L'Unità - anno II - n.49 - 5 dicembre 1913

Che poi i famigcr:i ti ll'gh:sti, h.:rrìbili faci– norosi, come tutti s:-i1mo, abbian pau ra dd Ti gncso è un lcnom('nO cosi strabìl i;~nt c che la borghesi:\ bit ont ina non lo spit•r;hcr.'i m:-ti ..::on le sue teorie rociologichc. t · n popo lan o molfett ese lo spi..:gava, sì, i! fenomeno ad Cgo Ojdti dicendo con frase colorit.1 e vivace c.hc i contac! ìni liam10 avuto paur a della Legge, ma sarà spiegazion e ap pa55-ionata d'u no scon– fillo delle elezio ni . t\ll orn io doman do c1uale spirit o profeti co ave va, in tempi ql!icti, fatt o preve der quel che sarebbe successo sci anni dopo al commissari o d' inchiesta Presutti , quando scriveva: • F inch è l'aut orità tut oria è impar;,ia le può mostra r!'ti rcl.Hivamcnte ener– gica di front e ai partiti loca li e cont enerli . Ma <1uando l' autorità polil ica è trascim ilfl dai candidati politi ci nella lotta elet torale e deve ncccltt1rc come alleato 11110 e.lei partiti loca li, l' autorità politi ca applica i pH1 rigoros i prov– vedimenti che la leg~e consente, ai partiti av– versi e lascia far e il partito di cui ha dcr,mlv subire I' all<'anza • (lnchi('sta, Ili, 618). Ci cono eufemismi, naturali in tfn giudizi o che veniva pubbli cato come :ttto statale, e son sotto lineat i da me in corsivo, ma appu nto perché st a dichiarato in un documento di Stato mi pare che la natura del sistema sia identifica ta ed aut ent ic~ta in modo che nè il Prefett o di Ba ri nè il Com ita to Cioffrese per quant e colonne de l Corriere delle Pugli e fo,c. ci~no imbrattate, riusciranno ma i ad infh·– ma rla. Ma il professore Pr~utti , meridiona le di nascita , fa seguire a que lle sue parole la ri– flessione: • Qui non si t ratta di que sto o di quc ll' uomo,: qui si tratta del siste ma. il quale tro va la sua origine nel carattere della popo– lazione ,. Ora sia consentit o a mc, non meridionale, di costata re che questa spiegaz ione ha servito per molti anni, e serve anc he adesso, a cullar l' inerzia di molta gente, fuori del mezzogiorno, la quale oggi ad un tratt o si ridesta meravi– gliata del jatto che il sistema si este nd('. In una Came ra che dovrebbe aver assorbita la più gran part e della sua attività, almeno per una sessione, nel fare i conti, un uomo che di <1uesti benedetti cont i se ne int ende, il Wol– lemborg, é stato , cacciato estendendo aJJc Mar• -che il siste ma in onore • nel reame •. proprio quanrlo , per eccezione, si lasciava in un can– tu ccio di Puglia libero corso alJa vol0ntà delle brigantesche leghe per abbatte re un altro com– petente della materia, il Dc Viti De Marco, sdcg nooo di ricorrere per suo conto ai mazzieri. Al confine romano, nel collegio di Arp ino già lavoran o i picciotti, nella stessa cap ita le, Caio de Pont e e il Rabbino han no avuto, come personagg i elettora li, onore di intervista da lla Tribu,ia. Ora il partito liberale dovrà pure assestare la finanza , cioè a dire trova re i da – nari per pagare gl' interessi del miliardo speso in Libia e per soppe rire alle necessità della politica che ev iden tement e no n si vuo le o non si può modificare. Dicono e confessa no tutti che il paese sarà chiama to a nuovi sacr ifici e non è arr ischiat o il predi re che il partit o libe• raie s' accorgerà presto di naviga re in acque di malcontento. Ora se tr enta malviv ent i, col– i' assicurazione clell' impunità , bastano a ... far tri onfare la volontà elci paese in città dai 30 ai 40 mila abita nti non è cerve llotico sta– bilire una facile propo rzione :tritmetica. M,,. L'UNITÀ politic o. sa rà indiscreto da parte vostra ,·e– nir ci propo nendo alleanze sul terrCno ammini – stra tivo. Forse da que st'o recchio ci senti– rann o p1..