L'Unità - anno VI - n.18 - 3 maggio 1917

1 44 Ma dei due mc.~i L'espPrhnento dura, e di cstcn– drrlo alle altre JJrovincie non si pa1·ta. An:i, la C.ummissione dei consumi della provin cia di Do· louna si è dicltictrata contraria alL'introclu:ione della tessera. Una delle due: o lei tesserci è necessaria ed uti – le , e l'esperimento ten ia/o sulla pellaccia meri – clwnate è riescito bene, e allora perche nun si p te11d1• 1, tutta L'Italia ? o si i: rii•elato i11s11/(i• cient e 1, ri solvere il problema nell e prot•incie 1.•i li, e allora pere/i,>non si ,,bolisce? Conlimtando sempr e col sistema dei clue pesi e due mi s1u1•, .1i dimo strerebbe - ci sembrn - t,he si sono vol ute mettt •re a ra:i.one le pr oi•in– rie vili, affin ché JJOtessero continuar e a manyia – re a crepapcm cia quelle a /I.re . B liisoanerebbe che nei conwni messi a- ra:i o- 1,c Le eccelse autorità govemative sentissero il dovere cli distribuil' e cilm eno ta razione prom es– sa. .'iopratntto dato il sis 11•ma rlei due 11esi e de/11• 1/ue misure, il man tenimento scrtipoloso dellu prumesslL cloi•rebbe ravpr esenta re tm im)Jegno rii onore per le non moi abbastanzlL s11llodat e au– torità. /•:eco, per es., che cosa ci scrive il segretario L'UNITÀ /li unn leglL di contadi Ili della pro1•i11cia di Bari : " La f<uina i cont11tli11i,eia q11et10rhe r segnata su lllL tessera, , ice1•0110 il 30 % di m eno. Possono avere il 11ane solam ente JJer q11attro o cinq11e gior– oi Ili sell imcma, e gli altri? E' proprio una in– r,iusti:ia , che chi lal'ora crepa cli fome. " Alt o Camera 1/Pi 11PiJ11/ati l'on. ('a11epa, rr,111. missado yenPralt dt'i ronsu1ni, ass irvr ava l'ono– fl 'l)0/t' Caroti che /> stat o concesso 1111 s111plemc11. lo ottre la quantil e• cli /urin a asseyna/{l colla / PS· .,u a per quei co11tadini, che debbono lav orare 7Jer 1111//111, se/limana in capag1rn sen:a rito rnare la .,, ra in rillà . Tttlt e men: oyn e. Posso assicurare , /te /> il contrario. e 11waari se l'on. Cane7Ja vorrà 111m1<lare una JJer.sona cli rna fiducia, allorlL gli farei toccare lct piaga con le sue stesse mani. La farina ai nostri contadini la dislribttisco io ver• .11J1lli111enlP. 1,; inr ece dei 112 quintali JJer setti - 11,ana {I ste11to ne posso avere dai 70 ai 75 quin– tali. 1,; così a q11esti poveri contadin i, che i toro cari 11 trovano al fronte per difend ere le, Patria , 1'ie11e a mancare il 1utne quotidian o. Lei m i dovrà 11er<lunare il 111io 1i11guaaoio trop)Jo .rnrcasti co, 111c, è la 1mra vrri t1ì. i, spero che il Gorerno vo- !il'ia t•rovvedere ·.,! ,' , .-.fi IL GOVERNO BUROCRATICO Le cause della elefantiasi li lungo e le11tu gir o d,,llc prntichc dal più a llo ~rad ino della gernrrh ia Hl ili(, bass0, e clnl più basso, di rim ando , a1 più a llo; la cro nisto ria , i11 ogni lellc ,·a, di tul ti i pr~cedenli , Jler qunnto 1101i od a rci11oti at dcstinalari o; il go nfiam ento art ifi– cial e de l prot ocollo, per far ap1)a1·ire sempre più · g rnnde la mole degli a rla ri {so di un copo-sen i- zio che d elle l'ordine a ll'a ,·chiv isla cli salta re n pie'• pn ri mille num e,·i del proloro llo), sono stat i desc ritti con motta ve1-v1• eia Clurnteclrr: il qu ale, YOicndo, avrebbe potuto segui tar e, na ,Tando co· me la più insignifica n lc delle pratic he, dopo lo sball ottamento nell'a mbit o d'ogni ufficio, sio cle– slinata ud un compli calo andirivi eni per il pas · sagg io eia un ufficio all'a ltr o; e come, a llorchè oc· corr e a nche un sempli ce sì o un sempli ce 110 dn. 1111 utt,·o ufficio sopr a un provvedimento, sia re. putala ercti cn. ogn i intesa verbale e si ,·enda in– dispen sa bile inLavol1:tre una vera e propri a corri · spond enza , a nc,he se l'alll·o ufficio si