L'Unità - anno IV - n.14 - 2 aprile 1915

b54 nostri connazionnli clclla Dalm:rT.ia, del- 1' Istria e di Trieste contro l'i nvasione slava non c.arcbbc ormni pili sosten ibile; nè in akun modo potrebbero reggere li! nostre for1.c, sempre più supera te e dista nziate dal nemico ingr :rndit o. B:utttt:l l:l Russia, rc'>pinrn indietro, di– minnit :t, ridott a per molto tempo a sanar le piaghe e ;t riasscstar ,;;i, e imbarbar ita per la perdita clcllc sue provincie occidenta li, le più civili; pro str :na la Francia, e forse qu c– •na volta ins:m:1hilmcntc; sconfitta P l nghi l- 1crra e :mnulbt o il suo dominio sui mari (poichè ~olo a questo p:uto il blocco te– desco potrebbe '-pcrnr vhtor ia) noi non avrc-mmo alcuna possibilit:l. nè nel tr :nt.'.HO di p:-tcc nè t!opa. di trova re v:ilirli appoggi per tut cl.irc i nostri inter essi e fare una politi ca indir cndcnte. E gu:1i se l'Austria :1llor:1 si ricord asse (rd è tutt' altr o che impr ob:1bill:) quell o che essa chi;1ma il no– stro trad imento, e cc ne volesse pun ire. Ou1nto :,Ila Germania, il suo irograndi– mcnto a est e :iò ovest - poichè se la parte nvver s:i è h:utut:a, non ci sono più contra sti d' intere ssi tr:1 i vincitori nè contrattazioni possibili nd concluclere I:, pace - potreb be :tnchr essere gr :rndissimo. L.t !Wa form:1. fe– deral e. se b Genn:1ni:i. sape sse essere con gli :lnnc,ssi più discrct:-t <' tollcr:-intc di quel che è s1:ita finor.t, la mctterehb e in cond i– :1ion i discretamen te favorevo li. f orse la Po– lonia ad est (se non anche le pro\·incie bal– tiche della Russi:i.. abitate in gr:m p:ute da tedesch i) e il Belgio :-id oves t sareb bero destinri tc ad entra re nelb confe-dcra2 ionc. E I' Olanda, orm.t i tutt:-t cinta dalla Ger– mania e non più trattenuta dall' Inghil– terra, non finirt:bbc forse per confederars i anch'essa ? È difficile dire se e quante e quali terr e si farebbe cede re l:1 Germa nia dalh Frnn – cia : forst l:1 Lore na Occidental e (ricd1is– sima di miniere e strate gicamente importa n– tissima) e Bclforr, pori a della FranC'ia di S. E., e la cost a di Dunkerq uc C.ilais e Bou– logne :iggiunw al Ilrlgio :rnnesso, per do– min:1r meglio i m:iri e I' Inghilt erra ? Ad ogni modo, crt'SC'iu1a rosì che in breve s'avvi erebbe ni 100 milion i di :lbitant i, vin– citrice e orm:1i invin cibile, detter ebbe in Europa la legge ;i tutti , ne vi sare bbe vi:t di ~r:impo. E se si annettesse anche part e delle ro lonie dei nemici (tra cui quelle fran– cesi dcli' Africa medit erranea) noi ne sa– remmo dnti :inche :1 sud e ridotti :1 un puro e semp lice vass;-11:iggio. Nè è del tutto im– prob:1bilc - sempre in caso di sconfitta della tripli ce int cs:1 - un ritorno tur co in Egitto. opp ure ivi un dominio più o meno larv ato dei ted eschi : con qu an ti e qua li altri peri – ro li per noi è facile intend ere. Nè si dira che sono ipotesi catast rofiche eia visionar i. Ben :lit ro sogn:mo i panger– mrn1isti : sog nnno mlciirirtura un impero l'CO– nom ico fedcr :lle tedesco -dal Mar del Nord al golfo Persico e nll'Ocenno ind iano attra– verso all'J\ ustr in, alla Balcania, alla Tur– chia d'Asia. Sono sogn i ogg i : ma fate che gli Austr o-Germ :1nici vincano , e dit e se come e perchè dovrebb e limit :1rsi la loro smania d'impero; dite chi resterebbe :1 fre– n:une gli appetiti e gli eccess i. u colonie tedesch