L'Unità - anno II - n.50 - 12 dicembre 1913

424 L'UN I TÀ mo, con che si ripar erebbe in par te a lla criqi d ì SO\'rapr oduzionc ; ma il privi legio dell a prot c,donc doganale deve rimanere intangi – bile. In altre paro le, i con tribuenti dovreb– bero togliersi da una tasca e regalare agli :wcchcricri qurl <'hc i cons umat ori, cioè gli stessi cont rihuen li guadagnerebbero per la ridu zione della tassa fiscale. Con questa atr oce burlcua fman1iaria la crisi :,:1rcbbc forse risolta, m:t a vanta ggio di chi ? Sempre cd csclusiva – mc11tc degli zuccherieri. Per chi. invece . non i: a7 ioni~ta di tri vel– lazioni zuccheriere e non ò pagato dalla • L'- 111one zuccheri per esal tar e e difendere l'in– dustria • nat:on:lle » è eviden te <1uel che clo– \ rebbc fare lo Stato: aho lirc il cla✓.io doganale, da cui null a ricava, favo rendo i consumat ori con la libera conconcn.r.a, sia pure a costo cli far fallire qu ak una dell e impr ese saccarifere m (•n() solide e pii1 1,porchc. Il na1ionali smo delle· industrie para s~itadc e trìvell at rici a, rcb – bc un buo n colpo, ma l'econ omia nazio nnlc si trovere bbe piit francn e più esper ta nella gara int ernaz ionale. Con ciò s.uehbcro scong iurati anche altri bru tti perico li : ,o r1uello del premio d1 espor tazio ne, che rorsc gli zuccherieri si pre– paran o il domand are; 2° qu ello dcli' asso rbi – mento dcli(' neonnt c fabbri che belghe nel tru st dcli' Union ('; J" tjUCllo. maggiore so– prat nlti , cli far servir e l:1 cri 11i att uale come a, ,·iamen to al monopo lio statale della prod11• :tione dcllQ zuccher o. Contro questo rnmplt!'-so di pericoli muove ap ert ame nte il Circtti con la !l11ainterpellanza . Lo -.c~niranno gli altri interpe llanti rlell' Est re– ma ? Noi ne dubitiamo . I.' on . Piro lini, primo dei;I' int erp<'llanti repubb lirn ni, traLtanclo su la Liberl<Ì, di r~avenna (19 nove mbr e) della chiu<iura degli 1.11ccher i(1d cli Ha\'enna o di Forll. pone il problema in modo ben diver so da <1u<-llo~piccat amcnte libcri~ta e radica le de l Ci retti . • ~oi domandiamo- egli seri\'<' qua si prelurlcnclo al tono e alln sostan7.a cieli' inter• pellanza - noi <loma ndiamr> all'industria dello zucchero, appunt o pcrc h«' è un'industria pro– tetta clallo Statn rqu csto app1111to percl,è è quanlo mai sibil lino]. eh<.' ('S<ia si ingegni a t1ovarc sbocc hi nll ' estero allu sua sovrapro– duzionc interna. che s.i ingeg ni a c1eare in– tanto ind ustrie sussidiarie come ali' estero ~ avve nuto anche per <jUC!ltaindu stria qu ~ndo e dove ~ stata costr etta n lottare da sola con Je propri e risorse e colla propria genia– lit/\ [sappia.mo bene quali crea7.ioni sussi– diari e abbia no cst..ogituto le risors e e la gc– uialit(Ì dc li' 11 Ericlnnia • o della • Ligure Lom– barda •. purtroppo] ; doman diamo che la So– cictò Ligure Ra vennate abbia a riflettere molto hcne prima dì ricorre re al prov , e– dirn ento estremo della chiusura dello Sta • bilimento di Classe e prima di a, ·er dato ai ro lti vat ori prO\'C tan gib ili cli sacrilici compiuti ammorli7.zando i suoi impi ant i meno di qu ello che abbia fatt o fin qui e distribuendo utili mt1gar i min ori di qu elli che risultano nei suoi ultimi bilan ci [q uesta racco mancla zionc rasso – miglia troppo al quDfl supcru t date pm,peri– bus del \ ·ange lo fa p<'ns..'\re piutt osto al pro • verbio del lupo che perde il pelo ma non il vizio !] : domandiamo che gli int elligenti in– clust-tiali dello zucchero si ricordin o che non si può sconvolger e d i colpo la coltiva zione agri cola del Ra vcn nnte, anche pcrchè cl' altra park nelle terre del Rav enna !