L'Unità - anno III - n.2 - 9 gennaio 1914

440 L'UNITÀ serdr ebbel'O nel famoso equilibri o ciel Mediterra neo assai pili che non ci ser– va no in compagnia della Libia e ciel– i' Eri trea. Classi av,·antaggerebbcro, e nella più sicura guarigi one delle piaghe che iutt ora cletur• pano I' Italia agricola > INTORNOALL'ANTICLERICALISMO Trcnt' anni or sono, quand o i pa– gliacci della Sinistra eran o an cora fre– schi de lla conqui sta del Gove rno e si prepara va no a cercar e a Massaua le chiavi ciel Mediterra neo. e s' immagina– vano che basta sse au mentar nav i e corpi d'arm ata per essere fort i sul scrio - prop rio come stanno proc lamando oggi i nuovi pagliac ci alla San Giuliano elci rad icalismo - un conserva tore di buon senso e profondo conoscitor e cielprobl ema agrario it aliano, ammoniva le classi di– rigenti di allora con parol e, che sembrano scritt e prop rio dinanzi alle pazzie di oggi. • I.' Itali a politi ca - scriveva Stefano lacin i nei Resullali ddl' rn&liitsla agraria, pag. 209- 21 j - mentre ha reso semp re pH1 vivo U de– siderio del risorgiment o agricolo del Pa ese, non si è finora abbas tanza accorta di aver lo contra stat o acc..1.parrand o tutti i rispar mi dcl– i' agricoltur a sotto decimi cli guerra sull' im– posta fondiaria eraria le, di imposte provinciali e comunali richieste da nuove spese obb liga• torlo n cui pri ncipa lmente la produzione agra• ria~ chiamata a far front e, di tassa di ricchezza mobile, di tassa di registro, non escludendo nep • pur e le permut e, di aumento cieli' imposta sul so,le, di balzelli comunnli sul bcst inme e sul focat ico. I • Lo classi dirigenti, letterar ie e politiche, impa zienti di realiz zare l'id eale di gra ndezza nazio nale che avevano nella mente e nel cuore, fecero una politica. grande , ma oltr emodo co– stosa. L' Italia era un paese quasi esclusiva • mente agrico lo, suscett ibile di diventa r ricco, ma povero intant o; e per poter prosperare aveva bisogno, come strum ento indispcnsa.bile, appunt o di quei capita li che la politica le sottra eva . L' Itali a, paese povero e ieri ancora un nome geogra fico, riuscl a crea re un pote nte esercito, degno di una primaria potenza, una formidabile armata nava le, con navi che CO• ~tano venticinqu e milioni l'un a, a fine di po• ter rappresentare una parte decorosa nel con– certo europeo ; volle essere coper ta eia una rete cli ferrovie, ta lune anche affatto inutili o costose. e "incero colla vapo riera gli ostacoli delle Alpi e degli Appenn ini ; mantene re un a selva di l,;niversit..1\e di istituti scientifici su• periori ; provvedere ogni piccola città cl' una prefct tura e di un tribun ale di prima istan za., ed ogni villaggio di una pretu ra. Essa foce di più . Riusci a pareggiare le proprie finanze e a togliere il corso forzoso che era. stata obbli• g:,ta ad introd urre provvisoriamen te. Cosi anche il p..,reggio finanzia.rio, che pochi anni prima non semb rava un' imprcs..1.possibile, è stato raggiunto. 