L'Unità - anno I - n.36 - 17 agosto 1912

144 , tra irreducibilc incontentabilit à è che questa incontentabi1ità è alt rettanto ir~educibile anche di fronte ai Riformisti di sinistra e ai Rivolu – zionari. g. s. Religione e democrazia. Quale rappor to vi è fra <lemocrazia e reli• gione 1 Si può rispondue con un volumt-, ma per fortuna anche con due parole, nega ndo sem– plicemente il rapporto. SiccC1me però una ne– gazione non significa nulla, se non si determina il conteuuto dei concetti, prenderò la via di mezzo: cosi fra il volume che t troppo, e le due parole che sono troppo poco; farò un articolo. Tutta la vita ~ relfglou. In senso ampio, tutta la vita è religiosa: re– ligioso è pe r sua natur a lo stesso spirito umano nel suo perenne prot<"ndcrsi verso un fine che pe rennemen te lo trasc("n<le. Non c'è bisogno di dividerci in oppos ti campi: se appena pensiamo un po· più forte del solito, se appena sforziamo l'attenzione oltre la cerchia di quelle quatt ro formule con cui usiamo sba– razzarci delle domande più semplici e più difficili che c_ipone la vita, noi sen tiamo tutti, a qualun– que schiera filosofica si apµartenga, una divina reallà antt riorc a noi, di cui è formato il r.ostro Io, al cui dt•stino serve il nostro dest ino. Non con– tend iamo per darle un nome e fissarne i carat– teri : sia essa l'Ide a hcgcliana <'Ile si sviluppa nella dialettica dcli' universo, o la materi a ctcr– nam enle viva nel divenire dei mondi, sia la so– sumza o la monade df"lle monadi, sia 1·Ess .,.re o il Non essere, questo è certo che non possiamo cominciare a peosart>, non a vivr.rc senza ac– cettare con un atto di fede un primo principio delle cose e di noi stessi. E ancora: qualunque sia la nostra fedt>, non possiamo distrugge re quel!a che volgarm ente si chiama la voce della coscienza, cioè i1 senti– mento di un sup remo valore da comp iere oltre l' individ11alità nostra e il nostro particolare egoismo, un fine ultimo a cui collaboriamo quasi senza saper lo, a cui sono subordinati tutt i i fini della vita, che senza di que1lo sarebbero ingiu– stificati e ingiustificabili. Le religioni positive - non pretendo certo dire delle novità - sono interpretazioni simbo - • Hche di quel primo esse re, sono determinazioni dogmatiche di quell'ultimo tinc a cui la vita deve servire. T cocrula e clemocrula. Ora ctuc sono le forme tipiche di governo, la– sciando naturalmènte da parte le variazioni in– termedie. L'una, la teocrazia, presuppone la certezza assoluta di una relig ione, cioè di un insc– gr:amento metafisico e morale; e quindi re– gola, con pater na indulgenza e con paterna se– verit à, ogni più umile manifestazione della vita secondo quella norma che è la sola via di le• tizia e di salu te. - lo non credo col Pet rone che sia propria de11'Islamismo la confusione della potes tà civile e religiosa , e che sia invece prop ria del Cristianesimo la concezione contra– ria dell'essenziale divisione dei poteri (1). Ogni religione pel' sua natura e per la natura stessa della sua missione tend e con ogni sforzo a do~ minare la vita dvile, ad imporle il suo inse– gnam ento: ogni religione diventa necessaria– mente Chiesa, cd il suo ideale, per quanto ce– lato e modificato nelle contingenze storichti, è necessariamente la teoc:azia. Anche nella con• cezione dantesca il governo civile è una specie di cura d'anime in sott'ordine. L'::iltra ("rma di governo è la democrazia, la quale invece presuppone che il fine t.ltimo dell a vita tr ascende tutti i dogmi e tutte le fedi, che la divini:à è ad un tempo supe riore e presente ad ogni più nobile sforzo dell'attività spiritualt>, che il fine della vita si compie nell'uman il3, at• traverso i contrasti fecondi della storia , indi– pendentemente da ogni norma esclusi va. Il va– lorf"lè nel come si