L'Unità - anno II - n.42 - 17 ottobre 1913

394 Frammenti di vita italiana. Gli amici dell'on. Giolitti. Bisogna proprio che io sme:tt a di stampare in corpo 6 la cronaca della lotta eletto rale in cui sono impegnat o, e la promuova scnz' altro ag li onori di .. Framm enti della Vita Italiana 11. I letto ri dell'Uni tà non mi accusino di su– perbia , se sarò cost rett o a parlar e in persona prim a ; io non posso sopprimer mi dal racconto cosi come da alt-ri si tenta di sopp rim er mi mat eria lmente non solo dalla lot ta elet torale ma addirittura dalla vita. Il dove re, pera ltro, parlar e di mc mi fa sentir e religiosamen te il dovere della pH1 scrupolosa csat tcna e scrc– nith . E a questo dovere non verrò meno in nessuna circostanza. A Molfetta. Scr ivevo nel poscritto alla mia ultima nota di cronaca (U·uitd, 10 ottob re) in data 7 otto– bre, che l' anelata ciel commi ssar io cli pubblica sicur ezza da Molfett a a Bari acl audie,uh m, ver– bum e l'a rrivo a l\foHetta di par ecch i que st u– rin i trnt1fat iti eia uomini mi facevano pr eve– de re una immediata recrud esce nza di violenze della ma lavi ta repubbl ica na-giolittiana a no– stro da nno . E non m'i ngannav o. Nel po me– riggio dcli' 8 ottobre un noto ma lvivente, certo 1\7.zollini, soprnn nominato il pitto re, col– piva senza nessun mot ivo con una seggiolata un giova ne contadino della lega, Luigi Dc Fa – zio. La matt ina del 9 ott obre lmbr iani Picca e Ciocc Genna ro mentre andavano correggendo per conto de l nostTO comit ato le liste eletto– rali, che trabo ccano di erro ri.. volonta ri per quanto riguarda le ab itazi oni degli elet– tori, rurono aggrediti da due fra telli Magarell i, i qual i strapparono loro le liste dalle mani , vieta ndo loro di anda re in giro per le case senza il permesso del delegato f - Nello stesso giorno e per lo stesso mot ivo Cap uti Pasqua le cli Vito -era aggredito da Ant onio Dc Mar co e Pasqua le Cormio che gli st rappar ono da lle mani le carte. Il Dc Mar co, il giorno dopo , tir ò un calcio e minacciò lo stesso Cap uti che si recava ad interrogare i test imoni ciel fatt o, per sporgere querela. - Ne llo stesso giorno , e sem pre per gli stessi mot ivi, Ba lacco Cele– st-ino, Farino l.t Giuseppe, Panta leo Mezzina e Donato Uva erano minacciati da Tritta Gio– van ni e Raffae le Solim,ini. - Nello stesso gior– no lo str illone di giorna li Pasqua le Altam ura, era minacc ia to che la do menica successiva gli snrcbbe stata tag liata la faccia se avesse gri– dato i nostr i giornnli, - Nello stesso giorno Lacedon ia Pa squa le fu aggred ito da uno dei due Magarelli, che dopo averg li domandato a quale par ti to appartenesse, lo prese per la gola, lo schiaffegg iò e lo sbatt~ cont ro il mu – ro, gridandogli : 11. il nome di Salvemin i non lo dcvi pili pro nunciai-e ; que sti schiaffi si pa– ga no un soldo l'un o ». - La sera del 9 ottobre certo Giacomo d ' Aiuto, arroti no, si presentava davanti ali' abitaz ione di Giaco mo Papag na, lo provocò a scen– dere in istrada se aveva stomaco e tirava una sassata contTo la finestra diet ro cu i stava il Papagna . Nella notte del 9 ottobre due per – sone, che mi sono rimaste ignote, sparavano una revolverata nelle vicinanze di casa mia, sal ivano le scale e ven ivano a bussa re pc,· er– rore alla. porta vic ino alla mia, da ndosela a gambe non ap pena sentiro no dietro alla porta un a voce di per sona, che non ero io e che po– teva essere un testim one d ' accusa. Il 10 ott-obre Nicolò Giova ne di ìvlichele, che andava