L'Unità - anno III - n.18 - 1 maggio 1914

506 tutt o questione di capac ità, di buon volere di uomini preposti alla direzio ne, di consenti– ment o, di cooperaz ione, anzi, delle popolazioni inte ressate. Vuole l' ambiente preparato. vuole uomini idonei, oltre che i mezzi finanziari. E poichè n~ ambient e prepa rato, né uomini capa.ci in numero sufficiente si sono avu ti, cosl la vasta complessa opera non ha cammi – nato, nè camminerà. ta nto facilment e. Non bisog na dim enticare le condizion i poco felici del territ orio della vastissima provin– via, pii1 che provincia, regio ne ; e le condizi oni ' di diffusa povertà anche fra le classi dei cosi detti ga/a,il11omi 11i: povertà che la emigraz ione non ha alleviata come altrove nel Mezzodi, data la preva lente tendenza delle famigli e a fuggire la pat ria; onde la gra nde verità del• l'affe rma zione cicli ' on. Nitt i, che io sentii per la prima volta a Potenza nel 1906: • noi di Basilicata siamo orama i in ugual num ero fuori di casa che in casa nost ra ! • Ten endo ben present e ta li infel ici condi · zioni, si comprende facilmente come sia da escludere la possibilità cli otte nere in Basi li• cata quell e rapide trasformazioni in megl io che si sono avute in molte provin cie sette ntrionali ccl anche, più recent emente, in una parte delle Marche, per esempi o, Una di que ste straordinnrie trasfo rm azioni si é avuta, per es., in que lla parte della pro• vincia di Milan o che sta sulla sinistra del Ti• cino e dove io sono nat o. Ricordo benissim o la miseria imperan te negli anni che corsero in• torno al 188o e la forte corrente emigratoria verso il Brasile che si era determinata tra qu ei contadini che nell'inve rnata non riusci • •a no a sfamarsi nemman co di qu el pane di ma iz causa della pellagra allora tan to di(. fusa . Venne, negli anni che corsero dal 18go al 1900, lo straor dinari o fiorire cleJJ' indu stria cotoniera Jarxwita dalla prolezio11e, ma già esi• ste,ite per a11tica tradizio11e nella Valle del• l'Olona, e la ricchezza si diffu se a piene mani, si miglioraron o enorm emente le con dizioni delle famiglie con tadi nesche che fornivano membri alla industria coto niera, si resero altament e prod uttive anche le pili ster ili terre di brughiera (vedasi la descrizione di esse nella In chiesta Agraria Ja cini) e la popolazione, non solo cessò cli emigrare , ma si accrebbe, si raddop-– piò, si tripli cò per la imm igraz ione. Castel • lanUl, dove io crebbi, cont ava allora circa 25 00 ab itan ti ; ora ne conta più di settemila ! lo ho lett o con grande compiac imen to nel bel libro del Coletti sulla Emigrazio11e ita/ia,ia la descrizione che fa di tale trasfo .-mazione . Solo chi - come me - I' ha vista coi pro• pri occhi, può dir e con quanta ve.-ità ed e.ffi. cacia il Colett i nbbia reso il grandioso feno• meno . Purtr oppo, la crisi dcli ' ind ust.-ia ha sperperato molto rispa rmio, affluito alle ano– nìm e cotonie re : ciò che una d duzione a tempo della protezione av.-cbbe evita to. Alt.-c mirabili trasfo .-mazioni si sono avute nel giro di poc hi decenni in altre pro vincie settentri ona li con altra genesi. Citiamo , a mo' d 'esemp io, la tr asfo rmnzionc del Vercellese da misero territ orio asciutto in risaie alta. mente produttive; la consimile trasformaz ione da tenit orio ad agri coltu ra povera in territ o• rio ad agrico ltura ricca ciel cremonese reso irrigu o col canale M.a.-zano. I Ma si tratta sempre di paes i nei quali I' am. biente era ben prepam to e bastava una po• ent e molla per far sviluppare al mass imo uello che già era. late nte in germ e. Quanto più difficile l' ope ra di infondere sangue e vigore di vita a una regio ne, anemiz• z.1.ta, cac hctt ica, senza tradizioni !... 