L'Unità - anno IV - n.15 - 9 aprile 1915

b60 L'U N I TÀ thc spara e a un certo punto sanguina e cade. È un uomo il quale pensa : lo combatto 1)\:rthè sia pi\1 probabile che i miei figli vi– v,mo in pace. - \'i :;ono milioni d'uom ini i quali oggi ,-ogliono ~opra tutto <.;onqui– ~l~trc la pace, la. ~ic:urc,u cl' una dta che è (livC'ntata più piena e, .:u1chc pei più poveri, p1i.1 ricca. E combatte re- bisogna. Guai a noi, nella nos tra coscienza e nello\ storia de l no– :;tro paese, se domani avendo disertato il no&tro posto in questa Eurnpa che è soltanto e ncce~sariamentc un campo di l>.1Haglia, do– wcmo dire ai n()')lri fanciulli : ~on ab– biam o combattuto. Ci ..,iamo mc.ssi al riparo <lai rischi. Ci siamo na._..,coi.,ti. Siamo qui. pla– cidi nella disfatta senza combatt imento : alla guerra pii.1 dura andrete ,-oi. Le conseguenze vilm ente clifferite le sOpJx.>rtcrctc voi. L1. no– !'.tra. generazione era troppo p... 1 cifica per pen– sare alla vostra anzi che alla sua pace - . E guai a quelli che oggi o domani, per far onta al cu lto della Forza, !;i ueclano logici rcstan– dc~ene inermi cli bra ccio e di '.-ipirit o, perché l'amore della pace non è in contradi..donc con I' alla !.entenza <lei giudice romano: - ~e g:ligt'ntibus jura. non succurrunt -. ~ on ,-aJ– gono i diritti per coloro che fra.-.curano di farli ,·alerc -. Ma un uomo civile de l vcntc~imo secolo può - ci par anz i che debba - anelare alla guNra senza nrgognan.i della -.ua utopia, i,c le ha. dato luogo nella sua anima, o può "Sser un bc-1 combattcntt. •, an,i il migliore, se fa la guerra ,;-:on I' illu~iont' cl i uccider<" la guerra, se -.i ...,acrifica con I' ilh1'.-iionc di sacrificar-.i oltre che alla ncccs....,itàdella patria , alle f.ipc– ranzc elci mondo . La German ia ha di1;prcua to In chimera come an imale fantabiico. La sua fil~ofia d<"lla forza le da.va animo e tenacia a far~i martello sul– )' incudine <l'Eu ropa.. Ed era la Potcn1.a, nel mondo, che meglio pote\'a tenta re di affer– marla saldamente nella !,toria ; ma il tcnta– ti\'0 accenna a faJlirc. pur tra l' ammirazione dei discepoli ingrati. Le sta nno contr o, le illusioni che parc\'ano trnppo dolci. ETTORE j ANNI. Pace e libertà commerciale. I soci del« J..Vew r ork Rr/orm Club » hanno presentato ·al Presidente drgli Stati Uniti, Il i/son, il Jegurnte ittdiri:.w : Finch è le con dizi on i, dnlle qunli nasce la guerra, sussisterann o, la guerra non p')– tr:\ esse r eliminatJ. Il militarismo è un incidente, non t: una causa. Chi insiste per l'istituzione di un ,, specie di Tribun ale, che- riso h ·a le conte:;e intema1 .ionali, appog– giato da una forza i1,1ern,11ionale, presume la continuazione delle caust · di con flitt o. )l ,l se gli ~rbit ra ti inu:rn.t1.ionali possono risoh·ere J.elle clifficolr:\ che ;lini menti con– \!urreb bero ad osti lid più o meno apert<" e :1 r.1ppr<'saglie, è lecito illuderc i che un si– mile mezzo riesC"aad eliminare le- vere cause determinanti de lla guerr.a : Con:-.ideriamo per un m,>mento la situa– zior.e dei \'ari belligeranti attuali . La Serbia desidera uno sbocco sul mare, ciò che I' \ ustria le victtl. Questa a,;pira ad uno sfogo verso l'OriL"n:.e - Costanti– nopoli o Salonicco. J,,1 Ru ssia ha bisogno di por ti, le cui acq ue le sieno access ibili anche nell'inv erno; quind i libertà nel Bal– tico, nel Paci fico e uno sbocco dal :\lar Xero nel