L'Unità - anno IV - n.17 - 23 aprile 1915

666 !..' UNITÀ conlan: che anc he la German ia sar ebb e lesa nei suoi int eressi vit ali se al sud al suo com-– mcrcio fosse diffic-olt ato o chiu so lo sbocco al mare. Qucst' è la situazione reale. L' Italia è al bivio. Una via conduce fino ai confini natura li e storici dcli' Italia 1 è b vi:1 della vera politi ca nazi onale, della virtù poli– tica. L' altrn cond uce nell' incerto cd in– Jet erminato, è la via della conqui sta im– peri~ilibtica, del vizio politico, che oggi e da ccnt ' anni ha portati i popo li europei in inutili comp licazioni cd inutili guerre. La prima via è, sembra, ogg i apcnn, senza che I' lt alia a bbia inutili sac rifici di vit e um :rnc, senza tr:iscin:1rc su sé gl' inn um e– revo li do:ori di una guerr a se è vero che l'Austria, :lpp.irsa agli it:di:ini nella m:llaugura ta epo ca del suo dominio in It a– lia come il tipo dcli' oppres sore nazion:i le, è pronta a cedere le terre veramen te ita – liane e rimediar e cioè al tort o fauo a suo tempo alla nazi one irali:111a. Non si è chia – mata a torlo l'A ustria lo stato delle buone occ:1sioni lasciat e scn pp:uc . Vorranno gli uomini di staro italiani, seguaci di Cavour, vorr:\ il popolo itali :rno, :dlevato al culto m:i.zziniano delle n:i.zioni, far suoi gli errori austriaci ? L' lt :ilia, la cui glor ia è aver alzato il vessillo del!' unit:l nazionale, non deve, im– memore delle sue tradizi oni, imm emore del suo profota, che ha proclama to b s:rnta uni one dei popo li uniti n:11.ionalmenre, aspi– rare a conqui ste a spese di ahri popo li, non deve scendere b vi.l per tali con qu iste, nega ndo i principi cb essa procla mati. l.,n cosc it:nz:i. i1;1li:1n:1 non deve paventare il plcb isciro dei popoli, che essa vuol :1nne r– tc rsi. Appunto r It alia deve di most r: i.rc che il principio naz iona le è lH\:l cosa sa nta e non un pretesto per detestabili e dep lore– voli bra me d i domin io. 1.' h alia, b cui forza e grandezza cons iste ; nel non avere nel suo seno alcun popo lo straniero desiderante , 11 unione colla madre pntria, non deve com– piere il delitt o con tro il s:mt o spirit o della stor ia e macchiare il suo scudo nazionale. Si dice, che trn F It alia e l'Au stria si 1ratt i per b ces::ionc elci Tren tino cd una regolazion e dei confin i ali' Isonzo; si dice, che il corso delle t rntt:i.t ivc non sia sta to sfavorevo le; si dice, che ora le rqnar ive vengono dall' lralia ti rate per le lung he. Perc hè ? Suppo ni:i.m.o che sia così. Si dice che gli uomini politi ci ital ian i spcr:i.no , che r alleato di un giorno si veda messo alle stret te e conceda di più; essi sperano di con.correre a ciò, perchè l'Aus tria c:i.usa questo contegno è cos trena cli lascinre sulle Alpi qunlchc cenrinni o cli migliaio di uo– min i, che nei C:i.rpazi potrebber o giovare . Un tale mod o d'ng ;re può essere diploma– tico,. porta però con sè il per icolo di un cont o falso e di un.o sviarsi al momento giusto. Semb ra che si disistimi la forza degli imper i cen trali e qucll' enorme, en– tu sias tico spirito d'or gan izzazione dell' im– pero e del popo lo germanico, unico esem– pio csistcn te nella stori a. Sembra che si vo– glia seguire gli ant ichi sentiment i cl' odio ver so b. monarchia au stro-ung:ui ca nel mo– mento, in cui il comandam ento di una so– bri :i polirica