L'Unità - anno II - n.7 - 14 febbraio 1913

248 L' UNITÀ \'an o allora form:rn dosi e su,;cita,·ano ne:gli one• sli la spcrnm:a (d 1c ru 1>oi delusa) di 1111' azione ril111ov;1tricc , ampi a, Or)r.::anica , vcrame:ntc e nobil– mente po!ilù a, - <tcmbravano J>Otcr essere stn1- mc1110 adatto :11l'ore ra cli ris:111:uncn to. Orbe ne proprio nel tem po in cui le cricche affaristiche si M:nti,·:rno più minaccia te e corre,·ano ai ripari , fu formulata la legge sullo stato giuridico: e se nnchc 110 11 fu voluta con <111eg li int enti , cer to lu i:-pir:itn anche da c1uelle prc occup:ui oni. La sop• prc.,.,!,ione della liber tà dci;l i uni se rvì :i ga rnnzia dtll' impun ità deg li ;1ltr i. E sta il fatto, per citnre uu ese mpio solo, che i fornit ori e i fm:• zionari. i c111:il froda rono co,;;i auda cemente lo Stato durnnté; la guer ra libica, h:urno potuto anda re 1>iù facilmente impuni ti anche pe rchè ne.,.,suno si è .1rrischiato a \'iolare il silenzio . l ·<•o Gr mo ~lo:,, ;1101.FO . AGRICOLTURA, GOVERNO E PAESE Il G.>verno e II paes e, I problemi ai,:ricoli so,10 1>oco tli moda in Italia. J\i piÌI quotati fabbri can ti della pubblica op i1uone 1nire poco llegn o d' um1grande n:11.:ir-ne tenere in conto l'agr icoltura : non siamo nell'e– l>OC:l della gran de indu stria ? Epp ure vi è unu ver it:\ bana le che in Ital ia C necess ar io , i1>etere inccssnnlt>mente: il nos tro par se C pre v:ilentemente agri colo. Un decimo tlella popo laz ione è comp os to di propri etari di terre ; piu della metà è popo lai ione agri cola ; e se non b;1stass e, i ce nsimenti su ccess i,·i son Il :1 dimo stra rci che tale po1>0lazione agricola hn-ece di diminuire va crèscendo. Epp ure in <1ucsto paese pr evale ntemente a– gricol o uumenta costantemeute l'ecc edenza delle import azioni ngr icole sulle es por tui oni ! Commerc:to del prodotti agrfcoll . v.cc 1-:1rnNZA IN \',\1.0 10{ Anni Delle ln1po11n loni De lle e1por1ui oni IQOO 41.5 1.827 190 1 $ti 119~ 1 1901 60 O~l .NO 1903 41.94Q.'°7 I~ 0 12,00 1 55 119.171 1i8 .6y>.0 18 310.,i18 079 311.6J8.16o In t·ompenso, le sresr del:o S tatJ per l'agri – colt urn ... chminuiscono. Legg ere per credere : Spue per 1'aa:rlc:oltura. Anni 1906-07 1907-oS , .. .. 1!)09•10 1910-11 Som 111e ac«Tta le tli re) ll.0J5 •So0 12.t11.1 07 12,-1:s., ,o 9.h 9.790 9· IJ 7,l j 2 Simili cur e p:ll ernc•, che farebbero arrossir e un ga mbe ro, si e,.tend ono a tutt e le spes e per l'agri coltu ra , l'industria e il com mercio. Nell'a s• se stame nto tlel bilancio 19 11- 12 , su una so mma , compless i\'a ,Il SJ>ese de llo S tato d, L. 2 milia rdi l jg.645.000 .sole 28.13,..000 sono sta te sp ese pe r il Ministero d'i1gric oltura indu stri:. e comm er – cio. Nel bilancio di pre visione 1912 - 13 le spese cori1plcs sh•e dello S1ato au menta no a Lire 2.:zo6.5o8.ooo; ma qu elle per il Ministero d' A. I. e C. dim inuiscono a L. 27.238.000 I Suppongo che lo stesso deb ba succedere in T urchia . Bisogna intend ersi: non si tra tta di :1spettar e