L'Unità - anno I - n.39 - 7 settembre 1912

156 L'UNITÀ Può ;mche dar si che .ora l'on. l\laraini \13- ghcggi in cuor suo il disegno di agevolare l'c– spvrrnzione dei suoi zuccheri con qualche gra– zioso sis tem a di prcmii, cosa eh,: era assoluta– ment e proibita dalla Convenzione di Bruxelles, <lalla quale, perciò, il Governo italiano avrebbe deciso di ritirarsi. E questo dist·gno dell'or. Maraini potrebbe beniss imo spiegare pe rchè t-gli, pur rimanendo pr otezi onis ta ad oltrnn za, aderisca toto cordt al conct: tt•• di miti tariffe per la Libia, purchè, cogli opportuni cong egni fiscali, le tar iffe libiche siano fatte se rvire allo scop o di fare della Co– loni a uno sfogo per l'eccesso di produzio ne de– gli zuccherifici italiani. Cosi, a spese del con– sumat ore e del contriLuent c italian o e col resul– tat o di nuo"i milioni e-uadagnati <lall'on. Maraini, sarebbe tr ovato un rimedio all'eccesso di pro – duzion e, che deprim e il prezzo dello zucchero sul me rcato nazionale, e mina ccia di mandare a picco la • u,,;o,,, • "crhtri" e con ess a la pos– sibil ità per gli zuccherieri ituliani di continuare a godere della piena protezione legale , cioè della diHerenza tra la tassa di fabbricaz ione che essi pugano ed il <lazio d1e devono asso lver e gli zuccheri importati in lt1.1lia. Comunque stia veramente la cosa, dico anche io essere bene che l'on . Emili •> Marn ini non sia stato mess o tra i v11lcntuornini del Cons iglio Dir ettiv o della • Società per lo studio della Libia •· L'on. Maraini è raffimrlort di zucchero; e la sua politica è tan to rajfi11ala, che spesso chi l'ha seguita e studiata attentamente per tutto lo scorso decennio, non arri va a rendersi conto di primo acchito dei veri intenti che essa mira a raggiung ere . Il passa to però parla per l'avvenire . E, sino a quando l'on. Mar aini 1100 avrà dato validi pegn i della sua nuova fede ... libero•scambista , i consuma tcri itali ani sono in pieno diritto di diffidare anch e della sua adesio ne al conce tto di miti tanfie doganali per la Libia e di appli• cnrgli il virgiliano: • Tim,o Dana os ti dona frrmlts •· Lt: miti tariffe per la Libia riesci rann o un'o t– tima cosa per gli Arabi e per gli Italia ni della Coloni:i, se sa rann o estese a tutt e le prove • nienu. Ma non è ancora ,letto che esse non poss a110 essere ;1bilmente ma11ipolntc in modo da a~grava re e rend ere più esoso il tribu to im– posto agl i Ita liani de lla mad re-pa tria ncll' in– tento di pr oteggere indu strie ar tificiali e paras – sit:1rie, non creatrici, ma <listruttr ici di ricchr-zza nazionale. Mi creda, caro Direttore , suo aff.mo E,, o,..,w o G 1u :TTJ. I benefici del protui onismo : uccheriero. NeJ 1910, il consumo dell o zucchero nei prin• cipali Stati del mondo ha raggiun to le seguenti cifre per ogni abitan te: Inghilterra Stati Uniti d'America Svizzera Danim :,rca Svf'zi a Germania Fra ncia Olanda BeJg;o Austria, Ungheria Rus sia Spagn a lt•IJ• Kg, 50 1 2 • 41,6 • 34- 30,1 21,2 " 21,1 " 20 ,l 19,1 • 1 5,3 • J t.4 8- 6,1 3,5 Cosi , per i belli occhi di Maraini e compagni , noi dobbiamo rinunciare - almeno in materia di zucchero - anche al famoso conforto del Ros sini ! L'associazione Nazionale per gli interessi del Mezzogiorno. L'opera di questa Associazi one, sor ta nel 1909 per