L'Unità - anno IV - n.17 - 23 aprile 1915

668 anzi gli eufemi smi non giovano - sono anzi falsi. Invero l'inchi esta dell' Ispett ore dema– niale dornmtntò che i dodici Ufficia li Giu– <li1.iari del Tribunal e di l\l ilano, che ave– vano nei prospe tti confessa to di avere per– cepito n.cll'anno di grazia 19 13 circa L. 10 mila cadauno, avevano omesso semplice– mente di segnare a repertorio: I. Il provento dei protesti cam– biari che in ragione di 1 5.000 alP anno almeno a L. 4 cia- scuno danno . . . L. 00.ooo 11. Il provento delle chiamat e di causa in almeno . . . . • 28.000 111. li pr oven to delle notifi che delle c;ta1joni riassuntive, de– gli avv isi di sentenze, di depo– sito atti e docu menti n sensi art. 5 Legge sul Procedimento Somm ari o » 96.000 L. 96.000 totale di L . ~.ooo che aggiu ..re alle L . 110 mila confessate danno un' intro ito u rto cd incontr overt ibile di più di 16.000 lire a test :\ ali' anno. A loro volt i'l i cinqu e Ufliciali Giudiziriri' della Cort e d'App ello han no ncll' anno di gr azia 19 13 occult aro tant i provent i per L. 20 .000 a testa . In vero non segnarono a reperto rio: I. Protest i cam biari in numero di almeno 15 1 000 a lire 5 l'u no . . . L. 75.000 11. Chiamate di causa » 18.000 I11. Cirnzioni riassunt ive, av visi di scnt en1a , , 5.000 L. 98.000 A Milnno corre sulla bocca di tu t ti que– sto edific an te annedoto. Un cancel liere ri– volgeva un giorno ad un Ufficia le Giudi – ziar io de l Tribunale que sta domanda: 11 Mi si dice che guadagna te L. 15.000 « a li' anno n. - « Di più 11, rispond eva I' uf– ficiale. - u Ne guad agnate forse 20.oool ,>. - i( Di più». - u ~la allora, di grazia, qua.neo gu adagnate? forse 25.000? •· - Imbara z– zato lo sca lt ro ufficiale giud iziar io pregò il Cance llie re di non insistere oltr e, perc hè si vtrgog,rava di manifestare quanto fosse il MIO guadagno annuo. Ma lasciamo agli aneddot i per ass urgere a qualc he consid erazione di indole più va– sta e gene mle. Perchè gli Uflìt.iali Giudizfari della Cort e d'App ello e del Tribuna le di lllilano occu l– t arono da anni cd anni tanti proventi ? E come pot~ ta le fatto d:mnoso ad un tem;x> al fisco ed :.tl commen.:io e violatore di rass:.ttivc disposi zioni di legge passare i mpun.ito? ù ragion i dcli' occu ltamento sono sem– plicissime : sfugg ire al paga mento della Ric– chezza Mobile, che ogn i funz ionario pub – blico corr isponde fino ali' ult imo cen tesimo: non versare ali' E rario per essere devo lu ti alla Cassa di Prev idenza per le pen sioni agli fficiali Giudiziari (art. 15 Legge 12 dicembre 1912) i tre quinti dei prove nti sor– passan ti le L. 4.000 ·annue: non richia– mare I' attenz ione del legislat ore sui pin– gui prove nti nella tema di veder seli espro– pr iati . Non :dtr ett anto semplice invece è la spiegazione del come una truffa così colos– sal e compiu ta oltre chè ai danni dell 1 era– rio anche a que lli di pove re vedove (dato il nu mero immemorabile d'ann i <lacchè il sistrma vige, l' Ispettore Demaniale lo cal– eelò super iore al milione) un sistema cos ì dannoso al comm ercio (omissione nel!' e– lenco ad hoc della m:lggiore parte dei pro– test i cambia ri elevati ; mancata conserva– zione della maggiore part e delle cop ie loro ) così manife stam e nt e violatore degli art. 3o6 e 689 cod. com . sia pqtuto passare fin qui im punito. Cert o vi deve essere Stata una vera omer tà da parte degli organi chi amati ad in vigi– lare sull' operato degli Ufficiali Giud iziari; altrimenti Ia cosa non sa.rebbe stata pos– sibile, tanto più che, ci si assicura~ non era \lfl mistero per alcuno apprna appena un L ' UN I TÀ po' pratico degli amb ienti giud iziari' che gli Ufficiali Giudiziari del Tri buna le guada– gnano in medi a ali' anno non meno di L. 20.000 ca