L'Unità - anno II - n.10 - 7 marzo 1913

260 L'UNITÀ sua atte 11mu..io11e,in un complesso di misure po – litiche e mili111ri, che nella loro lenta e grnd uale attuaz iom:, ridurr ebbe ro le lrib ll,ara be e berbere della Lil,ia ud \ialiti ed oltre i limiti del grande dC'-t:1 to c·entrnle >. Quando fos"e ado ttato 1111 simile sis1ema di ca1111ibalis111umanitario (:rnche una sim ile colo• 11i:i:zazione si pr opoue di porta re la civiltà in Afri – ca) , ta questione de i w,t<Juf, co me qual unqu e altra 'l llt:!Hionc ò rca la prop rietà degl' indigeni, non avrcl,b e natura lme11k uessuna i111port; ~u1,a. La qtu:!'-ltio11e <Id w,1q11f si prtse 11a soltanto nel caso che si I i conosca la necessi tà di una colo- 11iz:.rnido11e bas..tta su lla c:usì di::tta e politica di associ:,ziom: >, la q uale mira ad accor dare gli inte,essi ddl;i n::tzioue colon izzatrice con il ri. Spt:tto clellt: po µola:r.ioni inclige nt'. Natu rnlmente i colo niali più rnpaci , an che se fautori dell;, politi ca di associazione, in omaggio al pr111ripio che la Ci\•ihà superiore ha il diritto tli sca cci:ue quella i11fo:1iore , mirano a dare ai co– loni le teire miKliori, gratmtament e o quasi, me• tliaute l'espropn<lzionc per publtlica utilità da 1mrtc dello ~t,llo, che alle po1>olazio11i ind igene lascer ebbt: gt:uerosa mt:nle il diritto di vivere, o (li 111ori1e di famt', solamente sulle 1erre peggiori, salvo a r1comp t::r,1rc le loro vecchie krr e cfagli speculator i dv iii a qu el maggi or prezzo che a CO• storu f,u:<:ia comodo, Altri coloniali più modes 1i i.i contenrnno di pro– l)Orre che lo :,j1;1to comperi una parte de lle terre migliori dag·li indige ni, a qut:i prezzi che esse ave• vano prima che la conq uista nt: aum entasse il va• lore, per rl\'t:nllerlc al pu ro costo o per regala rle ai colo111zz:11ori. Altri iufiue , e frn questi potre mmo annove rarci ancht: 11oi, pen snno di::bb,1110esser lasciat i com- 1)le1,11ucnte liberi colon i e intligcni di vendere e compernre le ttrr.-, sal\ •o allo Stato il dirilto di intervenire in quest a mat eria nell,t stes~a misura che nella metropol i, per circondare cioè tli sicure garanzie il dir itto di propriet à legalment e acqui• sito. L'esistenza su larg a scal;:t dei beni w.tquf opi,O· ne 11atu ralmt·11lt! seri ostacoli a ogn i process o di colo nizzazione, che ruiri ad acçaparrare ai co· loui le terrt: mi~liori. Se dobbia mo rispe tt:lre il CMallcre di iu:dicnabili1àdi que:il>eni, rimarranno di1'ponihili per l'espropriazione gratuita, o rt prez– zo ridollo, e per l'or<li11aria compra-ve ndita, i soli beni in ilSsoluta proprit:tll priva ta (m dk) e quelli in proprietà co!le t1iva. Ora i beui di propr iclà colle ll iva, per t:,sc:rc d'o rdi11ario fra le terre me• no att e :1llc colture, e non nelle par ti pii1 pros• sime