L'Unità - anno II - n.35 - 29 agosto 1913

362 piegati ecc. rappresenta Il simbolo del bilin• gulsmo, e il bilingu ismo, nell'url o delle nazioni storiche contro quelle scnn storia, avvanta ggia queste ultime, i cui celi, elevandosi, apprendono quasi u.utomat icamentc la lingua de i • signori•• mentre quuti rilultano, disp rcz.zandolo, dall' i• di oma dei servi di ieri . Perciò, i legali, i me. d ici, i ma estri tedeschi della )k>emia vedono ristr elto il loro mercato di lavoro, via via che il bilinguismo si diffonde negli uffici e nelle professioni. L'opposizione alla scuola czcca nel comune tedesco, scatena una tcm1>csta di reazione nei ~omuni prev alentemente ci echi. Colà ~ no spes• so ancora tedeschi o germa nizzanti, i cosidetti strati superiori: l'alta finanza, l'alta burocrazia. Perciò iiesce facile trascinare nel conflitto, non sohant o la borghesia magra, l'intell ettualità nu– tr ita di tradizione patri ottlc11, ma anche gruppi più o meno forti di prolel11rlato ai quali la lolla di stirpe viene pres entutn (e, in parte, spes so equivale, esterio rmente, di fatto) come identica alla lotta di classe. Mentre nel comune tedes co si rumoreggia contro la scuola czeca, nel CO• mune czeco, per reazi one, si rompono le lastre del Casino (arist ocratico o plutocnnico) tede– sco; a Praga gli studenti ctelle due universi tà, si picchiano ecc. La stessa cosa, ,,,,,talis nm– lan dis, avviene fra tedeschi e sloveni nelle pro– vinc ie alpine, fra polacchi e ruteni in Gali• zia ecc. RHIU • apparn,e dilla lotta a1sloo ale. Ecco la lotta nazionale, scatenata, inacerbirsi e 9minuzzar si insieme. I ceti, divenuti dappe r– t utto vessilliferi del conflitto (intellettualit..'1.e piccoln borghesia) sono I meno adaui a com. pr enderne il riposto ingra naggio centra le, ad afferrarne la visione sintetica, a graduare l'en– t ità degli episodi . Cosi, tulti gli intellettuali sono tratti a !lopra• valutnre l'importanza della scuola, come stru – mento di conservazione e di irradiaz ione naxio– nnle. Gli intellettu ali czechi della città boema, a nu1ggioranza teclc!fca (per restare nell'escm• pio) credo no che una scoletta primaria di quat• tr o clnssi sia clemenlo decisivo nella lotta in• tesa a 9ottrarre i connazionali al processo assimilatorio tedesc o, mentre, in realtà, la coo• cinuaziooe o l'arrest o dcll' au imilazionc, dipen• dono non da poche ore e da pochi anni di scuola, ma da altri, compleHi fattori (1). A sua volla, la maggioranza tedesca della città, vede nella scolctta czecn, il principio del finimondo, la sluvificazionc collettiva a breve scadea za, ecc. Amb edue le parti, per un episodio simile, pos• sono giungere sino ullo spa rgimento di sangue! .E di solito, dove la maggioranza nazionale ~ abbastanza forte, la quesli oue finisce cosl: la scu ola sorge, ma privata (2), perciò fuori di ogni influsso del Comune, quindi, naiionalmcn• te, certo pili dannosa della scuola pubblica. Non conta. L'o11or, tltl '°"""" ltdts,o è salvo, come è salvo l'onore ciel comune cieco 9e la minoranza tedesca risolve, in un'altra città in egual modo, la questi one. 1lo tratto l'c!lempio dalla scuola, ma si po– trebbt: estender lo ai campi più svariat i dclJa vita. collettiva : dal tribunnle alla chiesa, dalla caserma al teatro, e agli ambienti più di,•ersi i dal villag&io czeco dove si boicotta il farmaci – sta tedesco, ai centri maggiori dello Stato ; a Vienna dove la minoranza cze:a, fino a ieri os• sopita od assimilantesi, riafferma Insua coscienza nazionale, o a Praga, dove la minoranza tedesca già dep ositaria storica della cohura e della rie• cllczza, si ,•cdc battu ta nel suo monopolio dai ceti similari, nascenti o rinascenti