L'Unità - anno V - n.3 - 22 dicembre 1916

18 poco fosse riusc it.a ad attm rli nel hellissimo in– ga nno di apr ire negozi ati. La Germania iha rinunziat o a .A·eali.zzaJ'e in questa g.ue- rra.l'in tero 'pr ogmamma del pr edomini o politico in E·uropa. ~fa per realiz za rne una par te ha tentat o più , olle di dividere l'Inte sa, provocando ora l'un o vra l'altro dei belligeranti ad ascol-tare propo ste cl i pa ce separala. Quel tentativo è falliito; ma !'.attuale pr oposta di 11ace coUettiva lo ri'pe,te; con diversa procedura essa mir a a.I medesimo risultato. Se l'Inte sa. si dichirura disposta ad ascolt are le più concret,é pr oposte cli !lBCe, è verosim ile che queste sar anno favoreivoli ad a:lmmi, sfavorevoli nd altri dei belligeranti; .a,robabilmente saranno ravo1'01Vo\i ad vccirlente, sfaNorevo\i ad oriente. Con che la Germani •a si ripromette di esereita re una divel\Sa pressione - per la pace e oontro li\ p /J.oe- sull a opini one 'pubblica e sui governi dei dive1,si pae!\i, e di provocare la divlisione degli . nn imi, con la speranza che il patto di Londra di– venti un ;pezzo di carta e che la pace seiparata di – ,,enti nuO'V.ament e poss ibile. Q,uesta insidia è stata daWon. Sonnino sma – seherata con queste parole: " OCCORRE ùMPRIMERSJ BE>NE IN ME'NTE •se CHE NESSYNO DEGlJI ,A,I.;LEAifI POTREB\lE ,. PRENDERE IN QUALSIVOGLIA CONSIDE– " RAZIONE QUALSIAJSI CONDJZIONE- CHE PER " I'.POTES I GLI VE'N'J,SS·E lEVE'NTUAw'\1E 'TF. "OFFERTA IN FOTh.\1ASEPA.RATA ». JJ resoconto della Camera registr a: - Una ova– :ione prolunoata entusiastica accoolie questa di – , hiaraaione schietta e vr ecisa de!l'on. Sonnino. Tutti i ministri e quas·i tutti i d~putati si alzano i,, piedi. Se non che - sveni.o.la l'in sidia - l'Intes a re– ~ta semJ:)I'eancor a nel campo delll'azione nt>ga ti– va ·e meramente diploma.tica, cioè di forma più che di sostanza. NPJ'l ,pasta respinger e la prpposta di nace, per– Cl))è gene rica; non 'basta trovare la forma diplo– ma~ica corre!.ta, che ci )'l1.eltaal sicur o contro i~ periOQlo e rnon ci fnccia cadere nel trane llo d'. chiedere o di ascoltare proposte com:rete e <l1 .ent11a1'0 j,n. pr ema.turi negoziati di pa,ce. _ JJI deJsiJjer.iodi por termine al conflitto immane I: stato mosto innanzi ~ la llpinione pub'bllca mon – <liale, -al cui giiudiz!o non n ot int endi~mn sottrar – ci, e all a cui attesa l'a zio.ne dlpl omat1ca nnn da– rel:d>e prcib;iliilme.nte rispo sta adeg11ata, L'Intesa deve nrama ,i !).vere concr etato il pro – gramma politico della. sua guerra o deve affret– taJ1Si o. concretarlo, affinchè possa ccntra,pporr e alla vroposta di pace germanica il progr amma concret o della sua pace. Observer. ♦ • Contro ognuno dei nuovi balzelli escogitati dal~a 'B'«roc11azia insorue (#a corri sponc\ente_ catqgo':'?' dei colpiti e ripete tutti gli argomen_ti, che ".7ltlt· tavano anche 71rima contro il balzelLo m qtiestwne. Un tal metodo di critiche e di lamentazioni deve essere corretto. Nella veccnia Scienza delle finanze era teorema noto, che ogni imposta è in– sop11orta bile a ohi deve pagrirla, e che le sole im poste ragionevoli sono quelle che co_lpiscono il vicino di casa. Ora i nuovi tempi esioono che la critica scien– ti {l.ca dei nuovi balzelli sia ispirata , - mutati s mut.and is - al 71recetto evanoelico: - odia te stsso come il prossimo tuo. - Da cui nasc ono tre norme sicure di !]ituta cri – tica: 1. ogni vecchio contribu ente deve contribuire • la sua auotapart e di nuovi sacri {l.ci; 2. ooni contribuente che critica il suo propri o balzello, è tenut o a propor-re il balzello che pre– feri~ce in sostituzion e. di quello che gli ,1 asse– gnato; 8. ogni cittadino-contribuente dev e denun zia– re il suo vicino di casa che è riuscito ad ei•adere alla nuova tassazione . ln questo modo ogni contribuente, tMsformando con la critica i lam enti negai-ivi in oontropropos te po~ili1le, diventa -µtile e· fattivo collaborato re del nuQvo e(li{l.cio tributarlo. Gino Bia o L'UNITÀ La questione politica dellaDalmazia Citi se.rive queste nrticolo è di quelli che, con– vinti dell 'inelut ta.tile ·ueoossità