facendo la solita corr ezione delle liste eletto rali, fu assa lito da tr e persone, privato delle carte e sch iaffegg iat o. - Lo stesso giorno 10 ot tobre il solito Mauro ì\lagarelli minac– ciava un Donato Altomar e di far lo a pezzi, se lo ave sse visto an cora andar correggendo le liste elet torali. - Lo stesso giorno il solito Mau ro Magarelli e il solito Azzollini il pittor e, schiaff eggiaro no Nicola Va lcntini e gli strappa– rono le liste dalle ma ni. Nat uralmente, la poliz ia:no n ha av uto ma i n~ orecch i per sentire né occ hi per ved ere. Queste violenze si possonÒ classificare sotto due categorie : a) violenze dirette in genera le a intimid ire i miei elettori; b) violenze dirett e a imp ed ire il contr ollo sulla distrib uzione de i certifi ca ti. 11 Municipio ... repubblica no ha comp ilat e le liste elettora li con molti ssimi indiri zzi sba– gliati; a ltri indi rizzi cli abitazi one eran o esat ti l'ann o scorso, ma sono mut ati ogg i ; parec– chi cert ificati elettora li, quind i, cor rono pe– ricolo di non esse re consegn a ti alle case de i de stinata ri. anche se i messi cercano fare il loro dovere con cosc ienza, e q uesto dcte nni– ncr;\ negli uffici municipali un affollamento enorme dur an te gli ultim i giorni da parte de– gli e.let tori, che and ranno in cerca del certi – ficato. Il mezzo migliore per evi tare que st' af– follamento è appunto quello cli conoscere gli errori degl' indiri zzi, e comuni carli ali' ufficio com una le in t·empo util e. ì\la è appun to que– sto ciò che il prefett o cli Bari d' accorcio con la... repubbli ca d i ì\lolfetta non intende la– sciar passare. Ed ceco organiz zate le violenze. L'UNITÀ D'a ltr a par te i messi comu nali cercan o di di– st ribuire i certificati col mass imo disordi ne e con la massima len tezza poss ibile. Parecchi certificati hanno il numer o sba– gliato : altri non portano il bollo; altTi man – ca.no della firma del sinda co : qu esti cert ifica ti la mattina delle elezioni non sara nno valid i ! Uno dei distribut ori dei certi ficat i, certo Gio– vanni Ba.lacco, andat o alla vecch ia ab itazione c1è1r eletto re Franc esco Paolo Far inola, e non avendo lo tr ova to, stra cciò il certifi cato , cli• chiarando poi al municip io cli ave rlo conse – gna to a persona di fam iglia. Viceversa gli elettori, che si pres umono .... repubb lican i, ot – tengono i certifi cati in ordine e con facilità . Lo stesso ostn 1zionismo la Prefettura ha organizzato a Bitonto, a Giovinazzo, a Bisce• glie. Di Terlizzi.. non si pa rla. A Bit onto il segretario comuna le ha creduto oppo rtun o met– ter si al sicuro da ogni responsab ilità pena le, a ndand osene in congedo. Alle violenze inn anz i enum erate - cd ho ricorda te solo qu elle, che posso docum entare - i nost ri oppongono, per mio consiglio. la resi– stenza passiva : se reag issero. interverrebbero subit o i poliziotti nd arr estarli come colpevoli d i vio lenza I Il sabato I I ottobre a un tratto i ma lviventi spa riron o dalla circolazi one, le violenze cessa– rono , e il paese è rima sto tranqu illo per tre giorni , dal sabato al lunedl. Qua le sia il motiv o di siffatto cambiame nto cli ta tt ica, non sapr ei. Vi ha certo contr ibuito il fatto che queste prepotenze. meni.re non disanimavano i nostr i, indi gnavan o i neu tra li e li spingeva no verso cli noi. Questo. ad ogni modo , l: certo, e posso affermarl o con sicu– rezza assoluta per ave rlo eia font e ind iscu– tibi le : il cambiam ent o almeno pro11visorio di tatt ica fu