L'Unità - anno IV - n.9 - 26 febbraio 1915

636 ''UN I TÀ abitate da popolazioni italiane. Il problema dob· biam o risolt•erlo 11oi per mettere il futuro con• grcsso della pace di fronte al fallo compiu to.. 1/a è evideute che 110n potremmo uscire dall' attuaM orisi europea isolali. Ciò basta, lt fare i>Jtendere che coll'azione delle armi deve co11corrcre la preparaziouc diplomatica, per la quale dobbiamo lasciare i11tera kt libertà e la responsabilità del Governo. Ciò non implica fiducù, al Mini stero Salandra, la cui azione futura, 11011. è punto escluso che posm divergere dalla linea cl,,e uoi ci proponiamo di seguire co,i, hi propagand<, nel paese. Chè anz i vari sintomi inducono a l'i· tenere che· il Mini stero è paralizzato per la esa• ecrala fHwm della Germania. e la troppo scarsa fidu citi nei Governi della Triplica lui esa.• Ha noi dobbiamo, come partilo, premere sopra i 110- slri rappre sellttwt i politic i perchè 11ou soprag– gim1ga, ili questo momento, uua crisi che liberi il Mini stero attuale de/lrt responsabilità che lui voluto t1ss11mereverso il paese e la dem;icra::ia. ;Que,sto _a~teggiame11/ode~ partito radi~a./c _è più che mat imposto dal pencolo che /ti crisi sia pro– vocata dallti rci11carnazio11e radico-giolitti a11a, girì ~omlamwt a dal congresso per precedenti ragioni _d·i politica intenui, e che oggi, di fr onte alla crisi europea, si troverebbe ia aperto contrasto con le delil,erazio11i del/a, direzione del partito e1.coii le ma.nifestazio1ii recenti d_i tutte le pi1l importm1ti sezioni del par tito stesso. ffl• Gli uomini del precedente ministero radico– giolittia.110. sono ufficialment e respo11-S(1bili dellti impr epara zione militar e e della disorganizw – zionc ferr oviar ia. clic !uomo parali zzato l' azione ilalia'l/a fiii oggi . Essi debbono restare a dispo – sizione del paese e fu ori del governo ». Il problema della mano d' opera. Coloro i quali 1 nelle zone di gra nde em i– graz ione tran socea nica 1 si lamentano della de– ficienza di mano d 1 opera che paralizza, o per lo meno ostacola 1 la . intensivazione delle col – ture e delle industri e .'.lg_rnrie,non hanno ma i pepsa to al contributo che essi personalmente potrebbero, volendo , porta re alla pratica so– luzion~ del problema? Sorprende alcuno la nostra domanda? Eppure non dovrebbe essere. Quando si mutarono i temp i ; ossia quando lo sfollamento forse eccessivo dei miseri ed affamati contadini, che si ver ificò per tante estese zone appenniniche meri dionali, deter– minò un fortissimo abbassament o della ren – dita della terra nuda o quas i, che era, per vero, eccessiva mente alta, - molti del ceto dei galmtl110111ù1i, modes ti o add irittura me– diocr issimi proprietari, sj tro varo no nella impossibilità di con tinuare a vivere nel loro ceto. Anzichè inde bitarsi per regge rsi e per dare .'.IÌ figli una istruzi one adeguata al ceto, avrebb ero 'ratto opera, assai piì.1 oppor~una e cora ggiosa, insistend o nell'a vviarli al lavoro manuale e dando essi stess i per i primi l'e• semp io. Cosi economizzando ed accumulando in par te il frutto del lavoro, nel corso di qual– che diecina d'anni od anche meno, avreb– bero , forse, potuto rientra re nel ceto civile . Il Paese ne avr ebbe avut o g iovamento sotto ogni punto di vista : si sarebbe evi tata la danno sissima pletora d i col oro che fanno ressa ai più umili posti