cred e, non nel c/,e cosa si crede. Qui ndi per la coscienza democ rat ica l'unificazion e religi osa dei fini appartiene alla libera poitsis dello spirito. - Questo è il vero sign ificato della tollerania, che non è indiffe– renza. L'ideale di yoverno democratico non è quindi la sagg ia repubbli ca di Platone o di Campanella, retta da una sacerdotale c,1sta d'ini– ziati, ma è la perfetta esp ressione <lellc volontà umane organizza te: esso non att inge l'autorità sovrana ad un dir itto piovente da l ciclo , ma ad un diritto che sorge dall' intima autonomia de l sogg ett o : non ha per meta una determina ta re– liGione, ma l'accrescunento dello spiri to, che è la Relig ione. Il governo dem ocratic o deve restare al di qua della mora le e della filosc,fia, contenere la sua azione entro la sfera giurid ica ed economica della vita sociale . Questo non vuol dire che gli sia lecito <li mett ere in soffitta anche i valori più alti dello spi rito : anche la politica ha una moralità, che consist e nell'accresce re l'utile e la libert à dei consociati. NC utilità e libertà sono L'UNITÀ fine a ,:è stess i, ma sono perfezionamento nel sis tema dei rapporti umani, sono giustizia d1 dir itti <' di dov eri, mezzo e fondamento al progress o della libertà inter iore-, al com.pimen to di quel valore rel igioso, che supera tutti i nomi perchè creatore di tlllli i nomi. Cblua e dcmccutb. U:1 governo dem ocr.ttico non può quindi al– trimenti considerare la Chie sa che come una co• munione di coscienze liberamente unite per l'at– tua zione di un fine liberamt=nte scelto. In que– sto senso alla Chiesa è dovuto tutto il rispetto, secon<lo l'ant ica formula ca,•ouriana e secondo la leggia<lra simi litudi ne rcc<-nte delle rette parallele . A scanso d'equ ivoci, però, non bisogna con– fondere un tal rispetto alla libertà della Chiesa col disintere sse di ogni politica ecclesiastica. La Chiesa non è e non vuole e non può essere , come abbiamo detto av;rnti, una semplice comu– r.ione di spiriti: tutt a la sua Storia è prima conquis ta e poi difesa della suPiemazia ottenuta nel nome di D:o sui governi civili. 11 potere temporale di Roma è stato dav vero una con• tingenza storica: ben altro era il potere tem– porale che essa agognava. E, d'ahra part~, la storia de lla civihà moderna, del libero pen· sicrfl, è la rivendicazione d~l carattere pura• mente giuridico e<l economico dello Stato con– tro la pott"stà ~cclesiastica, che pr1-.tendeva as– servire il diritto ;.Ila morale e alla metafisica della sua religione: nè la battaglia è finita ttn– cor.:t,perchè non potrà mai esse re finito l'ideale giuri dico, e ht Chiesa non potrà mai rinun ciare ali' i<leale te.ocratic,1, non potrà mai non essere una forza reazionaria. La decudenza dei suoi dogmi fossilizzati in. interp retazioni immobili ha diminui to colla sua autorità anche le sue pretese di domini(!, ma un partito seriament"! demo<'ratico non può per que sto cessare dal contrastarle la sua tendenza teocratica. Un tal parti to cert o dovrà anzitu tto purg;trsi di quel vieto anticlericalismo ignorante che con– fondeva religione e religioni, <.he, come diceva 1. Cappa in una recente conferenza a Milano, dogmatizzava la negazione, creando quel pre– teso conflitto fra scienza e (ed<",che non è in realtà altro che conflitto di formule religiose e metafisiche. Il vero conflitto è fra teocrazia e democrazia: e teocratica è qualunque imposi– zione fatta aBa giuridicità dello Sta tO, cosi in nome di S. Tommaso come di Augusto Comtc. Liberali e clericali. Quelli che si chiamano oggi liberali, non ostan te la parola che è sinonimo di democra– tico, non c,sta nte il foro sce tt icismo volgare di pensiero e di azione, non sono per nulla offesi dagH ,wanz i di teocrazia chiesastica che in.