L'Unità - anno VI - n.4 - 26 gennaio 1917

ri&pondo., come ha fatto i 'Intesa, precisando le condiz ioni delle. sue. po.ce . . Il Pr esidente ha parlato an ohe di disarmo e di Ubertà. dei ma.ri , esprim endo concetti nei quali conveniamo . La quest ione del disaTIDo, su cui han taciuto i governi dell 'Intesa, è stata. posta dall'« Unità.» e cons iderata. come la condizion e dello condizioni, per o.ssicur ro:e la pace duratur a. Il problem a. era posto uffioialmonte dal Capo di uno Stato innanzi ai govèrni di tutti gli Stati civili del mondo . La question e della libertà. dei mar i, ohe è 11 ri– tornello dell e aspi.razioni tedesch e , e.ppa.nsce, nella seconda pa,rte del m essaggio neutrale del P residente W ilson, come il oonbrappeso della prima, ed è la, contropart ita ohe logicaD?ente &petto. alla Gerrrui.ni a a consola z.ione delle nnun– zie ohe le si chiedono in materia di conquist e ter – ritoriali e di domini o sui popoli nazionali. Ora ohieda egli alla German ia, se essa e.ccett a il disarmo come cond izione dell a pace e ohe cosa intenda per libertà. dei mari. Allora soltanto ,egli sapr à ohi dei belligeranti e.ccetta il suo programma e chi lo resping~ , e sceglierà, tr a i due . Ma se il P:i;esidente W1J.,on, nell'inter esse superior e del suo paese, non vuo– le essere trascinato a, far e questa scelta e vuole ·quindi evitar e di compiere un tal paGSO verso o contro la Germania , noi lo preghiamo , in nome della democrazia europea, di astenersi da ~ua]un– que inger enza ulterior e nelle C?se.nosb;~· P?1oh~ se egli riconos ce a.Ila Gen:narua 11pn_v1leg10 d1 non rispo ndere, montre noi al,bmmo 'l"ISposto, e oonsente ohe perduri l'equivoco sul significato concreto delle affeirrnazioni generich e, egli si e– spone al rischio di comp iere a_tti appare ~temente . favorevol i alla pace, con cm sostanzialmente dann eggerò. la nostra guerra ed ostacoleo:~ la rea– li zzaz ione stessa del programm a., ohe egli ha so– lonnemento affermat o a Waghington. Observer, ·Proteste ingiustificate Alcuni lettori , r,i quali abbiamo sospeso t'inv io d,el giornale, visto e considerato che essi non 1,ensavano a inviarci l'ab~onamento, ci h~nno "scritto protestando vivamente per la sospensione Qualcuno ha mandato, nello stesso tempo, l'ab– bonamento. Qualche altro si è limitato, a prote– stare. Uno di essi ci consiglia a mandare p_erw– ;,almente una cartolina stampata a ciascun let tare, per pregarlo ad abbonarsi o a respingere . . Ci permettano que~ti nost ri amici di scand aliz– za.rei un poco delle loro prot este. Se vogli o,w protes tare contro qualcuno essi de- 11011,0 protest are esclu sivame nt e contro sè stessi. E' impossibile , in {at.ti , che essi non sappiano che noi non possiamo inviar e in eterno alla cieca il giornal e, senza sap ere se i destina tari inten– dono o no abbonarsi. E' impossibile che essi non sappiano che ogni copia rappres enta denaro e fa– tica, che non si può affidare per troppo lung o tempo al beneplacido dei lettori. · E' impossibil e e/te essi non abbiano letto · sul giorna le l'avv'iso che l'in vio sarebbe stato sospeso a chi non avreb- 1,e pag ato l'abbonamento . . E a.!lora di che si la– mentano? perchè prot estano? ln1Jecedi prot estare non f arebbero meglio a pe11sare che, nelle pic– cule come nelle grandi cose, la gente dovr