deliberato la sera del venerei!, 10 ot• tob re. in un 'adunanza de i cap i.. repubbli – cani, a cui parte cipò un funzi onari o di pub– blica sicurezza. In qu esta riun ione il poli• ziott o assicur ò i.. .. repubb licani, scoraggiat i e perp lessi ad abbando nare la lotta, che nel ve- . nercll e sabato prima de lla votaz ione proced erà ad ar rest i in ma ssa , e la votaz ione la farà lui la domenica, salvo a liberare tutt i gli arr est at i alle 16.30 della domeni ca con mille scuse per l' eq uivoco preso . lo spero che la polizia commetta. anche que– sta prodezza : render à cosi piìi significante la vittoria, che il popo lo deUa mia terra saprà conqu istars i ad ogn i costo contr o la santa al– leanza della Prefettura della ma la vita e della .. repubb lica ,giolittiana. A Terllttf. E . ora pau lo maj ora canamus. Domenica, J'2 ottobre, avev o deciso cli an– da re improvvisam ente a Terlizzi, in compag nia di Ettore Ciccot ti , Corso Bovio, Luigi Lom– ba rdi, e Guarino inviat o spec iale dell'Ava nti. Dovevamo andar soli e, diciam cosi, senza alcun sospet to. O riesc ivo a par lare ai conta– dini, opp ure davo ai miei compagni di avven– tura la prova della impos sibilità materia le, in cui mi trovo di metter piede nel p;.tcsc in cui sono cand idat o, per colpa non della popo- 1:lzione, ma di una trentina app ena cli delin – quenti, che capitanati da l delegato Vicar io sono padroni de lla piaz za. E la prova è riuscita superi ore ad ogni piì1 auda ce aspettativa. Com incio col far notar e che nessuno sapeva della mia int enzione di andare a Terlizzi. T utti sapevano che sa.rei anda to a Bit onto . Gli stessi miei amic i di pericolo seppero da me che an– davamo a Terli u i e non a Bit onto, mentre eravamo in automobile fra Bisceglie e Mol– felt a. Uniche nostr e anni era no.. quatt ro omb relli, che av remmo dovuto aprire non ap– pen a fosse cominciata la eventua le sassa iuo la . I giolitt ian i di Terl izzi ci aspettavan o pel lunedl, come dappr ima noi avevamo stabilit"b, e come la Prefett ura poteva sapere graz ie ai telegra mmi che nel venerdì e nel sabato ci erava mo sca mbia ti con i futuri miei accompa– gnatori. E a prepara re la mia festa, i sullodati giolitt ia ni avevano fatto sca ricare sulla piazza della città. che è tutta lastri cai-a e che non ha nessun bisogno di bre cciame, du e car ri di brecciame. Quand'ecco, la domenica, poco dopo le 3, furono avvisa.t i con una telefonata da Mol– fetta che io arrivavo in automobi le. Chi abb ia telefonat o, non so ancora di sicuro. Pr obabil– mente telefonò I' ufficio di pubbli ca. sicurezza . Imm ediatam ente i giolittiani si dettero la voce per accogliermi degnamente, Una parte di coloro, che doveva andare a Bito nto per un comiii o del loro candidato, e che stava per prende re il tram . si fermò per rendere più solenne il ricev imento. /t delegato Vicarfo la– sciava fare senza. prendere nessuna precauzione di nessu n genere. 11 vicc-co mmissaf io regio stava i11 mezzo ai suoi ad assister e al mio prossimo linciam ento . Fina lmente un· autom obile appare. Colui, che aveva telefonat o da Molfetta il mio pros– simo arri vo in a•1t:omob ile, ignorava che c'era in quel moment o sulla via ì\Jolfetta-Terli zzi 1111' altra. automob-ile : que lla che fa il servizio pubblico. lo debbo la mia salvezza a. qu el- 1' equivoco. Appena l'automobi le pubbli ca ar rivò, fu pa zzamente ass alita da tutti i lati. Bombe sotto lo clwss is per far prender e fuoco alla benzina; revolverate; bastonat e, pugn i, schiaf– fi, e gene ri sim ili. Il delegato Vicari o con due soli ca rabinieri e un graduat o facern la com– media di non riu scire a manten er l'o rdine . '.