L'Unità - anno II - n.20 - 16 maggio 1913

300 pubblicisti clericati li maneggian o in proporzioni div erse e con m;sggiorc o minore energia e coe– renza, secondo le diverse scuole e secondo lo sta• lo de1la legislazione di ciascuna scuola . In fatto di scuole, le leggi t: i regolamenti e la pratica am– ministrativa hanno dato origine fra noi a un cosl caotico cJ anar chico ammasso di principi giu – ridic.i contraddittori, che tull e le teorie politiche posso no trovare in qualche articolo di legge o regolament o o in qualch e interpre tazione del Consiglio superio re per la pubblica Istruzione o del Consigli o di Stato, o nella consuell1dine burocra tica, o nel semplice capriccio minis te– riale, qu:.lcosa da utilizzare a proprio vantaggio. Pe r i clerica li, sotto alcuni aspe tti, la con– quista della scuola in Italia non richiede tanto un gra nde sforzo d' insieme, destinato a susci– tare reazioni anliclericali vivaci e pericolosissi– me, quant o un prudente, pur chè sistematico, la– voro alla spicciolata per ottene re caso per caso il consolidamen to di una consue tud ine e l'ab. ban dono di un'altra, un piccolo favore ammini – stra ti, o riservato, una nuove disposizione rego la– mentare destina la a passare inosservata in qual– cuno cli quei mastodontici polpeltoni in cui si diletta lo spirito dei graffiacarte della Minerva, tutt' al più un piccolo.ar ticolello di legge da intro– durr e d i straforo e da far pa!\sare senza discu s– sione in c1unlcuno di qut:gli omnibus legislativi, di cui abbiamo in questi giorni un esempio nella legge su le scuole medie. Assai interessa nte, a questo proposito, per chiarire gli obie ttivi pra tici immedia ti del par– tito clerica le, e i metodi che i clericali si pro– pongono di segui re nella loro conquista, e il valore <li certo anticlericalismo-radica le e mas• sonico di nostra conoscenza , e la entità del pericolo clericale , ~ il già citato volume del comm. Rezznra. Con l'aiuto del quale esamine• remo il programma dei nostri clericali di fronte ai diversi ordini di scuole. G. SALVEMIN l. Le palestre ginn astiche. Una delle parti meno discutibili del prog etto Credaro su le scuole medie è quella che riguarda I~ palestre e l'edilizia scolastica. Ed è da au– gurarsi che questa part e si salvi dal naufragio di cui sono degne tante altre parti del progetto. Sarebbe , però, bene che nell'e sa minar e gli articoli del progetto, che sistemano le condizioni economiche degli insegnanti di ginnasti ca, la CamCra tenesse conto di un dato di fatto assai importan te. Nel 1()06, su invito dalla Commission~ reale per la riforma della sc uola media , i Capi d' I• stltut o furono invitati a riferire su le condi– zioni materia li e igieniche delle loro palestre ginnastiche. Non tutt i rispos ero; ma delle 309 palest re, di cui si ebbe notizia , risult ò che sole 140 erano buone, 64- era no mediocri, 105 cattive. E su 386 istitut i ce n'erano 26 se nza palestrn. Queste cifre voglion dire che vi sono alcuni istituti, in cui c•~ il pro