L'Unità - anno II - n.41 - 10 ottobre 1913

390 lettera della legge quand o, senza ricorrere a siffatte sottigliezze, ha pronunciato l' eleggi– bilit à, ma quand o, ad esse ricorrendo, ha pro– nunci ato l' ineleggibilità. E contro queste de– viazioni bisogna sempre protesta re, qualun – que giudizi o si faccia sul merito delle dispo – sizioni violate, per qua lsivoglia motivo, dalla Camera ; pcr chè non bi.sogna mai dimenti care che ogni norma stat uente una specfole in eleg– gibiliJc! (cioè una ineleggibilità costrutta incli– pcndentcmcntc dalla mancanza dc' requisiti fis– sa ti dalla legge per il godiment o del cli.ritto elet tora le passivo) cost ituisce una rest rizione del diri tlo di scelta spe ttant e a1l' eletto re: e. se non erro, anche questa è una considerazione d' indole prettam ente democratica. Se poi vogliamo esaminare il problema dal punto di vista d. una desiderabil e rforma, non mi par dubbi o che sia da patrocinar e energicamente l' impostazio ne della riform a stessa sui seguenti prin cipii : 1. - Ad esclusivo fondam en to della sta– tuizi one di casi specia li d' ineleggibilità deve ass ume rsi la giustificata presunzione di pr o– babi li ingerenze, pressioni, influenze , att e a viziar e. la sincerità , la spon tan eità elci voti. 2. - Dati siffatti casi, deve sempre esi– cersi che la causa dalla qu ale la presunzione emerge sia eliminata perc hè l' elezione sia va– lida, molto tempo prima dcli ' elezione stessa (almeno un anno ). 3. - ~ essuna eccezione ai suddetti casi cl' ineleggibilità dcv· essere introd otta nella legge, pcrchè qualunque eccezione è desti – nata fatalment e a diventa re stTumento di fa– cili e ca priccio"-Ccompi acenze pa rlamenta ri che into rbidano il senso della giustizia e costitui– scono un vero e proprio incitamento alla vio– lazione della legge. 4. - Ogniqualvolta non risulti chiara a priori la possibilità di perturbatrici influenz e, ma risulti soltanto peri coloso o inopportuno il cumu lo dell 'ufficio di dep utato con altro uf· ficìo o con altra qualsiasi occupazione , deve disporsi la sola incompat ibjlità e non l' ineleg– gibilità, pcrch~ l'el ezione non è viziata da l– !' esistenza di un ostaco lo ali' esercizio della deputaz ione : ostacolo che può essere rimo sso. Queste massime mi sembrano , dirci qua si, ind iscutibili. Invoco a ogni modo la discus– sione int orno ad esse, pronto semp re a ricre– dermi se con va lidi argomenti mi si dimostrerà che sono in errore. Osservo, frattanto , che la legge attua le non ti ene verun con to di queste nè di altre mas– rime, e che da siffatta assenza di principii direttivi nascono innumerevoli sconci. Quello segnalato da llo Zagari non è che un minu– scolo neo d' infinitesima le impC>rtanza. Basti ricordare che la famosa ineleggibi lità degli imp iegati (che ò int rinsec.'