alla costa, 110 11 lusiui;ano trop po i nostri co– raggiosi coloniali, che vog liono colouinare sola • mente le terre già coltivate; e i beni prirnti si ridu cono a 1>roporzio 11i co~t esigue da far sali re il co1111ne1cio c.lclla terra a pri::zzi elcva1issimi, proibitivi. E uatu ralmenlt>, se abbia mo l'obbligo di rispet· lMe l'inalit:11abili1à dei beu iw,1quf, molto meno lo Stato può avere il diritto d 'una esp ropriazione forza ta e l(:rnluita dt:lle proprietà pri\•ate, 11011 cousen tita nemmeno dal nostro diritt o civile. Q11:1lora lo Sta to volesse quindi acquistare le terre (li 1)roprie1:\ dei p1 ivati, dovrebbe paga rle a prezzi eleva tissimi, chi:: 110 11 consi::ntireb bero una distribuzione dd le ter re al pri:zzo <li coslo ;ii fu. turi colo11iz1.a10ri, ne tallto me110 una dis11il>uzio11e gr atuita. Puslo in questi termini il problema . es:unine• remo in un pross imo .1rticolo pii1de11aglia1a mcu• te gli obbl ighi che circa l'inalie nabili tà dei bt:ni waquf ci siamo ass unti col decrelo de l 17 ottobre, e i loro ellc tti nei rigu ,m li cli una eventuale colo • nizzazio11e italiana. CARLO ~IARAN lì.L LI. TASSE SCOLASTICHE E DEMOCRAZIA Ncil'a rticolo di Gino Lega « GI' inseg nanti mcdi e \'on. Credaro• , pubblicato nel n. 5 de l– l'Unild, leggia mo: 11 Così , per iscusa della sua impoten1.a a strnp– pa re dnl co lle>,:-a i fondi nece ssari, quand o il te• soro c:rn florido, il minislro Creda ro offer iva r,.lla C.lme ra - che iu \leri tà 110 11 ne parve molto pe rsuasn - una sua bella teor ia, per cui la vera democnni" consis lc... nell'a umen tare le lasse scola stiche, perché In scuoln medi", nella mente del ministro dcli' lstru7,ionc, sen•c non a lutl a la na,do ne, ma ad una classe pri\ ·ilegia ta ! » ?\oi 11011sap e\'a mo che l'on. Cred aro avesse esp resso <1uesto co rngg ioso e franco giudizio, che op portunam ente S\·iluppato e chiarito , può C<'ndurci alla solu.:ionc <lei proble mi, che oggi si agitano tra la classe degli inseg nant i medi , e che forse ;1vranno 1111' importanza decisi\ ·a 1>er l'a v\•enirc del nostro troppo num eroso pro – let ariato intellettual e. Esaminiamo obiettivamen – le la <111es1ione, prospetta i,, dall'on. Credaro , se nza preoccuparci cieli' accog lienza, fotta dalla Camer a dei Deput ali alle paro le del ministro clell' Istruzi one, sapendo or mai per lunga ei-pe– rieuza, che le :isse mblee lebislat ivc, con siderate c•,i:.1c co llettività , sono le mc.110 adat te a co m• pr ende re e discutere prob lemi, che han no un c:-irattere emi,u- ntemente tec nico e specia le, come so no la maggi or parie delle question i fi11an1.i.uic ed ammini s1rath 1 e, che \'engono proposte al loro gi udizio. Che la scuola mccli:l sen·a non a tulta la na– zione , ma ;;olo • ad mm classe pri\·ilegi ,i.ta • • non credi :uno affatto che sia 1u:' :\Straziane me – tafisica della mente dall 'o n. Crecbro; perchè tult i c1u:mt i S:lppiamo che coloro i quali in Ita lia pos– so no usufr uire deg li studi medi e specialmente classici, sono un' esigl l.l min oranza , in co nfronto di tutt o il re:a;to della popolazione, che di t.ili studi 11011può trar re profitto :1 fa\·ore dei propr i figli , CO<ilrctti a ded ica rsi a la\·or i manu ali, eco · nomiearnentc più accc,.s ibili alle class i pupo l,u i. Cosi gli studi mcdii et! in special modo i clas – sici, sono in 11:ilia clcstin ati a favor e cscl11s.iv, 1• mente cli un:t parte ddl a bo r>,;bc3ia e 11011della più m!sern, meutr c ad cs~i si provvede in ~ra n part e coi 111c1.1. i cC"onomic i trat ti dalle im1>0stc d irett e ccl indirette, che, come si sa, ~rav :rno coatti\·a mcnte su tulli i cittadi ni e, ne l noi.tro sistema tri butario, s1>ecialmcnt e sui più pover i, dei qua li si limit :rno i con..:um i di primi3sima necess ità per des1i11are una frazione e.lei loro mi– serrim i redd iti :tll' isrn11.io11e elci fi,l{lidcli" bor– ghesia, meno hisog no-.:l. E la spesa, che do man i !òi richicdt:r:\ per soddisfa re le giuste richieste <legli inseg nanti medi. tlovr.'.l ancora piil gra\·.ire, a mezzo di nuo ve imposte indirette, sui magr i reciditi di classi di lavorator i, che conoscono lo St:lto solo nttra vers o le pe rsone ~lei doga nieri e degli esattori e le facili pro messe deg li age nti elettora li, Gli inse~m111ti med i, 11cll'i111eressc stesso ·dell a loro causa, al111qua le ci un isce tutta la noslra simpa 1ia, dovrebbero insistere , perchè la• bell a teori cn • elci ministr o Credaro fosse presto con – cretnta in legge, in mod o che :illc spese occor – renti per la sc uola media si potesse prO\'\'edc re in gra n p:irt e con tasse sco lnstiche, p11ga1c da coloro, che usufruisco no e fanno libera do.manda per il servizio pu bblico dcli ' istruzi one med ia, orga nizzato e m11ntenuto a loro esclus i\·o favore dallo Srnt o. L'o ppos i:r.ione, che cosi tro\·eran no gl' inseg nanti mcdi nllc loro richies te, sia nella Cam era, che nel 1mcsc, saranno, se non min ori, ristrette ad un minu sco lo nurn ero d'in teress ati , che non si pos;;;ono ide ntificare colla naz ione in• tiera. Oltre a ciò gli inseg nanti mcdi, propui nando e sos tenendo q11esta pro posta, farn•uiu --.I' :ntc– resse <li mo lti padri di fam igli.'