fesso re di ginnastica , ma non si può far lezione per mancanza di palest ra; e fra gl' istitut i, che hanno p:i.lestra, un terzo l'ha nno cattiva , cioè sarebbe bene che non vi si focesiiero gli ese rcizi. Ora per gl' istituti, che non hanno pales tra o hanno palestra inscr\'ibile e i cui alunni non po~– sono utilizzare quella di un altro istituto, è il caso ~li domandare se non sarebbe oppor tuno sopprim ere senz'alt ro il posto d'ins egnante di ginnasli•·a, finchè non sia st ata costruita la pa– lestra necessaria. Gli insegnan ti più giovani e pili abili si po – treb bero concentrare cogli stipendi nuovi nelle palestr e utilizzabili ; lutti gli altri si potrebbero dispensnrc dal se rvizio coi vecchi stipendi ; l'e• conomia cosi ottenuta potrebbe ingrossare il fondo di 150 .000 lire per la costruz ione delle pales tre mancAnti ; e solo via via che le pale– stre sorgessero, si stabilirebbero ;ci ruoli i corrisp ondenti posti d' insegoan ti retribui ti coi nuovi stipendi . L'OSSERVATORE, La Direzione e 1' Ammini stuz ione si sono trasf erite al Lunga rno Ameriio Ve– spucci, !2. 8 L'UN I TÀ GLI IRRESPONSABILI l a re/a::io11e dt ll 'i11c/1iesla sul Pala::ao di Giu– stizi a Ila rhiaril o come mai un' opera, per cui era110 sla11::iali i1torigi11eo/lo milioni, sia costala qual/r'o vollepiil ; 11el deter minare le respo11sabililà i11divi– dual i di questo i11verosimile alle11/a/o alle put,!,liche fi11a11::e, ha mandalo Ù(fra11/umi aln we perso•zalild j>oliliclu:, di rui piri, d'1111a,del resU>, 11011 era 11ea11cl1e prima mollo salda nei suoi arcioui; lta spin/ o /,z carce,·e (e solo pe,· ,m caso, che porlt} alla sroperta di 1111documm lo) i sori del/' im– presa f amelica e 1111 allo fi 111::io11ario dtll 'avvoca• tura erarial e. E cerio so110,questi, risullali ap. pre::ab ili. /Ila poi 1 Poi la Comm issione d'inchiesta Ila dovuto ar– restarsi 11el/a impossibilild di dir adare più oltre l 'ombra fos ca di questo g rosso affare. Noi se11- liom o rhe /11/10 Id scandalo, d 1e si fii i• lor"!! agli 11omù1i poli/id dtmmciali dalla Comm i.rsio11e d' i11chitsla, è 1111 11111/a di front e a quello, che-si dovrebbe fare i11/or110a /a11/i allri 11omi,zi, che la Commissio111: 11011 Ila potuto a.fferra, ·r, perchè... avtv a110dislrul/o i11tempo i loro copia/t:llt:re. I respo11.ra6ilipiù tttmu:ro.ri e fone magg ior,: re• siano aucom. nella nebbia. I Neri t' i /Jùwchi re– sla110fui/ora /Jianrhi e Ne ri. Le sig le si6illi 11e. premesse ad i11ditare le losche pre rlati o11i e ; relati vi r rossi compe11.ri, si rùuo,.,,on o all raverso le pa,e-i11tdel/' i,uhi esla, giocano la loro parie, co11corrono a comj>?rre /'an no11ia del quadro, ma res/a110 sempre mule e 11011si svtla 110. La rtla1io11e della Commissi o11e d'ùlf :hies/a è per la sua massima parie unir requisitoria contro ipoti . E questi ig11oli so110 quei /un::ionan ·del Genio civile e del i1/i11isltro dei laz,ori pu6/J/ici, che per dolo, o per i11elli/11di11e, o per fia crltetn:a, o per servil ild, ve1111ero meno al loro d<Were