L'Unità - anno IV - n.11 - 12 marzo 1915

644 ve~'iC roincidcre con il cosi ùeu o • confine n:uur.1lc II o oro- idr ografico mi sembra che siano ogg i di gran lung. acc resciute per l' aumcnt:tta cost'ienza naz.ionalc degli slavi. Nè parrni d.t ult imo che si possa logica– ment e reg;irc .1 quc~to piccolo Sc:uo neu– trale il merit o di ri~ lvere nel più equo modo possibile il l:110 nazionale del pro– blcmo. Nella lotta fra italiani e sin.vi nella Venc- 1.b. Giu lia dobbiam o lcnc r ben dist int i due ord ini d i fatt i, il nalllralc incremento della n"ionalit:\ slavo e gli oppoggi che il go– vern o austri:1.co dà ad essa con tro gl' irn– lian.i. Nel piccolo Stato neutrale le due nazio– nalità non in ccccssivn prevalern .a nè l' una, nè l' altra, non :i.ppoggiata nè l'una nè l'altra direttamente dal governo centrale di Vienna o di Roma, si svolgerebbero libe ra– ment e, naturalmente, e la stessa comunione deg li in te1essi le spingerebbe necessaria– mente ad un n formob d'equi librio . Assestato il prob lema dei rapport i fra le du e razze, rassic urata piename nt e 1' It alia pe r In difesa del confi ne orienta le, nessuna rag ione po rrebb e impedir ci di offrire al grup po au srro-ger mnnico un comp enso per la sua esclusione politi co-milira1e dall'A dri a– tico. Un compenso che n prima vista può sem– brar e ut opistico, ma che invece può di ve– nir e reald risponden do esso ali' int eresse di tutt i i p:iesi adr iat ici compreso il nost ro : la chius ura dell'Adriat ico a qualunque ma– rin.'l da guerra, assicurnta da tutte le po– tenze adriat iche so1ida lmcntc. Solo in questo caso po trebbe dirs i non perico losa alla pace l'es clus ione politica dcli' Austria da ll'Adri a– tico ; in cu i per :ihro essa avre bbe sempre i suo i natura li sbocc hi commercia li. Ma una obiezione ho ud ito mu overe a qu esta ipotesi del piccolo stato neutral e italo-slav o, che ha le sue radici nella storia del nostro risorgimento e non può dirsi, an che per questo , meno pa tri otti ca delle altre . - Come è possibile parlare della creazione d' un altr o piccolo stato neutral e, proprio nel momen to in .cui i la brut ale violenza dell' Impero germ an ico ha fatt o così misero straz io del piccolo Belgio ? A mio avv iso una simile ob iezione non ha ragio n d' essere. Chè anzi lo slan cio, co l quale l' I nghilt erra è intervenuta in difesa del piccolo Stato, e In ondata di simpatia col qua le tutto il mondo segue ]e sor ti del– p ero ico paese, sono :trra sicu ra che il Bel– gio uscirà libero e glorioso dal grave ci– m en to. E neanche dopo la violazione tedesca si posson negare i grandi bene fici, che il Belgio ha tra tt o da lb sua neut ralit à, du– rant e il lungo per iodo in cu i essa è stat a rispe tta ta. è l' esistenza del piccolo e– roico Belgio, :mche contr o la bruta lità della Germania , è stata va na, poichè :11la stre nua resistcn.zi '\ del Belgio si deve , almen o in part e, se fino ad oggi la German ia non ha potu to preva lere. Tutt o, anz i,· concor re a far credere che per l' avvcrùre . più che pel passato , la forma politica dei piccoli paesi d' incrocio de lle razze e dei traffic i, s..1rà quella di piccol i stati neutra li. Simili soluzioni sono natu– ralmente per il tempo del diritto e della pace. Quando su bentra l'era de lla forL.,. e della brutalità, nè esse, nè :i.ltre resistono al ciclone dev:i.sta torc. Carlo