\mentc assurda come norma genera le, perchè nel massimo numer o de i casi è giustificabile soltanto l' incompati – bilità) si pre sta ma gnificam ente a vietare l'accesso alla Camera agli impiegati indjpen– dcnti , costituendo invec e un insignificant e ostaco lo per gli impiegati ligi al Governo. L' impiegato indipende nt e, infatti, deve ef– f ellivame,ile rinun ciare al propri o posto per cor– rere il palio di un' elezione d' incerti ssimo esito . L' impi egato servile si libera da ogn i impaccio ra ssegnand o le dimission i semplice– mente pro f orma, avend o l' affidamento che esse non saranno accettate se non gli arride– ranno le sorti dell'urna. Questa situazion e di favore fatta ai peggiori elemcr.ti della buro – crazia è ben più grave sconcio che non la pos– sibilità della elezio ne di qualc he Dirett ore go– gcterale I MA Nl' REOI S IOTTO·P INT OR. ABBONATI MOROSI I signo ri di cui pubblich iamo le iniziali e che hanno trattenu to il giornale trascurando di pa– gare nonostante le nostre molteplici sollecita– zioni, sono avvertiti che se non pagano l'abbo– namento per il corrente anno entro la prossima settimana, sare mo costre tti a pubblica re nel- 1' Unità i loro nomi per inter o: R. F., Monquli eri. -P. L. O. Roma. - Avv. L. V., Levant o. - F. C., Canelli. - Rag. I. P., Canelli. - G. G., Viareggio. - R. P., Fo– ligno. - Prof. F. , Brescia., - Avv. P. M. Ba– dia Polesine. - A. P. , Ancona. L' U Nl T À La posta dell' " Unit à ,,. Una questione di tat1ica (a proposito <klla umpagna anllprok:iooisl.a ). Caro Salvemi ni, Oa molti amici, non cert o sospclli di tene– rezza per le industri e protett e, sento ripeterci l'a ccusa d'ingenuità per l'attegg iam ento da noi assu nto sulla questione del dnzio sul grano. Per amore di una giustizia ideale, essi ci di– cono, col \'Oler subordin are la riduzione o la sopp ressione ciel dazio su l gra no a.Il' abolizione della protez.ionc ai siderur gici, ai coto nieri, agli zuccherieri, \'Oi moltipli cate gli ostacoli e di– minuit e le \'Ost re forze, mettendovi in condi– zioni tali di isolame nto da non poter raggiun– gere mai un risu ltato positivo. Ti confesso che questi ragionamenti mi hann o in gra n p.."lrte persuaso : credo sempre con te cl1e l'abo lizione del solo dazio sul grano costitu isca una nuo\·a e grav e ingiustizia in favore delle indu strie protette ; ma son anche convinto che se si vuo le arrivar presto alla vitt oria , bisogna comin ciare cli là. La campagna anti protezi onista , lo scrisrn già in que ste colonne il Oc Viti Oc Marco. non può contar e ora, in Italia , che ~ulle forze elci soli consumatori : i produtt ori sperano sempre nei compen si, o prevedo no di dov er chiede re anch' essi, prima o poi, un dazio che li protegga, o son lega ti ad altre industrie che . soppress i i dazi, dovrebbe ro necessa riament e sparire . Per la gra nde massa dei consumator i la sola campagn a che possa essere rap idam ent e e profondamente tentata () quella per il pane a buon mercato. Da qua lche mese tu stai fa– cendo degli sforzi mirabili per divu lgare fra i contadi ni pugliesi i vant aggi di una polit ica comm erciale, che permetta loro di acquistare a minor prezzo i manu fatti sett entr ionali e di vendere più cari i prodotti dei loro campi : ed in parte vi sei riuscito, l\fa