L'Unità - anno III - n.3 - 16 gennaio 1914

446 L'UNITÀ I TESTIMONI DELL'ON.COLAJANNI L' on. Colaianni ~ finalm ente sulla Ri– vist,, popolare del 3 1 dicembre ..!!:_J;ra,;~ !,!;lic circosta nze •. la cui conoscenza lo indu ssero a ne~ar lédc -:,. cjuanto Ugo Ojctti ha ·scritt o _su ~ 1~J.1i:!lt ,l r_2~fetta. E queste cir~ tanzc cons istono nel fa_!toch~_l'Ojcit i si trov ~ a i\lol; .!:: ta in un ~ bicntc. • sacro di passiou.c .}:,... dJ Odio •. e ci venne prevenut o • anz i acceca to " ìiiin'io"rn~cfte' .'"""et>n'té rlsulfa da un a- lett era da lui inviata alcuni giorni prima al mio com itat o e da l mio comit ato pubbli cata, in cui egli ugurava la mia vitt oria. E su per giù per gli stessi motivi <lc\'ono esse re conside rati come men tit ori ind egni di esse re creduti anche Giuseppe Lombard o-Radice, Giuseppe Papa• leoni, Giova nni Moro, Luigi Bon fìgli, Umbe rto Znnotti -B ianco, Leonardo Cambini (rnpnbbli– c.1.no ). Luigi i\lassaretti, BcnC(lett v Rainaldi, Arm ando Carlini (repubbli c:rno). Tutt e <jucste persone, secondo I' on. Co– lajanni , avrebbero fatto un a ten ebros."\ con– giura per diffamare la repubb lica di '.\lolfett a. E'™!nclo miei ami ci, e od iando cieca ment e la repubb lica, e preved end o la vittoria della sul– loda ta rcpubb licn, si clic,lcro tutt i conveg no a Molfetta per pot er dir e cli essere stat i testi– moni dir ett i di violenze che non avven nero e per esage rare le propo rzioni cli qualche pic– cola mara chella inevitabile in siffatte circo– stanze. Per chè, infatti, :-- ragiona I' on . Colaj anni - essi andarono a '.\loHctta e non altrove ? Per ami cizia a Salvcmini e per odio alla repub – blica - • pcrchò parlan o tanto delle violenze cli '.\lolfctta e non d i qu elle di Bitonto ? Per– chè a ·Molfetta è impegnata la repubb lica, e a Bit onto ~ im1>0gnat a la mona rchia . - Erano forse profet i. tutti quei signor i, se andar ono a '.\lolfetta per attestare di violenze non an– cora avvenute ? A tutte queste argomentazi oni dell' on. Co– lajanni é facile risp ondere. 1 o I.e violenze della elezio ne di Bitont o hanno dato luogo· sul Secolo a corr ispo ndenze d i Giova nni San na e di Carlo Mara nelli du – rant e l' ottobre e a tre arti coli di Luigi Luca– telli nel nove mbr e; e i professori. che fur ono an che a Bitonto (Cambini , Bonfigli, Raina ldi, Massa retti .) hanno già presentate le loro te– stim onianze alla Giunta dell e elezioni, e stann o pubblica ndo sul Bollettino della Fed~razio11e degli i11seg,1m1Ji la relaz ione partico lereggiata delle loro avvent ure. Dun que le prefe renze, che I' on. Colajanni attr ibui sce ai mie i amic i_ per la repubb lica. sono del tutto fantastiche. 20 Le perso ne a cui l' on. Colajanni nega ogni crC(lito - per , ia della loro amicizia verso di me, e perc hé secondo I' on. Colajanni non si può esse re amic i di un uomo senza essere acceca ti da lla passione e senza inventare , men – tir e, sperg iura re in servizio di qu ell'uo mo - qu elle pcrsl.)nc ve nnero a Bitonto e a l\Iolfetta non perc hé preve dessero di assistere a qu elle scene preci se, a cui assiste rono, sebbene le violenze fossero cominciate nel Collegio d i Bit onto fino dagli ultimi di agosto, e in quell o di i\lolfet ta fino dai primi cli ottobre. e già il Secolo e I' A1:a11II e l' Unità ne avessero a pii1 riprese parlato . Vennero, alcuni - come l' Ojctti e lo Zan ott i-Bian co - senza crede r molto a ciò che avevano letto e per sempli ce curiosità cli assiste re a una lotta interessa nte : gli altri per aiutarmi gli ultimi giorni della lotta in rappr esentanza della Fede razi one de– gli insegnanti. E vennero a Bito nto e a '.