\lauro..l.iscna . un molfet iese, seg uace ac~anit o del ca~d idat o rcp ubblican o-g iolittian o di Mol– fet ta, ebbe du e den t i rot·t i. ;\laur o Visaggio , 1111 alt ro molfette se estraneo ad ogn i par tito. fu pes tat o con pugni e ba stonat e. Fran cesco Dc Felice, un a ltro molfettese, ebbe la mo– glie sve nut a accant o, e si vide puntata al collo una rivoltell3, perchè non voleva dire dove ero io. Gli assa litori voleva no me , e bast ona– vano a~sangue qu ei disgra ziati pcrc hè non mi con segnavano. La Prefett ura di Ba ri ha fatto dire dai gior– nal i del trust siderur gico zuccbericro-coto niero– grana rio, che l' automob ile pubblica era occu– pata da i mie i seguaci, che mi accompag nav nno a Terlizzi. Si vede che il Pr efetto di Bari è cadut o nel medes imo err ore, in cui cadde ro i giolittian i di Terl izzi e il delegato Vicario. Nè quei poveri infelici nè alcun' altr o a/fi n– fuo ri di colui clic aveva ricevuto da .t\,fo/f elta la telefo nata del mio prossimo arrivo, sapevano nulla de lla mia idea di arrivar e a Ter lizzi pro– prio allora. Ment re i giolittiani riman eva no disorienta ti da l non avere trovato mc, e ave vano esaurite le bombe, e aveva 1{0 sca ricati quasi tutti i revo lver, e il delega to Vicario non sapeva che pesci pigliare, a un tra t to arrivamm o noi come un bolide. Fu un att imo cli stupore . E subit o dopo S. 'lss.1.te, bastonate e due revolverat e. Apertura genera le cli ombr elli da pnrtc nostra. E parte nza immediata verso Ruvo, graz ie a lla geniale intuizione dell o chaffeur e al motore che non aveva av uto il tempo cli speg nersi. Il venti metri dal luogo del timwlt o, al qua le tum ult o partecipavano non pill di t renta per– sone, oltre a qualche centinaio di curio si, la città era deserta: evidenteme nte, la popo la– zione si era chiusa nelle case terror izzata. il fal so ciò che la. Prefettura di Bari ha co- 11111icato ai gior11ali del tru st affaristico pro– tezionistico, che cioè 11oi de/f automobile spa– rammo due revolverate. Noi non sparam mo altro che.. gli ombrelli . li meccan ico prese una basto nata; Guarino ne prese un'a ltra; Corso Bov io ebbe la paglia rotta da una basto nata e un S.'\SSO sull' artico lazione dcli' indice de– stro; Ciccotti ebbe un s.1sso alla spalla sini– stra, senza conseg uenze dolorose. Un uomo puntò contro il mio viso un a rivo ltella, fa– cendo scat tare il grilletto; ind i fuggl nell'uf– ficio del dazi o butta ndo la rivo ltella ed escla– mand o : • ho sparato Salvcmin i ! •· Gl' impie– gati del dazio, verifi cando la ri volte lla ulti– mo mode llo, nota rono che i colpi erano tut ti in tatti. Lo sparatore, non conosc endo bene l'uso dell'arma, non avea tolto la sicurezz a, e si mor se le dita per il dispetto . E pensa re che tu t to q uel pu tiferio era stato orga nizzato propr io per me, e per mc solo ! Arr ivat i a Ruvo abbia mo una sor pre sa ina– spett ata : Qui io non ero candida to. Il candi– dato è Corso Bov io contro il rad icale (con ri• spetto parla ndo) Raffae le Cotngno. 