L'Unità - anno II - n.39 - 26 settembre 1913

382 GRANOE CARNE Due fenomeni che da qualc he anno si verifi – ca~o - mc:,nd_ialc il primo, localizz2to ai rner– ~all europe i d1 importazione il secondo - sono : .~I prog~cssivo. rin..:aro dei cereali e del grauo m spec ie, ed 11ribasso della • carne in piedi •. Il frumento, che poch i ann i or sono valeva in Itali a L. 24-25 il <tuintalc ha toccato e spesso superate le 30 lire. Pel bestiam e, nl contrar io, si ha che mentre d~~ b~,~~-Qd~ !c:~~o o:~in~~~ ta~~. l ts~:; li;:! si mo mercato nazionale 1 que llo di Milano intor– no alle L. 120 _il quin tale, nell'autunno d~I 1912 esso ca~de al disotto delle L. 100 , pr ezzo al qua le s1 è mantenuto finora, non ostant e la guerra balcanic a, che ha !atto mancare al no• str o mercat o la cospicua espor tazione serba . . Ri~a~si più fo!'1i si ebbero poi nelle qualità infen on, come nei cosidetti • buoi eia fornitu– r~ ", o, sia in q!1egli an imali che più si app ros– simano a quelh che ci nrnndar.o sia vivi che conge lati, i paesi trans ocea nici. ' L~ concorrenza de_lle cMni estere deprezza ~gg1 ~~elle prodo tle 111 Italia, allo s tesso modo m cui 1I frum ento americano deprezzava tren– t'a nni fa que llo europeo. Infatti l'importazi one delle carni estere in Italia, tra scurabile sette od otto anni addietro {allora anzi 1:esportazi one superava l'importazione}, si è aggirata nell' ultimo triennio attorno ai 55·s8 milioni. E tutt o ciò nonostante la forte • prole• zione natural e • del nostro mer cato, dovuta al grav~ prezzo di traspor to di una simil e mer– canzia. Vediamo ora come ~ che l'Italia non solo non prod uce il suo pnne, ma uccenna anche a non produrre nemmen o la carne necessaria al suo consumo . Osser via mo la distribuzione de i terreni semi– nativi in rotazione (cercali, legumin ose da seme prati artificia li avvic endati) nelle tre z.:me di P!ano,_di collina e di mo!1te nelle var ie par t i d Italia. Ecco che cosa risulta dall' Ammario Sla lislico l lalia110: TerreoJ x:m loativi Pinnurn Collina Monte Italia Superiore 85,3 ¾ 52,0 % 11,5 °lo Med ia 45,6°/1) 64,9¾ 41,2 °lo " Meridionale 58,, ¼ 56.3 ¾ 44,4 °lo Isole . 46,t °lo 60.3 °/ 0 48,7 'lo Come si vede, mentre la percentuale dei ter– reni semina tivi di collina si mantiene, dal più. al meno, costa~ te nelle varie parti d' Italia, la percentuale dt terr eno semina tivo di pianura decresce, con uno scarto notevolissimo dal set – tentrione ~l mezzogiorno , men tre, parallelamen – te, cresce m modo pure notevolissimo il terreno sem_inativo di monte. :50110 quindi le piar.ure non colt ivate a gr a!'o .e I monti troppo colt iv.iti, le zone che contnbm scono n tener bassa la nostrn produzi one unitaria di cerea le, La terra, forza– ta a prod urre una pianta in condiz ioni non n– daUe per questa, si vendica rimunerando scar– samente chi la violenta. ln Italia, iu dett o, si coltiva troppo grano : a rag ione se si bada all'estensione coltivata , a torto se si bada invece al prodotto ottenu to. Dalle cifre suespos te risulta abbastanza ev idente la ragione dei bassi prodotti: il grano, in due buoni terzi d' Itali a, non si