1e i\'1.1 lo è <ICI pari il par eggio economico della n:u.ione ? Non solo non lo è. ma , cosi segui– tand o, ne vien tolta perfino la possibilitfl. di raggiunge rlo. Le im1l0ste d'og ni specie che aggravan o la terra sono uniche rii mondo e li" esto no il caratt ,cre d' una spogliazione a \'antngg io dello Stato, delle prO\'incie e dei CO· numi. l\la si può P,.'1.rlare di vantaggio ? È il vant aggio di colui che uccise la gallina che ponzava le uova <l' oro. • Forse un centin aio di annui milioni. fra imposte erariali, provincia li. comunali . di re• ~istro e di ricchezza mobile di cui si alleggerisse J' agricolturn, sarebbe il principio d' un ' èra nuova. • Cert amente una ta l rinuncia implica il sa• grHicio o la dilazione del conseguimento di .:,Itri ideali che potr ebbero inte ressare la Na• zione; ovve ro di :dcunc spese obbligato rie im~ poste ai comun i, e di altre cli lusso cli cui sono ghio tt e le ammini strazioni comunali e provin• ciali. Le amminis trazioni provi nciali, composte in maggioranza di professionisti. soggett i alla ta ssa di ricchezza mobile e non ali' imposta predia le, spesso 11011 hanno ritegno ad assu· mere impegni a cui la sola imposta prediale è chiamata a far fronte , e nemmeno per un cent esimo lo ò la tassa sulla ricchezza mo– bile I Insomma qualche sacrificio bisognerebbe pur fa.rJo. Ma il sagr ificio non troverebbe forse un compenso laut issimo nel più rapido rifiori – mento dcli ' economia rura le, di cui tutt e le • Se lo tengano per detto le classi dirigenti, e cessino una buona volta di cullare il Paese nella illui;;ione che si llOSsa tener accesa, per modo di dire, la candela dai due estremi ; e che col meno di <11alunque cspedie ntu ccio cli ~cuolc agrar ie ambula nti. o di leggi sociali , o di da i i prote tt ori, si J>Ossa. eia una pa te rinsan guare l' Italia agr icola oppress a dalle imposte e da lla concorre111.a 1 stcra, e dall ' al. tra moltipli care le pubbli che spese improclut· live e sodd isfare a tutti i cap ricci delle ammi• nistra i ioni comu nali •· Una t erribil e cri si eco nom ica e un di s– ses to finanziario, che co ndu sse quasi lo S tat o sul!' orlo del fallimento, vennero q uinclici an ni dopo a richiamare le class.i diri ge nti ad una va luta zione più pru – den te delle capacità del paese. E si ebbe da l 1896 al 1910 un periodo di r ela ti va pr udenza : fur ono gli " a nni della politi ca remissiva ,, come li chia– man o i rammo llit i del Ministero degli E steri 1 m entr e sfr utt ano e sperpe ran o per le loro pazzie i progressi assicurat i al pa ese da quella « rem issivit à ,,. (: E ora sia mo tornat i alle grandigi e e le esaltaz ioni. Fin o a quand o co nti nuerà la pazz ìa ? Bisognere bbe rit or nare co n la m assi ma rapidità possibile alla • politica del piede di casa ,. Bisognerebbe ricordar ci che non ci è lecito porta re la civiltà in Libia , men– tre ne abbiamo tant o poca in It alia. Bi– sognerebbe i serbatoi e le strade e l' ordin e pubblico e l' igiene dar le un po' ai nostr i frat elli vicin i, pri ma di cor– rere la cava llina per glorie lont ane. E per quant o riguarda i capitali ne– cess ari ai priva ti , affinchè pos sano com– piere le affermazi oni agricole, non c' è nessun bisogno cli favori e cli protezioni per fabbri carli : basterebbe non J?Ort arg li via con le tasse necessa rie a un a poli tica pazzesca disadatta alle nostr e condizi9ni e ai nos tri bisog ni rea li ; ba sterebbe non offrire ai cap it ali inv es tim enti a pi ù del 4 o/o coi boni del tesoro, mentr e la terra non può dare che il 3 o/o, quan do lo dà ; e basterebbe lasciare liberi i col– tiva tori cli vendere alle migliori condi– zioni possibi li i loro prodott i, pagando al minore prezzo possibile i generi da ess i co nsumati. Q uando av esse