11 nostro comizio a Ruvo era preannu n– ciat o da parec i::hi giorn i. Perci ò i venti o trenta giolitt iani, che in ogn i città di Puglia teng ono du rante queste settima ne il dom inio della piazza, avevano avuto àgio di preparars i al– i' accoglienza. Già du e ore prima del nostro arrivo il pre– side nte della lega dei contad ini era stat o as– sediat o regolarmen te in casa . in presenza della forza pubb lica, che si teneva le mani in man o. Viceve rsa, dicci coratin i, arr ivati inerm i per assistere al comizio, furon o subit o a rrestati . Non appe na ar riva mmo noi, cominciò la sassa iola in presenza di un corpulent: issimo de– legato, che se n' andava tranquill a mente pei fatt i suoi. Evid ent emente non era il caso cli pa rlare d i.. libero sca mbi o. Prend emm o in fretta nell'a utomobi le <lue ragazzett i, venuti da Corat o coi loro parent i arrestat i, che salta – rono tutti tremant i fra noi scongiurand oci cli non lasciar li uccidere ; e via a Cora to, col mecca nico colpito alla front e da una sass ata. A Corato ottomila contad ini ci acco lsero come frat elli, ci in tenerirono col loro affe tto fino alle lagr imc , ci fecero pens are che, tutto compr eso, la ferv ida riconos cenza di un po– polo intero non è ma i paga ta abbastanz a : neanche col pericolo di rimetterci la pelle attra verso le bo mbe, le revo lverat e, le sassate e le bas tonate . Le impr ese de i giolitti ani d i TcrJ;zzi e di Ruvo non sarebbero state perfett e, se la pre– fett ura non avesse provveduto a raccontar e i fatti ad urnm delp!tyni e ad impedi re la cir– colazione della version~ esatta di essi. Ed ecco sequ estrati i telegra mmi di Guarino e cli ì\la rane lli all'A vanti e a l Secolo; ecco .... sma r– riti gli espre ssi di Maran elli al Secolo. Ecco sequ estrat o finanche qu esto telegramma bur – lesco a quattro mani inviat o la mattina f\el luned l a!I' on. Giolitti: • On. Gio litt·i, • La ringr:izio cieli' nccoglicnz a ricev uta da i Biblioteca Gino Bianco • suo; am ici di Terlizzi. da cui sono uscito • incolume. ETTORE C1cco111 •· • Sento il dovere di aggiun gere- an che i miei • pii, vi\ ·i ringrazia menti per sonali . SAl.\'EM INI •. E per ora, amic i dcli' U11it(ì. il fmmm cnto finito. Arriv e(lcrci la .sctii mana ventura , se Dio Giolitt i ci clnrà vita. Mollet ta, l,f Ollobre, G. SALVF.MINI. LIBRI RICEVUTI G1uSEl'rF. P REZZO LIN I. La Francia e i F,ancesi del secolo Xl X osservali da uu Halùmo, Milano, Tr eves , 1913. L. 5. Si legge tutto d' un fiato. Lavo ro cli gra nde probità e altame nte ist rutt ivo. Alieno rag ione– volm'!nte tan to dall e esa ltazio ni, che circo lavano fra noi fino a pochi anni or sono, quan to da lle denigra zioni, che sono state messe di moda in questi ultimi tempi dai nostri clerico-nazio na– listi. Notevolissimi i capitoli sulla espa nsione ~oloniale fra nces~ e su T unisi. Le crit iche, che :~i~e1 1 ~ 1 ~~:~o ~~ff~ 1 :t~ 1 fu~cf ;~~.att~c~ol~~~cr;:~c~ ~~ odierna è infinita mente superio re a que lla di ~~:=~~~.1':~~l~s~!; sr'l 11~l~-): ::~•e hi~l f.~t~~e ,:~;Sil~I~ dan no alla coltura degli uomini di vero ingeg no, perc hè le ha dato una maggi ore serie tà e di– sciplina ; e non hn fatt o nessun J anno alla cul– tura dei mediocri e degli sciocc hi, perc hè i me– diocri e gli ~ciocchi erano tali anche prima dcl– i' innuenza tedesca , e tali son rim as ti dopo .... dato che l'abbi nno sent ita davv ero. La scuo la laica, scrive il P. dan do troppo pes o alle re – criminazion i dei cle ricali e d erica loidi fran~es i, 11011 è riesci ta a creMe l' unità spiri tual e e m ll· raie de lla Francia . È vero. Ma è mai pos~ib ile fat~~? 'f~'llt~~~i <l!