avversari concordano sul punto preciso dcli 1, contesa ed accettano la sfida: l'uno, attac– cando, deve distruggere la marina inglese prima che arrivi sul mare la produzione a getto continuo del nuovo tonnellaggio: - l'altro, difendendosi, deve prolungare la efficienza del nayiglio attuale fìno u che non cominci la produzione a getto con tinuo del nuorn tonnellaggio. Lloyd George non rinunzia alla speranza cht si riesca a rendere -più efficace la lotta contro i sottomarini. « Le migliori intelligenze utilizz&bili « in Inghilterra e in America, ed in misura più « limitata anche in Francia rivolgono tutte le « loro energie alla soluzione di questo problema». li ~1inistro è anzi convinto che il problema sarà risoluto. « ~la per essere più sicuri il ~overno de– " YC procedere dalla ipotesi che non Io sarà». Dunque il problema è posto nella forma più cru– da e meno favorevole a noi. Nè basta; poichè il Primo J.1inistro non ha mai parlalo dell'aiuto ohe potrà darci l'America. Egli non vuol contare nè sul concorso della marina americana; nè sul tonnellaggio te-\esco c.110sarà messo a nostra disposizione; nè sulle navi in le– gno che gli Stati Uniti promettono di costruire con sbalorditiva ra,pidi!à; nè su quello che avver– rà della ma1j,na--neutr'lle.-.. Tutti questi elementi saranno eventuali _margini di errori. Per intan– to sono la1,ghe concessioni fatte alle speranze del– l'avversario. II Governo inglese deve prepararsi come se fosse solo a fronteggiare il pericolo; ed ha emanato due ordini di provvedimenti: gli uni di effetto immediato, gli altri di azione più lontana. 1 primi essenzialmente coi'lsislono nell'imporre la riduzione dei consumi interni, sopratutto del grano, e nel vietare la importazione di tutti gli articoli che non sono indispensabili alla esistenza del paese. In tal mod·o crescerà la efficienza e si prolungherà la utilizzazione del naviglio esistente. Il Primo Ministro calcola di ridurre le impor– tazioni per 11.000.000 di tonnellate, ciò che cor– risponde ap,punto al 25 % calcolato da Helfferich ... Se non che, Lloyd George annunzia che 4 o 5 mi– lioni di tonnellate di ferro, che venivano dall'este– r·o, saranno estratte da.Ile miniere inglesi. Cosi cade la speranza di Helfferic.11,che il 25 % di mi– nori importazioni dovrà colpirn articoli necessa– ri alla guerra e indebolire l'avversa.rio. In secondo luogo il Governo inglese ha pratica– mente requi~ita tutta la flotta mercantile nazio– nale per concentrarla al trasporlo delle -cose ne– cessarie, e nel medesimo tempo ha intensificata in tutti i cantieri la produzione di m1ovo tonnella,g– gio. Questa grand,e e complessa azienda di Stato è stata messa sollo la direzione di uno dei più abili e competenti armatori. La Burocrazia. è ac– èantonata nel supremo e reale interesse del paese in ,guerra. Ciò ha permesso al Primo Ministro di annunziare che le disposizioni prese da· Sir Jo– seph ~laclay assicurano che la costruzione di na– vi nel 1917 rappresenterà il triplo - forse il qua– druplo - delle costruzioni fatte nel 1916! La risposta ad Helfferich è categorica. E' ovvio che le nuove navi del 1917non saranno varate tut– te al 31 dicembre 1917. La produzione è continua– ti va. All'ora di oggi alcune debbono essere pronte. La conclusione generale di tutti i provvedi– menti di effetto immediato è questa: « Supponen– do di continuare a. perdere navi nella proporzione alt11ale, in luglio entreranno nei nostr-i porti più tonnellate di merci, che non sieno entrate nel me– se di marzo ». I provedimenti di effetto più lontano si concen– trano nei favori di prezzo accordati alla granicol– tura nazionale. I farmers hanno rotti i prati e so– stituito il grano. Sono 4 milioni di acri, cioè 2 milioni di ettari in cifra tonda, messi a grano, di cui 1 milione di acri produrrà già i suoi effetti in quest'anno e gli altri nel raccclto del 1918! Helfferich aveva detto che il 1918 è fuori que– stione; e Lloyd George si augura anch'egli che la guerra non si prolungherà ·nel 1918. « Ma se i tedeschi prevedono di poterci affamare e vincere tenendo duro fino al 1918, essi lo faranno. Se in– vece sanno fin da oggi che al raccolto del 1918 l'Inghilterra si è affrancata dal grano estero, si affretteranno a far la pace ,. Observcr . 