op,i voi/a che si trovarono coslrelti a scegliere fra il loro dovere e la loro tomodil,J. Pr endiamo "" fallo carallerisli co fra i lanli . L'impresa Bore/li ha, al soli/o, u11alite col Govtr ,,o. Si Ira/la - badiamo b111e - di ,ma ma/ tri a, su/In quale, come scriveva /o,,, Lu:4'– aallo I'I I agosto 1894, • la dtcisio,11 d1fi 11iliva doveva dif>tmler, asso lutamente dai calcoli.t dalle opi11io11idei /tenici • del Gtuio civile: calcoìi, che il Sol/ougrtlario di Staio, 011. PoeJJi, • vo– leva accogliere, ma non era diSposlo a variar li •· Cht Sollostgrela rio scrupoloso I Ciò posto, qual'era fufficio dtl So/lostgrtla rio di Sta to ? Evidtultmtnlt, lasciar, che i ltc11ici dtl Gmiu Civil, factsstr o li61ram111/t i loro ca/• coli, e fo r11111lass,ro l,btrameult lt loro opi11iuni. Da q11tsla base, t solo da qutsia base, g-li era ltcìlo pr111dtr1 il /nmlo di parltn!Ja per ogni su,, dtlibera:;io11e. b,v,ct, il Sollo s,grtlario, sos/il11t11dosi di sua autorità "' /1m~ io11ario comf>tlmlt, che ,,, rtsla • irrilali ssimo " (/ti/tra Giam, iui 2:1 luglio I904), si ,nelle in relaoione dirti/a coi /tenici del Genio Civile, a.Dine/,; f acciano i calcoli com, ,mg/io co11- vime all'appa/ialore, ;,, modo cht lui - il Sot– losegretario c/11 ci /iene alla corrt llt.cca.... for – mnlt - possa • accoglitrli stnzn v"ria rli •, pro– vocar, su di essi i pareri Jo vor,voli di htlti i corpi co11s11/livi, , ji11alme11l1 melltrt la firma alla lra11stusio11t ·con la ttrles:.i,a di non aver la– sciala i11ditlro ntssrma gartutJi11.... f ormal e. E a/Jbiamo il l:l maggio 1':'04 ,ma prima • ri11- 11io11t i11trr11a •, i11cui S. E. Poe.ci i11:,ita I';,, _ gtg ntrt Giordan o dtl Gmio Civile a /art i ca/. coli sull,i II ipotesi .• eh, le pr etese dtll' impr esa, raccommula/a da/fo n. Luc::mllo, sim o clichiara – lt giuslt in ,ma tvtnlualt s,,,1emH1giudiJ:iaria o arbitrai,. E il Gmi o Civile, • amme ssa ft"polesi dtlla prectdmle seduta •• i d'a vviso che il compmso 11011possa superttrt " con la ma ssima larglztsta" le 696 mila lire. Dopo qutslo, ci sarebbe da aspellart che S . E. rim auga fe rm o alle 696 mi/ti lirt di q11ti /tenici, il cui part rt • twolt accoglier, ma 11011variare 11 • Nitult di /11/10 questo! S. E • in seguilo all e insislenu dtll'on. Lue.callo si spinge a 7.50 mila lire•· Afa l'impresa nou è co11te11ta ancora. Ed ecco che S. E ., in ,ma a/Ira ad,mam sa, a c11ino11tmm ca il soli/o Lues:all o, • ji nisct pn– dirt cht invita i (tenici [i11geg11eri Br, m o e Gior– dano del Gmio Civile] a /a rt ,mo stud io più accurato ", eh, possa essere al soli/o II accollo ma ,,011varialo •· E i Irenici, che lumn o man giala la fogl ia t che sml ono che la lra11sacio11t ì • dtsidtralt1 dal Mini sltro • - ministero: par ola as/ralla mollo co• moda I - • largh eggiano • 1111cora 11tgli appres;aa– meuli /[ià fall i • con la ma ssima larghtooa ", t arriva110 ad 1111mi lione e 104 mil11 lirt . So lo · d scanso di responsabilitti... formali, 111/l'inviart al Mmi sltro la penc ia, f ing. Pul/i,,; 11011man