L'Unità - anno VI - n.14 - 6 aprile 1917

I IO vietata ogni concon enza fra i soci, e si bruci a va– no solenn emen te le merci prodott e coi metod ·i non riconosciuti dal la corporazion e. L' cc ente regola – tore ,, dell'indust ri a mrccn nica ita lfa.na mande, ·~ in ga lera ogni _ingeg nere e opera io, che tro,·erù un met odo 1>iù perfett o di la voro. Tu tt'al più il perfezion am ento tecnico, se non rappr esent er.i uno spostam ento tr o1)JJO violento delle vecchie tt– hitudini, sarà acqui stn,lo dnll ' cc ent e reg olatore » ,iJ pn l'zzo che gli con venà pagar e all' invento re, e messo a dispo sizion e di tutti i soci; e il ,g uadagno delle inn ovazion i tecniche andr à tutto a.i soli in òu striali senz' alcun vantaggio dei consuma.tori. Quale infern o sar ebbe, poi, per i piccoli pr odut – tori qu esto enorm e t rn st nazionale , in cui i più 1>otenti s'impadronir ebbero del!' « ente regolato – re », e con la. forza . della. legge fareb bero la. piog– gia e il bel tempo in tutta l'industria. meccanica , è a.gevole prevederlo , quand o si cons iderino le in– famie, c11Cavvengono già om nella « F erro e ,\e . cia io » , che pur non ha veste di ongan ismo di cli– rit to pubblico. Se gl'indu strial i meccan ici si figurano che gli ital iani sieno cosi idioti da sotto mettersi sponta– neamente ·a una schiavitù di questo genere, s'in– ganna.no. In ver ità , noi siamo ben lieti che il prot ezioni– smo it aJia.no sia. arri, •alo a ques ta goffagine del proibizionismo assoluto e del sindacali smo bor– ghese. Ci sarà assai più facile combatte rn e la gros– solana: ingordi gia e sfacciataggine. La ·temporanea importazione L'UNITA e ci far ebbero la. concorr enza. sia sul mercato in– te rno che su quell o,estero. l meccan ici ~•edon o un piccolo loro int er esse immedia to senza accorgeIBi delle str8Jl e riper · rnss ioni s-tl81ii inter essi eir costnuti di gran lung a mag,giori . Il nodo del problema Perch i·, dullque , gl'indu stri al i meccan ici pr efe– ris cono la aoinzione cieca.me111e egoistica al la. so• luzione onesto 'I Certamen te un a spiegazion e si deve cerca re net desiderio di ta 1·e ii comodacc io propr io, sfru t'.a n IJ senza secca.ture, con l'aiuto del Govern o, il merc ato inte11J10. ~fa questa spiegazion e non sare bbe s11l– fìciente . Non t11tti gi'industriali sono paNISSili, •l poltroni , e molti noi ne con oscia mo che sentono il peso di certi sistemi rnstritlivi e amerebb ero libe– rn.l'sene. Ma an che qu esti indu striali, ,·eram ente modero: , si trov a no di fronte a i siderurgic i, padroni del Gn. 'Verna, i qua li offrono loro di rhfarsi, a spese del consum atori , per tutti i fa:vori , che la siderurgia ottiene nel nostro siste ma dogana. le a spese dell a. industri a mecca nica. Per rifiut a,re· questo patt o, bisognerebbe che i mecca nici vedesse ro nel paese un movim ento po litico an tiprntez i001ista abba– stanza forte e tena ce per mettere in dubbio la onnip otenza politica dei s-iderur glci. Ma questo movim ento finora non c'è staio perch è i partiti democrati ci, che nvrel>bero dovnt,o fa.re la campa– gna a.ntiprot ezioni.sta, si rifiut ano di tarla , .,,,:,en– do i toio deputati e g iorn ali.sti quasi tutti o inca- pac i di comprendere gli eleme nti del problema •• paga ti per non com1>renderl i. Che me1·a vig lio, in quest o condizi oni, se i oro– du tto ri' di macchin e, da gente pra tica., la q11al.J non int ende compromett ere i suoi ·interessi p~r i begli occhi di un ' idea, pieghino verso i'a.lleenza siderurgi ca? Accordars i con un p repot ente pe,· sa ccheggia re \I Il terzo, sarà semp re più Cl PIall – eo » che lasc ia rsi sa ccheggia.re dal pr epotente pe..– uno scrupolo cti onestà. n giorno. inve ce, che un fort e moYimento , nti· protezi oni ta si determinasse in It alia - e pu/> dete rmin arsi , solo che la mas sa dei partiti dr mo · cr-atici '1J1~·iva.sse a capir e la necess ità dl sbaraz – zarsi di molti suoi condottieri, ra.mmollltl o ·,en – d11ti, - in quel gio rn o il blocco protezion ista co• mincere bbe subi to a sfaldar si e a disorganiuarsl. J grup pi, i qual i - a somiglianza dei produ1ton di macchine - non hann o nessun vani.aggio d-il protezion ismo , anzi ne son o cosi da.n.Qeggiatl ,18. dovere invocn.re compens i In ulteriori forme di protezi one, non tarderebbero ad a.bbando11are l'alleanz a coatta ·,' in cui sono complici e vitt ime. Ben .pr esto i veri e propri protezionisti - 1 lde– rurgici, zucch erieri , cotonieri , granlcultori in gi-ande - appa rir ebbero quali realmente 11<•00: un piccolo gru ppo di masna.dieri , che soffocano la vita econom ica e i·nquinano la vita: polÌtica del– la naz ione. E ia demolizione del feudalismo do– ga n ale si r ivelerebb e impresa. as.