L'Unità - anno I - n.24 - 25 maggio 1912

96 pratutto, vennero letteralmente ingombrati da cumuli di documenti da :ontrollar e, ordinare, registrare e da una valanga quotidiana di cor– rispondenza minuta, ma di carattere urgente, la cui tenuta assorbe i tre quarti del tempo utile. I soli esami degli aspiranti conduttori di appa– recchi a vapore, immobilizzano, per almeno due mesi dell'anno, tutti gli ingegneri distrettuali del continente. Fosse questo un lavoro di con– cetto! Ohibò! il servizio delle caldaie non ri– chiede, nella quasi assoluta totalità, che una coltura assai limitata. Stremato così il Corpo ed aggravato di iavoro, in gran parte materialt", gli studi s0110stati ne– gletti. Molti servizi, che gli sarebbero propri., come quello delle materieesplodenti,ealtri aven• ti carattere di stretta dipendenza, <:ome quello dell'idraulica e della carta idrografi.ca, venivano costituiti in enti staccati. Per la impossibilità frequente di soddisfarne le richieste, si facevano labili i rapporli coll'Ispettorato Generale delle Industrie, di cui in fondo il Corpo deHe Miniere dovrP.bbe essere una parte essenziale. Per la legge di Pubblica Sicur ezza del 1889, la facoltà di stabilire le norme per l'esercizio delle indu• strie metallurgiche, mineralogiche, chimiche, e delle officine per la fabbricazione del vetro, ma– iolich<', latetizi, ecc. passava alle autorità sani– tarie. Così l'istituzione-, che fo una volta creata per promuovere lo sviluppo delle energie economi– che del paes e, e doveva essere scevra da pa– stoie burocratiche, quasi indip endent e e a con– tat!o rliretto con gli enti superiori dello Stato, libera nei suoi movimenti e fornita delle facoltà necessarie per l'esplicazione di un'alta missione di consulenza, quest'istituzione, dopo quaran– eanni , ~ del tutto deformata : per una parte è assorbita in un servizio essenzialmente scienti– ficÒ, e nello stesso tempo ostacolata nelle sue funzioni dalla ristrettezza dei mezzi; e per l'al• tra parte, è ridotta ad una delle tante ruote bur ocratiche dello Stato, con le quasi esclusive funzioni di cor.trollo dell'esercizio degli appa– recchi a vapore e di ispettorato del lavor.:>mi– nerario. A d1e servono più oramai la scelta rigorosa de-gli ingegn eri delle Minierr, gli anni di studio e i ,·iaggi d'istruzione ~ll'estero, se poi le energie cosi scelte ed affinate debbono servire a studi <li geologia pura, oppure a scopi assai modesti? Per la cultura geologica, ormai, abbiamo poco da ~1pprendere dall' estero i e per la coltura di un ispettore del lavoro minerario ci vuole così poco, che possono largamente bastar e i corsi che si dettano in Italia. O riforma o aopprusiooe I Si cambi nome alla istituzione. Sarà un omag• gio alla verità, sopratutto doveroso vers> gli aspiranti, che non saranno più illusi con la tra– dizione del nome e con lo sprciale tratta• mento istruttivo nel prhno periodo dell'am• missi one. Si scinda il Corp<' delle Miniere nel Servizio della Carta geologica, e in una se– zione speciale dell'Ispettorato del Lavoro, e non se ne parli più. E dunqu e finita la missione di un Corpo delle Miniere in Italia? Avendo ciascun ramo della Amministrazione dello Stato formato i pro• pri corpi tecnici specializzati, non e',è dun• que più bisogno di un ufficio generale di consulenza, c:1.e ali' infuori delle considerazioni che guidano l'azione dei corpi specializzati, pos– sa portare qualche - elemento utile per lo svi– luppo dell'economia nazionale? Lo studio dei trattati di commer cio, delle tariffe doganali, dei problemi che le industrie sovente affacciano , trovano la loro adeguata risoluzione negli allri organi oggi esistenti dell'Amministrazione, per es. nel\' Ispett orato general e dell ' industrie? I servizi della Carta idrografica, dell'idraulica, delle materie espl odenti, sono meglio e più con• venientement e condotti da enti separati? Noi