iniziativa di pochi volen terosi e presieduta da due uomini di alti ss imo valo re, come Pa– squale Villari e Leopoldo Franchetti, è ancora ben pC\co conosciuta in quas i tutt e le provincie mer idional i, poichè essa non ha voluto far pre• cedere la propria azione da ak un rumore di discorsi e non ha voluto pre sentarsi coi soliti programmi altisonanti d1 rigenerazione imme• diat a e universale. Ai programmi e ai discorsi essa ha preferito l'azione; e l'azio ne, per necessità di metodo e di economia, si è dovuta limitare ad un campo assai ristreth', dove più urgen te si manife stava il bisogno . Ma anche per un'altra ragione essa ha credu to, con ottimo senso di oppo rtunità, di dare un carattere assai modesto alla propria opera iniziale. • La nost ra mission e, scrive• va il Frn nchetti nella relazione de l 1910 e r ipete ora per il 191 I, non è quelJa di sos ti– tuirci alla rlassc dirigente nel mezzogio rno o di assu mere posiz ione cli supremazia, sia pur solmnen te mora le, ma sta esse nzialm ente nel ridestar e e orientare delle energie es istenti, che rendano inutil e al più pres to il nostro lavoro ; sta nell'iniziare , con se nso di profon da fratec– nità nazi onale, ciò che i merid ionali stessi dc• vono continuare e compiere; sta ncll' accorrere dove ci chiamano i loro interessi e nel ritirarci dove le forze risveglia te e organizza te si dimo – strano pr onte a sostituir ci completamente •. Fe– dele n questo programma, l'Associazione ha ini– ziato l"opera sua in quei paesi <l"lla Calabria, di cui i disastri del 1905 e del go8 ave vano rivelato a lutto il mondo lie condizioni di estre– ma miseria e di abba ndono comple to. Con pieno disinteresse, spi nti solt,mto da un'a ltissima ideal ità, Giovan ni Malvezzi, Umb er to Zanotti – Bianco, Dino Secco-S uardo e Tommaso Ga lla– ruti-S cotti, hanno dedicato pe r due anni una gra nde pa rte della loro atliv ità ad un' ope ra umile e faticosa , r ivolgend o le prime cure alla infanzia, convinti che su ques ta si possaesercitar e un'azione più ra pida cd eOicace, la quale abb ia poi, una pronta r ipercussione neJl'interno delle famiglie. Cosi, o per opera loro o sotto la loro guida, furon o gi:\ aperti nei paesi più abban– donati qua ttro asili infant ili cd alt ri se ne apr i- · ranno fra poco. Dopo gli asil i, le bibli oteche popolari. In poco ph, di un anno ne sono sorte più di una ,·en– tina , ciascuna di esse hd. un numero di lettori, che, per quan to modes to, è assai rilevant e e prom etten te per pnesi di contadin i pastor i e pe. sca tori, dc.ve l'ana lfab"tismo raggiunge l' So ed il 90 per cento. Ma se nel 1910 l'Assoc ia:zione ! i limitò a sus• sicliare e promuove re le inizi:1tive più urgenti e meno costose per l'increment o della cultura , nel secondo anno, cresciu ta alquan to la sua forza finanzi aria, essa potè tentare anche un'a • zione pii) eflìcace di rigenerazione economica, e cominciò dalla classe più sfruttata e più mi– s"ra dei lavorat ori calabres i, dai pesca tori. Essa costitul fra di essi delle cooperat ive, che dap– prima si occuparo no sol tan to de ll'acqu isto de lle materie pr ime necessarie alla pesca, ma che a poco a poco mirano ad este ndersi anche al com– mercio del pesce ed all'acquisto di barche più grandi e megli o ada tte alla pesca di al to