L'Unità - anno II - n.37 - 12 settembre 1913

370 marina mercantile dcli' inferiorità, in cui la mette il protezionismo del e trust ~ siderurg ico. E quando una delle linee sov,·enzionate potr ebbe anc he fare a meno dei prem i, perchè può trasportare a pieni carichi le merci e le derrate, ecco interviene l 1 interesse particolare di un gruppo di produttori intern i ad elevare dazii che rendono impossibile o non conve– nient e l'imp ortazione. Dagli infiniti ed esosi ~rruttnmenti del pro• tezionismo il popolo italiano sarà salvato il giorno soltanto in cui av rà im parato a non fare p iù la parte di vittima ingen ua ed acquie· scente 1 e separare il proprio interesse gene– rale dagli interess i delle cricche politican ti. • L 'UN I T À Q uesto comp ito di educazione e di propa – ganda popolare incombe oggi alla nostr a • Lega Aotip rotui onista •· ( 1 ). Speriamo che ad essa non manchi il con • corso intelligente e volen teroso di tutti coloro che in ltalia sentono il dover e e la nobiltà dello sforzo politico per la redenz~one mo; raie e mater iale de l paese. Edoardo Gir etti. I 1) Le adesioni si raccolgono pres so le re– dazioni della R,fo m u, soci(l/t di Torino, dcl– i' Uuitd (Lungarno Ves pucci , 12 B), e della Voct (Libreria della Voce, Via Cavour} di Fire nze. lcrab ile pi::rquesto genere d' ind llStria, Invece la indu stria di seconda lavorazione è adatt atiss ima al nostro paese . Qui no'a sono più le materie prime cd i combus tibili, eh" non abbiamo , i quali contano molto come coefficienti del suc– cesso : contano Invece l'ing egno ala cre, l'abilità nel lnvoro, l'accort ezza commerciale, tutte cose che gli italiani posse ggono al pari d'ogni altr o po;>olo. In Svizz era non hanno nt: carb one, nè mine• raie di ferro: eppure l'indu str ia de l ferro di· seconda la\•orazionc e l'indu stria meccanica vi sono S\•iluppa1 i sime. I FEUDATARI DEL FERRO Potrebbero svilupparsi anche da noi, se non fossero soggette alla cappa di piombo della pro • tezione siderurgica, che rincara le mat erie pri – me mett e quelle industr ie in condi.tione di non poter concorrere sul merca to internazionale, dO\'C i concor ren ti possono comprare a buon prezzo ghisa, ferr o ed acciaio in masse lli, la– mina li ccc. 11 primo posto fra le indu strie protette spe tta in Italia :ili' indu st.ria siderurgica, non per la sua impor tanza economica , ma pe r la potenza poli– tica che la cricca ligure -tosca na dei grand i feu– datari del ferro ha sa1>uto conquis tarsi, facendo di un'i nd ustria, che impie ga poco più. di 10.000 operni, la padro na de llo Srnto e riuscendo a costitu1rc in suo favore la forma più complessa e più s facciatu di protezionismo. l...'mdu slria del f1r ro, prendendo questa parola nel suo pil'l ampio significato, compre nd e tre stad i : , . l'imiuslria dtl ferr o di prima lavora::sio,ie, detta comunemen te i11d11slria sideru rgica , la qua – le comp ra da lle 11111iere Il minerale di ferro o acquista ·sul mercu to rottami di ferrC> usato , e ne ope ra la trasfor mazione in ghisa, in pani di ferro cd acciaio , m ma sselli e in laminati di prima lavornzio ne; 2 . l'iud,,slria del f erro di stco mla lavo ra– • iont, la qua le diti prodo tti dcli' indust ria side– rurgica trae lavori gregg i in ferro ed acciaio, lomurn ti di seconda lavorazione , tubi, lavo ri pia llati, torn iti ccc,, lamiere, nghi, chiodi, spil • li f"CC. 3, l'iudus/ria meccmu·ca, In quale ad opera come moterin prim n i prodotti delle due indu– st rie precedenti e ne ricava macchine d'ogni sor111, L' tnduslrla dde.rurgkA. L'indus tria prote tta per ecceller.z:,, che vi\•e tutta dei favori gove rnativi, è quella di prima J: 1vornzione, l'ùid1'Slf'ia sidtr11rg ica