~rchè ... tutla l' Ltalia i: pae~c. in que– sta come in tant e altr e cose, anc he fuori del l\lezzogio rno. Se non \'Orran no sentir e, la lotta dovrà cs..;erc tant o pili at tiva quant o min ori sara nno le spera nze immediate. E I' iliade di dolori e di guai per ta nte pro– vincie continuerà. ì\la non mut erà per questo il risultato finale. Quella piccola. borghesia pr ocacciant e e pitocca c:hc nut risce I' ascari smo parlamentare cederà i! posto .lgli • americani • che, spe tt ato 1 i di qu esti costumi politi ci e te• nuti in dispart e come J>arvc1111.t rinwrranno pi\1 facilment e immuni da l conta gio. GI' italiani di Fiume e le scuole medie. li Gove rno mant iene a Fiume tre scuole medi e: un • ginna sio superiore • (ginnas io-li– ceo), una scuola media commercial e e un· ac• cadcm ia nauti ca. Fino a una ventina cl' anni fa <1ueste ~cuolc erano ciel tutt o italiane e l'un gherese vi veniva ins<'g:nato in poche ore sett imana li, come un · altra materia di stud io qualunque. Ma a poco a poco le cose muta• rono. Ai vecchi profe ssori ita lian i, per lo più trentini, si 2.ndavano man mano sost ituendo profe ssori ungheresi, i quali - é vero - ·•e• nivano mandati prim a a passare un ann o in Ita lia per renders i un po' fami liare la lingua parlata da} loro futuri alunni. ma, salvo rare eccezio ni, ne ritornavan o con cognizioni molto vaghe e fantasti che ciel nost ro idioma. Sic• chè, per facilitare loro il comp ito e con la scusa che i ragazz i dovevan o assicura rsi la conoscenza dc li' ungherese per poter poi continuare i loro studi in ist ituti supe rioti d'Ung heria , s' in• cominciò con l' adoperare l' unghe1ese nel- 1' inseg namento di alcune mat erie e si con– tinu ò <li questo passo fi_no a sosti tuirla comple– tamente ali' italiano, che oggi è relegato al– i' umil e posto di Cenerento la, benché ancor • I.' inl f'n-'ificazione dei bisogni, l' elevamen to dei s:1lari cond ucono la minuta borg.hcsia alla. _rovin.i . In realtà le loro riso1se son sempre stat e molt o limit ate, ma lo son clivenla tc an– cor pili oggi... Ogg:imai essi potrebbe ro sal• \•a1si ad una condizione sola, <1uella cli disce n• dere cli 1111 gradin o la gerarch ia delle clasc::i so– ciali, tornando a essere proprietari coltivat ori. È un sacrificio di va nagloria che essi dovreb– bero lare; il pil'1doloroso per uomini ciel ì\lcz– zogiorno, e quindi non lo farann o. Essi però sar.i nno travo lti da lla crisi •· Ho citato le pa• role del Presutti a pag. 718 ma il giudizio è consacrato an che a f5ag. 18 della Relazione Faina . L. Bo:-.-FICll. il problema scolastico. ( 1 ) gramma del ginnas io superiore di Fium e, come que lli di t utti i ginnasi d' Ungheri a, corri– spo nde su per gil1, almeno sulla carta , ai pro – gramm i dei ginnasi-licci italiani. La differe nza maggiore è che in Ungheria il greco è mat eria facoltativa; chi non si sent e di poter superare vitt oriosa.mente le difficoltà di questo studi o, frequent a un cosi<ldetto « corso supp leto rio alla lingua e lettera tura greca », che consiste nello studio delle mat erie seguenti : a) no• zione pili ampia della letterat ura ungherese, io connessione con lo studi o delle ope re dei cla3,5ici greci, in tra duzione ungherese, e no– zioni fonda mentali della letteratura e coltura greca (natu ralmente in testi ungher e!