Mediterraneo. La Germanin si lamenta d'esser ch iusa in un cerchio <l'ac– ciaio, e desidera An ver-.a e Rotterdam pel commercio ddb Valle elci Reno, e vuo le la sicurezza di no_n vcder-.i \..hiuso l'Oriente eia restr izioni commerciali e di possedere la libe rt à dei m_ari pel suo traffico coll'estero. J,' Inghi lterra de\"e rice\"ere senza interrn– zione da oltre mare cibo e materia grezza. Lo stesso si dica di Franci,1 1 Belgio ecc . La politi ca estera delle naI.ioni neutrali no11 è meno ispirata da rapporti commerciali. Xon si può negare che il desiderio del privile– gio commerci.ile e della libertà da ogni 1e– str izio ne in materia, non sia la causa prima della guerra. ~egli ultimi anni le condizioni del mondo sono cambiate fondamentalmente. Il va- porc e l'elettricità lo h.111110 reso più pic– colo, cd hanno acuito nei p0po li, ria\"vici– nando li, simpatit: eJ ant;1goni:òmi. J} inter– dipendenza delle nazioni è dimostrata dal- 1' attu,1le guerra. La par:1fo,i dtl credito, dello scamb io. dei tra~porti proy;\ quanto unito sia il mondo ai giorni nostri. I rnpporti commerc iali per loro natura comporterebbc10 relazioni reciprocnmente be– neyo )e. Il danno e il perico lo consistono nel metodo. con cu i si eserc ita nei var i stati la concorrenza industrialt". On.de proteg– gere i propri privilegi ~1kuni Stati affer– mano la teoria della rivalid econom ica dei popo li cerca no di suscitare cntusi:1smi na– zionalisti, suscettibilità e malintesi, insomma quel compl esso stilto J.';1nimo che produce b gue rra. J.,n guerra non potrà cessare int erame nt e prima che le Naz ion i d' l~uropa siano riu– nite in una specie di gra nde Federazione e che i! Lib ero Scambio sin stabi lito oninquc. An zitu tt o sco mparirebbe il naz iona lismoestre– mo cosi forte e pericolo!'òo negli ultimi cin– quant'anni; e in secondo luogo, se il libero sca mbi o diventasse universale, l' espans ione territoria le non avrebb1..· più ragione di es– sere . Poichè eguali opport uniui sareb bero ovunq ue offert e ad ogn i popo lo, il possesso territoriale perderebbe molti'ìsimo del suo \"alore. :\1,1 ,rnche ammettendo· h dinìcilc attua– zione d'un simi le piano, non bisogna Ji– menticare che \'i sono diver:òi gr,1di e qua– lilà di restrizioni imposte al comme rcio molte delle quali potr anno esser modifica te : 1° Il protezion ismo : cioè le tar:ffe che le Nazioni imp ongono a sè stesse. Si do, reb be lnsciare ali' inter esse delle masse e alle in– fluenz e mnurn li de l comm ercio la possi– bilità di vincere, sia pur lentam ente , le illusio n.i e gli intere ssi privati su cui il pro– tezioni smo si ba sa. 20 Le restr izioni circa il tr ansito per le grandi vie commercia li del mondo . Taluni port i dominano I' ent rat:1 di vas tissimi hi,i– tcrhmds, mentre è vita le per questi ottc11ere dell e naturali comuni cazion i col resto dt>I mondo t' ,·ice versa . 10 Si sono create difficohù contro il co mm ercio dei territ ori governati come co– lonie o sfru tt ati come ~fere d'influ enza . J.' Inghilterra ha già cap ito I' inopportu– nità di esigere una prderenz a (·omm erc;alr <l.illr sue colonie. Altri Stati non seppero imirn.rLt e il tim ore che la loro stessa tat– tica sia applicata a. loro danno è il motivo principale de lla loro sm:inia di coloni e ol– tre mare : essa cesserebbe qualora gli Stat i industriali fossero sicuri della. pra tica in– \"a.riata e