propr iame nte detta. Pri miss imo fra i favori govern ativi è la con– ces sione qu asi gr:ituita dei min era li elbani. Prnn n del 1902 1 lo Stat o incass ava L. 7,25 per tonnellata sul minerale scavato nell' isola ed csport:1to in Inghilte rra, Francia cd America. Concesso il di ritto di scavo alla Socie tà delle Miniere cd Alti Forni dcll' Elba, il canone fu ridotto a L. 0.50; e, poichè il per messo di e– st razio ne del minerale, da pprima limitat issimo, fu eleva to a 450 mila tonn ellate oll'anno, sono cosi più di tre milioni di lire, che lo Stat o rc– gida ogni anno alla Società concess ionaria, ot– tenendo per giunta il resultnto, che entr o 7 od 8 an ni, i gi:i.cimenti saran no esa uriti da questo sfru tlamc nto cosi intensivo , e l'Isol a d• Elba non da r:\ più una tonnellntn di ferro. 11 secondo favo re governa tivo è quello della protezio ne altissima concessa ai prodotli della siderurg ia, per i quali il dazio d' impor tazione varia da un minimo di 6o ad un massimo di 120 lire per tonnellata. Acce ttan do anche la media assai bassa di 65 lire, poichè la produzio ne nazionale ~ stat a nel 1910 di gBo,ooo tonne11atc, il secondo regalo che lo Sta to fa ai produ ttori sale- alla be lla cifra.di 64 milioni ; che sommata alla prima supera i 67 milioni ~i lire. Detratti da qu esti i 6 milioni, pagati dai si– derurgici com e dazio .;ui materiali greggi im• ,portati, possiamo concludere che nel ,910 la sid erur gia • nazionale• è costata 61 milioni di lire ai consu ma.tori d'It alia. E quali rcsultati si sono ottenuti da ques to alti ssimo sac rifizio impos to al paese ? Da un lato si ~ costituito il pote nte • grupp o si de rurgico • che fa capo ali' Elba, ali' l\"a, alla Savona, alla Piombino ; il quale utilizzando sona– tutt o il minera le dc li' isole, si è riunito in un vero e prop rio trust, finanziato dai maggio ri isti tuti bancar i d'It alia. Questo grup po ha ele vato sull a rarla un edificio spaventevole di milioni, si è indebitato con mezzo mondo: e ness uno sa se alla fine della concessio ne sarà riescito ad am . mor lizzarc gli impian ti. Da un'altra par ie si è costitui to un ramo dcli' indus tria side rurgica, che compera ferro vecchio, già retto, e ne ottiene il cosidetto fer· ro nl paccl,tllo, che è una spcciali t:\ italiana, mo una specia lità catt i"a: pcrchè l'amalga ma, che si ottie ne con tutti quei pezzi di ferro ,·cc· chio di qua lità dive rse, è poco resistente. Sono 20 nnnl che le nrnggiori nozioni sidc rur gichf'l hanno nbbandonato questo metodo :mt ic1uato. Noi no. Pref eriamo far paga re il ferro dal 35 al 50 °/. di più del valore corrente all'este ro, ed avere dei materiali di medi ocre qualità ! E per ottenere quei bei resul tali e per im– piegare in tutto poco 1>iù di 10ooo operai, non solo sci upiamo 61 milioni all'anno in premi e protezioni ali' indus tria side rurgica, ma abbia mo creato un grur>po pote nte e st rapotente, non di ver i industriali , ma di specula tori di borsa, che si impo11e ml/e /ra l/c,/iv, rommt rà'al, e ci vieta di co11ctdert alla Gtrma11iC1 ,.,,/raia lt!urt1 pef' i suoi pr odo/li sidem rg ici i11cambio di ribassi di dao; sui "ostri p,.odolli agricoli. !