della burocrazia sta– tale coll 'appogg io dei deputati e si sareb be accresc iuta la produzione, anzich è.... le spese imp rodutt ive. Non è man cato qualche lodevo le esempio di gente della classe ci vile la quale ha ten– tato le vie delle A meric he per darsi sul principio sia pure al lavoro manua le, pur di costitu irsi una fortuna; ma la grand e magg ioranza dei galantuomini spianta ti dalla crisi prodotta dall' em igrazione, è rim asta in patria a discutere, a deplorar e l'i nerzia dello Stato, a pretendere dal Gov erno tutt o fuor– chè quello che pota;,ebbe, anzi dovrebbe pre• tender e. Dand osi gradualmente al lavoro manuale, molti galan tuomin i evitere bbero le cosi fre– quenti malattie del ricambio, godrebbero mi– g lior e salute, camperebbe ro di più. Si evitereb bero, mass ime nei giov:1ni, quelle forme di nevrastenia che der ivano di (etta- mente dal vi\ 1 ere in ozio facendo sogni. ... Badiamo bene, non si dice che la gente ci– vile debb.:i mettersi con la v:1nga o con la 1.appa in mano, no ; ma quanti lavori, òa quello di potare .'.lquello di arare, seminare, di falcia re, mietere, ecc. con le mac chine, non potrebbero essere utilme nte compiut i da persone che si dicono civili? Noi vor rem mo additare alla pub bl ica esti– mazione il nome di un mode sto proprietario ci\iile della Provincia di Cos enza, ìl quale, non da ora soltan to, ma da rarecchi anni, risolve ne l migliore dei modi il problema della m, no d'opera per la conduzione di– retta di una sua masseria, risparmiando un costoso salariato annui"', ed accude ndo perso– nalmente, con Paiuto di due soli annarol i e di avventizi, alle faccen de più impo rtant i del podere qual i seminare, falciare 1 mietere, trebb iare. E nessuno in paese si è creduto di poter per ciò di minuire la stima e il rispetto che porta alla Persona di cui parl o. Don Pepp ino è semp rn D on Peppino anche quando, seduto sul seggio le della falciatr ice o della legatrice, guida i buoi mentre falcia o miete. Dunqu e come va che non si imita l'esem– pio da molti? Perchè, badisi bene , non è soltanto il ri• spa rmio della spesa viva di un sala riato an· nuo 1 ma ben anche il maggio r ren dime nto del lavoro deg li :tltr i e dei giorna lieri av– ventizi, il ~uon uso e la du rata delle scorte, ;n una paro la l' economia di tutli i lavor i che si assicura con la presenza attiva e fat• tiva del prop rietario. Come già l'em igraz ione transoceanica, do• mani potrebb e essere la guerra a por re il mod esto proprietario, P agricoltore del ceto civile , in cond izio ni diffici li di fronte ai raccolti matu rati e che non soffrono indugio, di fronte agl i arment i senza custodia. Perch è non darsi da fare per tempo ad istruirsi nell'uso delle macchine 1 a con durr e con sicurezza gli anima li da lavoro, a go– vernare que lli da rendita? E. Azi n1ont i. Fantasie internazionali. I. L' " egemonia ,, nel Medite-rraneo, Il taglio dcti' istmo di Su.ez r/douò, dopo il 1870, al 1llediterra1teo, la fu1t • zù;nc di via « moudiate » de1: traffici maritfi11U:,111e110nl evauti però di quelli" che si svolgono, attrav erso t' At lantico, dal Capo e dall e due A111ericlte verso il mar e del Nor d. Più e/te t't canale dt' Pa– nama, le ferrovi e trauscontiu entali Eu – ropa-Asia andranno a.ttcnua11do, almeno relatiVam ente, I' ùnportau za della via at– tra verso il .Wfediterr aneo. Poi cltè gl i Ital ia1ti, perdendo di vista le altre pa rti e vie del globo e l'impor– tanza relativa del 11:ledtterraneo, spesso e oziosamente discorrono di ege monia Ù1, questo mare, torua opport1mo rilevare che ·il JJtfedilcr ra11eo,sia per i tanti Stati di ben frc coutiucn# cu:i iJ « una porta di casa », sia per la fu nzione sua di v-ia maritti111a fra Or:cidcnte cd Orie11tc, è e uou potrà non ?'