trovi sollo lo stesso letto , anzi all o stesso piano e maga ri nel medes imo col\l·idoio; corri spondenz a, n al ural – mcnle , che elevo fare la sua: trafil a dal segr eta rio nl cwposezion c, dal caposezione al capodivisione, da qu eslo al Direttore genera. le, e poi ritornar e in giù, e anelare a ll'a rchi vio, a l pr otocoll o, e al la spediz ione, 11er avere lutti i sac ram enti , e venir fìnalme nlc sigi llala in un a bu sta che , col bollo e ogni cosa, pa rtir à per il su o destino , sa h·o acl impi egar e un paio di g iorni {e non esage ro) p er aTrivare due slnnze più in là o un ramo di scale più S,1. E tut to i;ruesto, che - non par possibile! - av. vien e neJ secolo del telegra fo e del telefono con Oli o senza fili, arii va al pa,r adossaJe quand o i du o uffici in corri spo nd enza si trovano alla di· stanza di qu alche chilom et ro. Cito, las ciando i n omi , un cas o che è passalo sotto i mi ei occ hi. Un int egne.re -capo de l Gen io civile info1 na di gran de ur gend a il P refetto che una frana min acc ia l'ab italo di X. lJ Prefett o te– leg ra fa a I Mini steTo dell'Jnlern o. Ii Ministero del· l'in terno prega quello dei lavo ri pubblici di prOY· veder-e. li ~1inister o dei lavo ri pubblici invita J'in– gegne re•capo d el Genio civile ad esprim ere il suo parere sul1a g;ravilà del pericolo. L'ingegn ere--capo si limit a a tr asmett ere copia del ra,pporlo che aveva già dir etto al la Pref ettura. E il Minist ero ()·ci lavo ri puibblici a totale esa.u.-imento del SllO com1)ilo, non fa che comuni care al Min istero del– l'in terno il rappo r to ch e l'in geg nere-capo aveva invialo al la PTefellura, di cui la Pr efett ur a aveva dat o noti zia al Minist ero dell'in terno, pel qua le il ~1inistero clell'inle1'no aveva sollecit ato J'int er. vento d i quello dei lavori pubb lici. Conclusion e? Se intanto la fr ana non è cad uta e n on ha se1)pellito il pa ese , il meri to è tull o suo, n on ce1 o c:Jella buroora .zia , che le av rebbe con– cesso tutto iI tempo nece ssario. ino B,a -to Souo queste le piccole magagn e qu otidiane , che fan no d ella publ)li cn. ammin istr azio ne una ma c· china pesante, orru gi nita , e che nondin1eno , se la huro craz in \'Olesse, potrebb ero esse re eliminal e su bito eia un giorn o all'>1llro, senza spe nd ere un quatlrino e se<iza toccare una legge. ,l a in quel " s1• la b11roc;-a:ia i•olesse" sla tutta la cliffìcoltà del problema. Pr endi am o, per esempio, la piccola mag~,gna delle corri spo ndenze lun ghe o compli cale con la crnnistorin di lutti i precedenti. C'è niente di più r~1('i l(', in np1,a renza, rhe impr ovvisarsi r iforma – tore a Questo rig uard o e ridurr e le pesan ti not e hur ocra liohe a sp icc io e sempli ci lelle re, come le scrivono ~ comun i mortali? E1>pur c la ros a non è così agevo lo come ,sem– hra n p rim a vista. Le note diluit e e tronfie , con la rfpet izionc ~b ovo di h,\to quello ch e è stato ratto e eletto e sugge ri lo sull 'a rgomento, n on sono to nto il frutt o della sma nia g rottesca del lar fl· gur a qua nto il port ato indispen a bile d ell'a ttual e sca la gerar chi ca. In ,·ero, dal mom ento che, al disop ra del seg re– tar io, esisto no e gravano il capose zione , il capo – d·iv ision e, l'ispett ore superior e o iJ. vice-dirett ore genernl e, il cliretlor e generale, il sottoseg retario di Stato e il ~fini str o (senza contare tutti gli or· gan i di ,contro llo e di revisione; da l mom ento ch e lult i qu esti anell i inl e-rmed! de,vono compiere una funzi one, sia pu1·e qu ella empli ce di s iglar e o fir. mare le lettere che passano !)Or il loro tramite , e dal mom ento ch e la sig la o la firm a ,presup . pongono almeno la lett ur a del docum ento