mare. I pescatori ste.ssi h1mgià sen tito il vantaggio di questa forma di coope razione; e Ja molti paesi della cos ta pervengono uli' Associa:done continue domande, o perch~ essa cost ituisca nuov e coo;>erativc sul tipo di c1uelle già fon– date, o perchè trasfo rmi su tale tipo que lle esi• sten ti. L' Associazione si proporrebbe pure di eser– citare una simile azione cli stimolo ali' attiv ità economica delle Calabric per quanto si riferisce alla produzione ed all'espor tuion e Jclle frutta; e cosi, man man o che crescano le sue forze e .si allarghi intorno ad esse il conse nso delle po– polazioni, essa andrà allargando il cam po della sua attività. Con questi metod i e guidata da uomini di cosi alta coscie nza morale , noi .siamo certi che l'A ssociazione riuscirà in breve a vincer e ogni diffidenza degli clemen ti locali. Ma le resterà semp re da supera re le diflìcolt:t finanzinrie, c.he si farann o anzi di giorn o in giorn o più gravi. Purtroppo i mezzi di cui essn dispo ne sono an– cora est remamente esigui , e - quel che è peg– gio - le son forniti quas i escl usiv:uneat e dai minist eri . Il concorso dei pri\'ati, che nei mo– mento dei maggi ori disastri ha avuto uno sia n. cio mirabil(', è invece mancat o del tutto, o quasi, per ques t' opera lenta, silenziosa e difficile di rinnovam ento, intorno a cui la .sh,mpa non fa chiasso e che è des tina ta a lenir mali di una teat rali tà minore che i disast ri de l terremoto. Eppure non si tratta di una semplice az:ione di filantr opia. In ogni nazi one è interesse ur– gente delle zone più ricch e e più civili di lihe– rare le regioni pii) arretrate dai cepp i ingom• brant i di cer te miserie intellettua li ed econo– miche, e av \•icinarle al proprio livello. g. I. •• •v u anco La posta dell' "Unità. " Gli zolfi tripolini. Prrg .mo dirtllorr . dopo le critiche fatte dal Si– monelli alle fantasi e mineralogic he dcli' a"vv. Giann ò e ri1>0rtatc nel n. Il clell'U11iln, dopo le notizie pubb licate dal Ricchieri sulla Vita /11/r.r• 11a:,iom,le del 5 gennnio 19 12, e dopo quan to ha scri tto nel n. 37 dell' U11ilà il Marane lli intorno al recente \'olume de l prof . Vi nassa dc Regny , - mi par e che non occora no nuo\'i argoment i per dim ostrare , allo stato attu ale delle nostre cono• scenzf', la scarsa base della ipotesi , che vi siano in Libia <1ueigiacimen ti di zolfo es tesi per mi– gliaia di chilometri, di cui no\'ellò il Co,ritrt dtlla stra nel se ttembre pas sato. Ma forse non è inutile ten er conto di un al– tr o dato di fan,,, il quale contribu isce a dimo– strare la nessu na serietà della illus ione zolfifera trip ol ina. li Gover no turco e stat o sempre ed è tuttora as sai gelos o dei suoi territor i ; ma là dove vi sono ricche:zze minerali, il cui sfruttame nto gli possa pro durre maggiori entrate , non ha mai tar– dat o molto u lasciar penetrar e le socie tà euro• pec. Cosi 0 per la magn esia, per i mine rali di cromo, di rame, per le piriti, per il c:irbone, ecc. Coi prezzi nltissimi, che raggiunse lo zolfo siciliano specia lmente 20 an ni fa, non era pos– sibile che gli specula tor i euro pei e il turco la– sciasse ro dormire gli immensi giacimenti di zolfo, di cui hanno novellato gli esploratori Jel caffè A ragno , se ques ti giac imenti fossero stati noti gi:\ da cinq