Ùttanere durevolm ente se non 11,11, ma re co mun e. Non si di·– scorre ragionevolmente dr: ege monia stt le strade e le pi·azze elle servono di sfogo e di passaggio necessa ri o a molt e abita– zùnti~ grandi, medie e piccole. Pi ù fruttuos e e persistenti enert.,°'Ù:, non g:·à ostacoli o soprajfazi"onz· art-ifict.'ali che i primi arrivati 1tello sviluppo polit ico ed econontt"cos'illudessero d'opporr e a vicùd popoli adolesccnt,; potranno durevolmente gradu,arc f importanza e .,: destini ?'ispet– tivi delle gent i fra le wi terre si di– ste11,de -il Mediter: ranco. Il . Il pan slav ismo. All'a nglofobia s'è aggi imta , da poco, P<r ,: Tedesc!ti la slavofo bia Da poco, Perclic st1t verso la ji 11c del secolo scorso la Pntss ·Z:a, esj;oue·ut e detta Germa11-1,·a odierna, t'icercò e coltr.Vò con predilcziOue costante int-i111irapporti cotta R ussia. E noh'si, tale prcdile'i.i0ue dur ò e si a/~ J er111òcolla Russia auiocrati'ca, assolu# – sta, si affievolì e venne 111e 10 j>rec1.'sa- 111Mzte quando Ùt l?.ussia, col pro%resso %t11trale del paese, co1 1t.1tciaro110 a fa rsi ca Gino Bianco sentir e le « 1·dce occide11lali > e 1J1ctodi di gove rn o meno « asiatic1: > .. . La pau ra del Panslav/Smo , con ùtt en– d-imcnti dive rsi ,: poo-giata se 110n sttl dù co11oscimc11!0, S1t la i'gnora.nza detta realtà, sembra diventar di moda a·nclt& presso parie del pubblico italia110. < /I pc,icolo slavo » può, secondo uoi, /a r degna ment e il paio con quel < peri~ colo g ia llo )) elle anni a.ddietro diede sì largo a#mento, - 11011cerebrale ma ver– boso, - a gn:.:.cltieri e politi ci.'orecchian– ti . E t'u11a e l'alt ra di queste /o rmul e pr etendono in fati i (ucom1t11are clc1JJt.'11li i quali sono fra loro etcrogeuei e di– scorda11ti fo rse più du: 11011, le 11a:,io-1tz· occidcnlal-i oggi t'n ,)011erra . Quando corn.:rà, per le redacio111,· e per le bocclte. a11c/1c il «: pc7'irolo Ialino » per rapj>reseul ar& con 11,~uat rer-ictà, alte ùmn agiu ai-t'oni i"guare. Fr auàa, Italia e Spagna 1uule Ù1, 11,11, nu ovo e minaccioso nonst r um 111011diate, dalle tre code con una testa sola '! Al be rt o Ge isse r. (Rif orma Sociale) Posta dell ' Unità D.1Il'irred enti smo alfa prep otenza . Caro prof. Salt•emini, opportuni ssima la sna nota sul!' Alto Adige (Un ità, 13 gennaio~. della quale condivido perfet– tam ente i crit eri, come gli altri ai quali va sem– pre più accostandosi cl· una completa liquida – ;,donc aust riaca. Quei triestin i-trentin i-dalma ti che vivono a Roma e soffiano nella nost ra st:.."'lmpa piì1 o m.cno sinceramente interven– zionista, mi pare che stiano rendendo dei pessimi servizi all' It alia, sollevando esagera te intempestive cupidigie. Così è per la Dalmazia : vedo oggi ricevendo la rivista di Preziosi, dove sparavo una car– tucc ia per l'acc ordo ita lo-slavo e per un' ob– biett iva considerazione della realtà adriatica, che anche lui mi caccia tra i piedi una not a inneggiante .alla Dalmazia nostra, almeno fino al