-i); b) di– segno e geometiia descrittiva. Altra scuo la media governativa a Fiume è la • scuola supe riore di commercio ■• Quel • superiore • non inganni nessuno, vuol dir e semplicemente che la scuola ha il rango d' un ginnasio o cl' una scuola reale superi ori (classi V-VIII) e che , qu indi, per esserv i am messi, bisogna presentare l' attestat o d' una quarta classe di scuola media • o d'una quarta • citta – dina •· La scuola consta di un corso prepara– torio e d'altri tre corsi. Nel corso preparator io sempr e negli att i ufficiali fif:uri lingua cl' ist ru- entr ano coloro che non sono capaci di dimo- 1.ionc della scuola. stra.re una preparaz ione sufficiente per quell a Nel ginnasio, sebbe ne sia frequenta to da scuola. Anche in essa tu tto l'in segna mento un buon numero cl' unghere si, sono ancor - eccettuato soltanto quello dell'italiano - sempre i giova ni italiani che formano la mag- . si fa in unghe rese, naturalmente con que i cri- giora nza della scolaresca (nel 1910 era n 155 italiani e 97 ungher esi) ; cd è facile immagi– nare in quali tristi condizioni essi si trovino, specia lmente poi oggi che parecchi dcc l' in– segnanti non conosco no l' italiano. Tolta la lingua itnliana, tu tte le altre materie vengono insegnate in ungherese , lingua mal nota alla maggior par te degli studenti e ignota affat to ai giovinett i itali ani che freque ntan o le classi infe riori. Ne segue r imp roba e danno sa fa. tica di dover st udiar e cose an cora ignote in una lingua nulla affatt o o poch issimo notà, cli dover lottare con le difficolt;\ della materia e con qne llr: della lingua. Sicché, dopo otto tcri di cui ho detto di sopra, ta nto che oramai sono pochissimi i giovinett i italiani che la fre– quentano. Quelli che possono, vanno o a Tri este o in qualc he scuola cieli' Austria, altri en trano subito in qualche azie nda commer• ciale. Che la scuola in genera le corr isponda poco a's uoi scopi, lo dimost ra il fotto che in un centro commerciale cicli' importanza di Fiume, la scuola che dov1cbbe preparare i giovan i appunt o alla carriera commerciale non è frequenta ta mai da più ct· un centi naio cli student i. Nel 1910 ce n' eran o 95, de' quali 31 italiani, 45 ungheresi e 19 tra croati e te– deschi. anni di grav i e inutil i fatiche, il giovine che Jnfin e il Gove rno ha a Fium e ancora una lascia questa scuo la non conosce che im- · accade mia nauti ca, in tut to para llela alla sud• perfettamente l'ung herese, e circa altretta nto l'it aliano, a meno che, conscio del dovere di studiare la sua lingu a materna, non abbia .:;upplito con la di ligenza privata alle man – canze della scuola. Delle alt re mat erie egli non ha che una leggerissima infarinatu ra . chè tutto quello che non ha da fare con I' Un - detta scuola commerciale e altrettanto corri– spondente allo scopo. Basti dire che nel 19 10 fu frequ entata in tutto da 48 alunni, -de' quali 35 ungheresi, 9 italiani e 4 slavi. E queste propo rzioni si manten gono stabilm ente. guaccia, tepp isti, barablm ne trovate a cent i- . gheria passa in seconda linea. Così pe>resempio L'anno scorso finalment e, dopo quattr o anni spcs( in trattativc .;il gove rno concesse al comu• ne di Fiume I' ist ituzione d' una scuola media ita liana. · La nuova scuola è una reale supe• riore (scuola e ishtuto tecnico). con I' inse– gnamento