.l., n cui le elevntc tasse sco lastiche imp ed iranno di cre are, con col• pevole incosc icnz:t, nei loro fi},:li dei futur i spo– stati, che andrann o ad ingro ssare le file del no– stro Kià 1111meroso proletari:llO intellettuale, che si affolla minnccioso alle porte della buro crazia, do\·c, se :wr:i l11fortun a o la disgra zia cli ent rare , sa rà cos tretto a trasci nar e una \·ita di stenti e di prh •azioni d:1 pcz.:entc verg ognoso , se nza dub. bio più miscrn di quc ll:l del pro let11riato ma– nua le . Coli' aum ento delle tasse scol astiche, l)Oi, si \'Crrà au1omati camente a <.liminuirc l'o fferta ogg i eccessi\'a, di a-.pir:mti ;ii pubblici impi eg hi, tra i <1uali quelb dei futuri inseg nanti mcdi, fa\'o ren• do così indirett:lmente il trionfo della causa com• batt uta dalle orga 11iuazio 11i cl' impie>,:-ali per il mi;.:;liora mcnto eco nomico dc li" loro classe . I.o Stato i11fi11epotr,'i rberbare 111spesa, desti11llta nlla scuola media, alln scuol:i popo br c e profcs – ~ionale, cli cui rn,d nostro paese è g-iustam cnte lamentata la pi1'1 :is,o luta tld icicnza . J\ bbi:lmO cred uto hcne di app rofill:1re cldlo spun to dcll 'a rlicolo li i Gino 1.eg.t, per pro spet• tare ai lellori dcli' ( ·nil,i uno dei 1111tiproble mi ru11o·d i, che debh ono f:irc p.1r1e del suo pro – grn mm a, di cui 11oi vecc hi 11111ici scg-uiamo il len to, ma -.icuro :-.vul;.;imento, con quella fede ardcnl e, che ci spinge a stucliarè e pensare per libern rc il terrcuo dei proble mi nazio nali da l con· Biblioteca Gino Bianco fusionismo e dalle idee metafisiche di una \'C C– chia pseudo dem ocr.tzia e le mt!nti dd pubbli co dalle numero se il/11.sio11i create cl:\ una falsa cul – tura e dalla 111ali1.ia degli uomini. Erro,u: Lo1.1:,;1. POS TI LLA I.a t,·oria rii,· I' islr1f':iu1ff media o 1mit-,:rsi larill drvo ,w j>(r,t:arsda rrl111''110 i11h11011apari,· g-/'i 11f,:. rcs.rnli. 111,:11tn · la istru:iom: popola re de;/esser<· g-raluil a, ri semb ra imlist ul ibilt-. H da questa a/l 'a/l ra n_lJ;,y111, ::i01 ,· dd l.oli 11i die i lll(fflio ra - 11101/i aono miri cl1·,trl'i11s,-g-11rwli d,:;•0110 rsu rc ri – cavali da aumalli dd!t · l11su· si-o!dslirlte, ,: br,·ve il pa sso . 11/a11.://'app lira:::ùmepratirll di quesfo ·pr i11nf!io, oggi, in 1/alia, dalo l'arga11a11101/o t' il (1111cio- 11ame11/o delle 11os/rt• sow/,:, l'n11mtwlo d,.'/k lasse sroltrslidu 11011pu ò 11011 esso·e acro mpag11alo da i,1,01w1wie11li r tlu illiqui!ti e da p,·rirol i ros ì ,:,.avi da rnulc rd 11wllo dubbiofi inloru o alla r,·a/e g ir,. sli~ia '-' allir oppo rl1111ila di sijfallo prorudi – me11lo. A11::ilullo, i11/11lli, k 11os/r e uuuf,; medie sono 01:ir,wi::::ak i11la/ mod o d1r: i11 riasr 111111 sruo/ n si lro: 1 a110 rim,'ShJ/ul i a/mm i di diz,eru prove• nie11::esocial i, , di dit ·,·rsi dl'sl iui. Per ,•s. la scuola lro tirn i' fr,•q11c:11/a/a 1·v11t,·mp oram ·a111e11le da a• !mmi del proldarial o supe, iorc t' dtlld più mi – ,u,ta bo,:i;tu:sia, d1e si fo wern ,111()dopo la lit:o ,aa l,:nrirn , ,. spe f.ro si /e r111a110 auclt,,:prima tic/l a /j. reu::a, jh•rr/1 J 11011 do111n111/c1110 alla sruo/a media r/Je 11m1 islr 11::io11,·1111 po' supe rio r,' a qudla !roppo i11.suj/irie11le ddk so,ok rl,•111,·11/ari ; ll/tum i della media bo11tlusia, che si dc:sli11auo dopo la lire11:a /e01ira alle se. ioni professio11ali ddl' lslitu/o /e– c11iro, o 11/e sowlt.