el•he avere meno !'abitudine di pensare solo al coma• daccio proprio? Quanto alla cartolina stampata, che dovrem– mo inviare alle miglia .ia di persone, a cui a1'riv ano 1 nostri num eri di sagaio, per invi tarli ad. ab~o– r,.arsi o resping err , l'ami co, che ci dà questa con– siglio, dovrebbe tene,. pr esent e che una càrtolina stamp ata viene a costare alm eno due centesimi, e che aggiungendo i due centesimi del fr ancobollo, ogni invito di questo·gP.nere ci,cos terebbe quattro centesimi, senza contar e la fatica di ·scrivere 1 li indirizzi. E' onesto éhe i nostri lettori pretendan ? imporre alla nostra amministrazione questa speia e questa fatica suppl eme ntare per invitarli a far e il loro dovere? Di grazia, non metliamo forse tn 01111.i nu mero l'avviso che sarà sospeso l'invio del giornale a chi non avrd pagato l'abbonamento? 'Forse chi s'infischia dell'anviso Sttl giornal e, si scuoterà dalla sua trascura tezza, se riceverà unfl cartolin a stampata? O bisogn erà anche mandar e lettere raccoman date con ri cevu ta di rit orn o? Conclusione : chi ha dèsid,erio di leggere il gior– nale, paghi l'ab bonam ento; e eh-i non paga l'ab– bonamen to, non riceverà più i! giornale. n neo L'UNITÀ I DEPUTA T·I E LA GU~RRA "Torniamo a Cavour I,. lJ sena tore Fr assati trova peTioolosa assai la campagna di di scredito, che la stamp a inteiwen– tista e antigà olitti ana condu ce contr o l'at tuale maggioranza parlam enta:re, ass ume calorosamen– te le difese de.Ile istil.uztoni pa.rlamentari, invita 'n nazione ita liana a torna.re a Cavour. E cert o que.l ohe il senato re Fra ssa ti sori<Ve in astratto in difesa delle istituziorui parlamentari, é pe'l'fettam ente giusto. E; uno dei doveri più ur– genti di quell a democrazia, di cui in Italia non esiste che il nome sfruttat o in tut te le maniere ,poss ibili da tu tte Je peg,g,iori camo!"re giorna!ist.i– che, affa ristich e e politicanti, una dell e preoc o,1- paz ioni più ac ute dli quella nuova democrazi a, che dovr ebbe sorgene dall'esperi enza dolorosa di questi ann i e drulfa,llimento moral e e intellettual e .ji tutte le vecch ie organizza ziorn pseudodemocra – ti che, dovr®be · esseire la rest<a.urazione di un più sincero e più onesto funz-ionament o d,elle istitu– zioni IPBrlamenta.ri. Ma il prdblema concreto e vi tale del momento a ttu ale non è il ritorno 1.tla re!Jta tradiz ione parlamenta.re: è vincere e fare 11na buona pac e. Pr imum vivere deinde.. . tor– nare a Cavour. • A leggere il senat ore Fra ssa ti, si credere:bbe eh~ l'It a lia sia diventa ta sposa i.Tllredele di Cavour solamente in questi ultimi mesi , e ohe iJ senat ore Frassati e il suo ami co Gi-0litti siem.o sta ti finora i più intra,nsigenti g,ua,rdiani della fedeltà coniu– ga le .La ,verità, iÌwece, è che le istituzioni parla– mentari non sono state mai più sistematicamente sbord'ellate, ohe in q,uestii · ultimi quindia i' a,nni, e ,ga usto app ,u.n.to da quefla associazione di m11.l– fatt0Ti, di cui !'on. Giolitti è il condottiero e il $enato.re F1rassati 'i'I tl'OIIllbettiere, più accreditato. Le crisi extraparlamentari. A chi si d,ewi, per es., la (Pratica sistematica di que lle crisi extlraJparlo.mentari, che il senatore Fra:ssati trova ogigi opportuno d~lora,r ;i come la peggiore forma di >perversione costiturilonale? Il