11 lavoro necessario, Dobbia mo per questo scoraggiarci ? - No davv ero. Dobbiam o solam ente convincerci che non può bastar e un ventennio per un rad icale mig lioram ent o nelle condizion i di una regione come la Basilicata, come credevano gli auto ri della legge del 1904 ; e il ventennio non bas te• rcbbc nean che se la legge ciel 1904 fosse in• tegra lmente applicata - se e in quant o fosse appl ic.."lbile - , e nean che se la legge del 1904 fosse integ rata da nuovi provvedimenti, stu • cliati da men ti supe riori, nnimate dal vivo desider io ciel bene genera le. Restr ingendoci, infatti, pii1 special mente, non unicamente, al problema economico ru • L' UNI TÀ raie, noi abbiam o che il milione di ettari, circa, della Basilicata si ripart isce per gra ndi cifre come segue : aree sottratt e alla prod uzione ettari . terr eno semin ativo . . coltu re arboree specia lizzate e promiscue . pasco li nudi e arborati . boschi Incolt o produttivo e steril e. go.ooo 9 o~ 400 .000 40 o~ 65.000 6½% 220.000 22 % 180.000 18 % 45 .000 4 %% 1.000 .000 100 Non é azza rdato affermare che la siste ma – zione idraulica e foresta le interessa più della metà del te rrit orio, ma non già nel senso af– fermato dal Ni tti nella relaiione d'inc hiesta della Commiss ione parl amentare sui conta dini , che almeno il 50 % del terri torio debba essere coperto dai bosc hi nel pii1 breve tempo possi• bile: ma bens l nel senso più lato che si deve cercar e con ogni acconcio mezzo di ren:!ere sta bile, d i evita re i dilavamenti , le corros ioni, gli smotta menti. sopra più della metà del ter– rito rio di Basilicata, e ciò senza diminu irn e. ma aumenta ndone la produttiv ità com plessiva. E per ciò ottenere, è giuocoforza non basare l' opera unicament e sul bosco, ma anche sul prato e sul pasco lo, se non permanenti, da rompersi a lunghi interva lli, e con determ inate caute le. Bisogna, in altre paro le, procede re con tem– pora neamente : 1° ad accrescere la produzione dei sem inat ivi (e ciò non si può fare convenien• temen te che passa ndo a tt raverso il prato e int rod ucendo una razionale affossa tura per le •• acque di piogg ia, cose queste concorrent i alla siste mazione idr aulica) : 2 ° a migliorar e la produ ttivi tà dei pascoli, e qui ndi il red dito del bes tiam e, sia pu re limitand one la esten – sione in proporzione dcli' au ment o dei prati in rotaz ione nei sem inativ i, e trasfo rmand oli, fin dove è possib ile e convenien te, in prat i faf. ciab ili e poi pasco labili ; 3° a man tenere me– glio i boschi esistenti minati dal pasco lo ab u· sivo, dalle vendette vandali che, e ad est endere il loro domi nio nelle attuali are e cli pasc'olo o seminativ e non sta bili, o comunqu e eccess iva • mente ripidi, dov unqu e siano situate, ma a prefere nza negli alt i bacini. ' · Qua li possa no essere gli orga ni ~ utivi di un vas to piano organico cli tal fatta, come si possano far ca mm inare cli conserva la pro • paganda ag raria , i lavor i e la propaganda (o. resta le, i lavor i e la propaganda per la sistema– zione idrau lica, non è facile il di.-e e peggio l' ottenere. Tenta ndo un calco lo somm ario, per es., del capitale necessa rio, abbiam o: a) per migli ora re la produzi one cli tre qu art i dei terreni seminativi con la introdu• zione cli rotazi oni con pra ti artific iali di legu – minose concimat i chim icame nte, con il trac• ciam ento di una rudimental e siste ma zione per il reeolaro deflusso delle acque di pioggia e piccole opere cli assestame nto del suo lo ara. tiv o; mett iamo un minimo di 500 lire l' et• taro e sop ra etta ri 300.000 L . 150.000.000 b) per migliora re la metà dei pasco li a ragi one di :zoo lire l'ettar o e per ettari 110.000 L . 