L'Unità - anno I - n.30 - 6 luglio 1912

120 ~ che fi,io a 91'a11donuov e ricer che, falle da studiosi ur, po' piU alfm dibili dei nostri lu vioni, ,,o,, vernanno a eapovolgue lt t1ozio11i più sicure cl,e sono siate finora racco/le dalla riurca sdm · litica s~ri;,, la Libia, salvo 1111a discreta parte della Cirnu,ica t 9un/che zona assai limitala della Tripolita11ia stlle11/riom1le, 11011ha 1uss1m valore eco11omic,o, e 11or,compe11se1 d mai le spese della co,u;uisla ,· :r che le zo11e 111tt10 ingrate della Libia 11011 pot,·an110 divc11la,·epiù rnlensamt11/t p,-odullive, se 11011 crm gl'a,rde le11/e::za,e de11tro limiti a.uai circoscrilli: ,f che in <JIUS/t condizioni occorre limitare le spese a cilJ cht l' slrtllammle richiesto dalle necessità politiche ddla occ#Jnziont t dalle op– portunità economiche dello sfr14lfame11/o delle zone J.,rodullive, affindè la r,ila eco11omica del– r Ila/in non sia al di IO dello sire/lo t1teessa, ·io dissa11g11alacon la sollrazion~ di capila/i, clu no" prod11rra11110nulla i" libia : mtulrt so110eslrt· Mamwlt i11disJensabili i,, Italia. li/a i1l du tHodo dt/i1'ire caso fltr caso le spese, tilt so110rfrhiult dalle es,l[tnzt polilito~mi/ilari della to119uisla, t tilt si devono /art anche .u si lr tvtdt che sa, ·anuo sempre improdullive; lt spese, dalle quali si /mb as/Jtll<lrt "" to,·11aco11to eço110,nicoper fu i/a la nazio"t e che percib sa• reb/Jt bt11tfossero falle dalla nazione; le sj,tst, clu frulltrtbbe, ·o uua ulilild solo a 9ualcht gr11f>– po di speculalo,-i privali, ma rappreseuttrebbtro ,ma pa.ssit-ilà pe, • la ,razion~ t Caso per caso 110,ivi sarà ,nai sptsa,per 9ua11/o sollecitala da g, ·"ppi di in/eressi ù,coufessab-ili, cht ~r interessali e i loro age11li gio,·11alislici t polilfri ,ro11co/or,·ra,1110come /arga'1tt,./e reddi– tizia t come vila/,,,t,,ft indispensabile proprio alla nozione. E viuvtrsa ,nollt s}ue utili e ,re• <essa, ie i11conf,-eran,,o ostacoli nella Ppinioue pubblica per il sos/Jtllo che esse miri110 non al– r illlutsH dello Sia/o, che dovrà sosleuerlt, ,na a 9utllo di q11nlcltt gruppo di affaristi privali ope,·a11li ,,,1 rtlrosceua della politica. Chi co110- su cht cosa J il mondo politico italiano, ha notJ 11110, ma ,nille motivi di ltturt gli ouhi /Jent spa/a,ua/i /n'ù ,o,,l ro il p, ·i,,,o pericolo cl,e con– tr o il seco,,do . E difro11fe a 9•111hm911e proposta di spesa sard bt11eproprio !fSSum.rrt a priori' un alleKgianu,./o di sospello sisle111alico,a,uhe se la prrocC11pa.:io11edella difesa del pubblico denaro ~ ogci passtrla .,,, Po' di ,Hoda, dopo clu le bujfo- 11aledi E11rico Ferri han110diseredi/alo lt ca,n– pagnt contro i cosJ del/i e s1tcchio#i >. C't pn-allro .,,. tNe/.odosicuro per n,ifare o ri – dMrre al ,,.;,,i,,. o ;,,dispe,.sabile le spese ùnpro• d11llive: t ci ~ ;,,dica/o dalla lto, ·ia libe,·ista. L'o11. Panlaltot1i - al quale nessuno vor,-d al• f,-ibui, ·t prtc 0'1etlli a11tit,·1polini o dt111ocralici vu cAi o nuovi - dirltiarava s"I Giorn;de d'Italia dtl .JO sellembre 1911: e /I co,,,pilo del Coven,o, ossùi dello Sinio , dtv'esse, ·t soll rmlo il mat1le11imt,1lo dtlf o,·dir,e }1'bb/ico, la difesa dtlla più n"gida e nssol1'la li• bt dà di Javo,·o e di commerc io, cioè del diril/.o prit-alo, e la p,-esla::io11tdi quei serv izi pubblici clu la esperie11za co/011iale Aa ins tK11alo nxfi11- g lesi doVersi nssumrrt dnllo !