mini-s1.ero Zanard ellli-Giolitti, sorto nel! feb– braio de~ 1901, non fu ,forse sconquassa to nel– l'estat e 1903, a Camera c'hlusa, proprio da,l– l'on. Giolitti , con ,una crisi extra p~rlamentare? E J.a successione deill'on. Zanardelli, !'on. Giio– litti non l'assunse, allo<ra, seawa. alcuna desig1m– zione panlamentare ? E quando, sui !Primi del 1905, !'on. Giolitti fu messo con le ,spalllleal muro da] . l'ag itazion e d~ ferrovi eri, fO'l'Se eh~ !'on. Giolitti ~,ndò alla Camera a fiirovooare U1118 desilg,nazione parl amentare ,per la sua successione? Oibò. Si fece veni.re una malatti a... extirapal'la.mentare, e cedè il vicegoverno ali 'on. Fortis. Il minist .ero ,For !Jiscadd e, si , sui vrimi del 1906, per un a votazfone della Camera. E a,nche il suc– cessivo min •istero ,Sonn)ino fu idemoltto ~a una crisi parlam entar e. Ma 1'on. Giolitti , torn ato al Governo, ripres e ti sdli.to sistema non perfett •i– rnente cavour ri ano : non appena <vid~di non po– te,,Ja spuntare con le con,venzìoni marittim e, tra.e, fece una crisi .extr.a.1)8 ,rlamenta.re , e 1asciò !'on. Sonnino ,a cavarg.!Ji le castagne dal ruor.3. Tornò aJI govern o nel 1910,•gira.zie aHa vota zione della Camera che ,spa.zzò via l'umoristico mini– ster,o Luzza,f,ti. Ma anc he questa volta , ·quando ehbe voglia d;i. prend c.rsi un poco di onorato ri– poso, nel m arzo del 1914, prese la via dell'uRci,J mediant e una cri si extrapa,rlMnentare, dimetten– dogi ~ nza la minima designazione , della Camera. In nessun,a, dì queste circos tanze , le crona,chf, del giorn alismo italian o racconta ,no che ili sena– tor e Fr assa,!.i a,bbia deposto sull'avello del comP. ùi Cavowr alcun a furtiv a lagrima. La fine del controllo parlamentare Le cri.si minist ~ •iaJi sono la torma più appa,ri– soente d<:llla mis eria, a cui le jstituzionì >parla– menta,ri sono stat e r idotte in regime ~ assatìano. Ma, dopo tutto, ci può essere un regim e rappre– sm1tativo, in cui i mi nisteri si,mo scelti dal Capo dello Stato ìndi pende.ntemente dalla des.ignazione 1,arlament are, m a il contro lfo della Camer a e'let,. tiva s ugli atti del Governo .funz<loni In manier a efficace. Qui è stato iI baco peggiore del reg:lme t 'i'abol•.. one di' ogni serio controllo gi olit ian o : ~ • parlamen tare. . . . . . rudotto a nul la con a.bili .tn, ochi di r ego la - mentri il dil'itto d'interp el'lanza; - lince,wa 1 0 in ogni maniera li diritt o di in terrogaz ione ; - co– &\.itu ita la maggioI'anz a, dèlla Giunto (/.el bila.ncl o dei più cretini e dei più fia.ra, bu tt,i,flra i deputo.ti ; - · corrotti, uno per uno, q ,oo.si tutti i deputati socia listi 'e ,repubblicani e r,adi_ca.llicon -ravo ri elettora1i e pers ona LL ·; - utilizzate le commi!!Sioni parlamen tari 'e non parlamentari ll)'er man.tenere giorno per giorn o coi gettoni di pre seM-a una ca– terva di morti d1 fame, senza altro mestiere a.J– l'infu ori di quello di deputato ; - presentati o.Ila camwa, con la complic ità della Presid enza, :i Ji– s1,gni di .Jegge, in blocco, a centinaia , 8!lla rin1,usa coi !bilaru:i, nelle ultim e settimane del giugno, ln mod-0 ohe sotto la sfruza Jel caldo ogni discus– sione fosse imp osslh ile, e si dO'Vessetng,hiot– tire in lblooco ogni cosa ; - che cosa è stata la Camera, per tanti ann i, se non un a vecchia cia– batta incapace