e la giustizia esigere bbero di rcp1:imerli . E dappertu t to in halia si chiede F inter vent o. Sì, è l' interv ento divenuto sco- •po a sè stesso o è senza scopo se la nazione ha ragg iun to ciò su cui essa crede avere un diritto ? Sanno gli uomin i, che chied ono l' int erve nt o, qua le respon sabi lit:l assumono di fron te alla nazi one cd ali' uman.id ? Sanno essi che c' è un solo passo tra il monte capi tolino e la rupe tarpe:1. ? Che il momento p.sìco1ogico può passare e non ritornare più per seco li ! Che metton o in giuoco legger – m'.cnt e l'in vidiabi le posizione d' Italia, che · qua le uni ca gra nde porenza non coin volta ncila guerra europea, può conseg uire senza sacrificio il fine del le sue esp ir:izioni ? Vo- . gliono essi sacr ifìca're ad un idolo che non conoscono, ad una chimera, che inseguono ecato mbe di uomini ? Non gride r:\ loro la nazione, eh' essi credono di rappre senta re, per chè ? Ludo M. Hartmann . Il. LA QUESTION E DI TRIESTE Caro profuso rr, mi perme tt a di esporle molt o succin1a– mentc le impr essioni che mi ha suscit ato la le11ura del Suo articolo. Lei, in sostan1.a, vor rebb e che I' I tali:-t rinu nciasse nl T ren- 1ino tedesco e que sto, n mt e a molti al1ri italiani, pare gim:to. 1'1a Lei \'orrebbe che rinun ciasse anc he a Ttieste. Ora, ,sta il fauo che in Italia· teniamo pt r st ntimtfllo più a Tri este che al Trentino; e questo pcrchè è T rieste la maggi ore nostra citt:l irr edc nt:i. ed è essa che più h:1 fatt o par– lar e di sè la nostra stam pa per P opera poliziesca Austriaca che qui ha avuto i suoi b sti maggiori, per la prot ezio ne ct>sì p:injgiana sempr e :i.ccordata dall'f\u sÌ.ria al– i' elemento slavo :t d:mno dcli' eleme nto i1a– liano, venendo giù gi ù alb famosa qu e– st.ione dcli' Univcr sit:l ostinatam ent e ne– ga ta e alle non meno fomose ordinanze ciel governatore cli recente mcmori:1. Tr ieste è poi inscindibil t, come aspira– zione nazionnle, da Trento . Mi rammento che fino da bambino vedevo stampato e scritto su tutt i i muri: 11 Vi va Trent o e Tri esre ! ,, ; i due •termini, per essere sempre Stati associati insieme, costirni scono ormai come una cosa sola. Le con fesso poi che P :11moscorso in Lu– glio, t rov:1ndomi :i Levico, ho av ut o occa– sion e di cono scere molti Tri estini e sono rim:1sto colpito del loro ardente p:ll'rion i– smo, esacerbato da lle lotte quotidia ne, senza quarriere, contro l'elem ent o sl,wo, pro tetto e favorito in ogni occasione da.Ila polizia austriaca. Cerro, sono io il prim o a ricono sce rlo, per Trie ste vi son.o le due gr:1ndi difficolt :\ : essoe l'elemento slavo preponder :unc su– bito fuor i della. citd; essere que sto porto Pu nico sbocco commerci:\le per l'Aus tria e per b Germani:1 medid ionrile. Se per ò b prima difficolr:\ vale pel .pas– saggio di Trieste :i Il' J t:ilia essa sussiste rutt:1via anche pcl rim:mere di Trieste sotto l'Au stri:1. Siccome, anzi, la volontù collet– tiva delle ci n:l, esplic:rn ~esi più pedeu n– menre , più contin u:-mentc e più vivac,e– mcn re di que lla delle circo·stanri campagne, ha avu to sempre il sop r:ivvènto su quest' ul– tima, così sarebba più conforme :11 giuoco naturale delle forze socia li che, :1.nchc in tnl caso, b campagna si ndagias sc alle aspi– razioni e al volere della citt à. Resta la seconda difficolt:\ e questa è tale