\'la il danno d'oggi è uncora nssai poca cosa in confro nto a quello cli domani, <1nando esau– rite le miniere dcll' Elba, l'Indu stria siderurgica dovrà comprnre oll'es tero n 24 lire quella 111:1- tcrin pr iinu che oggi ottiene oli' interno n meno di 9 lire ulla tonncllat:i, e pretenderà ccl otterrà che la differe nza le sia pagata dallo Sta to so tto forma di premi di importazione. L' laduslrlA mel.atlurgic..a. Per l' industria del ferr o di seconda lavora• ,:ione (mctnllur gica) la protezione~ complessi va• mente molto minore e non va che in minima parte alle 1>icc0Je o medie impres e, che pred ominano in ques to genere d'industria, Essa è quas i tutta di\•isa fra pochi gruppi e fra questi primeggia 1' indus tria della lavorazione della latta. Pe r le bunde di ferro stagnate, o latt a, c'è una prote– zione altissima, di ,So li?e per tonnella ta, men– tre per le rotaie, d i lavorazione assai più diffi– cile, la prot ezione non t: che di 6o lire. Cosi i consunrntori nazionali pagano la lana con un sopra pprezzo del 6o 0 / 0 ; e le latte da petrolio e da olio, i barattoli per conse rve, le grondaie, sono tutte rinca rate di 20 centesi mi al kg., a vantaggio di tre sole società indus triali, che produ cono in t~tto 27 mila tonnellate all'anno , e riscuo tono cosl dai contribuenti italiani un trib uto annuo di 5 milioni di lire, La parte del Icone spe lta fra esse alla Magona d' Italia di Piombino, In qua le con un cnpita le nominale di 4 milion i e mezzo ha dato nell'ese rcizio 1911 un utile netto di 2 milioni, godendo della pro– tezione doga nale per una prochmone di 16.000 tonne llate e per una somnin di 2.goo.000 lire. Cosi tutti i contr ibuen li son chiamati a paga re c1uas i 3 milioni all'anno per dare de i larghi di– vidend i ad una sola societ..ì. che impiega da 1100 a 1200 ope rni ! Ma nll' infuori di questi privil egiali e di po– chissi mi altr i, l'in dustria di seconda lavorazio ne sente ass ai pil'l i danni che i vantaggi del si– ste ma protezionis tico. L'indu stria sideru rgica o di prima lavorazio ne è un mostro contro na tura in Italia. Non abbiamo quasi mineral e di ferro e quel poco che abbiamo san\ presto esauri to; i pochi giacimen ti non ancora sfrutta ti non posso no forni re, secondo i calcoli più ottimis ti, che una qua ntità di minera le enormeme nte in– feriore a quella dell'Elba ; non abbiamo carbon fossi le ed i forni elettrici rappresentano - al. meno per ora - una spesa ass olutamente intol - Il molt issimo che si potrebbe fu.re da noi, se fosse poss ibile introdu rre in franchigia i prodo ui sider urgici , è manil esto da ciò che si è potuto fare sotto il regime delle imporrnzi oni tempo• rance. J If allo che l'i11dus/,.ia del fr rro di secoml<, la• voracio11e clii('(/, ogni giorno 1111ovr fat'()/là di imporlll:sioui lempomm, in fr1111cl11"gia della ma• /tria prima, rd tsj>orla all' ts lero q11a11liltì ere. sce11/i di suoi prod ol/1, l pf'OVll limpitlis sima che essa 11011 J,a ajfallo bisog110di s/c,mp,11,proltlliv e· Invece oggi, per colpa della protcz ione ct"n– ccssa ai siderurgici, l'indu stria di second:, la– vorazione non basta ne1>purc al consumo in– terno , e si devono irnporture ogni anno per circa 8o milioni di lire di lavori d i ghisa, di ·rerro o di acciai o, i c1uali - ove non esis tesse il dazi o J>rC'l1biti\fo sulla materia prima - si po • trcbbcro fabbricare in Italia con un minor costo che si può far sal ire a circa 48 milioni di lire. Menire l'im portaz ione de l ferro in masselli e dell'acciaio t: scesa da 525.000 quinrnli, nel 1909, a 127.000 quin tali nel 1912 1 I' importaz ione di ferro e ncciaio d1 second a lavorui ionc (\•erghc ., e spranghe, fili, lam iere, rotnie, tubi) si è mantenu ta stnzionaria nella cifra altissima di 1.750ooo qu ininii. L' industria mt:cCAnk•• Pili pesa nte è il giogo che l,1 pro tezione si– derurgica ha imposto ali' mdu stria mecca111ca. La qu ale dovrebbe ess er tipica per l' Italia , paese senza carbone e scnz.1 minerale di ferro, ma dotato larg:.mentc di mano d'ope ra, che po– trebbe divcntnre abilissima , e di tecnici, che per cultura e genialità posson o competere con gli stranieri. Ma com'è poss ibile che l'indust ria meccanica prospe ri, se essa deve compr are le