>lato, laseiam lo al~ r inco11/ro alffodu .rlria t all ivilit p r ivala di lui/i 9uanli, cioè di ilaliani t .,rt,·a,1itr i, l',s e,-ci::io di oxni all, ·n impresa, da 911el/adella cosl,·11ziouee del t eserci zio di fe, ·rovit e fram t da 9urlla del se, vi=io po stale e lt!exrafi co, a 911el/a della co– s/r11zione, ddfrserciz io di cana li di ;,., 1J[a:do11e, d'nc9ua potabile, d'i,11p,·ue agri cole e indu.slr iali di 911als1'.asi Ktntre . I prival i c11,·eram10 91uslt imprest, purdè la bur ocrazia italiana , il vinc a. lismo sia/al t t le basse i11vidit socialiste 11011 lf! ,·e11da110 ,mp ossi~ili. Lt s/>ese della occt1pazio11e di T, ipoli asct ndt rmmo in b t a1111ia 150 ,,,;. /io11i. Il rest o Snt'd speso da , ,,,- avra lornaco11/o d, far lo •· Pu ,·lropj>o in dieci mtsi abbiamo gi à speso il (J1'adn,plo dei 150 milioui, elle u co11do /'011. Pt,,,. tale011i sareb!Je,-o bastali ;,, Ire a,mi. E la Libia pre st 11fa comlr::.io"i di prod,,ll ivild 11al11,·ale as• sai lonln11e 'da 9uelle che /'011. Pania/ eoni fan /a. slica. /Ila ,.;u o o povero che sin il pnese, quulo è u rl o rht la llin più sic1'ra per pr om11over11e tulio il possilJilt sviluppo economi co, per limilnr e pr opri o all o st,,el/ o ,u u ,ssario lt spese dell o Staio, e pe r evita,,, il peri colo di ,ma t1011 ,,, . cessa, in sotlra::io11eimpr odullir,a di capitali alla .:conomi a 11a:io 11ale, è 911ella di r id11,·,·e 11el/a colo11ia le f unzio 11i dello .Walo nl mi11imo asso• 111/0(or dine pu bbliro , g iustiz ia, scuole), e lasciare 1111/0 il rest o in balia dt llt foi::.ialive priva le. Se è vero che il paese e 11uravi'gliosamt11le ricco di .ruo, e che '" , otpa dtlla prv r,-/à n/luale è /111/a L'UNITÀ pt i ,,,,.1,; not1 appm a l' Itali a 111abbia caccial i vin gli oppressori~ t abbia .rpalaucale le po r.le alla civilld, e abbia assic1Jrolo dif esa mi litare e Kiu sliz ia a chi i,ilmdt /agx ii, anda, e a cercar / or/Ima, è cerio ct,e il capital e si pr ed piler ti da tulle le parli ;,, T d polila11ia 1 e dit lro al capil a/e folernazi onale a111/ra,mo i lavo,•afori ila/i,,ni, che sono i soli copnci di pop olare l 'Afri ca selle11lrio– ,mle. L' 1/alia, per olleue, t 91usto mira colo, 11011 deve che e lascia,· fa, ·e, lt1sciar passa, ·e >, e.... ,~011 spe11der ""Ila. Se , invece, il paese ;,, 1111/0o in pa ,·le 11011 offre possibili ld 11alurali di fovesli– mt11/i più rem,me rali vi di 9uelli che offr ono i paesi finora co11osciuli e sfrul/ali , è evidt11/t che il .flusso 11alurale dei capil a/i e dtl lavor o non avve,·r,t: t più che mai ;,, vis/a di sif[t,lla ipo– tesi è evidt11lt cht r 1/alia fi1n l bene a 11011spen– dere it1 libia più di 9ua11lo t10 tJ sia slretta,nmlt 11/ cessario per ,110/ivi politici. I quali motivi polit ici - sani btn e lm trl o sttn• p, ·e presmlt - si esauri scono lui/i t1tlla co11qui– sla delle cilld coslie, ·e. Oecupnlt t pacifi cale 911t• sie; - assicuratici cosi dai }tri co/o che ci a,,. dasse • 9110/cheallro • ;,, vece nost, ·a, - t1:tssici '10iai posto dti /i,rcM; - è evide11lt rAe da allora ;,, poi la imp, ·esa·di Tripoli deve ridur.tipe,· noi a ,ma ope,·az io11e di lon"'co11lo eco11omico. e