L'Unità - anno II - n.32 - 8 agosto 1913

350 L' UNITÀ I 'poveri operai, di Navi Ligure L'on. Ca nepa afferma sul Lavoro che noi siamo de i cannibali. E ci insegna che la povera gente ha d irillo di campare, e e nel– l'ap plicazione dei pri nclpi economici non si deve prescindere da certi temp eramenti tem– poranei che evitino le torture della fame agli ope rai >. E questo egli volle nel caso di Novi Ligure , partecipa ndo al co mizio di protesta contro l'Ammin istrazione delle Fer• rovie dello Stato, che aveva tolte le ordina– zioni delle matto nelle alla Carbon ifera della Casa Ragg io. L' on. Canepa poteva risparmiare la le– zione sui temperam enti necessari. Di questi tempera menti più vo lte sul nostro giorn ale è. stata afferm ata la giustizia e il dov ere da parte dello Stato. Il quale - d iceva il Li– h1dsta democratico sull' Unilà del dicembre passato, e ripete va poi più volte il Mon do lfo in seguito - crea ndo più o meno oppo rtu• namen te un' indust ria e concentr ando intorno a questa un dete rminato nume ro di lavo ra• tori, non ha il di riuo , quando ciò gli con• venga, di chiu der botteg a da un mom ento ali' altro, lasciando che i lavo ratori se la sbri ghi no da sè ; ma deve aiutarli con equi indennizzi a supe rare il periodo dol oroso della cris i. Cosi per es. il Liberisla democra– tico proponeva che gli utili, Ji cui il bilan– c io dello Stato fruireb be durant e il prim o anno dopo l' abol izione totale del protezi o– nismo siderurgico, vengano in parte utiliz• zati a indenni zzare con una som ma, per es. di 100 0 lire, ciascuno dei 10 mila oper ai sideru rgici, che rimarrebbero <lisoccupati. E nel . caso di Novi Ligure , no i non trove• remm o affatto assurdo che l'A mministrazione dell e Fer ro vie dello Stato imp iegasse per una voi/a lanlo un me zzo milione delle economie ricavate dalla sostituzione del Cardiff alle mattonelle per sussidiare i 400 ope rai della Carboni fera perchè abbiano il tempo di cer – carsi occupa zione alt rov e. Ma altro 1 on . Ca nepa , è ricono scer e la necessi tà di questi tem perament i ; altro è andare a protesta re in comi zio, in nome de l « proletariato di tutt o il mondo > e sotto la bandie{a del socialismo, contro le Fer ro– vie, che non intendono più lasciars i saccheg· gia re dalla Casa Raggio col prete sto dei « pove ri operai > ; pegg io ancora è anda re al comizio a dichiarare che « non si entra nella questione tecnica • e a protestare in – sieme agli alt ri l L'o n. C anepa ci spiega che eg li nel suo discorso al comiz io pr o Ditta e R:iggio-Po– veri opera i e C. > no n entrò nella questione t~cnica 1 perchè prima di lui aveva parl ato Emi lio Curl etto, « uomo di integ rità indi– scussa, uomo di cifre, e libe rista con vinto e coe rente >, dim ostrando che le Ferro vie sba– gliavano i loro calcoli e che le mattonelle di Casa Raggio sono più con venient i del Cardiff. E di fro nte a questa dimostrazione, che cont raddice i calco li delle Ferrovi e, alla cui inf allibilit à nessuno ha il dover e di cre – dere , l'on. Canepa do veva astener si dal!'« en· t rare nella questione >. No i non abbia mo l'onore di conosce re di per sona il Sig. C urletto , della cui integ rità, competenza , coerenza, convinz ione non ci per• mett iamo di du bitar e. Ma di fro nte ai calcoli del Sig. Curletto, che è cittadino di Novi Ligu re e può essere stato traviato nella sua scien za calcolatrice dalla preoccupa zione el et· tarale locale, no i osser viamo che c'è l'e spe– rienza prati ca dei rerrovieri, che usano il carbone e che non han no nessun motivo di dare un dispiace re ai cittadini di Novi Li– gure ; e vi sono i calcoli della direzione delle Ferrovie, che non ave, 1 a nessun inte– resse a mettersi con tro alla Casa Ragg io e a susc itare il vespaio di Nov i Ligure, e proba· bilmen te prima di deci dere il cambiamen to di sistema deve avere studia ta la faccenda con una comp ete nza per lo meno eguale a que lla dell'uom o-cifr a di Novi Ligur e. Ca– pita cosi di rado a un'amm inistrazione dello Stato di m ette rsi in urto con una organizza– zione capital istica· e affaristica poten te come que lla di Casa Raggi o I E un po' dell o stesso nostr o parere è pro babi le che siano gli stessi cittadin i di Nov