L'Unità - anno III - n.16 - 17 aprile 1914

rcbbc con ogni curn. il pericolo di prendersi in classe un incapac e o un indisc iplinato che frasto rnere bbe gli studi degli altri e m11ncnt c– rcbbc la sua fatica esponendo lo a grav i respon – sabilit à. 11. Ecco perché noi sosteniamo la necessità di togliere all e Fa colt fl universitarie le abilita – zioni professiona li. trasferen dole a commis– sioni indipendenti dalle Facoltà e incaricat e degli esami di Sta to. Ec\ ecco pcrchò il siste ma ideale anche JX'f gli esam i seco ndari finali sa– rebbe, secondo noi. que llo che si desse per essere a mme ssi ·alle Universi tà. Ques ta sistema avrebbe anche il resultat o <li porre in identi che condizi oni di concor– renza gli alunni de lle scuole pubbliche e que lli dell e scuole pri vate. Il che fareb be cert o pia – cere al partito clcr icnlc. l\fa. que sto non s..1.– rebbc un motivo per disdire le nost re opi – nioni : a patt o che le scuole pubbliche sicno scri.tmente curate e non disorganizzat e siste– mati camente da qu alche mini stro .... radical e. affrnchè nella lib ra concorre nza sieno pii1 agevolmente battute da lle scuo le private. IV. - Siffatt a teoria generale, per altro, richied e nell ' appli caz ione prati ca qualche atte– nua zione e restri zione. Fra il 186o e il 1870 non esist·eva la licenza ginnasiale. I giovan i potevano presentar si alla licenza liceale senz' a\'e re mai visto la faccia di una comm issione esam inatri ce. Era l'id eale dell a libertà per otto anni di seguito. E ne na– sce ,•ano incon\'eni cn ti ro, •inosi : una eno rme. mu.ltilon ne folla di tutte le razze e cli tutte le •età. si affolla\'a ogn i an no alle sed i di licenza ; in qualche citt à bisognava fare le prove scritte e ora li coi soldati pronti a sparn re. Questo pa~ e cli pela ndr oni inte se la libertà degli st udi nel senso di non dover e st udiar e affatto, e di a,·ere il diri tto cli prendere d'assa lto le commiss ioni d'esame. E per limitare I' af– fluenza dei cand ida ti fu escogitato il piane rot– tolo intermedio della licenza ginnasiale . La neccss it~l <li avere almeno un esame int er medio in un corso di otto anni, appar e evid ente solo che Si cons ideri che quand o I' cs..'lmc verte sugli stud i fatti in una serie tr oppo lunga di anni, J' alunn o si trova so– praffatto dal pc30 cç..:cssivo della mat eria, che deve riassu mere e coo rdinare; e la evident e irra gione ,·oleua del compito impost ogli dalla legge troppo Csigent c e mal pratic a, produc e l' effetto che o gli es.aminat ori si ma nifestan o nel giudi zio pcritanti e indulgenti e l' esame vien meno a l suo uflicio di selett ore e class ifi– catore delle intelli genze; oppure, se gli esa – mina tori sono uomini senza buon senso e dall e abi tudini bur ocra tiche, r esa me si ri– du ce a una operazi one est remamente alea – toria, in cui il maestr o gioca a mosca cieca coli ' alunn o e la sola fortuna decide del ris ul– tat o. Ecco perchè si do,·rebbe vieta re agli alunni delle scuo le private cli presenta rsi nelle pubbli che scuole ai soli esa mi di ammi ssione universitaria ; ma dovrebbe ro essere ten uti a dar gli esa mi pubbl ici almen o una volta, a mezza strada, cioè al tempo della att uale li– cenza ginnasia le, finchè le scuole resti no or– din a"tc come oggi sono. Beninteso, che in qu esti esa mi gli alunni , cosi pubb lici come priva ti, dovrebber o c.·ssere dichiarati ammi s– sibili alla scuola media superiore, non clagl' in– segnanti dell e scuole inferiori, ma da qu elli delle sup eriori . Inoltre non è ncce.