dc..,, t.rse,·e guidala da crilu ·i esd1'si vameule teouo• ,m ci. La p11ulrazi o11e slabìlt ve, ·.ro J'ù1/er110 (Uv'esstrt subordi11ala alla p revi.rione di vau• /aggi uonomici . Nella zo11a. coslitl"a,11011nppma 9utsta sia deli11iliva,ne11leconquistala e pacificala, hmgo u,,a f ,·011ledi 18 00 chi lomtlri, sollo lapro– ltziv11e iuun~diala dr/le nostre fun:e ,nili/dri, se U paese i vtra111t11/e 9uell 'tld orado elle si è /t1tlo credere, vi sard cerio /a,tla /err a buoua da ba– stare per mo/lì an,,ì a tulle lt poss ibili 1111ove i,nprtst t a lui/i i possibili colo11i. la /)ellelra • zio11e e{felliva veno l'i11ler110 si Ja,·a, caso md i. a poco, a po co, via via cht le ler r t collivabili ,:o– sliert saranno esau, ile. Dalle /,-i6ù più i11/e,·ne ba.sltrd preltnd ere dapp, ·ima la se,nplict sollo• missiot1e no,nùmle, , o,,ctdt11do libtrl,t di com• me, ·cio verso ii , 111a,·e a,rli amici, foltrctltnndo il commercio a chi "o" si sollouulla. E anch e i,, 9utslo 11oisiamo lieti di ave,·e fi110 dall'Unità del .13 gennaio 19.12, j>rese11/ale idee, cke so110 sia/e co,iftnnale t svil11ppalt nlcu11i t11tsi dopo dal li/osca: e Nel prim o d,ce11•1io della nostra occ"pa::iont, dovremo prol>abi/111111/t lim1'arci ad tstrcilan 11tllepopolazi oni d t abitan o le oasi dtl Vtr o dt• seri o, u11ase,11plic, i,,ji11e11zamora le, cAt polre – ,110 senza troppe difficollt>.imp or, ·e co11 ,nezz i esclus ivat1u11/t pr,lifici, te11endo ape,-fi o cltiusi quei mtr cati dtlla costa, che sono necessari al commercio e all'appr ovv1J[io11ame11lo degli obi· la11li dtl Saha, ·a. /11 cambio dovremmo foro ,·i· chitdtrt di non acco~ lit r t i prof uKl,i t di no" fomml are le i11surnzi o1ti dtllt tri bù della motJ lagna trip olina t dtlfal/ opi.1110 cir e11aico. E' as s,u·do il tim ore cAe dal deserto possa,, o venir e grossi eser citi a comballerci, percltè , pur 110, 1 le• 1lendo co11todelle dif!icollà. della wa, ·cia, la po po/azione del SaAa,·a è scarsissima e la,·gat1u11/e dissemillalt1 ;,, oasi dislan/issime l'ima da/J'al– lra •· .Sono idee dem oerali cht 911,sie 1 A noi imp orla poco il pr eciso compa, ·/imml o del casella, ·io polilico, ;,, cui le nostre pr oposlt pos sano tsse, ·e colloralr. C inleres sa110 le noslrr idee COflCnlt fo sè. Le guaii SOIIO c, ,-/o o,-ie,,/alt seco11do ,ma defe,-mimt ln co11ct: io11t dt1r azio11e politica, c!,e a ,,o; """ dispiace ajf allo sia de/i11ita dem ocrati ca, e a11::.i noi la deffoiam o ,·isol11/a– mt11lt democrat ica. Solo desid eria mo cl,e ,·,si i bene inteso che 9,u s/0 nostro mtlo dr, di pensitr fJ si trova assolulamenlt agl i a11lipodi i11 lui/o t per fui/o ,·ou J"a::io11t ro11crt1,, di /111/i gli allmzl i pa, - liii de,nocral ici u!Jid ali, e che q1u sli par/i li de – vono esse,·e comba/111/i ,u/J ' i11leresse del /J!ltse flè p iù 11ème"o cltt i lor o ovve,·sa,·i co11suvolor i o "a::io11alisli o citr ica/i . L ' UNIT,\. Abbo11ame11/o semestrale straor– dinario alt Unitit fi no al 31 di– cembre 19 12. lire 2 .50. Abbonamento speciale estivo per una serie di numeri successivi : Dieci centesimi per ogni numero. La posta dell' " Unità. " Confederazione dell'industria e Confederazione del lavoro. Mileno, 2 Lu1lio 191:2, Caro Direttore dell'Unità, Leggo in ritardo il numero de