siglato o firmato, è mollo più semplice , è molto più spie · cio, è mollo più logico che il minut ante in ogni lelle r a ripeta per Ilio e per segno l'intero svolgi. men to dell a •pratica , per impedire che tutti i suoi super iori debb ano ren der sene edotti per conto pro – pri o, ricon sult ando tut ti gli alti che il minutant e ha dovuto esa min are, e rifa cendo , da capo, ognu· 1ro per cont o suo, il faticoso lavoro compiut o eia lui. E cco, du nque·, ohe, prim a di addi venir e alla più semplic e deHe piccole rifo.rme , occorre r ebbe ~·isa– lir c d'u n gra d·ino e a ffront a re Ja riforma più ar– dua della semplifì caz ione della ge rar chi a buro • cral ica. E anch e qui , in appa;renza , qual i gr av i d ifficoJ. tà Qua li in sonnont abfli ostaco li? Non sono tutti convinti dell'asso luta inutilit à di a lcuni ane lli in– termed i, dell a per fetta dupli ca zion e che esiste 'tr a Ricun e !unzioni , q11ella, pe r esempio , del capòse· zione e del capo divi sione? E allora, per ch è n on recide re i ram i su perflui? P erch è senza nuo cere ai funzio nali h1 servizi o, non aboli re, a poco a poco, dopo la loro anelala a ripo so, i posti ch e ri – copr ivano? Chi si lagnerebbe d'una riforma, ,ch e, g iovan do imm en sam ent e all'Ammini straz ione pulibli ca, non lederebbe a ffatto gli in teressi pri . va ii? ,fa, a nche qu i, si dimenti ca una q"llestione pre· giud iziale: si dim entic a ohe in bur ocr azia, al contrari o ch e in bio logia, il funzi onario crea la lu 11zio nc e non l'k e1er,a. li , olgo crede che si aume111i il numero degli impiegai i, perchc i• g.-an dc il num ero degli ingranaggi, mentr e nel !C1tto, si aumenta il num ero degli ingranaggi, per. dii> i' gra nde il num ero degli impiegati. La cosn ;, cli fac ile spiegaz ione. Si i1nma.gini u 11 giol'inc l'd intelligente lun zio 11·tl'iu. IJ gio\'in r Pù 1ntPllige ntr funzi onario , dH' a nà na1urahn e11tP, appunto pN chè g io,·ine cd in· lel ligente , il legi ttimo desiderio di far rupiùu car– ri era , si trova i11vere da\'a nti In barriern fitta ed insormonta'hil e dei colleghi a nziani. Che puil far e egli? Senz ,t du hbio, o,·e abbia prop ,·io <111elledoli intellettuali , che abbiamo supposto in lui , tu tto i I suo ac ume lo mette rà nell'escogita re se l'Am – ministrazione c·ui npnnriiene non aJ>bio bisogn o di qualc he moclifìraz ione , cli qualc he compl cmen· lo, di qualche mecca nismo nu ovo o perfezionat o che lo metta in g rado di corri spond ere a lle sem . 11re rresce11ti rsigrnoe del sr rvi:io {frnse di rito ). r. 1,1 modifì raz ione, il comJ)lemento , il meccani – smo non pot r /l consiste re - lo si ca pis ce - che 1n un nu ovo ufficio; e il nu ovo uffi cio - si copi· •ce anc he questo - non potrà esse re a ffidat o e non alla direzione cli colui , che h a sapu to sco– prirne l'ùtilità . ln definitiv a, il gioYin c e intelligente funziona– rio, rius cend o nella sua inizia tiva , a, •r à acce le· rato con un passo g iga ntes co lo ca rri era ~ si sa rà acquistata la stima elci coJleghi e dei sup eri ori , mn alla macchina burocratica sa rà stata a.ggiunla un 'a ltr 1t rota, ch e con tribuirà semp re più od al – lenta rn P 1 movimenti. (Dalla Rivis ta Soc/ale, l 009, pa g. 222·3). Censura Si avvertono nostri corrispondentf che per tutti gli affari di amministrazione (abbona,,·,enti, reclami, ecc.) é bene indi– rizzare impersonalmente: Amministra zio– ne dell'Unità, via Adda, 4 - Roma. Per la collaborazione indirizzare: Dire– zione dell'Unità, via Adda , 4 o personal– mente ai direttori. Gerent e resvonsa bile: E RNESTO FRATONI 011' CliNA POIJIGRAFICA IT A!LIAN'A ROMA - Via della Guardiola, N. 22 - ROM.A

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