-;sario che l'ins egnan te, che ha istruit o l' alunno, sia del tutto escluso da ogni assistenza ull' esa me finale. Non è male che ogni volta che ciò sia poss ibile, al– i' alunn o sia pubbli co sia privat o sia concesso di no n trovarsi a un tratto dinanzi a giudici compl eta mente sco nosciuti ; ma sia assist ito dal suo vecchio mae stro che egli senta int ercs– S<lt0 quanto lui al buon successo cieli' esame ; nè é ing iusto che nel dc finit-ivo giud izio di classificaz ione a bbiano un cert o peso pure le informazioni di chi conosce da un pezzo 1·alunn o e l' ha istr uito. Que l che imp ort a ~ che il voto d i a mmissibilità sia dato sempre non da co– lui, che abband ona l'a lunno dopo averl o istrui to e che giudi cando l' esa.mc giudica in fond o sè stesso ; ma da chi deve accoglier lo nella propria clas se e risponde re del suo pro– fitt o fino a quando non possa consegnar lo con un altr o esame a un altr o collega responsab ile. Fmalme nte, per qu el che riguarda gli esa mi L' U N l TÀ cli amm issione alle uni versità , bisogn a non di– ment icare : 1 ° che data la ineguale distribu – zione geogra fica delle uni vers ità nel nostro paese, ass isteremm o a spe tta coli cli enorme af– follamento in alc un e uni versi tà e di disoccu– pazione in altr e ; -z. 0 che an che volendo di– stribuir e le sedi di esame piì1 logica mente, sarebbe impossib ile aggravare il ristretto nu– mero clegl' insegnanti uni versitar i con la fa– ti ca cli esa minare tutt i que i 12 mila alunni , che si presentano ogni ann o agli esa mi fina li di liceo o di istitu to tecni co, e che quin di occorrerebbe sempre utilizzare a qu esto f ne gl' insegnanti seco nda ri; 3° che le sed i di esame dov rebbero essere assa i più num erose di <1uellc che possono offrire le uni vers ità, af- finché le frimiglie avesse ro il min ore dist-urbo e la min ore spesa possibile in occas ione di questi esami di Stato. Per tutti que sti motivi , occo rr e ricono3cerc che, in fondo, il sistema att uale di far dare gli esa mi cli licenza presso le scuole medie per mezzo cli commissioni cli inseg nanti secon– dari , per <1uant o non rispondente all' ideale migliore , é una necess ità prati ca. Solo si do– vrebbe genera lizzare l'u so cicli' int erve nt o d e– gli insegnanti univ ersita ri nelle comm issioni cli licenza nelle quali do vreb b' esse re sempr e obbli gatorio l'inter vento di un insegnante uni – vers ita rio di lett ere e di uno cli scie nze. G, S..-.LVE MINI. I TRAFFICANTIDELLAGUERRA Riassumi amo breveme nt e una relaz ione di G. 1-1. Perris, letta al Congresso Naz ionale per la Pa ce (1), che si tenne a Lecd s (Inghilterra ) nel giugno 1903. ~ una carica a fondo contr o la vasta e fitta rete di loschi inte ressi che si et-la diet-r" ..,,..1..., .-~torica patr iottica e appro – fitta dcli' entu sias mo irriflessivo deg li ingenui . I t re punti tra ttat i clall' opusco lo sono: pace int ernazionale, economia na zionale e rett ihr– din e nella vita pubbli ca. L' A. premett e che ogni sua affermaz ion,.. può esse r vagliata e \'Critica ta alle prove dei fatti. Egli, nat uralmente si riferisce al suo paese , ma purtroppo certe piagh e non cono– scono frontie re. Lo Stato, egli dice, occ upa un posto sem pre min ore per ciò che concern e la fornitura de– . gli ar mamen ti : cinqu e sesti del materiale cli guerra sono prod otti da firme private . Si contan o a sette le società prin cipa li, 1 in Inghilterra , il cui capitale supera il milione cli lire sterli ne, senza parlare delle compagni e secondar ie. La loro prosper ità è in propo r– zione dir etta delle sofferen ze e