ca di osserva re che la somma calcolala trtJ • il ma ssimo • a cui si polrot1 g iunger, at:ct/laudo /11lli i criltri • pi11/los/o indullivi • dtlf impresa . Dopo di che, c~è da nspellart che S. E. si f ermi a questa ptnisia. A/11S E. è uomo scrupolosis– sim o ! Eg li Ione srmpr , cht l' impresa possa avtrt diri/lo a somm e a11cht magg iori. E ,I 2f g11111aio190.J ma11da a, ltc11ici, i c11icalcoli i11- it11dt scrup<>losammlt • accoglit re t 11011van ·llrt •, ,ma • ltr1m lt/lerc, d'impul so ,, affi11cM il Gt- 11io C,vilt II manif tsli il proprio avviso q11a11/o alfall tndibililà di m,ov, domand e di mllggiori compensi •. E il Genio Civile • corrispo11de11doal diffi cile compilo, rit samim,te lt imporl,111/i q11,slio11i ", dichi{lra che 111 tllS0 1/i un nuovo gi11di:,io fa – vorevole al Govt m o bisoguerebbt dart all 'impresa circa a/Ire 860 m ila lire • lorde ", mollo lorde; e 11el caso di sco11fill", biS-Ognt rtbbt dare circa due milioni t mteJJo • lordi •, mollo lordi • i11 più dti compmsi già accordal i• · A questo p1111/o S. E. si st11/t illumim,lo abba– sla11~a. E preso da 1m viro terrore per i da1111i che ris, ntirtbbe /e rario da ,ma lift i11tfli cerlamtnlt lo Staio dovrebbe pagar, tanfi milioni, vole11do salvare la patria da 1111 Inie disastro , si dtcidt ad arrivare dove il disi11ler1ssa/o e i,1/emtralo radi – cal, Luoeallo vuole c/11affi vi. E la lran sa:;ione, • co11for/ala dt1i pareri del Genio Civile" • accolli nu, 11011varit ,li" da S. E., passa così lrio11falmmlt o quasi al Cm,siglio Su – ptrior, dei lavori pubblici su rtla1i o11t dtlfi sptl – tore comm. Boggio, t fi11alme11t al Co11sigliodi Sia /o. Ed i così c/111'011. Po11~i/,a potuto rivm dicart alla Camera la sua scr upolosa corrtllt:soa : la lransa:sio,11 da lui escogilala 11011ebbt for se /ull i i st ili sacramenti? 11011fu appr(Wala da lul/i i corpi co11sullivi? Ora i rtspousabili più va-i e maggiori di qutsla i11dttt11lt m islifica:,ione, sono - se it, llalia 11011 è dtl 111/10 smarTi/o il seuso co1111me - 11011fonore– volt Lu••ailo e (011. Po11:,i: sono q11tg l'in gtg11eri del Gt11ioCivile, c/1t sono sempre pr onti ad aceti• lare lt • ipotesi" di S. E., t a rifar e i calcoli se– condo i discorsi o t, lellert • d'impuls o " di S. E.; s0110q11ti/1m:, io,,ari dtl M/11isltro dti lavori pub , hlici, cl,esi l,,scim,o spossessar, di lullt lt loro /1m– eio11ida S. E, t magari souo i11ca11/ali di lusciare clte S . E. divmli partecipt anclu lui del carro:uso– ne che si preparn. Di f ,-011/e a/l'op cm dtl Gc11iocivile, ogni per– so11adi 611011se11.ro l1a motivo di doma11dars-i: il Genio civile, il primo par e,.e del 2$ se/lem/Jre 1904, lo delle sul serio o per burla1 se lo delle sul serio, penllè lo modiftc6 dopo 1 c: La /ra11sct::io11e era rid, iesla dal Governo • - ha dello lrn11q11i/la111e 1le alla Commis sione m: i11geg11ere dtl Gettio civile, per spiegare i ralcoli ad usum delph)·ni. {}uesl' ingeg11err,evidenlemeule, è ronvùzlo clte al Cot!erno hisog11aob/Jrdfrt .itm– pre. Eg li 11011è a,.,,ivalo