~a.i meno dilllclle r he non ap pa ia... flnchè nessuno si muove. L'Unità Gl'industriaii meccanici, mentre vogliono mett e- re la mur aglia della Cina intorn o all'Italia. per le DA,. LLI ALL'AGRICOLTUR ~A macchine, pretend ono perri di esporta re le lor o ~ macchin e fuori d'Itali a . A questo scopo chiedono che sia continu a to e al largat o il regime della import.azione in fra nchi, gia. per le ma.teri o p.-ime, cioè più specia lmente <lei ferro , necessario aJla prod uÌi one delle ma c– chine. Oggi, infatti, il ferro imp ortato paga. alte ,lo– ga ne per consentire l'a rri cchim ent o dei pirati del– la. siderurgia nazion ale. Se gl'industriali meccani – ci, aJl'atto di esportare la macchina, non vengo – no rimborsati (mag a ri con pr emio) del da.zio do– ga :na.le pa ga to suUa. mat er ia prima , essi dovrebb e• ro gravare Il ,prezzo della macchin a. per l'importo di questo da.zio, e non votrebbero più tare la con – correnza. sul mer cati ester i a lle macchine estere, che a-vrebbero la. materia prima senza ta:glie clo– ga.nali. Se, invece, la macchina , nell'atto di essere espo rtata, ottenesse la restit uzion e del dazio paga – to sulla. materia prima , la. concorrenza . diviene possibile. Sarebb e come se ia ma teria prima fns– se imp ortata. tempor aneamente in Jranchlgla. per essere poi riesportata. Ma questa cura., che i mec canici hanno, di do-· mandare l' esenzi on e dai da zi doganali sulle ma– terie prime delle macchin e esportate, è un argo– mento pre zioso contro il protezionismo, tanto sid e– rurgi co, quanto meccanico. Essa, infatti, dim ,; .<tra che gl'ind.u.striali meccanici ital iani si sen– tono capaci di concorr ere con gl'inclustriali estui sui merca ti ester i, pitr chè la materia prima, cioè il ferro, non 'Venga gravata in Italia da dazi do• ganali. Ora se po sso no concorrere con gl'industria – li este ri sui mer cat i este ri , pur chè non sieno 'm – pacc ia.ti da.i prot ezioni smo sul feri-o di prim a. la – vorazione, pe rch é div e11terebbero incapaci di di fendersi vittoriosamente sul mercato ita.lia.no? In a ltre ,parole, glÌ ind,ustriali meccanici non a.vreb · bero bisogno di ne ssuna protezione sul mercat o italiano per le loro macchin e, qua lora • i l f err o foss e lib era to da ogni aum ento cli v,rezzo dovu tcl al protezionism o sid erurgi co. Tu tto ciò significa che i mecca nici it aliani, col– La doppia. politica prot ezion ista. aJl'interno e li':!~– ris ta. all'estero, mira.n o a. strozzare i consumatori - leggi agrico ltori - itaJia.ni , col vend ere loro li ma ccblna.rio a pr ezzo di monopolio; e col vender e poi, lo stesso ma cchinario, a prezzi più •bassi ed eventualment e a. sottocosto (dum ping) ai consu – matori , cioè agricoltori, forestieri. Donde la con – clusione flna.le che gli ag ricoltori italiani sarebbe– ro messi• a contr ibu to dalla. indu st ria meccani ca nazionale per facilitace la p rodu zione agrico la dei loro concorr enti forestieri, i qu al i con macchi – ne itali,anc 1)roch1rr ebber o a costo più bn.sso rl i noi s E' oratnni pa,cificament e amtne.5so che, dopo la gue rr a:, l'agrico ltur a italiana, siccome la maggio– re indu str ia. del paes e per q unmità di ca pitaJe e di IBNoro ohe impiega., è chiamala a dare il con– trlbuto prevalente, ~r ri costituir e la ricchezz a. ùi. strutta. da.Ila gue1'l\U. L'ag ricoltur a· dovrà quindi int ensifica re e a u– ment are la. quantità e il va lore netto elci suoi p.ro · dott i. Il che può ott enersi o vendendo que sti a pr ezzo più a.Ilo, o ridu cendo il costo della loro produ - zione. Lasciando da part e la. prim a possiliilità, che ci porter ebbe nel problema de.Ila fut un 'POiitica. commerciale, fermiamoci aUa. seconda, che ha. for– ma.lo a rgoment o di recenti discu ssioni. La