L'Unità - anno II - n.6 - 7 febbraio 1913

242 L' UNI TÀ materie altre ttante catted re di ruolo ( 1). E il ma le s 1 è aggravato nel presente anno scola– stico; perchè le cattedre vacan li sono certa– mente cresciute sub ito nel gen naio per la nota cagione, nè si andrà lontani dal vero fissando le a 500 verso i primi di novembre 1912.0r – bene, tre concorsi di francese, italiano e ma– tematica - pe r la storia non ci fu co ncorso, - approv ati il 1° apri le e il 9 maggio 191 2 1 non hanno dato che 1 .18 vincito ri. li Mini stero provve de com e può : ban disce e subito dopo riband isce nuovi concorsi per le stesse materie ; ma troppo di soven te fa la figura del po\'ero pescatore che cala e ricala la bilancella per i pesci che non si lasciano pig liare. In poco più di quatt ro anni si ebbero quattro concorsi solamente per le cattedre di materie lette rarie nei ginnasi inf eriori. E, ciò non ostan te, è necessa– rio prendere q uelli che nei conco rsi non sono riusc iti e mandarli a copr ire le catted re anco ra vacanti. Talo ra si vede chi ru boc– ciato ai concorsi di italiano o latino per le tecniche o i ginnasi, insegna re com e sup – plente le stesse materie negl i istituti tecnic i e nei lice i. C he quest'an no le cose vada no pegg io, lo attestano le int errog azion i dirette nei gio rni sco rsi al Ministro da molti dep utati , per– .;hè siano provve dute di insegnanti le scuole -secondarie de lle loro citi~. È ben vero che Mine rva si compiacque allegramen te di gio– care a scari cabarile , risponde ndo quest'a nno a un deputato di Sardegna, l'on. A bbozz i, come rispose l'an no scorso a un deputato di Sicilia i que lle cattedre - dichiara no placida– mente i burocratici niine rvini - e sono state offerte ai vinc ito ri, ma tutti hanno rifiutato , or:1 si sono interpe llati i sup plenti >; e invi – tano il Municipio e a fare qua nto può perchè il raese diventi ~de desiderata; così non si avnnno rifiu ti su ritiuti da parte de i pro– fessori nom inati ! > All'on. Cannavina, non potendo metter innanzi la sc,1sa de lla sede meno des iderata, la Mine rva con fessa che la manca nza di insegnanti lam eutata per Cam– pobasso e si è veri/ica/ 11 "" po' dapper lullo, derivando in gra n parte dall a Jegge sullo stato giuridico degl' insegnant i. ,. E questa è una menzogna, co n r.ui si può rispond ere solo a chi non sa nè può sapere come stanno le cose: la legge giuridica e la sede disagia ta non c'e ntrano qui per null:1. Il ~lin ister o de l– l'Istruz ione cerchi di avere un numer o suffi– cente di vincitor i per tutte le catledre vacant i, l'ult imo di essi dovrà raggiungere l'ultima sede, da tulli rifiutala: ciò vuole la legge gi u– ridica. Al la crisi, il Min istero si sfo rza di far frontt:, affidando agi' insegnanti di ruolo tutte le classi aggiunte possibili tino al lim ite delle 28 ore setti manali, o raccatta ndo in t111ti i modi supp lenti di qua e d i là, ab ili – tati o no : avvoc ati, medici, farmacisti, ra– gionieri, canonici, de legati di P. S., stu– denti. l\'la chi si può illuder e che dalla scuola media cosi ammi nistra ta s'abbia no a ritra rre lutt i quei frutti ch e i cittad ini hanno il diriuo di rich iedere per l'educazione e l' istruz ione dei figliuoli, ora specialmente ch e le tasse sco lastiche si vogliono aumen– tari: ? I prof essori di ruolo - dice la Com mi ssione de l 19, 1 pei concor si di Stor ia e Geografia nei licei e istituti tecnici - « in un sistema scolast ico come il nostro, in cui gl i inse– gnan ti di scuole med ie sono costretti ad im– pie gare tutto il loro tempo e tutte le loro forz e nel fare fino a qua si cinque ore gior· naliere di lezione a furia di accumu lare classi ordina rie e classi aggiunte, non possono a poc o a poco non ridur si a uno stato di ina• ridimento intelle ttuale, da cui la cult ura della nai ione ha IUtlo da tem ere ». Ciò vuol di:-c in parole po\' ere che il prof essore, se per vi\"ere <: costretto a un lavor o dopp io di que llo che solo deve e può dar e alla scuola, 11) In certe scuole tecniche, come ad Iglesias e ;1ll:t .