che temo non sad superabi le pacifica– mente . Éd è: questo un male, pcrch è ri– tengo asso lutamcnr e che, una volt a tolte di mezzo le ques1ioni dcli' irredent ismo, non si potrebbero Lrovare due altr i Stat i i cui inreres si dn ora in poi venissero maggior– mente :i coincidere di quelli dcli' Ausrria e dell' J l:alia. Perchè anch' io temo la grande espan sione slava, con tro la qua le Austria e l ;a lia sarebber o le due alleate nat urali. Intend iamoc i, non dico che l' Jt :1lia debbn continunrc, d'accordo coll'Austria, a osta– colare alla Serbia lo sbocco al mare. Ri– tengo, anz i, che la soddisfazio ne di qucst:i così nat ura le e cosi giusra asp ira zione di tal e Stato, e magar i anche b sodd i~fazione dcli' :11 tra sua asp irazione, pur ben narn– rale e legittim a, di unir e a sè b Bosnia ed Er zegov ina sa rebbero in avvenire un tale fattore di pace per l'Europ a (e la ri– nu ncia alb. Bosnia ed Erz egov ina sareb be un:1 t:1lc fort11,in per la quiet e e l' evolu– zion e polit ica dcli' Austr ia) che l' It alia do– vrebbe aiurar c dip lomn1icamente la Serbia a raggiungere qu esti suoi scop i. Ma, anche soddisfatte così che sia no queste sue aspi– raz ioni fondamentali e rnessas i la Serbia così finalmente in pace, il pericolo Slavo sus sjsrerà pur sem.pre, cd egualinentc per l'Au srria e per l' Ita lia, le qual i dovranno quindi per forzn unirsi per difendersene . Questa perfetta COJ1son:1nza di inrercss i furnri 10g1ierebbe, a parer mio, non poca imponnnza :1lle rag ioni che oggi ~ ingono PAu snia a non voler cedere a nessun co– sto la costa occide1n:1le dcli' Istr ia, a cle- ca Gino Bianco men to italiano preva lent e, e il porco mili– tare di Pola, che ra pprcs en1a per I' It alia la cnnn a d'un revo lvt-r punt ata alla gob. Quanto a Fi ume , port o ind ispensabi le al– i' Ungh eria , e alla D:ilma zia, ove l' elemento ita liano è ver amente in minoran7.a, gli ita· liani più ragionevoli comprendono la nece s– sità di doverc i rinunziare; e sperano, anzi, che la rinuncia delP I calia a que ste terre, facendo scomparire i sospett i dell'Au s1rb con 1ro le mene irredenti ste, potd spinger!::, :i protegge re l'el emento it alian o, an zichè persegui1arlo, e :1 rende rselo così se mpr e più ;unico. Siccome, dunque, la diRìcolt :\ grave resta pur sempr e qu ella di Trieste, unico sbocco delPAustria e delb Germ:1.nia meridiorale, io mi domando se non sa rebb e poss ibile, ~'l mezzo d' un 1 amm inistra zione aut ono_ma porwn/ e italo-au ~tria ca, che l'Austria ott e– nesse dal!' I ta li:1 ga rnnzie t:ili da assicurarl e lo stesso identico libero sboc co per le sul.! merci qu ale oggi è per lei Triest e austriac:1, di modo che ess:i non venisse a risentire :i.lcun da nno comme rciale ed eco11oini co d:i que sto pass:1ggio drlln ri11tì sott o la dip en– denza politic~ dell' Italia. Qu esta è l:i do– manda, cui So che ben difficile è la rispos ta; m:-i essa sintetiz za e ri:tSsume i dubbi che la letrma del Suo art icolo così elevato e cos ì obieni vo h:-i fatto sorgere nel mio animo. E questo, senza enuar e in questioni po:– _litiche più general i, del giuo co delle futuré alleanze e de1b posizione dcl P It alia nel Mediterraneo'. Voglia credere, ·çaro profe ssore, alla im.