~~:~\~ecL,~~r~m~ ;~ L~it:Cu~ir; religiosa lrn forse crea ta mai questa unità ? Nel seco lo XV III il cle ro av eva il monopolio ciel– i' istru zione elementare, med ia, univers itaria : e fu il seco lo di Voltaire e di Didero t ! Dopo la rivoluzione, le identiche accus e d'ogg i mo– vevano i legittim ist i clericali contro le scuole napo leoniche. Alla fine, nel 1850 1 app rofittando della paura del comunismo, ottennero la I, gge Falloux , e s' impa dr oniroll(i delle s-:uole. E l' u– nit~ sp iritu ale delh, nazione siallon tanò più I he mai. La Comune venne dopo venti ann i di scuola clericale e pr ima cieli' innucnza tedesca .... g. s. ANGIOI,0 GIOVANN OZZI, reren le-ns po11sabile. Firenze• Slab. Tip. Aldino, Via de' Renai, Il • Tel. 3-85 GIUS. llllTE~Zll & flGlll - Batti EDITORI SCRITTORID'ITALIA o cu, n d; FAUS TO NICOLINI Elet•nte raccolta cbe si comporri di oltre 600\Oluml dedicata a S. M. Vluorlo l!ma11uele lii, ARET INO P. · li primo libro delle lettere, .a. cur.a.di F. Niccolini, - (N . 53) di pp. 4••• L. 5,50 ; per gli abbon.a.Uali.a. raccofl.a.L. 4,- 0gg i ch'è in gr;tn p;trte dilegu:i.ta l:t ·cggcnd:t ~i vit~pèro inlor:1<;1 ;ti!cccenlric:t fì~ur:1 del gr:tn libcrtmo \':t11:tglor1os e lcttcr:tto g1orn:tlist:1Pie– tro Aretino, mill:tnt;ttorc e :unbizioso ma non t_utto posa_di .bi1.1 .a rri:1.nel. suo gusto d'origin :t• lit:\ cd odio ::11 pcd:tnt1, sc1:11n:um:1to e artificioso m:t pur :1 tr:ttti grande scrittore con vivacissi– mo brio, oggi ;tlle polemiche dei processi sull:t su:1 person:1\it~ 1~1~r:tle, non può di meglio suc• cedere che 1111 cdmo nc completa . d:1 t:tnto man cante :tlla comodit:\ degli studiosi, del C:trteggio, dove lutta l:t sincerità di un 1101110, l:t spont:1- ncit:\ d'un :trtist:t, la rivcl:11:ionc d'un:t società ftll(!~~~:1;:l~~:~1 t ,r ~1fri~;\1 !t r:~~~:il~:ll~:I: con cui il primo libro delle lettere fu accolto ;t) suo :tpp:trirc ne moltiplicò le ris1:1mpcfino a dicci in poco pili d\m :11110.l.'Arc1ino, scrit– tore di fog:1, era giornalist:1 n:tto, in Llll secolo che pur 110,n eb~ giorn~li, e ~1C'lle lettere , sgor– g:mt 1 per I entusiasmo d un giorno e 1:t s lori:t d\m'or:-t, cr:1 l:1 sua vcr:i fOrma di gcm:tlit:\. Null:t certo di pili ;tud;tccmentc brioso nell:t sc:1- ~~,li;~ ~:t umoristie;t può offrirci la lcttcr:ttur:t Il Nicolini h;t dedicato :1quest'edizione tutt :t l:1 sua p:tssione di studioso, la su;t il\umin:tt:t s;tg:ici:t di bibliografo, 1:t sua infotic;tbilc dili– gcnz:t di col\:u:ionatore di testi. E di l:tvoro non poco :1.vcv;t infatti bisogno l'opcr:1 che, scritt:t con precipitos;t facilit:\, fu m:ile gu:1st:lt:t d:tl Franco, correttore di bo ze, e :tss:tssinat:t d:il M:ircolini st:tmpatorc, in un:t sceller:1taedizione (1538) ch'è una vcr;t ispid:1sclv:t di errori d'ogni o-encre, e che fu poi in nuov:t form:t :1\tcr:1ta Jall'Arctino per pr:ttiche opportunità e m10,•c ;tnimosit:\ sorte specie ,antro il Franco e lettc– r:.ri:tmcntc rh·ist:1 d:1\ Dolce l ' s,12) 11'Nicoiini h:1ordinato il volume rispctt:tndo anzitutto l:t cronologia e stabilendo un testo che, pur ser– b:tn~o .le ultime inte11z_ioni lcttcr:irie dcll'autor<·, rC'st1tmscc ;tlle lcttcr~ 11loro car:tttere originario e v:tlorc documcnt:trio A piè di p:tgin:1son tutte le notevoli varianti a utilit;\ degli studiosi Cosi l'cdi7:ion~ 1:1nto;tttcsa potrà ottenere l:1generale sodd1sl;tz1011c, e l:t lung:1 not:l fiil:lle n'è il mi• glior complemento, mir:tbile monografi:t d'ind:t– gin~ e cri:ica bi ?liogr:i.fica , quale potcv:t :1spct– t:1rs! d:tl \'!\'ace riccrc:ttorc dcli~ bibliogr:tfia gi:111- 110111:m:t e cur:it, re della m:1gg1or opera del Vico. Dirigere commln loul e ,·aslla alla Caaa Editrice OIUS. LATERZA & PIOLI, Bui.

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