L'Unità - anno IV - n.13 - 26 marzo 1915

650 tremendo interrog a tivo. Un personaggio, che è uno dei fattori più cospicui dell' :iuu ale politi ca romena, ha fatto al corrispondente del Corrirrt dtlla Stra (2 marzo 1915) una chiara e sintetica esposizione delle due que– stioni , e dclP att uale momento della poli– tic~ del suo paese. e( li primo prob lema - egli disse - involge le nostr e rivend i– caz ioni n:1zion:1li, il secondo l'econom ia del nost ro p:tcsc. 11 nesso fra questi due siste mi di interess i fondamentali è così st rett o che la Romani:1 non può rinu nzia re ad uno di essi scnz:1:compromettere :mchc 1' altr o. Per il compimento della nost ra missione euro– pea :1lle foci del Danubio, noi sent iamo il bisogno di rinsald:ue la nostra compagine politic:t si da aver ragione, come razza, di ogni esterna costrizione, da qua lsiasi pane possa spiegarsi, e d'altro canto per conser– vare questo p:i.trimonio ci occorre metter e in valore la situ:i.zione ecccz.ionale che ab– biamo alle bocche del Danubio. f: evidente che dalb questione degli Stretti e dall' equi– libri o nel I\Iedite rr:rneo orienta le dipende il regime futuro del bacino del Mar Nero e degli sbocc hi del Danub io e siffatto equi li– brio non dipende che dai fort i del Bosforo e dei Dard:i.nelli ». Così che 1:t Romania, che sembra va pront:i :1d en.tr :1re in ca mpagna acca nt o agli .alleat i per redimere i suoi figli sotto messi al giogo austriaco, si sente depressa di front e :1 sorgere di una even tuali tà che, realizz...,ndosi, minacc erebbe la sua stessa indipendenza economica e polit ica. Insomma b questione è ques ta : I popo li balcanici - compresa la Bulgaria - si sentono minacciati dalla nuova situazione che sarebbe creata sul Bosforo, se la Rus– sia di venisse padrona di Costantinopol i, e natura lmente, non volendo per int ::into coa– diuv are all:1 loro rovina, attendo no gli av– ven imenti non senza preoccupazione . La qutstio,ie, infatti, è assai grave t preoc– c,1.pa11tr, poich è non si trtltltrtbbe più di scacciarr d1'finitivame11te l'Au stria dai Bal– cani'. - cagione della guerra - e di assi– rnrarr ad essi fi11almc11tc una completa auto– nomi 11, sottratntloli all' i11gcrr11zadclctrria della politira europea, sibbent soslit uirc ad un' in– vndl'11:a atlSlrinca 1mn ancora beu peggiore, quella della Russia i1rsrdia1tza Costantinopoli. Non è difficile scorgere - se son vere le pretese russe su Costantinopoli - che verrebbe 3 delinearsi una situ azione moho simi le ed aggrava.ta a quella che derivò dal Trattato di S. Stefano. Ma a.Bora fu I' Eu– ropa ,oltanto ad impensierirsi dei disegni russi, ma oggi sono gli Sta.ti balcanici, che fatti coscienti già dei loro diritti e della necessità di serba.rsi indipendenti, deprecano I' :wven imento temuto. Ed ecco perchè si ha la sensaz ione netta che da qualche giorno gli clementi della sit uazione politica bal– canica sono ven uti mut:indo. Non vi ha chi possa disconoscere che l' effettiv:1. indipendenza degli Stati balca– nici è in rapporto non soltanto a respinge re i disegni di espansione austr iaca, ma ancora 111 regime che s:irà dato agli Stretti. Quale sad cotesto regime? E difficile definir lo in qu:ikhc modo - ad onta dc11e preoccupa– zioni balcaniche - m:mcando tuttora ele– menti positivi di giudizio. Qualche indice - m<l pur sempre vngo, chè non ci è con– cesso di scrutare i dietroscena diplomatici - può desumersi dalle dichiara1.ioni ufficiali che si ebbero in questi ultimi giorni e che parvero - quelle russe specia lmente - pre– ludere ali' impresa dei D:1rdanelli . li pres i– dente ciel Consiglio e il ministro degli esteri rus so 2nnun ziaro no ;illa Dnm a, nel decorso febbrai o, che le gloriose imprese degli eser– ciri ::wcv:mo finalmente avvic inato alla so • luzione del più grande imeressc russo : lo sbocco della Russi:-. nel mar libero. Se non che mentr e il pres idente del Consiglio aveva alluso apertamcnt e al possesso di Costan – tfoopoli, S:11.onofffu più generico indicando sol taRto lo sbocco nel m:u libero. Però nel sr-gufto della discussione della Duma si