L'Unità - anno IV - n.17 - 23 aprile 1915

., problemi della vita italiana. !>ipubblica il Veoerd l in Fireo:e - Direttore GAETANO SAL VEM lNl - Diru iooe e Ammmistru ione I Lunrarno VCJpucci 12• - Abboaameot o annuo C>fdinarioLire 5 per il Ree no e per i paesi italiani dcll'Auatri.a e della STiu:cra ; per l' ester o Lite 7,50 - .Abbonamento aostcnitorc Lite 20 annue - Un numero Cco tcaimi J0 - Cooto corrent e con fa poat• . Anno IV - N, 17 - 23 Aprile 1915. SOMMARIO: Bnc.aot• ccio zucclM.rlao . - It.aUa e Austrl• • 0 L. M. llART:WA NS • E. R1c sA.SO . L' Us 1t'A. - L.t fU<tU e Il tte{mc doc10alc. G. Lu:zt.ATTO. - I Kffd l d,J u.okuirio , luoax. _ Un auovo tr.att.ato di adeo.u dd le Ftoaa.u:. R. M cRR AV. Brigantaggio zuccheriero. • Le Associazioui torintsl di esercenti commercianti ed iuduslriali, riun.ile in assemblea presso la Lega fra eserce11ti, commercianti ed i,tdustriali; • ·in appoggio ali' agitazio11eprom ossa dalla Società droghieri per l' improw iso ed inatteso aumento del prezzo dello zuc~ chero, avvenuto in dispregio anche delu ordinazio111'. i ,i corso ; • co11sidtra11do che I' industria dello i ucchero i,, Italia I esageratam ente pro– le/la an che i,, tempi ,wrmaU, e questa protezione se rappr esenta un lauto utile ptl capit ale impiegato, 710,r. det.·e mai co11- t1crlirsi, iu arbitrio a danu o dei consu– mat ori ; • rammentand o che ne.Il' agosto 1914, il G01.•erno at·n.-a ptrmcssa la esportazio ne di tma parie dtlla superpr oduzione zuc– clttro solo a comli:ioue cl,e non, si cont•tr– Jisse in c,ggTtlt'io al consumo. e cl,e il Trust dtgti zucclteri tri at'tt 'll tlccellalo l' imp egno di non portare aumento al prezzo allora esiste,,te per tu/lo il corso della campag11a sawuifar_a, e .ci~ fotb a/l~e,n,. bre 1915 ; • co1isidera11do che se ora il prezzo dello z ucchero I improu,..tisamenle aumen– tato, 1io1i può logicamente ciò essere av- 11e1t11lo ad ùisapui.a del Governo, clzeforse Jza dovUUJ subire l' , mposizio ne per 11011 aver temp.estit.•amenie prese le necessarie tlisposizio11i per fr onteggiarla; • protestan o contro l' i11g,:ustijicalo au– mento che, nella sostanza e nella forma, dann eggia i conszmzatori, i co11m1erd, mti e gli indu striali; • e chitdo110 che il G01.ierno , andu av– t•ale11dosi dt.l/e eccezionnli fa coltà di cui oggi dispone, uoglia richiamare gli zuc– cheritri agli impegm'. assunti, obbligarli a soddisfare il fabbiso,.,,o del consumo e pr 0Vt 1 t.dere pere/,) si mili sorprese 1,011, ab– biano a ,ipt.ter si spccia/me.11/e ;,,. momenti come gli attuali. molto grat•i per la eco– uomia na::ionalc "· ITALIA E AUSTRIA Ludo ili . Harlmantt, il dotto r grnialt awtor, dr/I• G~h i.chtc h aMn~ im Aliu e-– lalter t di molti -prtg~o/i.uimi studi di .storia dtlf alto mrdio rvo italiano, ha inviato ad Eugrn io Rignano u,i articolo .sur rapporti ualr>-aUJlria<i, affinrh; ,-J R,gnano nt pro– ruraist la pubblica:io,u in Italia. E il R,-x ,.ano ha affidato a noi lo srritto dr/I' tmintntt profusort dtlr Unirtrsità di l"itnn a, ,urompagnar,dolo con I,, ,opia Jj u11a k lltra prif..a/lJ a lui sugt,trita dalla /rt– tura dtl manosrrù to. Noi pubblith,amo t rt 111 srntiamo 11/t11mu1tt 01,orati r articolo dtlf Il art- mam1 r la lrlltra dr/ R1g ,im10; t agg1u11gù,,,,o ubl>tnt posM ,,ppartrt prrsun tuosa una 11er stra dis,u ss,-onr ,011 "" 11omotomt r /1,,rt numn, lt nostrr osstrt•11:io11i. Il nostro no,i ; 1111 grornalt di stila o di partito nì ntlla politicd inurna italia,ia, n; nrl/a politica inurm1:ionalL turopra . . ll tmrr