tutto da l Gove rno. Se tutt a l'Ital ia fos!'e la va lle padana , il comp ito deìlo Stat o sarebbe cert o molto limirnto, sebl>ene an che là le inond azioni J enun zit10 una dcficenza dell'azi one statale . Ma la valle pada1ia non è la regola: si dire bbe l'ec– cezione, se le difler ent issime condizioni delle nostr e terr e perm ettesse ro di parlar e d'un a re • gola. Ad ogni modo, p .:r quanto le zone agri– cole italian e sieno molte e assai d iverse, un fatto è cer to per quasi tutte: che lo sv iluppo agrari o ha come preme ss a una serie di prov– ved imenti pro tettivi da parte dello Stato. P ro– tetti vi, intendiamoc i bene, nel senso genuino della pa rola, e non second o il gergo de i ma– du oli che chiamn no protezione l'aggre ss ione do• ganal e. Molle volte non occorrono nean che prov– vedim enti positivi, si tr atta sem plicemen te d i ab b11ttere le iniquità che ordina1•1ent i tr ibutari, :unm inistrat ivi, doganali sono andali accumu • lando ai dan ni dell'agric oltura. Incur ia de l G'lve rno? - Ma il Governo C Jìglio della nnzione, o per lo meno delle class i di rii;enti delln nazione. E finchè qu este non a– vrmrno cosc ienza del problema agn 1rio nazio– nale, anche per g!i uomini di Governo c1ues to urob lema sa rà lamq11am uou rsst /. l'i~gli stess i agr icoltori manca una robusta cosc ienza dei propri intere ssi. Chi tra ess i si occupa di zuccherier i e side ru rgici? Sz ne oc– cupa il sig. Lub in, nrn è un ame ri..:an o. Un ita– liano non si mernvig lia s e in Ital ia si ve ndono le frutt:, candite d i Californ i.i. Pare st abilito da l destino che le fru tta ital iane debba no ingras– sare i maiali e il daz io doganal e sull o zuc- chno d1 bb.i ingrn ssar e gli ;1fl.1ri:Hi. E <1uesto della proilm:ionc dcll' mdu -.tria delle frulla c:rn– di te e delle conserv e non è che un fram mento dd grosso onere, che la dogana r:q>prese nta per h1 terni. M:i qu :rnti fra (,!li stess i agi icoll..>ri ne hann o chiurn cosc ienza ? Rlmboac:blmeo lo e da:lo aut grano. Sent iamo ogni giorn o p:1rlnre di cultu ra in• tensiva e di lati fondo. Ma troppe volt e si rivela uss~nte in chi parl a non so lo la coscienza de i problemi cui accenna, ma persino la nr,zione <lei significato sle sso delle par ole. Il h,t,fon do me~ rid ionale per es., come ben d ice il Valen ti, è una cos a affatto dive rsa da qu ello che s i con– cepisce volgnrmente ! Il rimboschiment o è un 1ltro motiv o alla por• tat n d'og ni cica l:i : dnpn tutt o, per rimboschire non OCl'Orre che piantar alberi. Tutti se mbrano convinti che il dibosca mento sin soltanto frutto dell'incuria del Governo , che da l 1867 al 19 10 ha speso pc! rimbo sc himento so lo 7 milioni, e dell'i– gnoranza della popo:a zione ..analfobct::1 •· E certo c'e ntran o an che qu f"ste caus e. l\la 1>0chi s:1nno che dal 186o in poi sono pass:1ti in Parlam ento ben 3·1 di segni di legge in materia forestal e; pochissi mi capiscono che il d1boscamento è stata una cons egue nza inevi tabi le dell e cond