della. partecipa .ziu– ne dell 'ItcJ.ia. alla, guerra. contro l'imperialismo ag-grnssoro della. Germania, ha.nno profonda.men– te inteso e rigorosa.mente pratic-cito il dovere ddl a. concordia nazionale di tutti gli uomini e di tutt i i partiti, ohe, pul" divisi nei progirnmmi e negli ideai.i, sono uniti nella. ste ssa p-0rsuasione che l'intervento itnlia.no 01'8. inevitabile. Ma. ,1 dovere della. ooncordi a nazionale per la guerra sarebbe mf).!e interpreta.to e verre)jbe meno al legittimo e reale suo fine, quando lo si volossà fa.r servire ad imp edire cd ostaco lwre la discu~&ione puhblica. intorno alle ccndi.,ion i es– senziali, oho il futurn trattato della. pace dovrà roal.izza.re , in modo da. non fare dur wre la guerra un giorno di più dopo ohe con essa sarà rag– giunto l'i nte nt o, pel quale è un anime il pensiero della. gmnd e magg iora.nza. degli It aliani e dei loro allea.ti . Perciò, ogni ten!;a,tivo ed ogn i pl'Oposito per la. cont inunziono della guerra oltr e un tnl pun to, mentr e viola a.porta.ment e il dovèro e il patto _della concordia naz ionnJo, costitui sce un gmvo [10J·joolo 1 per la• futul'l\""'paoe otlrnpbn, 1 in quantb questa. psr essere wlida. e du1·evolo dovrà ·a.vere per baso un ;;istema. di equi o lonli comprom essi su ()Uelle spcc ia.li questi o,,i, sulle q1,1aJi neces,a : riama nte non può essere ident ico od unanim e il pensiero dpi popoli alleati. *** EJ,iste tra i partiti inter ve,ntisti itnlia.ni una frazione estrema di opinioni e tend enze nett u– mente imperialiste , Li. quale in modo ape rto e rumorow si agita allo scopo di persuad ere il go– verno e il popolo ital.ia.no a. oonsidera.re come una delle mete prin cipali della guerra attua.le l'an – nessione polit ica all'Italia. non soltaJ1to del Tren– tino e dell'Istria. sino al confine classico del QuArnaro e di quei punti del lito1 •0.le e delle isole della Dalmazia ohe possono essere rigua,rdati come &brategicamente neces sari per guarenti.re la futu ra sicur ezza. terrestrs e mArittllllJl, dell'Italia da.i latò dell'Adriatico , mn. di tutta quanta la cesta dalm Atica almeno sino alla foce del Na.– r~ta. Come movimento di 1-eazione alla contrappo– sta. co11rente del pansei1bismo intransig ente e ma.– niacc , si -può comprend ere e sino ad un certo punto spiegare una. campagina. ohe, pm nata do, moventi rispettaibili ed in&pirata al desiderio no– bilissimo di difend ere contro le sopra ffazioni se!ibo– broate il superior e tipo di civiltà e coltura i.ta – liana della minor anza.-degli abita ,nti della. Da.1- mazia., alla. qua.le non è che giusto e doveroso per noi assioumr e la ma ssim a autonomfa , non per qu esto costituisce m,eno un grav -e pericolo , eontro il. qua.le sommament e import a di crear e in Italia la vigilanz a effiOMCdi una opinion e pub– blica. moderata e ragion evole, onde sia data al Governo for7,a ~ autQllltà per;ba,tter e la 1,etta. 'via e per resistere nello stesso tempo agli « est rem i– st i » dell'una. e dell'al.tra parla. *** E pwi6co tra i più convinti e dooisi assertori del principio di nazionalità e de.I dintto impr e– •&crittibi le, ohe ho.uno i popoli giunt i ad un grad"O sufficiente di maturità politica .-nazionale, di di– sporo-e liberamente di sè e di governarsi nei modi e J1eile forme ohe credQDo migliori , ohe nelle zone di fu<ontieme nsi paesi di popola.,.ione mist11,, i principii devono essere 11 ,pplica.ti con le limita – zioni imposto da.Ile neces sitlt goog;ra.fiohe e stra– teg iohe, ma altresl col più grande ri&petto per le autonomie amministrativ e e culturali dei grup– pi etn ici incor<porati in uno Stato di na.zionn,lità .differente. Il grl),nde misfatto storico dii quella cibe fu ora.