dauno e quelli della Corte di Ap pello non meno di L. 30.000 cadauno come del re:-,to è provato dJ.I fauo che più d'uno di essi s'è permesso il lusso di co– stru irsi villini in Brianza. E allora ? Ecco perchè noi abbiamo inco– minciato dicendo che l' inch iesta eseguita da l coraggioso ispett ore demaniale ha messo a nudo un fatto non solo vergognoso, ma an cora rivelatore di una vera e propria di sorgani zza:tione nell'AmminiMrazione della giu sti:tia. Non è infatti ammissibi le che uno .Hato simile di cose continu i. Provvedimenti si impongon o e provvedi men ti immediati e pari alla gravità dei fatti emersi. Non basta acco nt ent ars i di ave re cit ato con mandati di comparizione gli Ufficiali Giudi:t ia ri (che t ra paren tesi sono stati però lasciati ancora in serviz.io !) ; non basta aver li obb'igati a presentare prospe t ti dei proventi perc epiti un po' mtno di.sformi dal vero. È sin tomatico come nell'u lt imo pro– spetto prese nta to i dodici Ufficiali Giu di– zia ri di Milano siano sta to cos tr ett i a con– fessa re d' avere riscosso nei primi tre mesi dell'anno 1915 L. 3.817,42. cad111m o!: oc– corre andare in fondo, togliere lo sconc io che vi siano U fficiali Giudizar i che muoiono d i fame ed altri che percep iscono guadagni favolo si ; che degli ufficiali giudiz.iari ab– biano a percepire guadagni st>nsibilmen~e 1 superiori a quelli dei più alti magistrati ; occorre indagare perchè e come sia potuto a vven.irc che per ann i cd ann i gli organ i di contro llo degli Ufficiali Giud izia ri a Mi– lano - ed alt rove - non abb iano funz io– na to al punto da permettere loro di truf– fare ad un tempo l'era rio, le vedove degli Ufficial i Giud iziarì e la fede pub blica. Sarà tanto di guadagnato per tutti ! Ju dex . Un nuovo trattato di scienza delle finanze. ln genere le tra ttazioni sistematiche delle var ie scienze hanno più valore come punti di riferi mento per conoscere il progr esso da que– ste compiu to, di quant o non ne abbiamo per spingere innanzi la conoiccnza nostra dire tta– ment e. Costituiscono, per cosi dir e, una rivista della somma di conoscenze acqui site in un certo campo dell'umano sa per e, cioè un lavoro par ticolarmente allo a mostr are quanto si è fatto e per ciò quanto riman e da fare, nei vari campi dell'uman o saper e. A noi sembra - cd ~ quan to cercheremo di mostrare riass untivame nte - che il Trai/alo di scit H-ea della fi nanJ:a del Prof. Tangorra di cui si è recenteme nte pubblicato il primo vo– lume, sia più, molto più, che una semplice, si– stematica esposizione di qua nto fino ad ora si sa• peva sulla materia, perchè in non pochi punt i spe– cifici oltre che nella sua gene rale fisonomia, co– stitu isce un notevole progres so rispetto alle teoriche dominanti. Cominciamo infatt i dal notare che in esso la mater ia è trattata tant o dal punt o di vista eco– nomico che da que llo giur idico-a mministrativ o. È questo il prim o tentativo in tal senso, non solo in Italia, ma, a quant o n ppiamo, anche all'es ter o. Invero non può dirsi che trattaz ioni come quella dello Stein, de l Rau, del Kaigl, del Vockc, del \.Vagncr, dcli' U111pfenbach che mescolarono considera zioni politico•s ociali di cara ttere se ntiment ale allo studio del lato eco– nomico dcli' attività finanziaria, costituiscQLio una tr attazione più complessa della nostra ma teria di quelle che il Sax, il Bastatle, l'A– dams e altri pubblicar ono, rife:-endosi pii'l o meno esclusiv amente al solo lato economico della finan:::a.Nè può farsi paragone - sempre tr a gli studiosi esterj - fra le ricerch e di ca• ratt ere prevalen tement e storico come que lle del Roscher , o di car attere prevalentement e giuri dico come quell e del Mirbaek Rheinfeld, con l'oper a del Tang orra e forse neppure fra ess a e il Tr attato