Maranelli . - scrive il Bong hi - da quella che si chiama l'o pinione pubb lica, ma che talora è il cla– more dei pii, pet ulan ti e dei meno compro– messi ,. E tanto doveva essere diffusa ed ac– cetta ta quella concezione, tanto poca breccia dovev a ave r fatto la propaganda irr edentista ist riana, che la rinunzia del Trent ino sollevò protesto perfino eia parto ciel delato re de l trattato di pace, il ) Ja.ncini, mentre nessuna voce, neppure dcli' estrema sinistra si levò a prot esta re contro la rinunzia alla Venezia Giulia . (Cfr. V1vA:-.Tr: A., Irredentismo adria– lico, pag~. 58-68). Abbo nam ent o special e per una serie di numeri successivi : DIECI CENTESIMI per ogni numero. L'UN I l FIN I S AUS TRIAE? 11 )l aranelli rqH1t,t 1· t11:mamente difficile l:1 c-;elu..,ionc ddl' Im1wro ,u, ... tro-ungarico dal- 1'1\clriatico: tanto \':\nt •hhe egli pensa. non a torto di-.tru~,::1.·rlo(k l tutto o <1uasi del tutt o. E certo la demoli;,ionc ddl'Au'>iria-U ngheria sa rebbe un avvt· nimt•nto n1:-.I grave, cd era cosi impr eveduto fino a pot hi mc-.i or !,Ono, che il ì\laranclli 11011 ha tutti i torti a dubitare che sh possibih•. Co11f1•:--.iamo di averne dubi tato a !ungo anc he noi. ì\la neanrh e il ca taclisma attua lo era preved uto; t• in falto di grav ità, oramai, non c' è pi11 nulla che possa meravi– gliarci. Ouando poi, ~i 0~!.Crvino spregiudi ca– tamente le for.1.edei contendenti e le possibili soluzioni del conflitt o, :-.1 c'c'"e conchiudere che Ili demoliz1011e dtll' A 11stri,, è fa sola gartmzi a che Ili Tr,p i,ce / 11tesa, 111caso eh villoria, possa ass11mue co,itro um, rlprtsa offe11sil'll della Ger– mtoua . Nel blocco au ~tro-gcrman ico c'è una parte, l'Imp ero tccl<>.:;eo,çontn~ cui non si ,·cd.e. neanc he nel c..'\.....O della p1ì1 mau<lita vittoria, che cosa gli Stat i della Tripli ce Int esa po– trebbero fare per , come ~i di ce, •sc hiacciarlo• . o e annientarl o,. o • ridu rlo alt" impot enza -.. Anche ammesso che la Ccnnania perdesse la intera tlotra, e don.-ssc cede re l'Als..'lzia-Lo– rcna alla Fran cia, lo Schleswig alla Dan i– mar ca, la Posnania al futuro R<'gno di Polo– nia ; anche anune-..w che il canale di Kiel fosse messo sotto il cont rollo inglese; - non per questo la Germania s.."l.rcbbe • schiacciata •• non 1x:r <1uesto finirebbe di essere un grande, formidabi le Stato . L..'\ Germania contin uerebbe sempre ad avere la popolazione cho ha oggi : nes– suno penserebbe nè ad uccide rne tut ti gli uomini nò ad isterilirne tutte le donne. Le terre, le miniere, le strade, i fiumi, le ferrovie co1,tinuercbbcro ad essere quel che sono oggi : nessuno penserebbe di fari~ ~pa– rire. L'abit udine al bvoro o alla disc1phna, l'alt issimo livello di coltura, Ili co1winzio11e di aver ragio11e, la volontà di rimane re uniti nes– sw1a di <111e!;te <1ualità potrebbe essere dissi – pata da una disfatta militare , per quanto disastrosa. Piil volte, nei mesi trascorsi, a frances i e inglesi trasportati dall'eccitaz ione del mo– mento ad cs;clamarc che bisogna • schiacciare per sempre • la Gcrnmnia, noi abbiamo do– mandato m e/re modo penserebbe ro di rag– giungere questo scopo . Nessuno ò mai riescito ~c!1:''::Cr~n~ic~~~ -di cui egli stesso po- Volete strappare alla Germania - abbiamo ~~~~a~~~~o allil 1~~~~r,.,p~v~~~o~e~~:ao ~ = marca, alla Russia ? - I piil ragio nev'lli am– mette vano che i paesi