– mai la ,Monarchi a duale Austro-Unghere se , fu precisa.mente la. sua assoluta. e c.rouica. incapacit à a risolv er& con rw-gionevoli ed a-000tta.bili compro– messi i molti e complicato probl emi di paoifica, convi venza nel &uoseno di popoli apparten enti a different i tipi di razzii,, di lingua , di rel igione e di coltur a., · Vicexersa, il più gronde titolo di gloria. ~ l'Inghilt erra ed insieme la più Cf)(lente delUBione provata. dai suoi nemici durant o la guerra. attuale, è 11.1 solidità dell 'Im pero brita.nnioo dimostra._tasi in&ongFbile alla. prova d11ll 'i~e cozzo della guGtTa europe a e dovuta alla mersvigl,i.osa. a.ttitu– diue, colla. quale gli Ingle si hanno saputo, in una variotlt. quasi it)pnita. di genti e di civiltà, as&icu– raJ·s a. t ut te , pure a quelle sino a ieri nemica e debellate oolle armi , il più lib11roed armonico svi– lu ppo di tu tte le loro snergie sotto l'egida di una autorità, comune aJtrett.a.nt.o potente e rispettato, qua.nto poco ù1ceppa.nte e molesta.. · Certa.ment o l'Ital .ia, sorta. in nome del prin– cipio di nazionalità e del diritto plebiscitario, non pot rà uella sua politica nazionale del e do– po-guerra» imita.re 1'111borrito dominio a,bsbur– ghese nel governo di quei pioooli oontl1i di poj>o– laz ions non ita.lia.na , cibe per la necessità. di darl e una. più sa.Ida ed in-viola.bile frontla.ra dovranno pel trattato di pa.ce essere inclusi pel nuo vo con– fine politi<:<>. La quest ione della Dabna.,;ja. si presenta però in modo diverso . Non si tratta qùi di piccoli gruppi di pop o!a- 1.ione diversa. viventi in m ezzo pd ~ limite di 110a. magg iora,nza compatta. di Ita .lia.ni e <Yhedevo•,o quindi es.sere guarentiti e tutelati ,nelle loro ~pe– ciali autonomie. Si tratta invece di centri e focolari non gran– d.i, ma num erosi ed 11,ttivi cihll' sono ?'Ìll',f:liti a mant enere il loro tipo di vita e civiltà ital. :a.na . &otto la pl'CfìsiQDe deUa maefl8.seJÙ)o,oroata, p11re qua,ndo questa pressione oòntro l 'Ita.lie.nità l'ifu– gia.tasi sopra.tutto in alcuni punti del litorale ma– rittimo e co=ercia. le della. Dalm azia. era in vgni più malvagio e -più subdolo modo inoomggiats e favor ita dall'ooohiut.o e sospettoso governo Ausbro – Ungheres e. Per grande e s4\cera ohe sia ).a nostra sitt1patia per i fratelli che ha,nno sostenuto persiecuzioni e lottato lun gamente e tenacemente per i loro sèn.– time.nti 'ta.liani, essa tuttavia. non deve sosti– tuirsi alla r11,gionee renderci ,oieohi alle recondi1'e insidie di quella. campagna che i nostri e nazio– nali &ti >, rinn egfldldo il principio, dal quale pren– dono il nome , da qualche te.mpo con ducono con una attività grandi ss ima. per l'annessi one all 'I – tn,lia della. int&a. •Dalma.zia, lasciando tutto &l · piit nella parte inferiore di esea., tra il Na.renta e il Monten egro, un piccolo sbocco a.l mare per la Sei'bia, senza per nulla. preoooupa.rsi degli in– tereçsi e dell a volontà della. gran de maggiorl¼nza dellà popolazione dalmata.: la. quasi unooimità, se si eooettua.no le regioni costiere, dove soltanto gli eleme.nt i italiani ha.nno potut.o rifugm.rai e fare n,rg:ineaU'insistente oo assiduo lavoro .ooI!J'o- sivo della .penstrazione si.a.va .. . Contro il perioolo che si nasconde nella. pro– paga nda. dei nostri nazionalisti è necessario ed ur gente di popola.rwzare il conootto <ihe la que– ston e della IDalma.zia non può essere risoluta. in modo dJl. costituire, dopo la. gue1T &e.ttua.le , un motivo di perman ente antagonismo e conflitto fra l'Italia. e la, futili'& nazione- serbo-oroa.ta . A ciò evitarè, una. soluzione di compromesso si impon e, la quals, tenendo il dovuto conto de– gli elsmenti e degli · interee&i oontmsta,nti, ne perm et ta. la coesistenza. a.nùohevole in un regi– me di reciproca. gua.rentita. immunità cont.ro le cvontuali soprir,ffazioni. Non è il ca.so 'Ol'a. nè qui di esamina.re le forme od i partico lari del possibile e desiderato a.ceòrdo italo-slavo per la. Dalmazia. , dal propu gna.re il qua.le non ci deve rattene re la. tema di essere denunciati com e animati d-a. sca.rao sentimento ed entusiasmo patr iottico da.i na.zion&listi fa.uto– ,ri senza ris erve dell'annessione politioa. dell a. Dalmazia. all'It alia.. Il « Corriere della Sera », assidendosi ad ar– bitro tm le due oo=ti opposte, pur a.vendo l 'a– ria di dare più ~gion e alla. tesi naizionalista. e più torto a ,quella. delle « rinunoie -preventive », ha. testè affermato il d"Overeper tutti gli italiani

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