in seno della maggi oranza czcca. Riassumendo: I partiti che hanno in cima del loro programma la lotta nazionale - spe– cie da quando sono accaparrat i e capeggiati da ll' intellettu alità e dalla piccola borghesia - si smarr i!lcono nei parti colari e si accaniscono nelle appare nze, mentr e i rapporti fra le na• zioni e la forza intrinseca di e!lse, mutano sotto l' influsso di tutt 'altri fattori. Spesso anzi (t) On'O 8J.UD. ha ind,C"O e fÌIMtO quu1i fattori in u110 11udio ,upcr bo r,pmpar,o nel l..oMrf del M11no 19n (/);., & J;.,. l• "Zt" , r,. flJtionar,., As,iMifarioH: Le prcmtHe dcll'aui mil•• rl ona nu ionil c). t.. ttruttura 1oc:i1lo o I mutui u.ppolli e<ono– mld ira au imilt1ori e n 1iml1111,U IOIIO tra i f111ori de<iti, i. (1) Ci~ . di t0li10, 11aan1en11lao Mt'l'Ttl\lioiul.l dalle ri1pct1iH ,u toeiu ioni ~ lu 1ich : Stblu r,i,r, Cirilla • M,uJù, c,c. L' UNITÀ accade che le tendenze nazionnli di un grupp o o di un ceto, stieno in flacrnn te anli~esi con le necessiti imposte a quel gruppo dai fattori reali del conflhto. E il caso, già accennato, de– gli industriali tedeschi della Boemia e possia– mo aggiungere anche dei mercanti italiani di Tri este : gli uni e gli altri, come tedeschi e come Italiani, dc,iderano certamente che cze– chi e slo\'eni seguitino ad assimilarsi e pos• sano 1>crciò militare, in piena buona fede, fra i gruppi nazionalisti più ardenti. Ma come indu• str iali e come negozianti, sono trascinati a ri– chiamare nei rispetti vi pae.si quelle masse pro– letarie sla,•e che, col loro numero, costitui!lcooo il vero ostacolo alla continuità del processo as• similatorio, epperò d:mno il m/\Ssimo incentivo alla lotta nazionale. Insomma, l'azione esteriore dei 1>artiti natio • nall, 1>er <1uanto fragoroso e scnsnzionnle, non rispecchia sempre fedelmente - talvollo. anai non rispecchia affatto - le condizioni reali del conflitto e la fase che esso attraversa. Anche di ciò ~ facile pers uadersi, guardando alla Boe– mia, dove il dissidio nazionale ~ di parecchie fasi più progredi to che altr ove e può servire quindi d1 barometro per le previsioni sull 'av– venire de:lla lotta in tutto l'imp ero. Intorno Al 18,go, il par~ to dei • vecchi cze– chl • (i seguaci di Palacki e di Rieger, gli alleati della nobiltà feudale) crolla quasi fol• mineamen te sotto i colpi dei • giovani czcchi •· I • giovani • sono, !li ca1>isce, più battaglitri dei • vecchi • ; ma hanno anche ahr e diret– tive, altri bisogr.i mate riali, altra 1truttur a ideo• logica. Sono i vessillife ri dei minori ceti boro ghcsi ai quali il • diritt o di Stato boemo • t indifferente od estran eo. Invece di isolarsi nella contemplazione nostalgica del regno di S. Ven– ceslao, la piccola borghesia czcca penetra nel tessuto economico di ·tutto lo Stato, erige le sue banche, i suoi consorzi, le sue scuole ac– canto a quelle tedesche, si lancia alla conquista degli impieghi pubblici e privati. Tu tto ques to avviene tra un fragore di contese e di violenze, fra uno scardi narsi deg li ingrnnnggi fondamen– tali dello Stato, che fa pensare a prossime e Imminenti catastr ofi. l'a.tnufoaf,mo • ti § U. Perch è, ognuno dei duellanti - la borghesia tedesca che difende il suo monopolio burocratico, la sua clientela commerci ale e bancaria ecc. e la giovane borghesia czcca che anela al !luo posto al sole - cercano di nccapparrarsi lo Stnto. 