L'Unità - anno I - n.27 - 15 giugno 1912

108 Nessun par tito, nessuna coalizione di partiti possono indugiarsi a lungo nella difesa dell e posizioni conquis tate, anche se queste consis tono in bene altr o che nelle vanitii e nelle comodità personali di alcune diccine di deputati. li se-lo modo sicuro di difendere le conquiste passate, C stato sempre e sarà sempre que1lo di lanciarsi verso conquist e nuove. I riformi sti di dest ra han– no senti ta anch'essi questa verità elcmentari ssi• ma: e perciò hanno proclamato il dovere del Par– tito socialista di presentare al paese" qualco:-:adj più concreto, di pill immediato, di più prossimo al1a realtà delle rose •, l he non sia • l'anticleri– calismo di vecchio stampo• · Dovevano fr·rmaf– si qui: definire, concretare davvero questo qual• cosa: subordinare a que sto qualc osa di definito e di concreto le all"anzc cogli altri • parti ti della d~mocrazia • : avere delle idee chiare e ferme suH'opera da compiere, prima di disc utere se e con ~hi allearsi per compierla: prima avere il coraggio di css ,.re s~ stessi; poi. caso mai, al– learsi con altri. Ma qui era il punto difficile I Il blocchismo, checchè i riformi ,;ti di destra facciano per allon– tanare da sè quest'accusa.~ per essi una neces– sita permanente : prima la conserva .zione dell e alleanu, poi il programma se sarà il caso. Anche materialmente, nt:lla r1:lazione 13erenini, le al– leanze s01lO difrse prima che le riforme imme– diate sieno • precisnte • nel modo cosi pocÒ prf'ciso. e he abbiam vist o. Nè vi si dice una sola parola per assicurare se i • partiti della de– mocraz ia •, con cui i riformisti di ,lestr a in– tendono allr-ars :, saranno o no d'acco rdo nel propugnare quelle date riformt>, che pure sono riconosciute improrogabi li. Si sente benissimo, che anche mancando su quelle cosl dette riforme l'adesione dei radicali al programma immediato dei riformisti di de• stra, que1ti rimarrebbero ugualmente alleati dei radi cali per la difesa delle • posizioni ,, famose. Si sente benissimo , in queste condizioni, che il programma, per es., antipro tezionis ta dc-i rifor. misti di des tra non è un programma fortemente voluto, non impeg na vt:rumcn te ness uno. Il pro– gramnrn sine q110 11011 è ben altro: è la difesa dc-Ile posizioni I Idee poco chiare e poco ferme, dul1que, sul nuo\"O programma di riforme immediate i idee tr oppo chiare e troppo ferme a favore della vecchia tatti ca bloc.:arda: questo ~ il riassunto della relazi one dei riformisti di destra. Deci– sament e, la nostra incontentabilità non deriva solo dalla tri~tizia del nostro caratt ere I L'UNITÀ. Ancora la legge Daneo-Credaro. Nd lu scorso apnl,:, grazie alla legge Oaneo – Credaro, il Ministero de lla P. I. ha auto rizzati per la costruz ione di nuovi edifizi scolastici mu– tui per L. 3.707.100 a 25 comuni. Di ques ti 25 comuni, 4 soli appa rtengono al Sud, e approfittano di sole L. 2o8. 700. Tutto il resto é assorb ito dal Nord e dal Cent ro cl' Italia. Continua cosi a realizzarsi, il fenomeno, già Sf'gnah.1to nc:11' Uni/i, del 18 magg io pa:;. 