\lol– fetta, concen trand osi alla fine tutti a '.\loHett a. dopo che il collegio di Bitonto app an· e tota.1- mcnt c dominal o dalla mala vita e incapace cli resistere più alle infam ie che vi si comm ett e– vano, - ven nero, ripe to, a Biton to e a l\fol– fclta invece di andare al Polo N'c rd o in qua l– che isola della Polinesia, perché a Bitonto e a Molfetta si trovava un uomo, a cui essi si int eressava no e a cui molti in Ita lia si int eres– sav ano, non per omertà persona le .!!!.,PC,- ra – gio!!, . .J!~!'eralLl!L.5'!5!otta poi i t ica . ..., I.a disgrazia della rep ubb lica di '.\lolfctta é stata tutta <1ui : di esse rsi tr ovata alle prese con un uomo che non poteva esse re oppr esso nella osc urità. come i: avvenu to ad altr i in altri collegi del Mezzogio rno. Ed é naturale che la repubbli ca l'abbi a ora a morte con gli , estran ei •. che hanno rotta la cu ffia del si- lcn,do preparata int orno a <1uclla elezio ne da lla prefettura cli Bari. eri hann o attestato al paese la ,·cntà. È natuml c che la repu bblica cerchi ora di diffama re quegli estran ei • come ment itori, dopo av er tentat o invano di toglicr– !)eli da i piedi coi fischi. colle minaccio e colle revo lverat e. Quel che non è na turnl c, e che du ole a tu tte le persone serie, ò che I' on. Co– laja nni si renda mall evado re lui di qu ella razza lii repubblicani . :'\lcnl rc nega ogn i valo re alle testim onianze degli estranei •. i q11ali secondo la logica pili elementare appunto pcrch(; • estra– nei , doncbhero c--~cre prC:,ttnti piì1 sereni, indipend entemente clalla ri"peitabi lità perso– nale di essi - che purt deve avere in que – ste discuss ioni il suo 1;ran peso - ; ment re dichia ra " pYlor, menti tore chiunque sia mio amico. I' on. Colajan ni ci fa conoscere i nomi degli info rmat ori a cui egli dà la sua fiducia. E sono il dou. Edoardo Ger mano e I' an·. Alfredo Scarsc lli. :\la non dice - e non lo dice, pcrchl: prob.'1.bilmcntc lo ignora - che il dotl . Germ ano è sta to durante la campa gn'h elett ora le il pre sident e del Comitat o rcpub – hlicano, cli C: uno dei prind pali e pii, d irett i rcsponsahili mora li cli tutto q uan to è avvem\to . a '.\lolfctta ncll' ottobre pas sato . E I' avv. Scar– selli fa par te <li qu ella Giunta .... rep ubblicana, presied uta dal Sindaco Dc Nichilo che ha avuto cosl intimi rapporti col Commissa rio Ipp olito e che ha avuto I' ahili tà di non di– stribuii e z:2i 9 certifi cati! L' on. Colajanni . con'<idera insomma come fede-degni proprio due indi vidui, che si tro– vano somm ersi fino a i cape lli nelle passioni e negli odi loca li, anzi fan no parte proprio de l nucleo centrale degl i accusati! Quando si dice la cecità e la pa.,;;sione politica e l'ami ci• zia int esa in <1nel ~erto modo ! Eppure, oon un a, vcr sario, come I' vn. Co– lajann i, io sono dispos to ;1d arrivare fino alle pii.1 estre me e pii1 temerari e concess ioni. per conv incerlo dcli' inganno a cui per eccessiva buona fede egli si ò lasciat o trascina re da per – sone indegne della sua ficluci.1. Sono dispo sto ad ammettere finan che che nella bilancia della credibi lità i suddetti due indi, ·iclui e insieme con essi anche il Giornnni Tritta, che è un peccato sia stat o dimenti cato dal- 1' on. Colajan ni, bast ino ad annullare il va lore di tutte le test imonia nze contrar ie. Abbando– nia mo, dunque , per un momento tutti qu esti testimoni e inv ochiamo i soli ufficiali dcli' eser– cito, che furon o in servi1io di pubblica sicu– rezza, durant e il mese di ott obre, a i\lolfetta. Ecco J>ersonc assolutamente neutrali e inecce– pibili, cd estranee ad ogni passio ne o acceca– mento politico. L' on. Colaja nni , se ha - come abbiam o il dove re cli crede re - la coscienza di essere nel vero , domandi, insieme a mc, cd indu ca i suoi inform :1tori cd ispiratori a fare la stessa domanda, che la Giunt a delle elezioni inizi l'in chiesta sui fatt i di '.