\faddale na, tutt i gli in,;cgnauti erano su1>· ph::nti, cc.cetlu:110 uno solo di ruolo, che a\·eva la w pplen.:a della direzione. E a Cotrone 11ep– pure questo solo inscgnant".:! si aveva ; un sup• plcnte adunque fung-c\·.t qui da capo istitut o. È .:omc nominare un ;avventizio c.ipo di una sta– zione fcrro\·i:.ria ! I.' Annuario non dice se c1uesti sup1>lenti erano almeno abilitat i. nè provve de ai bisogni de lla propria cultura, nè può soddisfar e a quan to da lui aspettano gli alun ni. Q uanto ai supplent i, che occupano le cat– tedre di ruolo vacan ti, essi, dopo di a\"er ten• tato piil di un conco rso senza riuscire, sono amme ssi a insegn are lo stesso , senza nessuna sicurezza della cattedra e de lla sede, senza diritt o a pens ione , pagati per soli l o mesi dell' anno. È da far loro una colpa, se, stan• chi, sfiduciati , spesso non pill giovan i, trop po entusiar;mo no n dedica no alle classi che l'anno dopo più non vtdranno? Eppu re senza di essi co me farebbe il Min istero? Vengono poi i supp lenti nelle sole classi aggiunte. Sono , ne lla miglior e de lle ipotesi, insegnant i di altri istituti, costrett i a ga lop– pare da un ca po all'alt ro di una cillà. Sono anco ra perso ne, che non appart engono ali' in– segname nto, sfornite di qual ur,q•1e abi litazione, che niuna responsab ilità hanno e sentono delle classi loro . ani.date, agli alunn i delle q uali neppur faranno nel1 1 ottob re gli esami; nes• suna autorità ha su di loro il capo dell ' is1i1uto. Di quest i ultim i, supplen ti ne lle sole scuo le tecn iche, e per le sole mater ie di italiano, matema tica, francese , stor ia e geografia , se ne avevano 545 l'anno scorso: sicchè - non sarà male ripetersi - pe r queste materie , di fronte a 1065 pro fessor i rego lari, stavano 968 sup– plen ti in catled re di ruolo e in classi agg iunte. Se non è ques to il fallim ento nell'organiz– zazione della scuo la media, è cer tamen te qual– che cosa che gli somig lia. E le cose andranno di malt: in peggio , finchè: le condizioni deg li insegna nl i rimar– ranno incredib ilmente inferio ri a qu elle di ogn i :1ltro professionista o 11npiegato. Dopo vent i e più ann i di car riera, l'insegnan te percepis ce ancor a lo stipendi o che altr i gua – dagna subito nei primi ~m111. Chi penserebbe che i nost ri professori di liceo, rice\'Ono nella loro età matura la paga che press'a poco percepisce un r agioniere a 25 an ni di età? Ecco, infatti, un o specch iello che riguarda lo stip end io, lord o della ricchezza mobile e delle r itenu te per la pens ione, e l'età dei pro • fessor i di lettere lla llaae, latine e g reche nél liceo dai 18 ai 28 an ni d1 carrie ra; esso vale senl.3 eccezione per 'tutti gl i allr i inse – gnanti dello stesso Liceo e dell 1 Istituto. E po ichè le cifre sono di per sè troppo elo– quen 1i, no n aggi ungeremo com men to alcu no. Aooi I Soip<~i o m ... ,S,,p,odi o m•-1 Mc-ti, , ... . Ji ,uno n1mo tt1pmdi mc.Ji~: wcondo wconJo .en izm la lcggc 19(15 l.:i i~cac l!JOJ p(:rccpili .llllnl .~,, I .... ,, .. '.'}}!\ I , ; ' J•:,d •Il<>' '.