ac– Cl'ntuarono le :-ispirazioni su CosÌantinopoli. Milinkof, c:1po del partito dei cade tti, cioè cl~ partito democratico, :iffermò la neces- L'UNITÀ sit:ì suprema delb Russia di vede r realiz– zate cotes te aspirazioni, app laudit o da tutta la Duma consenziente. Dunque - benchè vi sia un notevole divario nelle dichiara– zioni dei rnppr csentanti autorizz ati del go– verno russo - tuttavia non sembra azza r– dato ritenere che la Russia abb ia in animo di divenire signora di Cost:-intinopoli e degli Stretti. Del resto questo è il suo progra mma massimo secohr c. Non pare però che Jnghilterr:1 e Franci11. consentino nelle mire russe estreme. In Fran cia sono mancate finora sulla que– stione anche indirette man ifestazioni uffi- geranti p:i.n·e giusto di violarne tutte le re-gole a profitto dei propri interessi. E poichè d' ahrn parte una delle fonti del diritto intern a1.iona le è la forza, così non è fuori di luogo il timore che il regime degli Str~ui sia regolato ispirando si unica– mente agli int eressi comige nti degli Alleati vittorio si. Orn può facilmente acl·adere che l nghilterr:1 e Fran cia possano essere forzate dngli :1vvcnimcnti a cedere :1 le pretese della Russia, t:1,uo più che :-immesso il principio dello sbocco della Russia sul Meditcrr:1neo, non è cssenzi:ilmente :1ntagonistico ai loro int eressi l' inscdbment o dell:1 Russia sui D,irdane lli. ciali; ma l'op inione pubblica si è manife- Tuttavia giova credere che questa sia stara con molta cau tela su per i giorna li una evenrnalit:i di dubbi:-. realizzazione ; nel senso dcli' esclus ione del dominio su ma I' e,rento, res1:1ndo entro i termini della Costantinopoli di una sola potenza euro- possibilit:l, basta da solo acl impensierire pea : propendono perciò - ncll' intesa che gli Stati b:1lc:mici e l'It alia. la Turchia debba sparire dal novero degli· •• Stati - per la internazionalizzazione degli Stretti. L'autonomia compleu degli Stati baka– nici è uno degli inter essi fondamenta li del- In ln ghilterr3 Asquith, int errogato ai Co- I' Irnlia. Non vi ha potenza in Europa che muni sul valore da darsi :-.Ile dichi.lrazioni sia più intere ssata dcli' ftalia nel volere l' :1t- fatte dal governo russo all:1 Duma, si ri- tuaz ione del principio: i B:1lcani ai popo li fiutò di rispondere, ndd ucendo lo specioso balc:1nici ; giacchè ogni violazione a questo motivo cd incredibile pertan to, che egli non principio genera un pericolo all:1 stessa si- aveva potut o :1ncor:1 leggere il resoconto curez1.a dell' It alia, oltr e al dan no eminent e ufficiale delle dichia razioni predette. della sua econom ia. Ma questa questione Niuno :1ccorderà credib ilità alle nsser- è da esaminnr si a parte e lo farò in altr o zioni del primo mi,ùst ro inglese; ma niuno articolo , se mi ur:\ consen tito. dubiter:\ che la risposta negativa non na- Comunque, è noto che se noi rifiuta mmo sconda diploma ticamente il rifiuto de11' ln- di prendere parte alla guerm accanto al ghilterra a riconoscere le pretese russe : o blocco tedesco, ciò fu dovu to non soltanto quanto meno che esse indic:1no che la que- alla let tera ed allo ,pir ito del trattato di stione del r<"gime d;i dare :igli Stretti è :dleanza, ma soprattucto perchè le aspira- ancora da discutersi. zioni di espansione austriaca nei Balc;ini I.a stampa inglese :lppcna sfiora l'argo-- cont raddicevano a questi nostri vita]i in- mento delicato; ma in unione a quella fran - teres si. Ora è evidente che lo stesso peri- cese insiste sull'interven to immed iato dei colo, sebbene :-issai più attenuato, sarebbe neutri e specialmente dcli' It:ili a nel con- per maturnrsi, se la Russia si insediasse a. Ritto per prendere :1 tempo p:1rte al panta- Costa ntin opoli. Giacchè non solt:1nto tutti gruelico banchet to, che si fad con le spo- gli Sta ti balcanici dovrebbero muoversi glie della Tu rchia . Vero è che questo in- quindi inn:mzi nel!' orbit:1 degli interessi vit o ripeluto, insistente dimostra la neces- russi, ma :1ncora perchè il vago perico lo sità non confessata dcli' aiuro dt::i neutr i sl::tvo allor:1 verrebbe n concretarsi con