ancora a capire che il Govenro polt::'a ricltiedere q11el che voleva, ma i fi 111::io11ari lea,ici dovevano rimanerefer mi ai pr i- 111/livi calcoli lec11ici e 11011allargarli via via e/re il Governo, cioè 1'011.Po::::i, cioi ro 11. l ug::allo, ciot la Dilla Bo re/li, lrot•az,a110 comodo. Se 11011che resiste re al Gove,.no, cl,e e ridzie– deva la h'a11sa::io11e •• sig nificava mellcrsi i11mala luce pn:.rso i superio,•i ge rarchici, dimostrarsi disadfllli alle « missioni dt'.fid ucia •, 11011olle- 11ere p resto la promo::io11e per meri/ o, 110n poter a.rpfrare a f ar parie di rommissio 11i relri/Juile con lauti gt llon i di pr esr11::a, non olle-nere la com• menda, ecc. ecc. E perci6 era necessario esse,.e (I più larghi del soli/o •· Chi vuole cercare lage nesi di certi pareri di al/i corpi co11s11llivi, - dietro a cui 1'011. Po•:1i, dopo averli sollecilali con le pr ess·ioni di cui sopra, si è /rùu eralo per affe n11art la sua correlle:a a li– gai e e la opporltmil d della lra11sa::ione « fin o al 111ilio11e • palr oci11ala da/1'011.Lu•: allo, - dtv e o Gino Bianco tener presente la prirologia sen •ile, opportunista , pr ofondame nte amorale di molliss im i/ ra g-lial/i fu n':lionan· delle nostr e pubblirlte amminisl ra:i oni t sj>,ecialme 11/t dr/le amm inislra::ioni renlrali o piti vicini al sole t al ralo,-e delle amminislra– gi(mi ttnl rali . Orbene so110 ros/oro , rome ab/Jiamo dello, i,.,.. spo11sabil t•tri e maggio, 1 - saremmo lrnlali a dir e i soli rrspo11sa6i{i - dc/I' inaudito sperpero fi11a11::iario : perrhè .rrn::a la loro romp/irild o co11- 11ive11::a1 ro11saj>c1•ole o i11co11sapevole , dolosa o colposa, 11011saret,l,e sia/o possibile ag-li uomini d'affari t agli uomini politici di organi :::are ton /a11la fo rtuna il sau hrrrio del/ 'et ari~ . Il visrido agglo meralo di ladrerie e d'i11gam,i rompiuli a da11no dello Sinio pog~l[iat·a e la ppu11• lava essen:ialmenle sulla rorr11:i o11t, o sulla i11- sipie11::a, o sulla vi/Id degli alli/1111::iom,ri dello Staio. SoHo rostorl' i rompliri, 110nsolo neressa,-i, ma - quel che è più r rn:·e - stabili e penna- 11:11/i di ogni ro,,simil~ Irisle vire11dn. Se, j>er es., dal P.1/a:::o di Ciusli:ia r i11rllie– sla passasse al /llo1111111r lo a Vi/Ior io E11,a1111ele, /111/igli allri allori rambierebbr.ro : il fr . ·. Cal– deri11i saret,l,e sosli luilo dal/ r. ·. Sarconi, rhe era co/11/e,·essa/o 11ella dilla fo rni lrire dellt1 pietra men/r e avrebbe dovuto son, r1rliare la qualild della piefra: il post o dei llorel/i e dei /lfa1111ajo lo .raret,!,e preso da a/Ire socieltì affirl'isliche ,· ùwere di farsi i nomi di Cuarra ci110 o di l.11::callo si far ebbero quelli di a11,-,· deputali piil o meno l>enpensa#li. Ala il 11/inislero dei lm,ori pub~lici, l'A vvocalura e,·0riale, il Ge11io Ciuile, il Co11siglio Superiore dei lavori pu bblici, il Consi'glio di Staio, rito r• 11eret,!,e,-o a dare sempr e lo stesso spell arolo di amoralil d servile o i11/eressala. Or la Commissio11ed'in chiesta 11011 è n 'u.rei/a ad