materie prime rinc arat e a pro dei siderurgici? Si diede anche a.i meccanici una pro tezione do– ganale; ma per risar cirli delle perdite che su– biscono a causa elci caro prezzo dei materia li primi, bisogne rebbe imporre dei dazi cosi eso r– bit anti sulle macchine, che in pratica riu scireb– bero incompor tab11i e rovinerebbero tulle le alt re industrie. Cosi avv it:ne che le macchine agrari e siano protett e con dazi che variano da 4 a 9 lire al quintale, mentre per la loro cost ruzione occorrono prod olli siderurgici che paga no un dazio da 7 a 9 lire al qu intale. E cosi per quasi tutt e le altre macchine i daz i va• rian ti da 6 ad 8 lire non compensano l'alto pr ezzo della materia prima. È chiaro che il compra tore italiano ha mag– giore convenienza di comprare macchin e, cal · da ic, utensili , locomotive, fucili fabbrica ti all'c• st ero, pag ando li da 4 a 9 lire al quintal t", piut• tosto che versare ai siderurgici il tribu to Ji 7-9 lire per le mat erie prime . Ed accade cosi che noi sia mo difesi dalla inondaz1one della ghisa e dei lingotti di ferro e di acciaio, solo per esse re inond,1ti di macchine che ci arrivano da tutt e le pnrti del mondo. Nel 1910 noi ab – biamo impor tato macchine per un peso comp les– sivo di I milione di quinta li e per un valore di lire 142.608.000. Dopo d'allora s'è avuta una leggera diminu– zione nelle importazio ni, ma dovu ta più alla crisi grav issima delle indus trie tessili che ad un increme nto de lla produzio ne meccanica nazio– nale, sviluppatasi sop ratutt o in quei rami che forniscono ma terial i allo Sta to. I grandi indu striali meccsrnici han sen tito il danno gra\"issimo che deriva alla loro industria dal prezzo arteficiosa mente altissimo della ma- teria prima i ma molti di essi son lega ti al capi ta· lismo sideru rgico, e ilu·ece di rivollursi contro quella pr otezione, han cred uto più 01>po1tuno di chiede re un aument o di protezione per le loro marchin e. E cosi il buon 1>ubbltco it.slitmo do– vrebbe paga re tre o qua ttro volte la sod disfa• zionc di veder di lontano il fumo degli alt i forni di P1omb111C', di S.1vona e dc li' ]Iva, 51'ECTATO R, La " scienza doganale ,, e " l' industria nazionale ,, = lo mat eri a di politica commerciale si fa cor- rere la diceri a eh~ esi:,ta una Sc,r,,.3a tloga11ale t dei lr11llflh in 1>0ssesso cli pochi inizia ti, ai qua.li solt ,nto è concesso di annunziare i su– premi ve;ri e d1 perpetrare i maggiori ani le– gislativ i e politica nel silenzio nllonito, acquie– scent e e rn.sseg n:uo del 1>01>0l0, Niente di iuu o ciò. Una scienza delle dogane è ignot.1. Il tr ..u ato ~ un sempli ce contnttto la cui bont.a o meno dipende drii pa tii e condi– Zhllll in esso contcnutt-. A noi unporto mediocremente dì sapere se un cer to dai10 debba esse rci applicat o Hl forza della tariffa generale o autonom a, convenzio– nale, d1fferc11ziale, o in forza della clauso la della 11.i21011e pil'l f.tvorita i ma importa mol– tis:,11110d1 ap1>u1 are se un d:1z10 d1 10 o di 20 g1ov1 o nuoccia al nostro interesse. co~1~ 1 pi ti~11t~, 1 a~~~o 1 ~~fo~• 1 :1it: i;:~~~:~~~:i v~g~~~ no temere lontani da l tempio dove si celebran o i m1stt.n dogmrnh ! Eppe rò rngi umam one per conto nostro. L.1 tarifo gc:nc:ralco autonoma e i trlUtnli che la nlocliti\!ano sono mt:zz1 c.