ri- per vincere il blocco :iustro- tedesco, ma può percussioni farnli nell'Adriatico. ancora colorire un'a ltr a necessità, cioè il In somma I' imm:inen1.a ciel predom inio bisogno di altri conco rsi per resistere a11e ' 1 russo nell:i penisola balc:1nic:1, ostaco lando ambizioni della Russin su Costantinopo li, b libera espansione dei singoli intere-ssi di che non manc her.1nno di :1ffacciarsi alla ciascuno Stato balcanico secondo i propri stretta dei conti. E vi è da credere che bisogni di differenziazione n:1zionale, tend e- uno dei fini non palesi che mosse Inghil- rebbe ad incorporarl i ncll:1 direttiva dcli? terra e Francia a for1.are gli Stretti sia ap- politica russa. E mai possibi le che noi po- punto quello di impadronirsi di Costanti- tessimo permettere che in questa guerra nopoli per fond:1rsi su uno staio di FATTO - si attu:1sse il principio di un simile pcri- :1rgomcnto principe nelle definizioni di que- colo ? Se noi vogliamo risolvere intcgral- stion i imern:1zion:1li - onde evitare sia pure mente il problema adri:uico, non basta scac- una prettsa russa sul domin io di Costant i- eia re l'Austria dal m:1rc amariss imo, ma nopoli e degli Streui. ancora provvedere che nella propinqua pe- Perchè invero si può ritenere c0n quasi nisola balcanica non si nbbia a concretare certezza che un qualsias i accordo sul fut uro un altr o simile perico lo a quello che sarebbe rt:gime d:t d:1rsi ngli StTetti - in caso di vit- cos titui to d:11ladiscesa dell'Austr ia nei Bal- toria - non esiste, Vi è bensì intesa sul principio genera le - essendo mut;lta in propos ito b sccolnre oppos izione inglese - cioè di :1ffrancare gli Stret ti cbl dominio turco, a.prendoli al passaggio in ogni tempo delle navi comme rciali e militari della Ru s– sia e degli :-.Itri Stat i che costegg iano il Mar Nero e per quelle che: vi entrino da] Mediterr aneo . Vi può essere ancora pure un accordo - come si alludeva da qua lche giornale inglese nei giorni scorsi - circa la convenien1.a di dare un porto a11a Russia nel Medit erraneo asiatico. Se si dovesse poi giudi care la cosa dal punto del diritto in- 1 tcrnaz ionale, sa.rebbe d.1 escludere qual- 1, 5:iasi tratta tiva tr:t i membri dcli' In tesa, ,. per il faÌ.to predomin:1nte che il fut uro re– gime degli Stretti sfugge - dir ò così - a1la competenza dcli' lntc s:1. Esso è emi– nentemente una questione europea, in quanto si riverbe r:i dirctt:1mcnt e sugli inter essi di tutt i gli Stnti europei, anz i di tutto il mondo . In somma nel diritto pubb lico europeo gli Stretti non sono consider:1ti come un do– minio esclusivo della Tur chia. Questo prin– cipio è consacr.1to inconfutab ilmente dai di– versi trattati europei del 1840, 1856, 1871 e I 878, che versnrono , u dC'tta questione. Se non che, purtroppo, non vi è da illu– dersi sulln for1.a del diritto internazionale in un tempo in cui a tutte le potenze belli- c:1ni. Nè Aust rb , nè Ru ssin, dunque. Posto ciò è evidente il nostro interes se a partecipare al più presto alla guerr a. Nè una neutr:1lità, nè un :1ccordo col blocco aus tro-tede sco possono eliminare il pericolo che potrebbe matur arsi con la vittor ia degli Alleaii. Una partecip:wione alla guerra ac– canto al blocco ted esco non è possibi le pen– sarlo per motivi di politi ca superiore e per– chè noi non potremmo realizzare al completo le nostre aspirazioni nazionali e ri!olvere con essi il problema adriatico e quindi balca– nico i è per tanto necessario, indeclinabi le il dovere di scendere in campo :1ccanto agli alleati appun to per impedire alla Rus– sia che possa far preva lere le !ue nmbi– zioni su Costanti nopoli, giacchè nè Fr an– cia, nè 1nghilte rrn hanno un in.trresse uguale al nostro per impor si alle pretese russe. Entra ndo in campo con queato obbiet– tivo, d:iremmo modo agli Stati balca nici di serra rsi in linea con noi cd allora non solo ccsseiebbe presto questo immane conf litto, ma avremmo salvato l' autonom ia balca- nica, e con essn provved ut o alla sicurezza della nostr:t patria. Fr ance sco Evoli . Abbo namen to speciale per una serie di numeri sucussivi: DIEO CENTESIMI per ogni numero. ino Bianco Il cava11o di T roja. Lettera di uno sloveno. Il problema ita lo-sbvo non pctrà mai risolversi nel desiderato accordo se gli ita- 1 ian i non sono disposti : :1 voler sincer:1meme un avvici n:1mcnto con popol i che P or:1 presen te, non per la prima volt:1, mette sul loro cnm mino; ad nbbnndonare il vecchio tr:1diziona le preg iudi zio che gli Slnvi e specie gli Ju go– slavi , m:1nchino di quegli elementi neces– sar i per avvbrs i verso una esistenza indi– pendente politi camente e nazionalmente , e che possano conside rnrsi materia rozza., bar– bara esposta alla soggezione del primo che in essa trovi il suo tornacon to. Tra tante discus sioni su ll'i nfluenza ita– liana nei Balcani, i giornali ddla penisola hanno sempre tvitato con cura di p.arlare dei papoli coi quali l' Italia inevitabi lmente si troverà a fronte : i serbi, i croat i, gli slo– veni, e delle moda lità d'accordo. Ma oggi che I' It alia è chia mata a libe– rare sull' Isonzo i propri figli, la quest ione jugo-slav:1 v:1 es:1minnta con seren it:ì e con sincero desiderio di una soluzione it:1\iana, nel!' alto signifirn to di questa parola. Il perico lo slavo è stat o prospettato più volte :1 1' I t:11ia dall e sue allente di ieri : oggi è il caso di domandare se esso non è una abile creazione politica di chi aveva int eresse a distorglie la da quella via na– turale che lo spiri to forte di Mazzini le avev a additata. Se il pericolo slavo, quale espansione ter– ritoriale o penetrazione politica da parte del!' immenso Impe ro Moscovita è da scar– tarsi perchè la Russia ha fin troppe terre per coltiva rle, nè m:1i nutrì sogn i impe– rialist ici sullo stampo gcrm:-anico, limitan– dosi semp re, prr il carattere innrito della razza slavn, alla difes:t dei propri interess i ; tanto più è evidente I' assurdi d di un pe– ricolo jugo-slavo . Per molt itu dine di po– poli, ognuno con propri ideali cultura li e politici, uniti dall:1 comune lotta con tro le pesan ti catene teutonic he, contro il forro e il fuoco turc o, la jugo-slavia è un pericolo solo per quella mnl:1 amministratrice di Na– zioni che è l'Au stria, la qua le vede un pericolo là ove l'ingordig ia sun trova resi– stenza. Disfatta la Triplice, il pericolo slavo non sussisterà che qu:1lc mito destinato a rammrn– tare alle generazioni future i tristi giorn i in cui fu creato; la questione slava si pre– senterà invece agi' it::11ianicome diceva Maz– zini « quale possibi lità di fratell:1nza con un vasto, potente clcmt:nto chiama to ad infondere nuovi spiriti nella comun ione delle nazioni, o a pcrt urb :1rlc, se b sci:1tod:1un' im– provv ida diffidenza a sv iarsi in lunghe guerre e in grav i pericoli 11, hi queste pa– role significative è riposto tutto il gmnde mistero della politic:1 inrernazionale ital iana d'ogg i ; e non sad inutile ricordare che solo la persp icaci:t di un governo risolu to, ispirato da concetti veramente dem ocratici saprà deciders i ad abbandona re 1' idea im– peria listicn scegliendo quella linea retta che condurrà il paese a proclam..,rc e difendere il principio delle nazionnlità sui vasti campi insanguinati a lato dc.i giovan i popoli slavi che, come gl' irredenti di Trento e dell' Istria, lottano per un avvenire migliore, per la propr ia indipendenza. L' It alia non deve ostacolare l' unione dei popoli jugo-slav i, calpestati sin qui inum:1- name ntc dag li Absburgo, col procln mare una lotta di conqu ist:1, m:1 ccrc:1re di dissipare ogni m:din teso con fraterno slancio ispi– randos i a que lle idealid democ rat iche per cui essa è sort:1 :1 n:1zionc, rispettando le altre nazion:1lit:\ I:\ ove gli intere ssi poli– tici e nazionali colliman o coi suoi o tro– vans} in contrasto solo per l'avvedu ta po– lirica austrinca. Io non so quali confin i cingeranno do– mani l' l tali a : vorrei però alzare prima che i gra ndi eventi si cempiano, una p:uo1a in difesa del mio popo lo, di quel minuscolo (3.000.000) sconosciuto e per secoli tan to martoriato popalo che l' Europ;i di domani

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