· ronnHerriali, a.srriro!e, in• du.strùrli di t[rmlo rorr i:-•j>om/1•11/,:; a/u,mi della bo,-gh esia vn· a e prop ,·ia, d1e dalla sruol a feo 1i<a pa sse num o a/1(1 ,'),•::io11t'fi.siro mal emt1lica de/I'/. sliluto k o dro ,: di qui a/Il- Scuole ,111iucrsilt1rie. E ror1/ 1siu11i 1 1urlt~t[he, sebbene mcuo caolid1e, si ha1110 iu /111/e li' a/In • scuole. - Questo rimesro – !ame11to di t1l111111i di dh,crse p ,·ut 1 0 1ù.·11-:t· C di di– veni tlt:slini ndle stesse .tcuole, pr oduce, o/Ire a mollc:pliri Ùlco11vl'!tie11ti d'ind ole didallinr, a11rhe l'ingi usli::ia Ji11am:it1ria di far paga re li 1'icrl,i e averi le sks se lasu srol asli clte. I:: l'alfml'/1/0 delle tasse, rhe sar ebb(' m·ccsstrn 'o a risolvere il pro• blema al/uah- dt:![l'i11sr1r11a11/i e rl1c do,..rcbh't:sscr e di 30 o /O lir e am1111.' ;11 mediti per altmno, ren• tlert:bbt: ancora più acr,/a, a dtum o dei piùpot·eri, q11rst'i11.s:h1sli:Jia. f,i ·a /(ISSe di 111,,tu n·t,1, amm is– sio11e, it11111(l/rkola::io11c, lict:11::a·, tlij>/0111a - o /e • ro11dilti 110111e 1rlalrire e lassafri re ,le/la nostra ra:: ::a ! - m1 t,l,u,110 Ji Scuola lec11ir1 jH1.1:a og,:-i ili Ire t11111i 132 fin •: rioi: circa 5 .7 lire all'a ,1110: 11011 è mollo per chi tlet•e lllldare in seg uito a/. l'fslilu/ o /ec11iro e nurgari all 'l 'niversil,i, t1011 è poro per 1111 po;:cru dia;, 1 olt1 che ,,a a/Ili Scuola /,:cnira solo perr/1t1 in llt1lia 11011 esis/0110serie scuoh- pop olari inferi ori (la V<' la VI della legg e del 190 1 sono t!1/lonr 1111trb11.ffo11ala I) Quando avremo por/nit: da 5.1 a Sù o 9() o 100 lire l'anno le lasse delle Sr uo/c,: lt:rnirlu, mw ,wn·uw rom • 111•tso a dm1110dq:l i al111111i più pouel'i 1111a odiosa i11iqllilii i' /1101/re a11c/ll', amm ,•ssa - ,· 11011 .i(rppiam o ron q1ur/e fo mla111,:11to sicuro - ltr spera u::a dd nostro l.oli11iche 1m 011111,• 1/o di lasSt' sroltistir he freni l'a11111.: 1to dd pro/d ar ialu intelldluf! le, 11011 si de.•e dim,:11/icare du 1111 sis tcmll di al!.: lasse sco/a. slirkr , qm111da11011 i arro mj>ll.t[flalo da 1111a grande Sf.ridà di sludi ,· da ,ma r,:l[Ùht se/e-:,ione per mau:o di srrit· pro :•1.'d', •same, è la massi ma del/e iuiquit,ì soriali possibili : /asst· sculastid1c alle e sludi facili e al/(l or/u 1111, t'U.l[lio110 dire il 1110- 1,opolio tldle prof;,:ssio11i mc'die e supe,·iori e dc • gl' imp i,·ghi as.rir11n1/u a quella solt1 rlasse soritrle che pu ò pagare h1 all e lasu, e si:11::1111ess11,wJ:a• rn11::ia di a(/nlla prt'j>anroiv11e i11lcl/c:l/ua k e mu• nrl e : i po;•tri 11011 posso no a11dare a sruo lfl se 11011 l1a11110 1111 in,r:c:g-110 /urlissi mo 