·<' non si è ab it uati a dimenti care tanto facilmente qu ell<' che i;ono ritenut e offese ad interessi rile– \'anti e ai scrfti ment i rispe ttabili che gli ac– compag nan o • (p..'lrole cli 00l01 oscuro, in cui si Ìlwolge forse una minac cia di disc-rdini , che \'Orrebbe essere c-ontro gli zuc::chericri, ma che gli zuccher ieri non temo no, an zi la desid erano e l'a spe tt ano per rivolgerla con tr o il Gove rno e pers uad erlo pit'1 facilmente a ce – dere a i loro desideri per amore dei • pove ri op erai • e per e: ragioni di ordin e pul;bl ico »]. Ora , dinanzi a <Jttesli tru cchi, ;n cui mi– naccia di naufra gare il tant o decanta to li– be.tismo de i repubblisani nrficiali, ~arà bene ricorda re che gli alti reciditi agrico li deri– vanti da lla coltiv azione d<'lla bietola e i guadagn i elevat issimi eh(' IH' ricava no gli operai addett i agli rncchcr ifici sono una gof– fo mistifi ca zione: I l"Ontaclini , asserv it i C('I· mc sono alle ,·arie socie tà che impon gono il seme, la quant it;\, il regolamento, l' orario elci trasport i, ecc. ccc., non tengono a ffatt o a questa coltivaz ione, più <'h<' non tenga no, per ~ mpi o, a qu ella dei pomodori e delle frutta che già cominciano a sostituirsi alla bie– tola nel Cesena te, nel F'orhn ~:,e e nel Faen– tin o, per citare le zone di nostra diretta co– noscen.r.a. Il guadagnn, se c' ~. ~ di que i pa– droni, di terre, e più spec ialm ente di q uelli d e so,10 & 1 mJemporan ~(lll lt >1le (JllOllisli di WC · cher,fici . E sarà bene non igno rare eh() I'. tazione attu a le è stata iniziata dalle Camere di Com mercio, non dall e Leghe d<•i con tadini . Quanto agli opera i addetti agh zucehelifici, citeremo i ri,ulta ti imparuali dcli' Ispettorato del Uworo (BolleJl,no, febhrai o-m:\ tzO 191 1), secon do i r1uali gli ope rai impi rgat i co11lrn11a– me11le non sono che poco più di 4 mila m tutta l'Itali a. Gli nit ri 12 mila 900, necessar i per rasgi ungerc la cifra dcli' on, Hain r ri, non SOilo che degli s;raordrnan, cioè i /oiempre fa. mosi '1raccia11ti, i qua li sono diven tati or mai lo strum ento di tutte le pcggion trh ,ellaz.ioni possibili , eia <1uella de lle bon ifiche regala te a i propri etari a questa dello wcchem, e che non la\orano ne:;li zuccherifici che rla1 50 ai 6o giorni all'anno, come av ,•<'nne nelle campa– gne bieto lifcre dal 1909 al 1()1.l. 1\ questo si ridu cono i contracc olpi • grav is– simi • che la serrat a degli ".r.ucchcricri, nel caso che fosSf"'completa - ipotesi irwero..,imile \• por terebbe agli ag ricolt ori e aE.,:li opcra1. èe1. chiamo, dunque cli ev itar e che col pretesto di scongiurare una crisi C"COnomka agrico la, che tutt 'al più potrebhc compromettere il por tafoglio cli qua lche proprieta rio o collo SJXlU· racc hio di disoccupazione limitata a certi grup– pi ope rai, si por~a agli zuccher ieri il dest ro per una nuova e maggiore rapina lega le. Se questo accadesse, la p1fo1a hatta glia antipro– t"1.Ìonista sarebbe perdu ta, e il numero fon– damenta le ciel programma democrati co non avr ebbe più senso. C1t.JSLl'PE J)osATI. POSCRITTO. - La int erpe llan za rep ubb licana ha giovat o subito a qunlclw cosa. Alla Bor• s;1 di !llihwo, nella settimn 11t1ses uPntc, vi è stata una viva ripr~ 1.delle nzioni delle J>Cinci– pali 50Cietà zuccherie re : le Eridania da 535 a 557 ; le Raffineria Ligure Lombar da da 305 a 312: le Industria Zuccheri da i 19 a 256. Sopraggi unta l'int erpe llanza Giretti e l':-l– l'a 1me della stampa liberi sta, le azioni :sac– carifrrc discesero : le Er idani a a 549, le Rnffin eria L ,L, a 310, le Indu strie zuccheri n 251, Intant o la stampa prote zionista ha lcva t:l la voce ancora rti più , lino n.l punto da dichiarar e (dr. li Sole 9 dicembre) che le fabbriche dell 'Unione sono dispo'ite a ten– tar e l'cspo rt a7iòne , isto e considera to che il prezzo normal e dello zucchero all'ester o è al– <1uanto superi ore al prezzo cli concorr enza che devo no praticare ali ' intern o. Dunq ue i nostri zuccherieri ricorrera nno n.l « d umping»; e que sto ò forse il preludi o per doma ndare il premio di <'SJ>Ort azio nc. Intanto qu esta ri~ – luzi one non ~ resta ta scnz:i effetti borsistici : infatti le Eridania sono s..1lite fino a 56 1, le Raffineria L.L. a 3r3 , le Industria Zucche ri a 257. Ciò potrebbe confermare il princ ipio che d'i n– clnstria dello zucchero è una indu stria essenzia l– mente polit ica, vale a dire un ' ind ustria che fo i ~noi affari in Parlam ento • (Giretti ) . L'Amministrazione., riserbandosi