– gombran o l'opera politic3. Preoccupttti sopra– tutto di conservare intatti i vetri delle loro fine• stre - chè non han no certo tedi da conse rvare - facilmente indulgono ai preti, maestri in rintuzzare gli spiriti, e, in cambio di questo aiuto , rispettano l'organizzazione politict. cd e– conomica della Chiesa i la quale, alla sua volta, ormai distolta da ogni interesse religioso, non sente alcuna ripugnanzil a ripagare tale gente, così lontana da essa in ispirito, col suo aiuto, per es., elettorale. Non è nuova certo nella storia una simile contr add izione di miscredenti difenso ri di una religi one dive nuta profana: Mi si passi la dta zionc pedantesca: ma il buon conservatore Aristofane, che derideva le divi• nità olimpiche per conto suo, e difendeva le tradizion i religiose contr o l'empietà di Socrate, non ci richiama alla memoria quell'amabile scettico che fu G. Negri, il quale pur sostene va la religione .... per gli altri ? Questioni che più o meno direttame nte tcC– chino la politica ecclesiastica cc ne sono: la legge delle guarentigi e, le corporazioni reli– giose , l'in segnam ento reli~ioso nelle Scuole, i Seminari, il fondo del Culto, il diritto fami– gliare stesso, e via dicendo: ma ogni buon li– berale, con tutto il suo bagagli o di frasi anti– clericali, considera come un' ingenuità toccare gli ultimi avanzi della teocrazia cristiana, a questi lumi di luna, in tanta libertà di fare il pro prio comodo rispettan do le leggi. Il Murtfamo. Al r.forri bisogna pur riconoscere queslo me• rito. di avere a!zat a la vece contro quest' ibrida alle,:rnzad'ir religios ità laica e clericale, di aver ricordat o al Parlam ento .itali ano che es iste an.: che una politica eccle siastica. Ma se il Murri crede che lo Stato debba combatt e-re l'organizza zione politica della Chic• sa per cristianizzarla, per sostituir si minima• ment e ad essa, e-gli è, non ostante l' iscrizione al part ito radica le, fuori del concetto di de• mocrazia. La democrazia è anticlerica le in nome de1la liberi.\ giur idica, e nc..n in nome de lla rivelazione cristiana . Questo C: il criterio c:satto di distinzione pH non confondere in un'appar ente comuni<ine fedi e persone essen– zialmente antitetiche. Siamo tutti pron t i a sottoscrivere la frase de l Croce, ripct ut.i dal Murr i, che <lopo Cristo nl,)n si può a meno di esse re cristi ani. Chiun• qu e non si sia cristallizzato in una filosofia da bar di prov incia capisce il valore dell'ins egna– mento cristiano : è stata una vera iniziazione dcli' umanità, che se ancora n:m si è fatta carne di quel verbo, se n'è appropria to lo sp !– rito nelle sue forme ideal i. li.fa ben altra cosa è apprez zare il valore spirituale dell ' insegna– mento cristian o, altra sott oscri vere tale insegna– mento nella sua forma stori ca, chiuso in invio– labili d Jgmi che resistono e resisteranno a tulti gli sforzi concordistici del modernismo. Non giochiamo col significa to de lle gra ndi parole: immort•1le è solo la religione de!io spirito, che comincia colla rivelazione dell'no• mo all'uomo. A ques ta solo deve servi re l'a– zione politica: e se incontri nella sua via in– ciampi di dogm i par ticolari, essa deve liberarne la vita giuridica dei popoli in nome della divi– nità che non è immobile nel cielo, ma attiva creatrice della coscienza . B. GIULIASO. Frammenti di vita italiana. La democrazia del!'alto Modenese. • Chi vi è sulle montagne nostre, che sia • stato con<lannato e non sia ricorso al suo cuore • paterno pel condono , per la graii a, per la • ntluzione della pena, per la riabili tazione? • chi vi è che abb ia avuto d'uopo di istituire • una rivendita di 1>rivativ~, di apri re un opi- • fic10, d1ottenere un'impresa e non abbia fatto 11 ricorso ali' Intervento del suo Deputato? chi • vi è che t1bbia concorso ad un impiego o