1' se 11011otlc11g-0110 l' rse11::io11er/(1//i'lasse; mentre i b,·11t'Sl<111ti va11110 a sruola a studi are per /111r/a, e jaH110 ,l{li esa111i per burla, e si /(lurc'a110 p,·, burla , s,1/iJo a gua • dag11arc poi sul st·ria J.tli cmol11111e 1li di pr o/es • sio11isli e d'ù 11piqr(l/i, 11111 lte .)1, ' sono per/e/li ere• lini , su/o perdu 1 possono P"l;a,·e le a/Il• tasu sccJ• lastirlu. - Ora le sruole malit· illllia ne sono .t:ùa J/c oramai a 1111 /,1/e )[rado di diso1-g-a11i::– ,;;a::ion1·, che in ns,· t[li sludi e gli ,·sami ScJNo din nlali una w1,1 ,, ,)ropria bu rla per /ulli. I:: in siffirlle romli::io ui l'tr1t111e11lu dd/e /asu sro • lasliche 11011 sarc·bh,• eh,: 1111',rllra 11uwif,:sla::io11e di quel/' islriouis mo t~O"arisliro -co11senml ore, il quak o,r:.l!"iin flalia lr ora comodo s,·n•ir e e ro11- so/it/111·,·k p,·l[s:iori itu;iusli::ie surù,li sollo il ball • diiT Ollt' ddh z de111oc1'11C'Ù1. /' 10 troppo qunk ro11sù!t'ra::iu11i 11011 imp;•dirau. 110 .s:li aumenti csro,1.;iftrli. H d'allrt1 pari e, dopo rlte il bila11rio è s/11/u p, ·ofcmdamaJ/ e dissc:s/11/0 dalle: sp,·s.: di l.i bi11, e,: più s,11·,} disusllllu in. ug-,tilo dalle ,1110:·,· p1 co,· spese mi/ilar i res,· 11,•uss111·i,· da/111 111w:·a 'lYiplù·,·, bisog na be1'e sreglie re fra a11nu:11lar Il' lius,· srvl llslid1e o lascia r ntorù ·,· di fi1 111;• i pr ofesso, i 1' ma ndllrtt dd /u tlo a rotoli /1.' sr110/e. li/a noi sp,:n·a . mo dw gi' i11u.s:u1111li, dopo dii: la lorv ,·011- di::io,u ao 11omira sia staia dt•g11a11u•11/t' siJle ma /a. - e 1·0.1rlia11w ow/er,· rht 1111n lnw,m volh r si Ja c• rùr sul s,·riò - , .fitt pur r ro,1l 'aiuto di lass, · sro • laslid,e iniqui? ,,d rffdlfr,wlL'ttk a11/id,•morralirhe , n,rclu s,• appa, ·1•11/;•111,·11k dirdl,· a fa r pa,l[are alltt borg-/lt'sicz rdc:lle scuoi,· ta11ir/11• lJ Ili su,, isfru– cio,ll' - , noi sperùr1110 dir i prof,·ssori 11011111011- rhr ra,1110 ,li n/>rr11tkn· 1•igo ,·osauu11/c '" rm11pag11a per la riforma sroh1slt'rtr: rif orma rh,· dall't111• mnJ/o dd/e /asu srola slidu Scrt'd slcrla resa pitt, dri? mai ,u:res.rnria , I.' U:,;n ,\. La posta dell' " Unit à ,,. I sociali sti di Na poli e Ia Ma ssoneria. Hgn gio Sig. Dir,ttor c, l\'npoli. 2-3-913. Ncll'ultim('l m 11111:1·0 ciel suo interessa nt e pe– riodo ella giu sta ment;: stig mal izzava ti fott o che parec chi s111dacali st i , ivol11zi11m1ri 11:ipolet an i sono iscr itt i 1u-ll:1 Massoneri a. Sicc ome ella al'cc111a anc he ,1g:li" intransi . genti .., ad t \'il :m· eq uivoci, la pr ei::,hiamo di pubblic are che il nostr o " Cirr nlo Socia list:i ri– voluz ionar io Car io M:11 x • nulla ha di comun e con quei sedicen ti rivoluzi ona ri che 50110 nel blocco masso nico e nel Cmnit11to cli Agit;1zionc con tro il <lccrelo ca tenaccio , il qua le Comita to è una