individuare queste respons abilild burocrali che. Chi e,·a110 roloro, cht bll1'a/lava110 i seg-nli d'Uf– ficio e i doc11me11/i ri.servali, che pr ovocava110 i n'lardi /a11lo desiderali dnll'i mpresa e all 'impresa lan/o profi/l evoli, elle co,:eedevano a questa il co11• siglio e l'opera elle dovevuno rise,·bare allo Stat o, che, i111111a par ola, tro vavano ,Hodo di trarre dalla loro roscie11::amaggior guadagno e ritm,– nera,ione di qua11/o 11011, /,-aessero dalla loro i11- /e//ige11::a1 Pertll è 11011 è sia/o possibile alla Commis sione i11dJcare i respoma bili delle ittelliludini o indeli– calew::e amminislralive , di cui essa ka pure la~ men/ali /a11/iesempi I Err ori di me/odo, de.ficie11,e di esame 11el p,·ou dimen/ o de/il i11clliesla, oppure ostacoli i11s11pera6ili creali dal modo stesso co11 c11iè conger na/a la nostra orrani:::a•io11e aM- 111inistr aliva 1 Cerio, no11sono da escludere dal procedi,11e11/o della Commi ssione d' i11rllieslaen ·on · e deficie11:e. Sem bra a noi che sia · 111a11ca/o, sopra /11/10, ,.,. riguardo alle stesse pr ove raccolte circa le resj>011• sa/Jilild anm1i11islrali ve, quel lavoro di coord/lla.– ::io11e logica, quelt'eserci~io di serr ala ded11::io1te, de se 11011 poteva pu sl stesso co11durre a con– cJ,uio11i cerle ed /l'ref11/ahili, poteva pen>po ,·lare ad i11di::i 11011lrascurabi li di colj>cvole::::e. Il se11- li111en~o di p, ·uden::a e il desiderio di circospe– ::io,re se11,bra110 nell'opera della Co111missio11e ec– cessivi e pr e1.1ale11/i, a11rlle Id dove probabilmente 11011sartb/Je .staio ar/Jilrari o fo ,·11111/are e ava11- ::art delle ipotesi, che avrcbbe,·o f orse pe,·suasi g li i11/eressati a svelare o ad amm c/lere la verild per lim o,·e del peggi o. Tullavi a il f allo che la Commi:Ssio11e 11011 sia j,t!rve11ula a svelare o a p,·ecisa,·e singola nn en/e le rcsponsa/Jilild dei f,m::io na,-i corro/li , i11tlli o i11dole11li, 11011si pu6 011eslame11/e allribuir e ad alcuna 11u111dtt1.1ole:::a 11ella co11dolla del/' i,ulrie• .sia. Il ve,·o asso/11/0oslaco/o co11/ro og11i possihi– lild di magg iore clliare::~c era 11el sistema stesso, su c11iè o,·di11a/a e f>orf"ia la 11oslra am111inislra– :sio11e ce11/rale: sistema che,dil ue,ulo e sperdendo i11 111i11/en11i11abile processo di respo11sa6ililtl fo rma– li le rcsponsabi/ilà cjfellive, fi , si che queste siano co11li1111amt 1tle rim/Ja/::ale da orga ni ad org an i, da gradi a gradi, da individui ad i11divid11i, se11::a che si possano ,nai fe rma,-e e pr ecisare in un pw tlo delt rm i11alo. bisomma, lo scandalo dd A rla::ao d,'. Giu.sli::ia dovrtbbc pre set1/are alla put,l,lica coscienza ;,, /111/a la sua essm ::a, o/Ire al problema delle i11comj)a– libilild par/ amen/ari, quello della respo11sabilild ind ividuale dei put,l,liri /un::i onari. È il pr o6/n11a i11/ero della burocra::ia, che dov,•e/Jbesallar fu ori dall'alluale sca11dalo. E' pert> a11che il ri.r11llalo n(ga livo, olleuulo dalla Co,mni.rsio11e d'i11chie.rla

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