\'tolfetta con l' int errogare i dett i ufliciali, che essa sola può citare e far parlare. Salvo che I' on. Co• laja nni ccl i suoi amici non rifiutin o a priori ogn i fede anche a <111csti test imoni, perché. ca– pac i anch · essi di deporr e il falso per odio con– tro qu ella cer ta repubb lica dcli' Arcivescovo di T ran i e dei cappu ccini cli Molfetta. E con que sto av rei finito se non sen tissi il dove re d i rii;ponderc an che alle • voci insi– <;tcnti •. che I' on. Colajan ni dice cli non rac– cogliere. mentr e le riproduc e, e secondo le 11tmli gli am 1c1 di Salvcmini • avrebbe ro adoperato vio lenze nelle elezioni amministra– ti ve elci J 902. f::. quesla la prima volta che mi sento nrno– vcre 1111' accusa cli qu c!tlo genere. E sl che in dodic i anni la repubb lica di MoHctta a vrebbe avute molte occa~ioni per lanc'iarla e ripete rla e farla mu ~s.uc ! Eppure nell' accusa dc li' on. Colaja nni c· è qualcosa cli , ero. i, è propr io vero che nelle elc1.ioni amm inistrat ive de l marz o 1902 i miei amici • usarono e tenta rono viole nze con trn gli avversari . C' er.1 allora a l\lolfctta I' , nllcanza dei pnrtit i popo lari • fra soc ia– list i e rep ubbli cani. Allora app un to i rcpub– blica111 cr,1110 m1c1 amuj •· E nel ma rted ì dcli" ultuna iSCU11nana della lott a orga nizzarono e 1noBianco a noslra insaput a e d" accorcio colla pubblica !)icure u.a il ferimento di un prete. che mil i– tava nel partito avvcrs.1rio . 11 sicar io, per equ ivoco. ferì un prete de l partito ... repubbli– cano . E tutti credemmo che il ferimento fosse colpa del partit o , conscn •at orc •. Solo a lcuni ann i dopo, J>Cr le indiscrezioni di qualche ini– ziato, si <: saputa nel paese la vera H rità. Adattand osi rapid :m1cnte alla nuova sit ua– zione crea ta dall'eq uiv oco ciel loro sicario. i repubb licani e la pub blica sicurezza tenta • rono subito di app rofitt arne. E uno dei capi del par tito , conservat ore • - che ora é 11110 dei capi de lla repubbli ca ! - fu de nun cia to perfidamen te ali' autorità giudizia ria come man– dante . E la repubb lica pretestando la neces– sità e il diritt o della rnpp rcsaglia, tent ò tra– scinare anche noi socialisti alla violenza . Ma noi ci oppone mm o. La sera del ,·enerdl io ebbi un alterco vi, acis~imo nella sede elci Co– mit ato con alcuni ca pi repubblicani , ai qu ali d1chia ra1 che se non tenevan o le mani a posto avre mmo disdetta l'alleanza e ci s.uc mmo ritirati d.:dla lotta . E nella giorna ta della do– meni ca feci io coi miei ami ci per la città il serviz io cli pubbli ca s.icm czw, contro i tenta ~ ti vi ;li violenza - pochi e assai blandi, ari ono r del vc,o - dci rcpubb lica11i. E la ma t tina del luncdl, dopo la vitt oria , dal pa lazzo d el i\lunicipio, innanzi alla foll:1 plaud ent e. de– plorai altumcnte que i tentati vi e ne declinai ogni rcspon s."\bilità. Questa é la verità . E gli ispirato ri cicli· on. Colajanni non hann o rc<;0 alla loro cat15."\nes– sun util e servi zio, ri1ncstando dopo dodi ci ann i quei fatti, dal cui rico rdo essi hann o <1ualcosa da perdere cd io ho tutt o <la guada- gnar c. G. SALVJ.:MISJ. Movimento antiprote zionista. Il Consiglio prov incia le di Pot en;ra ha ade– rito alla Lega an tipro tczio nist.l, su propos ta del nostr o amico. prof. Montc sano. E i vit icultor i della provincia cli ,\l essa n– dr ia. fra i <111ali esercita 111\ mngnifico lavo ro d i propaga111la un uomo d" in,::c~no e cli fi\1ra, il clott. Pu gliese, riun it i a '.