e. Se si vogliono esaminar e le du e ipote si estreme :1nch<"per ciò che rigua rda le co– lonie, i risultati apparira nno di non gravi conseguenze se la Germa nia è b:-ittut a. Infatti i suoi domin i sono di sca rsa im– portanza (1). Jl pr indpale, Ki:10-Ciao, pnsser?i nl Giap– pone, che P ha conqu istato, sia pu re con – serv:mdo - come ora - la finzione de ll;i sov raniu\ cinese ; e gli dar ebbe modo di far si valere economicamente nelle più ric– che regioni della Cina. Vero è che il Giap– pone h:1 promesso di restituirla alla Cina ; ma se sarà restituita solo apparenteme nte nessuno ora può vedere. Ad ogni modo . dara anc he un a restituzione pura e semplice, vorn\ dir e che il Giap pone si sad in tal (1) Nel 1913 km .' 2.95 •z.c)<>0, ab . 12.358.000, di cui iS.859 bianchi. L' UN I TÀ caso a!tSicurati vanta!a;i economici non in– differenti. I J,o,c;e~c;i Australiani, con la Kuova Gui– nea di Nord-Est anebbcro certamente un \'alare militare note\'o lissimo nelle mani del Giappone. ;\In poichè gli Stati Uniti hanno gi:\ espre sso chiar:1mcn1e il loro pare re con– tr ario, e poichc.\ se fossero da ti ai giappo – nesi, il valore milita re di queste terre, creere bbe preoccupaz ion i anche per gli al– tr i stati che posseggo no le terre circostnnti, che sono nppun to In Francia e l' r nghil– tcrra, alle:1ti au u:1li del Giappone, se ne può dedurre che saranno più probab ilment e divise trn Fr:1nci:1 e lnghilt err:1; e che il pill :1nder!t alla seconda, la qua le ha gi:\ in qucllt: parti un va-.to dominio . e con min ore sforlO C!t cnded il !i-UO governo an– che ai nuovi :-icquisti ; se pure gli Stati Uniti non troveran no il modo di farsi ven– dere o comu nque cede re qua lche ic;ola. che comp leti ed ass icuri la via per le Filippine . (Per e!.empio, parte delle Mar~hall e delle M:-irianc ?). In Africa, bcnchè in sè i po,sess i ger m~– nici non valgan o cconomicamenre molti s– 'i-imo, non si può tt11t:wia dire che siano da disprc;,,:t,:lrc per v:1\orc relativo in rap– porto con g-li altri pos,cslì i dcli' I ngh ih erra e rlella Francia. lnnan;,,i a tutt o, l'Afri ca •Oriental e C,ermnni ca, posta fra l'Afri ca orien– tal e Brita nnica e la Rhode si:1 (inglese) serve magnifica mente a completare il domini o dcli' Inghilt erra, e a perme tt ere che b gran linea cl.11Cairo al Cnpo posc;a, con un hrac– cio più orienta le di quello progetta to, cor– rere tu tta in terr itorio Brit ann ico. Inoltr e re– sterebbe comp letamen te racch iuso fra do – mini inglesi il poq~e'<'-O portoghe se dcli' Africa Ori ental e; e non è difficile che que sto pos– sesso (che non fu finor:1 venduto clni porto – ghesi a inglesi o tt"de,c hi pr incipalmente perchè non si è tr ov:u o frn i due pretendenti un :l vin di :iccordo risolutivo), compl eti al– fine il gr:mdc imp ero brit annico dell'Africn Austr:lle. E condi:1ioni poro dissimili sono quelle dcli' Africa Gcrmanirn di S. \V. e dc\PAn– gob port oghese. - Qu:1nto al C:imerun, una p3rt e almeno passcr:\ :i.Ila Fr ancia, e precisamente, nl minim o, quella parte cht! dovette cede re ai tede schi dopo il colpo di Agadir . E ciò, si:l per ragion i politi che com e rip araz ione ali' umiliazi one cli allora, sia pc!" il v:1lorc econo mico di quelle stri scie, che orn spezz:1no in modo str ano il Congo fran– cese. Quant o al resto del Camerun e al Togo, sarebbe :irriqchiato