L'Unità - anno VI - n.13 - 30 marzo 1917

98 l'itli dei parla.menti. Ma non essen doci nes sun li– mite ai diritti dei parl ame nti, i parlame nta r i ilM – no sostituito sè ai re asso luti. U resu ltalo è etio in Hali a, invece di ave re un solo re assoluto, 11e abbiamo 508 alla Came ra, e 300 su pe~ ;;:ù al M – nato. Alcuni di qu esti re, come avveniva anch e nelle antic he monar chie, non esercitano o esert i tano onestament e o mollement e la roro aulorll .~. .\l a i più la osercitano mal e e come! Bisogna che il paese si rend a conto elle oOIY> L'U NITÀ avero limitati i poteri della monar chia , devo li• mitar e anche i pote ri dei politicanti . E' uno dei problemi centra.li della vita pubbli :1 di tutti gli Stati dem ocratici. E si riconn ette éOI pr oblema dell a riiorm a della pubblica a.mmini – straz ioM o dello stato giuridi co dei pubblici !un ziona ri. L'Unild ha già comin cialo e continue rà ad occupar si sistemati cam ente di ques to soggetto. L'Unità II sabotaggio della scuola media Una <fUaranUna di deputati si è riuni ta sotto la pr esidenza dell'on. Leone 'PCI'studio.r e e pro– muov ere i pr ovvedim enti necessari e. ri solvere il rwoblcme. dei sUJ)plent I di scuole medi e. E' questo uno dei ce.si, in cui me glio o peggio si m anifeste. le. di sonestà della nostra bur ocrazie. e il sabotagg io sistematico che esse. perpetue. di qua lunqu e legge dello Stat o pur di asse rvire le umminislrazioni e.gl 'int.er essi elettore.li dei depu – lnli e al bisogno di esercitare un'aut orità arbitra – ria e incontr ollata. La legge _ suUo stato giuridico. Nel 1906, per mettere fine allo scandalo di cen– tinaia di professori incaricati , nominali senza concorso col 'Pretesto che non ere.no insegnanti di ru olo, o las cio.ti per an ni ed anni nella mis e– ria, fino al momento in cui il numer o grand e dcgl'in caricati ~end esse necessa ria un'amni stia ! "enere.le, di cui appr ofllte.ssero in blocco buoni e ca ttivi, intelligent i e ana.Jfabeti, galantuomini e birboni, - nel 1906, dtLllq.ue, la « leggo sull o sta– to giuridico dcgl'in seg nanli m edi », dopo ave re sistem ata e.Ila meglio con un 'amnistia general e h\ posizione degl'incari cati , stabili che non do· vesse ro esservi più pro fessori inca ricat i ; tutli i posti liberi dovevano essere coperti pe r pubblico concorso ; i vin citori doi concors i so.robbero sto.ti nomjn ati profe ss ori di ru olo col grado di straor– dina.rio ; solo in cas i eccezionali si 'Può coprire la catt edra va cante con un su pplente, in attesa dell'es ito del concorso; e affìnchè il minister o non possa nominar e e. ca.so nean che i supplenti, le comm issioni di conco rso dovranno fra i con· correnti indi ca re non solo i -vincitori, ma anche gl'idonei , e a questi devono essere assegnate le supplenze. Siccome, poi, -u.n'altra grave causa di aruiitrt e di in giustizie era il trasferimento degl'inoo· gnanti dall e pi ccole alle grandi sedi, la legge stolbill che questi trasf erim enti avveni ssero per concors o, rendendo obbligatoria una pratica, che fino allora si era Se.!'Ulta solo sa.Jluariamente. Questi provvedimenti erano ottimi !per la scuo– la, porchè assicuravano una selezione e.Imeno re. lativa degli clement i migliort per l'ammissione (ull' in segnamento e pel passaggio alle cattedre delle g,:andi città. U eoncorso non è certo un me– todo di scella esent e da in convenie nti ; ma è il método meno difet toso di bulli. Escluso il concor– so, cioè l'invito a tutti gli aspiranti a presento.re la doman da e i titoli e un giudizio sul merito dei concorrenti dato da una commissione di competenti , - oscL11so questo metodo, non resta che J'anbitrio dei burocratici e la raccomandazione dei depu – to.ti : sa.rà n omin ato l'analfabeta, che è prot etto dal deputato, e non il giovan~ studioso che noh in ten de abbassarsi a 1pOstular •avori; sarà nomi- 11ata la signo rin a belloccia che fa rllver a.Jl'amico <!eJ ca podivision e del ram o, e rim1<rrà senza po· sto chi avrà pensato solo a tar e sul serio gli stu di un iversitari; sa rà nominato o an dr à presto :i finire a Rom a l'intrigant e, che pubblica su.i giorna li iJ soffietto in lode del direttor e generale, e rim arrà di socclJJ)ato l'aut ore di un buon lavoro scientifi co, che