\lombara no, ha nno votat e il seguente ordi ne ciel gio rno: , l vitic ultori del 111anclament o cli ) lom ha– ru zzo riuniti in comizio per discutere intorno alla crisi che tra vaglia i nostri pa~i. udita la relazi one del clott . Giulio 1-'uglic-'iC; • dichiarano che la causa prima clclla crisi sta nella jX'litica prot ezionistica, eh(• chiu de ai nostri vini i mercat i esteri, e ne; dazi i in– terni che favor iscono la fabbri cazione I lei vin i artificiali; • ricluamano l"attenzi one delle cla~i go– vernanti pcl disagio economie-o in cui si tro– vano; , aOidan o all'Associaz ione piccoli proprie– ta ,·i la difesa degli intcr cs.c:.i della cla-.'iC•· Se in ogni j)rovinl·ia ci fossero non piì1 di un pa io r\i uomi ni come il l\lontc sa.no e il Pu– gliese, e q uesti uomini coorrlina 5sero il loro lavoro, in un paio d'anni di propaga nda il protrz ionismo italiano :sarebhc spa C'ciato. E. noi uo n disp eriam o che presto q uesti uomini si facciano avant i. Sono stati tenut i comi;ri anti protczio nist i a Tran i, Bisceglie, Molfe tt a, Giov inazzo fra i gio rni 4 e 6 gennaio dall" on . Ed oa rdo Gi– retti e eia G. Sa lvcmini. A Bar i, la mattina del ,, gennaio, )),"\rlarono a duemi la opera i contr o il p1otezioni~mo, il segretari o 1\ella Camera del lavoro i\leleda ndri , G. Salvcmini . I' oa. Giretti , il pro!. De \'iti Dc ~la.reo, Niccolò r-ancello. Nei giorni success ivi, un altro com izio a '.\linervino i\lurg c tenuto da Giuseppe di \-it – torio, seg reta rio della Camera del lav oro, e Nicco lò Fan cello; e un altr o a Cerignola, te– nut o dal Dc Vitt orio, da l Pancc llo e da Luigi Ra zw , I.' on. i\lodiJ;liani ha fallo comizi a Ball etta , Corat o, And ria, S.."\.nteram o, con larghi sv ilupp i eh propaganda antip rot<'zionistn. Si ,~ costitu ito un gruppo an tiprot czion1yt, sta a 1\lilan o, determinando suhito ic r con– tra ccolpo la cq,stit u ~ioriç. di _ un ' \;_:;~i.azione ~.!2JCi.f01\1Jii. é:o~l il proble ma _c~•1inci~ uscir..! da l segreto della omm1ss1one G ,·er• nativa ; e i prut<"zionisti sono costr ett i a r· ,·clar si nel paese . / A Torrema ggiore {prov. cli Foggia\ si é costituito un gruppo antipr otc11onista . .\ dc• renti : Luigi clc i\lco , Ernec.to Sctt ann:, Ciu– scppc l.a med ica di Viu ccnzo, Giuse ppe Lame– elica di Giova nni , Giovan ni Dc Pnmp o, Oreste Arnetta , Giovan ni Dc Vito, Sal vatore Dc Viti . Dom<'nico Corti. Altri grup pi anti pro te zionisti sono in da di cost itu 1ionc a Palcnn o, a Bari, a Trani. Frammenti di vita italiana. La rub rica del bene. Così è int11olata ~mli' Azio11e dn11ocr,d ica di Cort ona una i-ipl.'\:ialc rubr ica. in cui il gio r– nale va ,·ia via clenc:anclo i fa, ·ori, che il de– puiato radi cal e l..... '1 JX"lplaott iene ai suoi elet– tori, <lai mrnbtri e dai mini!)teri. " ): ella enorme va l;inga di richieste • scrive r organo radi c :i.le -· ricorcli;.uno :-il– " ctrni rlti risultati !:no revo li: 1 Ccrc hini l.uigi di Foianù, impiegato po- • sta le trns(c rit o Sl'Condo il suo desiderio da • Gros'-ClO a Perugia ; • Piloma Umberto, cli Cort ona , nominat o • alunno po.-,t.ilc: • Ticzzi Dom<'nico nominato alunno tele- • .(!'rafico· • So ndi Fr,111c1.--.co,di :Mont e S. Sa, •ino, • con donato pena coq x1r~Je per s r: 11.ia; • Firelli Sem <..!i Cllrtona rinn ovaz ione del • cont ratto pt"'r il tm spo 110 <!ella corrispo n- • <lenza con 1111 au ment o ann uo di I.. 100; • :\lori Giuseppe d1 A1ezzo. ammi ssione tar - • <li,·a all'i stit uto tern ico di Arezzo per auto- • riuaz ione di ~- E. Credaro; • Careti Luig, <Il C rtona , sospens ione della , c<-ecu1ionc di una sentcn1a del preto re per " con travven ;rionc CCC". ccc.