i– zioni economic o-soci ali 1lell'ha li;1ag ricolct. Quan– do vediamo il tisi:o ca mpice 1 lo, che la man o • deva st.1trice • de ll' • analfabe ta • ha sos tituito sull':,lta mont:tgna al bosco primi tivo, pensia mo pure con dolore ag li alb eri scompars i, ma pen· siamo anche con pietà non priva di am mira – zione :1ll0 sfort una to eroismo dd l' • analfab eta ., che fu costretto a ce rc;1re un pane nelle loca– lità più inosp iti ed infeconde, che fu condotto du una tri slt! situazio ne eco nomica generale a considcrnr c l'aibero come 1111 para ssi ta, util e solo dopo l'azione de lla scu re! La strn da è essenzia le all'"s istenz a del bo– sco: se nza strade il bosco è an tieconomico ; pra – ticamente muti le è opp orsi alla sua sco mpars a. Il malessere economico dei rontadini e dei p·ccoli pro1>riet11ri ita lian i, come In cac ciato tanta gente in Americ:1, cosl ue ha sospi nto l:rnta altra a de,•astare i boschi. Inuti li i di vieti e i ge nd ar mi, qua ndo il nemico dc-ll'albero sta nello stoma co dell'agr icoltore, che non si può riempire di re– torica fores tale. Og ni aumen to di benessere (di· ciumo meglio: ogni dimi nuz ione di malesse re) delle class i agri cole sarà una fortu na a11che per il bosco; ogni malanno che colpir;\ gli ag ricol• tori volgerà l:1 scure contr o gli alberi delle fo– res te. Verit à se mpliciss ima, ma qu anti ne hanno coscienza ? Quand o mai lu retorica fo1·es tule ha pensa to alla necess ità di crear e l'mnb,ent e eco– nomico imlispens ab ile pt>rchè il bosco sia frutti– fero ? I la duto ai montanari vie <li comun ica– zione poco costose, ha frena to l' incrud elir del fisco, ha folto qua lche cosa per togliere le po– polazioni rurali daJla necess ità lisiologi ca di cercare sul ter reno del bosco il pa ne quoti. dian o? I gua i dell' agr ieo!Lurn - si di ce - ~leriv ano dall'an alf.tbc tismo. Esis te anclw questo. Ma forse sarebbe oppo rtun o pa rlnre un po' dell'a nalfabe– tismo di ch i conosce l'alfabe to. Si 1>resu me, infatt i, che tutt i i deputati, bene o male, conosc;1no il si ll.ibar io e tt:ngano la penna in mano. Ebbe ne: pr oprio costoro hanno la pr etesa di pr otegge re l':1gricolt ura (quella meridionale in ispecie ) rega lando, medi::wtc il dazio sul gran o, qu alche centinalo di milioni agli a1,:rari ... della Valle del I\.>. Elio:ir<lo Gi– rett i, Muflco Pa ntaleoni e tnnti altri volen terosi hann o tentato inva no di insegn: u e ag li onore• vol i signori che gli agrico:u,ri italian i son var i milioni e i benefica ti dal da 1.io son poche de 4 cine di rniJ;liaia : fatica spr ecata ! I signori legislat ori J ovrc bbero conosce re la geog rafia almeno del pr oprio pa ese . Conosce – reb bero in ta l caso una verità ancora più ba• ,mie di quella c.hc ho :icce nna to :il pr incip io: l'Italia è un paese sca rsamente pian eggiant e. Gino Bianco Ecco qua: Supe,ficie 1ou,lt dt"I Rtgno Reg ione ;li mon1aana 1\1:uq. ~85.6!1.11 > 101.0 ,~ 6o • • co 1l1n.i. • 1:2 111 IS • µ anu,a 6o.'-s9. 