ci peritiamo di risp onder e a quest e do• mande, Nè vogli.rn10 soffermarci sul dubbio espr esso da talun o, che l'is olament o del Corpo delle Miniere dalla vita industriale del paese sia stato procur.1to per fini inconfessabili. Vole– vamo sol o pro spettar e le condizioni pr esenti di questa istituzione, rid otta a tale str emo da non dov ersene più oltre ritardare o la liquidaz1one o la ricostituzione. Ing. P. Rrno~ ,. Biblio eco V L'UN I T À La Cirenaica neWantichità classica. Molto prima che la Cirenaica fosse venuta di ,moda in Italia, un erudito olande se, G. P. Thrig e, aveva dilig entemente raccolt o tutt e quante le notizie, che nelle fonti classiche ri– guard ano quell a regionè. Egli non and ò più avanti dello sched:1rio. li libro (R ts l) rr.,umsium ) fu compilato e pub bli<:ato postum o nel 1828 tla S. N. J. Bloch. Dopo questo del Thrig e, nessun altro lavoro sistematico esiste sulla st oria della Cirenaica nell'antichità. Le notizie, se sono compl ete, come abbiamo detto, sono pur e molto poco ordinate; e solo con un cert o studio di ricostruzi one, si riesc e a capire lo sviluppo vario che ebbe il paese. Que– sto lavoro noi abbiam o cercat o di fare, per le vicende economiche della Cirenaic.i antica, spinti dall'interessam ento che ha pr eso l"Uuità (n. 4,8, 10, 21) alle notiz ie arche ologich e sul valore e la fertilità della Cirenaica ant ica. I paragrafi mag~ giorrnent e presi in considerazi one sono i §§ 6, 26, 30 e Bo-86. S'int ende che ad essi rimandia– mo ogni qu:1lvolta non citiamo direttamente le fonti. La prima colonia gr eca che, condotta dall' i– sola di Tera nel St'C. VII ,i, C., fondò C1rene, non occupò sul ciglio dell 'altopian o che una piccola zona, quanta pot eva occuparne il primo nucleo di coloni posti in mezzo alle ostilità <le• gli indigeni nomadi (Erod. IV, 159, 199). In .,;c– guito le cose non sembran o essersi ~ull'alto– piano molto cambiate. Nella seco11da metà del VI sec. nuove schiere di gr eci vengono in Ci– ren aica; e mentre si est ende un poco il terri– torio di Cirene, cominciano anch e a sorgere sul mar e, o verso il mar e, oramai forse pili sicuro che l'.1ltopianC'I, le città per cui Cirene fu detta Gl::-·mo1v µ;~. L'ultima, Hesperid es, è della seconda metà del V secolo. Comincia t:osi la vita mer• cantile tra l'alt oµiano e il mare, e Apollonia ne div iene lo scalo principale (Thrige, uo 113 1 18o, 331). P~re che la Cirenaica non sia stata mai abi~ tata e coltivata oltre la zona, di cui è parola nel passo. già riprodotto nell'U11ilà, n. 8, e.li P om– ponio Mela (I sec. d. C.). È imp orta1llis,:;imo stabilire qu esto fatt<', per– chè tutte le tP.Stimonianze sulla fertilità della regione, anch e que.11! pili anti che di Erodoto {V sec. a. C.) e di Teofrasto (lll sec. ), devono riferirsi solamente a questa zona lungo il ma– r<', su cui si addensa rapidamente la popola– zionr, mentre Cirene resta al limite sud. Ero– doto, infatti , ci parla di tre zone - abitata, ferina, des ertica - che s'inoltrano dal mare verso l'int erno i e in tutta la Libia non conosce che porhi tratti ,•eram r-nte fntili: la terra di Cinipe, la terra degli Esperidi, il contado di Cirene, l'oasi di Giove Ammon e (Egitto ) \IV, Jg8, 199). Le pioggie non sono mai state abbondanti. Teofra sto (Hist. plant. Vlll, 6) pone fra i paesi 11 non mai o raramente bagnali da piC'lggie" la Cirenaica e gli Esperidi. Quanto ai prodotti , Teofrasto (IV, 3; VI, 6; VIII, 6) parla del frumento, il quale " facil– ment e può tollerare la scarsità dell'acqua "• dell'olio e dell'unguento di rose, frutto .tbbon• dant e cli splendidi rosai. Ma la ricchezza grande del paese, a giudicare dalla concorde testim onian z.1J cgli scrittori, era il si/p/,i on o las 1.r o las erpiliwn ( fhrig e, § 82) : cosa fosse questa' pianta, non si sa. Pare che avesse qualità portentose, come ingrasso del bestiame, come condiment