1:: quindi una lotta per lo SlAlo quella che si combatte. Senonchè Il macchinario sta• tale, preso in mezzo da due forze opposte, si arresta. L'arr esto si chiama • ostruzionismo •, il fenomeno classico, ricorrente del conflitto nazionale austriaco. I due massimi campioni dell'ostruzi onismo, (gli altri sono degli imitatori più o meno felici} sono appun to i tedeschi e gli ciechi e i teatri d~lle loro gesta sono d'1e: la· C,unera di Vienna e la Dieta dì Praga ; qui o!ltruiscono soltanto i tedeschi che !lono min~ ranza ; là possono alternarsi, a u conda delle peripez ie del conflitto, i due ostruzionism i. T alvolta, . ,i.ll' oslrut ionismo dietale tedesco, gli czcchi rispondono coll'ostruzionismo parlam co• I-are: (Olmi La"dtag , K~iH Rtidl5ral: st:nza Dieta, niente Parlament o). li ri!lultato si indo– vina. Alla Camera l'attivilà legislativa, specie nel campo sociale, giuridico, economico, ecc.,~ arrenata, si può dir , da 1.1n veutcnnio (salvo la parentesi della riforma elettorale sulla quale ritorneremo). L'ostruzionismo, in sostanza, è una forma di 111/0 che le nazioni o meglio i partili nazionali si .attribuiscono l'uno contro l'altro. Non essendo però un diritto comunque codificato o normeg• giato, esso conduce alla parali si funzionale nello Stnto, nelle provincie, talvoltn persino nei Co. muni. Contro questa paralisi, il centralismo non ha saputo trovare che degli espedient i i quali, lungi dal curarla, l'aggravano. Per le necessità legislative, ricorre al decreto-legge, che, in Au• str ia 1 !li chiama § 14, pen:hè, fino ad un certo punto, si può giustificarlo col paragrafo di una delle leggi fondamentali che autorizzano il go. vcrno, in manca nza del parlnmento, a legift'• rare, salvo ratifica n parlamento ricostituito. Per le mnterie più vicine e più delicate del conflitto nazionale, il centrali smo tenta di ri– correre alle • Ordinan ze ministeriali • e queste non fanno che rinfocolare la bufiera ostruzio– nistica. Si può dir e che tutto la lotta politi:o– parlamcn tare boema dell'ultimo quara ntennio, si svolge intorno a • Ordinanze • governative. Da quelle de.Ilo Strcmayer (188o) che, ammct. tendo in massima il diritto degh cz.ec :hi all'e• \'aSione degh an i nella loro lingua, cominciò a intaccare profondamente il monopolio della bu• rocrazia e quindi delln borgh esia tedesca, a quelle del Badcni (18g7}, suu itatrici della ce– lebre Insurrezione ostruzionistica tedesca, in• vano affrontata con la polizia nel Par lamento, alle recentissime del Hohcnburg er, auuale mi– nistro di giustizia, contro le quali in.sorgono in,•ece gli czechi e alle quali si attribuisce la rouura delle trattatl\'e del coside tto • compro– messo cztto- tedesco •· Il • colpo di Staio • In Boemia, Qui occorre sapere che, per circa tre anni, attrav erso Inciampi, arresti e ripr ese, sì è trat – tato - intermediario il governo - fra rappre– sentanti dei part iti borghesi tedesch ie czechi, per giungert- a un compromesso (Au.sg/eid•) fra le due nazioni. Oggi, dopo tre anni di tentennamenti , le trattative sono rotte . M.a vi ~ ben di più e di peggio : poichè il tenace ostruzionismo tedes co nella Dieta, hn parnlizzato completamente In \'ita della provincia e il « glorioso regno di Boemia• è alla bancarotla (non si incassarono, per molto tempo, mancando l'autorizzazione dietalc. le ad– dizionali alle Imposte più redditizie i le casse provinciali, alla·finc di Giugno contenevano po· che migliaia di corone; non si pagano. da anni, neppure le spese ospitalizie dovute ad altre pro,•incie ecc), incombendo insomma lo spe t– tro del fullimento, il governo centrale ha osato un gran colpo : ha insedia to a Praga, una commiss!on~ d'imp iegati e le ha conferit o, per decreto imperia le, i poteri spettanti, costitu– zionalment e, alla Dieta e alla Giunta : per ora, quelli ,o ltanto che occorrono a incassar quat– trini e a far funzionare la macchina ammini- 9trativa ; ma non è detto che il centra lismo non proceda oltre sulla via dei colpi