la tua propaganda sarebb e stata enormem ente pH1 facile cd effi– cace, se tu avessi pot uto promettere, come effetto immed iato del mutat o indir izzo doga– nale, il ribasso d' un soldo sul prezzo del pane. L'effi cacia di una tale propaganda sa– rebbe perfettamente ugual e fra i salariati ru– rali del mezzogiorno, come fra gli operai del- 1' indu stria, fra gli artigiani, i piccoli csc.rcenti e gli impiegati della citt'\: e pc.r di più essa pot rebbe contare sull' appoggio di molti fra gli stess i indu stria li. Tutte queste - lo capisco - non sarebber o ragi oni sufficienti per deciderci ad una cam– pagna unil atera le, di cu i riconoscessimo l' in– giustizia. Ma in realtà. per il giudi zio dei tecnici migliori, il dazio sul grano è oggi il più matur o per la soppressione o per una forti s– sima riduzi one, nell'int eresse della stessa agri– coltura : ccl esso è anche in Italia la chiave di volta cli tutt o il sistema protez ionistico, caduta la quale cadrà in breve tutto !' edifizio che su di essa si appoggia . Soppresso l' unico dazio che giO\'i effettiva – mente ad una parte dei proprietari, tutti quanti gli agricoltori, aperti finalmente gli occhi, si troveranno coalizzati per la riduzion e delle tar iffe e per la conqu ista di un più largo mercato . Non credo per questo che l' LJ,iità debba muta.re l' indizizzo della ca mpagna eh' essa conduce da quas i due anni ; ma. qualora si manif estasse nel paese un· agitazione seria e sincera contro il dazio sul grano, io cred o che non solo essa. non sia da combattcrc , ma si debba piuttosto incoraggiarla come il prim o passo verso una più completa vitt oria. Cordia lmente tuo G. LUZZATTO. Di fr o,ile atl wia proposta del Govert10 o ad una seria agilazio ,ie popolare per I' abolizicme o la riduzio ne del dazio sul grano, noi 11011sa– remo Ja,ilo i,1genui da w mbatterla, sol perchè nou è acw mpagnala dalla ridr,zione del prole~ ziouismo indu stria/e; appoggeremo il prouve– dime,ilo che riguarda il gra110, e ne llo stesso tempo aume,iJcremo di violenza co11tro i ladri della siderurgia, dello zucehcro e del cotone, e ; onlimceremo ,, loJ/(lrefw dè '" C(lmpagna non sia furila. ht questa lolla se,it,a1110 d1 fX>ler far e -poco assegnamento sugli operai delle industrie clie il Gm:erno compra ali' imperialismo um I' aboli1101;e del dazio sul grano e cou le pe11- siom concesse ad essi sol, .. Ha 11suff ragUJ un i- 1.:ersale ci permtlle di mtltere iH molo la massa mollo p1 ù graude dei /ai·oralori e dei piaoli proprietari agricoli. E qutsle masse, sotto la band iera dtlla lolla wt1Jro 1/ prolttionis mo iu– dustrù1/e, le metteremo m molo conlro la colla– borat ionc di classe dei capitC1listi, e dtgli operai delle i11d11slrie prole/te. Gli incidenti di Molfetta. Eu 1nb lnteodone, dlfts.a 6non r~u1a~n1e contro le llllislt.Dte di lulll gli amki . di QOfl fu parob. delle Lotte det • tonll, In cui 10no lmpt.gu; i.10, su quttto gkK-nalc, che oon t mio Of1auo JJotrtona le ma do·e llff,lre ucluW•an.eute alb. dUlulione delle idee dt l gruppo, di cui hu a.sun1.