92 1 e previsto avanti ancora che la lc:gge comio · ciasse ali essere attu ,ua : la Jegge, cioè, dà i suoi buoni frutti prevalentemente al Nord, dove c'è meno bisogno di aiuto, e lascia quasi immutat e le condizi oni del Sud, dove mag– giore opera occorr erebbe per combattere l'anal• fabeti smo. Nella riunione del 23 maggio del Consigli o prov inciale scolasti co di Milano, fu pres entata una rd azinnt! sul fabbisogno scolast ico della sola provincia di Milnnu. S !condo questa relazione, si deve r,rovvedere , a cominci,1rt! d.. J prossimo anno 1912~13, alla costru zione di 339 edifici e all'ada ttamento di altri 88, ondt! avere 1324 i:-ule per le scuole occorrenti e 168 nule disp onibili per gli e\'en• tuali bisogni, in tutt o 1492 nule, che verranno a costare una <1uindicina di milioni. E Milano è, tutto compreso, una delle provincie meglio dotate di aule. Se tutte le provincie avessero bisogno di 15 milioni per completar e i loro ed i• fici - e in ciascuna ddl e provincie mer idionali occorrerebbe un;t somma ben p1il elc\'a la: - la edil izia scolastica avr ebbe bisogno <li un fondo di ~lmt:no un miliardo. La legge Danco-Credaro, invece, stanzia in un decennio soli 240 milioni. I quali, come~appa re oram ai dal lavoro dei pri mi due mesi, s,1ra nno assorbiti quasi tutt i dall 'Ita lia sett entr ionale, senza ricsci re del resto neanche a coprire i bi • sog ni del Nord. Dalla suddetta relazione risulta anche che L'UNITÀ occorrono circa 1000 nuo\'e class i per racco– gliere tutta la popolazione infantile obb liga– ta. Per la sola provincia di Milano, dunquf', ocèorrcrebbe in stip endi per nuovi maestri una somma annua di almeno un milione. Or la legge Daneo-Crt-dar (\, per la fondazione di .;uove scuole, stanzi:J appena 10 milioni annui, somma da raggiunger si solo ntl bilancio 1920-:n , gr3Zie a s~1ccess ivi aumentl annui di un milione I E le pro\'incie cl' Ital ia sono 6g: e quella di Milano è una fra le meno scarse di maest ri I Fra dieci anni, quei poveri diec i milioni - dato che non vengano soppressi da l Ministro del "tesoro, che ha il diritto di farlo, grazie all'art. 13 della legge - , quei 10 milioni risulteran no adope – rati quasi tutti a fondkre una parlt delle nuove scuole necessarie al Nord, mentre gli analfa– beti del Mezzogiorno continueranno ad aspet– tare i decantati meravigliosi effetti de lla legge D.tneo-Credaro. Se i socialisti meridi onali fossero un po' meno piccoli bflrgh esi intellettuali, metterebbero il problema ddla lotta seria contro l'analfabetismo in prima linea nf'l lor') programma di propa– ganda e d1 agit Rzione elettorale . Ma essi hanno da (.ire-,come abbiamo riconosciuto altra volta, la rivoluzione. E la rivoluzione è cosa ser i~, molto seria. I problemi urgenti L'Unità nel breve per iodo della sua esisk nza, dal suo nascimento ad oggi, ha posto, discu~so, o indicat o, quasi tutti i problemi della vita po– litica ed economica del nostro paese. Dobbiamo ora temere sopratutto una cosa, che tale lavoro non vada perdutQ e le prezi ose indicazioni non passino fra la generale noncuranza e ricaschino nel vuoto. lo credo che sarebbe opportuno dare org a– nismo all'enunci azione ed bila discussione dei di\•crsi prublemi e tentare le vie per rendere dinami ca l' azione fino, a solamente didascalica dcli' U11ilil e dei suoi aderenti. Le frazioni dissidenti hanno oggimai una piat– taforma più vas ta ed opportuna nell' allarga• mento del suffrag io, che darà una base assai più estesa ed una portata maggiore alle pros: sime elezioni politici\(".And1e c-hi, come lo scri– vente, sia per prin cipio antie ltz ionista, non può negare che una m:,ssa di 10 o 12 mila elett ori può con maggiore facilità esser trasportat a alla vi,ione di problemi generali - e mt-no facil– mente travi ata. a fini particolari prrsonali nello scegliere i suoi rapp rcsenlcinti. Potrebbe, dunqut", porsi un programma pra – tico llmitato al numero probabile di question i che offrono maggiore nllc:ndibihtà dj buon esito, che fosse come la piattaforma delle lolle da farsi dai gruppi diss identi , ,mili