in- • vocata un'occupazione, o richies to un lavoro " e non sia stato sor retto dall'appoggio influente, " dal consiglio amorev ole di Carlo Galli1•i? chi .. vi è che, persegu itat•>dalla sven tura, percoss" • dal des tino, non .tbbia cercato e trovato soc- • corso nella pietà, nel sus sidio del nostro il• • lustre rappr esentante polilico ? chi vi i che, • tltllo parro co o copp,llano, 1'011sia sia/o fa - • vorilo dall'a,,imo nobile dtl Dtp"ta lo di Pa- • imi/o, colla conctssio,it dtl place t, o delfexc– .. quatur, cotra11mt11/o d, congrua , con sovvtn- • •ioni p,n·odicht , slraord;narit ? • Quest'inno di glorificazione, ami<"i lettori, non l'abbiamo compos to noi per fare la satira del• l'on. Carlo Ga11ini 1 deputato rad icale, nonchè massone-, e vice-m inistr o di Grazia e Giustizia e Cult i, e per fare nel rappresentante di Pa– vullo la satira di qu asi tutti i deputati d'Estr e– ma Sinislra - socialisti in prima linea, e ri· formisti d1 sinistra in linea primissima No. Quell' inno l'abbiamo preso dall'Eco dtl Pa11aro, ti:idnea~~e~c~n~:m1~crd~1~0~: ·:>zi~ell;e 11\ 1 :arn~d~~:J: : nese trova che l'l1fficio di un deputa to demo – cratico C precisamente quello di fare il ruffiano degli elet~ori. Ed è precisamente questo esibizionismo gros– solano per cui le miserie che bisognerebbe te• nere nascoste sono invece mostrate in pubblico con clangore di trombe e di lodi, è questa sfac– ciataggine incosciente e volgare, quel che ci fa, Jeg~end<:> 1• inne:,, rimanere _ di stucc~. Se noi avessimo un amico, a cm non potes• simo disconoscere dei grandi meriti, pur cono– scendo lo intriga to in un letamaio di cliente le analogo alla • democ razia dcli' alto modenese •, noi scriverem mo di lui : " Uomo di alta ment e, di studi severi e pro• fondi, conoscitore di tutti i più gravi problemi che interessano la vita nazionale , potrebbe nel suo ufficio di deputa to e di sottos egretario com– piere opera utilissima al paese. E per ciò vera – mente da deplorare che lu decadenza dei nost ri costumi parlamentari lo costringa a fare lo sbrigafac cende di t1Jtti coloro che hanno favori da chiedere e intendono di avere nel deputato il tutore de i loro piccoli e non semp re ones ti inte :essi "· Cosi scriveremm o noi in un caso analogo, se proprio volessimo altenuare la conda nna che potrebbe meritare qualche nostro amico depu– tat o. Ma non t mica detto che tutt i debbano pensare e giudicare come noi ! N. B. n. 0 1. - L'alto modcllese è nell'Italia setten trionale: dove si vede come qualmente tutt o il mon<10 è paese, e che, conoscendo sem– pre meglio l' Italia settentrionale , s• impara a rispettare sempre più l' Italia meridionale . N. B. n. 0 2. - Il collegio dell'on. Gallini era, prima della recen te riforma elett orale, il colle– gio più scarso di elettori iscritti e votanti di tulla l' ltulia (3000 iscri tti, goo votanti). Il suf– fragio quasi universale quintuplicherà in questo collegio il numer o degli elett ori. Auguriamoci che il primo effetto del nuovo sistema eletl oralc sia la liqui<lazionc della " de• mocrazia dell'alto modenese •, anche se il posto dcll 'on. G:1llini dov esse essere preso da un cle– ricale. Tanto, per postula r aumenti di congrua e sovvenzioni periodiche e stra ordinarie a cap– pellani e parr oci, sarebbe più indical o e meno spregevole un clericale. L' OSSF.R\'ATORE, Un atto eroico di Bevione nell'Egeo. Tu/la ocrnpala dall'tnlu siasmo fttr g li autori dtl raid dei Darda nelli, f flalia trascura di am– mira re, co11ll pur merilrrtbbtro, alcuni ttlli di , roismo, cerio minori "'" 11011 per questo mt110 110/rooli, di altri suoi fig li. Uno di qutsli alfi, da:11i di poema e di storia, i staio compiuto a Kulluk, utl gtJlfo di Aft11de– lia. da Gius,pp, Bevione, ed è staio raccoulalo, 11alurnlmt11lt, dal Bevioue sltsso