L'Unità - anno III - n.26 - 26 giugno 1914

!,36 sta punizione inflitta, per d:ue una soddi– sfazione ai nazionali st i, a un uomo, che ha Sétputo conservare il s:rngue freddo e il buon senso di fronre a una ragazzata senza senso comune, - que lla punizione ci sembra as• sai più biasimevole e for iera di tri st i conse– guenze che non sieno i processi e le condanne per i lampion i rotti e per i pa li spezz;ni . Ed augur iam o vivamente che gli spropo– siti dcli' on. Sabndra si fermino qu i ·: non pcrchè e' importi molto del libera lismo dcl– i' on . S;1landrn, ma perchè una reazione non farebbe se non esasperare le forze rivolu – zionarie del nos tro paese, e perchè da una lott:1 :rnc1loga a quella che fu combattuta quindici ,mn i or sono in lt:i.lia fra 1c for– caiol i >1 e 11 sovve rsivi >l, noi si:uno conv inti che il nostro paese non lrn nulla d:i. gu,1da– g11:1re. ,, che essa saubbe utile ai soli i11u– ressi dei partiti co11servatori, nuche uelltl ipo– Jtsi - de l resto plauSibilissima - di 111111 vittoria democratica . l Ci resterebbe, or.i, da rispondere .il rim– provero di dare i-ropp:1 importanz:1 ali.i lott,1 antiprotez ion isrn, e di s;-icrifìcare a quest'ar– gomento ttnti gli altri. ì\fa b post ilb è giù troppo lun ga, e bisogn:1 che rinvi:1m o I.i / ispos~ ~ u,~ I~ ~ni;oEPP;· s. I f:. un grand'in, ·eire, sui giornali del così detto ordine, cont-ro la teppa . che fa le dim ostrazioni popolar i, che rompe i vetr i, c.he ab batte i lam- pioni : chiunqu e part ecipa a una dimo stra – .ione « sovve rsiva 11, è un tep pista , anche se appartiene a que llo stesso te popolo di eroi, .. che nel settembre 19 1L cantava per le strade « Tripoli, bel !-uol d' amo r ", pcrchè credeva di andare a Tripoli a diventa r ricco facendo 1 · art e di ì\lichelaccio. E noi non prender emo certo le difese della tepp a. E questo per un mot ivo semplicissimo: pcrchè la violenza senza scopo è forza sperpe– rata . E lo sperpero non ci piaC'e, neanche anzi sop ratutt o se è «sovve rsivo" · !\la la teppa. che tira sassate -- comunqu e si voglia giudicarn e il valore inte llett uale e mora le -- ha un gra n merit o ai nostri occhi : quello di paga re di person a, di lasciare dei moni e dei feriti sul last rico, di prende re i cazzo tti dei questm ini, di succh iarsi la galera a festa finita. La teppa, invece, dei nobi luomini , dei figli di buona fa1i1iglia, degli st udenti univcr~1 ari, elfo v"anno in que st ura a farsi % re"tf porto d' arme pro\·v ìsorio e il revo lver, cd escono a sq uadre per le strade in compa gnia cli que– stur ini vest iti da uomini, e bastonano gli ope– rai inermi. con la sicurezza de llél impunità - questa è una leppa irresponsabile e perciò è vile. I 'loll\O per cui, 1101dovendo scegliere per for-za 111 mancanza di 1111 gruppo intermedio L che non sia teppista, fra la teppa " sovve r– s1, a ,, e b teppa « n: re ,,~ ~iamo 701;-i a tep pa sov verstva P er la prop ag anda anfiprofezionisfo A. DE VITI DE MARCO, Per il mez– zog iorno e per la libert à comm erc iale. - L. I. A . DE VITI DE MARCO e G. SAL– VEM INI, Il Regime dogan ale della Libia - L. 0.15. GIRE T TI EDOARDO, Tr att ati dicom· mer cio e politi ca comm ercia le - L. l. 50. - I trivell ato ri dell a nazione - L. J. G . CABIAT I, Contro gli zuccherieri L. 0.20. - P er il pan e quo tidia no - L. 0.25. G. BORGA TT A, Che cosa è e cosa co– sta il Pr otezion ismo in Italia - L. 0.55. L. EMERY , Camillo Cavour antiprote · zionista - L. 0.20. L' UN I T À e doganale Il problema l'attuale momento l 't' (I) po 11CO. Conservato ri e democrat ici ne l mo vi me nto antipr o– tezioni sta. So che l'in vito corte semente fattomi di inaugurare il pr imo Congr esso antip rotez io– nista è dovmo soprn tuno al des ider io di non dare al nostro movimento un carattere politico troppo accentuato. E, infatti, in 25 ann i di lotte cont inue ho coll:iborato con uomin i di tutti i part iti Se non che, <lopo sì lunga esper ienza, ,, son o pii'! che mai pcr su;1s0 che il mov i,n ento ant ipro tezionista nnche d:1 noi, non può gua– dngnar terreno, se non n misurn che da lle · sfere accadem iche penetri nella cosc ienza delle mnssc e diven ti un movimento di ca– rnttere politico popolnre . E solo a ques to fatto si deve se vada oggi crescendo in It ali:-t l'intere sse dei cent ri politici diri– gent i :ti pr oblem a dogana le. I nfatt i, è da poco - forse da lla introdu– zione de l suffragio univ ers.