abbiamo /1 noslrt idrr, t urrh,amo di rrn dtrlt a noi SI.Issi t agli altri -puì rhiau tN ,s,-a -possibilt, t qua,,to pi ,i ntsriamo a ,h,-a r,rk tanto più (I l,sh,amo ad tsst ton ttnarra inu-p ugnabi/1, u ntramo ancht ,-/ dortrt di unM qmprt 11-prrto lo spiflto rtrso qu'1- lurt9u.t op,niont, romun9ut lonltma dal/11nt>– stra, .Jptà'1/m,ntt u t sostt11utt1d., uomit11 dt/1,, rolturll, d,Jr ingtgmJ, dtlf autorità d,J. f Hart mantt. E siamo /1't1i ,u /o Sffllto dtl– r Hartmat1t1 ri obbligb, antOfll una t'OfoZ a rits11min11rr i/ nostro ptnsitro r ti ronstnt,1 d, rhiaflrlo t ria.ffrrm,ir/o ntl tontr11Jtod1/l,1 J,"1,u.ssion1. I. PERCH È? N'on ~i addi ce .,J un fores tiero r erger~i a maestro di u1lol n:u .ione e men , he men o d1 un ropolo poli1i,.1mente c..-o,ì evo lut o, ,ome il f'Of't•lo i1.1li.mo ; ~ un teJc:'.'<.:O vord meno che rn.,i o~gi e:.ro~i al rimprovero di ,oler far ,uc1)a. Tutt.ni.1 tr,1 fore$ticru e tora.tiero e· è Jiffer('nza e lo -.,riuorc di qu..- te linee s.1 che ,ti "UO ,·uore l' lt.1li.1 nlln è "tr.tnt('r.1. e sente d1e .\I suo ~enti mento non p:irla soh into quel!' It.,lia Ji un tCmf'<"', la 1.:uì grnnJ('zza e la 1.:ui glori:1 _si e"trimcca in. ogni colon na, ifl ogni blocco d_j mar mo, JDJ anche qucU' lt alia nuova, pien,1 di \'ita, che 0.1sec da l terreno reso ferti le da t:rnti grandi morti, che nasce dal genio dell' opc:rnio e del pensatort·, quel - 1' Italia che orn distende le sue membra come un gio\',llle gig.1,ue, che sent e la voce dd destino die lo chiama e per il quale le !'iette fatii::he d' Ercole non app:triscono che un l.wom d~iderato. Ma appunto a colui che, occupato!-iÌ per molti anni della storia glori~a e t;.1)\'olta t;1nto doloro sa, a colui, lhe o~,,;,('n·:mdo lo S\'olgimento dei tempi recenti ha imparato ad amar e questo bel p,1cse, que~to fortc popo lo, se anche come !->tran i('ro non pos~;l lu!i.ngar si di essere penetrato fino nt-gli intimi meandri dcli" a– nim .1 popoLlrl', ;\ colui sorge imp erioso il bisogno di dir e in que!->tO momento deci– si\'o e critic o, ciò che il cuore gli detta; lo ~1 vogli.1 o !"IO ;1,,;,coltare, egl i pure !-iente il ùu,:ere, nel!., , ert igine gene r.1le che scuo te il monJo, non di mo:.trò"\re di sapere più degli .litri, ma di ,oler fare il poss ibile per giudii::.,re con oggc-ttÌ\·i t.l i fenomc-ni che gli !li pre:-.entano e di trarre le sue con clu– sioni !i.enza prevenzione. L"n buon tedesco, appunto ~rchè non imp('ria lista può far suo il sentiment o n.\7ionale italiano e non ven ir !-iOS~tt,llo Ji ,lprartcnere .1 quella st:.hiera di prezzolati uffilio!ooi, il cui compit o è di tra~fo rm.ue bugi.1 in ,rrit.i , ingiustil.ia in giustiLi,1 e vic..-e\'e,..,.,1. s;,., irn rt .>tutlio, m.1 infi.1mmati del più pa!-i..,ion.,lcamor(' r('r l.1 \'crÌtà, che la gran– dezz.\ d' lt .ili.1 1.:omc <.JUcll.\ di Germani a ci h.rnno im.egn.,w. dobbiamo farci guid.ire dalle nQ,tre rogni,ioni storic..·he ~ociologiche, se , o~li.,mo ori11ont,H1.:1 ncl L.1birinto JeJl3 politic,t, rcr ~iungere .1J un..1 met.1 degna del "('rolo H·ntc-s1mo e ,ornspondente ai dC:--tini J('II' umanit.l e ddle nazioni. ~on ~ì tr.nu qui Ji umtratti, consen .11i con ,ur.t n<"~li ardii\ i dei mini,teri e- sottratti Jgli onhi dc:1 profani. c..ontr,1tti, su cui noi non ros,iam Ji ,utere 1~rchè non li c1- nosc1.1mo. Tron "e r.Hnture h1nno ronato cc,n at qu("'!tÌ irrtsport!abili ~C'Cretiddl.l di– rlomazi.,; certamC"nte i J.1 ,hai,er:,i ad Gino Bianco Nsi buona par te della responsabilità ali' im– mane svent ura, in cui ~ caduta l'umanità i c:si.,, 1.m.no detronin.ato la maettà del par– lamento ingl ese e fuso assieme barba ri e popo li, che marcian o in testa alla civiltà ; essi hanno sos tituit o il controllo democra– tico, che ora si ricsige., colla miopia degli uomini di st ato pensanti, soltanto ai pic– coli inrer essi del presente , mentr e i popo li vogliono intcrven .irc per i vital i interessi del futur o. Spar isca una volta la polvere che soffoca la voce dei viven ti , dalle parru c– che dei dip lomatici. Ev, iva la vita! Chi, cui la lettura degli atti e delle me– morie, dei lib ri bian chi, rossi ed :1zzurri non abbi.1 offusc ato la vis ta., può negare, che gli ultimi cento anni hanno daro ai popo li il diritto storico del libcro arbitrio, a cui essi possono riferirsi nella lotta delle op inion i ? Chi negherà le paro le di Man– cini, che la nazione altro non è che la esplicaz ione collettiva della libertà e però è santa e di, •ina cosa, quant o la stessa li– bertà ? Chi non vede, che ogni nazione ha il diritto ad un proprio e comp leto stato, fatto ad imagine sua ? Chi si sottrarr;\ .111.1 legge storica, che vigj la nel cuo re dei po– poli e per cui tanti eroi hann o versato il loro sa ngue 1 Chi vorr:\ oppo rsi ad essa legge, senza temere la puni zione della sto– ria, .fis!-ata da D:tntc nell'ultim o cerchio del suo l nf,rno per i tradit or i della patria? Sì, ci sono giuste aspira 1ioni n.11.ion;1Ji. che nei popo li colti non si smenti scono mai e per i quali questi popoli 11tono!-empre pronti a far \'alere tutte le loro fon.e. Il movimento dell' unit;\ d' IL1lia, che ruppe tutte le catene impostegli non è giunto nel 1859-60, 1866 e 1870 alla sua ultima meu. I.a Corsica ali' occid('nte eJ il Trentino al– i' oriente apranengono na1_ionalmente e per la loro coltura ali' It alia. I.a prova dell.1 giusteua di quest'affermazione, che per ogni ita lian o è un dogma, potr ebbe esser por– t.1t;1 in un 1 Europa più democratica da un plebiscito. Anche oggi in que sto cò\t-O è la diplomazi.1 che tratta e cere,.-;, ali' occasione di falsare I., \'olont~\ dei p<>J'Oli. È. questo il suo modo d'agire ; essa spia una cos tel la1ione ro111sibilmente fa\'orc, ·ole per soddi– sfare i suo i desideri, non pone d.1vanti ;1gli occhi suoi una m~ta preci sa, e, non iden– tificando~i col diritto ropolare del libero ar– bitrio, calco la, secondo I' abiludine rimasta– le dal tre mar1.o, l'a cquisto che può otte– nere, c;econJo chi lome lri quadrati, come c;e oggi b fon.a di uno 1tat o pote!lse ba.,;1~ 1 iuli' entit.i in chilometri quadrati dell,1 su.1 "Uf>('rficie, non sull' unil.l drll,l sua ropo fa1jone. 11 giuoco della diplomaz.i;1 di \'en t J uo baratt o i es!-a è come il ~ordido usur,1io 1 ( he non vede, che la qu:rntit,ì dei beni, che gli è dato r.1ggiungere e non si dHeùe, quali di qu('~ti beni egli potr.\ ,fnntare per il suo uso, come l' u,u raio, cui non è mi c;ura l,1 leRalilà di quan to c~li può acqui– stare, m.1 il dànno che egli ruò affibbiare al '-UO concorrente., L'l na1ion(' ha ;l\' anti a è una mèt.1 c-hi:tra : I" unione ùi tutti J?li iuliani ; fino ., che ruoto, qutttt e que uone di tatto ; qu i non , algono ì d<.",ideri, ma la realt.l dello ,,iluppo storico. ~.m i può d<."crc t.tre, chr 11a 1tJ1i:ln l IO r ('$e, dove I., pr1pcllal.Ìon<" sia te lese.i o l.1H1, ..:eme non .,j ruò dc-crctare, d1c- l.1 Cor i..,., 51a fr.111- ce6e n il Tr C"ntin<', tedesco. I cc,nfini na.– z.ionali al Httentnonc d' lt:11ia non !