genera le della "porrn ;1pcrta ». -4-0 Esistono delle limita zion i al libero uso delle \ it di mare. Contrariamente :l quelle di tcrrn, le vie nrnritt ime sarebbero aper te a tutti; ma purtroppo le mer ci che vi transitano, sono anco ra e'>postc al pe1 i– colo, non più dei pirati, ma df'lle n~n·i d,1 guern . .:\ Ila fint:" di quest.1 crisi è da spc• rare che il mondo civ ile '>i accordi nd ga– r,rntire );1 sicurezza del commercio marit– timo e la pace su ! mare, eccetto in. quanto possano esserv i combatt imenti tra navi da guerra o i port i si.ino chiu~i da un effet – ti ,·o blocco. Pcrc hè non si dovreb be modifi– wre la legge int ernaziona le rigua rdo il traf– fico per mare come già fu souopo'.-ita a re– visione la legge che rcgob i trasporti pt:r ,·ie di terra ? Perchè ali' ;rntico concetto secondo cui il mare è nna zona seh-aggia ove il brignntaggio è lecito, non si può so– stituire quello che lo rè11d,1 un.a sicu ra via m:1estra tenuta apen:1 ad ogni transitc da una sanzione int ernaz ion:1le? In tal gu isa tutti gli st retti più importnnti dovrebbero offrire egual i condjzioni ad ogni nave che li attra,•ersi per utilità commerciale . )l a questo non è tutto. Rotterdam e Anv ersa ~ono i porti del )l are del Nord che debbono naturalmente scn·ire al traffico dcli' Europa centra le, e 1:1 neutralità di essi e delle lince ferroviarie che li allacc iano ai pac.si che stanno all' in – terno dovrebbe esser estesa e garantita . È sperabile che l'opin ione pubb lica insista in t,11 senso riguardo a Costantinopoli, al- oteca Gino Bianco l'Adriatico, ali' Egeo e ai porti della Cin~1. Un buon c-;empio pr,ni cn ci è offerto dal C.rnalc di P;rn;1ma, che oggi per merito in buona parte, del Presidente \\' i)-;on, pre– senta eguali conJizioni per tutti. L1 politit·a americana Joncbbe ccn.:ar di guidare I" opinione pubblica dei paesi neu– tr;1Ji, giacchi: i risultati deJr ;Htunle guerra non sar:rnno determinati prob.ibilmente dai ristretti in teressi dei belligeranti o dei neu• tri ma <l.1lr opinione dei cittadini del mondo intero. Il desiderio o meglio la \'Olond genera le di porre fino ;\ questo conflitto in modo d;1 C\'Ìtarnc de i futuri non potr<Ì ..he au– mentare. La fine de lla guerra -;eg1,erà il ~orgere di una nuova epoca . Ap pare im– probabile che si voglia con tinua r a tolle• rnre i tentativi cli predo minio da parte di uno Scuo o di un gruppo di Stati. E d' al– tr.l parte ne~sun popo lo consentirà tran– qu illnmente alln esclusione stabile o l~m– por,rnea del proprio traffico dnlle vie natu– rali del t.:omm ercio . In misura eh<' aumen– tano la comunione di interess i e I.i reci– proca dipendenza delle na1ioni, diminu i– ranno le riva liuì. Le forze indrn;triali t:: com– merciali acqu istan o una potenza sempr e cre– scente. Pcrchè dovre mm o resis ter vi e at– tendere nuo\"e distruzioni, nuove guerre che ro, in,tno il mondo, per conquist:tre la li– bertù 4.·ommen.:-iale ? Queste nostre idee non sono utopie; è agc• vole osse rvare come in questi ultimi an ni i mut,1mcnti der iva ti dagli sv iluppi comm erciali sono stat i ass:ii pili import :uui di qudli dovuti a ca use politi che o dina stiche : e l' aziont d1e tali sviluppi co mm erciali eser– cit ano porterà necessariamente alla pro– gress i\'a st,Wrd inaz ionc della politi ca inter– naziona le alle esigenze comme rciali e col– i' eliminare così molte cause di guerra . li raggiungimento di un tal fine sarà ac– celt:rato da garanz ie internazi ona li che assi– curin o il libero sca mbio dei prodotti e il li– bero acces-;o al mare . Il Nord -america e gli analfabeti. Uw, i11leressa11te corrispondeuu, . da .