riduzione dei cost i si ott iene, a parità cll altrn condizioni, introd t1.cendu metodi più econo– mici di cultura, come avverrebbe se si a.ilarga.s· se l'uso di conc imi e l'impiego cli macch ine, quando concim i e macchine si ottenessero a prez – zo relati'V am ente più basso dell' attuale. ' Il che può a vveniTe quando i fab bricanti di c1Jn– cimi, di aratri , di trattori ecc. sieno riu cili a pro– du1,re a. costo più basso. Nasce così un mpporio di scamb io tra. le indu – str ie fornitri ci e l'a gricoltur a. acqui rente . Orbene, con qu a le programm a e con quali pos- · sibili tà le indu stri e ita iia.ne si appres ta.no a lor- 1tirn a: noi ag ricoltori materie fertilizzanti , ma > chine , aratri e tra ttori ? Comincia.m o con le Macchine cli cui si è occu1>ato in 1111 receote discorso aJla Came ra l'on. Mini str o dell'a,gri coitu·ra. Ecco le sue paro le: « Nel nost1·1J paese , lo. introd uzione delle ma.e– " chin e è a vvenut a. in questi ultimi anni con un o u sviluppo confo rt a nte, senza per altro essere cc giunt a an cora a i punto a cui è ar riv ata altro – " ve. Ma la rng ione prim o. e fondamenta. le è stata « che noi non avevamo, come non aibbla.mo an· « cora, un a indust r ia. meta llurgi ca che si fosse u posta. in condfa ioni di concon enza con l'indu u stria estera n. Parole alquanto oscure. Da esse nondimeno si intuisce che, se il ·prezzo delle ma cchine fosse stato rib assa to da.Ila conconrenza, l'impiego di esse sarebbe stato aumentalo. Il Ministro a.mm ,,t te ohe l'uso della macchina in IlaJ i,a è ost acolato da ragioni di ,prezzo , non da. ragio ni tecnich •. :-le pr endia mo atto . Ma allora · no n si ca pisc e perchè ·u Minist ro ritiene che ii ribuss o del prezzo de1iba essereaa sicur ato dall ' indu stria nazional e, quando qu&sta indus tria è man cata e man ca, e quando, in,ece , sul macch ina rio estero g ;ra.va.va e grava un ele vato dazio cioga11ale, che n e rin cara notevolmente il prezzo. Quindi la 1>rim a misura. che logica.mente n'l.31:, dal le premesse è che, abolendo il da.zio doga.Ila.le, si rib assa. ii prezzo e s l estende l'u so delle -~DO.C· chin e agricoi ,e. Ta.le conclusion e è intuitiva per un Mtn;stro 11reposto agli iitt eress i dell'agricoltura.; tanto piit che il daz.io non è riuscito a. cr.eare l'indu ·rtria nazionale; cosi ohe il terr en o è di fatto sbt .r.u · za.to do.Ila. p.resenz a di ogni Interess e e.nt9t;-ouJ. stico a quello degli a g.ricoltorl. Ma !'on. Ra.iner_i predica per l'a.gricoltu1 a 1 razzola. p er l'industria. nazionale . Egli Infra 10d i nei lontano orizzonte del dopo -guerra. un'Indu– st ria auto mobili stica e un 'industria metallu1 glca che passeranno nat uralmente dagli autoc arri d:i guerra. e dai ca nnoni a.i trattori e ag ii ara .rl ! all e macchine ag ricole ..... Gli agricolt.ori accettan o l'a11gurio; ma. de1idr– rano sia. me sso bene in chiaro che Il da.zie• a, . tuaJe, non che aum entato , dev e C.'>Sere del 1 utto abolito. In qu esto senso essi intendono la concorrdnH, che l'industria nazionale del dopo1ru err-a si 0,p– pr esta a tar e all'industria estera. Se, a parità di altre condizioni, il prezzo ,lelle ma cchine potesse rib assa re di quel 16 % circ~, a cui si pot eva no in media ragguagliare, p1ima della guerra, i dazi dognnall italiani , un grande impul so ne ri cevere bbe la. produzione agrl,io le, con tutte le con seguenze di cui si è pal'lato. lnvecc i metallurgi ci e i meccan ici ita liani d<•· mandano fantasti ci a um enti di dazi; es~! vo~li<•– no più ch e d11piicata la a.ttuaJe pr otezione .doga– na le; essi voglion o esclude re il bu on mercato d, I ma.cohin alrio est.ero; essi vogliono che sieno e11- menta ti i pr ezii deli'ava ngu err a , poichè solo a qu esta ·condi zione si accing er ann o a produrre io casa tN1.ttorl, aratri e macchin e, che costera nno 1>iù di prim a e sa rann o impi ega te meno di prlm ··. .E' ..dunqu e cli capit ale importanz a sapero i e l'on. Ministro dell'agr icoltura. italiana preveda ed as petta che l'industria n azion a le muova. In gue ,· ra. contro l'industria: fores tiera, dopo ohe la. nu ,– va la.riffa. dogan ale avrà artlflcla.lmente awneH – tatt i prezzi del mac chin ario este ro.

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