sm.ca disli11- i;ione di colore politico pel raggiungimen to di quelle preci se e preordinat e finalità po1itiche, sulla base di re-ali intere ssi <li regione o di classe. Un camp<", ove potrtbbero avers i frutti molto fecondi, l'offrirebbe il Mezzogiorno d'Italia. Le ragioni sono ovvie, Non v' ~ regione iuliana, ove sia magg ior– mente ignorata la realtà vera dei problemi <lei paesC", e ne sia conosciuto invece una faccia illuso– ria ed irrcal(", come nel Sud. L'Italia Merid ionale non ha neppure la più lontana cognizione del no• stro problema dnganalt".Neppur sog1,a che la cau – sa vera del suo disagio , è sopratutt o la politica protezionista a favore dc li' indu str ia, che creò una spoliazione legale e sis tematica dell'agrico– tura . Le questioni doganali sono del tutto igno– rat e, il problema dell a riforma tributari a è in– teso confusamente cemc sgravi o d' imposte, sen– za sapere co1•c, perchè, a favore di chi. E cosi s' ignor;mo i problemi fond,un entali cui C colle– gato il rinuscimentc, del ra ese : la que stione fo. resl ul<', la ljt1estione dei torrenti, l'em igra– zione, il dazio sul gran o, il prflblcm:1 delle fer– rovie interne cc. O<!riva d.1 tale incoscienza che gli àlli del gove rnoe delle classi diri genti, quand o sono lesivi degli inter essi del Mt"z~r,giorno, non suscitano quella reazione \ 1 iv:l ccl ard ente, che solleverebbero m og11i;,ltra reg ione, ove si ab– bin precisa la nozione del pr oprio interesse. lo cred C\ 1 adunqu e, che se un gru p;,o di pochi e volent~rosi si formasse in Comitali')e fissasse nn programma di az,on<", eppoi diffondesse la conoscenza dei divers i punti di quel program– ma, con la parola e con gli sr ritt i, nei · paes i dc li' Italia M..:ridionale, facilmente otterrebbe insp erat i risu ltati, perchè le masse che domani Il Ministero delle Colonie. Dopo cht I'lla/ia i andata a Tripoli colf ti mo di &ipi o, ntlle famigli e dtf l'impiegali dei mini • s/111·di Roma si ì dt lt rmi11alt1,m'opporltm issima decisione di lavoro fra i babbi lmrocralici t i fi· g /; nacio11t1lis/i. I giov ane/ti di btllt sptrm,a e fum,o la sera per le strade le 1fimoslraaio 11i di gi 11bilo ,· t i babbi sludùm o di giorno t .... di noi/e (lavoro slraordi11ario 1 pagalo n parie) ,,,; Mù,isltri i pro• gel/i di rspa,:siont drg li.... organici col preleslo della nuova conquista. Il /rull o di q11t.,/a /t hbrilt al/ivi/il e la somma dtgli org "nici prtparnh / 01man o il co11le1111lo t lo scopo - ,I solo coulem,to t il solo scopo - del nuovo Mim$ltro. Esso rnppreseula lo sfr 11llnme11/o direi/o, elle il para ssi(t1 burocratico si apprrsta o /a rt della colonia. Ma i inluilivo, che esso sori, r organo naturale dello sfrullameulo, che altri parass iti si appr, sla1to a far e in ma/tria di lav1Jri pub– blici improdulliv i, di st roi.ei mar ,/limi passivi, di dirill i dogamrli e via dicendo, e il Mezzogiorno. dovess e-ro antlure a votare: avrcbbtro a!111eno in linee gene rali e sommarie una conoscenza pur – chessia di ciò che nel proprio inleres.c.e dovrcb• bcro volere ed imporr e ai propr i deputati. Con tutta la sfiducia che si abbia in costoro, ~ disgraziatame nte vero che saranno essi che dovranno discut ere cd approvare i nuovì trat . lati doganali alla prossima scadenza ; e chissà che non ser visse di rt"mora ai dietrosccna ban • carii e industriali il pensic-ro che la massa elet– torale in qualc he guisa capis ce l'importanza della discussione e del voto e segue con occhio vigile e sospett oso l'opera del proprio r..ippre– scntante politico. Posso anche dire <'hcdi già in Calabria - nella provincia di Reggio - si parla dell'"pportunità di tenere un convtgnn bas:.itopre– cisamente sulle idee sopra esposk . So che i.oche in altre prc.vincic si va tent ando qualcosa di si– mile Bene adunque sarebbe che un organo re• golatorc si formasse a organizzare una campa• gna su vast" scala nclt' Ita lia del Sud e a pre– parare gli animi e le eosr.ienze alle vitali que – stioni di economia pubblica che presto dovranno dibattersi. La q1ustio11emeridionale l Jor s, sopra/11/0 "" problema di psicologia. Il popol o meridionale ha delle forze lotenti, per cui può dar prova dell e più sorprendenti trasformazi oni, pu~chè si modifichino i mo– tivi tradizionali errat i in base ai quali agisce. Ades so, per es. 1 a Regg io Calabria abbiamo un lento fiorire di industrie dovu to al risparmio locale, genu inamente locale. L'Anonima .. Società Rilmif c Elellr;cilà n fi\l• renlissima , è composta tutt a di cupitali reggini, - e quest'ann o ha dato un dividendo dell'u 0 /.,! L'esempi o giovò, ed una nunva società anonima per l'esercizio di una ist ituend Mrete trann-iaria ebbe coperti i capitali pre ventivati in pochis– simi giorni. Il moti\' o fondam ental e, che spic-g.t tale impulso di attività nti cittadini di Rf'ggio, è e.la ricer• , carsi uel disastro del 1go8, che spinse quas i tutt i gli abitanti a recarsi per le varie region i d'Ita– lia, in att esa che le barac che di legn o sorges• ser o a Regg io. Qucsla straria emigrazione tem• pa ranca scor.volse le coscienze e diede risultati stra ordinari che meriterc-bbero di esse r studiati. Fra l'altr o modificò la esper ienzn e rese i reg• gini più sicuri ed audac i nel tentare imprese industriali. L'i stesso fenomeno si verificherebbe, se una propagand a cost111te con la par ola e l' esempio rinnov asse lo spirito dei merid ionali e li spin• gesse all'.tlli \"ità industr:ate. Credo che un' opera organica, rivolta a tal fine e condotta con per tinaci a e fode, facilite– rebb e di mollo la risoluzione degli urgenti pro– blemi de l Mezzog iorno. A GOSTJSO L ANZILL O. Abbonam ento semestrale straordinario da questo num ero a quello del 31 dicembre l9l2, L. 2,50. La posta dell' " Unità. " La Cassa Agraria di Venosa Prt g .mo Sif. Dir1llor1, Nel n. 21 del giornale da lei diretto l'Unità e pr opriamente nell'articolo • Gli elettori ana l– fabeti ", Ella ha scritto che • ;,, ,m comu ne di u,,– colltgio d,1 ftft:uogiorno i gala 11/"cm1i11i " non clte • sapimi i ", lwn no divoralo in podi a11ni, una cassa ,li presfa11$t fondnla da un Cardinal, · sulla fin e del 600, e sopravviss uta a lt1/le lt vicende I/ella Storia, mmo c/11 a quelle del di• 1''illo elelloralt limi/alo alla gmlt • istruita •~ Perch è eviden temente Ella intende di parlare– del mio Comune, ove l'immortale Cardinale De Luca fondò tait: cas:,,, io sento la necessità di– dirle c-he Ella è stata tratta in errore, assu– mendo notizie uronee e del tutto infondat e. Infatti la consistenza patrimoniale della Cassa non fu divorata, ma trasformata nel 19()8 io Cassa Agraria, per t"ffett o della legge sulla Ba– silicata. Ncll'u himo anno del trie 11nio ha con• cesso pre1->ti i per una somma di L. 6o.139,oo,. tutt i puntualm ente pagat i alle relative scadenze . Nel concorso fra le C.asse Agrarie bandito dal Ministero e.liAgricoltura Indus tria e Commercio Ja Cassa consegui il primo premio in L. 3.000. Le modific h~ testè appor tate allo Statuto.– sono state adottate da tu1te le altre <.:asse A grarie della Provinci:J. Tanto per la verità . Prego di pubblicare la presente e gradi~ca I miei ossequi. Il Ptosindaco Doli. M1c111-.:u; INTAGLIF.TTA. PosT1u •.