1 fosfati e l'agricoltura I giorna.li del t.r-ust cattolico son_o ~iati sbruf– fati anch'essi da.Ila camorra protez1omsta. lnfat– t i si sono dati a u:na campagna sistematica per il •protezionismo siderurgico e chimico: le due posizioni dominanti -per la conquista d_elle q~ah il 1 )rotezionismo nostrano fa i ma.ssun1 sforzi. Per ben sen;re chi li paga, 1 i giornali del trust cattolico piangono a calde lacrime su.Ila scarsez_ 7a che l'Italia ha di concimi fosfatici, potass1CJ e azotati. Nel 1913, infaLli, la produzione indigena e la imporlazio1w di questi pTodotti si seno distii- 1.rnitc nelle [ll"O\)orzioni seguenti: Concimi fosfatici. Perfosfati minerali Q.li 9,552,275 Perfosfati d'ossa 190,900 Scorte Thomas 91,000 Concimi potassici. Cloruro potassico Q.li Solfalo potassico Concimi asotati. Nitrato sodico greggio Nitrato sodico raffinalo SoJfalo an1moniaco Calciocianamide Q.li 113,278 149,820 722,280 722,280 1,192,570 70,606 94,539 674,176 1,168 Sono cosi 41 mii.ioni, che « -emigrano n annu1h- 111enle all'estero per procurar concimi a.Ila. no– stra agdcoltura. CIIJ.l vergogna! che danno ! occorre emancipare dalla produzione estera la agricoltura nazionele ! E certo è peccato che il suolo e il sottosuolo italiano non sieno carichi di fosfati, di nitrati, di oro di rame di diamanti, di tutte quelle belle cos~ che non' ci sono. Se il suolo italiano fosse vieno di tutte queste ricchezze, è certo che l'Ita– lia sateb·be più ricca: non è un'idea straordina– ria.mente difficile ad afferrare, ma in ·compenso è un'idea giustissima. E sarebbe anche una ,bella cosa se questi concimi !potessero essere prodotti :ortificialme11le in Ita.lia a miglior prezzo dei con– cimi importati dall'estero: questo vorrebbe dire d1P i nosti·i ag1;co]tori potre!Jbero concimare viu a buon mercato le loro terre, cioè ottenere una produzione più a'o1>ondante, e i nostri pro– duttori di concimi guadagnerebbero essi la dif– ferenza di costo fra le materie prime da essi ado– perate e i concimi da essi vend-uti a.gli agricol– tori. Nè la cosa il impossiJ:iile, se i 1 prod,uttori di con– cimi si dànno a miglior·are i metodi tecnici della loro -produzione: il ohe è possibile ad essi come u qualunque alt.re produttore straniero, purchè ufo'l.izzino meglio i servizi della ~cienza chimica e mettano in movimento le migliori ene,i,gie del loro spirito. ~fa se per avere il gusto di produTre in Italia tutti i concimi necessari a;ll'agricoltura, noi ele– damo :barriere doganali contro i concimi esteri, e obblighiamo gli agricol.tori italiani a pagare i concimi itat-iani 11itì. cari che i concimi esteri, allora faccio.mo senza dubbiò un f~JVore ai ipro– dutlori di concimi naziona.li , clle si assic-urano un bel guadagno senza nessuno sforzo d'ingegno; ma q,uesto guada,gno è infimo negli agricolto– ri, che dovranno pagare pitì. cari i concimi na– zional-i. E poichè il progresso agricolo è in ragion di– retta do1 buon mercato dei concimi, ecco che per favorire il parassitismo ob-imico si soffoca l'a,gri– coltu.ra. :\fa i 41 milioni che vanno' all'estero·/ Non è un guaio che 41 milioni vanno all'estero,? - Non è un guaio niento affatto, visto e conside– rato che in compenso· di quei 41 milioni l'estero c-1 dà tanti quintali di concim,i chin1ici, i quatì ri permettono di strappare alla nostra terra una <r,roduzione, ohe a,ltrimenti non ci darelfue, e cho 1·app-resenta un vailore assai supedore a quei 41 milioni. Se volete i concimi a buon mercato, ;perchè questa è una necessità vitale dell'agricoltura, ,ruesti concimi dovete comprarli più a buon· mer– ,·ato che sia possi'bile e dovunque si tro'Vano ; ~ più a buon mercato li avrete, e più abbondante– mente concimerete le vostre terre, e più grano e più fieno i])rodurrete, cioè meno arano e pur meno bestiame avrete bisogno di timportare dal-

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