coltiva nella sua sed e naturale ! D'altra par te, dal censimen to degli animali dom estici risulta che le regioni più produ ttr ici dal lato zootec nico sono quell e, in cui tutt e le cult~tr<:armonicam en~e si compene trano , dove og111pia nta occupa il posto che le compet e, dov~ le terre .colt ivate sono in pianur.:i, il bosco ed 11pasco lo in montngna , non viceversa. In– vece le gra ndi zont: di pian o, a prato natural– mente sui catast i, a steppa in realtà, non con– corrono alla produzione zootecnica che io mi• sura assai scar sa. . Cosi il piano di Lombardia, fa regione clas– sica delle mar cite e dei pra ti stabili ben tenuti, ha I' 83 °lo della sua sup eficie a~ra ria a semina– tivo avvicendat o, e solo il 10,7 ¾ a prato pe r– manente. La pianura emiliana ha I' 83 °lo a se– mina tivo, ed il 9 ¾ a prato stabile. Ebbene, en– trambe queste regio ni superano largam ente tutt e le altre per numero di capi di bestiame in ragione di superficie. La pianura laziale invece, col suo 37 ¾ di prat o natural e, e ~uell~ sarde, col loro 50 ¾, vengono, per dens ità di anim ali fra le ultim e. Tutto il probl ema agricolo italiano consiste nello spostamento delle colture granarie dal monte al piano, e della indus tria zootecnica dal piano al monte. Il che non vuol dire che in pianu– ra, dove le condi zioni idrogrnfiche lo conse ntano, non debba rimaner sempre il posto per una suf. ficiente es tensione di buoni pra ti' artificia li av– vicenda ti, quelli cioè che 11011 solo dàn no una maggior copia di prodotto zootecnico, ma che per mettono di util izzar e con cerca li le forti ri– serve di azoto che le migliori erbe prat ensi vanno accumulando nel suolo. Ma quando migliorerà la repar tizione dell e • ~ultur C:nelle terre italiane, nel senso di portare m ogni zona le coltivazioni che più le si addi– cono? Nell'agri coltura, al contra rio che nelle indu, strie manifattu rie re, la tradizionalità ha un grande valore. In qur-ste si ha per lo più un industr'.ale attivo e laborioso, che conosce a fondo la sua indu stria e le esigenze del mer – cato; in quella si ha spesso un prop rietario il qual e ben poco sa di agrico ltu ra e men o se ' ne cura. Nelle industri e la propric là è in mano di chi se ne ser ve come di uno strumen to di la– voro; nell'agric oltura purtroppo ~ in balia di chi tratta la terra come un invesume nto di capi tale di completo riposo . La stessa s;>inta in alto dei prezzi dei ce• reali fa si che la cultura de l grano si este nde maggiormente propri o laddove non dovrebb e inv..dcndo vieppiù il terreno sacro al bosco ed al pasc olo ; mentr e, più che nitro per lrad izio ne, i propri etari dcli~ pianura cont inuano a fare gli allevamenti brad i su terre ni susc ettivi di ottimi racco lti gran ari. Ed f"Ccodo,·e l'azio ne dello Sta to potrebbe e <lovrc:bbc: intervenir..: per accelerare la fine di L' UNITÀ J~Fsr~l!'; 1 !l~~:oa e 1 ~~0~'~~~~ril~!~1t!