del Jhc per la deficienza di rigor e dott rinale che si riscontra in ques l 'ulti– mo. Fra noi, in Italia , po,, pur possede ndo la più ricca lettera tura sis tema tica e monografica di arg oment i finanziari, non ave"amo ancora un'ope ra cosi sis tema ticame nte completa'. Tali non sono invero nè il Manuale del Rizza-Sa – lerno nè le lstitw,ion i del Graz iani perc hè tratt ano la materia da un punto di vista esclu– sivamen te economico, e di più, il primo anche perchè troppo conciso; nè i Pri ncipi del Nittì per la loro spiccata elemen tarità che schi Ya le pure d13cu1sloni -teoriche anche le più appas• sionanti i e neppure il Corso dcli' Einaudi e il Jl,fanua le del Flora, perchè sebbene entrambi siano per moltì rispe tti quan to d1 più pregevole si può nchiede re, tuttavia si rileva che il pri– mo difetta d1 elaborazione sistema tica e il se– condo, in ~onfron to al Tratta lo del Tangorra, è meno ampio nell'esposizio ne e critica dt"lle teoriche finanzia rie sia generali che speciali ai vari tributi, pur avendo il pregio di tra ttare la materia oltrechè dall 'aspe tto economico, an. che dal politico-s ociale. Non staremo qui is sollevare la questione se la natura della finanza sia piuttosto econom ico• giuridica come opina 11Ta ngor ra, ovver o poli– tico-e conomica come implicitam ente ammette il Flora e come noi largament e abbiam o cerca to di dimostrare (r); taoto piò che la divergenza ~, nei ristretti rigu ardi della finanza, in gra n parte ctimolocica, avendo il suo fondamento nel pro blema deila natura dei fenomeni giu ri– dici (se formali o sosta nziali ) proprio invero della ftlosolla <Je1diritto. Certo è che la trattazione specifica della va• sta materia non risente poi di que sta nostra divtrge nta, per cui se anche volessimo farci a rilevare I punt i del nostro disaccordo con l'A., eHi sarebbero ben pochi e di scArsa im– portanza. M1, poi, a che varrebbe un simile lavoro? DI fronte ad un'o pera d1 mole - e quel che plt) cont a - di valore scientifico e pra1ico cosi cospicui, il rilevare ceree picco– lezze, non ~ utile che a pochi spec ialisti; men– tre conta meglio f-ar conoscere le opere nostre maggio rmente meritevoli, a un pubblico più largo, per spingerlo a leggerle e ad apprez– zare più giustamente la nostra coltura. E ciò oggi ìn ispecie dato il suo grande progresso, e il bisogno che nelle class i borghe si e popolari comUl,C1a a sentirsi, del sapere , pa rticolarm ente per quant o riguarda i fenomen i della vita pub– blica, ora mai che essa tende a doventare per tutti qualc osa di insciDdibile da quella pri\,ata. Questo prem esso in via generai~, possiamo specificamente passa re in rapid issima rivista il contenuto del volume del Tan gorra, accennando per quanto è possibile a quei punti nei quali segna un pas50 innanzi nel cammino pellasc icnza. li pri mo libro parla della dollrma geutra/ e della fimm•a pHIJb/ica. trattand o successivam en– te dell'attiv ità finanziaria , del concetto, limiti e attinenza della scienza delle finanze, dei bisogni dei se rvizi pubblici, della domanda cd offerta di questi, d~gli elementi e legg i dell'cqu1librio dell'economia finanzia ria e, infine, delle vie e mezzi per provvedere al fabbisogno di quesht. In questo libro, natura lmente, si delinea subito la specia le fisouom,ia del trattalo in qu anto, come si è rilevat o in via gener ica, il Tangor rk afferma la natura economico-giuridica dei fe– nomeni finanziari. Particolarm ente interess anti ci sembrano quelle sezioni ove l'A. tratta del dirittt o finanziario (nel qual e è una delle rare competenze in Italia) e de l punto di vista pro– prio dell a teoria finanziaria, argomento poco tra ttato questo dagli scrittori, e sul quale il Tangorra ha acute osse rvazioni. Pari ment e so~o di molto interesse le sezio