ro acqua e strad e e or– din e pubb lico e scuole e medici ; e non fossero c~ ~ la un sistema tribu– t ar io se lvaggio ; e poÌ ~~ cr~ vend ere• e• cOfflPf ffi'ri 111 libertà, se nza dove r ceder e una parte de l pr oprio reddito annu o ai gra ndi filibu stieri del pr otezio nismo do– gana le, - i co lti vatori tr ove rebbe ro d a sè la via per utili zzare meglio il latif ondo, e per fra zionarlo, dove ne apparisse dav – vero la utilit à, se nza bisogno di ness una legge, che comin ci.issc: « art. 1°: il la– t ifondo è abo lito ,. Queste cose l'on. Giolitti non le ca– pis ce e non le vuo l ca pi re. Nel ~lezzo– giorn o cl' I talia eg li no n è mai st at o, sal\"O che per acco mpagnare ad Aw rsa Peppu ccio Romano ; del )l ezzo"io rno d'I– talia non sa nulla di nulla, salvo cn e deve essere la sua colonia clettora le ad Caro ,'-'ah,mrn i. Sebbene io sia quasi in ogni parte con• corde con te e con quanti altri hanno scritt o di JXllitica ecclesiastica sull' U,utd. pure credo necessa rio chiarire alcuni punti , sui qua li o esiste dissenso o esiste, almeno. la possib ilit!\ dell' cc1ui,·oco. L.' articolo ciel Silva, pubbl i– rato nel penultim o numero. mi ofTrc occa:,ione :\CCncia cli affacciare qualcun o dei dubbi che ho in tale argonl("nto . Tu !-.ai bene qua le terrore io ab bia della possibilità che si rinnovi un blocco pseuclo– dcmocratico , tenu to assieme da un po' cli ce– mento anticleri cale, coli' intento di fare un tran rumore di parole sulle questio ni del di · vorzio, dello Stato laico, del patto Gentiloni, e col risultat o cli di:ttrarre l'attenzione ciel pacs.c da altri problemi più urgenti e più con• eludenti e di lasciar meno libera a tutt i i tri• vcllatori e i malfa tt ori. i qual i hanno bisogno sopra tutt o che nessuno bad i a loro, mentre essi affondano le unghi e nel bilancio nazio– nale. Su ques to punt o siamo quindi perfett a• mente cl' accordo: io \'aclo anzi oltre il con• cetto rlcll' artico lo dc I' U11ild nel ritenere che sia assolutamente necessaria in questo mome nto (e per parecc hio tempo an1..ora) I' intran sigenza assoluta del partito socialista . ì\fa questo non m' im1,cdiscc cli respingere certi pensier i che il S1lva ~prime sull' arti – colo cita to sopra la pol,t,i;a ecclts ia.sltc!l del- f o,i. Giolitt,. lo non sono affatto <l' accordo con lui nel ritenere che il problema delle cor• porazion i religiose possa oggi esser riguardat o soltan to sotto l' aspetto <lella libcrt:\ di 3.500· ciazione. Per quel che rigua rrla il vincolo delle persone il giudizio può anche essere esat to : infatti il legame che gli i.l§Cfittialle corpora – zioni contra ggono col pron unziare i loro voti , ~ pienam ent e volontario, e lo St::..to non ha diritto cli inlere ssnrscnc; esso ha fatt o in tal mat eria tutt o quello che deve , quand o ha nlìn tato cli prestare la forza del suo bra ccio seco lare Jl('r impQrre il rispetto dei voti per• petui a chi voglia in un certo momento scio– i;i:liersidal vincolo di e55i, e quando interv iene anzi a difcnllcrc la cost ui liber tà quant e volte alt ri tenti cli C5Crcitarc sopra cli lui una <1ual– sias i coercizione . !\la diversa ò la ques tione che riguarda la prop rict~ Quando I' A.