– mutabilit:\i qualunqu e cosa accada, Pei miei sentimenti della mia più alta cons idera zion e, della. mia sincera :1micizia e della mia viva simpatia. Suo Eugenio Rignano . JII. PRINCIPII E CONSEGUENZE C'; 1111 pri ucipio, rn C1'i l' llartmnm1 fondn tu/U lt s11r rouvi nzioni, e su cui nnche noi fondin mo ft- 11ostrr: u ogni nn:.iont h11 il di– ritto ml un pr oprio e completo stnto, fn tto ml immag,:ne sun >1: chi si oppo 11r allo sforzo, che h- nazioni fnnno da 1111 secolo n qurstn p11rte per rostiwir si in orgnnizznz.io11i auto- 11ome, lnvort1 contro le foru puma11en ti de/In storin; anche se ripor ta per 1m momehto ,w grn11de sucrnso, 11.011fn se non lnvor11resul– l' arc,/11, e l' oprrn sun snrà pr imn o poi sp 11:znt11vin dnllt: necessità permn nmti del– l' evoluzione umnna. Solnme11tr, noi non vedùm,o come si ·possn oggi i,ivouuc In smiti tll di qursto principio, I' non drsidernre 11rl/o stesso tempo In scon– fitta de/In Ctrmnnia t' lo Jfnsciamrnto dcl– l'Au strin . Non comprtndinmo come l'fl nrt– ma,m possn 11011 tiedcre che la vittorin de/In Cern11111in, drll'Au strin e delln 1ur chia, rnp– prutnlt.'rtbbe la sconfitta del prin cipio di 11a– zio11alità, se 11011 nitro 11 dnn no del B rlgio e dtl/n Scrbin. O mrglio, lo comprrnditm10, pensando conu- nlln pnssio ,u politica, in pe– riodi di violenti sco11t10/gimenti mornli, ronu sono i prtsn lli, f dijfi ci!t· sottrarsi, ,mche n ccroelli su.periorml'ute orgm,i z.zat.i romc quelli dell' Hnrtm111111. Pn qunfl/o riguarda l' lt nlin r i risultnti clu essn dovrcbbt· crrcar di ottenere dnl/a pre– sente crisi mo11dinle, ; nssni str11110 che /' /-I art– mnnn pnrli della Corsicn : certe grossolani/li zm uom o comt l' li nrtmn,w dovrebbt lasriarle ni B ethmnnn- Hollwry de/In diplomazia ger– mnni cn. Una campng ,in per rivendi care nl– l' l talin la Corsica t Ni=n e n11che la Snvoin è stnta lrn tnt11dni 11azio11alisti 11ostrani, ne• gli nnui scorsi, q1umdo nverumo 1·1programma di mu overe nll' assalto della Fran c{a sotto h– bnndicre della Tr iplice A/l em,u, . Jlla questn campng 11n 11011 ha avuto mai ripercussioni notevoli fuori dei cenacoli 11nzio11nlisti, per In rngione semplicissima che tutti in l tnlin sappi11mo che gli abitnnti de/In Corsùn e di Nizza non vogl iono essere uniti politicn- 111e11ttnll' l talin : e i11 questio,u di questo gencr~ ciò che conta non è 11è la storia più o meno a11ticn, 11è In raz:.n, 11f la lingua : conta In volontà. Ora, q,ull a rolontà di. tmio ,u alf fw/ia, cht 11011si p uò im-ocart pn /11 Corsir11 1 ni– .ru 111/ 1 remin o, rsis u i11 1 ritstt , tsisu ,ul– f I strit1 otridr nJa/,-, N on nisu in Dalma:in . Je 11011 pu ,ma parU minim n dr/la popola-:.ìo,u : t pt r q1u– s10 ,ioi sinmo pie,um, out d' '1ctordo rolf Hart– mann nrl SOStl ll(lt rhe f I talia dn.,e rit1t111- :in rt ml og11i prttr.;a imptri alistn .sulla Dnl– mnzia, n t1m1tnggio heni nu so 11011dri udn rhi r dti m11ginri 1 111nn t1a11taggiodli srrb<>– rroati (1). E su q11cstn baSt - rimm:in drlf It alia 11dogni prtttsa imp,riali sra s11/ltz Dalma:ù 1 - e ron r aiu to di opport une ron– w w:.ioni rommnriali t militari f ra zi l tnli11 · e la Srrbia, srmb;,1 n noi roidtnt,· In pos si– bilità di ,w a pnrifir,1 ronvlt'n ,:n itnlo-serba ,iel/'Ad rimir o, t di tmn alltn nw difn,.siva contro ogni untntit ,o di rtm:.io11t trdtsrn t mnginr11. Qurstn ; proprio ili t,in rht n ro11d11re _ji,io fli ro',,fi11i naturali r .1toriri dtll' / 111/in » ; ,,; 11oi wdùuno , perch; /' H artmn11n trotii i11- ["'fo e i11dtter111i111110 quùto rh,· ; il pro– gr1m1r11ndr/In grnndt mnggiorawu1 de/111gntU Tllgionevolt d. l tnlia. l t ossrroaz.io11i dtl- 1' li nrtman11 t•ttlgo110 rontro le i11fatua:io11i imp rrinli stirhe di porhi ltllr"rtlloidi fanatici ; - 11011 valgono rontro il progrnmmn nn:i o,111/t itnlin110. 