e qua si inutil e tentar d.i preveder e a q11:1ledei due st ati toccherann o. Anche abbozza ta cosi, l:J ca rta dcli' Africa risulte rebhe c-osiitnit n princi palmente di due grandi imp eri coloni:lli europei. A sud una gi~antc sra Afric:i inglese, cht:: si protende – rebbe anche per qua si t"lltta l'Africa oricn– t:1lc, dall'O ceano indian o pc-r la regione de i laghi e per il vasto bacino del Nilo fino al Medit erraneo. Ad ove st un 'Africa francese, non molto più gra nde dcli' auu:ih: . Rimar– rebber o, alt re ai piccoli possessi spag noli e alla minu scola repubbli ca di Liberia, tr e regioni non francesi nè inglesi : al centro il Congo Belga; a est il triangolo Soma lo– Etiopi co, con l' Et iopia e i nostri domini della Soma lia e dcli' Eritrea ; a nord la Libi a. I risulr ati òi que sto nuovo assetto non .1vrcbbero effett i dissimili d:1gli !Htu:tli per I' It alia. L'eliminazion e di uno dei con– correnti per chi è debole come siamo noi, non è mni un bene . Tutta via l' aumento franc ese - che potrebbe essere per noi il più remil,ile - non snrcbbe sostanzialmen te molto sens ibile; e qlH·llo inglese è mePo eia temere, si:l pe r il suo sistema liberista, sia perchè l' aume nto si :-ivrebbe principal – mente nell'Afr ica aus trale, dove noi non abb iamo notevo li int eressi dir etti. Le colonie ing lesi. Ren diver si sarebbero gli effett i di una vitt oria austro-germanica anche nel mondo colonia le. P reme tti amo che è da ritenere che i dom ini coloniali evcntua lme!lte con – qui stati tocche rann o alla Germania e non a ll'A nstri.,; e ciò pcrcht._ non è: probab ile - dat:1 l.l ,;;ua co:;titu 1ione etnica e poli– tica - che I' \ u,tri.1 acquist i colonie. Il suo campo di dominio '<ad in tal caso In Balcani:,, Non è da parlare poi òel domi– nio :,•;:fatico della Ru1,sia 1 pcrchè la sua si– tu :1zione geografica lo mette fuori delle zone occupabili dai tedeschi. I domi ni frnnco– inglesi formcrehhe ro riuniti nn cosi colos– sale imp ero, che non si vcclc come la Ger– mania potrebbe d'un tratt o occ uparli ef– fettivam ente tutti, riorg;rniuar li a modo suo e dom ina rli, specialmente il domani di una così gigante~ C'a guer ra. Tutt avia è cerio che Lt 1cnt:lzione sarebbe as:-ai grande , poichè il ,·alore economico di questi po,;,sessi è di una ent it ;\ ecce1.ion:tle . i noti che per In esport:-t1.ione del riso il primo paese del mondo ,-. l'I nd ia Inglese (gli alt ri paesi a,iatici , meno I' Indo- Cina e il Siam consuman o tulio il prodo tt o, pt:r qu an10 abbondan t<") i I' India stessa primeg– gia pure per il the, P oppio, le pelli, è qua si esdusi\'a produtt rice della iuta (839 milioni d i lire nel 191: -13) ccl è fr;1 i primissi mi per il gra no, lr forine e il ro tone. l. ' Australi a con la 1 11ov:i7.clnnda prim egginno di gran lung:i p<"r In lana; <'Spartano :ibbonda m e– mcnt e - in :lnni normali - gr:1110 e fa– rine , pelli, oro, argento, rnmc, c:irne t' burr o. Il C111a\l:\ è fr:i i primi nel!' e,pnrt~z ione del grano; e :1bbonda di legnam e:, c.icio, pesci. c:irni, .1rgcnto, oro e ram e. Il • ud– Afri ca è primi sqimo per oro, diamanti e penne cli stru zzo ; ahhonda di lana , pelli e r:tme. J.' Egitt o è, dopo gli Stati Uniti, il p:tcse che esporta più cotone . .