delle privazio ni del paese e infatti durant e lo scabroso periodo di attrito fra Inghil terra e Germania esse si sv ilupp arono in modo da poter dar e un div i– dend o oscillante tra il 10 e il 15 %- Come si può ben im maginare non ~ la classe povera o media che impiega il proprio danar o in que lle colossali impr ese, hensl le persone pitl ricche e quindi pili influenti. Infatti le ditt e Ann strong e Wàitworth , da sole, anno– \'Crano tra gli azioni sti 6o nobiluomini (devesi notaro che in Inghilt erra il titolo va qua si sempre uni to a ricchezza) e rispettive mogli, figli e figlie, 15 baronetti, 20 cava lieri, 8 de– putati , zo ufficiali e 8 giornali st i. Oltre poi all' in'iuenza esercitata sul traffico delle armi eia g ran part e della classe dir igente , devesi tener cont o di quelli JX-i quali esso cost ih1iscc il pa.ne giorna liero (2). cioè, ope rai, militari in serv izio e a riposo, impi egati, molti elci qu ali hann o oltr e la paga , un profitt o sui guada gni della Casa. Il Perr is descrive il carattere specifico delle sette Compag nie e sfata r illusione esistente in pare cchi circa i prin clvi pat riot tici cui pre– tendon o ispirarsi. Pur ast raendo eia qu elle illusioni, si pot rebbe creder le almen o delle imprese ind ustriali, libere e concorrenti tr a loro, sogge tte alle fluttu azioni cagionate dalle a lternative dei rapp orti internazi onali. ì\la qui pure la facile opinion e pubbli ca_ s' ingan na : le grandi firme non subi sco no le fluttua zioni de lla polit ica, ma per la maggior parte , le crean o. JI rappresentante delle ditte Arrnstron g. Whitw orth e Co, Sir Andrcw Nob le, parlava recentemente della ri,·alit à tra i fabbricato ri dei vari paesi : é naturale che le firme int crc.~– satc cerchino mantene re di front e .il pubblic o I' aspetto di concorr enti , indi spcnsa bile alla commedia pa tr iottica, ma la loro tendenza ad allearsi in un solo tru st, è un fatt o ormai ac– cer ta to da chi si occ upa di quest ioni econo – miche. In Inghilterra questa tendenza assu me qu a ttr o forme: l'asso rbimento delle piccole nelle gran di Compa gnie : I' istituzi one da part e di queste, di altr e min ori sulle qua li esercitan o st retta vigilanza : l'associaz ione di var ie d itte (1) Pubblk 110 per cura del e N11ion1l Pucc Coundl ~ 167. S.1S1cpl,cn•s Hou!ICWcm uinstu S. W, Londra. Pr. ccnt. 10. {2J A p1opo,ilQ di qun1 1 c.1cgori1, n ccJm.ndi1m o ,·iv1mcnlc 11 ltUQ" del librcno • War and thc Worl.:crs • ho1m1n ..-.ngcll (Tbc Ncuional 1.ebout Prcu Lm). London and M.nche• 1cr. che lavo ra no in mat erie affini e finalmente la creazione di sinda cati che pur non esse ndo a capo di indu strie, posseggono azioni dell e diverse Compa gnie, effet tuand o cosi una co– mun ione di int eressi : per citare un caso tra i molti, Ja firma Vickers, dopo aver asso rbito tre firme minori , possiede la metà dell e azioni della Casa Bca rclmores ed ha una dir ezio ne comune con Camm ell, Lai d & Co. e con par ecchie altre Case. Ma quelle Compag nie, che per mezzo dei loro age nti montan o la ma cchina retorico-na – zionalista, non solo si guar der ebbero bene dal lavorare esclusivamente pel propr io paese, ma istitui scono figliali in terre stranier e. Vediamo ad es. le officine Armstrong -Po zzuoli, di cui principalmente si serve l' lta lia, i Can tieri An– saldo-Arm str ong a Napo li che provv edono cont emporaneamente ai bisogni dcli' Italia e della Tur chia: la ditta Vickers JX>Ssicde tra noi le succursali Vickers- Terni , Oclero a Ge– nova , e Orlan do a Livorno . u n · incomparabi le prova d' internazi