\'ew \ orck, pubblicata su/l'Avant i, dovrebbe richiamar e l'at – te1i~io11e di t11lti gl' ilatiall i s11/ pericolo cre– scente di esclus ione che miiiaccl<i i nostY/ emi– gra uti analfabeti. Ooµo il veto pr~id cnz iale - ;,;c:h c il cor– rispo nden te dell'A t•auti - la h.ggc, in b.1.Sc alla. qualc gli analfabeti aneb~ ro av uto con– teso il :-.uolo della repub blica, è rit ornata <"i– nan zi alle due Camere riunite in un' unica assem blea. Sarebbero occor... i due terzi <li \' Oti perc.hè la. lc.ggc, malgrado il II veto", avesse pç tuto ave re vigore. Invece, mancarono sci voti per ragg iungere i due tc.rzi, c::o:-il la legge fini nel ce--tino. ~la non -,i facciano illu:-::.ioni g:li ._pccuhto ri c'elr ana lfabetismo italico. ~Jr. Hurnctt è nomo tenace cd CJ!li ripr.::senter.\ il suo progetto mag~ri moclificandolo, linchè tt'ionforà. E trionferà , pi::,ichèquando i quasi due terzi de i le~islatori amer icani han manife sta to così chiaramente la lruo volontà non è pos~ibilc– che quc-sti due tc-r;,i si facciano ~oprafla re eia un terzo pil1sci ! r. poi, anche il \'Cto, presidenzia le me- rita una dc.lucidazionc. !I progetto Burnett cont iene delle clausole perfide cho ! 1 0n rigua rdan o soltantc gli illet– terati, m,, sono un ' insidia a tutti i condan– nati JX>litici provenienti da paesi strani eri. li Pa rti to socialista d'Ameri ca ha osteggiato vi– gorosamen te il progetto ap punt o per quelle clausole che sopp rimerebbe ro di fatt o il ct=– ritto cl' asilo per i condannati JX>litici. Col progetto Bumett, se rosse stat o legge, Gari– baldi si sarebbe visto chiuse le porte in fac– cia come citta dino w1drstrable JX:rchè • ten– tava di rovesciare i Covcrni organ iu .. ati • cl' Ita lia. Ed il compag no Charle s Eduard Hussell ha illustrato, a nome del nostro Partito, magni– ficamente l'infamia contenuta ne.I fnll din- nanzi il prl'sidente \\ .ilson, in una pubblica udicni:a. in cui il capo de l potere esccuti,·o de – gli Stati Uniti a\'C\'a ill\·itato i rappre.<..'ll• tanti di tutti i partili politici. delle organiz– zazioni operaie e de lle piì1 important i a... socia – zioni cl' intercs'.-11 e di cultura a diri..' il loro parere '.-!lilla legge in discu--sione. \\'ilson ascoltò tutti e \'Ctò In legge, in lx~c alk• con~iclcrazioni cspo,;tc da l 110:-.tro Ru ~sell, ritenendola cioè violatri ce ciel ~açro diritto cl' asilo. ~la non una parola per quei J)O\'Cri ana lfa~ti Ciò, significa, in altri ter – mini, che abo lite quelle clausole infami e liml– tandosi il Burnett bill • a dare I' ostraci._rn,> solo agli anaHareti. \\"ilson stèSSO non tro– ,erebbe rag ioni d. op~i,.ionc e il progl..'tto cli,·cnterebhc legge. Si tra tta cl' aspe ttare al tri ~ci mc!-i. un anno al piì1 e vedrete la mia {a("i!c profezia a...vcrars.i. Ciò significa, a brev e scadcn,n . le porte ch iu'.-!C in faccia ai d-uc. terzi elci 1105,tri emigrant i meridionali, che ,·cngono principal– mente dalle campagne. La famQ?,a vah·ola di sicurezza !,aril d1iu-.a. La congestione n seguirà fatalmente <.' quello che an·errà nel )l czzogiorno cl' Itali a non ò difficile prevederlo. Se in Italia ci fossero dei goYernanti di quc i;to nome, il prob lema dovrebbe preoccu~ pare eno rmemente. ANGIOLO G10VANNOzz1, g-ere11te-respo,isabile. Flrurt, ltlS. - s1, i..Tip. ALDINO. VI, lltl RtHI, Il. - Ttl . 