-.;scmblca cost itu ente clc– lil>crava in Frane •~. nel 1790, la nazionalizza. zione dei beni ccdcs iastici, si proponeva cli risolvere un prob lema. finanziario, che il dc· jicit del bilanc io r<'nde\'a urgentissimo; ma essa p~ovv i<le anche ad una imperiosa neces– sità. economica della nazio ne. sott raendo al ,·incolo di manomona quasi un qu into ciel suolo coltivabi lC' della Fra ncia e ciancio così un vigoroso impulso alla trasformazio ne dcl– i' agricoltura. Alla stessa nere,si tà provvi der o 111 Ita lia le leggi evers ive del 1855 186o. 1861, 1865, 186(1 ec<"'. Viceversa l' acquisto di. ~ e e cli case che le corpo 1a1.ioni religiose, non le· ga lrnentc riconosciutç, continuan o a far ogg i, .29r mte~ ia_pcrhliria':°'spccia lnlcilie J?ér mèzzo delle cosi clelle frodr p 1t, ò ven uto e \'iene ricost1tuenclo la manomorta in ro rzion i asi;;ai notevoli. ra se. come )o credo, non son venute meno le ragioni (d'o rdine ccorio– mico e cl' ore.Ime anche JX>littco) per cui la manom orta fu, circa mezzo secolo addie tro, abolita. t• natura le e logico che lo Stato debba og ni cos to ; e qu el che ~gli vuo l fare, oigi cere.are cli impedirne li ' ricostitmio ne: e non è abo lire il lati fondo: è far crede re, per questo ~i 1iticnc oggi infa1ti dai pili che la a chi ha intere sse a crederci o a chi è ( disposizione dcli' art. 829 del cod. civ., la cos ) min chi one da crederci, che grazi e quale confc risc<' i~ di far annullare le a lu i fra pochi anni il la tif ond o sco mparirà . cl:spo1,izioni lCst,11nent;ric fat~ icr 1nt erJX>sf.a l nt a nto la Ca mer a avrà un buo n ar go - ~ , r:worc d' in~ aci, cl_;b~~ rsi m ent o pe r dir e chi acc hiere, votare legg i ~ e al ca~ - c~ le f!i!!.f,f!.ic. Mn ~1ccome non e glor ifica re il • mini stero dem ocra tico;, è unanime a tal 1iguardo come la dottrina , Fra alcuni a nni , q uand o la mi stificazio ne cosl neppure la giurisprud enza, io non ho sa lt er à .igli occ hi di tutt i, ci pe nserà chi alcuna difficoltà ad associarmi a coloro i qua li si tr overà nel ginepra io. domandano una legge cllU,~~ me,$.~ c1uesto punt o e im1>edisca in maniera effct• ti\~ ura là ricosl ituzi onc c1cl1a ~ Diceva qucll' astro logo, che aveva pro– messo al Re d'Egitto di insegnar e in d icci anni a pa rl are ad un a cap ra : « In qu est i di eci anni , o m orirà il re, o m ~ ri rò io, o morirà la capra .... •· Agricola . mor fo. - La cosa non ò poco imJlOrt an le : io credo che la Chiesa sarebbe disposta. a molte tran– sa.zioni, magari a non lanciare la scomuni ca ni legislatori che votassero per il divorzio , 1bl1ot Gino Bianco purchè le si desse in mano la ~ uola e si con· cedesse ampia tollera111.aalle congrega1.ioni cli ricostituire la !oro proprietà fondiaria , sia pur e senza alcuna protezione e garanzia di leggi. Il patto che fu fatto firmare , nella recente campagna elett ora le, ai cand idati che ,·ollero l' aiuto degli eletto ri cattolici, ro mpre ncleva infatti come primo punto (tolgo il t~to eia un giomale clericale, il Ctlladrno, di Lodi , numero del 4 ottobre) 1:-i clid11ara.?..ione di • opporsi a ogni • tcntati\'O cli soppressione • delle Congrega1..ioni religiose e cl' incame ra • • mento dei beni cccle51astici •. ~cl testo che ru pubblicato pii1 tardi dai maggiori giornali , durante l'i nfierire delle polemiche gentilo• niane , que l comma non app..1.rvepiù (e anch e questo è quanto mai significativo}. paobab il• mente perché i cattolici dovettero accorgersi che essi chiedevano non !I nspet to di un diritt o e il manteniment o cli una condi:do nc gi3. esiste