o e c,>me medicinale. L'estrarr e il suc co del silfio era la grande indu• stria locale, e a quest o estratto è probabile si riferiscan o tutte le notizie sulla espo rtazione e sul grand e valore del silfio; per cui esso, quandv ce n'era r.arestia, era pagato a peso d'argt>nto (Plini o H. N. XIX, 15). Certo nel I sec. d. C. era quasi scomparso. Se ne parla ancora da Galeno, Apici o, Vegezio i ma pare che la pa– rola II laser Cyrenaicum " fosse divenuta una figura ret orica, sebben e Sinesio (IV scc. d. C. fine - V principio} racc-ogliesse ancora il succo del silfio. Oggi è scomparso del tutto o è in– selvatichito per le peggiorate condizioni clima– tiche: e non sembra ci sia speranza di ricolti– vario. Di tutti questi pr odotti si faceva commCrcio con Cartagine e con l'Egitto per terra, e con la Grecia e l'Italia per mare (§§ 84, 85). Ma nel commercio marittimo bisogna distinguer e bene prima e dopo la seconda metà del IV sec . a. C., cioè prima e dopo la fondazion e di Alessandria. Alessandria divenne in breve lo scalo di tutta l'Africa occidentale, assorb endone in parte la ricchezza. Il porto maggi ore della Cirenaica, Ap ollonia, fu ;,nzi sac : heggiato nel 322 a. C., nelle guerre success e alla mo.-te di Alessandro per la di\'i sione dcli' imp ero; e la seguente do– minazione de' re d'E gitto sulla f"'entap oli si capisce che non fu propizia alle sue iniziative commer ciali. Di qui ~.:omiucia, dunque, dopo dut secoli cù·ca di prosperità , la decadenza. Venne poi (/5 a. C.) la dominazi one romana , la tanto deoantata dominazione romana dei no– stri nazionalisti! 11Thri gc ricorda t§§ 6, 82) come i Cirr.nei si servis sero del contra bband o per salvarsi <lai balze lli i t:ome il silfio fosse lr<Ascurato, secondo Solino, " per l'intol lerabile grav ezza delle ga~ belle ", e fosse cprnsi scomoarso, second o Plinio (XIX, 15) perchè i pubbli cani " maius ila lucrum sentient es dcpopu labantur pecorum p:nulo "· Sincs io, nativo di Cirenr-, pone la u insolen– tia militum II e la II crudeliss ima pr oconsolum dominati o " fra le cause dellu rovina di Ci– rene: egli porta odio ai g entili come cri stiano, ma dete sta non meno cordialm ente gl i esattori romani, " Cyrenai cae non minus quam ccteris Romani imp erii provincii s pest em affercnt es 11. Tutt avia la solita zona vicino al mare cont i– nuò per <1ualche tempo acl esse re abbastanz;;t fertil e (Thr., §§ 6, 83). Nel I sec . d. C. e nei segue nti, di fronte alle tes timonianze invero poco confortanti di Luc,1110 (u ard cntem n) di Silio Italico (11 arida •sit ientihus venis "), tro– viamo lodato il croco e il riso da Strabone; il 1011 V croco eia Plinio, Uios~oride e Galeno; i cor si d'acqua, i frutti in genere e -il bestiam e da Ar• rian o, il qual e però ci determina bene lé'.1 zona pr oduttiva : u Cirene, città di Libia, per quanto posta in mrD~o al deserto, è erb osa, lertile e irri gua 11 (J·l1st. ind. XLIII). E quanto ai prodo tti ricordati da Sinesio (olio, croco, miele, bestiame) t dal Digesto (olio e fru– ment o). è da crede re che si tratti di quella cul– tura che c'è sr-mp re stata intorno alle sedi abi– tat e stabitm eute, e di quel po' cli esp ort,1zione d1e se ne fece fino al tempo di Abulfedn (se– colo Xlll ) e fino :il secolo pass ato (Thrige). Al IV sec. d. C. la decadenza era già com• pleta (Thrig e, p. 21 ). Sint>sio l'attribu isce ai barbari inva sori de/I' i,iteruo, ai romani sfrutta– tori, alle locuste, al terr emoto, alle discordie intestine . E le sue par ole non anun ettono club• bi: " La Pentap oli perisce del tutt o ; la sua vita è spe nta; la Pentapoli è flagellata dagli dei; è giunta all'estremo i è morta; fu uccisa i per\; è finitn ! 