17 U11;1 politic.i agra ria. che pr c, cinda d~1la pre– valer:te n.11ura 1tl011tuosa lici nostro patse , è una pvliuc :1 senza sr nso comune. O, bc :":e nt I decennio 1900-910 l' Italia ha im1lort ato tonm I– lat e 9.32;.,;So di le~n:une comune-, pe r un va– lore tll L. a.,a.o86 358. Per 1111 p:1r se mon!•mo non c'è n,ale ! Coltiv:,re meno gra no e pili :ti• bcri da fusto sign1fichereUbe io conclusione n• ven .· :1nchc più gr.1110. ~t., i lt·gb:.l:1tori pru frg – go 110 l',1gr.coltura col tlaz io su i cereali ! Pollllc:a ~ mo1ea c:itc:.i. Qur-sti medesimi lè'gi.slator i non hanno temuto cli co1>ri1si di ridicolo conced endo, in una legge per In S ,n leg na, un pre mio d i poche cen tin:ua d i lire per la cos truzione lii case coloniche, qua – sicch", co me nota il Vale nti, t:.le cos1ruzi one non impli c:,sse una cos1osa modificaz ione de lle col• tur e. Fra i t:mti malan ni llella Sard e~na v' h:1 il fuoco period ico, de\'aStature. Un Governo che ~i rispe tta non può cedere un'i sola al dominio del fuoco. Ed ecco che ,·ien fuori una belli ssi ma grid" con oorme minuziose su l do\'e, quandro, come, se e pe rchè è lecito accen dere fuoco iii Sur deJ,?:na. Disgra ziatam ente, l'es tale, gl' incendi cont inuan o e i carnbini eri non sann o come arn ~– starli. Gli è che gl'in cendi deriva no dalla mun– c~ta falcialura del fieno e del le er be secche, e la 111:mcat:1 falcia tura de lle erbe di pende da com1>lesse cond izioni ag ricole e soc iali che nes• su na Eccellenza può ab olire con un tra tt o di pen na. E non parl iamo del disor dine idrau lico. Ab· biamo visto milioni di perso ne, l'a nno pas– sa to, delirare 1>er la conquista di nuove ter re ìn Lib ia; non vedr emo mai nessun o piang ere su le terre che inces sant emen te il d isordin e idraulic o toglie all'h ah;1. Da noi pai ono lu tti sent imentali, tutt i filan– tropi, tutti patrioti, ma nes suno si cura de lla rede nzione delle ter rn povere che significa re– denzione dei poveri ;1gricoltori. Dove la mon• tagna res ta nuda e rocciosa, se non si trova il pan e quotidian o per chi ha fn111e, si trov6lno motivi es tetici per clii ha il ,•entr e pieno. In Italia ci son molti (trop1>i !) partit i sovvers ivi: vogliono le rifor mt", la rivolu1.ione, il soc iali– smo, l'ana rchia. Ma non si curano di sape re se sia bene soc ializzare le roccie, le inondazi oni, la malaria , i pitlocchi. Devono discut ere gli ango– sciosi problemi della tattica elett ora le ! Ci so no anche dei conserva tori in Jtalia. Ma qu esti si limitano " protes t:-ire, chè si vedo no troppe ba n– ditre ross e in giro. E qu:1ndo, in qua lche borgo del Mezzogio rno, la miser ia imp ersonata in una folla di conta– dini affam ati, min accia di dar fuoco al ~'lunici– pio, allora riesce molto facile al • gala ntu omo " meridi onale gridar e ch'è necess ario un t;rntino di g8; o riesce a!t re ll:1nt o facile al pacifico bo 1g:hese se ttentri onale bor hottare che lagg iù è tutt o un co\'o di analfabeti e di mal fattori. Sa– rebbe alqu