nte. ma la tolleran za cli istituz ioni e di fatti vietati da Ua legge. JI Silva però si preoccupa delle conseg uenze che potrebbe ro derivare da una legge, la qual e "ietasse alle congregazioni religiose cli possc• cler beni 1>er rntcrposta persona. Il pericolo E"Siste certa mente; ma non è impossib ile evi• tarlo. lo non posso qui indu giarmi a disc u– te-re e a determinar<' quali dovrebbe ro essere le precise disposizioni cli leggi : accenno sol• tant o, brevissi mamente . E dico cl1e baste• rcbbe, a mio parere, ~r conseguire l' inten to, non fare leggi nuove, ma chiarire le an tiche: sopra tutt o dichiarare applicabile alle frodi pie l'art . 829 ciel cod. civ. ed agli allri acqubti per interposta 1:wrsona le disposiz.iom della legge 5 gmgno 1850. Il che ~ in pcdetta con• formi tà ali' intent o del legislat ore, anche se• concio le meno audaci i:-iterprctaiioni. e non reca alcuna offe-.a al prin cipio di libertà: tant o è v<-ro che nella r<'lazione cicli' ufficio centrai <' d<'l Sena to sul pro~ctto di legl;e per la li<1uidazione cieli' asse cccl<'siastico , che è citato frequ ente ment e dagli stcsc:.i difensori delle frodi pie, si dice: • come colle precedenti <f leggi aboli tive dei conventi , cosi col presente ,.disegno cli legge non recasi alcun ostaco lo • al libero csc1cizio del diritto di associazione • per iscopi religiosi e cli culto, cssendoc h«! questo diritto !I-iesercita confe rendo in <'O· • mune cd al rom unc scopo le ~ t:.nzc e ro• ,. prie ccl il proprio lavoro e non già usando • delle sosta~~ r,'?.i ritto 9uesto che non • . itp parllene a~ ccl il disegno di legge • impedisce solo che pc1 fatto della legge : slcssa, a1cu=;;;;' P(;SS..; as~an;i per vivere dei e fru tti <li riò che non gli ~~ .!.....!;,_ no..!!,_ ~P,l! Ò.,.;IPJl~ CfC-•. E si noti che la commissione Senato ria si sforzava di at tenuar e 1I concet lo della l<"gge per renderne più faC'ilc l' approvazione . A ncl1e 1>er ciò che riguarda la -C!;<'C<lenza del ma1rj monio Jivils.,. il pensiero del S1k'tr= non mi pare affatto acceLtabilc . A mc pare che non significhi prop;io nulla que l che egli, pur c~t arguto sempre. scnvc a tal propo• c:.ito · • la prccedcn7a ciel malrimonio CJ\•ile 1e sul religioso, imposta per legge JX>rta come • conseguenza implicita il riconoscimento uffi. , • cialc dei matrim onio religioso per opera • d<'llo Stato laico, mentre !a Chiesa continua e a ignorare il matrimonio ci,·ile •· Se anche c1ucsto fosse, io non mc ne occupere i molto, per la ragione che dirò fra breve pcrch~ rit engo che la maggior sap icnia JX.'r uno Stato non sia di ignorare ciò che a\'viene in contraddi– zione con le snc esigenle e coi suoi fini. ma indagar lo e conoscer lo pc1 cerC'ar cli prevc• nirlo e cl' impedirlo . li fatto è poi che il giorno in cui s::li ecclC'Siastici potra nno esser passi• bili cli ammende o di altre pene per aver CC· lcbrato il matrim onio religioso di persone che non erano già civilmente coniugate, la Chiesa non potrà più continuare ad ignorare il matr i• monio ci\'ile . Non è \'ero ? E cl' altra parte noi non dobbiamo, nè per fobia degli anticl ericali inconcludenti e pa• rolai a "vcrsa.rc tutto ciò che essi possa.no propugnare, nè la.sciarci trarre a considerare dei problemi m io il lato cJ,e aJ essi par degno di con~idcrazione. Ci sia pure chi non vegga.

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