con<1uistator i non avreb– bero cosi conqui sta te che delle difficoltà interr.ic gravissime. l pii1 esaltati affermav ano che m poc hi ann i i tedeschi si sarebbe ro lasciati sna– zionali zzare ; mn non ~>0tevano negare almeno questo: cho i teclesclu supersti ti nel!' Jmpcto sar ebbero stati sempre abbastn nza numerosi per far paura a tu tt i i vicini. Per arriva re allo • schiacciamento perpet uo II bisognerebbe fare a pezzi tut ta o quasi tutta la Germa nia, di– str ibuendola fra i vicini ; ma allora i tedesc hi diventerebbero maggiora nza in Belgio, in Da– nimarca, in Fran cia I Scioglieremo la Confederazi one german ica - dicevano altri. Ma scioglierla come ? Anche ammesso che nel trattato di pace fosse resa ?bbl i~toria I~ fine ~cli~ c_on(~erazi~ne! chi impedirebbe a1 popo h det stngoh Stab di vo– lere rimanere uniti ? chi impedirebbe ai prin– cipi di teners i segretamente d'a ccordo per marciare da capo uniti. alla prima occasione ? Obbligare la Germania al disarmo ? - Come ~~:.l~ni d~ 01 i~~:~~~eJfJ :ff·~r1l~~ nelle anni ? Bisognerebbe tenere occupata pe– rennemente la Germania. con truppe stra niere per sor' "eglia.rc che nò i Govern i nò le associa – zioni private si arma sse ro. E sarebbe possibile a Fra ncia e Inghilterra cli tenere a lungo oc– cupata militarmcn ic la. Germania, senza pro– vocare le proteste o li\ op1>0sizione dei pa.rtiti dcmocm tici francesi o inglesi ? Una perso na di grand e ingegno, e bene in– formata. delle intenzioni degli uomin i politici inglesi. ci spic~;lva che l' Inghilt erra avrebbe imposto alla (,crnmnia nel tratt ato di pace. oltre a. una forte ind<'nnità eia pagare diretta – mente al Belgio, l'abolizi one cli ogni barriera dor;anale. C<M-1 I' Inghilterra priverebbe I' Im– pero dei redditi doganali , cioò de l cespi te più important e dcllt• sue entrat e, rendend ogli pili difficile la rico-.tru zionc della flotta; rialze– rebbe di front e al potere centrale l' impor– tanza finanziari a e <1uindi politica dogli Stali confederat i ; determ inerebbe una profonda e lunga crisi nel ~istcma economico tedesco, co– stituitosi tutt o da trent· anni in qua su basi protezionist e ; obbligherebbe la Gennania a rifa.re l:i. sua vit-a economica e politica su b.\si liberos cambist e, d~ Ml interessi pacifici. ì\la anche quc.!.t'aholiz ionc cli ogni dogana non potrcbb ' es..-.crc imposta pt r,11a11e11teme11te, se la Germania non fosse almeno per un ven– tennio ridotta alla impossibilità. di ripre ndere l'o ffensiva. E questo 11011:-.i può ottenere che a condi – zione cli formare intorno all:i Germania una catena. di forze ta li da. rendere dispera to ogni tentat ivo di rivincit·a. pu~ r~l:~i~~l~;locl~~st~t~~ ela.~~~/cW:.fgn: ~ te:: ,~~~ essa stessa 11011si divida per cont rast i inte rni d'i nteressi, ma cerc hi cli conciliare ogni possi– bile contrasto con tran saz ioni e concess ioni re– ciproche ; ~o che la Germania rest i isolata in Europa, cioè perda I' Il ustria-Ungheria. li tentativ o di staccare l'.\ ustria ·Ungheria dalla. Germani a. n. cui hann o lavorato così a lungo negli anni p.1.s.:,atiFran cia e Jnghilterra . ~ ora mai defini ti\'amente fallito. Quello che ancora qualch e mcM- fa 1>0te,·a appa rire pos– sibile: che l',\u ~tri a-L.:nghcr ia tenrassc una pace scparat, t da lla Germania. non è piil pcn.s.. "lbilc. I.a un1fica1ionc degli eserciti au– striaci e tede<.;ehi!o.Ottolo l'ltc:-so comando ha de finitiva mente mtrodotta la Ca...