22.000 .000 e) per rinsa lda re il suolo e rim boschirlo sopra la quarta parte degli attuali seminativ i e sopra la metà dei pascoli in total e sopra ett ari 'lto.ooo con quatt rocento lire l' etta ro L. 84.doo.000 Totale L. 256.000.000 Cioè occorrer ebber o in cifra tonda :?50 mi– lioni per dare una prima genera le sistematione produttiva al te.-ritorio, senza parlare - bene int eso - di colonizzazione nel senso di cost ru• ;dono di case e di fissazio ne cli mano d'ope ra in ca mpagna per ché., in tal caso , i milioni si raddoppierebbero ! Pe r un 'ope ra cli ta l fatta, un decennio va le poco pili un'annata nell'opero _!!1clus~a gene~ un per iodo di tempo appena sufficien te per fa.- ve.lere q ualche risiltato d' in• sieme non disprezzab ile. . 1ente imp azienze adunq ue ! '.\la ad uri solo patt ~ che, ad opera dello ·stato, una diret• tiva razionale sia seg nata : che della convc• nicnza di applicarla grad ualment e, ma senza int erruzion i e sviamenti, tutti siano compe– netrati ; e ognun o, per la parte che lo riguarda, non manchi di dare il suo con trib uto. E nes• sun o manc herà se - ripet,ta j uva,rl - tutti ci convincere mo che l' interesse generale non é. in con trast o, ma bensl collima , col nost ro int eresse pa rticolare del momento . Solamente, bisogna tene r presen te che in una region e povera, con capitali scars i, è giuo. coforza che i privat i pensino innanzi tutt o agli investimenti pil i redditi zi (ccl ecco perché anche con premi come quelli stan ziati dalla legge, i pri vat i non trovano con venienza a rim • boschire) ; e che lo Stato dovrebbe preoccu– par si cli non diminuire le fonti cli redd ito dei pri vati medesi mi, ma concorrere ad accrescerle. Ora la politic..1 generale de llo Stato quale altro effett o produce, se non quello di inari• dire le fon ti della ricchezza appunto nelle regioni più pove re? Non é una lust ra questa di concede re qualch e milione di elemosina con una legge spec iale, mentre si pompano i mi– lioni a deci ne per soste nere gli errori della po· litica genera le ? Per dare a lla Basi licata i 250 milioni necessari alla sua restauraz ione agrar ia, basterebbe dim inui re le tasse, che la regione paga, di 10 milioni annui durante ven• I ticinque anni: la decima parte cli ciò che nei prossim i ven ti cinque anni rich iederà, nella mi• gliore ipotesi e senza spera nza cli no tevoli reddit i futuri , la Libia.... E. AZIM ONTI. Movimento antiprotezionista. Raccomandiamo vivamen te ai gruppi, ai giornali, agli individui ade renti alla Lega antip rotezionista o che si pr opon– gono di aderire, di part ecipare num erosi facendosi rappr esentare in caso di ne– cessaria asse nza personale, al Convegno nazionale antipr otezionista, che si terrà a Milano il 24 maggio pros simo. Indi– rizzo del Comitato: Via Cesare Cant ù, 2, Milano. Il gruppo valtellinese. Per iniziativa degli amici dc li' Un1td di Sondrio si ~ cost ituito domen ica 19 aprile il Gruppo antiprotezioni sta val tellinese. Presiedeva l' avv. Guido l\1asotti, presiden te del Comi ta to promoto re, che, ringraziati i presenti , la stampa e l'oratore , p rof. Carbone• ra, espose a larghissime lince le cause princi• pa li che, specialmente nella Val tellina , devo no suscitare una commozione di popolo contr o il protezionismo cd a favo re di un regime do– gan ale che non violi più e tan to rud emente gli interessi dei consuma tori. Poi prese la pa rola il pro(. Carbonera, che parlò bene e chiar o e prospe tt ò nei loro aspett i caratteri stici i problemi attua li assunti da i h. be.risti italiani nella loro buona, giusta e pa– triotti ca ca mpa gna cont ro il protezio nismo . Fece presente pertant o che