>n cui si posso no dil enclere 111terc:5si J1veni ed opposti; e tutta la quesllonc verte qui, sull' 1111ercsse che si vuol favorire . E i:,i può favorire: a) o l' rnteresse dt:I produ tto re nazio nale, che nura :u.l nccapa1 rnrs1 11 mercato interno, esclud o.:.ndonr 11 1>rodutt ore fores11ero j b) o I' rnlercss c <lei produttot·e nazio nal e, che 111r.1 a conqms rnrc i ml"'rcnti e~teri; e) o l' inter esse del consuni:itore. Lascio da par te I' intere :.Se dd fisco, che pel mo111~11to no11 è III qu estione. Or.1 I' 111te1csse ugri colo italiano fatta ec- cezione della Jera111cuhura - coincide non solo con quello llc:-ll't.s1>0rt.1torc di tlerratc, ma anche con quello dd cousumato rc tli numufau ,. Invece I' 1111.t!resse 1mlustnale italiano - parlo <ielle sole mdus1rie protette - coincide con qudli• <lei produuore che tende a. 111ono(X)liz– zu1e il mercat o interno. F111ora la Scienzfl dogrma le e dli /m l/ali è stat.1 al scrv 1z10 soltant o d1 quest'ult imo intc• res~1'! • Busto leggere o udire i pro tezionisti , pv avere la n ..,rovn dialln seguente verità: che tuui i loro I n~ion:1mtnti prendo no le mosse d. 11' 111tcrC!$:iee~clu.s1vo di :1lcuni produtl ori - d1 qud ll che mirnn o al mon o1>olio dd mercato inte rno - e <lopo un giro più o meno lungo, tortuo so e tecmco fanno se m1>rc ad esso ri• to1no. E, la questo pun to di vista, il ragioname nto fila; la tc.."Oria ~ di un i;ran<lc semphcismo. Ec– cola : t.lappri ,na SI f, ug.i nelle st1,t1st1che doga– nali, 111 questo mare mag no de lle mistificazio ni umane ; si !!-co1>re dove c' è un'impor tazione; t •~~ca!:: 1 t 0 1~:~~~lr;re,fae ~lui~O~iC:~rC~lZ ar:~~S~I; dunqut:, col mezzo t.l'un dazio ,t• 1111portazionc, si nalz1 ;u u(h;i .. l111t·ntc il pr ezzo della merce importata! li fat..bncanle nazionale, assicura lo co11tro la concur,c nza fores tiera, produrrà e venderà alt' mterno la sua merce a prezzo re– lath• .,111e11le più a\tu, e prosp ererà! l11tennczz11: - s, lascia passare un cer to tem po ; e allora, dàll1 a n frugare nelle stati – stiche, e se St trova che quella impor tozione è fimt a o decresce si ~rida :11 ~uccesso e si ar – gu~sce lu prospc ritf\ dell' induslria nadon&le. E in questo cond usionc che comincia l'er• ror e o il di~senso. Ct'rto, la smgo la industri:> nazionale che e rn1sci1a a scacci Me il molesto concor rente è un' industr ia nazionale, ma non ~ l' 111dustria 1mz1onale: ecco un piccolo salt o 101,::ico. Il r.tg1011:uncnto protezionis ta non va oltr e il bil.,nc10 parucolare d1 un'i ndustria all a volta ; ma perde t.li vista le riper('ussioni necessa rie, che gli e>.lrapr ufi11i realizza ti dagl ' indus triali protetti t-Serc,tann sui bilanci di quelli che non sono prot c-tt1; c,1storo 1>ur fonno parte dc li' in– dus 1ria naii onl1e. ma sono chiama ti ad un'altra funzione eco110111ic11, qu ella di pagare i prezzi artificialmeu tc piu alti, cioè di pagare sui loro ordimu i p:uad,1iz:11i iz:li straordi nari gua dag ni dc• gli altri. P i prot, ·zionis ti il lavo ro nazionale è rapprest"ntato solt,ml o dall e industrie protette . Le alt re, tra cui l'agrico ltu ra, pare che non impi eghin o l;1voro nazionale, epperò non meri– tano le stesse considerazion i. Per lo sfono che gli econ omisti fanno di in– dag are i più cnm1>lcssi rapporti di scambio e di ripercussi oni del fenomeno economico , ess i sono designa ti col nome di teorici t': talvolta con quello un po' volgnr uccio di liberisti allrgri. Oibò I Il fallo è, invece, che questi calcolatori di cifre non si snner111ano a pa rtec ipare prati• cnmente all';dleJ;?:ria in cui so no mess i i 1>0chi bil anci che guadngnuno molto; ma hann o la nu1lincon i:1di rn tt 1 istnrsi delln sofferenzn in cui cadono i bilan ci di tulli gli alt ri. ANT ONIO DR V ITI OK M ARCO , (Dal wolam• P,r Il df,. ut i•rlfo , ,,,. J,a Ji6•rlll e-• nitrei-.J,). Sono in vendita presso l'Amm. poche collezioni del 1912 al pretto di L 10 per gli abbonati e di L 15 per i non abbonai! Abbonam ento speciale per una serie di num eri successivi i dieci centesimi per ogni numero.

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