~'l cli Absburgo nella Confcdcrn 1ione germanica . I tedeschi della .Boemia M!l\tono or.. 1mai di non potere più dnn unan• la n~"l.~gi11r,1n.1..1 -.Ja\'a ddla Jo:o rc– ~imw. i magiari ... cntono th non pnkrc più do– minare i runwni d1 Tran ... 1h· .. ,nt:\ e 1 :,,.erbo– croati (l,,11'.,.\dnatito, -.t.' ,·i(•nc ad e...... i meno I' appogvin dt•ll,l Ccrmanin . O h l'riplicc lntc-.a isola la Germania. 111 Europa demolendo l' lm1x·ro .-\u:-.tro-1111ganco, con I' amto delle for.1.cna,ionali ccntl i fughe, le qu,lli tend ono a ~fasciarlo ; oppure l' Impero am,tro- un~arico si i::alcler~ ~cmprc pii1 solida– ment e alla Ccnn an in, e la 11nncher,gerà in qualunque futuro tentat ivo cli rivincit::i. L'Am,trìa-U ngher ia. com' ò. il punto _debole milita re, cm l ò il locus mrnoris ,tsts ftnt we po– litico del blocco germanico. Costituil:\ la Boe– mia ron In ì\loravia in Sta to autonomo; unita la Galizia alla Polonia ; aggrega te la Buco– vina l" la Tran... '-"ilvania alla Homania ; i terri – tori ju go-slavi :1lla S<.'rbin; il Trentino e la Venezia Giulia ali' Italia; l' Impero degli Ab– sburgo !-arebbc ridotto alla zona. magiara del– !' Unçhcri a e alle provincie tedesche del– l'Austria . Quc:.t· ultimo tron cone a.b<.burghc-c gravi – terebbe , cn,o la Ccrn1ania, e finirebbe o prima o poi coli"entra re a fame p."1.rte ) la una Ger– mania, diminuita dell'Alsaz.ia-1...orena, dello Schl~wig. della Posnania, e accresciuta dei pac~i tedeschi o magiari dell'Au stria Ungheria, non sareb be da sA sol,, pii, forte che non fosse la Germania di Bi!.ma.rck r nvtrbbt perduta /"Austria . Rimarr ebbe ~ mpre nel centro d' Eu– ropa un blocco cli circa 70 milioni cli tedeschi, con un· appe ndice di 7 milioni cli magiari ; ma non sarebbe pili l' anti co blocco austro – ger:manico cli 115 milioni di abitanti ; chè circa ,10 milioni di quel blocco sarebbe ro pas– sa.ti a raflo rza.ro gli St:\l"Ì vicini. Spi..--cialmente verso sud, una. tr iplice rumono-sorbo- it-aliana ra ppresenterebbe un ostncolo assai scr io con– tro ogni tcntat h·o di rivincita tedesco-ma– giara. Esclusa questa soluzione, non si vedo cho cosa di pratico potrebbe fare la Triplice In– tesa, in ca.so di vittoria , per assicurare il nuo vo :-istema eu ropeo cont ro una ripresa of– fensiva della Gennania. Ed è questa condi– zione di cose, che spiega il diffondersi J!ella opinione pubbli ca inglese di idee cosi radical – mente an tiaustriac he, come quelle che si trovano nel di5"orso di l..loyd Ceorge e negli stud i del Trcvelvan e de l Muir da noi pubbli cati nei passati numeri dcli" U11ità. Ora, come sempre, la politica inglese s.1.a.s.sociare rnagistra lmente la cura degl' interess i nazionali con I' affer– mazione di prin cipi mora li univer saJi : rico– stituzione delle naziona lità a spese dell 'Au– stria-Ungheria. e sicurezza inglese, sono due facce orama i indissolubili della stessa poli– tica anti gcnna.nic.."l. FrttQ. tra/11wt. Nat nrnhne ntc. l'att uazione di questo pro– gram ma è subordina ta al raggiungimento di un completo successo militare. Aci as.qicurar e j elli1i:~~ 111 ~ 1 ~1i~ r~ cl~i(:,is/:; ~b ile l'in tervento Vice\ crsa, nella oventn alit ò. cli una finale vittor ia austro-germanica. non sarebbe possibile nè la scluzionc vaghesg iata eia noi, nè quella specie cli compromesso che è prospettato dal l\larane