i Ligure. I quali , se fossero pro prio incroll abilmen te convin ti della eccel– lenza dei calcoli curl ett iani, protesterebbero cont ro le Ferro vi~ dello Stato non tanto pe r I' interesse locale min acciato 1 ma in nome dei cont rib uent i di tutta I' Iialfo, che non de, 1 ono vedere sper perato pazzamente il loro denaro per i calcoli spro positati delle pub– bliche ammi nistrazioni. E sarebbe stata al– lora pr otesta verame nte giust a e.... socia– lista. Ad og ni modo, nulla di strano se l'ono• revole Canepa è slato impr essionato dai cal– coli del Sig. Cu rletto, e si sia trovato fra . questi calcoli e quelli delle Ferrov ie come que l quadr upede, che non sapendo scegliere fra due fa~ i di fieno perfettamente egual i morl di fame . Solament e in siffatta condizione di an imo, l'on . Ca nepa dove va appu nto ... morir di fa– me . Cioè non do veva dare la sua solidarie tà a una dimost razione, il cui scopo era preci– samente quello di protesta re cont ro un prov – vedi men to, di cui l'on . Can epa non era in grado di giudic are se era giusto o ingiusto. In vece, l'on . Canepa , dopo avere agilme nte scantonato innanzi al nodo della questi one, si mise a fare una predica sul. ... colletti vi· smo, e fini invo cando un temperam ento : le Fer rovie dello Stato continu ino a usare le mattonelle di Casa Raggio , finchè il Go • vern o non abbia fondato a Novi Ligure u~a fabbri ca di tabacc hi. L'astrologo, che aveva promesso al Re d' Eg itto di insegnar e a par– lare alla capra, chiese venti anni di tem po, pensando che in quei vent'anni ò sarebbe mo rto il re, o sarebbe morto lui, o sarebbe morta la capra. Cosl fece l'on. Canepa a Nov i Ligure . E si badi alla qu alità del tem peramen to .... tempo raneo. Secondo l'on. Cane pa, il Go– .verno d' Italia ha il dove re di mantener e sempre a Novi Ligure una fabbri ca per al– me no 400 opera i : se la Carbo nifonl non va, si me tta una fabbrica di tabacchi ; qua ndo i tabac chi non andranno più, dovrà me ttere una fabbric a di fumo; quando anche del fumo di Novi Ligure gl' italiani non vor– ranno più saperne , ci dovrà essere una fab– brica di candid ati riformisti. Quel che im • porta è che Novi Ligure abbia sempr e un e ... teli er national » I Tu tti cosl i temperam enti dei riformis ti italid (di destra e di sinistra t). Non sono ma i i tempe ramenti proposti da ch i ha pri• ma combatlulo un' ingiusli{_ia, e cerca di at· tenuare gli attrit i del passaggio dal peggio al meg lio con qualche espediente transitorio 1 il quale fa ciliti la lransi;Jonc. I riform isti itali ci · voi non li tM vate mai, quando si tratta di combatte re uno sperpero o una trive llazione o una ladreria, di cui qualche briciol a vada a pr ofitt o di qualche gruppo di « poveri operai > loro elettori o eletto ri di qualche loro ami co. Si fann o avanti solo quand o la ingiustizia comincia a traballare, per protestare in nome dei ~ po veri ope• rai >, che non devon o mo rir di fame, e per proporre qualche temp eramento che.... lasci le cose come sono. Benint eso, che in teoria essi sono sem pre assolutamente d'a c– cordo con voi contro I' ingiusti:da. « Il liberis mo - dice per es . l'on. Ca– nepa - è un'ott ima cosa, forma parte del nostro prog ramma, e noi speriamo che pre• varrà gradualmente ». Ma voi pote te essere sicuri che egli non prenderà mai l'ini ziativa di una camp agna cont ro il prote zionismo puta · caso sideru rgico; non rifiuterà m ai la sua fidu– cia a un Ministero, che lungi dall' avviare il liberismo a una preva lenza sia pure gradua le esacerb i il protezio nismo; non oriente rà mai la sua :Htività ç-olitica per Id conq uista, sia pure gradua le, di quell' otti ma cosa che più fa part e del suo program ma. Ma lo trovate bene al suo posto rid approvar e il finanziamento dei siderurg ici, sem pre per via del <i pane e la• \'Oto • ai .i: poveri ope rai • i lo trovate bene al suo posto ad acce ttare le conven– zioni marittime, lim itandosi solo ad invo- Biblioteca Gino Bianco care che qualche bri cio la dei milioni truffati ai con tribuen ti vada ai e pover i oper ai , ; e lo trovere te bene al suo posto, cioè ac– canto ai proiezionisti, fra un paio d'ann i, a dimostrare il pericolo di abo lire i priv ilegi dei feudata