uanl' anni. Pubblichi ques ta lettera, se la crede ut ile alla causa della veri tà. UN \T1,:cc 1110 ls t;EGSERE amico dell 'Unità. Frammenti di vita italiana. La befana. Leggemmo mesi or sono, la pompo sa dcscri• zione che fecero i giornali dell'ar rivo a Napoli , da Trip oli, di non so quanti bnrili ripieni d'oro, costituente l'introito delle dogane libiche. La co– lonia incomi nciava a ripagare la madre pa tria dei sa crifici fatti per essa . Ora ~ la volta de lle entrat e straordinar ie, delln • Befana •. Il Corritrt ddlt Puglit (23 agost o) infatti pubblica : • Na/<Jli 22. - La bilan cella •Im macolata ", pr ovenien te dalla Libia, è arrivata stamane con un curi oso carico. Si trnlta di un carico di proiettili turchi pio– vuti sulle nostre posizioni: S('lno 66g pro iettili da 26 kg. ciascuno, al..::uni dei qual, inesplosi. Questi proie ttili erano sta ti raccolti dai nostri soldati e il Governo ne ha composto un lotto di ferravecc hi che ha venduto a buoni patti ad un~ ditta privata. t una specie di befana capitata straord inaria – ment e ali' Erario, che i buoni amiconi turchi hanno mandato per le vie dell'aria 11. Mi son voluto divertire a fare i calcoli. I 66g pezzi di 26 kg. l'uno impor tano un peso kltal ~ di quin t. 173,94. A que l che mi dicono, il prezzo corrent e <lei ferrivecchi osc illa fra le 5 e le 6 hre al quin tale. Poniamo 6 lire. Dalla vendi ta dei 173 quintali e 9-t kg. si sarebbero adunque ricavate L. 10-13,64. Da questa somma però bisogna sott rarre le spese di trasporto dalla Tr i1>olitani a a Napoli. Ci sa rebbe da scommettere che l'Era rio per procurarci la gioia di questa • Befana •• vi ab- bia rimrss o c1ualcosa di suo ! g.p. DICHIARAZIONE Ricrviamo dt1 G. Marini quts la diclunrns:-ione che pubblichiamo, inltn dtndo cosi chilfsa ogui discussio11c1: Caro Snlvemini, ko ma, ] •cttc:mbre ·1912. la lettera del Luzzatto mi giunse dopo uscita l'A.;io"t socinlisl" cui si rifer isce; tutt avia egli poteva pubblica r~ anche la mia ri– sposta che g1'mviai subilo. Non insis to. G. MARISI. Una scuola nell'Agro Romano. Abbiamo uc:c:olto floota le &egueoll offerte : Somma pre ceden te . L. 158.27 S. Polo tfEr.cn • Uno stu<lentc . . . 1.00 Pr of. Adolfo Siro ni. . . . . . . . . 2.00 Totale . . . L. 161.27 N. 8. - Le:offote Tengono n ccolle da Gio, .anni Cena 111 X1or.a A11tol.. gi,, Rom, , c:d1Jl·1mmini11ruionc: Jcl1·u .,;,i, LIBRI RICEVUTI (') RI CCARDO DA LLA \"ot TA, St1gg i economi ci t fi- 11a11~iari sulf [,,gJ,i/ltr ra. P:alerrno, Sandron o. 77 della Biblioteca di scienze socia li e po– litiche; Lire 5. [Raccolta di studi assai interessa nt i su alc uni dei più impor tanti pr oblemi dogana li, finanzia ri, socia li dell'Inghilterra. Uti lissima lettura per i gio,•ani, che vogli ono farsi una coltur a concrtlnJ. FRANCESCO Co1.nr 1 1 Dt lf t migra:,iont italiana, e• stratto dai Ci11qm11tla antti di s/oria italùma (186o- 1910), pubblicazione fatta sotlo gli au• spici ciel Governo e della R. Accade mia dei Lincei, Milano, Jlo ep li, 1912 ; Lire 10. [È la più seria e la me-gliodocume ntata tra t– t:1zione che noi conoscia mo di qucslo grandioso fenomeno della vita italiana. Alcune de lle pa• gine più belle più sugges tive di questo mira • bile scri tto sarann o ripr odotte pr es to sull'U nilà per cortese permesso dell'Au