1/n nn<~t s~ noi 11011nw ui mo 1111' imprn11 di complctnmtm o r di dijesn 1111:ionale dtr rrnliz:n re, n,.•chr se lt g,urn- dr/ risorgìmellto nvtsJero rs1111ritituni i nostri desideri, r. noi •ci trovass imo, di fronte a qutst11 guerr11, tlt'l!n Stessa situnzio nr, pu tart1so, dtlln rtp ubblica Argentina, cht ta-ritorialme ,iu 11011hn 1111/111 dn perdr rt: e 1111/lnd,1 guadng11nre - ; nitre consùlan:.io ni ci f,1nbbero obbligo di in lrr– venirt ntlla prr sr11tr crisi colltro il blocco n11stro-grrmn11ico. 1 o In ,,, cnsità tli imptdire in Eur opn, r. pi1ì prtcisnmrntt n/Je nostre portr di rnsn, la egcmonin germanira / zO In 11urssùà di fnr pass11re ni tedeschi e ni loro allenti "1 vogha di ricomi11cinrt dn capo con ntU1tfnti bntinli ai di ritti 11n:.io– ,inli, comt quelli n cui sono slnti fntti srgno la Serbin e il B elgio; 30 In nc,-cessitddi co,11r·ib11iren 1111 nu ovo ordi nnment o dcli' l::uropn, in cui la gtt 1U poss11 vivere trm1qui//n, sc,,: n il pericolo di essere trnvoltn, da 1m momn ,to nll' nitro, in sciagure mostruose, come questn che attra.titr– siamo, ptr il cnpricc io criminnle di 111111 mr:::,11 doz:inn di mascal:.oui coronnti r ga/1011nti. E nnchc se queste ncressità, 11011stretta– menu italin11e, ma ru ropn, 11011dovessrro nw re 11ess1m peso sul cosi dello u sacro rgoi– smo )1 1111-:.ionglc / n11che se di nitro 11011 do– vess imo prrorrnparci rht dr/ compi mento de/In nostra 1mit1i: m1rhr sr, frt1 gli Ab sburgo e noi, tutto si riducesse alla questione del Tren– tino, che il governo n11striaco snrebbe dispos to 11cederci 1< rim ediand o così - ln11s Dto .I - al torto che ha fn tto n s110 ,empo nlln 11a:.io11è ita/in,111 )>; quale gnrmtzin nvrem mo noi che l' A 1,stria e In Germania - usciu, grazit: 111/nnostra brnevo/a 11eutrnlità, d11i pericoli di questa guerrn - 11011 ri saltù10 nddosso nlln primn occasione, fnccndoci pagnre rap i– ta/i r iutrrr.ssi? A chi chiederemmo aiuto, dopo che, con In 11ostrasolidarie tà verso In Germnnia e l'Au .strin, ci fossimo resi odiosi o per lo meno indijfrre 11ti nll' J,,ghilterrn, a/In Russ ia, nlln Frmicin? Tutt e le nostre gnri n– :.ir dipenderebbero dnlln buonn fedi• della Gu- .(r) Benin teso, facciamo le più ampie riserve sulle stat istiche etnic he austTiache riportate dall' Hartmann, le qua li sono noto riamente false. Nella zona pH1 meridi onale dell'Alto Adige, fra Salorno e Bolzano, gl' ita liani sono più di quei 5000 che le autorità austriache si degnano di a.mmettere: tu tta quella zona si può consi• derare come paese misto . In Da lmazia, gl'lt.a• lianj, anche dopo avere fatta la tara alle goffe esageraz ioni dei nostri nazionalisti , non sono certo mene di 30 mila e !orse raggiungono. i 4 o mila. Nella Venezia Giulia, quando le tre circoscrizioni {Gorizia, Tri este, lst tia) sieno riunit e insieme , e quan do se no stacc hino al• cune zone prettam ente sla vo ad orient e, la prevalenza numerica risulta certam ente degl' I– ta.liani.

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