\Il) ,.,, ,, Peggiore sarà la condizione degl' insegn ant i assunti dopo la legge 1906 , i quali tuttavia percorrono rego larme nte la carrier a da quel la legge stabi lita. E ciò perchè il modo dei con corsi, che non risponde 11è ali' interesse de llo Stato nè a quello dei conco rren ti, non permelle di en trare in servizio che ad eià molto avanzata. Una diligente ricerca da me falla sul ruo lo d'anzianità del 19 12 e sulle gradu atorie di otto concor si de l I QOi e '0 9 per leu ere, italiano, ma temat ica, storia e geo– grafia nei G innasi infer iori e nel le Tecniche, mi consente di prospelt~re in tulla la sua do lorante verità la carriera di que sti inse – gnanti ( 1), Età in cui furonol I S1irc.nJ10 che to..:chcrl • ciu nin • ~11 n•unll i nuc;,~1 • I ,-ruppo, , Ile " " wiu o inJiQlte IOll [e _ intc.ino1n1i __ • ,ooo,L.~.soo,L.)000 1 1..J,OO:L 1000 rum,:•. .:;•,, I::: '1••:• :t•:• ::l"'."''.:I'"•;:: 1•:••; ,,,.31 26 9 " 331 " 31.! " l) ~ .. ~ ~ 5J 31·) 1 l~,Jl " )fi~ • 41 " ,16 " ~I • 56 j5·J7 I ' 2 -3 • J( " "I·,). H .. 59 3t ,, ~.o • 43 " 1" • nl • }"Ì • OJ I pili fortun , ti, adun que, fra costoro perce• piscon o zooo lire fino ai 32 anni, e no n ragg iungon o le 400 0 che a 48 ; ma sono pochi ssimi, nepp ur I' 11 ¾, (1) N"on si è potuto tener conto di alcuni po– chi insegnanti che in seguito :i concorsi poste– riori pa-.sarono alle scuole normali, per le quali non è ~lato pubblicato il ruolo d'anzianità ; ma c1uesti poch i non alterano certamente le cifre de llo S!lt:CChietto. Biblioteca Gino Bianco La maggio r parte degli altr i, entrati fra i 26 e i 34 an ni, rimangono a lire 200 0 fino agli anni 34-40 1 e no n tocca no le 4000 che a 50-56 :ton i : e questi sono circa il 74 ¼- Non parliamo di quei di ~graziati che ver.– gono ancora dopo. Se costoro, poi, vorranno sottoporsi a fa– tiche e a spese e vinceran no dopo qualc he tempo un co ncorso per le Scuo le supe riori , non riceve rann o il premio che L. 500 in più sull o stipendio. C hi sarà per tanto que l padre che non creda suo dovere di vietare a' prop ri tigl i la car– riera dell'insegnamento? Dopo avere speso talo ra una somma rilevante per i 7-8 an ni di stud io nelle scuo le secondarie e i 4-5 nell' unive rsità, la fam iglia dovrà ancor a soc– correre di dena ro il figliuo lo per i sette o 0110 an ni necessari pri ma che lo veda no sta– bilmente collocato nell'insegna m ento gove r– nativo; e allora ... le sovvenzioni di dena ro saranno più che mai necess arie per un'altr a quindicina di ann i. Co si si spiega perchè le Facollà univers i– tarie di lellere e scienze, nelle qua li si pre– parano gl'insegnanti, siano poco frequentate. E stato giit osse rvalo che da l I 900•0 1 al 1908-09 è dim inuit o di 628 il numero deg li inscri tti in lette re e filosofia, in mat ematica purn , fisica, scien ze nat ura li. Co ntemporan ea – mente aument a\!ano in modo mera \'iglioso gli alunni de lle scuole medie : erano t I 8.362 nel 190 0-0 1 ; foron o 195.2 03 nel 19 10-11; e dal 1904- 05 in poi cre scono normalmente secondo una media di 8. 386 all'anno. Dove si troveranno i pro fessori per qu esta folla ? In ques ti ultimi anni g-li isc ritt i alle facoltà sopra mdicate, cioè i foturi insegn:1n ti 1 dopo .qualche osci llazione 1 pare ten dano ad aum~n– ta re. Ecco qu i il loro numero, a partire dal 1908 -0 9, dopo cioè che han potuto comin – ciarsi a sentire gli effett i dei leggeri miglio – ramen ti porta ti da lle legg i del 190 6 sullo stato giuri dico e sulla carriera degli inseg11a111imedi. 