- Ili fuulione di gueu te respouwiblle e di .... a•·allo di fat k.a. Ma C"lille prHIO la 17efe u ura di IJari u11uffido di fahi· 6cado11i gk>rnall11k:he ilsttmatk:bc. 111 cui ogni luncdl ~i mllnipolano comunka li mcndad a riguardo dtl miei amici ;1d ulO dtl quotldt.lnl dt:I trui l r.uccbultro-1kleru rJico•CO• 1onit ro•gn.n:uio . E tcbbt.nc kt ,w convinto che • quan to scrh·ono I gior• 11~i ,u q1.1alunqut ariom4':nto onsuno onma l prNtl più al· cuna ltdc In Italia. tpt.dalmtote dopo due auni di mi.5116· e.azioni tripoline e tp«:lalmtnle In periodo tlt lloralc pure rhtngo mio do,·tre u1elre In qucs:to periodo proccllolO dal rlJtrbo (K"r10nalt, che mi ICCIO irnpo1to non tant o pt.r di· fendere me dal fango di rclation i a;iornallsli che mendaci, quauto per dc:11unzbre i 11111nella loro uuda rn. ltà agli om•• "i di ogni partllo. Flno al 111b110 .t ottobre le a111orih\ go••c:rnatl\' t1 av1w:rno tt!nuto nel collegio di Molfct1a•llltcegllc, u. dlffrr c:1111che– in (111ello di Dltonto, uu contegno rt.la1iv1w1tnlo corre tt o, t lo non ho a, 1110 111al a dolermi di alcu n IUio cli •'t ra e pro• pri.a bru1;1le rottur.1 di ntutulità . La prdctt ura credev a il mio compe tit ore lnupugna bilt, t ,I to nc4':'lle,•a Il luuo di CilCte a MoHt lla e a Bisceglie rbpettOta della nostr .a hbt.rtl . ),la a un tr.-u o ltm brll che la Prd en ur.a abbi.i 1tnti10 che il terren o non era per U candida to.••. rtp ubb.Ucano, on. P;1111inl, t'Oli IOlido com' t:llll t' lmn1a1lnau. S;ibato mani na .arri,•6 .a )lolft tl a un rommb.iarlo llraOf dlnario Il dde1.at o lppolll o, e la chlà fu hwasa da u11a turba di polldo 11I. E 1u– bilo M ,ldtr o gli df tul ddl a prctenu non dNk ltra la. Dopo le 9 mtnlre tn\'am o dinan1i al no, uo rom ita10 ,,a.O u e ,·oh e dava nti a noi il solito gru11po di pt.none - una trentina - che da Ire w.rc andava girand o la d li;\ fino alle due dopo la mczr.anolle c;1111;111do ca11011Iper Pausinl, tc.nu. che la pubblka lk.urt.r..u. faceue nulla pt.r ln1pedirll. Rt• nammo tr;&nqulUi; ma quaod o quc.J pro,oc.ator l li furono avviati ,•ft'IO la c:ill à nuova, una •~ntloa dt l no1trt catr ,) nc-Ua d iti ,•ttdi b e impro, •,·ti6 una controdln1os tnd ooc. t,;o gruppo d1 repubblican i li moue • un 1ratto w:no la d ltà n!tt hla con I' lotcn1ionc c,·idt.ntc di ,~nlre alle mani. )la lo ml alzai dal comi1a10. ta &;li.aloro la 11rada cd euu ai 1010 ncll.a città \'ccc:hla per 1ro••arml al parap iglia. I repub – blicllnl ,1 k rmarono e 1ornaro 110 lndlc1ro. Ma al ritorno 1\i qucl\l dei 1106trl ch'erano audall 11clla cltlA ,-ccchl:i, tulli d'un colpo I rcpublll k anl 11 llreclpitar ono con1ro di cu i ; uoi dal com\lato corremmo In aiuto dcgll aua litl. l!rav11mo (JUa• ranta contr o (111arn11ta pili una tJuan111ti11a di neutr ali che ttavano ,11 1111rcl11,icde a guardare. Volarono dt11liachiaffi; ma I 11ostrl lt ancro dur o. I questurini prima rlmak°rO Inerti ma quando videro e.be noi rcsl11cv;1n10 e rffph1gcv amo gli a,t.a,lltorl, 11 hu1tarono In meuo prendendosel a.... co11no4. I carabl11icri f«cr o una Ala ira ooi e gli altri : riman emmo eo1I un' ora a gu.ard.