il Dir etto re genere.le n on seri· vm-à mai. ' Se il Dir ettor e ge ner ale fosse 111nga.Jantuomo, d ovrcl>be sentir e egli (Per il primo Ja n~cessità dei conco rsi: p erchè egli non è in grado di ap– pr ezzare i titoli di aspi_ranti all'ins egno.mento di mate rie div evsissime: italiano e ginnastica, la– tino e fisica , sto ri a e ragioneria, matemati ca. e filosofia, ecc., .ecc. Se. il Direttore gener ale rosse un ga.Jantuomo, dovrelìbe ess ere lieto che una legge chiara ed n eSplicila gli perme tta di risp onder e a qualunq.u e deputa to rac coman dan te di galoppini elettore.li: « Mi ri ncr esce, ono revole, non posso rar e questa nomin a, la legge me lo 'Vieta». E tutti i deputati galantu omini d ovral)b(':ro esse re contenti di poter rispondere, almen o su questo campo, ai cerca– tori d'im pieghi e sollocita tori di f.o.vor:i: " Mi rin– cresce, mi o caro amico, c'è ,un a legge che mi im· pedisce di ott enere quel the voi dimandatc ». La scelta degl'in segnnnti o la loro di<esa con– lro gli allbllri dur a nt e ~a ca rri era , rappre senta una altiss ima necessità politica per i regimi de– mocratici e lai ci. La nomina degl'in scgn antl , se è lascial a all'al'bilrio dei buro crati ci e del politi– canti, invece di essere affidata a commissio ni di persone ·competenti ·~tranee e.Ila bll!rocrazia ,e olla politi ca, fPUÒ divent are a poco a. poco uno strument o per abolire la lai cità della scuola. Un Direttor e generale, che al>bla in segreto l'-0rdinc di nomin a re e pr oteggere nella carriera special– ment e gl'in segnanti di un dato partito polilico o religi oso, '!luò in venti anni .crearvi una scuol a tutta asservita a un determinato partito. I.a la i– cità dello. scuole. dipend e per nove declmi dail a scelta degl'insegnanti, cioè dal concorsi di am– missione. Quest e considerazioni avrebbero dovuto far ac – cettare la " l~gge sullo stato giu ridico» come un . .heneflcio per lo. scuola, per l'nmrnin.lstrazlone, per b nazione . Ma so.rebbe stato necessario che burocratici e politicanti non fossero stati quel che realmente sono 1 Le supplenze e le missioni , La " leggse sullo stato giuridico» aveva agli oc· chi dei burocratici mine11Vini, dei politicanti e çlclla parte peggior e degl'lnsegnanti, il grave di– retto di « legare le mani» al ministero: i.m,pedlrva cioè le nomin e u i tr a*rimenli di favore. E non appe na fu approvata . la legge, cominciò il sabotaggio della legge : fati co. persone.le e ge– nie.le del comm. Vittori o Fi orini, Direttore gene · ra,le della istr uzione media, 11qua.le avendo !'asp i· razion e spasimante di ,passo.re e.I Consiglio di Stato, non ha alt ro .p rogramma, che di render oervizi e. tutti i deputati per essere spinto dn questi e.I ComJglio di Stato. li metodo del eomm. Fiorini è stato sempl!cis • simo. SI può riassumere in tre proposizioni: a) rend ere la pr ocedura dei concorsi farragi – nosa, lung a e costosa , in modo che un bel glomo certe " vestali del !bilancio » pote6ser o prot estare per l 'eccessi.vo flperpero di denaro ; b) ritardare i tbandi d ei concorsi, in modo che ad ogni ·con– corso si affollasse ,un a cat erva di conco·rrentl a rend er più lung o e più costos o che mai il lavoro delle commis sioni ; c) band ir e i concorsi di prima nomine. e per le grandi sedi 'IJOr un numer o di posti !l.SSai inferi ore a qu ello che sarebbe stat( necessar io copri re in alte6a dell'altro concorso. •Con questo sistem a il comm. Fiorini otteneva lo scopo di non a\"ere m ai un num ero sufficiente d, vincitor i di concorsi per i post.i 'VlJ.0ti.Motiv o ver cui, n on IJ)otendosi tener e chiuse le scuoi.e, ti minist ro era costretto a pr ovveder e con « sup · ple nw » per le !piccole sedi e con " missioni » pElr le grandi sedi . E poichè il « su,pplente » e il " missionari o » possono ottenere la supplenza e !:. m issio ne senza concorso, ecco che le nomine degtl'insegnant.i rit orna vano ad esse re a:bbando• nat e a ll'a rbitrio del comm. Fiorini , Il qua.le po· teva cosi continuare ad accumu larsi titoli per la nomin a al Consiglio di Stat o. E rinasceva sotto nuovi nomi ~a piago. degl'ince.r icali. 