onalism o l'abbiam o ora nel riassetto della marina russa, cui cooperan o frat ernamente ditte ingles i, francesi, tedesc he, belga e america ne. La nuova flotta costr:di 56 milioni di lire ster line : forn irann o gran pa rte del cap itale ban chieri fran cesi, ameri cani ccc. e que lli che pagheranno gli int eressi sa ranno i miseri contadini e ope rai del vasto impero. Però il Gove rno, pu r serve ndosi dcli' abil ità straniera, vuol usare dei proprf mat eriali e della man o d 'o pera del luogo, sicchè le più importanti firme ciel mondo met teranno a di– sposizione della Russia i loro tecnici migliori onde crea rle una flotta ultim o modello. Que– sto (sia de tt o per incidenza) non pot rà che provoc are l' au mento in num ero e potenzia– lità cli qua lche altra flotta, quindi nuovi gua – dagni ai fornitori . 11 famo so prest ito alla Cina rappresenta. un altro caso di combinazi one intern aziona le e lascia intrav ede re il retro scena di certe opera– zioni : cinq ue pot enze chiamano a racco lta i loro finanzier i allo scopo di organ izzare lo sfr uttam ento de lla Giovane Repubb lica. Un gruppo di inglesi fuori ~lclla cerchia ufficial e, tenta, sorrett o da lla Lomlon é- 5011111 Western Bauk di accaparrars i il profitto, offrendo alla Cina cond izioni migliori . II Governo inglese resiste accanitamente. Nel frattempo , I' Au– str ia che non rra tra le Cinque Potenze, ot– tiene la firma del contratt o (Pechino, 10 apr ile 1913) per du e prestiti al 6 % : l'u no per la somma cli lire sterline 2.00 0.0 00 in nome di una fabbri ca cl' arm i austria ca , lo Stabi limento Tecnico <Li Tri este: l'alt ro cli lire sterline 1.200 .000 in nome cl' una firma tedesca, lo Sta bilimento Vulcano di Stet tino . J due nego– ziat i conchius i mediante la Legazione Austriaca , in un solo contratto, fissav ano il versamento di part e delle somm e, cioè lire 1 ..500.0 00 en– tro 45 giorni , ment re il resto era tratte nu to dalle d ue Case, pende ndo _ l'a cqui sto cli al– cune torped iniere. Che può farsene la Cina di torpedini ere, specie mentr e trova si sott o la protezio ne impl icita nel prest ito delle cinq ue nazi oni ? Miste ro. Se poi vorremo a vere un ' idea della conca- · tenazi one cl' int eressi che avvo lge e regge l' imman e edificio, non avr emo che da arre– star e un mome nto I' atten ;,:ionc sulla Harvey Unit eci Stccl Company .. rei 1911 essa si ac – cinse a riunir e e dir igere var ie ditt e de tentri ci del brc\'e lt o delle corazze Harve y. Dirett ore generale era l\t. A. \'ickers , il qua le possedc\'a BibliotecaGino Bianco 2 .6g7 azioni. Vi par teci pavano la ditta a meri – can a Bcth lehem Stccl & Co. con 4.30 1 azioni, la fran cese Schncider con 9.862. V'e ran o inol– tre quattro dirett ori fran cesi con 2.000 azioni ciasc uno. Ciò non imp edì che ,•i si aggiunges– sero le d ue firme tedesc he denunciate da l Liebknccht , l'una con 4·i3 • a zioni e du e rappresentanti al Consiglio l'Amminis t razio ne e l' alt ra con un rappresenta nte e 2.731 azio ni . Infine le Acciai erie Terni con 8.000 azi oni. Dietr o agli industr ial i stava no i ban chieri : la banca Erncst Ruffer con 6. 16<) azi oni, i Fr. & ugères di Par igi (3000), la Deutsch e Bank cli Berlino (1.350). NeU' elenco dei ca pi– ta list i furono nota ti i nomi d i genera li, prin– cipi, ministri , prelati). In quarant ' anni di attività le Società pa– cifiste non ragg iun sero per cert o un simi le successo di frate llanza fran co-tedes ca . 