-rd cd alla fine lo con due an1id andai a ca1,1 p.a.111,1odo attnvcno I car.ablnlt.rl lungo la 111~ de1h av,·er1,1rl. Ma duran ie la notte ricominciarono rii achlamau .l : si capiva che gli a,·n~narl, forti degli aiut i poUric .c.hi ''t'• 11utl da Dari, ,·olevano tentar e I' uhlm o , fono pc.r lt lt art' lo 1pa••cnt o in mcuo al 110ilrl e pt.r ripet e.re II Molfetta il gKICo di Tc.rllul. Sapt.\•amo che in giorna ta a,•rtbbtr o dpubbh • calo In un loglio volant e alcune pagine di 111mk> n-<:c:hio 1CTlt10 111 )lolfttta dtl 1897, col. qual e 1pt.rnao o di sollt · ,·are contro di mc Il rilc.ntlm enlo dtl pcKa torl. Informa to In tempo avevo nella nott e lauo stampar ;– dltdmlla mam ln dni di rilpos ta da c.ue.re dlll ribui ti non ;1ppcoa comiocla ne la dlnribud one dell' altro. La domenica matt ina alcuni banditori cominciarono a girare pt.r la chtà annun ciando che Panlinl do,·c,·a villtC"rc a forra. Ntl po111,ri,gglofu dillribuil o Il ma,nllff lo dti TI'· pubbUc.anl Il !)HC.IIOrf, al quale ICJUl h11mcdlatam cnte la dil!u,lone d, lla I\Oltrl risposta.. Fu per I repubb llcllnl \lii colpo fulmineo e Il loro foglio non era leuo da neu uno cd anzi I contadlu l ne fcccro 1111 gran fal6. Alle 5 nndnl a par– lare nl marh111.l e 110n solo non dovetti tc11arml di nccuse che non a,•evo 111ouo lot0 • proposito dcllll reccntc– agitn k>oe, che a,·e•-o anr.l difn..a con gll scrinl t con la p;1rola, ma fui accollo col mauln10 cn1u,ia,1110. Il dls.cono al nurin al fu 1c.nuto lo Juoco chlu10 lon• taoo 200 metri da quello In cui avven oero poi I tu multi. t fai~ dunque che I «:pubblicani potH1Cro Htc.re Incitati da parole mie chC' .... non potevano sc.nlitt Accompagnato dal muloal, 1uul In massa, acc.alandod via faccodo andammo al comitato. En,·amo duemila : con1ro di noi non c' •nno plb di trtttlllO J)C'fWIIC, Fischi ed 11rl « ne furono 6ncht -i vuolt, ma 11eHun auo di vloleni.a materiale, I quu turinl lec4':ro una tila tra noi e gli altri e dopo unll ratu. ' ora di ba.eta no innocuo, dal repubbl k:anl pariir ono cinque o 1,d c:ol1I di revolver .... in aria. I ques turini $i prt• clpilarorio contro di noi ma Jenia rlu,cl ra a ,bandarcl. \"e11• nero anche I '°'d ati ; li tc blenrono tra i due gruppi the formarono cOil un grande qu.adrato divl10 dal IOldati. /t. un cc.no punto I soldali che d dh •ldevano partirono (" i qu ntu rlnl che Il - til uirono io, ·c.ce di ucndenl tr.a i due comitali ,•oltarono le spalle a quntl, meuendos.i di fro111c alla lolla che ti addensava aU'cst~m[ t.t. della 11rada, In modo che ua I dut gruppi di a,•veruri non cl foue pib alcu n OSlll• colo o che la foll11 ovkk nttmtn te fa,-ore,-ole al 1101tri 11011 poteHe in1cn·c:nlro In nostro aiuto. E,1d t nltme nte t ra quello il 1eg1rnlc cou,•t'nulo per muov ere 11.11' a1st1lto. lo detti ai rnic1 1;1 ,·oce di sta r fermi e di rispondere vigorosamente 1e fos§('ro aua lltl. Gli 11.ltrl non 01aro110 e rhna ncmmo COI un' ora a g11ardarcl, Co-al per la rts istcnr.;1 e la calma dtl nou ri Il tentativ o organlua10 Ira il commbu rio