tore] . R1ccARIX> BAc111, L' ll alia uo11omica nel 191 1. Annu ario della vita commercialf', industria le, agr ~ria, bancaria, finanziaria e della politica economica; anno JII. Torino, Soc. tip . editrice nazion ale. Suppleme nto al fas..:icolo del giu• gno 1912 de lla Rifor,,,a socia/,; Lire 5. [Ottima guida per la conoscr.nza della vita economica italia1111 J· SALo:.10:-.E Rt::t NACII i Orp/,r"s : storia generale delle re ligioni, trad . italiana di Arnaldo della Torrt", 2 vo i., Remo Sa ndron edi tore, 191~ Lir e 15. [Manuale chiaro, bene or dinato, utile come pr imo avviamento agli studi di storia religiosa. Il tr adu ttore vi ha aggiun to una ("Stesa e rk• camente documentata appendice sul movimen to rel igioso italiano nelJa seconda metà del seco lo XVlll e nel seco lo XIX]. (I) Si dà DOliJ:i1 di quiri -oli hbri, che I ciudU:io :della rcda– aionc: meritano di HMrt ,n n11ruLlti. La Libreria de lla Voce, (Pia:za Da– vanza li, Firenze), ha pubblicato nei Qua• demi della Voce: G. SALVEMINI, Le Me– morie di "" cartdidato ( .lA clczio11e tli Albano l.Azialc). Un volume di pag. 10~ L . 1,25. SI accet tan o commissioni dal– l'Amministrazione dell 'U mlà. AN GIOLO G1ovANNo-;;;:;,,.,,.,, r,spo,uabilt. :,...,._.,..,...,..,.=~~~---~ Flrt■u - Stab. Tip. Al41tH. Via 41•'Rcaal. U • Ttl. a-li GIUS. llATE~ZA & flGlll• Bui EDITORI SCRITTORI D'ITALIA SANTA CATERINA DA SIENA Libro delt. Oivln• Dottrùa, volcumente cktto " Oi1.logo ckll• Divio. Provvlckou ,, a cur• di M•tllck Florilli, voi. J•• . . . L. 5.50 P,r gll abbon•tl 1.U.1. rac:colt•. • • ,, • ·– L:1 fortun:1 grande che il libro drlla Divùla Dottri11a, ddtato in \'Olg:irc da Santa C.1tcrina ai suoi discepoli (1378', ebbe hci secoli XV-XVI non h:t riscontro nd successivi, J><:>ichè se si ec– cettui l'edizione cur:U:-.ne d:tl Gigli, ncl pubbli– care tutlc k opere della Sant:1.( 1707 e scg.), import:mtissirna, sebbene difettosa e di\'cnuta rara, questa degli • Scrittor i d"Italia• è la prima che \·cda la luce Jal 1611 in poi, mentre negli ultimi secoli si ebbero \':uic tr.iduzioni in francese e in inglese del libro dr/la Di1,i11a /Jollri11a • L'edizione che si prescnt:tv:1 oltremodo diffi– cile, sia per 13 scch:t del 1cstC1, sia pcrchè fa stu– penda prosa di S:tnt:t Caterina è sempre quella d'una popolana priva di cultura lcltcr:tri:t, e quindi incurante di regole sintattiche, e:, per consegucnz:t, ass:1.ispesso , oscur:1, è stata condona a termine dalla signora ~!:I.tildeFiorilli in modo che non potr.\ non concili:trle i maggiori plausi anche della critic:t più SC\·cra. li/limi volumi puhhlicali : 26. · 8ARE17·1 G. Set /la di ltll t rt fam iliari, a cura d1 L. P1cc10:-u. 27.. BER CHET G. Optrt. Voi. 20: Seri/li cri• lici, u cura di E. BnLORtNt . 35 · GUil) ICCIONI G. - COPPETTA - BEC– CUT I F. Rimr, a cura cli E. C1110R11ot1. 3-1· SANTA CATER INA DA SIENA. Libro dtlla div11u1 do/Irina, volgarm ente dello O,:ilogo della Divina Provvidenza, a cura di M ATILDE FtORlLU. Preno di cl11cun volan,e L. 5,5 e I Per gli abbonati ad ana seri e di lt volumi a scelta L. 4,o o Dlrlctre cora1nluloal e va1ll1 alla C.u Edllrlu OJUS. LATERZAA FIOLI, Bari. Si im·ia grMis a chiunq ue ne faccia richies ta La Libreria, bollc 1ti110 bibliografico mensile della Casa.

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