11 supplent e, teoricamente , è un insegnante av– '"entizio che n on ha. a.Jcun diri tto stabile , che è pagalo 1 per i m esi di lavoro . E se si tratta ap · punto di nom ina rat ta per rpocbi mesi in attesa della nom.i.rul.defl.nitil'B, non c'è null a di me.le . :Ifa quando la burocrazia . fa anda re sist.ematicn – rnenle le cose in modo che è necessario il lavoro perm anente di centinaia di suwlenti, è evidente che dopo du e, tre , quattr o anni di IB1Voro,non é più possibile dire a un uomo: ora. non mi 86rvi 'l>iù, sei •un inetto, va al diavolo. Dopo d ue, tre, quo.Uro anni d'insegno.ment o, il supplente acqui– sta un dirit to morale ad essere confermato defini– tiva.mente in ufficio. Finchè guesto diritto a.ppa.r– U,ene,a pochi, neS6uno se ne cura. Ma cl pensa Il comm. Fiorini a moltipli ca re il numero degli int eressat i. Quando il numero è abbastanza esteso allo ra gl"inter ease.li rann o un·u agitazione» por e~sere conformati ; Il comm. Fiorlni licono– ~ce la giustizia del!'« agitazione» ; i deputati, nel – l' int eresse dei quali il comm. Fi orini ba. !atto il lavor o che abbiamo spiegato si dichiarano com· mossi per l'u ag itazione». E ogni tanti anni si fa ,una legge di genere.le amnistia. Cosi la legge sullo stato giuri dico, cbe im,pone i concorsi, re&la sem'PrO in piedi come un rudere venerabile, ma il comm. Fiorini non ha le « mani legata » e può rar e della scuola media italla.na un 'opera pia e. servizio del deputali e un gradino per il Consigli o di Stato. Certam ente , il comm. Fiorini non è, di ques ta dis onestà sistematica, il solo responsabile. Egli non avrebbe potuto sabotare cosi allegramente la. legge sull o stato giuridico, se non vi !0688 stato sem pr e autorizzato de.i ministri. Tutti sanno che t,aslò e.I tempo del ministro Rava che l'on. Ravll SOliPr:endesse una tele fonata del comm. Fiorini a un giornalista, per chè il comm. Fiorini !oese 6U- 1Jilo esci.uso da ogni autorità nell'amministra – zione. 11 comm. Fi orini, dunque , non avrebbe fatto quel che ha ratto, se non rosse stato sicuro ,li !a r piac ere ai minist ri : la responsabilità. mag – giore dlll.-sa.botnggio è dell' on . Rava e dell'on, Cre– daro, specia.Jment e dell'on . Credaro , che è stato il più ®udorat o d.ei mini stri dell'i ·slr.uzlone che me.i abbia n1vut.orilalia: e si che ne ha avuti di tutte le razz e ! Il comm. Fiorini è stato in questa porcheria il compli ce necessario: egli ha trovato i trucchi, che erano necess ari, per sal>otare la legge: dell'arbitrio cosi ristabilito nella nomina degl'il\.98gnant1 hann o O.I)profltta,lo in parte i mi– nistri e i deputati, e in parte ~l 'impiego.ti della. -:\11nerva . Oh I le umiliazioni, a lcui devono sottoporsi or.ni anno centinala e centinala di bra vi gi ovani, incerti della conferma e della sede I E quante corse affannose per cercare li deipu, tato, che vad a a parlare al comm. Fiorini, J l'amico del l'am ante dei capodivisione A, o U cu– gino del compaesano del caposezione B, da cui dl;pende la nomina I Oh ! la soddisfazione cretina e volgare della miserabile gentarella minervina, che può concedere e negar e .senza. render conto a nessuno di <rUiel che fa, e si puà sentire cosi superiore a tanti giovani studiosi e intelllgenti, mentre lor o, i Prot.opopoff grandi e piccoli dell a Minerva , non hann o a-vuio bisogno di tanti @ll– sinù per diventare quel che sono divientati ; ognuno di essi nella sua " stanza " è un piccol o czar, sotto la g,uidn del gr onde czar dellf} Dire – zione generale I Le amnisUe geq~rali. Nel 1913 il numero dei gu,pplenti era così g"ande, dle il comm. Fiorini e l'on . Credaro e la cnterva. .dei deputati ra.ccomandatori sentir ono esse re arrivala l'ora 'Propizia della " infornata » g,enerale. E nel 1914 la « infomata » passò. Ma qnando il passato non ere. ancora del tutb ìiqru.ida to, sopravvenne la guerra, e furono albo– liti i iconcorsi 1in llutti i min:isteri. ,Dicono di n,verlo fatto per economi a. Ma sono storie: i con – corni sono stati aboliti, perch è si voleva tare della guerra il carnevale dei burocratici e dei politi canti. Ed ora i SllPI>ient i de"lie ·scuole medie S-Onoar– ri vati al l'.ll\Imerodi 5000 ! L'on. Ruffini <l ar ri vato alla Minel'Va, quo.odo \! mal e er a fatto e vi rimedio non era più facile . N-0n occorre essere proteti o figli di profeti per

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