di stato: si 1,arla persi no della riforma elcttornle dietalc (1) dn Introdurs i anch'essa per decret o-legge ! Le ripercussioni di (lucsto audacissimo strappo alla legalità - che ncs!ltm cavillo tenta nem· meno di legittimare - appaiono, a chi guardi un pò sotto gli atteggiament i c!ltcriori, più ru– morose che prof<M,de. Certo, protest ano tutti : i radicali delle due nazioni, secon-:Jo il loro stile e la necessità ,della lor struttura organica , con maggior enfasi degli altri ; ma contemporanea• mente, e czechi e tedes chi trovan motivi di compiacimen to nel colpo di stato governativo. L' Unione di deputati dictali tedesca - pur protestando contro il modo col quale fu com• posta la commissione do,•e i funzionari czechi sono in assoluta maggioranza - rav, 1 isa nel fatto addirittura il trionfo dell'ostruzionismo te– desco; gli czechi, dal canto loro, e forse con maggior rngione, pensano che, provvisto ormai ai bisogni essenziali della vita dello provincia, l'arma più. valida che i tedes chi avessero per la lotta ostruzi onista, si è spez:zota nelle loro mani. E probabilm ent~, czcchi e tedeschi, ra– dicali e moderati, sento no in fondo all'animo, che vie"' Ht" s~ tsl e non riescono a indignarsi troppo sul ,serio contro Vienna la quale , in de– finitiva, assumendosi una responsabilità odiosa, che nessun partito nazionale avrebbe potuto addossar si, li hn liberali tutti da una situazione ormai insostenibil~. Infatti, contempo ranee al colpo di stato, !I0no sorte voci ed accenni di una non lontana ripre sa delle pr11tithe per il compromesso e nessun sdegnoso giammai si C fatto sentire .... Eppur e siamo in Boemia, nel paese clas!lico del conflitto etnico che ~ giunto a trascinare nella sua furibonda e pazzesca ra– pidità tutti i ceti sociali, persino i1 proletariato socialista, accorrente , contro l'evidenza dei· pro– pri intere ssi di classe , .sotto la bandiera del separati smo, politico e sindacale.... 11) L'OIUv ioninno hl qu~to comodo 1it11l1110 per 11 claui pt"i'l'ilqia lc:: cbs I• aagri or p.1rtc delle Di~• • H CIM del ÙHl– ticli co. 11oali ti clctt- ancor, in bue •Il• dM•ioac per cu, rie, con cw:lu1>0nc au olalt dei " lari.atidal diriuo di , 010 I Si U • pii(, cho i ceti pri,i lcgiati non banno frena dì accor.S.rù •ui nri proecnl pcndctui , in Boemia. G11iti1 «c . di riforma clcttoralc. ~ ti 111111 di rrogcui che 1(cordcrebbcro al prolct1ti110 ut11 curia - m1111i con ,010 plurimo - ma lu clcrcbbero ln1hc1110 il ,ur– fraaio ineguale, ,ui cuu ndo 11 ""l iio raau 1i ctli nobiliari e 1ho-bor1hu l. Del tutfnigio unin rwlc, diet1lc e (om111u lc, il 10Tcn10 - Tuolc, per on . sca1irc • parl..r,. 1bliot Gino Bianco • Vert0 la cu"'a dlacendeote 1 Ci sarebbe da non raccapez zarsi, se altri dati, meno app ariscc.nti ma forse più sicuri, non ci soccorressero nella ricerca. Scorre ndo le un·ole deU' ult1mo censimtnto decennale, (1910) si trovan o delle c.1fresugge– sti,•e. Molti distre tti di ~mia che davan fin'ora fort issime ecccd~zc di emigra ti su immigrati (biloncio migra lorio passi ,•o), presentano un bi• lancio attivo, o,•vero cl/Inno eccedenze pass ive asn i minori : e sono distretti ciechi. Altri, in• ycce, sin qui atth •iui mi, lo sono meno o non lo sono più affatto: e sono distretti tedeschi. Che ,•uol dire ciò? Vuol dire che l' industrializza. zione della Boemia czeca prosegue rap ida a s,·olgersi ; il contadino czeco entra nell'opifk io del suo pncse, scende con ritmo meno Intenso nella città a mnggioranza tedesca; i tedeschi di quella città cominciano a sentire che il loro ingoia• mento è un fantasma demag oaico ar lificialmente costruito; d'altro canto, il nazionalismo czeco comincia ad av,•crtire (be la slavificu lone com• pleta della Boemia ~ un'altra utopia (1\ Anc<>, ra 'cifre : statisliche di scuole e di scolari, dl banche e di conson:t, di cooperatÌ\ •e ecc. Gli ciechi, quasi dovunque, pari o superiori ai te• deschi (18,6 'lo di analfabeti tedeschi, 18,2 °/ 1 di czechi, rispettivamente 93,7 e 9 1,8 di al– fabeti sup eriori ai 10 anni; ciò ancora se• condo il censimento del 1900). Il dislivello fra le due stirpi è scomparso. Quaodo due e:sen:iti sanno di e!lsere di egual forzMe di non poter schiacciarsi a ,•icenda, la pace non 91 rompe o, rolla, si ricompone e le quere le si avviano pre• sto o tardi a un riso:viment o i la realtà, dimo• strando sterile il conflitto, deve finire col tr lon• fare . In ahr e parole, l'evoluzione capitalistica, chn nella sua prima fase, parve dovesse riescir fa– tale alle nazioni senza storia , che ìn una seconda fase - non ancora chiusa - sembrò minacciar e invece add irittura l'esistenza delle nazioni sto– riche, accenna ora, nel 9uo ulteriore procedere ad assai men catastrofiche conseguenze nazio• nali ; non porla sentenze di morte per alcuno. E, in BoerniR,incominciano ad accorgerse ne anche i partiti nnzionalì, i più lenti e restii ad avve r• tir c e ad accettare le modificazioni dcllA sotto• strutt ura economica e sociale . Si fa un gran di– scorrere in Boemia di realismo e di realtà: anzi !li (hiama add irittura • realista • uno dei nuovi partiti nazionali che si contrappo ngono con successo al • giovani ciechi • (nazionalisti puri) anch'es si ormai sul tram onto. E la que– stione acraria che dà il nome a due grupp i po– litici, czeco e tedesco. Rtal po/iliktr per eccel– lenu è il prof. M,'lryk, la mente più chiara e più eletta dello czc:chismo odierno. Va notato ancora che gli ciechi sooo l'unica nazione slava tutta contenu ta entro i confini del- 1' Austria (gli slo,•eni hanno qualche addentellato in Ungher ia). quindi inaccessibile a irr edent ismi dal di fuori, che la loro posizione geografica, stretti come sono fra i tedeschi, li rende pure poco inclini a subire ideologie separat iste e li schiera tra le forze interessate u conservare - benchè In formR del tutto diversa dalla centra• lista - l'un ità statale austriaca. Dunque ? Dunque t lecito almeno congetturare che il colpo d1!Italo boemo non ademp irà le speranze che il centr11lismo potrebbe, per i suol finì, a– vervi riposte. Più che il prologo di una nuova era calastr ofica del dissidio nazionale, a tulto vantag@'iOdell'asso lutismo viennese, es5o, nono• stante le contrnrie apparenze , chi sa non divenga in,,cce l'epilogo della fase più selvaggia e più sterile di lotta, il punto di partenza alla forma– zione di un nuovo ambien te nel qua le le due stirpi della Boemia, riconoscendo I' impos1ibilità di distruggersi o di sopraffarsi 'a vicenda, giun– geranno a fissnre le norme della loro pacifica convivenza civile. L'idea del compromesso verrà (I) Q•ctti primitlimi ,in tomi di '"e:tl o dd f11t0 i•• l1r•torio, che Mrà dtt iti'l'O pc:r l'n .,,ni rc dc.i nrl c:oallinl ctnld, comi~ ciano •d 1ncn in ì •nchc ndl , Giulie. Tria:c pttN OII llll<Of"I .a • foniwi• • oc:c.deau •t1in 111 ccnafroauo •I 1900 IJ6744 contro 1!itpS) aa il Goririu o, donde tttodc • Triali la pi(l for-1e c:or. rtnlt a11ig11tori1 tlOft M , b. uu aotu olc difcr cnia in IDCl:IO (~ 7S inn« idi8111). Nelle c\u :ionl 1m111inbu, tln dello KOrw Giugno I Trlu 1c, il nu ion1ll1mo alon no non h1 111mcn1110 - come tol,,,. - lo 1110 w:hicu cl,t1orali. Primi tfftl d di m,n 11,r– &illlo &otto immigratorio ? Cen o, più probabilmcnu che d.i .,.. MCgi t dclii PfOPlll nda (11illl0la1ric:c • 1i.r.11tric: del Mziofta– li1mo italiaao.

RkJQdWJsaXNoZXIy