l'Unit,ì recante )'ar ticolo postil – lato dalla Direzione dal titolo • Armonie So– ciali ", e mi preme far seguire ad esso qualche chiarimento. Non cre<lo si possa, a rigor di termini, par – lare di collaborazi one di classe a proposito de– gli uffici misti di collocamento, a meno che non sia collaborazi one di classe anche il lavorare coi padroni e negli opifici da questi condott i, mentre se ne affretta coi voti e C'Onl'opera la sparizione. La scienza sociale non ha finora saput o trovare alcun altr o modo di organizzare il servizio del collocamento in sostituzion e delle agenzie e dei. mediator i privati, se ncm creand o organismi ad /,oc diretti da una rap – pres entanza i,aritativa delle due class i interes– sate. La legislazi one in tutti i paesi va orien– tand osi verso questo sistema , visto che sareb– be rimedio peggiore del male il creare uffici pubblici burocratici al disopra e al di fuori delle classi. ,L'accordo stipu lato il :i Giugno tra la Confede– razione del Lavoro e la Confederazion e dell'indu• stria è tanto poco collaborazionista (nel senso mo– rale e politico che a que sta parola suol darsi), che gli estens ori di esso posero ogni cura per evi– tare t:he in qualsiasi modo gli uffici misti siano di impedimento alla piena ed assoluta libertà d'azione delle due classi, oltre l'obietto stret ta– meute economico-sociale che gli uffici si pro• pongono di rag~ iungt-re. Una cosa, insomma, funzionalmente non diversa da i probiviri e da tutte le altre commi ssioni a base di rappresen• tanza degli intere ssi. Non garantisc o che que.:. sto ecusso di prudenza - che fu, del resto, di ambedue le par ti - sia per rendere meno fattibi li in concret o gli uffici misti di colloca– mento ; ma questa è un'a ltra quest ione. Quanto alla campavna per rialzare la fiducia df"I consumatore nel prodott o italian o, è ver o l·he la Confederazione del Lavoro ha dato fin da qualche tempo fa un'adesione di massima ad un invito fattole dalla Confede razion·e del– )' industria ; ma si inte!lde che nella Confede– razione del lavoro vi era e vi è la pura e sem– plice intenzione di reagire con una propaganda educativa al malvcu o - c.liftuso sopratutto nella /rault patriottic a e patr iottarda - di cer– care il prodotto di marca stranicr;1, anche se non vale pili di quello di m&rca italiana, peg– gio, anche se la marca straniera non è che un acchiappa citrulli , ovver osia una truffa com– mer ciale predi~posta ai danni di gente che sa e che vuole esse re truffata . Niente di posit ivo è stato fatto finora a que– sto rigua rdo; ma io credo di poter dire con tutta coscienza una cosa : cd è che non solo la Confederazione non si prestcr~bb e a fare al– cuna azione che anche lontanamente e indiret – tament e significasse omertà o propens ione al prot ezionismo agrari o cd industriale, ma si ri• fiuterebbe di lasciare soltanto cre<lere eh' essa sia connivente o favorevole a certa sfacc iata ridam t che va facend o un certo cosidetto na– zionalismo economico, fratello o figlio, senza dubbio, di quell'altr o nazionalismo.., m,n eco,, nomico. Sino a prova contrar ia la Confederazi one del lavoro ha ragione di cred <'re che non da i diri– gent i la Confedera zione dcli' industria eman i la ciarlat aneria