di agire con i me:z:i consentitigli dalla legg e. so– spenderà dal prossimo num ero l'invio del giornal e a quelle persone che non hanno anco ra paga to il 1913. (Fascetta del pre· sente num ero segnata in rosso). N ella seconda quind icina didicembre usci– rà il terzo opuscolo dcli' Unità, in cui si tro– veranno raccolti gli articoli di P. SHva e G. Salvem ini su " I clericali e la scuola ,,. Sarà messo in vendita al prezzo di L. 0,30. I rivenditori sono pregati ad inviare sino da ora le commissioni . Saremo grati a quelli amici che si prenoterann o con sollecitudin e per l'acquisto inviand o il prezzo. 1bl10 eca Gino Bianco IL DECENTRAMENTO Statis ti e s: ritto ri si ac cordano tutti in quest o: che ad assicu rare H retto funzio namen to del si.sterna rappresenta– tivo bisogna prima di tutto far scom – parire l'a ntinomia insanabil e tra gli isti– tuti democ ratici corrivi ad a busa re della liberti, e irr espo nsabil ità Amminist ra– Liva, che può abusare dell'auto rità. No n v'è rim edi o - avvert iva il .Bal– bo - : le due ma cchine non possono pr ocede re insieme ; bisogna rinunziar e ad una de lle due . Ed il Bcnh od sinte– tizzava tale neces sità catego rica in que– sto dilemma : « Ou monarchi scr la co n– stituti on, ou dé moc ratiser l'adminis tra– tion: il n'y a pas de mili e u» . Q uan do il deputato, disse rudem ente il Crispi, nulla ha da chiedere al Mini – stro, man ca la possibilità della corru– zione, man ca la ragio ne dei mutui sc r· vigi. Mentre può così elimina rsi automat i– camen te l'i nge renz a della poli tica nel - 1' Amminis trazi one, si risv eglia no tante energ ie ora cos trett e ali ' inerzia, e si ot– tiene che la garanzia de i dir itti pubblici sia non un appa ra to esteriore della no – stra vita politica , ma una conquista ef– fetti va. e Dall a cent ra lizzazione nas cono tutti i mali dell'età mode rn a, cd io sono co n– vinto , - dicev a il Cavour, in una memo• rabile seduta del r85,. - che finchè non vi saranno istituzion i libera li e vitali animate da una vera vita politica in tutte lo loca lità dello Stato, tanto nei picco li co muni come nelle città più co – spic ue, noi non avr emo ma.i un vero si– st ema lib era le, noi sa remo sp inti dail'a · narchia al dis po tismo. > D ecen tr are non significa fra ziunare, ripart ire o localizzare organi e funzio ni, ma ha ben altro e più intim o co ntenut o, che risponde a due termini solo in ap• par enza oppost i : fort e pot ere ce ntral e, vigo rose cd organiche autonomie loca li. Ed ha Inoltre un valor e virtu ale che si coord ina al costume delle assemblee e dei corpi elettorali. L'a ccent ram ento ch e alla forza mo– ral e sostituisce la dura coazione o l'ar – bitrio, co mpri me ndo la vita loca le si ri– percuote e influ isce anche su lle condi – zioni int elle ttuali, morali, econom ich e, e spiega lo scetticism o, l'apatia, la fiac· chezza della vita pubbl ica, Ja paralisi univ ersale sotto il nome di Gove rno provvidenza. Di qui le magg ioran ze in co ntinua fermentazi one, i partiti scompos ti in fa– zioni , i ministe ri debol i, la libe rtà of– fesa, le Istitu zioni rappresentative fal– sate. Di qui infine un profondo pe rtur– bame nt o nel senso morale della nazione . I n qu este affermazioni, come dicevo, sono conco rdi tutti i più insig ni sta tist i e scrittori poli tici con singola re un ani• mità . . :Ma, sebbene il de cen tram ento abbia formato ovu nque ogge tt o di prog rammi politi ci, e pro ge tti di leg ge e di sco rsi elet torali, ben poche di que ste inizia tive sono giunte a co ncretarsi in riforme e leggi. An che in It alia la riform a a mmini– stra tiva rimas e sempre argo men to dot – trin ar io. nè l'opinione pubblica seppe mai impo rl o o chiede r lo, e le gr andi pr omesse del Gove rn o fur ono non a ltro che ese rcitazioni accad e miche, qu ando non eran o una irri sione. Può richiamarsi , è vero, ti pr oge tto M inghctti, ben delineat o e completo, che tentava spezza re il meccanismo fondato sulla uniformità coa tti va e sopprimere i ser\"izi inu til