~;~.de cultura Secondo me essa dovrebb e riferi rsi special – ment e a due punti: uno relativo alle finanze comunali e cioè ali' imposta sul bestiame l'altro alla politica doganale. ' Q~an to alla tass a sul bestiame, largamente applicata dai comun i, dirò solo che essa rappre– sen ta un ver o e proprio duplicato dell'im posta fondiaria coli' aggravante però di colpire diret– tamente qu!!lla parte dcli' indu stria agraria, la qual e ese rcita un' influenza benigna su tutto il r~sto dell'ag ricoltura. Essa si rende c1uindi assai ~1ù. dannosa di un equivnlente aggravio ripar– tito sotto forma di sovrimp-.,stu fondia ria. E l'abolizi one di ess a sarebbe il mi~lior aiuto che si po tesse dare alla nostra :1gricoltura.. Quanto alla politica rloganal e, è e,•id~nte che l'abolizione del dazio sul gnino eliminerebbe su larga sca la quell'assurdo ecouomico.l che I!: la coltiva zione del gran o in monta gna . t. se l'abo – lizione del dazi :>su l grano, - che dovrebb' es– sere senza dubb io graduale -, fosse accompa – gnata da una prot ezione provvisoria a favore della industria zootecnica, sarebbe qu esto un o~timo incoraggiamento per sostituire nelle zone d1 montogna il bestiame alla gra nicoltura. Que– sta protezio ne provvisoria concessa all'indu stria zootecnica durante que l periodo, in cui il dazio sul grano andrebbe via via scemando, rappre– sente:ebbe uno di quegli espedi enti e compensi tran sitori, che sono eviden temente necessari nel passare da un regi me protezioni sta a un regime libero scambista. Tocchere bbe ai colti, •atori ap– profi ttare della gradual ità, che si terrebbe nel- 1' al_>olizione del dazio sul grano , e dei profitti assicurati per tm determinalo ptriodo di a,mi alla industria zootecnica, per procede re seriza crisi perico lose alla tra sformazione delle col– ture. E anche dal pun to di vis ta dei consuma– tori, è ev ide nte che iu questo p,riodo di lra11- siDio11e il tra sporto del balzello d:1 un genere r. overo, qual'è il grano, ad uno più ricco, com'è a cnrne, rappresenter ebbe sempre un gnadagno. . E qui qualcuno potrà tacciarmi di prote2:io– n1sta,_perchè affermo la necess ità di tempe ra– menti e di compensi provvisori nell'ab olizione del dazio sul grano. Ma occol're ricordare che in Italia mentre la protezion e sul ferro e sullo zucchero arricchisce poche cricche capitalistiche e danneggia trentasei milioni di persone, quella sul gra no, se a prim a vista è più. antjp atica, be~efica par ecchie decine di migliaia di propr ie• ton e col tivatori, non tutt i purtrop po in cond i– zion i finunziar ie comparab ili n quelle dei pezzi ~rossi della banca e della borsa , orga nizzatori delle cricche del ferro e dello zucchero. Dal punto di vista politico, quindi 1 nell'abo lizione del dazio sul grano è necessario procedere con tempera.men ti e con cautele maggiori che non occorrano nella lotta contro il prot~zionismo zuc– cheriero e siderurgico, se non si vuole vedere naufragare la campagna antiprotezionista contro la ostilil.."tdella massa dei granic ultori. Il libe– rista più pratico e più abi le, in cert i momenti, non è il liberista int ransigen te e impaz iente, ma quello che sa fare la debita part e unche a certt: posizioni acquisite, e si sforza cli girar le di fian– co nnzichè assal irle di fronte. In fotto di pro• tezionismo , l'im portante, oggi, in