lli : i vincitori rlettercbbe ro la legge a tutti, e a ben altTO penserebbero che a fare dcli' ]stria uno Stato cuscinetto neutra le. C' è, bcnsl, un altr o ca.so eia tene r presente : quello cho alla fine tutti si dichiarino esauriti dalla lott..1.senza che nessuno si poss."1. dir vin– citore , e la guerra. vada a finire in una pace provvisoria, che non risolva nessun problema e prepari a brevi ssima scadenza un'altra gu~~"l.tO che si rcaliui questa ipot esi, non sarebbe imposs ibile che si a.Tlrivasse pcl pro– blema adriatico proprio ad una soluzione pili o meno ,·icina a quella proposta dal Mara – nelli. Ma a parte il fatto che di tutte lo ipotesi , proprio la meno probabi le. e ad ogni modo la. meno desiderabile è quella. che alla fine t utto finisca in una non soluzione, - noi cre– diamo che l'o rdina mento au~picato da l Mara – nelli a, rcbbe tutti gli S\':'lnlagg i e nessuno dei ,,ant·agg i di t utt e lo soluzioni Stacc<rndo dall' Impero aust ro-ungarico la Bosnia e la Dalmazia per annct-tcrlo nlla Ser– bia, e staccandone Tr ieste e I' Istria e Fiume per farne uno Stato cuscinetto neutrale, che cosa farebbe la p.. 1.cc au spicata dal ì\laranelli, se non escludere appunto l' Impero austT0· unga rico dall'Adriatico? che clha rimar rebbe pii, ali' Impero sull'Adria tico. se non la costa della Croazia , cioè quasi nient e? E ncll' Im– pero sopravvi ssuto, fra croati e ungheresi e {ra sloveni e tedeschi non continuerebbe la lotta feroce cli qu~ti 11ltimi venti anni, te– nend o desti gli odi fra la nuo va Serbia e !".Austria ? E lo Stato autonomo e ...ncut,rale_ · ·ano po rcbbe m:uucner si a lungo nelle lotte ra tfaliani e slo,·eni e fra ital iani e croati, abbandonat i ai loro ad ii scn1.a nessun inter• vento moderat ore. anzi a.izz.1.ti sottomano da Austria e da Italia ? A che cosa ser· vircbbo questa rncua '-Oluz.iono se non a co11SCr,·are un po' pii:1 di forza a quei tede – schi e magiar i che ,·orrebbcro mandar per ar ia il nuovo ec1uilibrio, e a rendere meno salde le resiste nze delle nuove formazion i ? r L."1.soh1zionc proposta dal Marane lli,-112!!. ~v i1ebbe , in fondo, che a. man tenere accese tutte- lc;sci nti lle-del vecchi contrast i, e a ren– cfor necessaria., a bre,·c scadc n1.a, una nuova crisi, la quale o ricondurr ebbe le cose allo ~:,~~ '~~bi ~'.tco c~~~~~~bt 11 ~~~ ~~~~\',1t~~fa 1! rovina <lell 'Austria che per ora verrebb e evitata.. Quel che l' av" cnire prepari al nostro paese, nessuno di noi può hapcrlo : possiamo affer– mare delle prt'fercnzc. non possiamo stabilire delle previ sioni. ) la hC dobbiamo essere cauti nelle previsioni, dobbiamo essere radi ca.li nel!e r~,~~~c~l~~iu~-~ q~Cell~reJ~fc~\l~r~~°:J~:e,=- ~-~ fermo, per il problema adriatico , nei seguenti "pllntr: ----- : he :t~r ~e~~t~bi~~~-~~~:r~~~~d~~~:nr~ JX>polazioni jugosla\"C dell' Austria e dcli' Un– gheria, meno quelle d<.'lk•zone di confine ag– gregate ali ' Italia ; ino Bianco b) \ nm.·,..,ioneatr lt.1lia della. \ "t"nezia Gi1;1- lia, dcllt• i..,oJe del Quarnt'ro e della pcm – soletra di Zara . e Fiunw rbtah1ht.1. nell;\ ~ua auto nomia traclizi()ilale ~otto la gart' n1i!\ soticfalc dcltl ta- 7ìa e della Serbia, opptir<' .tggrc~at.1 311_' l_talia, secondo che la ma~gioran,a de i ottadm1 sCa– bili'>ca <.·onplebi..,dto; d) Garenzic di libcrt,ì -.cola..... tica a...'-,1cura 1e nel trattato di pac<'. dall ' lt,11ia ;1~h ,lo,·e ni e croati delle nuO\'C n.