11 E tutt o questo, s' intendt>, prima che giun• gesse la barbarie 3l'ab:., e turca di nazionali· stica memoria. AR~tA~D0 R1cc1 F1,:RDINAND0 81-:R~IXI. La posta cieli' " Unità. " La " busta girante ,,. Prtg.mo direlfore, Il si~tema proposto dall'U,,i/à (n, 23) per im• pedire nel nuovo proc edimento di votazione il br oglio della u busta girante 11, è quant o di me– glio si è letto in questi giorni. Esso, però , può essere perfezionato nel senso di rend ere quanto più è possibile rapido e si– ~uro il confronto fra la busta consegnata dal seggio all'elettore e la busta restituita dall' e• lettore al seggio. Se questo confronto non fosse facile e potesse dar luogo a contestazioni, do– vendo esso avv enire per ciascuna busta, ne na– scerebbero chi sa quali e quanti ostruzionismi. Bisogn erebbe perciò: 1° che la officina carte e valori stampasse sull'app endice, su cui deve cadere il taglio delle forbici, alcune Parole a lettere intre<'ciate, come si fa sulle- matrici <lei biglietti di banca, così che ognuna delle l~ttere intrecciate rappresentereb• be un punto di raflronto fra la busta staccata e il registro : 2 ° che le appendici, su cui deve cadere il taglio, fossero numerale dalla offici_!)&carte e valori per serie e per numeri, proprio come i biglietti di banca, tanto verso l'orlo destinato a rimanere nel registro, quanto verso l'orlo che rimarr ebbe attaccato alla busta: il taglio delle forbici dovr ebbe cadere fra i due numeri; e l'appendice <lovrebb'essere facilmente staccabile dalla busta mediante una linea perforata. Presentatosi l'elettor e, il Presidente sforbice– rebbe dal registro la busta con un taglio sul– l'appendice, e prenderebb e nota del numero d'or– dine della bmaa stessa. L'elettore, dopo intro– dotta la scheda di voto nella busta, restitui– rebbe questa al Presidente , il quale controllati ~li orli e il numero cli quella part e dell'app en– dice che rimarr ebbe legala al registro, e cli quell'altra pé'rte dell'app endice che sarebbe unita alla bust:1, e accertata la regolarità della busta reslituitn, stacch erebbe da questa coll'aiuto della perforazione l'appendice, e da ora in poi la bu– sta perd erebbe ogni caratt ere distintivo. Cosi 11registr o delle matrici delle buste, in– vece di essere distrutto, potrebbe rimanere come documento ufficiale per .tccertare il n·umero dei votanti, e magari i loro norni, se si facesse ob– bligo ai seggi di notare volt a per volta i nomi sulle mah ici. E si potrebbero risparmiare i bolli a cifre mobili, le firme degli scrutatori ecc. ecc. Que~to sistema avrebbe anche _ il vant~ggio di mett ere un rimedio ali' inconv eniente delle sostituzioni di persone nella votazione: inconve– niente, di cui pare che nessun legislatore si oc• cupi. Oggi avviene spesso che, allorch è nell'ap– pello è chiam ato un <lato nomt", si presenti un tizio a votare; poco dopo arriva un altro, che dichiara di esser lui il ver o propri etario di quel nome; ma oramai il primo voto è dato, nè si può andare a r ipescarlo nell'urna. Quand o le buste fosser o numer ate come io ho proposto tanto su quella parte di ess e rhe è; destinata a rimanere nel registro <1uanto sul· l'.tppenclice che è unita ad esse con la linea per – forata, non sarebbe neces sari o staccare questa appendice all'a tto stes so della presentazi ont'. Le buste dovrebbero rimanere intatte lino al mo– mento dello spoglio, in mod o che si potessero rintracci are e mettere da part e via via quell e su cui nascesse conte stazione per sostituzi one • • di persona. Finita la votazi one, si stacchereb– bero le appendici da tutte le buste incontestate e si farebbe lo spoglio di queSte : le bust e con• testate rimarrebbero a disposizion e dell'autorità giud iziaria e della giunta delle elezi oni per le ri– cerch e e i pro vvedimenti del caso. UN ASSID UO. POSTILLA. -- Allorchè uscirà questo numero dell' Unità, la Camera avrà già approvat:i la ri– forma elettoral e. Perciò la pubblicazione de1la lettera del nostro assiduo può apparir vana. Ma gl' inconv enienti procedurnli, che uon man– cheranno di presentarsi alle prime