fra tre anni sca• d ranno i t rat tati cli commercio tra I' Italia e pa recchie delle Nazio ni più produ tt ive ciel• l' E uropa . ~ necessario, per ciò, che I' opini one pubblica dei consumat ori si organ izzi per tem po e prema sullo Stato, affinc hé i prossimi trattati non sia no conc lusi più sotto la in – fluenza elci gruppi capita listici preoc cupati di mante nere e di rinsaldar e la situ azione di pr i• vilegio conqui stata e non si tramuti no più in un orclcgno cli spog liazione elci consumatori. E l' orato re at taccò risolutamente il più grave problema, que llo ciel dazio doganale sui gran i, dimostrando come esso non possa dir si un dazio fisca le, come quello sul cafTè per esem• pio, in quanto, se dà allo Stato 120 mili oni an• nui, assicura ai grandi produttori di grano 250 milioni, che passano a utomat icamen te, per il solo fatto della protezione ai confini, nelle loro dalle tasc he dei consu mato ri cli pane. Le solite ob biezioni opposte da i protez ionist i con• futò breve mente e contrap pose vitt oriosa mente ad esse le note ragioni sulle cultur e inna tu– rali e su lla bassa prod uzione alle quali ha dato luogo l'a lto dazio dogana le. Qui ndi si occupò degli zuccher i, spiega ndo come cre bbe e prosperò l'indu stria zuccheri era in Italia, che , protetta in misura addirittura fantastica, clist.ribul una cospicua ricchezza nel cerc hio di non molti cap italisti, facendo int asca re il margine t ra il dazio dogan ale e la tassa di fab• bricn zionc. E par lò ciel coto nificio, e più spec ial– mente della siderur gia, ricordnnclo gli alti daz i ad valorem da i qua li lo Stato la volle circon• dat a e particolarmente soffermand osi sul tipico esempi o della Società sfrutt atrice dello mi• nicre dcli' E lba . L'oratore concluse consta tando che l'agitazione liberista s' inc..udina s1>c.cial• mente sopra tre principii : sulla libertà, sulla giustizia, sul patri otti smo . Il prin cipio di li• bcr tà non consente si creino barriere artifi• ciali e, in ogni modo , dà il diritto cli negare la legittimità cli un vincolo quando <1ucsto non sia posto per il bene di tut ti non per il be ne di gruppi privileg iat i ; il principio cli giusti• zia non conse nt e che si tolga il danaro cli ta • sca ai cittadini per arri cchire ca 1>italisti poli• ti camentc po tenti ; il principio di pa.trio u ismo B1bl1otca Gino Bianco non consen te che un regime clog:rnalc propizi o, a piccoli nuclei determini riva lità cli region i, sfruttamento cli una parte 1 clel paese a fa\'orc di un 'a lt ra, comm ozion i \'iolent e di popo lo, malco ntento permanente e frequ enti disordi ni. Presero, poi, la par ola l' a, ,v. Enzo Ferrari , il com m. Quadrio ccl il comm . Longoni ; il primo per rec. .1.rc l' adesio ne entu siasti ca de l partito soc ialista valtellinese e cicli' Atld<1 e per ramm en tar e che egli ag itò, nel!' ultima lotta elett ora le, nel silenzio degli altri parti ti, il problema anti •protezi onista ; il seco nd o per riv endica re a sé cli avere, fin da vcnl' a nni or sono, comba ttut o nella sta mpa per il libc· rismo, difTondrndo le idee antip rotezio nistc e guadagna ndosi an che qual che processo e per esortare a dar e vita forte ed alacre al Gru ppo in forma zione, dife ndendo un int eresse che non è solta nto della Valte llina ma cli tutt a l' It alia; il terzo per muove re - ricordato il suo an tico liberi smo cd i suo i dubbi attu ali - alcune obiezion i a l prof. Carbonera, specia l• mente nei rigua rdi dei rapporti fra il daz io sul grano e I' economia rura le del Mezzogio rno e per esprimer e il suo scetticis mo sui prati ci ri• sultati de l movimento attuale , concludendo col dich iara re che non farà parte del Gruppo ( 1). li