ni che trattano delle varie specie dei servizi pubb lici e de lla tra· sformazione dei servizi pubbl ici da speciali in generali, perchè conducono il lettore a contatto, per dir cosl, della macchina amministrativa, ciò che non accade con nessun altro trattato della nostra scienza. li che pure si r iscontra in tutto quant o riflette la domanda ed offerta di servizi pubblici, arg omento che fu altr a volta studia to dal Tani:;orra in due scritti magistra li compa rsi sugli A nnali delle Univer sità 7 osca11,. Rileviamo, infine, rispe tto a quest o primo libro che l'A. dà alla locuzione .. equilibri o finanzia· rio" il significato di pa1eggio fra entrate e uscite, non già quello in uso presso i seguaci della scuola di Losanna. li libro secondo è dedicato alle spese /mb• bliche. Vi sono esposti al riguardo i princip1 e questioni genera li, la dinam ica delle pub· bliche spese, le var ie spec ie di ess e. Alla ri– gorosa esposizione dei princi pi della scienza pura si fonde, anche qui, la conoscenza della prat ica ammin istr ativa. Spe cialmente l'arg o– mento della classificazione delle spese che ge– nera lmente app are un arid o schema pr esso gli scritt ori che ne trattano (molti anzi non ne fanno par ola e non a torto dal punto di vi• sta dell a scienza pura) acquista nel volume del Tan gorra un vivo interesse per tale ragione. l success ivi libri dal terz o al sett imo si rifc• riscono alle entrat e pubbliche, espo nendone i principi scient ifici prima da un punto di vista generale e quindi da quello specifico in rap – porto alle economico-private, alle miste, ai con• tri buti speciali e tasse , e alle imposte, In questi libri specialmen te la trattazione economica e giuridic a della larga messe di argome nt i ci sembra riuscire anche più armonica, tale da poter esser veram ent e di modello a chi imprc nda la trattazione di siffatta materia. Come abbiamo detto in principio non ci tro – viamo per taluni specifici riguardi d'accordo con l'A , ma ciò nonos tante non poss iamo non (1) Cl pnmettiamo rimandare al nostri: Pri1u1p1 Jtmd11• 111mlllh ,, u11111.ipwM dtl<a ji,iio1:u,, Ubrtri a dt La Voct, F1rto1t, 1?1◄ 1oteca Gino Bianco Jodaruc senza res triz ioni la piana chiarezza, l'a: ume, il rigore. Si veda ad esempio a pr oposi to delle entr ate demaniali com'è profonda ncll'A. la conoscenia delle questioni giurid iche, oltre di que lle eco– oom1co-finu.nziarie. E parimente l' osservazione de,·e ripe tersi per quan to riguarda le tasse e i cootnbu ti speciali a proposito dei quali sono ancora cosi divise le opinioni degli scrittori, sul quale argomen to il TMngorra ha pagine che ~ vero godimen to intellettual e il legge rle. Nè manca nel volume in esame la trathtzlone di argomenti d'indole storica : basterebbe r icor• dare la ricostruzione dell'ev oluzione per la quale son venuti formandosi gli attuali sistemi di pubbliche entra te. D'altro canto troviamo anche argome nti di 1ut ualit3 - se:cosi è lecito cspn • mersi - eh~ tali son semp re le ques tioni rife– rentisi alle imprese relative alle co1r.unicui oni (pos te, teleg rafi, telefoni, fcrro, •ie) cd altr e spe– ciali pubbliche necessità (chinino, statiuaz ionc delle forze idr auliche, delle vie di navigazione interna , Cassa dei depositi e pres titi, etc.). E pur qui, come se mpre, alla trattazione dei prin• cipl scientific i va unita, in larg a misura, la e– sposizio ne delle questioni te<:niche giurldìco– ammini strative chr vi si ricollegan o. Lato que – sto che costituisce~r l'am piezza e l'organicit à con cui ~ tra ltato, una vera innovaz.ionc nel nostri stu di, i cui cultori essend o genc rahnen tc semplici giur iati o semplic i economis ti non si son trovati prepar ati alla necessari a sin\esi di argom ent i di indole diversa quali in aè com pendia l'att