190~-09 1!)09-10 1910-11 1911-12 1414 l~j l l}R] 170 I 01tur11li /\la la sodd isfazio ne per questo aume nlo, - picco lissimo se ragguagliato all'attua le enor– me bisogno d1 in~gnanti e al continuo gra nde aume nto degli alunn i ne lle scuole medie - sva111re ben presto, qua ndo si consideri che nell' uhimo anno, su 884 studen ti dt mate rie scienu nche, sa contavano uom 1n1 004 1 don– ne 280: due tc:rzi cont ro uu terz.o. E sui 1704 studt:nti delle faco lta lllosolico ·leuerarie si con· la vano uo111n1 1294 1 donne 4 10. E a queste don ne si de vono agg iungere I~ 264 inscr itte nello stesso anno .,, magisteri femm11uh di Firenze e Koma. E mai possibile ch e il nostro paese, ne l suo senso pratico, voglia all"' hne afl-iJare preva len temente o del tutto alle: donne le scuole seco 11Jane, nelll! quali si educa e st fotma la m ente e il carattere ddla cosi della classe dirige ntt:? E, insieme con le donne i preti comi nciano a d iventarci padro111dell'ms egnamen to. lo ho ten– tato per conto 11110 una ricerca sugli 1s~ritti du · rnnte il qumqu 1enn10 J 9\.7-1 z itl prt 110 anno di co r~o nelle f.tco ha d1 letU:re e hlosotia, per S-'l,c:re quan ti d1 esst erano pre ll o donne. Ho potuto avc::re 11spostc sicure t: controllate solo per le U111vcrs1ta d1 B..ilogn a, Catan ia, G e– nova, Pa lermo, Pisa, Tonno e per l'AccaJe– mia di /\lilano. E mi risulta che su 849 iscritti al pruno anno di co rso nelle predette uni\ ·ersllà durante 11 preJ etto qu111quicn1110, i 1naschi furono 0 12, Jd quali laici 4ì', pre– ti q I. Gli studenti ma schi e laici sono la metà degl' iscritti ; l'altra metà sono <!onne e pre ti. Le do nne e i preti s 1 avanzauo, qua udo gl i uomini si ritira no dal le profo ssioni meno lucrose. Ecco, per es., fresco fresco un epi sodio della bara onda scolastica di qu est'anno. O.il Grn – nasio di una città di Romagna è tras ferito un insegn ant e di materi e letterari e. li ~lini– stero dopo molto tempo manda com e sup· plente - man co a dubi tarlo - una signo– rina, la quale poi crede meglio d i accettare la supplenza in una scuola normale, pure maschil e. Allorn nuovo periodo in cui la cla sse riman e senza ins.!gnant e. Finalment e a gennaio inoltrat o il nuovo supplent e arriva , ed è•.• un prete, il ltr\O su cinque insegn,mli di materie letterarie in que l Ginnasio. Come a dire che il ginnasio s'avv ia a dh•enta re la succursale del seminario. Chi a,·esse ,·oglia di far profez ie, po– tre bbe affermar~ che la nera S ellimana .SO· ci"a/e no n è troppo accorta qu,rndo manif esta ape rtamen te le sue mire su la scuola : fra qualche ann o la scuo la secondaria potrà aut o• maticam entt' diven tare nera anch'essa ... pur chè le cose con tinuin o ad :1ndare co me sono fi. no ra andate. E i mali no n potran no che aggra\ 1 arsi 1 fin– chè la carr iera dell'insegnamen to non a\'rà il pote re di atlrar re a sè molt iss1mi giova ni, cioè finchè non sia sta to una buona volta seriame nte e definitiva mente migliorato . Gi no Lega . M àfia m agistrale. Jn occasione di una <1uerela di diffamazione intentata da una maes tra di :\lagio ne (prov. di Perugia ) contr o il direlt ore dida ttico del Comune - quer ela troncata da una <lichiar11zione rila• sciata dal querelato a favore della querelante -, 1' U11io11e li/)emfe di Perugia pubblicò il testo di un contratto, in da ta J giugno 1909, fra tre niae– stri ele mentari di Magio ne, che sarebbe incre· dibil e, se proprio 110 11 si trovasse couscgnato negli atti pubblici di un notaro . Seco ndo questo contratto , due maest ri elemen– tari di :\fagiane si impegna\'a no « formalmente • col teno contraente, a « propo rre alle Autorità e alla Commi ssione esamimuri cc dei documenti dei concorrenti all'unicio di dir ellore didattico, . la nomina