ed I pansinlanl fu co1nplt lamcn1t s,•t nta to, L.a nostra potltlone ,I t con,,olid ata ; e la notte di domenica nts5uno t aoda to più per le strade Cliii• umlo : M>ltanto la pollda ba arrtstato quattro dd nostn, di notte-, nc:1 loro letti woz.a alcu n 10011\-0. Pare che ,·oa;\i:ano a«utarli d1 IHrc ,parato I colpt di rnoh·t'I' j ma I' accu..a t dlmotlra ta aS1urda dal fatt o che qutl colpi Innocui par· 1irooo tutll dalla lllHH dd trece1110 repubbli cani, cht nano dh-l~i da 11(11 dall;\ linea del qUNIUrinl. Se qualcuno dei 110• uri avCMC a, u111o ,_. ltmtrill folle di andare in meno agli av,·trurl a 1para~. h rcbbe 1tato immtd1atamt111t prt.o d:toi vicini e comcgn: 110 ;1ll;1forr.a pubbllu. Di quctti eh,. spa– rarono co1WhConome e cognom,, e di parc«hl 11111the I Ptt· ctdt nll g,udidarl 11011 molto puliti. Prn 10, 1100 appe na ab• bia cu,unla h1 raC'COlta diligente delle pro,·e, li dcnunc crlo al tnbunalt. 1-: gll che tono a parlare di al!llrl, che ml n; 1urdano, 11011 t forse lnop1)()t111noche io annu 11d che oggi, 7 ollo brt. 1no Bianco bo pruc nta lo quercia contro gli autori degl' lnddc:n!J d1 Tc.rliu.i della .._.radel 1) Hlltm bre, e contro li dt1c1ato Fr-an· asco \'icario per comrliclta. P.S. (J ottobtt, «e tS). \'eneo iD.lonnato In qlM!lto momtnl • che ieri II Committario di P. S. andl) a Bari a tonfc:rirc «ii tul"I capi. e dle opi to00 arrin.ti 40 quttturinl tn,'fttitl da uomini. t qutSto ~bilruente il t,tgM dì n\lO\·e J'C'O'"OC&rionl dd11t\lOIW\ e di 1100\·e conbpondcnre.. .. ,-end ai a;iornaH. Le ,ioknte iudi· ,iduali si moltiplbno, 1pecie per opera di due fra I pita audaci •.• l"C'pubblicanl,ttr tl fra1elll M~attlli. E 1' !111-tndc che l'aulOrit. t.di P. S. l)()l IK'lle e non ••etio nulb. SI ' '''fllìa IOlo quando qtial• cuoo del l)()Slri ctrc a difcnder.J. Per gli Op uscoli del!' Unità Somma precedente L. 544. 10 Felice Ardito, Co.soro-o 1 fo11jerrat o :r.- Mauran gelo De Gioia, Roviro. . . • 5 - G: Alterisio, O,uglia . . . 1.- TOTALE L. 552.10 AN GIOLO GI O\'ANNOZZI, gere11/e-respon.snbile. Flreue . Slab. Tip. Aldlao, Via de' RtHI , Il • Ttl. &-6S La Nostra Scuola RIVISTA MENSILE MAGISTRALE pubblicata da un gruppo di maestri Esce ,l primo numero lf 15 Ottobre Intende acco~lie re tutte le voci di rin– novamento ; umrc, coo rdinare gli sforzi isolati; cercar le ,·ie per superare I' in– sodisfozionc. Si propone di far sentire l'identit;\ dei problem i della scuob coi problemi delb vita ; uscir dunque dalla pedagogia ; tener vivo il contatto col mondo della cultura; trarre il valore l tutta l'anima del maestr o. Ai diretto ri scriveva GAETANO SA1..– YE~11N1: « Ho l'i mpressione che Loro potr:mno fare del bene. Per p:ute mia sarei incantato di con– tribuire al Loro lavoro. Parlérb della loro ini- 2i:1.tiva, non appena si si:i concret·ata coi primi numeri del giornale, nel!' Unild . E :rntorino sen– z'altro Loro a riprodurre dall' Unili.I tutto quanto pub interessare il Loro lettore •· Redadooe 1 Ml/ano, VlA Pollala.no, 5. Ammlnl strulo ne: libreri a della. Voce, Firense. Via. Ca.