Narenta, completamente nostra . lo sento che sta qui il pomo cli una discord ia capace di rend er vane le finalità civili e ita liane della gue1ra., ahi troppo problemati ca. ancora. Non bo qui gli elemenl i per riprendere a tratta r a dovere la quest ione. Penso però che se i serbi striclo senso pot rebbero di mezza Dal– rna,da contentars i, non si accontentera nno nrn.i i croat i rigetta ti per ta le evento fata lmente dalla parte dell'Aust ria; ogni volta che serbi e croat i tendono a riunirsi formando uno stato capace di difendersi e di difenderci dai te ntat ivi germanici di riv incita, sarebbero vi– ceversa portati ad espellere la striscia od il cuneo di dominio italiano cacciato cont ro il loro paese.. in nome del (Te per cento di irredent i. Che Pola e Vallona. poi vcngan se– riam ent e minacciate da Zara, da Ragusa o anche da Sebenico serbe resta ancora da di– mostr.; i.re; e quesr' argome nto verrebbe spez– zato dalla sua proposta di disann o, qual ora attu a.bile. ln ogni modo, mi pare che il pro– blema merit i discussione cd io sarei vera– mento lieto se lei, che ne avrà pii, agio e mag– giori mezzi, · vorrà ancora riprender lo sul- 1' Unità tenendo conto anche di questa nuova po~zione nazionalista : dal pii1 blando fede– ralismo austri aca.ntc troppi cli questi signori irredent i son passati senza logica e senza tran– sizione ad un imperialismo che vuol crearsi da tutte le parti degli ost-acoli per il puro gu– sto dt aver degli ostaco li. ì\·li abbia il suo aff.me EUGENIO VA INA. Dopo il terremoto PER GLI ASILI D'I NFANZIA Ritorniamo a raccomanda re vivamente ai no- 5lri amici quest a sottoscrizione. Compiuta l'opera di pronto socco,·so, è neces- 5ario ora pensare ad aiutare la ripres a della vita normale: opon pili difficile e delicata de pro nto 5occors o, ma appunto perciò pili dove• rosa per chi vuol compiere un lavoro sistema– tico, e non limitarsi a fare un po' di sport sentimentale per qualche settim ana soltanto. ora uno dei mezzi più efficat:i per promuG· vere il ritorn0 alle abitudini cli Jayoro e di autonomia individ uale, dis:5ipate a un tratto da una crisi i cui effetti non posson o esse re com· pr esi che dn. chi li abbia reati2.zati in sè cOft esperienza pers onale, uno dei mezzi più effi– caci, dicevamo, è quello di provvedt.re subii• all'ass istenza dell'i nfanz ia: raccoglie re subite e alla meglio in un nsilo d' infan2.ia i bambini dai 3 ai 6 anni, sign ifica non solo assic urare ai bambi ni un ricovero giornaliero collcrtivo che sos tituisca la c::isa distrutrn, nrn anche penn et• tere ai geni tori una maggior libertà di inizia – tive per recuperare le masserizie-, cercnr hYoro ,.. costruirsi il ricovero , prO\·v dere insc•mma ai puri bisogni elemen tari della vita, 1.he l.1 per– dita della casa moltipl ica e nello stess o tempo impedisc e di soddisfa re. li nostro sogno sar ebbe che gli :unici del – l' Uni/ti riescissero ad ttssicurar e il funziona• mento alme1,o di un solo asilo, dal prossi mo marzo al prossim o autunn o. Un mezzo prati cissiioo per raccoglie re denaro senza grande sac rificio è quello c!i acqui!>tare per 10 centesimi e mettere in vend ita allo stesso prezzo, la cartolina illustrata fatta tirare in 10 mila copie da un gruppo di amici di Genova. 