L'Unità - anno V - n.2 - 15 dicembre 1916

Inoltre, non bisogna. di.menticru·e una piccola cosuccia: che fino al momen to, in cui La parola futale deL/a !)ttcrra non è pronunciata, c'e sem- 1,re modo di int end ersi Più ,olt e l'Europa e;.a arrivata da.I 1904 in po· sull'orlo della. \'Oragine, e il disastr o, a furia d; roeipr<>ç<he tran sazioni, era stato evitato . Anohe questa vol ta. il disas tro si sarebb e potuto evita.re eon qual che nuovo compromesso, di cui l'Inghil– terra. avevo. fatto cont inue offerte alla Germa,nio. e intorno o.eui si continuavo. sempre a trattai-e. ' E a furia di compr omessi successivi, non è detto rhe non si sarebbe arrivali fu1almente, sia pn 1 ·e a traverso minacce e cr isi diplomatiche e molti bat– ti_euori, a un assestamento accettabi le da. tutti . La_ Germania ha 'eletto essa ia tparola fatal e. E 111 verità occon·e una hella doso di 11ccecam e,n – to settai- io per tra.scuro.re in tutti i propri ragio– namenti questo dato fondamentale . Un soeia.J.ista. pacifista. ~1e rioonosco la legittimità delle « guer: 1·e preventive» - questo miraoolo, per dio, sola. mente la lettura dello. Germania Imp eriale del P,;ncipe di B(ilow potEwa fa.rio! Finalmente, !'on. Treves ha dime nticato il fn,t. to piì1 impoi-tant e di tutti: ohe mentr e, la. Germa– nia contend evo. con l'JJ1ghilte11·n negli arma-men– ti navali, M·eva per terra. una potenza. formidabi– le. Ed ero. alleato. coll'Austria-Ungh e,;a , rend en– dosi 0011 ciò più formidab ile ancoro.. • In questo condizioni era natura. le ohe gli altri Stati clell 'Europa cont inental e si doman da.sse.l'o se conven iva loro lasciarsi sohiacoi"are da questo bloeeo, o se non fos.~e per essi pro.Ieri.bile,far lego. con l'Jnghilterrn per i-esistere a. tanta Potenza.. L 'on. Treves trovn funesto il progrrunmn. del– l'equilibrio europeo. Anche questo disprezzo del. l 'idea dell' equilibrio è merce tedesca . E si capi– sce, ohe la Germnnia, desiderosa. di « organ izza. ro > l 'Europa , ~rcasse di toglier e ogni pregio a questo crite,;o di azione, internazionnl o. E si ca– pisco pc.rniò ohe anc,he l 'on. Treves trovi che l'e– quil ibrio eul'Opeo è una eosa fun esto.: !'on . Tre– ves, e.ho detes ta lo. clisputatissima egell.lonia. na. vale ingl&:e, non trova nulla di ma.le ~e l'"'laili. brio sia rotto per crea.re una ineontrasta.bile ege– monia continenta le germa nio.'\. Tutti I gusti sono gusti. Quel ohe non dovrebbe, essere, lecito, sa.reb!xi di deforma.re e mubilm,e i fatti con tanta disinvoltum, e fare di tutte le potem e antig ermanioh e altrettante comp lici o· vit– time inooscicnti dell'Inghilten-a in una guerra di oppressione . contro una. povera. Germania « a11. siosa di non essere so ffocata». III. - I deputati socialisti 8 l'Austria. Intorno all'Austr ia nè l'on . Trev es, nè !'on. Modigliani, nè l 'on. Luce.i, nè il loro alle11,to on Labrio ln, hanno ·detto uno. pru-ola sola. ' · Sono imbara z,.ati , evidente mente. Desiderar e la dissolu zione dell 'Austria non possono, perohè quooto pr ogrammo. non rientra nei gusti del Priri. cipe di Bii low e dell 'on . Giolit ti. Afferma ro ohe bisogna lasciar la. in piedi, non osano, perohè non è prud ente, rivelare unu. oon– trnddizion e cosi brutal e fra il loro programma ùi pace germanico. e quel prin cipio di na zionalità a Clli devono sempr e renclere oma,grgio per non per– dere il contatto 0011 le mas se e no n J-Omperla trop . po nettam ente con la tradi zione del pensiero so– cio.lista. Perciò gira no largo. E se la prendono con l11 Ru ssia e con l'Jnghiltem,. g . s. L'UNITÀ Disciplina e libertà Cl) A noi non <è mai mancato il pot.eI,a dell'auto . critico.. Fors e l'a :bbia.mo esercitato a.nohe troppo . Anz1chè t.rachlrsi in un fenno proposito d 'emen– da, l 'auto-critica ha dato origine a rea,zioni sen– timental i incomposte, all'ammiraz ione sconfina,. ta delle virtù ohe non son nostJ:e, ed anzi, in blocco, delle virtù e dei difetti altrui. La cultura germ an ica •ba trovato sempre fra noi molti ammiratori ootusiasti. Anche oggi benobè tutti siano dolorosa.mente oolpiti dalla di'. scordanza tra la 1;cohezza conc.