elezioni, che ci saranno con la nuova legge, obbligheranno la futura Camera a ritornare sull'argomento. Ed in vista di queste nuove discussioni, è bene che il problema della nuova pro cedura elett orale continui ad essere accuratamente esaminato. Ciò che è raro davvero. Ciascuno di 11oi sa, i11qualr.lre t:io1nq della sua vita , essere /ort e, essere g-ene,-oso; ciascu"o di 11oisc11lcs-i, ;,, qualche 111ome11/o, capace di bo11/1~ pofdta e dc purissima almeg-a::io11c: ciò che è 111al11.fc ;,ott davvero, cii>rhe è ra,.o c::ia11do11dla vita ddt e 11a::io11i, è la f erma, la sere11a, la i11- dcrli11abilcpcrdurafl::11. l\tAmANI. L' Amm.ne è aperta dalle ore 9 alle Il e dalle 16 alle 18 in tutti i giorni della settimana, meno il pom<riggio del venerdì e della domenica. La Libreria della Voce, (Piazza Da– vanzali, Firenze), ha pubblicato nei Qtta• demi della Voce: G. SALVEMINI, Le Me– morie di 1m candidato (La c!ezione di Albano Laziale). Un volume di pag. 105, L. 1,25. Si accettano commissioni dal- 1'Amministrazione dell'Umlà. ANGIOLO G10VANNOZZ1, germte responsabili. FJrn1e • Stab. Tip. Aldlno, Via de' Rea■I, Il • Tel. &-85 • GIUS. llRTE~ZR & fIGIII ~ Batti EDITORI Ultima pubblicazione: MARTELLO T. - L'economia poi/I/ca e la odierna crisi del darwinismo_ (Bi– blioteca di cultura moderna, n. 57). - Un volume di pp. XVI-520. L. 5,– L'illustre autore dd l:1 Storia de/I'l11lenwr,Jo1111l i> i e del trattato sulla Mo11da, giudicato dal Pareto il migliore del genere dei nostri tempi, riprende con questo \'Olume la polemica contro la scuola socialistiro-1111tropfogirn dcll'cconomi:t politica. E la riprende dopo venti anni di sil<:nziosa:1ltcsa, in btn altre condizioni d'un tempo, ora che l:t t ~o.ri :t. d:trwini_:111:~ C st:1.t:1_ ~~ttoposta a tante re• v1s10m, correz1om e restnnz1on1. La prim;1 p:trtc del \",,lumecontiene, sotto il titolo Socialisti e S()(ii:/istoùli, u:011omisti r. psmdo– tco11omis)i, uno sguardo d'insicmCsui \'ari sistemi ~ialisti e sulle scuole economiche dei nostri tempi, e fornisce al\'A. l'oc..:::1.sionc per prendere p:Ht1colarmcntc in esame l'opera degli economisti italiani d:1.l Fcrr:tr:t in poi, cd esprimere intorno a ciascuno di essi con vivacit;\ il proprio giudizio. L:t seconda parte, intitolata Psicologit1i>c1mo• mica, C pili specialmente destinata ad illustrare i rapporti della teoria t.,·oluzionistic:i con l'ccono– nua politica L':\.. parte dalb tesi fonJam<:ntalc, che fra l' istinto aninule e l'int elligenza umana esistendo non soltanto mia difforenzadi grado, ma una Jif– fcr. 111.:1 i1uo111111ms11ra ln.,e e tr,fr da cqui\'alcre ad una differenza di 1111/ura, non si de"e «-1mmet– terc alcun anello possibile di congium:ione tr:1 l'economi:t politk:t degli uomini e quella, ncccs– s:tria ill:t'lionc della teoria evoluzionistica, che si dovrebbe chiamare rc conomia politica dei bruti». Esamin:t quindi le v:Hie :tpplicazioni che dei principi evoluzionistici sono state fatte in econo– mia ·politi..:::t, e le combatte col mettere in rilie,·o le differem.e sost:mzi:ili che interc<:dono fr:t il mondo organico inferiore e quello umano, s,·ol– gcndo ampi:tmcnte le dodici argomentazioni, che nella prcfar.ionc :ivc,·a posto :t sostcguo della su:t tesi princi.p:tle. Cir.:;1 120 pagine di note bibliografiche, cri– tiche e polemiche sorte in fondo al volume, sfron– dano il libro d"ogni pesante cruJ i1.ione, senz:t privarlo della documentazione tanto nccess:tri:t in un'opera di quc::.to gcn<.·rc. Si sono ancl/e pubblicali: MICHAELIS A. - Un secolo di scoper/e archeologiche. T rad. di E. PRESSL (Bib/io/eca di cultura moderna, n. 55), - Un volume di pp. XVIII -410. L. 5,- CERSI C. - La poesia ellenistica. ('Biblio– teca di cultura moderna, n. 56) - Un volume di pp. X-486 • • • L. 5,- Olrlgtrc commissionie u glla alla Ditta OIUS. LATERZA & FIOLI, Bari.

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