anto più dinicil e pr ovvede re, per es., alla irr igazio ne dei 300 ,000 ettar i irrigabili (d' in– vern o) e non irrigat i'i n Capitana ta ; e ancora più diOicilc sar ebb e studi are la sis temazio ne de i bacini monta ni nelle Murgie e nella Basi- licata . Contadini e socialisti a Imola ~el l' l "11ilà del 31 gennaio ripr oduce mmo dal – \' A t•(111/i una co rn spontlenza da Imola, in cui si parla,•;1 co me della co::.a 1>ill 11:1turale cli c1ucsto mondo di 1111 c.:or1co<li protcs 1a,, ieln.to dall'au• torità politica, di un gru1>po di conlndini co n– trari ;ili ' amministrazione comunale ~ociali:,ta; e uno scon1ro fm i contad ini e la forza pubb lica, ch e :t\'C\'a • dbpc rso :1 pi;1t1onate • i dimos 1ranti era com,ucurnto co n le p:trole : « Altro trall a– mcnto non si 1>uò :1s1>c1tare cl:w\'cro chi facen– dos i sob illnre dai padroni, gr ida : .·lbbasso il rc– f ,:rr ndum e l'a rquedvllo ». Il r:H·conto dei folt i, fotto a questo mod o, - no i o.-;scrvnvamo - tlocumcnta nei socia listi d' Imola tm a !!lato d'au iino clic è qua nto di nu.:110 sociali.,.,ta si possa imma).:'inarl•. Ora la rt:clazionc della / ,•If a, giornale sociali– sia <l' Imola, ci invia un nume ro dd ~iornalc, da cui risult:l che il gio nrnle imolc:-c, lung i dall' affcrm:irc anch'esso che • altro trattam ento non si può aspe ttare ecc. •• de plorò • gli ec– cessi degli age nti dell'ord ine, che scmbrarn no a\'cr perd uto il :-cnso de lla misura e l'esa lta ,,j. sione delle co3c •, e rifiutò a nome dei socialisti ogni rc.,.,ponsab ilità nella pro ibiiionc de l cor teo ; inollre, esse ndo stai o arre, ;tn.to un giov ane libe– rale nello :-contro, due socia listi autorevoli an– darono ad insiste re presso la 11 1estura pcrchè t}()nC::...,e lìne al più presto nl.. .. m:irtirio. Onesti cl.ui di fatl'.>, che noi ignora,·amo, ci fa11~10 ol,bli);O di ritirare le nostre os ser\•azioni in ,111: 110 ri~unrd.H':tno i soci:ll i,t i d' Imola. ~l.1 qudle o:--.ctv;u:ioni re,rn no ìntc):re in <111,rnto rij!'narclano l,1 pcr:-ona llcllo scritture della cor rispo nden za. il quale din anzi a1,;li • ccce,s i di a~euti. da• ..,cmbra,·ano ,wer perd uto il sc n,o della mi, ura e re-.a 11.1 , i,io nc delle co-.c •· tro• ,·a,·n che « altro trawun entl• 111.>n si può a,pet – tare dancro C4.:i: . ' · t ·n C'OllllllC IIIO (li (jtl\'~to J:cnerc - lo riferiamo - e indej,:110 di ,ociali-. ti ... . sul se rio. ,r. s. Framm enti di vita italiana. La do ta dazia ria di Na poli e la Massoccria A.·. O.•, 0 :. 0 .-. A.-. O.-. U :. MASiJNl RI& UNtVEISlLE• COMUlì10NE 1ULIAIU o, ,', Ji X"f<·• llkrll •U111JIIHU • Ful, llun r. •..,,.· 11.·.r .·.L•. R :. (J I Figli di Ga,ib oldi , J1!J' I • r. -- ··-- /6 O gge tto ~ Cari s:,,zmo f r : . :?. L' mum i11;sfr(l:;io 11e r u1cio111rin dd uo•lr o ro11111t lm im,sprilo a1 dm11 1 dd popolo, il J (/(11:io consumo. <r J Co11s1glirr i drl/11 m mo,·a11~<1 suolg,ram,o ! ;,, gior no imp r, risalo, m 1 subilo, 111a 111ooio11r con/r o la/e prov.