eman:1zione della Masso ncr i:1. N1,i nell 'c• lezi one di l\1ontec ;1h·ar io, " cui ella acn· nna. pro – pugnamm o la candirl:ltura di Mario Todesc hini.. e abbiam o av vt:rsa to la t:,ttica del Com i/al o bloc• cardo nella prest: nte rig1lllzione . Propr io in ques ti giorni ltttendiamo dalla Di– rez ione de l P. S. un prv,·vcd in11:11!0 che ponga fine a questo stato di cose. Ringrazia ndola. Per il " Carl o Marx ,, B. V101. 1,. Firenze • Stab. Tip. Aldlnu, Via de' Renai, Il • Tel. a.u GIUS. IIRTERZR & flGhl • Baffi ED IT OR I N o vl ~à. I SCRITTORI D' ITALIA CUOCO V. Saggio storico sulla ri'VOlu– zione napoletana del 1799 seguilo dal r.3.porlo .3.( cittadino Carnetdi Francesco Lomonaco, a cura di F. N ICCOLIN I (N . 43) di pp. 396. • • • L. 5,50 Per gii abbonati alf a racco lta ,, 4,- Questo Sag)!fo u ..:hc fa ~1el C11oco, - come s..:rbsc il Gcnlile - uno degli ~torici di prim'or dine (!ella nostr:1 lettera tura , il snln, forse, degno di s1;1rcal l:tto del gr:inJ c ~lad1i:ndli )1 fu pub• b\i.::ito d:1\l'autorc a Mil:1110 in due rcdaziom, la prima nel 1801, e che ebbe r.1pidissim.1diffusione. \.1 sc.::onJa nel 18o6. In quest,1 il Cuoco modificò alqu.111toakuni giudi1i su uomini e fatti rcl:lli\'i alla rivoh1,ionc na1)()lc1:11.1. f\\ •vedutamcnte per• ciò il l\'.iccolini, nel cur:irc questa 11110\·:t c,li,i om.: del S,;;;;ù•, dcl!:t ,1u: i.lc, dopo il receute iiorirc degli studi sul Cuoco, er.1 vi\'amcntc scncito il hisogno, pur :lltcncn ,losi fcdclmc nle all:i s1.-cond.i rc.l.11.ione del 1800, Jd la quale corregge solt:rnto ~1!1~'/1\ ~~:~1~i ,:!~~:t~;; ~I:~~~~\~~pr=:fs~~J!~e slamiJ lmcntc mut:ni nella sccond.1, dei quali il IY.\ yab non aveva dato che 1111 brc\·issimos.1~gio. Come il nome di Fran ccs-:o l.omonaco è saet • t:tmentc lèg:110a quello del C110.:o per 1':1mi..:iti.1 che li uni 1fu il l.0111on:1co a presenta re :11Man zoni il Cuoco , cosi intimo nesso è fr:1 il .'itigg;tJ e il R,1ppm·tii 11I nl!m/i,w Cor110I, ficr:1re<1uisitori,1 .;antro i princip:ili responsab ili della cat:islrofe dd 1;99, e spc..:i:1\111cutc ..:ontro il )10jc:in. Qu:1<.idoveroso t.:r.1qui11di ripubblk:irc, insieme col S";!..:io :rnche il K11prorh1 del l.omu11aco,che, se non può dirsi il primo asserlorc ,Id com:ctto dd l\ 1nit,'1 italian:i., ha cèrt ,1111e11t<'il merito di avcrl.1 per primo csp!icit:1m1.·nte c,1 .ifi.::accmcnlc prop11~11. 1.1come so!:1 foco ra di salve •1:i per l.t pcnisol.1, :i.nzi come ro11.!it ,1 Jii:r 1 111a 111111 dclrc– quilibri o europeo. Si ~ ancbe pubblicalo : POETI MIN ORI DEL SETTECENTO - éJV/ar,za, '1?,e,sr,onico, Bondi, 'Jioren· tino, Casso/i, 8',1ascfteroni, a cura di A. DONA TI. (N . 45) di pp. 356. Dlrl1ue comnilHlonl e YJell• e:l:. .'saa Editrice CìlUS. LATERZA l: FJOLI, Rari

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