\ le - che si co– mincia :1 vedere con qu;-ilchc maggio r chia – rezza come sotto il nome pomposo, bene– volo e folso di PROTEZIONF A1.1.' 1NDUSTR1t\ E A l. LA -i. 1 0RO NAZIONALE, si cela soltanto un sistema cli dazi di consumo, di tr ibut i indiretti, di sopraprezz i, che la m;:issa de i citt ndini paga incons:1pevo lmente, non allo Stnto in camhio di serv izi pubb lici, ma a ta luni gruppi di produttori privat i, di cui si accresce cos ì il reddito a spese <lel redd iro di rntti i consumator i. Trn qu esti vengono in prima linea coloro che vivono di reddito fisso e gl' impi ega ti e i salar iati . Il proleta– riato co mincia a vedere nei dnzi dogan;-ili una ca usa po"rente, che diminu isce il po– tere d' acq uisto del sa lario monetario; men– tre au menta la rend ita e il profitto . Come è di regola, i socia listi colpiscono e fissa no del fenomeno il lato che si riferisce alla rip;1n izione della ricchezza . Nla è r~ 1 srring ere il proble ma entro limiti angust i il prospctt:1r lo solt anto sul terreno della lotta di classe per una migliore ripartizi one dell:1 ricchezza esistente. Poi chè la politi ca di li– bertà econom ica, oltre che sulla ripartiziom\ eserc ita };:isua maggiore influ enz;:i sull;:i pro– duz ione della ricchezza . 1 nfatt i essa attira il cap itale e il htvoro disponibil i nelle indu– str ie natura lment e più remuncratrici, <:: de– termi na un:1 più co mpleta divisione terri – tori :ilc delle occupaz ioni: cos ì che ;iumenta nel tutto insieme la produz ione de lla ric– chezza e quindi clev:1 il t:isso del profitto e del salario e impr ime lo sviluppo ma ssimo al comm erc io int ernnz ionale . f: ques to un aspetto non meno import:1nte del pro – blema. i\li fermo a questn ver id elementare, per trarne un coro llar io pol itico: - i conser– vator i, gli espansion isti, i nazionalis ti do – vrebbero nde rire :i.l nostro movimento, se vogl iono preparare b condiz ione cconomic;:i della espans ione politica oltre i confini delb patria. Sono gli esportatori i precursori dcli' imper ialismo. Se non che vi è il vero, m;:i vi è nnchc il falso imperiali smo, se le cron:ic:he rifer i– scono esattamente che i n:izion.:ilisti si sono dichi:irati espans ioni sti e protezionist i. Due affermaz ioni elementari econom icamente con- (1) Siamo lieti di poter dare ai letto ri dcl– i' l,'nit& il testo del n1ci.gnifico di cors nunci at o da ll'on. Dc •1.1 a ~on~ ~ auti– p.!9! c~~ 1i\~3P.-[ ,t· marzo 19~,1), alla Tn ~mfa~L corgoflli (2.1 marzo 1<j7':ije al Fascio democratico univers itario romano (31 maggio 1914). :'\"citre diversi am bienti, il discorso , conservando intatte le lince generali, presentò in alcune parti svolgimenti diversi , consig lia.ti da lle diverse prepa razioni intellet – tuali degli ascolta.tori o da lla opport unità di non oltrepassare i limiti· cli temp o normali di una conferenza. 11 testo, che noi pub blichiamo, invece, presenta il pensiero del nostro amic o e maestro nella sua in1.cgrità,,...