mila Stampa citi 7 agosto. Ecco le parole prtcist dtll'trot: ~. A Jù1ll11k, ntl golf o di Meudtlia, abbiamo veduto coi canocchia/i sventolare la mt:J~tlmui soprtt rm mim,scolo g rnppo di caselle 111(1/tmdatt, e qualche uJlicialt som1tccltiare nll'ombra di ,ma g nmd t piaula . La Turchia 11011 cam bia. L'mmo scorso, vtrso qutsla slagio11t, passa, clcrvauli allo '"" scalo di Misurala td r.ra così. Un g mdarme sai, a bonl o e ci passa due vollt vicino, guarclan.doci intrnsamcnt~. Forse gli hanno dtllo clt~ smm~ italiani. Lo fisso finchè non abba ssa gh occhi. Quando il " Florida " sia ptr salpare, il gt 1&• darm t rilor11aa /trra "· 111 verità, iu questo mulo drammatico contra– sto fra il Bevioue eh, fissa il gmdarmt turco il quale osa gua rdare ùtlensamenle 1111 italiano .. capile? "" italiano, e il gmdarme turco che alla fine, fulminal o da quello sguardo d'aq"ila, ab– bassa gli occlti e se 11e ritorna a terra ... quando la navt che porln ;n sè la glori a lali11asia f,tr salpare - iu questo lragic.J conlraslo degno di Eschilo, di Pindaro, dì Gabritle d'Ammn .sio e del compianto prof. Lollobrigida, l'/lalia, madrt ine– sausta di eroi, non avr,bbe potuto esstr, meglio rappr,s,11/0/n, Peccalo cht onclte ;,, qutslo racco11to, cosi stm• piict e pur cosi ,fficaet , di una così alla impresa,. · il Beviont i,icorra, al solito, ,n 1111 errore di cro- 110/ogia.l'mmo scorso, di que:.la stagione, ciot ai pr imi d'agosto, egli sl trovava da bm due- · mtsi i11Jtr,li<I , 11011 davanti allo selllo di Mi ~ s11rola (par/i da Tripoli per rJtalia f8 gi11gno). Eppt1i l'an110 scorso quelfu/Jicialt, c/11 Btvio11.– sbirciò col cauoccl,ialt allo scalo di Misuralar 11011 sonntcclu"ava 11itn lt offa/lo: dormiva pro– /011damenl1. E vicwersa q11tst'an110 l'ufficiai, di Kull uk, lungi dal s011ntcchiar1, mtdilava ad oc– chi chiusi assai profondamtnle sr, ,ma stn lrn.sa dtl Corano. li canoccl,iale i,i mlrambi i casi r stato poco /1.dtle col ,,ostro ,splorator,. Ma si fra/In di particolari minimi, i quali ,,on tolgono assolulam enle ,rulla alla veridicità t alf troismt> deJ racconto impr<ssio11antissimo. Una scuola nell'Agro Romano, Abbiamo raccolto ffaora le •cueoU offerte s ... Somma precedente Casorso - Un villeggiant e • Totale · Lr39 .27 • • 5-00- L 144.27 N. B. - lA ofutc nn1ono n ccohc di GioHnni Cena alla N"o,.. A1ttotol,1iJ, Roma, e dall'ammi11.CruloM deU•U"ilj. ERRATA-CORRIGE Nel passato numero dcli' V11ild:, nella Postilla a pag. 140, colonnR 2•, il no"}e Francfpaae VA cor– retto in Pratoloogo . ANGIOLO GrovANNOZZI, gw 1nl1 r,spomali/1 , Plreau • Stab. Tip. Aldl■o, Via da' Rtul, Il • Ttl. S-61, GIUS. hATE~ZA & f!Ghl• Batri EDITORI S i è pubblicato : RIOiARD BAGOT GL'IT ALIANID'OGGI CONTIENE: L'unificazione d'Italia - L'ope– raio italiano . I comme rcianti cd i profes– sionisti - Governo ed aris tocrazia - Chiesa e Stato - La letterat ura italiana moderna - 11 soldato italiano - Le calunnie anti-ita– Jiane - La riunificazione d' ltalia - Gl' ita– liani di domani. Ele1aate volume I■ 8° di oltre 208 pa1loe Lire g,80 SCRITTORI D'ITALIA li/limi volufT/ipubblicali : 26.• BARETTI G. Sctlla di lt//trt familiari, a cura d i L. P1cooN1. 27. · BERCHET G. Opn-,. Voi. 2°: Seri/li cri– tici, a cura di E. BELLORtNJ. 35. · GUIDICCIONI G.· COPPETTA - BEC· CUTI F. Rime, a cura di E. C1110RBOLt. 34. SANTA CATER INA DA SIENA. Libro della divina do/Irina, volgar mente detto Dia logo della Divina Provvidenza, a cur a di M ATILDE FtOHILLI . Preno di ciascun volume L. CS,CSO Per gli abbonati ad una serie di IO volumi a •cella L, 4,00 Dlrliere comml11loal e ve1lla alla Caaa Edllrlu OJUS. LATeRZA t PIOLI. Bori. Si invia gratis a chiunqu e ne faccia rich iesta La Libreria, bollettino bibliografico mensile della Casa . 1

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