-.. - No, L'Unilà 11011 /" Ira/la in , r– rore,p,r chl tssa si riferiva t1J>ftunlo alle • divo-– razioni • subile dalla Cassa I>" oµ,a dei • ga• la11/11omini " /m il 186 0 e In sua .i lrasforn,a– i;io11e • cltt e avvttwla soli Ire anni addietro : la quale lrasjor1t,a•io ntJponendo ,ma pietra U• polcrale su /111/ele divora1Jio11ipassale, l,a sai• valo quel la11/o t ,,o,, più. che poU salva,e . E g da soli lrt a1111i la Cassa, limilalan,e,,/e a qutl che si era salvalo dal naufragio, ì risorta, il miracolo t1011 ad altro i dovuto u non alla ;tr· sanai, troica ,011/mslala op,ra del D irtllort di. nomina gov ernati v:1 dilla Cassa: al 9110/e 0'4· guriamo c/11 i • gala11/11omini • non imP,d i'scano. di ptrstvtrart a lung o nella sua o/Jtra bmtjic 4- co11/ro /11 /i e ,011,·o htllo. 11 T1111to per la vtrilà , . L'UNITA. AN GIOLO G1ovANNozz1, gere11/tr,spo11sabilt. Flrteu • S11,. r,,. Aldl■o, VII ••• ReHI, Il • Tel, &-15, GlUS. hJITE~ZJl &' flGhl " 8atri EDITORI 80HITTORI D• •TALIA FRANCESCO DE SANCTIS, Storia d, (la Lei/tra /ara l/aliana. Nuova edi– tione a cura di Bl!NEDE'ITO CROCE. 2 volumi Lire l l; per gli abbonati alla raccolta Lire 8. La Sloria ,lei/,, ltlltralu ra ilalia11a di Francesco dc S:mctis non solo è il fondamento di ogni se– ria conoscenza e di ogni scrio studio critico e storico che voglia condursi sulla nostra letteratura, ma è la più bella storia lettcr:iria, che sia stata mai scritta p r qu:1lsi:tsi letteratur:1:giudi1.ioche, se prima era di \>°chi. ora si ,,a facendo comune :tncl1c presso gli str:mieri, come si può ndere dall'ammirazione onde più volte discorse di quel libr I uno dei r:u i stranieri che ne \'Cnncro :1 co– nosccm:a, F~ rdinando Brunetièrc. Per accordi intcn·cnuti tra la Ditta Mor:1110, editrice del libro, e la Ditta Laten :1, è stato pos· sibile includere questa cfossica opera nella r:1ccolta degli Seri/lori d' 1/alia. 11 cur::ttore dcli' edizione l'ha riveduta tenendo a riscontro le tre cdii ioui fatte in \'ila del dc 52nctis (1871, 187} e 18i8 1, ~r~~;rcst~~~~~~ c:t /l1~cci!;ib~i~~~~~i :i~:!i gt:t~i i testi citati d:1~ dc Sanctis sulle migliori edizioni, che si ::t\•evano prim:1 del 18j 1, degli s..:rittori italfrini, anche p~r questa parte correggendo molte mende. _ I12 :iggiunto, inoltre, un somm:1rio in tcst:1 a ciascun capitolo, e un copiosissimo indice alfabe– tico alla fine ddl"opera : sussidii che \'arr;inno ad :1ge\"Olare l'uso del libro e, mostrando la rk d1czza del suo contenuto, sfateranno insieme una delle pi.:1 superficialiopinioni che sono corse in1orno a quest'opcr:1: che cioè ess:i consista in una serie slegai:\ di s.,~~i su~li scrittori ma~giori e trnscu– ri i minori! Nel!' :ippcndicc bibliogr:ifica si dan– no notii·ic sulla genesi di essa, e sul metodo te• nuto d:tll'editorc, e si mostrn anche l'inesistenza degli « errori storici », dei quali il dc S:rnctis è stato tacciato. Sono usciti nella stessa collnlone : 26. BARETrl G., Scelta di left ert fa.milia ri. a cura di Luigi Piccioni, 27. BERCHET G., Opere, voi. Il, ScrifU cri~ 28. F~tE;,Goa -::, E4'~ 1 :e ~~(;~~~- voi. Il, a eur, dJ Umbtrlo Rt.nda. 29. MARINO G. B., Epistola.rio, at.guHo da lt.llt.rt . di altri scriltori ckt wi«nl o, voi. Il t. ullimo, a cura di Angelo Borzelll e Fausto Nlcolinl. 30. POLO M,, Il Milione, a cura di Dante Oli– vieri. Ptm o 1111 •IOI ,.,,., l \:,::~~~•t.• 1• LI:• ; :5~ - - la allh■uualo llrt l.&0 I• •uo . Dlrlcere comml11lonl e ,arll• •Il• Cua Editrice mus. LATERZA .!< FIOLI, Bari

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