di fa re il bene, incapace di impe– dir e il male? Solo, di tanto in ta nt o, un sussulto di malcon• t-ento ,bruto fra i d.:,putati, o un'o.g,i.tazione vio– lenta del paese faceva sentire clle le cose cosi non r,otevano andare. E allora .J'on. Giolttti sca,i >pa.va con una 'cris i ,exbra,parl,ament aTe, lasciava che a.Itri gli cavasse la cas tagna dal ~oco ; e rion appena ,g'l'imbarazzi era no terminati, ritornaiv a c0n J,a faccia ,più tosta di questo mondo a !lpwo– negigia.re . E Cavour do11miva a 1Santell8., senza che nes– sun senato11e Flras..«ati sentisse il bisogno di ge·– mere suUa sua prema.twra ~comparsa.. Le elezioni.' Se non c'inganniamo , la sincerità delle elezioni ' sarebbe la !base del sincero funzionamento delle i~tìtuzioni [Parlamentari. A quel ,che sembra, il st-natore F,rassati non ha mai saputo nw1a di quel ohe ~ avven1Uto, per ·es., a Cuneo nelle ele– zioni dell'ottobre 1913, per im~ la. viìtoria dell'on. Galimberti , •e ,peir f,wre entra.re alla Ca– mera un-0 dei tanti desflcientì, il cui solo merito è quello di essere un sordomuto giolittlano. E non pa rliam o Idi •avvenimenlti elettara!Di più ,1onta.ni àal1a città, in cui si staJmlpa il giornale del aena– tore Iimassati, perchè sa,rebbe a.ssurdo pretendere (be sia i'lliformato di ciò che a.vwene, per es., a Re@'gioCa,Jabi:ta un torinese , c'he non sa nulla o.i quEil c'he ·suoood,e a Cuneo. Basterà aHo scopo della · presente discussion e presentare al senatore F1ra.ssatì un'e.utontà, che per lui dev'esser e fuori discussion e : quella dei depu tati socia.listi. I q,l.laiHnel giorno Z7 novem– •bre 1913votarono un ordine del giorno per denun– ciare "la cornuzdone fomentata o sdllevata. in non lpochi collegi », e chiedevano conto al Go– verno « di tale condotta politicamente incivil e., moralmente indeg.na , giuridi.carnente criminosa ,,· e nel la sedut i!-del!'11 dioem'bre 1913 preseinta.ron~ a]!]a Camera un ordine del giorno coiJ quale si constata,va che " iJJ Governo, pe,r trio~r e nelle elezioni, nop pago · di converti11e i funzionari del– la Stato in agenti elettorali , e di sacrificare tl pulbblico interesse e la g iustizia nlllil'a.mmlnìstra– zione .a.gJi interess i illegitti mi di clientele e di persone, ha sollecitato l'ap,po<ggiodella maJlruvita gllid<ata e ,protetta da •Na polizia »; e illlV'8stirono !'on Giolitti , •rgridand ogli: « brigante elettorale ! camorrist a! governo della mal a vita I» A qllesto ,punto LI sen,a,tone ~ assa ti 'Può ~triz. zaro l'occhi o, e dirci sot~ voce che certe parole ma~eòucate non ~e dioeMano tutti I deiputatl socia- 1,stJ: ma solamente !'on. Mol" ga.ri e' qualche no– v8:11m?come l'on . Modi,gliani ; gli altri era.no olb– N1gat1 ,a lasc'l-a,r correre , ma' in cuor Joro non Bll· p~ovavan.o certi eccessi ; votarono gli ordini del · giorn o proposti dag li scalmanati contro Il Gove.r– no per da,re q,uesta · soddisfazion e a.I Prurtlto ma sott-omano iacelva'llo cap ir e a ll'on. Giolitti che H loro cuore non era mutato. - . • E non _diciamo .che il senator<l iFrassati avrebbe t? r~ a ncL~rre al loro gùusto vailore certe indign a. z1oni ufflc1a'h: tutt'altro. Ma. qu el ohe importa non è la_ sinceTii.tà delle prot este : nella. maggi.or parte dei deputati socialisti è la realtà dei fatti,

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