facoltativo del latin o, cosi che cor– risponde in tutt o alle esigenze della cittad i– nanza . F.ssa fu inaugurata al principi o del set– tembre 19 12 con una classe sola, della qua le però si dovettero aprire due corsi paralle li, pcrchè il num ero degli inscritt i fu d · una buona set – tantina . .E ciò promett e bene per l' avvenire, a meno che il Gove rno, il quale fu, a quanto pare, sgra dcvohn entc S<?rpreso dall'a ltezza del num ero, non mett a de i baston i (ra le ruote. naia e centinaia nelle citt à dove hanno corso quei graziosi vocabo li. • ì\fa i prefetti che se ne volessero servire non ci reggerebbero •· Chi ve lo dice ? A tempi <1uieti no, ma in acque grosse la cosa è dh·crsa . Per questo é spera– bile che i socia list i rifor misti vogliano come ci si annun cia dare alla libertà e ali' elevaz ione delta \'ita naziona le e elci costumi politic i un omaggio eh~ non sia di parole e si schie • rino, non per bur la, ali' opposizio ne ; per questo è sperabil e che su que sto terren o dei reati elleUora li dc li' aut orit à si av,·iino inte se clnratur e fra tutt e le frazioni socia liste. Una volta si sarebbe ott enuto di pili : quand o tutta r Estrema senti va che la sua ragion d 'essere , come coalizione , era la libert à, an che fuor del ca mpo socialista si tro varono i com– battenti ; ora non pare. V1~ol <lire che a suo tempo bisognerà. dichia rare agli impenitenti giolittiani dei • partit i dem ocratici di realizza– zione• : Badat e che, senza unione sul terren o la storia univ ersale s' insegna in sci classi Ili -VIII; ma in tre anni (lf l.IV , VIII) viene trattat.\ la storia d' Ungher ia, e negli alt ri tre la storia uni versa)(', e anche questa in quant o ha relazioni più o meno dirette con la storia ungherese. Siccome poi, almeno fino ad oggi, il ginnasio superiore cli Fium e ha sempre figu• rat o come scuola con lingua d' istru zione ita– liana , gli alunni , se proprio non S;'\llllO espri– mersi in un ghere se, <1uando vengono esami– nati. possono ri~1>0ndcre in italiano alle in– terrogazi oni dei pro fessori; senonc hé, da to lo sco1>0- non confessato, è vero - di mag ia– rizzazione che si prefiggono tutte le scuole che il Governo ungherese manti ene a Fium e, sarà pr f'(crit o r alun no che bal betta la sua lezione, an che senza capirla, in unghere se a quello che la sa e la comprende a perfezio ne, ma la dice in italiano. Tolti questi fenomeni, diremo, locali il pro• (I) \le:Ji c;,.;ld n. 4S. o ec Gino Bianco V IC ILANS. N ella prim a quindicina di dicembre usci– rà il terzo opuscolo deW Unità, in cui si tro– veranno raccolti gli articoli di P. Silva e G. Salvemini su " I clericali e fa scuola ,,. Sarà messo in vendita al preuo di L. 0,30. 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Regio Decrc10 3 Aprile 1889, ,11. 76, ;8 R.-aol. Po,i. loeM.) lndJtiui di posslbJll .abbonatJ .a cui l' AmmJo.btr.a– dooe dell' Unità è Invitata .a mandare numeri di Pggio. I. --------------- 2. 3. s. . 6. ------------ 7. 8• . 9. IO. ------- - 12. CM deslde,a. di ave,e un 'a.lt ,a. copia. non sciu– pa.fa.di questo nume,o pe, conse,"ba.,la. nella. colle– zione, è p,egato di sotlofinea ,e le seguenti pa.,ofe: si desidera un'altra copia del n. 4.9 e noi, non appena. rice'buto il p,esente ta.Uoncino riempito con gl'lndi ,ini, d fa.remo un do'òe,e di in'biargli la copia. ,ichiesta . Nome ed indirizzo di chi invia il preunte talloncino.

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