prof. Carbonera , in una veramente bril . tante e sapo rita replica all ' a.vv . Longoni, ri• prese la questione del da zio sul grano, sos te– nendo con De Viti Dc :Marco la tesi che il Mezzogiorno non ha null a eia guadagnare sul dazio sul grano e deve attendersi spec ialmente da un regime ·liberista i ma ggiori vantagg i econo mici. Chiu se il convegno il prof. Monti invitando coloro che conosco no il prob lema agitato, co– loro che ne hanno un' idea vaga e coloro che ne sono del tutt o digiuni a riun irsi nel Gruppo an tipro tczionista. il quale dovrà , per mezzo di co :iferenze. di conversaiioni, di arti coli nei giornali e cli fogliett i vola nti portare in seno a l gra nde pubb lico le qu estion i deliberate nel- 1' adunan za in mod o da forma re, anche in Valtellina , e eia organ izzare una salda coscie nia ant iprotez ionista. Ave van o inv iato la loro ad esione o la in• viarono nelle giorna te di dome nica e luncdl i signori cav. L."lmbcrtenghi, sindac o di Ti• ra no, avv . Lucini, dep utat o provin ciale, Carlo De Giacomi, presidente de lla Camera cli Com• mer cio di Ch 'nvenna, I' Ufficio del Lavo ro di Tiran o, il dotto r Dino Mazza , l' avv. Luigi Bcsta cli Milano, E. Viclo, il dott or Muggia, diret tore del Man icomio, il dotto r Mattioli, me – dico del Manicomio, il dottor A. Zubia ni, F . Redaelli, cd altri . (11 Porchè •' l di,unb• lo, dunqu■, ad aadare ■Ila rlu- 11ione? Auebbe ruco m,al io • tt arsea• a co a •a■, oppuie •d ■derire a q11alche 011•n1u .nlone prote1ion it1a! t Or• di 6nirl• con qo .. 1i chiaccbl 01onl, eh• n ru10 ali• ria11io11Itolo per f■r upere ch11 .•. 11011 cl .. d,■n110 pi6 tN. ,. R.) AN GIOLO G10VANN02.Z I, rerenl e•responsal,i/e. fllrc■tc • SI■~. TI, . AI.IH , Via ••• R~HI, Il • Tal. &-31 GIUS. hJI.T.l:~ZJI. & flGhl - Batti EDITORI Coll ezione Scolastica SCORZA G. - Compltmtnli di g,om,bù. Voi, L - (N. 4) di pp. X-242 . L. 3.- Libr o nato nella scuola e per la. scuola, più che libro aridamente e volgar mente sco– lastico, é qu esto ciel prof. Gae tan o Scorza, viv o d·cspcrie nza e di scienza e dedica to agli a lunni del secondo biennio (sezione fi. sico-mat ematica) degli Istituti Tecnici. • Ho int eso offrire alla nost ra gioven ll1 st u· diosa, scrive l'au tore nella prefazi one, un trattato metodi co ccl organico delle teorie più elevate della geometria elementare, condotto non sulla falsariga dei program mi e delle consuetudini, ma in confo m1ità delle ved ute che soggiacciono alla geo• mct ria mode rna e ne costitui scono il pre• gio migliore e il fascino pii1 suggestivo. • L' int eresse del sape re e dello svo lgimen to progressi vo dell'intellige nza dei giovani sono il vero programma d'ogni scuola degna, dove la libertà e la responsab ilità sono la guida migliore per i professo ri che real• mente sent ono le difficoltà del loro ufficio Agli svilup pi teorici qui s'acco mpagnano le appli c..uioni piì1 notevo li di cui essi sono suscettibili . e la massima chiarezta Eistc• mati ca C: scopo e pregio del libro, corre• da to d' ulili eserc izi e che espressam ent e si ria tt acca, come st:guit o di svolgimento , a l• l'ope ra dei professo ri Enri qu cs ccl Arnakh I mminente comp leme nto a qu esto primo volum e sa, à il secondo , già. in corso di stampa . Con i <1uali la nostra • Collezione sco last ica • anche per I' insegnamrnto ma• tem atico vuol ccr c. ."l.rc di renders i utile a qu ella scuola , ove piì1 che affidarsi allo schemat ismo ar ido e farr aginoso dei pro– gramm i si vog lia socldishrc aÌlc esige nze clcll:i ricerca scie ntifi ca in evo lu zione. Dlrl1ere comml11lonl • n1II• ■Ila Casa Edllrlce OIUS.LATERZA A FJOLI, Bari. : I I

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