ività finanziari a. In conclusione il volume del Tangorra si rac• comanda oltre che agli studiosi de lla materia - per i 4uali sa rebbe del resto inutile 11 pre – sente cenno pcrchè certamen te a loro conosciut o - a lutt i coloro che desid erano avere del mec– canismo delle entr ate e dell e spese pubbliche ; una nozione non meschinamente superfi ciale ; e in gener di a tutti quelli che amano ave re un po' di coltura al riguard o dei problemi sociali . Oggi poi, l'opera del Tang orra ha anche un più allo valore : quello di essere un'afferma – zione di italianità , in quanto può mostrare qua nto possa I' ingegno di nostra gente quand o è aiutato da una solida coltur a. Ro1rnRTO A. M UIU,A\' . - A :-.:c10LO G,ovANNozz1, r ere11te-,·~sponsaln1,. _ Flruu , 1'11. - s,.~.n, . ALOl/'10,VII •• , .. .. ,, Il. - T, 1. a.u GIUS. IIIHERZA e flGhl • Ba11i S CRITTORI STRANIERI W. G O E THE L E ES PERI EN ZE DIWILHELMMEISTER Tn duilone di R Plsaa escbl e A. Spalai v,n. 1 (I'(. 7, 11)•1 ,, . J7J, tu. L. a,oo vc~~1i~~1~:~~: f~ 1 ~~~ai: k ~a11e7tf,~~!~~;~/3 : : V~;~~ e 0uido n1cconto e intensamente spiriluate nell11.morale sua tra~parenza biografica e. s, gnific;u:ioue it1eale 1 cosl diftusRmenle studiata ncll11. civiltà d'og111 paese e in varie l111gue pili volte tradolla, questa !li può chhlmare la prima degna versione it:tliana. oltre a un' ignobile acci.trpatura d, derivazione frirnct"Se, che mRle può spacciarsi per traduzione. Il Wi fllt/ ,,. Alti • ~'i~1;t~:,inf 0 d~1t 0 vfit/acf el~ '~tl ~\~ec~~:d~ :: zioni dell'au:ore, è stato definito una ver-' o– dissea dell'educazione perso nale nella visione de l compito eccelso eh' è al poeta precellore dell'uman ità. Solo le prime conoscenze d' un'in– genua nobile naturn del mondo e fra gli uo– mini, sono esperienze preziose del cuore e dello spirito, tutto un novizi11to ideale nel vario commercio della società e nella scoperta dei più dolci misteri di amabili creature, tirocinio nei sogni dell'arte considerata quale pit\ alta espressione della cultura, nella sempre luminosa limp1<lez.zascren.\ d ' uno stile aureo. La traduzione è stata condotta , con squisit11 fedeltà nella m.-ggior i>0ssibile precisione d'o– rn i :;fumatura lmc:1,sull'ottima edizione Uu• biliiu,ns•Ausgabe) curata da \V . Cre,r.~nach 1 col conrro1110, pcl riscontro d1 tutte le lievi varianti dei manoscritti, dellasplendida ,-dizione completa delle opere <lei Goethe, lJUbhlic11a sotto gli aus1>ici della grandu chessa Sofia di ~,~;~~,~~t~;;'J~a<'ì!fl~ s~~1reo~~Ì/~ ~fg~!a~~ ~PM\ 1 ~~ sione teatrale di W , M. , , prosegue nella com• pleta esplicazioue critica del mondo spirituale fee 1 af f;';:~ew!:~~;; ~~i i~$ì: 1 ~1t~~ '!!:di1J~a~~; con ro1mmt1ca fede, aura verso varietà succes– siva di sentimenti e di visioni e di ideali, ma– gnificRmcute ~i conclude nella serenità d'u n alto inse;,,n; : ~~;~o r; :~~i):·s ono uscili: CAl\·1OE NS L. / sonetti. Tr 11duzionc TOM MASO CANNIZZAR0. Voi di pp. 2QO {n. 10). CER VANTE S l\l. Nov tJ/e. Traduzion e di AL· D~:i,:::,. 3l:ai~;H!·,,l1!~a<lju~l~n{ 2 8i U 1 A~lAe1.• I.O 1>1cCOLI. Voi. di pp. 380 (11. 9). ECKERl\lA NN G . P. Colloq"i col Cotfllt, Tntduzi oue di EUGEN IO D ON ADONI, Voli. '2 E~A's'i·1d 7 fJl 6 RJ!~./E~bA M. EfoKfo della ~:~{~a :.,rf;.id{ 0 ~:~{~;~~~ r[R·~-~~('t~~i 'iiiu~~ di H . 1101.nEJN. Voi. di Pfl. xxvi 311 (n. 8). Il canfa,-e de, Cid con appendice d1 ,·0 1110 11::, . Traduzione di GI ULIO BER TON I. Voi. di pp. PÀi°AWRfboPUl.0S D. Opere. Tn1duz. cli C.-'Mll.LO CiiSSI Voi. d1 pp. 282 (11. :1}, POE E. A. Ope, t poetiche complete . r radu– idone d1 l' EDRkl CO OuvERO, Voi .di pp. VIII· 238 (n. 5). Pu uo di ogni volume L. 4.00 - leg•lo L. 6.00, Olrl1u , u a•l11I HI • u 1ll1 111, Cu a e•llrlu O LA· TERZA t f l1II, Bu i.

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