~ì6'i' t'tiff!P– ramcn lc rx:m bilc in un gtonla le, che non ha esigenze uè di uno specia le pubb lico nè di un de terminato orario tra<ldirtorie, che possono però conc iliars i sul terr eno politico, se per imp eriali smo s· in– tende la espo rt azione ;ili' estero, non delle esub cr.in ti energ ie produttive, ma del pa– rassìti smo econom ico dei gruppi che gi?t sfruttano il mcrc:110 interno. Del resto non si vede neppure che le al– tre fraz ioni del partit o conservatore - che ha preso gusto a chiamnrsi !ihnalt, forse pcrchè è il padre del nuovo protezionismo italiano! - non si vede che inserisc ano nei loro progr:immi un qu::ilunque accenno :d prob lema della liberd econom ic:1. Aderisçono ben sì al no'Stro movimento :Jlcu– ni conservatori, che sono lcga 1i ;ille tradizioni liberi ste del nostro risorgimento o ai legit– timi in reress i delle industr ie espo rtatrici; m.1 trattas i di :ides ioni individun li di carnt– tere intellettuc1 le o econom ico, non ma i di caranere politico. Il tono della politi ca comm erc iale dei p.ini ti conse rvator i non è mai dato dagl' interes si delle industr ie espor– tatrici, ma sempre dagl' interessi delle in– dustr ie pr otez ioniste. Forse perchè que ste solt anto rappresentano il pr ivil egio politico e sono pertanto la espressione più gen uin:1 dello sp iri to conse rvator e, :i cui anc he le alt re, nel mom ento della lot ta, debb ono cede re il p;isso . li mo vimen to :1ntipr orezionista non può essere che il princ ipio di un grande rivol– gimento politi co, che miri, nel campo dell e libertà economiche, alle stesse conqui ste che sono stnte già consegu ire nel ca mpo delle libertà politi che, e, prim;i ancora, nel campo delle libert:ì. religiose . I partiti conserv:i.tori acce t teranno il fatto comp iu to, ma lo con tra srera nno, cos ì come han no di recente accettate in It alia le con– qui ste popo lari delle liber t:ì pol itiche, dopo ave rle con tra state: E non esclud o ch e do– nuni ci chiameranno essi ,i lib ero-scam bisti 11 come oggi si chiamano (I libera li 11. Un problema di- cultura, Amme sso adunque che il progra mm a in– tegrale an tipr otezioni sta mira :1d una mi– gliore ripart izione e :1d una maggiore pro – duz ione dell:i ricC'hezza, il più forte osta colo alla sua real izzctzione lo tro ve rem o in ciò : - che il protezionis mo è il prodotto spon– t aneo di una mentalid politi ca, che vede nello Stato soltant o e sopra tut to il mezzo per assic urare privi legi e favori a chi se ne imp;:idroniscc : - rem iniscenza del!' asso – lu tismo an tico, che il nu ovo regime parla– mentare non ha distrutto, nrn ha esteso ad altr e::ca tego rie e grupp i. Il siste ma politico ita li:1110 è diven t:1to in poch i anni un.i incrostaz ione stor ic:1 di favor i, di privilegi, di eccezioni, di legg i speciri.li. JI protezion ismo è pa rte integran te di questo sistema . Ecco J;-i vera difficolt?t della lott:1 an tiprotezi onista in I talia e nei paes i latini. Non :ibb iamo di contro i pro– te1ionist i coi loro argoment i pseudosc ient i– fici; abb iamo di contr o tutta la organ izza– zione politica del pr ivilegio, resa ·form ida– bile dalla p.irtec ip;izione in essa di uom ini di l'utl'i i partiti, e d:-tlla Scarsa ndtura de lla class i dirig ent i, e d;illa :navica tolleranza delle m:isse popolar i. A penetrare 9ue sto ambiente occorre ben si una propag;inda scientifi c;-i, per divu lg::ire la conosce nza del problema dogana le tra le classi colte che dirigono ogni movimenro politi co ; ma d:1 esse bisog na scender e in mezzo :ille nwsse lavoratr ici, le sole che potranno darc i la forz:1 politica per vince re. Ri spetto alle classi dirigenti siamo ;i\le prese con un probl<'ma di cult ur a. Quando si vede che i più considerano ;:in– cora le esport:1z ioni come un vantaggio e le importaz ion i co me un danno, e l' eccesso di que lle su que ste come indiz io sicuro di prosper ità nel pae se, bisogn;i dire che siamo di fronte ;id un problem a di cultura. Quand o si vede che socialisti e rnd icali Biblioteca Gino Bianco sono ancora inc ert i sulla via da sceg liere, e disposti i primi n rit,..