Italia, non è g~a~o~~=~ ~~o::eo, :a s~\1~0~:!:~i:'vrare;i t~~v~a:~ procede re con una certa lentena. M. D. Frammenti di vita italiana. Mentr e la Libia s' incivilisce. Le cose, che leggera i qu i sotto, amico let– tore, non rigua rdan o nè la Libia, nè il paese deg li Otten toti, ma la Sar deg na; e non sono raccontate da un giornal e sovver sivo o sempli • cementc di opposizione, ma dall 'ufficiosa Tri. lm11a. • Una de lle piaghe dei comuni dcli' isola, dove gli odii si espli cano nelle form e più vio– lente, i! il dann egg iamento. Oggi è devastato nn vigneto od un frutteto: domani si appicca il fuoco al gran o ammuc– chiato sui campi. Però generalmente l'odio, originat o da competiz ioni <li par te o di int e– re ssi, si sfor za contro il bes tiame . In un solo comune della provinria di Sass ari , in men di un decennio il danno complessivo avrebbe oltrepassa to il milione; in un altro, in un solo anno, s i arrivò a du ecentomila lire . Nella provinc ia di Cagliari, in un comunell o, in pochi mesi furono sgar rettati numerosi bovi e giument e ; il danno si fa ascen<lcrc a circa trentamil a lire. come un altro di prot esta diploma tica, di di– chi11razione di gnerra I Molti proprieta ri sono scoraggiati, altr i sono ridotti alla miseria ; quasi tutti si trovano nel- 1' impossib ilità di pagare le impos te. I comuni dove si consumano que sti rea ti per fortuna non sono molti. Appunt o per ques to non sembra difficile esercitare una rigorosa sorveg lianza. Un provved imento, giova ripe terlo , è neces• sario ed urg ente , perch è in un paese civ ile non si deve a ness un costo perm ettere che pochi malvagi dimiouiscan o, annu alme nte, una delle fonti più. sicure della ricchezza sa rda •. 1 guni della Sardegna, su per giù, sono co– muni n molte altre zone della Sicilia e del Na• poletano , dove ~n ques ti ultimi :urni l'abigea to ha pres o ~ropo rzioni vas tissime, fino u rappre – se nture un os tacolo insormo ntabile contro i pro– gre ssi agri coli. La pubblica sic urezza, tutta affaccendata nelle funz ioni elett orali, che sono la massima prcoc• cupazione degli agenti de l governo, non bada a qu este bazzecole, e lascia correre. Fra ttanto in Libia div.iene ogni giorn o più sicuro l'ordine pubb lico, salvo di tant o in tant o qualche • bril• lante vitto ria "· ADESIONI alla " Lega antiprotezionista ,, L'uterbco Ueoe luogo di ricevuti. ~ -r le quote J)',gi&te. Periodici aderenti. La La11l1r11a Pinerol ese. - Il P,llin, - li Corn ·,re dellt1 Dora e del Sa ugo11t 1 di Pinerolo. - La Romagna socialista 1 Ravenna. Per mezzo dell'Un/là. Balducci Enric o,* Firenze. - Umberto Bian– chi, Ravenna. - Prof. G. Tarozzi dell 'U niver– sit. .i.di Bologna. - Prof. G. Lombardo -Radice dell' Università di Catania. LIBRI RICEVUTI Rr CCARDO BAC111, l' Italia eco11omica 11d I 9Ja, pag. XX·28s ; Città di Castello, S. Lapi, 1913; in dono ag li abbona ti della Rijo rma Sociale; presso tutti i librai al prezzo di L. 4. L'Annuario Bachi dovrebbe essere sul tavol o di o~ni industrial e. che voglia vedere qualcosa fuon della sua fabb rica e sape re quali sono le previ sioni che ragionevelmente si