i e ingombranti ; ma pa rv e ardito e pericoloso per l'uni tà politica del nu ovo regno; la Ca mera seguì piu t– ' tosto un motto argut o de l Gio rgini : e lasc iat e le nicchie e torn eranno i san• ti • ; e la proposta no n fu nea nche di• scussa. A grande distanza di tempo , i I Con – sigli o di Stato, inte rr oga to, senza calo re e insistenza, da p~rte de l Ministe ro Ru– din ì, fece delle serie pr opos te che non fur ono per ò nemmeno discusse . Non man carono, d'all ora, studi e pro– post e, nò co ra ggios i te ntativi di restrin – gere il num ero de lle P refe tt ure o delle Intend enze, di abolire le sotto Prefet– tu re e i Circo nt:lari; ma fallirono allo scopo. pe r gli ostaco li insormontabili che trovar ono in quell'ada ttam ento che forma una seconda natura , e nel g rett o spirito campanilis tico, che inso rge , nelle piccole o nelle grand i occasioni, quando si tenti di sop prim ere una Pretura o un uAìcio di posta o di doga na. Cosi fallì il progetto de l Mart ini che int endeva ridu rre Je Un iversità, le quali fur ono invece aumentate, e quello dell o Zana rd el ll che non rius cì allo scopo di eliminare le P reture supe rflue, che ri– sorser o dopo la legge sotto mutalo nome. In ques ti ultimi tempi nessu no ha osato mai in I talia affronta re l'arduo pr oblema, se non in disco rsi di gov erno destinat i sol o a distr arr e l'opi nione pubblica da più immediate questioni politi che. Gli ostacoli anzi sono cresciuti. gra zie a lle varie leggi di migli oram en to alle co ndizio ni degl ' impiega ti, che hanno consoli dato l'a ntico ordine di cose. Co • sicchò ri esco anché più ardua la solu– zione d el prob lema fondamenta le che , studiato a fondo nella dott rina, resta an– co ra così lon tan o anche da una parziale app licazione neJla pratica. E certo non è facile tro vare un go– ve rno, che sappia r inunziare all 'asso r• bente potere che dà l'acce ntramento. È un atto d'eroismo, dice il Bonco ur , che non bisogna chiede re a nessuno. l\fa mentre i Go verni, non osa vano affron tare il probl ema , abbiamo avuto inv ece una serie di legg i speci a li, che prese ro nom e dalle dive rs e regio ni, cui dovr ebbe ro provvede re, ma ripr oduc ono sempre qu e lla uniformità che, pe r ine– sora bili ra gion i politiche. int ri stì fin dal- 1' inizio il nostro ordinam ento ammini – strativo. Que ste legg i, che non co nside– ran o le naturali differenze specifiche di ordine etn ico , eco nomico e socia le", no n ser vono che ad aggiungere nuovi ingra– na gg i al la pesante macchina buro cratica. Occor reva decent ramento di organi ; ed invece hanno decent rato le funzioni. Bisognava da re agli enti loca li l'au to– nomia dell e attri buzio ni amminis trative, e spe cia lmente delle tr ibut arie, salv a sem• pre l'unit à de ll'o rdinam ent o, delle ga – renzic e de l s inda ca to pol itico ; e non si fece che dividere e d istribuire il pot ere cent rale, aumentando il dann o e la spesa. Non si comprese che per gover nare meglio, bis ogn a gove rnare meno. Si vo l– le ad art e confondere il dece ntr ame nto politico con quello amministrativo. Si dec entr ò l'autor ità, invece di loca lizzare l'a mmini straz ione. Pe r conc hiu dc re qualc osa di pra tico e di util e su questa via, bisogna part ire dal concetto che il decen tr amen to am – ministrativ o pr esuppo ne la soluz ione di g ra vi pr oblemi d'o rd ine fina nziar io, po– litic o, morale; i quali cos tituis co no un os ta co lo quasi insormon tabile pe rchè dalla te ori a si passi all'applicaz ione pra – tica , a meno che non si vogli a , anc he da noi, segui re li sistema che i più au– torevo li scritt or i fra nce si mos tran o di preferi re, qu ello di un graduale espe ri– mento lim ita to a qu alc he provincia e che perm ette rebbe di appo rtar e le do– vute modifi cazio ni prima di este nd erlo a tutta la nazi one. Gugli elm o Zagari. Sono in vendita presso I' Amm . poche collezioni de.I 1912 al prezzo di L 15 per gli abbonati e di L 20 per i non abbonati.

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