11 pr ezzo di costo della car tolina è di cent. 2 e mezzo. Ogni cart olina, quindi, che si acquista per 10 cent. rapp resenta per il gruppo di Genova un guadngno di cent. 7 e mezzo. E chi acquista un blocco di cart oline e riesce n. vende rle, fini– sce col dar e un gra nde aiuto all'opera di soc · corso, se nza alcun sacrifi cio finanziar io. Gli amici, che sono dispos ti n contrib uire i,er questa via ali' inizi:1tiva degli asil i, si mett ano in relazibne con G1No O i,;1i1.A V~LLE (19, Via SS. Giacomo e Filippo, Genova), al qua le de– vono esse re inviat e le ordinazio ni della carto– lina e il relativ o importo. Somma precedenti! L. 166.– Rica\'O vendita cart oline a mezzo R. NovarC'. (Oneglia) 2 i- Sig. r-.fontalti Giovan l l 5O.- 0n. Cirian•. (Spilimberg n) . 5.- TO rAu : L. 341- GIUS. lllHERZll & flGlll " Bavi A nt o n i o Saln.n dra POLITICA E LEGISLAZIONE SAOOI RACCOLTI DA O. FORTUNATO Un voi. della Blbllol. di Cull . i\loder., pp. Vlll -500 L i r e 6 .- Conliene : La dottnna della rappr esent,mza personale. Lineamenti cl' una critic~1. - Il riordinamento delle finanze comunali. - La progr ess ione dei bilanci negl i Stati moderni . Prolusione al corso di legis lazione economi– co-finanziaria nell'Univ ersi tà di Roma. - Un caso del socialismo di Sta to. Lo Sta to assicuratore . - La ques tione politica del– l'agr ioolturn. - La teoria economica della costituzi one politi.a di Achille Loria. - Sui dem<mt comunali nelle prov incie ciel l\:lezzogiorno. - Socialis mo antico . - La riforma agra ria. Appendice a una discus– sione 1,a rlamentar e. - Sulla istituzione del divorzi o in Italia. Re-la1.ione. - li Convitto Nazionale di Lucera. Discorso. - Di un ca– talogo critico delle fonti della storia italiana. Relazione. - Manfredi . Conferenza sul can• to 11 del Purgatorio. Enri c o C o cchi a INTRODUZION E STORIC A ALLOSTUDIO DELLALETTERATURA LATINA Un voi. della 81bllol. di Cui! . Moder , pp. VIJl-382 L h •e 5 .- Conlie11e: La ston a della lett eratura la– tin~: suo concett o e suo compito. - Indi– rizzo metodico nelle,studio della lettera tura latina. - Caratt eri generali dell:;ilettera tura latina. - li popolo e l'amb iente. - La lin– gua e la scrittur a.- Evoluzione storica della letteratura latina: sue tradizioni e sue fonti. D a v i d e L ope z CANTI BARESI Elegante voi. formalo 6° tn carta a manO, pp. 172 Lir e 0. 5 0 L'auto re con vero senso d'ar te rivela in ques ti canti l'anim a del popolo bares e nei suoi più var i aspett i, nella gioia e nei do– lori, nella fine ironia e nella ingenua gaiezza. Gli arg om~n1i e i personaggi son tratti da ogni categoria sociale ed hanno se nso pr o– fondo della vita reale . Chiude il volume un ricco glossari o che facilita la compr ensione del dialett o bar ese. G e n . T eo do ro D e Cusn i s IL ME ZZOG IORNO NEL PROBLEMA MILITARE DELLO Sl ATO Elegante ,0 1. In carta a mano di pp. 250 Li re a .5 0 Co11fie11e : Il Problema. - Guer ra e poli– tica nfillo Srnto del Sud. - Le istituzioni militari Jel Reame di Napoli. - La svalu– t.rzione militar e del Mezzogiorno.- Alcune anomalie della nostra circoscrizioni! militare . - Uno sguard o politico alle Stanze dei Corpi .- Lo Scacchier e strategico del Mez– zogiorno Continentale. - L'E sercito e l'e– ducazi one fisica del Mezzogiorno. -- Un po' di commenti sul Bilancio della guerra. - Condusio ni e proposte. Dirigere cemmlsslonl e vaglia all a Casa Editrice OIUS. LATERZA & FIOLI, Bari.

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