possono fare sull'andament o probabile dell 'an nata economica '; del giornalista, il quale voglia comm entare i fatti de l giorno con illustrazio ni precise ; del – l'uomo 1>olltico, il quale voglia saggiare il polso di quest'Italia, che egli vuol gove rnare; del capo– lega o segretar io di federazione o direttore di cooperat ive, il quale sia conv into che il movi– mento opua io non può rius cire s~ non poggia su una conoscenza esatta dell e industrie e del – l'agrico ltura paesa ne. Fra qualche anno I'An– nuari o Bachi diven terà una miniera preziosa per lo storico della nuova Italia. Per gl' incidenti di T erl~zi • J>uecchl amkl ml IQ'ivono pec protestare cor11ro b COl detta • :a~o o • di Terliz.zi e ehiedennl notizie delL:i mL:i aalute o delle mio tluo ferite, che sarebbero la 11cssa coaa, Rlngmdo cordia lmente gli amici della loro nffetlUON. IOlkla• rielà, Ma 1.ar~ bene che essi non prmdano troppo •ul lcrio dò cbe n,11,no1tamrw~ i giornali in bitto di lnddeutl ck:non ll, 1ah'O cbe le notWc OOA skt10 garentite da firme da uomini noti e mpoo• Abill Il racconto del fatti dl Tcrliui che 6 1tato pubbliuto dal gior• naU,. Italo da tutti :attinto alla T,iJ>M,ua.E il r.lOCOnlodella Tti• bu,ui, alb. 1ua ,'Olla, t la riprod 1u.io110 tdcfoniu di una oorrispo11- dci1~ tla Tcrliul al Co,rir,1 ddk Pui/i1, organo della Prcfottura di Dari, n la corrl5poudc nz.t da Tcrlii:tl fu cucluata d11I famoso delegato Vicario e dalla masnada dei 1uol o,mlel. Come li vede, la foot c nOll potrebbe csttte i-ea sospett a. In rt:altl, I falli andarono assai dl\~1 LO da como MIDO 1t,,ti rxc,oc1tati. La M'~ dl. Abito. •J aettem.bre, giunsi a TcrliuJ da )fanot~ poco dopo il lnlrDOOIOaooompagoa1o da due IOli amtd di )tol,. fetta, uu a,·,«•to td un commen:ia11ll'. Trovai ali' c,1lr.lta della cltU una tttutina di cont.admi e di openl di Terllul • dit0 soli Sulle cau:ie di questi sfoghi contro le besti e corrono le più strane voci. Si 1>arla di.... arma elettoral e, di testimonianze in proccdsi penali, di cre ditori molesti e perfino di mancato con– senso a matrimonio. Un giovane cli pili o meno belle spe ranze chiede la mano della figlia d'un allevatore di best iame : la domanda è rifiutata; allora il delu so spasimante non trova altra re– plica che quella di danne ggiare con le proprie mani e con qu elle di un suo dipende nte la proprietà della famiglia che osò fare il gran rifiut o. ~ a111kldi Bitonlo, del quali uno av,·ocato e I' allro maestro. J le– ghisti di Dltonlo, che nli avrebbero accomp ~mi.to n Tertlu l pro. vocand o 1 1 chtadln:una, IOIIOuu parto della e1çh.1sh•a fa111as.ia d~II amkltiri dclccato \'ica rio, i quali l11nno biqno di parlare iUl gioma,11 di una uoslnl pr<J'I· :.&rione 1,cr 1IUJtUkue b loco ~1e1Kt:ultd1tata. Sarann o queste auda ci supposiz ioni, saranno pure leggende; ma il fatto è che nella massa esse si propagano cd ì giovani facili agli odi ed alle vendettuzze finiscono per credere che quella di dann eggiar e, di sottoporre a veri s uppli zi i bovi e le giumen te, sia un mezzo Il ()IC(olo mappo aU.r.n'Cm traDquillafflfflto e aena il ininlmo grido b c:itU.. Quando tummo al.la 1.cg; i dd cootadinl, uno dq.li ultuul del no.in , Jn11.