ri del ferro, dello zucchero, delle navi, del cotone (per il grano .... è un'a ltra cosa), e a propo rre temperamen ti ostruzion i– stici e dilatori, sempre benint eso dich iarando che il liberismo è una bella cosa.... .. ,.Ques ta, seco ndo l'on. Canepa, è la prati– cità necessa ria a chi e si trova nel folto dell'a zione soc iale e deve tener cor.to dello stato di fatto • e non ha tempo di e elu– cubr ar teorie > ; e noi abb iamo torto a « ostentare un sovrano <isprezzo > per questi mira coli di praticità sopraffina. Ma !'on , Ca nepa do vrebbe ricordare che certe teorie non le abb iamo elucubra te noi: le abbiamo imparate dalla pro paganda socia– lista di.... venti an ni or sono, cioè dei bei tempi in cui anche l'on. C anepa elucubrava. Sola mente con l'andare del tem po l'on. Ca • nepa e i suoi amici riform isti (di destra e di sini st ra) si sono messi ad oper are in op– posizione sistematica colle teorie da essi elu· cubr ate venti anni or sono , pur volendo far credere di rimanere sempr e f edeli a quelle teorie. Noi, invece., voglia mo dimostrare che la loro opera è la negazione delle loro teo- .-rie, e che bisogna che ~ssi si decida no o a mutar l'opera, o a dichiarars i per quello che sono: cio è sempl ici patro ni polit ici degl' in• teressi immediati di esigui gruppi proleta ri, alleati con alcuni grupp i de lla borgh esia, per sfrutt are tutto il resto della borgh esia e del prole1aria 10 con la utili zzazione dei pote ri pub blici. Q uesto non è disprezzare la pratica, ono • revole Caot'.'pa, è distinguere la pratica, che rimane fedele a un dato ideale, dal la pratica, che pre varica contro quell'ideale nel m omento stesso in cui più se lo sven tola davanti. E. non è elucub rar teor ie : è sempli cemente com batter gli equi voci e mettere le cose a pc.,sto. Ed è sop rattu tto difendere l' interesse e il djri tto della intera clasc.e lavora trice contro qualunque sfruttamen to, compreso lo sfrutta· mento di quelle min oranze prole tarie, che fanno consistere il socia lismo nell'aiuta re il Senatore Rolandi Ricci, la Casa Raggio, l'ono – revole E. Marain i, Ja Banca d' Italia, la Banca Com me rcia le, magar i il Banco di Roma, a suc– chiare il sangue alla massa de lla classe lavora– trice, salvo ad otte nere in segui to qua lche mi~e– ra gocc ia del sangue succh iato di questa massa indir1::sa,che paga le spese di tutti i succhio ni– smi borg hesi e pro letari , e le paga con la fame cro nica, con gli sten ti inauditi della emigrazione, cc l sangue versato nei tumulti disperati sempre rinasc enti. Di questa mas~a infe licissima l'on. Ca nepa e i suoi am ici (di destra e di ~inistra) non hanno pietà : la loro piet~ la riserva no tutta per i coope ra– tori di Ravenna, per i disocc upati delle in– dustrie protette di Milano e per i carb oniferi di Nov i Ligur e. Non che alla restante mol• titudin e, che porta il peso delle ingiustizie, di cui profittan o i suoi «: poveri operai >, l'on. Canepa dica spiattellatamen te quel che ha detto una volta l'on. Pantaleoni a quegii ope rai pro tetti dallo Stato, che domanda vano che cosa avrebbero fatt o se non avessero a,,uto più lavoro : « crepate di fame •· No : l'on. Cane pa non è cosl strafottente come l'on. Pan1aleoni : l'on. Canepa am a i.... ti:m– perame nti. Alla moltitudine opp ressa non dice null a, ra conto che non ci sia, e bada solo ad esser uomo pra tico e a non elucu– brar pill teori e. Tu tto com preso, cì è più simpatico, pcr– chè più leale e meno ... : peric oloso, l' on . Pan – taleon i. E cc ne duole per l' on. Ca nepa, i cui er rori sono più di giud izio che di vo• lon1à 1 e che mer itava personalmen te una fine m igliore che non siano le lod i all'anticleri– calismo del Senatore Rola ndi, le approva– zioni al finanz iamento siderurgico, e la pre • tesa di i.:n perm anente « ate lier national », poco im por ta se di carbo ne o di tabacchi, per i e poveri operai > di No ,,i Ligure. Agri cola. La banca del lavoro. Scrivendo nell'Unità cieli' 11 luglio che le pro– teste di certi cooperatori r iformisti più o meno di sinis tra contro la neonata Banca del lavoro ci aveva no l'appare nza delle ultime moine di una virtù fret~olosa di capitolare, non credeva – mo che i cooperator i stessi , riuniti