del de:10 terzo contra ente , adoperando i miglior i mezzi, sia presso i colleghi del Co– num e, costituit i in Società Ma1:istmle 1 sia presso coloro che 1)()ssano influire sulla nomina des i– de raht, nonchè presso i concorrenti a tale ufli– cio ali\> scopo che lascino libero il campo a fa\"ore clel collega •· In com1>enso, il degno collega. per il caso che fosse stato no minato all'ufficio di diretto re didatti co, assum eva « fi– no da ora for,1ale im1,cgno di proporre alle autorità Municipale e Scolastica, sia verbalmente che in iscri110, e di Appoggiare e soste nere in tutt i i modi e con tutti i mezzi (sic), che la sua influenza e l' nutori1à della sua carica gli potran no fornire», il passaggio degli altr i due ... congiurati alle classi lasciate liberi! dal futuro diretlore didattico, cou la proced ura e le modalità minutame nte dett:rmi11ate c.Jal contrf\ltO. Dato che « per circostam:e disgraziate• Uno solo dei due maestri congiura ti avesse potuto approfittare della promozi one del ruturo dire t– tore, il maestro fortunato s' impe&nava a divi• dere con l'altr o per metà.il ,w,aggiore stipendio. Final mente il futuro dire ttore didatti co assumeva « obbligo e formale impegno •• « quand o dovrà disporre per le co1111nissioni esnmina trici nelle scuole e frazioni del Comune, di fare cadere la nomina a commis~ar i sui due colleghi con lui qui sott oscritt i, in modo che essi o~ni ;um o si dividano in e<1ua ripart izione le attribuzi oni di esamin:tt ori e i;li ns..eg-111che sono per legge concessi •· \hi non a\'esse mantenut o fede al contratto , ;wrcbbe dovuto pagar e .tlla parte lesa una multa di 200 lire « con diritlo alla stessa parte lesa a f.ir \'illere legalmeutc le sue r,1gio11i cd n rendere puhblica In cosa anche a mezzo di stampa ». Il particolare più trnsccol:111e di questa vera e propria sorielas sct'lais è il fatto che della sua mostruosa immornlitfl i contra enti crnno così candidament e iucon..;apevoli da aflillarla senz 'al• tro a un documento pubbli co notar ile! La cana • gliaggin e giun~e 1.11\•olt.1 a fastigi cos1 alti da assumere la forma di c.·rndore. Ora tutti coloro. che non sono cosi... cnndidi, avrebber o il dovere - non è \·ero, amici let– tori ? - di domandar si che raz za mai di educa– zione mornlc pos-.ano ricevere i hnmhini delle scuole di Magione da qut:lla rna a di maestri pelandroni ; e avrt:bbero ragione di aspettar si ch e le autori tà <.( 0 nla-.1iche abbiano preso 1>rov– \"edimenti rn1>idi e risoluti per ri1n1lirc senz'altro le scuole di :\lagionc <la siflatta inde1-:11itàmorale e intellettual e. Ebbene, :unici lettori, disingannat evi. E.eco , infatti, che cosa :111nunzia \,1 l/11io11c libe- 1'a/c: « Il Consiglio pro\'inl"ialescolastico dell 'Um– bria si occupò ieri dell'o perato dei tre nrncstri di i\lagione, che for11111larono per scopi incon– fessabili a tutto d,rnno clei dir itti altrui. c1uel p.ttto cli mutuo soccorso che fo reso pubblico dalla stampa. li Con:.iglio pro "incialc scolastico non volle essere seve ro con <1ue~1i insegnanti e proJ>OSe1>er il prim o tre mesi <li sospensione, per gli altri due mesi •- Fra tre e du!! mesi, dun que le scuole di Ma– gione ritorucrnnno, e di pieno diritto, in balia della màfia magistrale . E tutti lrovano che qu esto è perfetta mente naturale. E l' l"11io11c 11a::io11a/e dei maestri tace. E presto, forse ved remo ((tmlcuno dei tre con– giur ati di Mai;ione andar e J>Cr i congres~i della l 'nione a rivendicare ap 1ms ionatamente la di– gnit it della classe e ad invocare la scuola ... laica.

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