•· E,J ora "-ar.\ d 1vertc111e vC(lerc con quali argome nti I' on. I aJ>egna difen<lerà l'antimi– nistc riali -;mo per b urla nel pro::si mu congresso raclicnle. ~.,,.- ....,..,,.·- ~-~- -e---"""'~ ANGIOLO G1ovANNO :t.z1, cere 11/e-respo11sa6ile. F~ -:S11b. Tip. Aldlno, Via de' Renai, Il • Tcl. 8-85· f. BATTIRTO, Editm - Catania SCU0LÀ E VIT À ·BIBLIOTE CA POPOL ARE DI PEDAGOGIA dlr,tt• da O. LOMBARDO-RADICE Prof. J.I P"d•go11i• nella R. Uni,er 1l1l di C•1anla E.legonfi voi. di oltr e 100 pog. L. l cioscuno Già pubblicali : 1. OTTO ERN ST - Flach sma n l'cducotort-. 2. GAETA'.'iO SALVEMINI - Prob lem i e– durat ivi .• snciali dell'Italia d'oggi. 3. GUIDO SA'.'iTINI - La Peda~ ogia come srienza dell',-spressione didatt ica. 4. GIOV,IN:SI CROCI O~ ! - Le Regioni e la cnhu ra naz ionale. Pa recch i altri volumi sono in cors o di stampa, molti altri in lavoro. Dirige re Co mmiss ioni e vo~lio oli' edifore FRANCESCO BATIIATO - Coloni• - GIUS. hRTERZR & f!Ghl- Ba11i EDITORI SCRITTOR I ST RANIERI CAMOENS L• • 1 sonetti, vusJon e Italiana di T. C.nnl:u ro - (N. J0) di pag, 290. L. ~ 00, Dcli' auwrc dl!i l.11si a,fi, de l mas simo poeta port obhtse , ne1;5una tr atluzio nc ita– liana csiste, ·a rin ora d<'lla produz ione li– rica. produzi one pur i:,ì ricca e sgorgante di vena eia fa.r da sola la glor ia d'un gTancle poeta dcli' :unor(' e della natura. Perchè non è già che i:,ulla lirica ciel Cam ocns si riversi S('lo que l!' int eresse indiretto che le deriv i li.li mag~ior poe ma cicli' autore , ma attraver so :,impa tic e ri'-<:>nanzc d i \ irgi– ho. del Petrnr ca, del T.1sso. vi fremon t utt i i palpiti d" una vit~ uman a . • E •li si lascia i1 1\ictr,l II non dubita d i scrivere il tradutt ore in una. nota intr oduttiva. a chi legge, non solo il Pclm rca, che al suo confron ti, ci appa r retorico e fred do, ma forse <1ualt11v11e alt ro poeta. N<' me n ,·ivo d i qu ello dcli' am ore fu in lui il sen– tim ento clell~t na tma: sott o il qual rispe tt o egli iu un vero precursore elci poe ti della scuola romantica, e parecchie descrizi oni clella camJ.,agna o tic) nia r<', clic ~i leggono nei ~ne tt i !,1,;mhrano usdtc da lla penna 1 d i Byro n o ,h <11mlc11no Ua i maggiori poe ti moderni "· I.a tradu zione de l Can niz~"\ro é a~,;;olu– tamentc compl<'t.i, e ci~ comprende, poi – ché un' c.."Cli,donc veramente pur ga ta e cor– rctla delle r=mc del Cam?"ns è anc ora at– tesa ; secondo l'ordine c1onologico de lla pubb lica;.ionc tu tti i sone tti che siano co– munqu e stat i attrib uit i ali ' aut o re e com– presi tra la -.ua produ zione. pur trova nclo– sene par ecchi o riconosciut i cl' altri aut ori o dnl>bi o anonim i fin ora. Tu tt o è dnl o, scgucwlo la miglior crli1.ionc curaf"a da Th . Bra za (Porto, 1873). Ma sono aggiunte nelle note le pili precise inrlicazioni d' au – tcnti cita o d 'att ribui.ione, seco ndo i sug– gerim enti ddl' in.::igne culti ice di st udi c:.,– moniani C. :'\lichac lic:.de VasconceUos, in– sieme ad altre copiùSe noti zi<' sto riche e raffronti critici tratti dalla tradu zione te– desca di \\' . Storck. Il volumf' l' arric ch ito infine cl' 1111 indice metod ico, in cui lli– ,;;fribuc ndn:,i i sonett i per sog1;ctt i, si viene ad offrire 1111' i<lea dei molivi principali 1 dcli' ispirazione cicli· autore. 0lrl1 cre comml11loal e nill• •Il• Cau Editrice OIUS. LATERZA A FIOLI, Bari. 1,

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