-i,o fu aggredito a.ile ,palle da un amko del delegato \'1cario: evitò b b.itonau che gll tr.1 <b ll~ ta e l.1. re• llilu l. lo ld<:11 dall,1 lega al trambus to, Indussi I miei amld ad Cli· truo nella kga , ment re il delegato \'lcario lacflvlll La oomme<lia di rlitablllro la cal111afra gll ~litoc i, e mentro ii:U IUNlltori lxe: • ,·a110 volare uoa mcz.z.adouina di IUiaLO al mio lodlrluo, 1e11za cbo II dclqo11to \' ~ prcixkssc: aki.an 1,r-ov,·etUWMto cootto I laoc:latorl 1bli eca Gino Bianco Costoro erano non J)l!idi un:1 diccina; assiltevano alla 1Cena1a un cen tinalo di ipcttatori 1ilenzkx.i, oon IO qua nto edificati dallo 1pe1t.lo0Jo. Le grida furono pochissime. X'euu110 1rldn-a nt \i, a Gioi.mi, n6 ,i,•;a il Prefctto, come gli amici dd (l('k,ga10 \"!cario hanno 1ro,·.1to opporlwio Ul,-ml:afe ag:,w~ naturillmenie le J.odi dt-1 c:or.auio dcl 1«o <qno :amico. Jo non lui fcri10 in 1IC'!llM.lna Fte della penona : anch,. quest a t un' ln,'CIVkloe degli ;1.11UC1 del deitpto \'1ca.rio,che hanno bito· gno di 011es11aro11f'fatto 1rk111fo per tcrroriuare anche plb la ~ polu:iono di Terllul, oppressa da l prcpo1cre di pocho tkdne di malva1,I a.lcurl della lmptmitJ;. Per qu.anto ucl111opinione delle JIC'r• 5011con~to l)OU,I rlu,clrml utile l' esser crt'du to ferilo, In duo ~rd dtlla penona pcr giunta, non mi 5ento in diritto di p;i ,su.ro – per ultima •... cn,1uha1DCQl-. Pare che la Pttfcttun. di 8;arl abbia docho cU lmpodlre che a T~hni lo parli agli drnori, cwgwui wi conùUIO, dlstribuuu la raie tchcde, comrolli k, oper;uioni dettonll. Ttrllul de,,·e cs– s.cre L1. Gloi;a del Coli" ckl 191J. l\"cll: Sezioni di Tt:rllul il Gol·emo fari \'Giare tulll ali elettori che ,1>m\ e come vorr:i, pct tchlac • · ciare coi ,•otl am111a~lrall di Terliui le lll:18Sloranze elio 11 pre– vedono a Ultonto e Glovlua,.w. Sabalo pa.MalO ,u amici del dckg.i to Vicario IW>II ,'Olkro farmi, ven111C11lc del male: vollero danni solo.,... pri,- la-, affinchl mi J);\'6Hle b \'O(lu di l0nW'C a Tcrliui. La Nnte.i delb nPl'«– sentauooe b dette un di~r.w.ato,. tulto Lla-ro e con un Cf0110 sauo IOIIO il bncdo. Il quale alla mi.a patlfflta dalla k-fa - uu ~• on dopo 1lì bacidcnti - mi N ft<Ce contro i11 p,m,iu. lkl IUUpw l'J<•no, 11U1~cclandomi di potit 1!:UAI nel e~ cho fONi torna to a Terllul. Il delq: :alo Vicario 51 limitò ad allonta• narlo, doJ"IO :aveqill latcl.110 ripetere pi.ii ,1>lte le minacce. Le fo• rite \'tre ven-am10 1>rob;&bilu1ente iu seguito . Qt1clla di aabato– lOOrtO noti fu cbo la l)r0\';&geocrale di ciò che l;1. mala vita di Ter– lluJ prepara contro di me per b prossima oocas&onc. lk:un 1klla Ci. 5.lt .