-rdlmmlo . L' Ojf : . lm clrhbeml o d' 1111•ilt1rt i jf r :. rd i an che lr a/Ire OJI :. ,, pr,.,1dtr par lr cm, ma · ~ 111/1s/aJJw111 solr1111t r :lig-11110.;11, alla prolts la c/11 la nll ru/i,u111:,t1 / 11r11 lr11r11dosi 11/ t·or rr11/e ! dd gio rno i,, cui ,.;ar,ì .~vollt1 lu III O/Ji011t prr Q i11lrr11r11ù·r 1Jrl/r, sai,, dr/ Co11si!tliu ,·um111111/,. 1 rd apploud,rt la mi11ora11: a, du al:urd la s1w - voa di rnmp ogna t di accusa. : Confido> mr, ss :. Jr :. sul •'O:.lro i11/rrtssa- ';- mruln. t Col lr :. /r .·. s<1/11/o J I)' ord . . dr/ Vm :. - 115'[;:. f.O 13. G1ov1:o:, ....,..,,,..,..,,,.-.,-,-.,..,,.. ----· - ,,,_ A NGIO LO G IOVANNOZZI, g trt11/t rrspo 11,11bilt. Plrnie - Stab. Titti,Aldl•n vi. de' Renai. Il ' et. ~ as GIUS. hATE~ZA & flGhl - Barri ED IT ORI I LIBRI D'ORO II. - H. LHOTZKY . Il libro del m,– lrlmonlo. Traduzione di N. NICO– LA!. - Un volume in 8, con arti stica copertina, di pp. 232 • • • L. 3,- :\ dist:mu di un mese dalla pubblic,11ione dcll'.411ima ,frl fawi11ffa che l· slato 3ccoho con l3nto favore d.111:1 critica italiana c Jal pubblico da renderne nc..:css.1ri:1 la ristampa , qucsu bella collezione per le famiglie si arr icchisce di un secondo ,·olume dello stesso a111orc; di liii \'O• lume che h:t a,·uto :r.nch'csso in Ccrm:tni :.1la fortuna di numerose edizioni. L:t u gioncdc l succcssoo ucnuto dal LII OTZKY \':I ricerc:na nel fatto che i suoi libri rispondono I :i.dun ,·ero bisogno della nostra epoc:1,nella quale il contrnsto fra le tr:1di1.ioni del passalo e le :ispirazioni licll':wvcnl rc C profondo, e nella quale perciò chi s:tppi:1dirci una p:1rol:i di rlnnova– menlo dei nostri costumi non utopis1k:1, 111: b2- s:1ta sull:1 reali,\, è considerato come lm :uni co, come un intcrpctrc lici 110:.tri bisog11i s1 iritu:1li In questo librn drl 11111lri 11C111fo, il I.I IOTZh:Y non si atteggia :1 sodo logo, 11011 scrive per gli studiosi : scrive semplicemente per Il giO\·.mc generationc che- h:t contrau o o ,·uole contrarre il matrimonio, e le aJd it:1tutti i problemi grandi e pi.:coli che nella ,·ila coniugale dovr.\ atfron tare c risoh-crc per raggiungere qm·ll:1 fclicil.\ che nella famiglia, come altrove, si conquist.1solo 1011:mdo, a furi:1 di rinuncie e di s.,crifici. Le quistioni del libero :imorc e del divon io sono pure tr:11tatc d:1 1' autore con spirito lihtr o d:i.ogni p:istoia confessionale e con profondo senso della rc;ilt.\. · Il libr" ,/ti 111alrimo11fo e L'a11i111, ,lii fa11riull,, sono Jue liliri che si integrano a ,·iccnd:1 e che tull i don chbcro leggere e mcJit.trc profonda– mente. Della stessa c:olleziont: I. - LHOTZKY H. L'an ima del fanciul– lo. Tr aduzione di N .NICOLAI L. 3.- AHrt rtc:tntlsslmt pubblk a:lonl : CROCE B. Br«0/ario di esiti/ca. Quat – tro lezioni. Edizione di lusso L 3,– GENTILE G. / problemi della scolastica e il ptnsitro italiano. Volume di pa. gine 216 - . . . • . . L. 3,50 Dlrl1ere comml11lonl e n11la alla Casa Editrice GIUS. LATERZA & FIOLI, Bari.

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