11 P erris si meravigl ia che l'o pini one pub – blica si sia tan to commossa per il famo so af– fare Mar coni , mentre nessuno tro \'a a ridire sul fatto che uomini dì Governo sieno altr esl dir ettori. organi;,:zatori e fortissim i azionisti delle prin cipali fabbri che d'a rmi e di navi da guerra. Egli si chiede se la gelosa custodia dei segreti che do vrebbero essere il possesso esclusivo d el Gove rno, sia comp atibile con le esigenze di un traffico senza scrupoli che offre quei segret i agli stranier i come una merce qualun que. Sir Edwar d Grey e con lui tutti i suoi colleghi cl' E uropa , non amm ette– reb bero che lo sgu ardo d'un Comitat o compe– tente negli affari este ri vag liasse le qu est ion i interna zionali , ma consentono alle personalità addette a quel Sancta Sanc torum di porre l'e sperienza ivi acqui stata , al servizi o d ' un' in– du st ria come quella d el materiale ~la gue rra . Non è cosa facile penetrare il fitto velo di segretCzza di cui si circonda no le ditte pro– duttri ci d'armi , ma però grazie a qua lche ac– cident ale squarci o, si poteron o fare alcune consta tazi oni assa i interessanti : ad es. sul modo it:i cui gli agenti sguinzag liati dalle Case, lavorano per esse. Pos siamo farci un concetto dei siste mi in uso, osserva nd o il caso di un cer to R. Lawrie Th omp son : prima di di vent are agente della Ditta Armstrong era corr ispo n– dent e de l T imes e questo gli valse, senza dub– bio, qual e titolo di racc omand az ione: è noto che il Times si va nta d'avere alle sue dipen– denze , sparso pcl mondo, una specie di corpo dip loma tico: Dc Blowitz a Parigi , il Dr . Mor– rison a Pechino ne sono due membri emin enti : Mr. Bour chier, suo speciale corrispo ndent e dai Bal ca ni fu uno degli autori della Allea nza Balcani ca. Nel 1904 il Thompson aveva moss o lite alla Ditta Armstrong per alcuni man cati compens i cd è app unto da un arti colo del Ti– mes in proposito , che fu estratto il seguen te brano: • Sem bra• dice il giornal e • che il que– relant e, in virt ù della sua precedente profes– sione, fosse a conoscenza cli molti retroscena politi ci e a vesse ra pporti con alt i personaggi diplomatic i. L-i. sua posiz ione presso la Ditta Annst rong non era quell a cl' un commesso viaggiato re comun e, ma piutt osto d ' un am – basciatore, cl' un mess o diplomatic o privat o: egli doveva procurar si esatte informa zioni su quan to stava per avv enire o avveniva nei di– versi paesi, avvertire i suoi principali di ciò che poteva l.'SSCr richiesto (1) e pr eparar e il /er– re no a nuove ordina zioni "· Pe r va ri anni il Thompson riunl le due pro– fessioni di giornali sta e di • ambasci at ore pri – vato ,. Nel 1886 spiegò con sca rso !'lucccsso, la sua attivi tà in lspagna e in Port ogallo: ma allo ra la pa zza gara deg li armamenti non era pera.neo iniziata: i tempi erano cattivi ! Ne l '90 passa nel Chili e nell'Ar gen tina , e ot tien e un esito assa i migli ore se si deve giudicare dalle nuove condi zioni fat tegli dalla Cas a : cioè : il 2 ~~ % sulle commissi oni di navi da guerra : I' 1 % sul ,mat eriale ordinato alla ditt a <luraotc la residenza ciel Thomp son in Cina e in Giappone e per un anno int ero do po che ne fosse par tit o. ì\lillc lire ster line a rim borso di spese, senza parlare dei compen si concessi in via di transa zione per tac itare le prdese da lui accampate med iant e quer cia. Le due gran di opport unità sono : il panic o naziona le e lo scarto del mat eria le esiste nte per far posto a mat eriale nuo vo. La prima è spe1,50 pro vocata artifi ziosamente facendo cir- (1) Il coni• o non si uon nel 1"10.

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