>citiv11, e la po– vertll moro.I.edella cultw·n. gemwnica., I'a.mmi,m. zione di pr ima si n.ttenua , ma. :1on cessa . La s~sn, ma.nifesta zione d' onorm e forza, di com– patto vol81'8 e di st udiata m·ganizzazione ohe ln. Gennn.n!a _ha dato _in questa guerrn, lascia qua-I. ohe app,gbo per ammirare a-ncom.. Scoppiata. lo. guerra, molti hann o gridato in tutti i toni: « se noi ,,ogJinmo ,•incore dobbiamo imitare la Germania. ; non solo nella s:ia or~ar,iz– zazione e nella sua c ultu ra te«i ica, = a.ncJ:,enei suoi principi, nel suo realismo polit ico, n.,J suo imperi alismo, J')EN'Sino nelle sue medita~c CJ'l i'• deità>. Se tali idee dovessero prevalez-e, la. Germ&nia 1w1·ebbe sin ci'ora riporta to una vittoria mora](, cui la vittQlia. militare hen pooo potrebbe oggiUJ,'. gere. Due profondi 01,rori vi sono in quest:i. ten– denza. Non è ve1'Qche si possano eambia1·e a vo– lontà i propri sentime nti; non è giusto mettere in uno stesso fascio le virtù e i difett i èeg li al– t,;_ E ' bene pi-oporsi d 'imitn.t-e le virtù nltroi· ma occorre fo1'Se dire che non si deve cadc1·e i~ un 'imitazione , servile, forzando la µropi;a uo.tu– ra e ripetendo persino gli altrui en-ori? Per fortuna non sarà. cosi. L 'affermazione yj 0 • loota dell'imp erio.l.ismo g.erm a.nioo ha determi 11,... to una •riiìor:itura di sentim ento nazionale h(,nin– &cso, che implica il rispetto per ogni alt r,1,nnzio– nalità cosciente, e che ,e<k ... ncll 'imperis li, :i1o di ma.rea. tedesca. la propria negazione . E quanto a.imetodi di guerra, noi non imitare- . mo - possiamo esserne sicwi e fieri - quelli dei nostri nem.ioi. Si può ritorcere ad usura ogni mezzo l;ellioo, senz a. comm ettere quelle azioni infami ohe disonorano nei seooli, e d_elltl'i!to non bastano a vincere . Sostengano pure, i Tedeschi, che la. pietà ò un e1Tore di tecaica; confidino pure scioooamente negli effetti dello spa.vent-0. Noi non cad,remo in ·questo. illusione odio~a. Solo ohi ba in se stesso un fondo di viltà. può fare tanto aasegnamento sulla. vilt~ altrui. E noi mo– streremo con la nostra vittor ia che In mudc ltà non è forza, ohe la civiltà non è debolezza.. La. Germanio. ho real izzato un -; speriment-0 g.randioso . Non per mezzo della SÒla scuola, ma. per mezzo dei suoi rigidi ordinamenti politini, amministat ivi, burocratici , per il tra.mite dell 'e– sercito e ciel.la.chiesa, essa è 1iusoito. ad infon– dere a tutta la nazione un idea.le sohQmntico di vita civile, che le sue classi dirigenti nt engono perfetto ed 1111.1.1110 imperniato sopra una ·gei·ar– ohia inflessibile. Or:bene, 1>1ima an cora d aver ro8'giunto jJ suo pieno svolgilncnto, questa. politica sociale e sco– last ica s'è ~ivelata. disastrosa . Sono stati decantati , in Germania e fuori, i van taggi che l 'organ izzoziono, In. disciplino.. la obbedienza gera rcbioo, il ris petto delle leggi , dan – no ad un popolo. Nessuno nego. quest i vantaggi; nessuno negJJ,ohe a questo modo l'organi smo na– zionale acquista. e oonserva. 