1·65 GIU S. llll.TE~ Zll. e flGlll- Bari SCRITTORI STRANIERI W. G O E T HE L E ESPE R IENZE DIWILHELMMEISTER Trad uzione di R Pisaoeacbi e A. Spalai v, 11. 1 iN 1, 11) di ,,, Jn , 25! • L . s. oo Della magnifica 01>era goethia11a, oosì uui– ver,-almente fascinatrice nell'int eresse del vario e fluido rncconto e intensame11te !i-i>irituale nella morale sua trn-.parenza biogrnfica e 51· gnifica?.ione ide.tle, cosi diffusamente studiata nella civiltà d'ogni paese e in varie lmgue più volte tradotta, questa ~i può chi:rn1are la 1>rima degna versione italiana, oltre a un' ignobile acciarpatura d1derivazione franc,.se, che m~le può spacciarsi 1:>er traduzione . Il 11/ilhelm ./Ilei• sie,·, che fu libro compagno per più che cm– qmrnt'anni della vita e delle poetiche medita • zioni dell'au:ore, è stato definito una vera O· dissea dell'educaz ione personale nella visio11e del compito eccelso eh' è al poeta preceu orc dell' umanità . Solo le 1>rimeconoscenze d'un'in– genua nobile natura del mondo e fra gli uo– mini, sono ts 1>er1enze preziose del cuore e dello spirito, tutto 1111 noviziato ideale nel vario commercio della società e nella scoperta elci più dolci misteri eh amabili creatur e, tirocmio nei sogni dell'ar te considerala quale più l'llla espressione dell:tcultura, ncll:tsempre luminosa limp1dezUlscren:t d' 11110 stile aureo. La traduzione è st:tta condotta, con squi-.ir:t fedeltà nell:t m:tggior possibile precisione d'o– gni sfum:tturn lmc:t, sull'ottima edizione 1/1'· bilii,m,s•AusK'abe) c11r:t1ada W . Creizenach, col confronto, pel riscontro di tulle le lievi varfa111idei 1111t11oscritti, dellasplendida t>dizione completa delle 01>ere del Goethe, pubhlict1ta sotto gli auspici della grnnduches-:a Sofia di ~1~!~~~~:1~1~l~ad~fii,~s~~1\~ 0 ~i'~i/~~fg?i!a~~ ~PM\ 1 ~~ sioue teatrale di \V, M. >, prosegue nella com• j:?leta esphc,1zio11ecritic ;i.dd mondo Sllirituale del gnmdc ro1m111zo. il qu,1le, incomincil'ltOfra !e agitate HSpir;i.zioni dello Stu ,·m ,md Dra ,1g con roruan11ca fede, allraverso varietà succes– siva di sentimenti e di visioni e di ideali, ma• g11ifict1mente si conclude nelht st:renilà. d' un alto insegn,1mento morale. in questa ,·accolla sono usciti: CAMOENS I~. l so"elli . Trad 11zio11e TOM MASO CANN IZ1.ARO. Voi di pp. 2{)0 (n. 10 ). CERVANTES M. Novelle . 'frnduzionedi AL- O~;,~,~,~; !1lsAa6~:t!~,1,\a'~u~Fc;n! 2 cfi U1,;. ,:i~EL• LO PI CCOLI . Voi. di pp. 380 (n. 9). ECKER J\lANN G. P. Colloqui coi Goethe. Traduzione di E UGENIO DONADONI.Voli. :!. E~A'si·1d'f:>i~JrfE~hAJ\1. E/o fo della pa::zia e Dialof!hi familiari. Tra i1zio ne di vari a Cllfl'I di 8KNH0ETTOCROCE,con illus, di H. Ho1.URIN. Voi. di pp. xxvi 3 1-i (n. S). Il ca,ita,·e dei Cid con ap pendice eh ,·oman ::e. Traduzione cli GI ULIO BERTONJ. Voi. di pp. P~P~ ¼1RfboPU LOS D. Opere. Trad uz. di p8f.ME~ LR. ~ ;:,~~ ~;,J~ih~pc: ,~p,~1~. 21 l·radu• zione cli F'1m1uuco OuvERO. Voi. di pp. \'Ili• 238 (n. 5). tM _..., 1.1 .. . J Preu.o di ogni volume L. 4.00 - leg1lo L. 6.00. lng. C. EFFECE DAL NOTO ALL ' IGN OT O SAGGIO SUI TERRI!MOT I Elega1le opuscolo L. 0,60 01,1,, r, co••lnlo■I e "Cii• •Il• e, .. Ellllrlce (I LA· TERZA t Flcll, Bari.

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