il 20 luglio in Congresso, nientemeno , nazional e a Reggio Emilia, si sar ebbero ta nto affrettati a dimostrare assolutam ente esa tt a la nostra impress ione. Il Congresso del 20 luglio fu precedu to da un · ar ticolo della Cooperar.ione ilalia,,a, che diceva: • Bisogna cercare anzi tutto che il 11uovo Isti- • /14/0 abbia a iuiaiare swr.a ritardo la s11aa- • aione. Inoltre bisog11a acce/tare il f allo com• • pittto, dispo nendosi a favor ire i futur i rap– " p11rti fra la Cooper azione italiana e l' Istituto " colle migliori disposisio11i d'a11imo •· E il Congress o ha docilmente votat o il se– guente ordi ne del giorno : " 11 Convegno ritiene : 1. 0 una importante • conquista del principio della cooperazio ne la ,, fondazio ne dell'i stitut o nazionale di cred ito ; ,, 2.0 ritiene mer itevole di approvazione l' ini– " ziat iva del minis tro di Agricoltura , Indu stria " e Commercio, il quale post o da•un complesso ,, di circost anze al bivio tra rimandare ad epoca ,. indetermi nata l' istituzione dell a Banca del • Lavoro coll' intervento dello Sta to e provve- • dere alla formazione di un istitut o con capitale • conferito da Cass e di risparmi o, prefer l que- • sta seconda via; 3. 0 augu ra che Ja coopera- • zione italiana part ecipi pres to alla formaz ione " di detto capitale con uno sforzo collettivo dei • prop ri istituti; 4 ° rit iene un dove re della pros- • sima legislat ura ottene re un contributo dallo • Sta to, che var rà ad acquistare Ja poss ibilità " di chiamare al governo dell' istituto nazionale " per le cooperative un rappresentante diretto • dei coopera tori ; 5. 0 confida che il convegno, • indetto con felice pensie-ro dalla Lega nazier • nate delle cooperative- 1 si ispirerà ai bis ogni " di tutte le coopera tive d'It alia, la quale ha • 11 Jia non termina, per fortu na, alla valle del u' Po • (Secolo, 21 luglio). Abbia mo, dunqu e, capito. La Banca d' Iti,lia e le Casse di rispar mio non hanno difficoltà ad amme tt;r e qualche cooperator ; nell'amm ini· stra zione deJI' Istituto , ma il cooper atore deve portarsi con sè un po' di quattrin i. E il Con– gresso domanda che i quatt rini li dia lo Sta to, cioè li diano i contribuenti. E la prossima legi• slatura è avvisata: se vorrà che i deputati coo– peratori e socialisti lascino passa re, combatten– dole solo per burla, le nuove spe se coloniali e militar i, bisogna che si prepari a regalare la • tangente ,. di qualch e milione alla Banca del lavoro. E per ogni br icconata un po' più.grossa del solito, basterà che il Governo versi una nuova • tang ente II alla Banca del lavoro, per– mett endo l' ingresso di un nuovo cooperator e nel Consiglio di amministrazione : e la cosa pas~ serà liscia come l'olio. I cooperatori C"onvenuti a Reggio Emilia si sono preoccupati dei bisogni di tutt e le Cùope– rative d' Italia, • la quale Ita lia - hanno detto - non term ina, per fortuna, alla valle del Po "· Chi l'avrebbe mai pensato? E anche la Coope- 1·as io11t italim,a, nell'ar ticolo Ji addo ttrinam ento dei congress isti, aveva spiegat o come qualmente " i] movimento coopera tivo va estendendosi an– che alle regioni meridionali •, e perciò bisogna chç nel discutere della Banca del lavoro si ten ga conto dei bisogni del Mezzogiorno. Prop rio cosi: Antonio Verg nanini (riformista di sinis tra) si è r imangiale le critiche alla Banca del lavoro pubblicale su) Secolo alcun i giorn i prima e • ac– cetta il fatto compiuto " per solidarie tà verso le cooperat ive del Mezzog iorno I Dieci anni fo, i baroni del protezionismo in– dustriale furono pr esi anch'ess i ·c1a una gra nde tenerezza pel Mezzogiorno : e il Parlamento, mosso da eguale tenere zza, a furia di provv e– dime nti l'uno più parassi tario dell'al tro, crea– rono a Napoli la famige rata zona industriale, dove i capita listi .... liguri sono anda ti a impian• tare le loro aziende e a mieter quat trini a spese di Printalone. E ora non si può combattere il protezionismo industr ié1le 1 senza sentirsi dire che esso è utile anche al povero Mer idione. Possiamo essere sicuri che il primo pres tito - di qualche decina di migliaia di lire! - che farà la Banca del lavoro e che sarà st rombaz -

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