\ ciò si ag– giung ano grandi ssime quantità di altri pro– dotti indu , tri ali e :-ilimen tari di ogni lnti– tudin e e clim.,, rlnta la var ict:\ delle colonie ingle si. Tuui que sti paesi sono inolt re ott imi clienti delle indu strie , spcci:1lmente tessili e meta llurgiche, essendo paesi ancora in g1 an parre arr cLr:ltÌ per que st a pnrte dell' :1.11i– vit:\ umnn:l. 11 solo imp ero indi ano :1cquistò d:lll' es1ero in un :umo (1912-13) per circ:i un miliardo e un quarto di tessuti e filati di cotone lana e seta , mezzo miliardo di macchin e, vetture e arti coli in ferro e ac– ciaio in genere; e un quar to di miliardo di zucchero senza contare alt re importazioni im portanti !-sime. E un fotto degno di con~iderazion e que– sto : che le maggio ri esport azioni de i do– mini inglesi sono appunto in que lle mate rie che b Germania acqui sta da ll' este ro in maggior qu an tit:\ (cere:1li, cotoni, pelli, lana, legn ame, ram e ecc.) ; e le m:-iggior i im por– tazioni coincidono cori quell e mere-i che la Germania prod uce in quant it:\ notevole da esport are (prodott o delle indu st rie metallur– giche e tessili, 1,11cchero ccc.). · Come .;:. possi bile non pensa re che una delle gr:-indi c:1usc della guerra :1ttunle sia statn il bisogno della Germanin. di assicu– rar e il prim ato delle propri e industri e e dei propr i comm erci, sia che fossero minacciati da una non lonta na crisi, sin che si sentis – sero allettati <la un premio colossale ? - E dato che sia cosi, è presumibile che i te– deschi - nell'ipot esi della conquista di tal e impero - non vi imporrebbero un sistema protettiv o per assicurar e all:1 Germani:i. il primato economico del mondo, dal mo– men to che le circosta nze si prese nterebb ero tali da suggerire esse stesse questo sistema ? Che se alb Germania riuscisse cli an net– ter si mni i possessi òei due stati nemici, l 7 r:1nci:1 cd I nghilterrn, app licando ad ess i i suoi siste mi prote;,,ionis t i e le sue inizia– tiv e energiche, e crc:1ndo una specie di lega doganal e che si este ndesse in tutti i conti – nenti e in pae si for11i1ori di ogni gene re di prodotti per I' alime1ua1.ione e per I' indu– dustr ia (1), nessuna conco rr enza potr ebbe più regger e, neppure qu ella degli Stati Uni ti; e oltre il predominio polit ico si pre– parerebbe al mondo anche que llo economico della Germania. ( 1) Si riti ene da molti cho, vincendo, la Ger – mania tro\'c rcbbe modo di far entra re nella confederazione anche l'Ola nda, ammett endosi cosi anche le sue ricche colonie ~ia tiche. 1noBianco Se oggi il sistema inglese è meno temibile , non è soltanto per le virt ù di ltiscre1.ione di qud popolo, ma anche p<"r<hèil <uo predo – minio non è ;1ctsolutonè incontr:lstabi le com e sarebbe doma ni qu ello german ico. E incon– trastato non sarebbe quello Inglese nep– pure in caso di sconfit 1.1 dei tedesc hi, per– chè uno solo degli :1vvers;lri dcli' Inghil– terra sn.rebb c. e temp orane:1mente , f•limi– nato ; mentr e se vincer;\ b Germania ne sa ranno elimi na ti, e for~e per sempr e, :1.l– meno due direttamente (Fr:1ncia e Ingh il– terra.), e indir ctt :1.mente anche gli :1.ltri, al– meno per ciò che riguardn l' Europ;1. ì\ln è poco probabile che Li Germ:min. riesca, in caso <li ,·ittoria, ad :-innètter:ti tutt o l'impero coloni:lle ingle se : infat ti l'Au– str alia e la ~ uova 7.clandn. h;mno or m:t.i un grad o cli ci\'i lt:\ cd energie di reqistenz:i. assai temibili ; cd è probabile che