economico-nazionalista, e ciò dev e ritenere, per la ser ietà cht: riconosce nelle per– sone che guidan o quella istituzione ; ma qualora cosl non fosse, essa separ erebbe immediata• mente la sua dall'altrui responsabil ità, ancor• che non vi sia su questo punt o, come ho già detto, che u:1 assai vago scambi o di vedute d'ordin e educativ o. Finalment e mi par e supernuo spendere pa• role per ass icurare gli scr ittori dell'U11ità circa i nostri convincime nti reci.11Jamente antiprotezio– nist ici. Coloro che hann o seguito Ja nostn~ mo– desta opera da alcuni :rnni in qua, non possono nutrire dubbi i in proposit o. Noi, che vogliamo abolito lo sfruttament o dell'uomo sull'uomo, ab– biamo impar ato che il primo e più iniquo sfr ut• lam ento è quello esercitato dai grupp i su lle collettività mediante I' intr igo politico e la pro– tezione doganale e comme rciale; donde la no– stra tena ce campagna per l'abolizione del dazio sul grano, che per noi è il fuk ro del sistema protettivo italiano ; ag itazione a vuoto, s' in– tend e, la quale è valsa finora, tutt' al più, a pro• curarci tal volta i dileggi d i chi ci vole\la tr oppo sd leciti di riform e piccolo-operaie. e t.tle altr a a farci denunciare come troppo corr ivi colle dott rine liberiste, epperò non socialiste. Cosi va 11 mondo. Coi migliori saluti. S1.grtla rio dtlln Con/ed(rna lout ,/,./ lnvoro. Una scuola nell'Agro Romano, In un misero v~llaggio .di capanne .detto_Colle di Fuo ri, nel territorio dt Rocca Priora, 1I Co– mitat o delle scoole per i contad ini dell'Agro Rom ano islltui una scuola dv111cnicale mandan • dovi il maestro da Roma: l'e dificio deJla scuola fu una capan na 1 1 Con \liva fede vi accorsero i pover i cont adini del luogo e il contatto col maes tr o dest ò nel• l'animo loro a~pirazi oni di civiltà. Un uraga no att er ra la capanna-scu ola, ed al– lora i cap i delle 40 famiglie abitanti il villaggi o decisero di ricostruire la scuola, ma la vollero in mur ;.tura; che fra lo squ ~llore delle capanne, dove gli uomini vivono accomunat i con gli ani• mali, si inalzasse jJ primo modesto fabbr icato, e questo fosse la scuola ! O~ni fctmiglia versò 10 lire, togliendos i con sacrificio ammirev ole il pane di bocca ; .ogni donna, ogni uomo dette braccia a tras portare sass i, calce, acqua , legname. E la scuola sorse . Essa è compiut a per metà, e cio~ costruita per una sola aula capace di 40 alunni e una cameretta per il maestro che dovrà pern ottarv i, tenendo visi le lezioni alla se ra. Duilio Camb cllou i, il chiHro art ista romano, la volle dcc-arare con un affresco ali' interno e con motivi ornamenta li in maiolica e in pittura all'e ster m,. La i;pesa incontr ata finor.i è di circa L 18oo e circa altr e 1000 lire occorreranno per costruire l'altra parte del fabbr icato, ma i poveri conta• dini di Colle di Fuori non han potuto racco- . gliere che 400 lire. Ess i confidano che generosi oblatori vogliano secondarli in quest o loro slancio ver so Ja ci– viltà, verso la patria; ~h~ senza lume di istru– ,done non si senton o nè uomini, nè cittad ini. Si rivolgono pertanto alla S. V., perchè vo– ~lia con una offerta concotrt>re alla spesa del'.. l edifi..:io scolastico ' GIOVANNI CENA - A. MARCUCCI dtl Comitato per le S cuoi, dtlf Agro Ro,nano. FRANCIO SI CARLO Contadi,,o di Colle di Fttori Af:,bJamor.accolto Haora le 1tpeatl offerte t , Somma pr ecedente Firtn zt • R. Ciasca e A. Torre E L:rndry .. Rovigo - N. N. . . • . Tori, io • Gli amici A. B. G. T. 1 L. G. B. Gm ovt1 • Maestra Ermina Devoto . Giulio A. Lt!vi . . ·E. E. Levi . Totale L. 2 3·75 • 200 • 2.00 • o.75 .. 