<u0ur, 48. I Ab bonamen to annuo per I' !talla , , L, 4. – per Fium e, Tr leale, Trento, Canton Tic ino 5 .– pcr I' Eatero , • , • • , , • , , 6, - Numerl cll ••ltct lo a rlethl••ta , GIUS. hJlTE~ZII. & flGhl " Batri EDITORI SCRITTORID'ITALIA a cura di FAUSTO NICOUNI Ele11■te raccolta d1e 11 comporrà di ollre 6IO•ol1ml dedicala • S. M. Vlllorlo l!mHaele 111. ARETINO P, - Il primo libro delle lettere, • cur• dJ F. Nlccollnl, - (N. 53) di PP• 4... L. 5,50 ; per gll abbonati alla rac:c:olta L. 4 ,- 0ggi ch'è in gran pa.rte dileguat·a 13. leggenda di vitu~ ro intorno :all eccentrica fi6ura d_el S_!'~n liber1ino \'anaglorioso e letterato g1ornahst:1. P,e, tro Aretino, millantatore e ambizioso ma non tutto posa di bizzarria nel suo gusto d'o;ig!na• lit:\ cd odio ni pedanti, scia1_nannato e a~tific,1~0 ma pur :i tratti grande scrittore con V1\•ac1s1- mo brio, oggi alle polemiche dei \>rocess! sulla sua pcrsonalit:\ morale, non pub d1 mcgLiosuc– cedere che un'edizione completa. da t:tnto man– cante alla comodit:\degli studiosi, del D.rteggio, do"c tutta la sincerità di un uomo, 13. sponta • neit:\ d'un :utis1a, la ri\•elui onc d'una societ:\ e d'una ch•ilt:\ ,•i,·c e palpita nella sua più frcsc3 immediatezza. Il delirio e ht frenesia eh successo con cui il primo libro delle lettere fu accolto al suo apparire ne moltiplicò le rista~ pc fino. a dicci in poco più d'un anno. L'Aretino, scrit– tore di foga, era giornalist:i nato, in un secolo che pur non ebbe giornali, e n<'IIC lettere , sgo:– gan11 per l'entusiasmo d'un giorno ~ la s lo.n:a d'un'ora, era la su:t \'era forma. d, geniaht:\. :S"ullacerto di più audacemente brioso nella sca– pigliatura umoristica pub offrirci la letteratu ra del 500. U Nicolini ha dedicato a quest'edizione tutt:t. la sua p:nsionc di studioso, la sua itlumin:ita s:igacia di bibliogr:ifo, la sua infaticabile diii – genia di collazionatore di testi. E di lavoro non poco :l\'e,•a infatti bisogno l'opera che, scritta con precipitosa facilità, fu m:ile gu: 1.st: ita dal Franco, correttore di boue, e assassinata dal Marcolini stampatore, in una scellerata edizione (1 s38) ch'è una vera is~ida selva di errori d'ogni genere, e che fu poi m nuova forma alterata dall'Aretino per pratiche opportunit:\ e nUO\'C :mimosit:\ sorte specie contro il Franco, e lette– rariamente rh·ist:i dal Dolce ( 1 S42). il Nicolini h:1 ordinato il \'Olume rispettando an,i tutto la t:~~~~i aul~i~ 1 t:bii!~~~~ioun 1 i 1!~:;~ar~~edef1~:uti:;, rC".slituisce alle lettere il loro c:irattere originario e valore documentario. A pit di p:igina son tutte le notevoli ,·arianti a utilit:\ degli studiosi Cosi l'edizione tanto attesa potr;\ottenere la generale soddisfazione, e l:i lunga nota finale n'l: il mi– glior complemento, mirabile monografia d'ind:t– gine e critic:i bibliografica, quale pot!!va asect- 1a.rsi dal \'i\':acc ricercatore della bibliogr:1fia g1_an• nonian;1 e cural( rc dell:t maggior opera del Vico. Olrlcere comml11loal e ••1II• •Il• Cna Edllrlce OIUS.LATERZA t FIOLI, Bui .

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