•~ioni it,1li,inc, o dalla Serbia a.i nuclei italiani di l)alma.f.i:·, ; I r) I mpcg110 da parte della_St:rb(a di non costr_uirc. ncll',~c!iiat_ico ar:-.cnnh c.• d~ 1101_1 te: nervi f\01te milit ari; d:i pa1te ddl Italia d1 non oltr epassa re con la sua flot t,1 il canale • di Otrant o: /) Trieste e Fiume e nmgari a.nc )lo tuth\ I' b tria. c~titn itc in ;.on:\. ~c . hbcra; e le lince ferroviario che mett ono o 111\)lteranno in comuni cazio ne i JX>rti italiani e ~erbi ciel– l'Adriati co con le retroterrc magiare , tedesc he , boeme, regolate da cotwen:doni interna1ionali analogh e a quelle cho e~i,to 1~0 _fr.1. I' Italia _ o la s ,;zzera per le comun1caz1on, fra la Sv17.– zera e il )lt.-ditcrranco . L' ultima condizione non guarir ebbe ccrti1 nei magiari e nei tedc...chi il rancore della scon – fitta , nè elimi 1ll'rcbbt! l' a.spirazione a ripren– dere il dominio pol,tico delle :;ponclc dc-li' alto Adriatico. )la elim inerebbe ogni moth ·o u o– nom ico permanente cli inqm etuclin(', e cli~trar– rcbbc le popolazioni cicli' /rrntrrlmul eia.Il' a, ·– viare il loro commercio verso il )fare d<'I Nord anzi che verso Fium e e Tri~ te. La soluzione, che noi vagheggiamo, a H antil)Odi dli que lla Pfo~l~ <lai naz.ioJ - sti : t qua 1 occup..i.ncò la Dalmat.ia e Fium e cl'Tst ria e Triesto pensa no cli dominaro così tutte le comunicazioni col nrnrc dell.-i Bosnia, della Croazia, cicli' Ungheria, delln Slovenia, dell'Austr ia, dell:l Boemia, e spera no di far ser vi.re queste posizioni politicho a uno sfrut– tamen to economico di lutt o le terre tri but a– rie cli Trieste e cli Fiu me, o non otterrebbe ro con la loro prepoten:t.."1. altro risultato se non quello di sviare tutto il com mercio adriatico verso il ì\larc del Nord, verso il Mar Nero. verso l'Egeo. e di assoc iare nell'odio ant i– italiano serbi , croati, slove ni, magiari, tedesc hi e czehi . G. 5ALV'F.MINI. I VECCHI ABBON ATI che 110 11. hanno nè d1'.sdelto l' abbonam ento 11è inviato l' importo dell' abbo11amt11to 1nrovo sono pregati vivamente di volersi. mettere al pi 1Ì presto ùi regola con l' A m– min istrazionc, evitando a noi e a loro le spese e il dis/llrbo della tral/.a postale. Ai lett ori dei numeri di saggio che– non rifi:1ttamlo fi nora i mmzeri ri:cevuti, hamzo mamfestato, come speriamo, l' in– tenzione d·i abbonarsi, rivolgiamo la stessa preghiera fatta ai vecchi abbonati ritar– datari. A sGtOL O G IOVANNOZZJ, re re11le•re$f>OtLSabile. Flruu , 1915.- :ic, .,.n, . ALDl:rrtO. VI• 411.... . ,. Il.- Td. &-15 GIUS. IIHTE~ZH e flGhl • Barri Volume di attualità : E . R EI CH IL SUCCESSO DELLE HAZIOHI Trndu,lone di O. CHIMENTI Volume di pagine Vr:I-280 · L. 3.00 Il successo economico - Cent ri di suc– cesso na7.Ìona le - Il successo nd l' im– perialism o - 11 successo intellettua le - li successo religi oso - Il sue-cesso ira le nazioni latine -· Il successo fra le naz.ioni sla, ·e - 11 successo fra i tede– schi - Il i,ucccsso britannico - 11 suc– cesso in America. Opere di Al fredo Oriani LA DISFATTA, roman zo (n. I} L. 3,50 VORTICE, romanzo (n. 2) . • 2,50 GELOSIA, romanzo (n. 3) NO , romanzo (n. 4) OLOCAUS TO, roman zo (n. 5) FUOCHI DI BIVACCO (n. 6) OMBRE DI OCCASO (n. 7) . • 2,50 . 3,50 .2,50 • 3,50 •3,00 Dlrl1u• c:e■■lulHI • ... ,11. 111 Cuc !411rlc• a. U.– TEIL\ e Fl11!,Bu i.

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