-Ì tiOno mutati da oltre un millennio e mezzo ad onta di tuni i movimtoti polit ici. Quand o i! generalissimo biz:mtino Nar sete nel 56o d. C. p0se i confini della ron1,1nid contro i Ger mani, egli li as~icurò con una serie di fortifi caz ioni, costruit e nell'im media to sett ore se tt entrional e di Tr ent o. I longo – bardi, che successero all' impc10 bizn nti no, per confonder si p<>Ì n:u.ionalmente nel po– polo italian o, si acco nt entarono del mede – simo confin e con tro i Ba vari cd i Franc hi prementi al nord. L'invas ione fu fermata a Salorno e ad O\"est rimasero Val di Non e Val di sole gli ultimi contra fforti d' ltali a al Nord. Oggi non è altrim enti. li Tren– tin o vero e proprio, .1 sud di Salorno, t: tutto italian o i ali' incontro nella città e nei dintorni di Bol7.ano di fronte a 95.000 cittadini au stri.1ci gli ita liani non - .e.mo n ean – che 5000. A lev~te del! ' It alia sett entnon ale la zona itali :rna chiusa finisce alle fori. dcl– i' Isonzo, l'an tico 1.:onfine it;1Jiano e<l al– i' lndrio. Tutt ' altri rapporti più ad orie nt e ed alle cos te del Mar e Ad ri.nico. Nella ~:itd. di Gorizia è bensì .tncora un buon trrz.o de– gli abitanti italian o, nclla ca mpagna gli ita liani sono soltant o 1800 cioè 4 °{, di oh re 73.000 abitanti. In Istria st,lnno 213.000 !lavi d1 fronte a 147.000 itali.mi, che abi– tan o pre\'alcnt emente atlc costt> i ,1 Trie stc ~ebben e la popol.uione ii;ili ,,na ~ia dop– pia di que ll.1 ~lava, tutto il hUl!tr/and ~ !òil:l\'O, In D.1lma,.ia, ncl domimo della ces– s.1ta repubblica ,·enet,l acca nto a 611.000 -.ta,·i gl' it alia ni ;\bitanti :ille <.:oste..· s<.mo ap– pena ancor.1 18.000. Pu ò esser depl or evole d,c 111 tJUt.'stc re– gioni l'elemento sla\'O meno n1lto prcpon deri con mas '.')e c;-osi in1tenti sull' dcmento italiano. Tuttavia non si puù rimed iare .1 que sto fatto <.:omc all'altr o che l' csistenz., degli italiani nelle fitt.\ rende im1x1ssibil e I' afferm:izione delle aip ira1ioni natio ruli di qu <."sta di.1spora di <.:in.·., 300.000 uomini (Trie ste comp res;1) abit.1nti su una tiupcr – ficie di più di 10.000 <.:hilomc tri quadra ti con una dimen!lliÌOnc in lunghen,l ù1 oltr e 6oo chilome tri. I milioni di Sb\' i, ( he da un millenni o 01.:fupano que i pac, 1 non po,– sono ,·<."nir oc:cuhati , non ,..j J'Of. l(Hto far !lii pari re d;;i,lla terra e giunti or mai anche loro, alla loro cosc ien1;l na1.ionale, non tol– lererebbero mai ùi \'emr trattati t·omc po– poli colonin.,bi li. Gli iuli.1ni c..li que te ter re ~ono nell.1 mcJe ... 1ma rnfelite e di– S~•erata situ ~11ione degli .1hitant1 Jellc citd tedes..:he del ter ritorio nor d-&lavo, o;pecial– ment e nelle regioni ncd1e, eh" Je\'ono l.t loro esis ten1a ad un ~imile tcno mcno di urban esimo. M.1 anche d.,1 punto di \'ist .t pratico un' anne ,ione di quc 1e terre al– i' Italia, <lo,·e-,se c... sa m;1i surct><lere, sa– rebbe in. segu ito un rl'ga lo prel, trio; poi– chè l 1 It alia ,1nebbe d.1 Jifendnr I' I tria e I;\ Dalma,ia 1.:ontro l.1 poten,., d,,minantt il hinterland e donehbe !\rrcc..,uc h· sue fon .e in una lotta ;lii.i fine iufruuuo a. Il mare .\ driatico non Ji\·('rrebhc- m.11 un m~re prcttamentc u,,li.m o :indu: se Tric te, il porto con<.:orrcnte Ji \ "ent·1i;:1, rote ~ cs• ~ere in f'OS'-CS!ò.O del re~no d' Iuli.,. rc-r du? gli fla\ i non J.irchh ·r, p:t<.:C (." col l'aiuto ùi Dio o del di.""ln. J,C-t I I mente: rc-rò ,011· .iiuto <ldl Ru .,. i fort<'r<"h– lxro .1.d otte1a:re ur.o L o ul m 1rr. &c:-111.,

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