a soste– nerne la re.;,i, 1cnz.:1, ~r non aver \'ic-ina In Germania, int erverr ebbe il Gi:1ppone. Qual– che cosn di simile si pu ò dire per il Canad:\, che forse sa rebb e aiuta to dagli Sta ti Uniti, con cui pot reb bc anche preforire di con fe– derar si per non cadere nelle mani dei te– desc-hi. Qualch e dubbi o si può :1vere anrhe per il Sud-Africa. E qu:11110 :1111 I n<lia, te– nuta ora d:-igli l ngl<"si con un sis1cma :lbi– lissimo di equilibri o creato con ope ra lunga e lenta, non seml,rn. facile un pa-.saggio di dominio senza che tutta la pn,i cn te e S;l– pientc cre:tz ione ro\'ini. Si ricorJi che l' In– dia comprende più di 300 milioni di abi– tanti , fra cui molti grupp i ci\'ili e fii!rÌ. L'Afr ica. i\la limitando le nostr e osscrv:1zioni al– i' Africa, dove sare bbe meno probn.bile che la presa di posses so dei 1edeschi incontrnsse ostaco li insormon tabi li, bisogn:1 venire nd una conclu sione per noi molto preocc upante. Se si somm ano le du e parti dell'Africa che si sono dette ir otetica mcntc franct·si ed in– glesi, si ha, nel caso che om es:iminiamo, tutt a un'Africn tedesc:,. M:1 non basta an– cora : In vitt oria tC'desca vuo l dire annes– sione più o meno larvata ciel Ilclgio, o nl– meno anne ssione del Congo Belga, secondo una vecchia e affermata asp ira zione tede– sca. Bisogna dunque aggiungere anche quello. In sostan;,,a si può ben dir e che tutta l'Africa snrebhc un dominio tede sco. E facile vedere in questo caso che le nostre povere colonie, se pur e hanno oggi qualche valore almeno politi co, perde rebb ero :\nche qudlo, e non rc-ster ebbe ro se non le passività finanziari e e militari gravi e sicure. Una parti colar menzione merita l'Afric a sett entri ona le oggi france se e speria lmente fa Tuni sin : nelle cond i;,,ioni attun li, Sl" la Fr ancia vi inve ste i cnpita li, noi vi man – diamo gli uomini che manc:i no alla F rnn – cia; e da que sta coopcra;,,ione, pur 1 ra i sospett i e i dispeui rc:ciproci, nasce la pro– sperit:\ cli quella regione e se ne :1vvantag -. giano econo mic:1meme molti , nostri conna – zionali della Sicilia. Elimin:lta In. Fran cia, potr ebbe man care il capitale; sostituendo– visi la Germ an ia, posto che essa 11bbia ca– pitali sufficienti per tan te colonie:, s:1reb be resa difficile se non pure comba ttut a aper– tamente la nostra emigr:\1..Ìone in quelle contrade, la quale hn fatto della Tuni sia una Aorida colonin. it alian a in regime fran– cese. Jn fatti , se è vero che l' emigr:-izione ger– mani ca è in que sti anni diminuita, non è tutt avia vero che manc hi affatto: l' anno 1912, che diede il num ero minim o di emi– grat i t edeschi, ne segnò 18,545 ; e già il 1913 risalì n 25,843; e dopo In gue rra per nlcu1li anni, n cag ione della crisi delle in– dustrie inev ita bile e graviss ima, è preve – dibile~una ripr esa, sia pure temporan ea. Inol– tre, vi sono alcuni milioni di tedesc hi già emigrati altr ove, dei qua li una parte po– trà aver interr ssc a tra sferir si nei nuovi possessi della madr e pat ria. Che la Tunisia possa dai tedesch i vitt o– riosi esser regalata a noi. sono chia cch iere . Tali offerte pot evano esser since re quando la Germania sperava che noi ma rciass imo al suo fianco : oggi o non sono sinrere o celano il propo sito di rive ndic:1zioni ulte -

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