\"Ullll'I. ABBONATI MOROSI 1 signori di cui pubblichiamo le iniziali e che hann o tra ttenuto il giornale trascurando di pa• gare nonos tan te le nost re molteplici so llecita- ~~~~~~" ~~•;e r 9 i~v:;~~~n~~ea ~~o 1 ::°n~ic/f : 11 ,~r~:s~ ~~~ settiman a, saremo costr etti a pubblicare nel- 1' U11ilO. i loro nomi per intero: Cav. A., Torino. - Pro f. F. G. I., Cata nia. - Prof . G. B. N., Genova. - Pr of. L. A. T. B., Torino. - Avv. E. S , Parma. - A. D. B., Te– ramo. - F. O. B., Cora to. Avv. G. F., Trani. - Prof. C. G., Andria. - Prof. ,\. S., Melfi. - Avv. L. G., Oueglia . ANG IOLO G tOVANNOZZ I, gerente-r esponsabile. Plrenze• Slab. Tip. Aldlao, Via de' Reaal, li • lei. 8-&S GIUS. h ll.TE~ ZA. & flGhl • Bàri EDITORI PAPA.FA VA F. - C/Jiu i anni di Vita lt•llan• (1399-1909). Cron.tcbe. Due volumi In 8 di compless. p.tg, XVI -332 • • . L, 10.00 ~U~~I:~ i1~ 1 ~f:~ ~,~t~t:lt l;;:~~~~~t;ast iti½~ ~ 1 ,~o:,~;~;?i,\i~ld~~c~ in~~i~t~aits~9 ~;'°~;;;,t; quel periodo cioè avventuroso di tr:tsform:.uioni che d:tlla penosa crisi economico-morale dell'lt:t• lia umili:1t2 dovea m:tn mano con cresct'ntc s,•i• luppo d':ttti,•it:\ portare :di' :dlarg:tmento di spc• rana~ dcli' lt:tli:t ,•incente, d:t un:1 ristretta C:tll• tel:1 economic:1 c m:1ssim.a prudent:t nei m;il p:tssi cd 11112 sicura enen?ic:t csdi:1nsionedi \'it:a ;:~~::1~ .~ u:;l;~c~io~~t~unne1~:IC mje!;t~sf~~~~~~~i t ; come .trapasso d:tllc preoccupazioni interne :1 pilt "aste prospeu ive d'infl uenza :ill'estcro, ,1111:1 fede nei partiti liberali e democr:nici :1ll:tvi– sione della patria compatt:t al di sopra del fol- ~~~;~~°c d~~nfit~t :~ ~~:!~ 1 i~! ~ 11 fe 1 ~iiu~rSi~~b~\~ forme determinò in lui qucll'c,·oluzione di idee, per l:i quale « per non darsi troppe volte tor– to • - non :arrivò :t Jccidersi m:11 ne.ili ultimi anni :1 r:accoglicrc in volume le sue cron:tche, d':tltr:t p:trtc la s11:1 .spiritu:1.lit :\ fu sempre s.:tl• d2mc.nte incardinata ncll' affetto per l:t.n:11.ionc e nel sentimento dcll:1giusti,ia, che fece di lui, grande proprietario ,·cneto, uno dei pili fervidi propugnatori della nost.ra questione meridion:tlc. Larga simpati:1.perciò ci auguriam o che incon• trer:\ questo amabile vivari~snuo scrittore, fX:11• s:uore 1>0litico e polemista, ch'ebbe pront:1d1sin• "oltura d' umorist:1scnz'csscre let1cra10e sincera modestia nell:t non poc:t cultura. EJtli ci si di– mostra in questa r:tccolta uno dei pili ,•io rosi scrittori di cose economiche politiche soc ah degli ultimi tempi, onde 1:a su.t :ttrivit:\ mcriu di so– pra,•vi\'cre :ali' effimera dur:11:td' un:1 pubblic.a– zionc periodica fr:ammentaria. SANESI I. - CJ?.omolo, 1eggend.t dummi1tk.t in cinque alti, Voi. in 8 di pag. 124. L. 3.00 ,,.J,: o~~~1~;e B~fr;:;t,,lt, 1c1o~~v,~=Jt:~:; e~ t:~ ~~l ci cond11cc:tltraverso tutta la leggenda delle ori• r.ini di Roma e delle vicende dell'eroe Romolo, il fatale bifolco che lott:t coi lupi a strangolarli ~h~\! :: 1 ;i~~ca!fu~;t~~'n 1~~~u/~ 1 ~~~~: ~s~e\>1:~f:: fonda1:1 Il S:1ncsi eh' è quello studioso di fine gu– sto e di ben coordinat:1 cultura che tutti sanno, ha audacemente tentato con sobrietà epic:t di far rÌ\•Ì\•cre dramm:tticamentc il primordiale r:tc• conto nel silvestro p:;,cs:aggiodel L:azio prcisto- ~l;f{e~:~s~;~ra~~~o1!~~e~?:~! r:t~t~ri~~is~i'~C::~ racl!~~od~~· ~::;: ;os~l'~W!i~~~ ~~~~~r~~\~~~t~ ~li~~~ gcnua nrnnifcstazionc, qua'e vive potente nelle p:tfinc solenni di Tito Livio, mentre nello sfondo ~curt~dro gi:'Ilampeggia l:t gloria futura del• Dlrlztre comml11loal e n1 lla alla Cua Editrice OIUS.LATERZA à PIOLI. Bari.

RkJQdWJsaXNoZXIy