~re k leggi soc iali più import anr i, p. es.,- J€ 11'abolizione de l dazio sul grano . e i second i a ritenere pit'1 imporrante la precedenza di un m;i.trimon io sull'altro, - bisogna dir e che siamo di fronte ad un problema di culrura . Quando uomini di governo, ministr i e pres identi di ministri affermano come ve– ritii assiomatica, che I.i riduzione de lla no– strn tar iffa dogan.i le dipende <lalle volont ii concorrente degli altri Stati, e lo affermano ignorando, non l'economia, m;i la storia, e propr io nel momento stesso in cu i gli Stati Uniti riducono la loro tariffa senza chiedere il pcrrnessò :1 nes suna potenza estcr:1, bisogna ben dire che siamo di fron te :-id un prOblema di cultura. Qu;:indo ministr i, deputati, giorn;ilisti af– fermano, da l 186o :1d oggi con mono– tono ritorne llo, che l' Ita lia pag:1 in oro le sue importaz ioni, e non s'accorgono, m;ii una sola vo lta per caso, che l' It alia non ha miniere di oro ed ha vissmo quas i sem– pre sotto il regime del corso forzoso, bisogn:1 ben dire che siamo di front e ad un prob lemn di cultu ra . Quando si vedono org;-1ni scientific i del protezionismo defin ire come (( 1111 1:urioso ar– gomrn to dei liberisti >> il vecc hio teorem;:i ele– menta re che << le importazioni si pagano con le ,sport.azioni 1,; - quando ricordo che un cx-m inistro mi chiese se quel teoremn non fosse una mia << ingegnosa trovata polcmi rn l>, - bisogn :i. concludere che si:imo alle prese con un mel anconico prob lemn di cultur:1. Ecco un bel gru ppo di preg iudi zi, di er– rori corre nti, ch e la propaganda inte llet– tuale deve spa7:zare. Propaganda popolare. Ma a smuovere ra pidame nt e ques ta mon– tagna gran itica de lla ignor anza vera o si– mular-a de i protezion ist i che detengono il pote re, sarà <1ssa i più efficace e pro fitt evo le la propagand a che faremo pre sso le cbssi lav oratri ci. I.e qu:il i son o ogg i meglio pre– para te a secon darla , dopo i pa recchi espe– riment i e le par ecchie delu sioni ch e han no anrn ve rsat o nell'ultimo ventenn io, durante gli sforzi compiu ti per il loro miglior:1mcnt o econo mico. Jn un pr imo tem po gli opera i delle indu – str ie, scpar:rnd o la loro causa da qu ella deg li opera i de lla terra, hann o aspe tt ato l'aum en to dei salar i da lla tariffa del 1887. Invece il rialzo fu più rapido prima che non dopo il 1887 . E le srn tistichc compa– r.1te dimo strn no che _le curve dei sabri in– ternaz ion:i li sono presso che para llele; di modo che la poli rirn protez ionista non ha aiu ta.ti i s:-tlari indus lri ali ita li;ini ad ;-1vvi– cin.:irsi al livello dei sabr i inglesi, francesi e tedeschi ( 1). In un seco ndo t empo, qtrnndo la tariffa del 188i avea certo sconta ti i suo i effetti nel nuovo eq uilib rio econom ico - dopo il 1900 - si ebbe un gene rale aumento dei s;:ilari, dovuto nlla cresci uta e cresce nt e prosper ità economica in tu tt o il pa ese ; e il ri,dzo fu vigorosamente favor ito dalla polilica degli sciope ri. Ciò generò la errata sconfinata fiducia nella efficacia dello scio– pero. Ma oggi i lavorator i in tendono meglio che lo sciopero è un mezzo per ottenere un più alto s.ilario, quando la pro_d~ttivid dt;lle, industrie lo co nsenr:1; comunque riconosco no che la pol itica degli sciope ri è al limit e norma le del suo ut ile rendimento. li ter7.0 per iodo fu ca r:11ter izzaro da lln sco nfìn:1tn fiducia nella inesaur ibil e ed esclu– siva eAìc:-tcia dC'ile leggi sociali, a cu i è pur segu it a una consapevo le e saturare rc~zionc. .ì\b il fatto ultimo che ha fecondate qu e– ste delusioni è il su ffrag io un iversa le ; che ha fatto entrare, nel calco lo della politi ca, gli intere ssi di grand i ma sse di lavorator i igno – rate finor;i, cd ha sospinto i dirigent i o :11- cuni di rigen ri del part ito socialista a get– tars i senz.1 riserve cd incert ezze nell:1 lott a ant iprotezionista : I.A SOLA CIII! i'O SS A OCCl ASSICURARE 11, MI NIMO COSTO DE I. I.A (1) Confr. il mio P er il Mezzogiorno e per la,. liberfti commerciale, pag. So e segg-.

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