3·~ • 1.00 • 10.00 • 20-00 N. B. - Le offrr1r "rn1tono raccoltr d,, Gion nni Ctna ali• N11or• A"lo lologi.1, Roma, e d1ll'1mmini1truioae dtll' Uttltj. ANGIOLO G10VANNOzz 1, g,,-,nt, r,sponsabi/1. Flrc■u • St1b. 11,. Aldlao. Via ff' Rc■al, 11 • T'tl. 1-U GIUS. hATERZA & flGhl " 8aJ1i - - ~ - EDITORI 80.WITTOHI D• •TALIA Ultl~e .-.o-vlt'à I MARCO POLO, Il Mlllon, , .....,do il lato d,Jla e Crusc.t• reintegrato con rU ..Jtri codid ltaU&aJ, a cura di DANTB 0L1V1RRI. - Un volume (30) L. 5,50; per gli abboo&t! L. 4,00, Dare, allo stato presente degli studi, un'edizione critica del .\1ilio11t di Marco Polo era impresa ;as. s:ti difficile e delicata, dalla quale soltanto uu va– lente specialista come il rof. O;mteOlivieri poteva ~:~ J:~ui"J~ i! 1 t~r~ ~l ~n~~~s: :1~u~r~ p!:~:"1~ luce, possiamo offrire ai nostri lettori un lavoro, che sotto molti aspetti (:da dirsi completamente nuovo. Infatti l: questa la prima edizione italiana dei Vin;:gi del Polo, ncll:1 quale si tenga conto della traduzione inglese, COn amplissimo comcn– to, d:.llo Yulc, specialmente pel riscontro e l' in– dispensabile correzione dei numerosissimi oomi di pcr:,onc e di luoghi ; l:1 prima ancora, in cui sia rappresentato tutto quanto ha di meglio la tradizione manoscritta itali:ma del Milio,u, e cioè siansi chiamati a I accolta, per riprodurre intc• gralmente l'originario testo francese, tutti i CO· dici italiani che si conoscano, sparsi in parecchie bibliotcd 1e it:1li.:1nc e straniere (fra cui uno di Berlino) Il fondamento dell'edizione è sempre il ms. toscano detto • ottimo • (del 1300 circa); m :t all:1 fine di ciascun c:ipito!o sono riferiti, a guisa di \'arianti, ~s si, spesso assai lun~hi, degli altri m:inoscritti , fr:1cui prn algono quelli \'Cncti (quasi tutti finora inesplor:iti), continuamente raffrontati col testo francese. Degno complemento di cosi accurata edizione sono: a) un ricchissimo glossario, diviso in due parti (l; sti ift1lia11i, Ttsli t1t11tli e qllrr ci1a,io11i), nel quale, oltre a chiarirsi il significato delle parole meno note, sono anche parecchie osser– vazioni critiche sui testi citati nell'edizione, I,) un non meno ricco indice di tutti i nomi propri, ridotti :illa form:1 pH1 genuin:1. Sono usciti nella 1te111 collei lone ; 26. BARETTI G., Sce/111di leHere fa.miliari. a cura di Luigi Piccioni. 27. BERCHET G., Op,r e, voi. II, Scritt i a-i– lici , a cura di Egidio Bcllorini. 28. FOLENGO T., Opere itali11ne, voi. Il, a cura di Umberto Renda. 2~. MARINO G. B., Eplslolarlo, seguito da letlu e di altri acrltlori del seicento, voi. Il e ultimo, a cura dl A ngelo Borze.Ufe Fausto N icolini. 3J·32. DE SANCTIS F., Storia a'eUa.le ttera.– tura Italiana.. Nuo va edizione a cuu. di B. Croce . 2 volu mi. Pm H 41 01• 1 Hl■■c l ~:,!t~:• 1:~. L~rt t~ -- 11 11t~H■111• Lht U50 I• ■u• -- Dlrl1cre comml11lonl e vaclla alla Casa Editrice OIUS. LATERZA 1t FIOLI, Bui

RkJQdWJsaXNoZXIy