6001pre una for7,8, !ffl • ponente per la difess. e per l 'offesa. · Resta a vcdero se questi van~gi non ))()'; E&· no essere raggiunti altrimenti , o se ad ogni mo– do, essi non siano superati dai pericoli, anzi dai La responsabilità del giornale e dei due direttori è impegnata dai soli articoli che escono senza alcuna firma o firmati e L'Unità > . Per tutti gli altri articoli sono responsabili i sfng-oli autori. (1) DRI dleoorso inRU:gurale doll'annn acoadom! co all'Unl vereltà di Torino. Bianco 13 danni già. vis»bili d 'un 'orga nizzazione illiher 3 le I per eccellenza. Quando in un sistema. politico la responta.bi 'i– tà d 'ogni individuo è - si può diro - in ra r,ione invèrs& del· suo poter e, tutto cli pende dalla~ sag. gezzo. di chi sto. a ca.po . T1-oppo s'anisc.hia la – sci001do tanto campo ~ile follie della prepotem!l , dell'ambizion e o clel' oo-goglio. Ed altri difetti vi sono , ancor più intnn s&~i e fa.tali. . ~ Germania avovn. raggi un to uno sviluppo po– lit,oo ed eoonom.ico superior!'l ad ogni previ-iiouP,. Ma ne.I.la sua stessa~ forzs. e prosp(>l·itÌl.oov,~, a i germi della dissoluzione e della l'Ovina.. 11 popo. lo tedesco aveva. sa.c.rifica.tola sua libertà dd un ideale di forza, e d·i prosperità naziona le. Oro In, forza, se non è flenuto. in freno da.Il'idea deJJa I giustizi&, porta. o.Ila lot ta «:d a.Ila.sop.raffa,ziooe; l la prosperità., fatto. fine a se stessa, non si ,11Zi11. ma.i, mira sempr e o.nuove conquiste, e troppo è tentata. ad 111busru·e de.Ila f.orza. Cosl ing1ganU l 'idea.le ÌIDFerialista della. Germania. E a. queet'idea.J.e aderirono tutti, non esclusi i socialisti, professanti a parol e l'int.c.maziou,ù,. smo , e rassegnat i ad - · popolo in Germa.rn<1, ma per emergere oome un 'aristocrazia fra. i pro– leta.ri del mondo. S~ ora. fra i socialist i tedeschi una piooola minoranza. pl'Otesto. molto in rit~rdo contro la guen-a, è soltanto pel·chè lo.gu01·ra., Jun– g1 da.I rea.liz=e quoot.e aspirazioni, volgo deci~a– mente al di6116tro. Un regi.me autoritiw:io, forte ed invad ente do– ~e,•a po,.-t~ per .forza al cow:o oou gli altri ~ li ed a.I dile=a: vinC81'6o soccombero. La lTN'• IDAllia soooomberà, per fortuna., e dovrà r;nuu– oia.re alla sua utopia seoolar e di dominio , ·rina – scere in una nuov a incarnazion e, sottomessa ni piinoipi general i della. civ·iltll. V 'è senza, du,bbio nelle 86pirazioni gernwui – ohe una grandiosit à. che spiega. il loro presLiiiio. Domina.re il mondo , or,ga.niz arlo secondo un mtJ. dello proprio e che si ritiene perfetto : c'è di ,-he Svddisra.re ogni iinDOto egoistico e insieme l'im – modesta illusione d ' esercita.re un mandato beno– fico, .rendimnto 'lllUl. vona por selll'l)re l'umanità. Ma, se o.t1ohe lo. Germania fosse riuscita u rrn– lizznre queste a.spirs.zioni, sarebbero spw,tat ,i fuori peggio ohe mo.i tutti i danni del sistomo.. Più che mai rafforzato. perohè trionfant e l'auto– r_ità d~li !1':esponsa,bili avrebbe sopraffatto ogni libertà wdmduale. E allora si sarebbe presenta– to un dilemma più grave: o un 'immobilità segu i– ta._~a immancabile decad enza, o un seg uito di 01·1s1 mterne, tanto più violente quanto più fer– rea e vasta è la resistenza ossia l 'organi zzaz ioue dello Stato. Le società delle a.pi e delle formiohe, cui sem– bra ispirarsi la. Gennn.nia , sono - nel loro gene– re :-- qualcosa di perfetto , ma anch e d 'impel'fet– t1bile e immutlllbile. L 'umanità non deve aspim– re o. Un! regim e chiuso di questo genere, mn. a forme politioh.e oho concilino l'union e civile 0011 la. libertà. individual e. _Gua.rd.iamoei dunqu e dal giudica,re con pessi– mismo le nostr e osubOl·anti intoll eran ze cho ei spingo119ta.J.volto.all 'indisciplina e all'ip~it ioo. Bon fu detto: malo peri cuio sam !ibertatem . La libe1:tà delle cosc ienze, a.nohe se può pa.rore ec– ooasiva, anch e se implica. dei 1isohi, è d'altra parta la. migliore gua.i:ent igia di sviluppi sociali ~upcrio1i. E non bisogna e ,sagern.re il pericolo: 11 popolo che tollera pooo una disciplino. autor i– ta.ria o pedn.nteaca., sa rovescia.re, all'ocoorre112a un governo illiberale ; ciò non escl ude che ove un alto idea.lo lo reclami , sappia a.nohe oosoggettoi1:si alla più rigida disciplino.: una disciplina. di beu p ii1 nito ,,aJoro, perobè volonto.ria.. Ernesto Lugaro .

RkJQdWJsaXNoZXIy